Qual è il ruolo della moda? Creatività, arte, mercato, occupazione. Ogni volta che si parla della moda, i significati del suo ruolo si moltiplicano. Volendo lavarsi la coscienza dai pregiudizi, la cultura ufficiale italiana negli ultimi decenni ha adottato il significato di un'industria che paga la bolletta energetica del Paese. Il che è vero, ma non ne dovrebbe esaurire il ruolo. E questo mentre in Francia alcuni atelier, tra cui anche quello storico di John Galliano, vengono dichiarati patrimoine national.
Un altro punto di vista che si è affermato negli ultimi anni è la valenza sociologica. Attraverso i vestiti e gli accessori si è imposta una lettura della moda che tende a spiegare i cambiamenti che nel suo insieme produce nelle abitudini socio-culturali delle persone. Nel tempo però si è perso anche questo significato e tutte le premesse nate sul "i vestiti sono idee" si sono infrante su una realtà più cruda, quella dei vestiti e degli accessori che sono diventati degli oggetti di lusso.
Ma resta ancora forte il partito che lotta per il riconoscimento della moda come una forma d'arte, nonostante l'argomento sia stato notevolmente sorpassato dall'evidente distacco tra le due creatività che ormai stanno lottando l'una contro l'altra per contendersi i clienti a suon dei prezzi milionari e dei fatturati. Un'altra certezza che si è infranta è quella che legava la moda alla bellezza, con il corollario di "La bellezza salverà il mondo". Ma qui bisogna proprio arrendersi all'evidenza e constatare che, con tutto il bello che c'è in giro, il mondo sembra precipitare verso il più brutto possibile.
Eppure qualcuno arriverà a credere che oggi la moda debba tornare a essere intrattenimento e in questo caso scivoleremmo senza limiti alla tv scosciata degli anni Ottanta. Alla fine, per non arrenderci, dobbiamo tornare a quella che sembra essere rimasta l'unica verità. E cioè che la moda descrive il tempo in cui nasce e purtroppo i nostri tempi sono quelli che sono. Pieni di guerre, violenze e menefreghismi.