UNA NUOVA GENERAZIONE di quarantenni o circa, sta per debuttare alle direzioni creative di molti dei marchi che appartengono ai gruppi finanziari che detengono la maggioranza delle aziende e Maison storiche dalle quali arriva la moda di oggi.
Però, prima di chiedersi se questo turnover “salverà la moda” da una situazione di empasse dovuta alla stanchezza più dei mercati che della creatività, va sottolineato che non è la prima volta che la moda si rinnova con l’arrivo di nomi nuovi.
Negli anni Novanta del secolo scorso il rinnovamento fu portato dall’arrivo di una generazione (da Jean Paul Gaultier a Tom Ford) voluta dall’industria che voleva rinnovare i suoi asset e che ha comportato la fine di marchi un po’ impolverati.
Oggi la sostituzione avviene all’interno lasciando i marchi fissi nell’immaginario dei consumatori ma cambiando possibilità estetiche. L’operazione diventa sospetta perché viene gestista dalla Finanza, ma anche questa volta non siamo di fronte a un fenomeno inedito.