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23/12/2024
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Lifestyle
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Ben arrivati a questa edizione speciale di Health Stories News dedicata alla spasticità
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post-ictus che si manifesta dopo un ictus ed è tra le principali cause di morte e disabilità
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nel mondo. La spasticità post-ictus è caratterizzata da una rigidità muscolare invalidante che
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si potrebbe manifestare entro 6 mesi dall'ictus con una percentuale fino al 50% dei casi.
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Oggi la spasticità focale regionale se intercettata per tempo potrebbe migliorare attraverso l'utilizzo
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di adeguati protocolli riabilitativi e in casi selezionati con l'utilizzo di tossina botulinica
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di tipo A che studi clinici hanno dimostrato essere efficace nel favorire la neuroplasticità
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attraverso l'induzione al rilassamento muscolare e migliorando diversi aspetti funzionali del
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paziente. La letteratura recente ha infatti dimostrato che i pazienti con spasticità post-ictus
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se trattati precocemente con tossina botulinica di tipo A possono migliorare entro 3 mesi il loro
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stato clinico. Ad oggi purtroppo la spasticità post-ictus viene insufficientemente riconosciuta
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e gestita con inappropriato timing nella pratica clinica. Per tali motivi nasce questo percorso
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formativo che pone al centro la questione al fine di ottimizzare la gestione clinica di pazienti
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con ictus. Il percorso si articola in tre momenti. Individuare innanzitutto gli indicatori chiave
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per il monitoraggio clinico di tali pazienti con ictus utili per intercettare i primi segni e sintomi
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della spasticità post-ictus gestendola in modo adeguato. In secondo luogo rivalutare i modelli
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di gestione clinica di tali pazienti adottati nei diversi centri specialistici e per ultimo
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ma non meno importante condividere i risultati della rivalutazione al fine di perfezionare il
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modello di monitoraggio. Coordinatori scientifici del progetto sono la dottoressa Maria Concetta
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Altavista, direttore del UOC Neurologia dell'Hasle Roma 1 presso il presidio ospedaliero San Filippo
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Neri, da molti anni responsabile dell'ambulatorio per il trattamento con tossina botulinica, il
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professor Danilo Toni, professore ordinario di neurologia presso l'Università La Sapienza di Roma,
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il professor Antonio Suppa, professore associato presso il Dipartimento di Neuroscienze Umane
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dell'Università Sapienza di Roma e il dottor Massimo Marano, dirigente medico specialista in
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neurologia al Policlinico Unicampus di Roma. E proprio al dottor Marano è dedicata un'importante
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intervista su Healthstories.it durante la quale viene spiegata l'importanza di un protocollo
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post-ictus. Il dottor Marano è anche promotore dello studio Colosseo che nasce proprio dal bisogno
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di analizzare la frammentazione dei percorsi di cura del paziente affetto da spasticità post-ictus,
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il primo nodo posto sotto analisi e dal quale è nato lo studio è stato l'ambulatorio per la tossina botulinica,
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se il paziente non viene trattato tempestivamente il beneficio del trattamento diminuisce in maniera
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significativa, tuttavia l'obiettivo principale non è limitarsi a migliorare l'attività di un singolo
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ambulatorio, ma quello di armonizzare l'intera rete assistenziale del post-ictus, vogliamo creare
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un network virtuoso, spiega il dottor Marano, che garantisca al paziente di essere seguito nel momento
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giusto, nel luogo appropriato e da specialisti in grado di rispondere alle corrette necessità, questo
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richiede il rafforzamento del dialogo fra neurologi, fisiatri e medici che gestiscono sia la fase acuta
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sia quella cronica, inoltre è fondamentale coinvolgere tutta la rete multidisciplinare di personale
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sanitario esperto nella gestione del paziente post-critico e cronico, lo scopo ultimo, aggiunge Marano,
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è di sviluppare un modello organizzativo replicabile a livello nazionale che possa migliorare in modo
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significativo la qualità delle cure e di conseguenza la qualità della vita dei pazienti.
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E con questa importante notizia siamo giunti al termine anche per questa edizione speciale di
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Health Stories News, a tutti voi grazie per essere stati con noi ed un cordiale arrivederci.
05:32
Grazie.
Consigliato
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