- 12/05/2025
https://www.pupia.tv - “Occhio al caffè” la rassegna politicamente scorrettissima di Daniele Capezzone (12.05.25)
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00:00Buongiorno agli ascoltatori, occhio al caffè, la rassegna politicamente scorrettissima di
00:09Libero. Ieri è stata la prima domenica da Papa per Leone XIV e oggi i giornali registrano
00:17diverse cose. I toni dei suoi interventi, questo fa l'apertura di Libero, un Papa che
00:24parla di Gesù non dovrebbe fare notizia ma, visti i precedenti recenti, la notizia invece
00:30c'è. Oggi ci sono diverse cose interessanti anche sul Corriere della Sera, un'intervista
00:37al Cardinale Versaldi, grande lettore di Prevost, ne aveva parlato, ricorderete, giovedì o venerdì
00:44scorso sul tempo Luigi Bisignani e oggi Versaldi fa delle considerazioni interessanti. Come
00:51neanche interessanti, era uno dei grandi esclusi nella stagione precedente, Don Georg, ve lo
00:58ricordate, l'assistente di Papa Benedetto, che oggi sta in Lituania, lì era stato mandato,
01:05dice che era tutto chiarito con Papa Francesco, ringrazia anzi Papa Francesco e chi lo ha consigliato
01:15di mandarmi fino a qua. Però poi piazza una frase dicendo che ora finisce il tempo della
01:20confusione e dell'arbitrarietà. Naturalmente c'è invece chi, è il caso del fatto quotidiano,
01:27rivendica una continuità tra il vecchio Papa e il nuovo Papa e lo garantisce sul fatto quotidiano
01:34anche Sant'Egidio, che non la fai a inizio settimana, una bella intervista a Riccardi,
01:40il capo di Sant'Egidio. Sant'Egidio che però, dopo aver perso il bersaglio grosso, cioè il
01:46pontificato Versuppi, probabilmente perde anche la partita del network diplomatico perché sembra
01:54acquisita la conferma e con maggiori poteri rispetto a quelli che gli erano stati lasciati
02:00da Papa Francesco di Pietro Parolin alla Segreteria di Stato. Non mancano poi le consuete interviste
02:09ai grandi vecchi della politica italiana, è che non lo senti Giuliano Amato, provvede
02:12il giornale, e non lo senti Luciano Violante, provvede il Corriere della Sera.
02:18L'altro grande versante è quello dell'attesa di pace perché, e a questo punto tutti i fari
02:25sono puntati su Istanbul, giornata di giovedì, dove potrebbe avvenire, quindi ormai fra tre
02:31giorni e mezzo, l'incontro che si attende da tre anni fra Putin e Zelensky. Ma questo
02:40ha qualcosa a che fare con l'iniziativa di Trump? Beh, francamente negarlo significa non
02:46avere onestà intellettuale, per tre anni si era atteso, ora da tre mesi c'è una pressione
02:51di Trump, poi può piacere, può non piacere, ma un ruolo Trump l'ha indubbiamente esercitato.
02:57Glielo riconoscono oggi più o meno a denti stretti, sallusti sul giornale, che pure tante
03:03volte aveva criticato il presidente americano, Cerno, Belpietro. Lo accreditano invece di
03:11un cambio di atteggiamento, quindi dicono è più realista, ha dovuto prendere atto con
03:16un pragmatismo di una realtà diversa da quella che immaginava fosse, Castellani su domani
03:22e Campi sul messaggero. No, invece resistono su una posizione fortemente ostile, Tocci sulla
03:29stampa, Adinolfi su Repubblica, Gaggi sul Corriere. Queste sono le questioni principali.
03:36Oh, peraltro Trump ha altre due cose per le quali fa notizia. È stato più lui che non
03:44la Cina, il mediatore del cessate il fuoco tra India e Pakistan. Naturalmente quel fronte
03:53resta rovente, quindi non c'è da fare chissà quali festeggiamenti, però va segnalato.
04:01E l'altra questione è stato un annuncio di ieri, con rinvio a oggi, giorno in cui dovrebbero
04:07essere forniti dei dettagli, vedremo di che tipo, Stati Uniti e Cina a Ginevra avrebbero
04:15raggiunto una qualche intesa sul fronte del commercio. Capiremo oggi il perimetro più o
04:22meno circoscritto, più o meno transitorio di questa intesa. Poi spazio per la questione
04:31referendum con i promotori che si lamentano, ma insomma hanno più fruito, nel programma
04:38più ascoltato della televisione italiana, Maria De Filippi, un comizio di Geppi Cucciari.
04:43A proposito, ma a Mediaset nel programma di maggior ascolto Geppi Cucciari, sì, per parlare
04:50di referendum andate a votare ragazzi proprio su un pubblico politicamente vero. Eh, ormai
04:55a Mediaset succedono cose fantastici. E poi la grande polemica sul cinema, ricorderete
05:02la sparata di Elio Germano contro Giulio, la risposta di Giulio, oggi arrivano Michele
05:08Riondino, di nuovo Elio Germano e poi con toni differenti Concita De Gregorio e Massimo Cacciari.
05:17Chiusura con una firma del Telegraf a Roma per l'elezione del Papa e l'incontro con una
05:24vigilessa romana. Eh, che poi in realtà è, stavo per dire, uno scontro di civiltà,
05:31ma lo vedremo tra una mezz'ora. Incamminiamoci le aperture. Libero è tornato il Papa, qualcosa
05:39è cambiato. Nella sua prima domenica da pontefice, Prevost smonta i tentativi di ridurlo
05:45ad anti-Trump. Parla di Gesù anche se a certi non piace così libero il giornale.
05:51Ucraina, l'ora della verità, la svolta tra Kiev e Mosca. Il tempo, prove di pace
05:57all'americana. La verità tra Russia e Ucraina forse è la volta buona. Corriere della Sera,
06:03Zelensky e Putin si al vertice. Domani Ucraina, il contropiede di Zelensky, pronto a vedere
06:11Putin di persona, fatto quotidiano. Leone è come Francesco, mai più guerre dall'Ucraina
06:18a Gaza. Il fatto è uno dei giornali che ci deve proprio accreditare la tesi di una
06:23perfetta continuità tra il vecchio e il nuovo pontefice. Quotidiano nazionale, Zelensky
06:28apre a Putin, vediamoci in Turchia. Messaggero, Zelensky incontrerò Putin. La stampa, pace,
06:35Zelensky sfida Putin. E infine Repubblica, Zelensky apre a Putin. Questo è il quadro delle
06:42aperture, raffica di segnalazioni da libero, editoriale, oggi firmato da chi vi parla,
06:47su Elli, Maurizio, che sarebbero Schlein e Landini, e i referendum, che renderanno la
06:55sinistra strutturalmente minoritaria. Pare chiaro che l'affluenza sarà un po' superiore
07:03al 30, ma difficilmente vicino al 40, quindi sarà una posizione clamorosamente minoritaria
07:10nel paese, ma può capitare di avere una posizione quantitativamente minoritaria eppure
07:16diciamo feconda, segni che genereranno fiori e frutti domani. No, qui la posizione è minoritaria
07:26e la linea è di massimalismo, massimalismo sul lavoro, massimalismo sulla cittadinanza,
07:33e però garantiranno un'egemonia. Nulla potrà vivere a sinistra che non sia in sintonia con
07:40Schlein e Landini. È un buon affare per loro, ne dubbiamo. L'apertura di Libero è dedicata
07:48alle prime parole del Papa. Ieri, ma anche in realtà tutta questa settimana, e Antonio
07:54Socci registra la novità. Un Papa che parla di Gesù, è una novità notevole rispetto agli
08:02ultimi anni, mentre la giornata di ieri ce la racconta Caterina Magnaci, incluse le parole
08:08sulla pace sui diversi fronti, sui tre diversi fronti. Carlo Nicolato sulla nuova diplomazia
08:15papale, quello che si intuisce dalle sue parole pochi sconti alla Russia e per altro verso
08:23anche attese positive da Israele. La situazione non può che migliorare rispetto alle prediche
08:28di Francesco. Commento su questo di Corrado Ocone. Molteni su Erdogan, che ospiterà questo
08:36vertice, ormai sembra abbastanza, se non ci saranno defezioni in questi tre giorni, Putin
08:41e Zelensky saranno uno di fronte all'altro. Mentre Iacometti sul preannuncio di intesa
08:47commerciale Usa-Cina-Aginera. Capiremo meglio oggi. Era ieri a Roma con Matteo Salvini per
08:57la scuola di formazione della Lega Marine Le Pen e vi racconta bene le dichiarazioni di
09:02Marine Le Pen, polemiche nei confronti di Macron, Mauro Zanon. Stefanini sull'Albania
09:09e gli exit poll parlano di una vittoria piuttosto netta di Edi Rama, però non sufficientemente
09:16netta per garantirgli la super maggioranza necessaria per le riforme costituzionali. Senaldi, dopo
09:23le polemiche per il coro Faccetta Nera che però era stato intorato da qualche scappato
09:31di casa in un'osteria e invece da sinistra era partito l'assalto contro gli Alpini, il
09:39buon messaggio che Mattarella ha inviato per la giornata degli Alpini è letto da Senaldi
09:44come una stroncatura rispetto a critiche eccessive arrivate da sinistra. Busacca, perfino marzabotto
09:51usato per parlare di Gaza e per sparacchiare contro Israele. Busacca vi spiega bene l'assurdità
10:00di questa torsione, di questo uso della storia distorto. Queste e altre le cose che trovate
10:06oggi su Libero. Allora, prima il Papa e poi Trump. Allora, il Corriere della Sera è oggi
10:14il giornale da guardare sul Papa tra cose meno buone e cose più buone. Le cose meno buone,
10:21vabbè, adesso gli stessi che avevano magnificato Bergoglio magnificano Papa Prevost, la pagina
10:29quattro del Corriere, i gesti e la camminata in strada con la piazza e già feeling. I toni
10:37sono quelli, le titolazioni pure. Più interessanti però una serie di altre cose. Esther Palma,
10:44siamo a pagina 6 del Corriere della Sera e si parla del madrileno Luis Marin de San Martín
10:52che potrebbe essere il vice di Parolin che va verso la conferma. Quindi bisogna un po'
10:59diciamo desumerlo dal pezzo, ma il punto principale è la conferma alla segreteria di Stato di Parolin
11:07con un perimetro di azione più largo rispetto a quello che alla fine gli aveva lasciato Bergoglio.
11:13E quindi alla fine della fiera, doppia sconfitta per Sant'Egidio. Perde il papato, Zuppi ci
11:19credeva, perde anche la possibilità di gestire la politica estera attraverso il proprio network.
11:29Anche se, prendiamoci subito un'escursione, c'è invece che dice no, la continuità tra il vecchio
11:36Papa e il nuovo Papa è assoluta, è la tesi del fatto, Leone è come Francesco, mai più
11:40guerre dall'Ucraina a Gaza e chi sente il fatto quotidiano per asseverare questa tesi? Il capo
11:46di Sant'Egidio Riccardi. Mi sono convinto che lo abbia indicato proprio Bergoglio. No,
11:52nessun kingmaker, anzi, ora si vuole usare Leone per dimenticare il Papa argentino. Quindi
11:58il tentativo di Sant'Egidio è quello di asseverare un'assoluta continuità tra vecchio
12:05Papa e nuovo Papa. Anzi, noi sostenevamo quello, sosteniamo questo, è tutto a posto.
12:11Lo zelo del volpone Riccardi da una parte e l'alternarsi dei toni di zuppi, che a volte
12:21fa il dolce, dice ah com'è bravo questo nuovo Papa, altre volte si fa sfuggire la rosicata
12:28e vi ricorderete che il primo giorno aveva reagito male. Ah, io Papa, il mio obiettivo
12:34è lo scudetto del Bologna e poi dopo aveva detto al principio sono tutti buoni. Un po'
12:40di nervosismo era sfuggito a zuppi, ma i giornali non lo hanno granché registrato.
12:47Ritorniamo sul Corriere della Sera per due cose piuttosto interessanti, forse le più interessanti
12:53della giornata su questo fronte. Sono due interviste. La prima è di Virginia Piccolillo
13:00al cardinale Giuseppe Versaldi. Questo nome non è nuovo a chi segue questa rubrica perché
13:09ricorderete che in un pezzo assai informato di giovedì o di venerdì scorso Luigi Bisignani
13:14sul tempo aveva descritto il fuolo di gran tessitore dentro e fuori il conclave di questo
13:21cardinale piemontese. Vediamo un paio di cose. Naturalmente c'è l'omaggio al vecchio
13:29Papa, ma tra le righe cogliete le differenze. Domanda alla Piccolillo che è l'autrice dell'intervista.
13:35Papa Francesco muoveva le folle. Papa Leone deluderà? È risposta di Versaldi. L'innegabile entusiasmo
13:42delle folle per Papa Francesco non deve illudere, così come il non minore entusiasmo per Papa
13:49Leone XIV. Infatti, come è avvenuto per Gesù, ben sappiamo come questi entusiasmi siano mutevoli
13:55e non sempre ben motivati. A cosa si riferisce? Alle difficoltà che Papa Francesco ha incontrato
14:01all'interno e all'esterno della Chiesa. Anche Leone XIV ha tante esperienze e tanta fede solo
14:06in Dio da non cadere certamente nel rischio di inseguire le mode delle folle.
14:12Nell'anche si coglie una formula rispettosa rispetto al vecchio pontefice. Anche Leone
14:21ha tante esperienze. Però nella parte successiva, non cadere nel rischio di inseguire le mode
14:27delle folle, qualcuno può cogliere una implicita notazione non lusinghiera nei confronti del predecessore
14:36di Leone XIV. Così Versaldi. Andiamo a vedere poi l'altra intervista, ancora sul Corriere,
14:43Massimo Franco, che già non è una vera e propria intervista in bianca e nera, ma è una
14:47conversazione, ci sono amplissimi virgolettati, con Georg Gainswain, ve lo ricordavo. Ormai
14:54signore grande di età, 68 anni, ma ve lo ricordate era il noto assistente di Papa Benedetto, che
15:05poi fu allontanato e ora è in unzio nei paesi baltici, credo in Lituania in particolare,
15:12sì, non Estonia, non Lettonia, credo proprio Lituania. E anche qui c'è una parte di apparente
15:22diciamo fair play nei confronti di chi lo ha spedito a quel paese, ma quella è acqua
15:28passata, sicuro il nonzio in quegli anni, ho sofferto, è vero, ma mi sono chiarito con
15:32Francesco prima ancora della nomina al nonzio e ringrazio lui o chi sta dietro a lui che ha
15:39deciso di mandarmi qui nei paesi baltici perché mi ha permesso di riprendere il mio
15:44servizio alla chiesa, eh certo, stavo a Roma vicino al Pontelli, sono finito in Lituania,
15:50ringrazio tanto gli addirittori, va bene. Però andiamo a vedere la frase che fa più impressione,
15:59perché poi c'è l'omaggio e poi si arriva al punto. Ora si apre una fase nuova, percepisco
16:05un certo sollievo diffuso, è finita la stagione dell'arbitrarietà, si può cominciare a contare
16:13su un papato in grado di garantire la stabilità e di affidarsi alle strutture esistenti senza
16:19capovolgerle e sconvolgerle. E capite bene altro che ringraziamento, qui volano schiaffi perché
16:26fase nuova, sollievo diffuso, finita la stagione dell'arbitrarietà, si può cominciare a contare
16:33su un papato che non sconvolga e non capovolga è una critica, altro che la continuità di
16:39cui parla il fatto e di cui parla Sant'Egidio. Indubbiamente il Versaldi che dice non inseguire
16:46le folle, che sono ingannevoli e mutevoli, e padre Georg che dice è finita la stagione
16:53dell'arbitrarietà sono due, diciamo, non saremo così rozzi da dire due ciodi sulla
17:00bara, ma due volte pagina rispetto alla stagione precedente. Mentre francamente non ci sembrano
17:07granché significative le interviste a due grandi vecchi della sinistra o della mezza sinistra
17:14italiana, Giuliano Amato sul giornale sentito da Stefano Zurlo, io laico vedo un leone che
17:22difende la tradizione, ma in realtà Amato parla di se stesso e di quando nel 2003 ci racconta
17:30si batte per inserire le radici cristiane nel preambolo al trattato di Lisbona, poi la
17:36cosa non so, Amato parla della solita scena del laico tormentato, i cristiani hanno una marcia
17:43in più eccetera. Mentre Violante sentito dal Corriere della Sera fa una notazione appropriata
17:52su Leone XIII e l'enciclica rerum novarum, da tanti letta come l'enciclica delle questioni
18:03sociali eccetera, ma questo l'osservazione di Violante è appropriata, cioè fu pensata per
18:09evitare che troppi operai aderissero al socialismo, la chiesa si rendeva conto che la proposta
18:16socialista poteva avere una forza attrattiva nei confronti dei centi proletari e mostrò con
18:25quella enciclica eccetera eccetera. Pagina 8 del Corriere della Sera, l'enciclica che lo
18:33rispira frenò gli operai dalla periglia al socialismo. Archiviamo la questione Papa e
18:40andiamo su Trump e il suo ruolo sui diversi fronti di pace. India-Pakistan dove ha favorito
18:48questo cessato di fuoco, ma soprattutto Russia-Ucraina dove onestamente un ruolo di spinta ce l'ha avuto
18:56in questi tre mesi. Gli viene variamente riconosciuto, pienamente riconosciuto dal tempo, titolo
19:03Prove di pace all'americana, editoriale di Cerno, l'Europa impari la lezione, in Italia diranno
19:11le prove di tregua sono a merito di Macron e Starmer, al tavolo dei volenterosi non c'era
19:15Meloni, incollegamento, l'invaso e l'invasore, tutto il bla bla che sentiamo da anni mentre la
19:20gente moriva. Ma sei rimasto in questo paese un po' di buon senso e ci dice che le cose
19:25non sono andate così e che solo adesso cominciamo a capire che l'America è tornata e che Trump,
19:30pur con i suoi modi stravaganti e a volte folli, è l'unico leader che davvero ha provato
19:35a percorrere la via della pace e così certo. Ma perfino Sallusti che è stato ultracritico
19:43di Trump oggi deve prendere atto. Quello che per le sinistre sarebbe il pericolo mondiale
19:50numero uno, Trump nelle ultime 48 ore ha bloccato sul nascere l'ennesima guerra tra
19:55India e Pakistan, ha convinto gli arci nemici Putin e Zelensky a sedersi lo stesso tavolo
20:00per iniziare una vera trattativa di pace e fatto capire di essere pronta a riconoscere
20:05uno stato di Palestina e come se non bastasse ha persuaso la Cina con la minaccia dei Dazi
20:10a rivedere la sua spregiudicata politica commerciale. Se ci aggiungiamo che tramite lo spirito santo
20:16l'America ha portato a casa pure il suo primo papa, beh il curriculum del presidente assomiglia
20:20più a quello di un Nobel che a quello di un dittatore fuori di testa e fuori controllo.
20:25Poi Sallusti allarga lo sguardo ma Trump a parte un incontro tra Putin e Zelensky
20:30premierebbe anche chi in Europa a partire dal nostro governo ha sostenuto con coraggio l'Ucraina
20:35convinto che solo una situazione di stallo militare sul campo avrebbe potuto portare
20:40una trattativa per una pace giusta e non punitiva. E' presto per dirlo ma se i leader
20:45confermeranno l'incontro significa che già esiste almeno una bozza di accordo percorribile
20:50per entrambi e che tale soluzione è accettabile anche da chi con notevoli sforzi economici
20:55ha partecipato indirettamente al conflitto e non vuole dar la vinta al dittatore russo.
20:59Dice Zelensky, chi ha sempre pontificato che l'Ucraina avrebbe dovuto hissare da subito
21:04bandiera bianca e l'Occidente a ritirarsi dalla scena con le code fra le gambe, i vari professori,
21:09politici e opinionisti filo Putin mascherati da pacifisti resta fuori dai giochi e farebbe
21:14bene a uscire di scena per manifesta partigianeria e incompetenza.
21:18Così, salutiamoci.
21:22Belpietro dà addosso a quelli del treno, i leader europei in crisi tifano ancora guerra,
21:30la coalizione dei volenterosi in realtà è solo un'unione degli speranzosi, ovvero di leader
21:35che sognano di rilanciare la propria carriera politica mostrando i murcoli.
21:39L'Ucraina è l'occasione perfetta per darsi un po' di torno, tuttavia è evidente che
21:43una forza militare avviata a sostegno di Kiev senza o cessare il fuoco rischierebbe di
21:47infiammare non soltanto l'area ma l'intera Europa.
21:51Però la sensazione che si sia fermi qualche ora indietro, forse l'editoriale è stato più
22:06pensato di mattina che di pomeriggio ieri, perché poi il pomeriggio di ieri ha segnato
22:12uno scatto in avanti. Però, diciamo, ciascuno con i suoi toni, Cerno, Sallusti, Belpietro,
22:18riconoscono a Trump un ruolo che ha avuto in questa vicenda. Per tre anni le cose si
22:24trascinavano, ora da tre mesi, tra stop and go, un cambio di passo c'è stato.
22:31Su una linea intermedia si pongono Castellani sul Domani e Campi sul Messaggero, che parlano
22:40di un Trump costretto a fare i conti con la realtà, Castellani sul Domani, Guerra e Dazi,
22:47la svolta realista di Trump. Quindi, come dire, c'era un Trump 1 più assertivo e poi
22:55un Trump 2 che ha dovuto correggere qualcosa. E questa è anche l'impostazione di Campi sul
23:01Messaggero. Quando si è accorto che Putin non può essere spinto alla pace, concedendogli
23:07tutto quello che chiede, e che l'ultrazzismo bellicista di Netanyahu rischia di far fallire
23:12la politica estera medio-olientale della sua amministrazione, Trump ha cambiato atteggiamento
23:16anche nei confronti dell'Europa tanto rituperata fino al giorno prima. Quindi, questi due commentatori
23:24si collocano, diciamo, su una posizione intermedia. C'è un qualche merito di Trump, però, ha
23:29ammorbito le sue posizioni. Andiamo a vedere invece tre commentatori che dicono
23:34viva l'Europa a basso Trump e sono l'immancabile Natali Tocci sulla stampa, l'altra faccia della
23:44medaglia è quella europea. Nel giorno dell'Europa i ministri degli esteri europei si sono riuniti.
23:50Ore dopo il presidente francese Macron, il cancelliere tedesco Mersi, il primo ministro
23:54polacco Tusk e quello britannico Starmer sono arrivati a Kiev. Francia, Germania, Polonia,
24:00Regno Unito insieme ai paesi nordici e baltici formano il nucleo non solo della coalizione
24:05dei volenterosi in prima linea, ma anche dell'architettura di sicurezza europea che sta
24:09emergendo come risposta alla minaccia russa e al tradimento americano. L'Italia c'è,
24:15ma purtroppo è in seconda fila. Quindi qui c'è il tradimento americano, l'Italia in seconda
24:22fila e invece l'Europa artefice di tutto, secondo Natali Tocci, che non sappiamo se scriva
24:28da Kiev, da Teheran, ci ha detto tante volte che a Teheran le cose... beh, Natali Tocci
24:37sulla stampa. E anche, diciamo, su una linea che non concede nulla a Trump, Massimo Adinolfi
24:47su Repubblica, andiamo a vedere questo passaggio. È in effetti questione di peso, quello acquistato
24:54dall'iniziativa diplomatica di Francia, Germania, Regno Unito e Polonia, giunti sabato
24:58a Kiev per chiedere una tregua di 30 giorni. Non di soli a Ulpici vive una proposta diplomatica
25:04che anzi è credibile per quanto è sostenuta con determinazione. È quel che finalmente è
25:09apparso ieri. Macron, Starmer e Merz, con il polacco Tusk, portavano in dotta all'Ucraina
25:14la promessa di nuovi aiuti, l'impegno per nuove e più severe sanzioni contro Mosca e infine
25:20l'appoggio degli USA. Quindi, diciamo, gli USA contano solo come appoggio alla missione
25:28dei volentieri, così è la versione di Repubblica. E altrettanto, diciamo, avaro con Trump è
25:35Massimo Gaggi sul Corriere della Sera che descrive un Trump che vola verso l'Arabia Saudita,
25:42Donald prova a forzare per ottenere qualcosa. Va bene, qui, ricapitolato. Sul lato destro,
25:50chi con più entusiasmo, chi con meno entusiasmo, Sallust, tutti riconoscono un ruolo di Trump,
25:56una via di mezzo, Castellani e Campi che dicono sì, Trump però ha cambiato atteggiamento
26:03e invece è l'Europa che ha fatto tutto, Tocci, Adinolfi, Gaggi. La questione referendum,
26:11allora, sono tre le cose da segnalare. L'editoriale di Libero ve l'ho già evocato. C'è anche
26:18una nota di Alessandro De Angelis sulla stampa che parla del referendum come, diciamo, valenza
26:24di congresso interno alla sinistra. Poi c'è una pagina del Corriere della Sera da guardare
26:31in cui viene valorizzata la posizione di Lupi. E come fai a iniziare la settimana senza
26:39vedere che fanno i moderati? Noi moderati non è per l'astenzione, è per il no. Ma come?
26:46Ma è molto semplice, però vedremo spazietto nei telegiornali, sì, no, e quindi vedrete
26:50la faccia di Lupi tutte le sere che dice, ah, però non è questa la cosa più interessante
26:57del pezzo di Falci, siamo a pagina 21 del Corriere, ma è quello che è successo nella
27:06trasmissione di punta del sabato sera di Canale 5. Sui referendum nelle ultime ore un'altra
27:13polemica è nata dopo l'appello a votare di Geppi Cucciari nel corso della trasmissione
27:18Amici sul Canale 5, virgolettato della Cucciari che si rivolge ai giovani. Siete giovani, ballerete,
27:25reciterete, molti di voi ci cureranno, ci faranno la dichiarazione dei redditi, parla
27:30spiritosa, entrerete nelle nostre case a rubare, siete il nostro futuro, dite la vostra, senza
27:35paura, anche soltanto per affermare che ne avete diritto. Applausi indirette e poi polemiche.
27:41E la solidarietà di Riccardo Maggi. Vabbè, che ci siano polemiche, però è interessante
27:49che nella trasmissione di punta di Canale 5, rivolta a un pubblico non politicizzato,
27:55larghissimo, venga chiamata la comica di sinistra per fare l'appello sui referendum.
28:01Perché quello che succede a Mediaset da qualche mese è interessante, pure Geppi Cucciari
28:08sui referendum. Le polemiche sul cinema. Allora, vi ricordate, va sparata ai David di
28:16Donatello, di Elio Germano contro Giulia, la risposta di Giulia. Allora, oggi si aggiunge
28:23per esprimere solidarietà a Germano, Michele Riondino su Repubblica, eccolo qua, sconfortanti
28:31gli attacchi di Giulia, così distruggono il cinema. Frigna, lo stesso Elio Germano,
28:39è Giulia Cianciare, grave attaccare un cittadino, che sarebbe lui qui. Lui può attaccare il ministro,
28:45ma il ministro non può rispondere perché se gli risponde attacca un cittadino. Vabbè,
28:49questa è la... Dopodiché ci sono invece due posizioni, due personalità che si rivolgono
28:58a Giulia, però lo fanno in modo molto diverso, a me sembra da ascoltare Massimo Cacciari. Come
29:08sapete è una firma della stampa, ma in questo caso non scrive un pezzo, viene intervistato
29:14da Francesca Schianchi e dice al ministro Giulia stia attento, il complesso di inferiorità
29:20lo danneggia, insomma la smetta alla destra di avere sempre un approccio di lincita rispetto
29:27alla sinistra. Un'osservazione che mi sembra assai pertinente da parte di Cacciari. Mentre
29:33con cittade Gregorio dice, ah questa destra, vi estraggo un pezzo, potreste, si rivolge a
29:47quelli della cultura di destra, diversamente orientati colleghi di fatica e concorrere alla
29:53comune causa della democrazia e del sapere, perché altrimenti toccherà di nuovo alla
29:59sinistra da sola e non sarebbe bella questa nuova esibizione di supremazia culturale.
30:05Fatevi voi suprematisti, siate egemoni, se non grancianamente, tolchianamente. Come volete,
30:11ma fatelo, non abbiate paura delle critiche, scendete nell'arena e convincete con la parola
30:16e non con la censura. Non vi si vede l'ora di vedervi liberi, aperti e accoglienti. Vi
30:22si aspetta con laica indefessa, resistente, convinzione, così, conoscita. Ma che parola,
30:29tutto sto dibattito, noi praticamente non ne possiamo più, è conoscita, ma pure di questi
30:35conti con Tolkien, insomma. Ci sembra più interessante dedicare l'ultimo minuto della
30:44ressegna a una cosa, a una delle firme più brillanti del telegraf, Tim Starley, un giovane
30:50commentatore, peraltro cattolico, e è andato a Roma per seguire prima il funerale del vecchio
31:03Papa e poi l'elezione del nuovo. E ci racconta tutto questo e poi ci racconta un dettaglio,
31:10un piccolo dettaglio di cronache che però racconta molte cose. Eccoci qua. Cercando di
31:19entrare entro Piazza San Pietro il giorno dell'elezione, sono stato fermato da una terribile
31:24vigilessa che mi disse che avevo il badge di un colore sbagliato. Abbiamo discusso energicamente
31:31e non mi ha fatto passare attraverso il suo gate. Cioè, di lì, non passi. Ho lasciato,
31:37ma poi ho individuato una entrata separata, non vigilata da nessuno, pochi metri più in
31:44là, e sono passato e la signorina non ha battuto cibo. Una insuperabile differenza nazionale.
31:53Gli inglesi hanno poche regole, ma le rispettano sempre. Gli italiani hanno un milione di regole,
31:59ma presumono che esse siano ignorate. Mi sembra una descrizione perfetta? Fermiamoci prudentemente
32:07qui. Finisce qui la puntata di oggi di Occhio al caffè. Noi ci ritroviamo domani mattina.
32:15Non dimenticate da qui ad allora di prendere Libero. Lo trovate in edicola oppure sito
32:21liberocotidiano.it oppure tramite app. Buona giornata.
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