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  • 14/07/2025

Categoria

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TV
Trascrizione
00:00Benvenuti da Claudio Brachino a questa nuova puntata di Primo Piano, rubrica dell'agenzia
00:15di stampa Italp, se oramai la conoscete perché dal settembre 2020 stiamo diventando anziani,
00:21piano piano, vi racconta l'attualità attraverso un'intervista, attraverso l'arte dell'intervista
00:27a un protagonista dell'attualità medesima in tutti i campi, tocca come sapete molto spesso
00:31la politica, tocca molto spesso i libri, magari i libri ci portano poi anche alla politica
00:37medesima, non solo, ma questo è un libro che ha una storia individuale che ci porta soprattutto
00:41alla storia della nostra televisione.
00:43Do il benvenuto a Gianfranco Sciscione, grazie di essere qui, fondatore di quello che oggi
00:49è il circuito Network, con cui anche collaboro in qualità di anchorman sportivo dell'offerta
00:55della prima serata, media company, così la definisco io, insomma, delle televisioni
01:00del territorio, in gran parte delle frequenze regionali importanti, ma anche con un network
01:06di giornali e di siti locali.
01:09Il libro si chiama Il grande sogno, è scritto insieme a Pier Maria Cecchini, con tutto un
01:13attore, io sono viterbese, l'ho conosciuto a Viterbo tanti anni fa, il ragazzo che sognava
01:18la televisione, ecco qua, lo vedete, e vedete che c'è un gioco di segni, io sono un ex
01:24segniologo, un ex filosofo del linguaggio, per cui le iniziali del grande sogno sono anche
01:29le iniziali di Gianfranco Sciscione.
01:31Ho già detto troppo, le cose sono tante, ma la prima cosa, se riusciamo a fare una carta
01:38di identità breve, come si dice, no? E questa è una storia ambientata nella nostra terra,
01:44ambientata in questa regione, qui siamo Romani e Lazio, ambientata a terra cina, tutto nasce
01:48lì, poi parliamo della famiglia, quella di oggi, che è popolata di figli, è anche
01:54quella da cui lei viene, però tutto inizia, se io devo scegliere una data, forse magari
02:00mi corregge, nel 1978 in un condominio, qui c'è la foto con la freccia, dentro una casa
02:06con degli utensili che oggi vedete, sembrano quelle del museo della televisione, con un
02:10gruppo di persone, di cui Gianfranco è stato il primo, visionari, l'idea di vedere una
02:18cosa e con poco di farla, e inizia lì l'avventura di una televisione locale, poi diremmo il valore
02:25della televisione locale, che si chiamava?
02:27Tere Monteggiove.
02:28Allora, come è che questo gruppo di ragazzi con Gianfranco Sciscione in testa hanno questa
02:33visione? Che volevate fare?
02:34Detto bene, Breghino, che in realtà eravamo otto visionari quel giorno, però nasce ufficialmente
02:46la società il 16 marzo 1978, una data molto importante per la nostra nazione, il rapimento
02:53di Moro.
02:54Di Affani.
02:55Bravissimo, io venivo, lavoravo a Roma, giovane ragioniere, direttore di una bella industria
03:02di giocattoli, ho sempre amato i giocattoli, perché poi dieci anni ho lavorato in questa
03:06azienda, e per venire da Roma a Terracina, generalmente ci mettevo un'ora e un quarto,
03:12un'ora e venti, ci sono venuto quattro ore e mezza.
03:15Perché?
03:16Perché un giorno c'è stato quel problema, questo grande problema, da ogni passo mi fermavano
03:21per controllare il portabagaglio e tutto, quindi l'appuntamento dalle quattro, che è
03:26da Notè, è stato dalle otto, e lì è nata questa avventura, la società.
03:31Un giorno indimenticabile.
03:33Indimenticabile, per tanti punti di vista.
03:35I soci otto, amministratori otto, ricordo la frase di Notè, vi fidate come vedo, ognuno
03:43vuole essere amministratori di vista sociale, tutti eravamo carichi, chiaramente, primo
03:48maggio, dopo una serie di lavori, ma già iniziati nel 76 però, che non avevamo soldi,
03:54non avevamo nulla, avevamo soltanto il grande amore, almeno quello che avevo io, per questa
03:59nuova attività che nasceva, la televisione privata, far vedere il film in televisione,
04:06far vedere, perché ricordiamoci, 78 la RAI ancora trasmettiva in bianco e nero, e c'era
04:11il primo e il secondo canale. Noi nasciamo, primo maggio 78, la RAI 3 a gennaio 79, quindi
04:17queste cose sono importanti. Ci trovavamo di fronte a un etere quasi pulito, non proprio
04:23pulito, ma già ancora pulito, tanto è vero che scelsi il 46 come primo canale, perché
04:28si sapeva che la RAI 3 doveva mettere il 43 da Montemario con una potenza di 20.000 watt,
04:33noi che eravamo piccoli dicevamo manco 100 watt, e beh, mettiamoci a tre canali di distanza
04:39dopo pochi mesi le frequenze sparirono, tanto è vero che a Roma specialmente occuparono
04:45il 70, 71 canali vietati e poi è intervenuta la legge. Ma per avere questa legge ci sono
04:50voluti 12 anni. So, cos'è? 1990 la legge va a me. Lo so perché io nel 1991 ero nel
04:59gruppo che ha fatto partire il primo delegione nazionale privato a Milano, come lei sa dopo
05:04la guerra del golf e diventa Italia 1. Però adesso c'è nel libro, è un bellissimo libro
05:10da leggere, poi insomma c'è un autore per Maria Cecchini che l'aiuta, che fa una bella
05:15introduzione, che dice che insomma si è introdotto quasi nella sua storia per raccontarla, quindi
05:19è un libro bello anche da leggere, oltre che con una marea di materiali fotografici, perché
05:24libri, noi dobbiamo parlare anche dei libri, dobbiamo invitare le persone a leggere, sono
05:27venuti che rifacciamo i libri. Nel libro c'è questa storia parallela che si incrocia
05:31sempre, quasi con dei capitoli, come dei contrapunti, la storia imprenditoriale e poi la storia sociale
05:37del tempo, quella normativa, però vogliamo, io ho detto alla fine circuito network, abbiamo
05:42detto all'inizio, in mezzo cosa c'è, per dirlo velocemente, poi la nascita di Gold
05:46TV, la parentesi del circuito 9, perché poi dobbiamo arrivare al network oggi.
05:50Esatto, sì, praticamente il network non è altro che una società, oggi, proprietaria di diversi
05:57canali regionali, mentre Italia 9 eravamo tutti proprietari in ogni regione, quindi era
06:02un consorzio, e come tutti i consorzi c'erano i furbi, i più intelligenti secondo loro,
06:09le trasmissioni le facevamo insieme, perché in quel periodo, nonostante il periodo di quello
06:14che era, noi trasmettevamo anche le prime 100 puntate di Dallas, le abbiamo trasmette noi.
06:20Il telefilm è simbolo di Berlusconi.
06:23Sì, la casa nella prateria che oggi qualche network nazionale trasmette, quei programmi
06:28già negli anni 80 li trasmettevamo noi, così Bonanza, tutte quelle cose che l'America
06:34citava in quel periodo, venivano da noi, i mittenti regionali, perché sappiamo che Berlusconi,
06:40che Dio ha ben gloria, per me è stato un grande imprenditore della televisione e quando
06:44nacque la legge Mammi, lo voglio dire pubblicamente, in un convegno con le varie televisioni private,
06:51tutti chi si arrabbiava perché era stato fatto un vestito su misura di Berlusconi, questa
06:56era la storia, io gridai a squarciacola, non mi interessa, dissi, oggi hanno fatto una
07:02legge, ieri ero un pirata, oggi sono un concessionario e quando piove, pure io mi ci metto la testa
07:09sotto questo ombrello e almeno mi salvo la testa, fino a ieri non ero nessuno, fino a ieri
07:14di Gestapo, ahimè, devo dire le cose che l'ho scritto nel libro, quando venivano
07:19l'Escopost, sembrava un giorno esasperato, io mi nervosito almente tanto che uno di questi
07:25dipendenti dell'Escopost si diceva, siete come la Gestapo, siete la Gestapo, noi stiamo
07:31facendo nulla di male, noi stiamo cercando di crearci un posto di lavoro senza bussare niente
07:35e allo Stato non abbiamo detto niente, poi è arrivata la legge, la prima legge Mammi, poi
07:39è arrivata la Maccanico.
07:40Poi voglio arrivare anche alla legge Gasparri, però c'è un capito del libro, io l'ho letto
07:45così, poi mi correggio se sbaglio, quella che la chiamo il Far West, che è l'inizio,
07:49prima della legge, e il Far West è interpretato sempre, se mi permette un po' negativamente,
07:54c'è un'assenza di regole, c'è sicuramente una terra di frontiere, di invenzione e di
07:59costruzione, ma anche se lei rovescia un po' questo tema, dice che il Far West è poi
08:03in attesa di una legge che era doverosa e che ha creato molte difficoltà e che voi avete
08:07superato perché eravate preparati, quindi anche questo merito, riconosce una legge, saperla
08:12affrontare e andare avanti, però questo Far West lei lo vede come un episodio di libertà,
08:18di libertà rispetto a quello che era un'offerta monocratica della televisione, della televisione
08:23di Stato, col suo bene, insomma la RAI era una storia meravigliosa, anche di bene per
08:27il paese, ma era pur sempre un punto di vista, come dico anche nel mio picco, perché anche
08:32io ho partecipato alla storia delle televisione nazionali privati, come dico anche nei convegni,
08:36nel 91 c'erano tre, nel gennaio del 91 c'erano sei, sono stati belli o brutti, ma se è meglio
08:42di tre in democrazia o no, e allora quel Far West era anche creatività, era anche capacità
08:49di raccontare altre cose, poi voglio vedere che cosa raccontavate, è così?
08:52L'ho interpretato male?
08:54No, no, no, ho interpretato benissimo, nel Far West significava che io la mattina decidevo
08:59di andare sul monte con un analizzatore, si chiamava così, controllavo i vari canali
09:05e vede un canale libero e lo accendevo, questo che poi è stato il nostro Eldorato, è stato
09:11il mio Eldorato, mi ha parlato di Italia 1, bene, oggi quando Berlusconi comprò Italia
09:171, io andai a Piazza Adriano, fui chiamato dirigente dell'epoca, all'ultimo piano,
09:22perché volevano comprare un mio canale e lo scrivo nel libro, il 49, che io l'avevo
09:28appena comprato da Teleuniverso, i miei amici, ero socio all'epoca, e loro disse no abbiamo
09:33bisogno del 49 perché Italia 1 precedentemente che era Rusconi il titolare, aveva lasciato
09:39il ripetitore non a Montecavo dove c'è una bella apertura per far vedere i segnali, ma in
09:47basso sotto Tivoli e lì non arrivava Frosinone, avevano bisogno di Frosinone, avevo questo 49,
09:55mi siedo a tavolino con loro e io con una certa, giovanissimo all'epoca, quindi poteva avere
10:0034-35 anni con il dirigente di Medias, di Fininvest, 96 Medias, esatto, poi ho conosciuto i dirigenti
10:13Ferresin dell'alta frequenza, quanto vuoi per questo 49? Io gli ho detto mi dato 500 milioni
10:19di lire, io ho tutto regolare, ho fatto il contratto, cessione di ramo d'azienda, questo
10:24Dottor Rossi mi sembra che si chiama, ha passato tanti anni, dice se ti faccio un bonifio di
10:28400 milioni, dove devo firmare la faccio io, immediatamente, perché quei soldi mi servivano
10:33per costruire la rete, per costruire alla bassa frequenza, ma non sono stati quelli che, come
10:37ho detto prima, quando nel mancanza di legge, nel Far West, ahimè sì ci sono dei problemi,
10:44e li ringrazio però, se avete letto bene nel libro, ringrazio i pretori, perché all'epoca
10:50c'erano i pretori che mancando di legge, legiferavano loro, e chi aveva ragione, come
10:57si aveva ragione, con il preuso, racconto tutta questa storia anche all'onorevole Gasparri,
11:02il quale si rende conto effettivamente che c'era bisogno di una nuova legge e lui debba riconoscere.
11:08Certo, il Presidente Conferronieri mi chiamava spesso e dice ricordatevi voi direttori di media
11:14se te dovete molto al signor Gasparri, nel libro tu lo dici, che Maurizio Gasparri con
11:19la sua legge, tutto sommato forse ha fatto una fotografia della storia della televisione
11:25italiana e ha permesso di diventare quella che è diventata oggi.
11:28Però dico una cosa fuori di Gasparri, Gasparri viene dalle televisioni private, perché nell'83-84,
11:34mancanza di legge, Gasparri un piccolo consigliere comunale di Roma e dell'MSI all'epoca,
11:42come il buon Teodoro Bontempo che adesso non c'è più ed altri, io avendo la mia trasparenza
11:50nelle televisioni che fa intervenire tutti, Gasparri era presente, conosceva i problemi
11:54della televisione privata, locale specialmente.
11:57Quando fa la legge, oggi se abbiamo questa magnificenza di questi canali che oggi ci sono,
12:04perché sai la legge MMI poteva dare massimo 12 canali nazionali, con la Gasparri si apre
12:11il mercato, si apre il mercato e dice chi ha le risorse faccia la televisione, perché
12:14le risorse elettromagnetiche esistono, quando il Parlamento italiano che non capiva niente
12:20all'epoca diceva che non esisteva queste possibilità, invece ce ne erano, soltanto la non conoscenza
12:29di questo settore. Gasparri che veniva da questo settore da giovane, poi l'ha praticato
12:34con una legge. Perché l'ho voluto scrivere? Perché lasciamo fuori il discorso politico
12:39di cui non mi interessa, però è stato un ministro molto attento e ha dato la possibilità
12:44e tanto questi posti di lavoro devono dire grazie a quella legge.
12:48Senta, veniamo un po' ai contenuti. Lei dice spesso nel libro una cosa, e poi la porto
12:54anche all'oggi, che fare le televisioni locali diventa complementare alle televisioni
13:00nazionali, viene incontro, oggi in un tema di grande attualità, al desiderio della gente
13:05di sentire cose più vicine, che riguardano il proprio territorio, i propri servizi, sai
13:09che i giornali locali vanno meglio dei giornali nazionali, i siti regionali o locali vanno meglio
13:14di quelli nazionali, che pure hanno un ruolo comunque importante. Questa televisione accanto
13:19alla gente, vicino alla gente, che può raccontare meglio cosa alla gente, è stato un po' il
13:25mantra della sua visione della televisione. Sì, centrato in pieno. Io ho detto sempre
13:30che noi dobbiamo dare voce a chi non ha voce, che noi dobbiamo essere questo amplificatore
13:35di tanta gente, di problemi, non esiste solo il problema ai miei nazionali come è successo
13:39l'altro giorno, che tutti i media poi ci sono andrati sotto, sul fatto che è successo proprio
13:44nella mia città, di quel ristorante dove è caduto il tetto, no? A Terracina. A Terracina,
13:51sì esatto. Però noi tutti i giorni nella nostra regione, così nelle regioni di cui abbiamo
13:56le nostre televisioni regionali, i nostri redattori devono stare attenti alle telefonate,
14:02ce ne arrivano tante, stiamo sicuri, anche per le strade, per il buco. Ieri proprio su Latina
14:06una buca di sei mesi che stava aperta e abbiamo fatto delle immagini e vedere quella voragine
14:11nei denti, un bambino cade lì dentro, perché non si fa? A chi si sono rivolte? A noi.
14:15Certo. E racconto un particolare dell'importanza della TV locale, quanto mise il primo traliccio
14:21sul Circeo, Parco Nazionale del Lavoro, tanto ormai sono passati quasi 40 anni, siamo 47,
14:27più di 40 anni, 43 anni, il predore mi assolse, mi faceva molta di 100 mila lire, è vero, dell'euro,
14:34però mi assolse perché la televisione locale per lui era un servizio pubblico, perché
14:39quando l'Avis aveva bisogno del sangue si rivolgeva a noi e noi eravamo pronti a fare
14:44di questo servizio, perché eravamo nati per questo motivo noi.
14:47Senta, quanti anni ha lei? Io la posso chiedere.
14:49Come no? Il 25 aprile ho fatto 75 anni.
14:5375 anni. Allora senta, un signore di 75 anni, nell'ultimo, io vede che vado vago, faccio
14:58un'intervista con un filologico ma vago nel tempo del libro, nell'ultima pagina mi ha colpito
15:03che lei dice, a proposito della gente, siamo al punto dell'ingresso dell'intelligenza
15:08artificiale, le tecnologie della comunicazione stanno cambiando un'altra volta al mondo,
15:12come è cambiato 100 volte in questa lunga storia di quella protagonista, e arriveremo
15:16un po' in sesto a persona, non più all'interesse della gente, ma che la gente avrà interesse
15:22per quello che si viene a costruire, quindi non ha più bisogno, purtroppo neanche più
15:26di me degli anchorman e cose del genere, io ancora per qualche anno resisto, però
15:32lei alla visione l'ha portata ancora in avanti un'altra volta, ha detto attenzione che il
15:37mondo sta per cambiare un'altra volta, le persone non solo prima bisognava andare vicino
15:41a loro, adesso loro sceglieranno quei loro gusti attraverso la tecnologia che viene messa
15:46a disposizione, è così? È così, ha perfettamente ragione. Se torniamo indietro nel tempo, questo
15:52qui non diciamo che è un libro, è un'agenda, questa agenda io, io personalmente già nel
15:5778, no no è un'agenda, scrivevo i programmi a mano, quando uscì il fatto di uscire i primi
16:04computer che davano la possibilità alla televisione, io mi sono impegnato l'anima per averli, non
16:09avevo risorse, attenzione, perché guardavo il futuro, oggi avendo circa una quarantina di
16:14canali da mettere in onda in tutta Italia, se non avessimo creato quei programmi, ma i programmi
16:19li abbiamo creati noi, attenzione, poi abbiamo chiamato un programmatore e abbiamo detto cosa
16:23avelevamo, perché esistevano dei programmi in circolazione, ma costavano centinaia di
16:27milioni di lire e io non ce l'avevo, così ho scritto io il programma come lo volevo, ho chiamato
16:32un bravo programmatore e quindi questo mi ha fatto un vestito su misura che oggi tutte le
16:38televisioni che noi abbiamo funzionano dal momento della messa in onda alla fatturazione,
16:43tutto, è tutto congegnato, perché nel momento in cui fa il contratto entra in un circuito,
16:49ed ecco perché è importante l'intelligenza artificiale, che migliorerà ancora quello
16:53che noi abbiamo portato avanti.
16:55Mi fa piacere il Consiglio 75 e non ha paura di te.
16:58No, no, no, assolutamente, noi dobbiamo cavalcare i tempi sempre, mai combatterli, perché è
17:03il più grande errore e questo l'ho detto a chi mi succederà, perché arriverò pure io
17:07giorno che dovrò lasciare questo mondo, e ho detto ai miei figli, ricordatevi, il futuro
17:13è vostro in questo momento, sappiate cavalcare il momento.
17:18E non, prima di tutto, il rispetto, ho chiesto a loro il rispetto per tutti, specialmente
17:24per i nostri dipendenti, collaboratori, perché sono la nostra forza, questo è io.
17:28Io non ho mai richiamato un mio dipendente perché è arrivato a 10 minuti di data, mai
17:32mi sono permesso in questi 47 anni, lo dico pubblicamente, e ne sono orgoglioso, perché
17:36non ho trovato gente vicino a me, furbi, eccetera, o altre cose, nulla facendo, ho trovato persone
17:43vere.
17:43Senta, allora noi ci avviamo alla conclusione, vedete che il tempo è tirante, ma se a piacere
17:48torna, magari prendendo un pezzo del libro e approfondendo un tema di attualità della
17:53televisione, questo è un libro su una persona, su una storia, su un titolo che è il sogno,
17:59il grande sogno, allora io, e poi c'è dietro una citazione di Alfieri, che abbiamo studiato
18:04a scuola, vogli e vogli sempre e fortissimamente vogli, non ho la copertina.
18:10Allora io, quando avevo 20 anni in cui ero, ho lavorato con un signor si chiama Edoardo
18:13De Filippo, alla scuola di drammaturgia dell'Università della Sapienza, che nelle varie lezioni
18:17ci diceva, sono stato molto fortunato da giovani, ci diceva, non è genio chi ha un'idea,
18:24ma è genio chi la realizza, quindi diciamo a chi ci guarda, ai giovani, a tutti quelli
18:29che nella vita è importante per un sogno, ma è importante anche combattere per quel sogno,
18:34con la stessa forza di Alfieri, è così?
18:36È così, io ho puntato il dito verso la luna e mi sono trovato nel mondo delle stelle
18:41invece, non me l'aspettavo, sono onesto, mi aspettavo di trovare un piccolo posto di
18:46lavoro creato, però non mi aspettavo quello che è successo poi, puntavo verso la luna e
18:52invece mi sono trovato nelle stelle, questa qui è la cosa.
18:55E voglio dire soltanto l'ultima cosa, questa è l'ultima fotografia mia da bambino, bambino
19:00normale, se hai letto il libro, sai che benissimo, il primo è stato un po' drammatico, c'è
19:06la storia anche di un incidente, e questa è l'ultima fotografia con le gambe normali,
19:10poi ho avuto un grosso problema, ahimè che ancora mi porto appresso.
19:13Ci sono tante cose da dire, anche sulla sua famiglia, a me viene da dire del tuo, io dopo
19:18un po' che parlo con una persona lei scivola via perché non riesco a tenerlo e penso che
19:23il tuo rispetto non passi da lei, ma il tuo rispetto della persona, però, io lo preferisco
19:28con tutto, i miei dipendenti, nessuno mi devi dare da lei, allora Gianfranco, c'è una bellissima
19:33storia, c'è tutto nel libro, c'è la storia della famiglia, c'è la storia di Terracina,
19:36c'è la storia dell'incidente, c'è un bellissimo episodio con tuo padre e tua madre quando eri
19:41timoroso di chiedere 12 milioni, se non sbaglio di dire, per faccare la liquidazione,
19:45e poi quando ho contrattato, te lo ricordi?
19:4811 milioni, però il tuo padre dice io ti firmo ma tratta meno, poi se la tua madre
19:53che il tuo padre l'hanno portato i loro librettini, gli assegni, i genitori come sempre, quando
19:58amano fanno anche le cose per i figli, allora io voglio aiutare su questo perché c'è una
20:03famiglia di origine e una famiglia d'arrivo, ai miei fratelli Angelo e Romano, le loro mogli
20:08Gabriella e Loretta, ai miei ripoti Letizia e Augusto, Letizia e Giulia, a mia moglie Angela,
20:13ai miei figli Italo, Marco e Giovanni, perché ciò che abbiamo costruito non si fermi ma continui
20:18a crescere generazione dopo generazione, l'impresa italiana è un romanzo familiare,
20:23stai d'accordo?
20:24D'accordissimo e secondo me noi siamo, noi come tanti piccoli imprenditori come me, siamo
20:30il vero asse portante di questa nostra nazione.
20:33Beh questo è così, salutiamo Giovanni, presidente del gruppo Network, Marco Ciscione,
20:39amministratore delegato, è anche il mio diretto riferimento, quindi lo saluto Marco, Giovanni
20:43lo conosco un po' di meno, ma lo stiamo comunque, quindi io conosco l'ultima parte della tua famiglia,
20:48conosci il futuro?
20:49Conosci il futuro, però è bello, mi è piacere fare tutti questi nomi che ci sono tanti protagonisti
20:54che sono quelli di ripeto, un romanzo individuale e familiare.
20:57E' vero, è vero.
20:59Allora, grazie a Gianfranco Ciscione che è stato con noi, che ha scritto con Pier Maria
21:03Cecchini, che non ricordiamo, un grande attore italiano, questo bellissimo libro, Il grande
21:08sogno, il ragazzo che sognava la televisione, le iniziali di Ciscione sono anche le iniziali del
21:14grande sogno, leggetevelo, perché ci sono tante cose, tante foto, tante storie, tanti
21:20aneddoti e tramite la storia della televisione un pezzo di storia di questo paese, va bene?
21:24Verissimo, benissimo.
21:26Allora, io la ringrazio di essere stato con noi, le auguro comunque in bocca al lupo,
21:29perché lei è molto giovane ancora, ha molte idee, non le fa paura al futuro, non le fa paura
21:36a progettare, quindi vuol dire che è giovane.
21:38Grazie a lei e grazie a voi che avete seguito questa bella puntata di Primo Piano, appuntamento
21:44alla prossima puntata, arrivederci.

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