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00:00Mi è sempre piaciuto costruire le cose, se mi guardo indietro sono nato un po' ingegnere, inizio con le lego e poi dopo.
00:08Quindi quest'atto di costruire qualcosa è un atto tipico dell'ingegnere, ma poi è scoperto essere un atto tipico anche del management.
00:15Il manager oggi prende dei pezzettini sparsi nell'azienda, competenze, degli attivi, dei contratti, delle necessità dei clienti
00:24e poi su di quello costruisce un mondo.
00:26Quando il mondo è troppo complesso si prendono dei pezzettini più piccolini, si risolvono quelli, poi si mettono insieme e poco a poco si costruisce qualcosa.
00:56Buongiorno e benvenuto a Nicola Melchiotti, amministratore delegato di Cesi, siamo nella sede del giorno, grazie mille per essere qui con noi.
01:03Prima di tutto conviene spiegare che cos'è Cesi, intanto è un acronimo, è anche un po' complicato, ce lo spieghi?
01:08È corretto, grazie per l'intervista, grazie a tutti.
01:12Cesi sta per Centro Sperimentale Elettrotecnico Italiano, è un'istituzione che è stata creata una sessantina di anni fa per ordinare lo sviluppo del settore elettrico in Italia,
01:23che è nata come un'azienda prettamente italiana ed è nata leggermente prima dell'Enel, che in quel momento era il monopolio di stato nel settore elettrico.
01:32Poi pian pianino Cesi è diventata invece un'istituzione internazionale, abbiamo acquisito la Cesi teresca, la Cesi olandese, abbiamo acquisito dei laboratori negli Stati Uniti
01:40e ad oggi siamo non più un'istituzione ma siamo un'azienda.
01:44E siete in tutto il mondo?
01:45E siamo in tutto il mondo, lavoriamo circa in 150 paesi, in alcuni paesi abbiamo delle sedi fisiche, quindi dei laboratori, degli uffici, in altri paesi invece viaggiamo occasionalmente.
01:56Quindi lavoriamo per il settore elettrico, essenzialmente, offrendo servizi e innovazioni.
02:00Siete di proprietà di Enel e di Terna, dico bene?
02:02Abbiamo quattro azionisti, Enel, Terna, in maggioritari, cioè i più grandi, e poi abbiamo Itachi e Prismian.
02:08Quindi sono tutte grandi aziende che operano in maniera importante nel settore elettrico in tutta la catena del valore.
02:14Abbiamo dei produttori di cavi, abbiamo dei produttori di trasformatori componentistiche e elettriche, abbiamo Terna che si occupa di trasmissione
02:20ed Enel che vede la parte di distribuzione e generazione.
02:23È complicato avere degli azionisti così grandi, così importanti? È forse più facile o più difficile dell'avere banalmente le azioni sul mercato?
02:34Com'è il rapporto con le aziende del gruppo?
02:39È complicato nel senso che grandi azionisti e grandi aziende hanno delle opinioni molto chiare su come dovrebbe andare il settore elettrico,
02:47però è anche più semplice da un certo punto di vista, perché sono quattro e non sono migliaia di investitori retail.
02:54Quindi abbiamo delle discussioni nel nostro consiglio di amministrazione, un grande supporto degli azionisti per lo sviluppo sia del Cesi che del settore elettrico
03:02e attraverso di loro portiamo l'eccellenza italiana nel mondo.
03:06Quindi sono tutti azionisti che in Italia hanno una base molto importante.
03:09Quindi attraverso di loro noi impariamo, perché sono comunque aziende dove possiamo testare le tecnologie, provare innovazione,
03:16anche spingere un po' i confini di quello che è il mercato elettrico e la tecnologia elettrica e poi portare nel resto del mondo.
03:22Nel resto del mondo ma anche oltre, perché siete nello spazio.
03:25Una grande parte di Cesi è sopra le nostre teste, ma molto sopra. Ci racconti bene.
03:31Siamo nello spazio e siamo nello spazio nel settore elettrico, che è un po' la nostra specialità.
03:36Che attraverso l'eccellenza del settore elettrico abbiamo sviluppato nel corso dei decenni delle tecnologie di produzione di energia fotovoltaica,
03:44quindi delle celle, che sono un po' speciali, sono al Germano e ad altissima efficienza e affidabilità.
03:51Tanto affidabili che possono essere messe nei nostri satelliti.
03:54Quindi si è creata una nicchia, un'opportunità con lo sviluppo dell'economia spaziale
03:58e come Cesi non potevamo non esserci ai confini del settore elettrico.
04:02Quindi siamo diventati produttori di celle solari ad uso spaziale.
04:06Oggi siamo il quarto produttore al mondo.
04:08Quindi non solo satelliti, ma anche i viaggi nello spazio, leggevo.
04:13Dato un po' di energia anche a chi cerca di andare su Marte, su Giove.
04:19Esattamente. Le nostre celle, quindi noi ci occupiamo solo della fabbricazione di celle solari.
04:23Se non ci siete voi non va però, per cui...
04:25Esattamente. Comunque c'è sempre bisogno di energie dove c'è l'energia Celsesi.
04:29Quindi in qualsiasi utilizzo energetico che si possa fare, in orbita terrestre o fuori dall'orbita terrestre,
04:35alcuni satelliti, come ben dici, hanno soppassato l'orbita terrestre per andare su altri pianeti,
04:40vogliamo esserci con le nostre celle.
04:43Ad oggi abbiamo servito circa 100 missioni spaziali
04:46e lavoriamo molto da vicino con le principali istituzioni del settore aerospaziale europeo.
04:51Allora, il settore aerospaziale europeo, ma soprattutto italiano,
04:56noi italiani tendiamo a sottovalutarlo.
04:58Poi torniamo anche sulla Terra, ma intanto finiamo la parte spaziale.
05:02Invece in Italia ci sono tantissime aziende che a livello mondiale producono componenti,
05:09come nel vostro caso, fondamentali per l'esplorazione spaziale, per la ricerca, ma anche per i satelliti.
05:16Quindi la prima domanda è, ma perché ci sottostimiamo così tanto?
05:19La caratteristica tipica italiana, ma si vede anche in altri paesi.
05:23Uno basa le sue proiezioni del futuro, su quello che è visto nel passato.
05:28L'industria aerospaziale nel passato è stata un po' una nicchia,
05:30soprattutto istituzionale, di ricerca, con un certo numero di satelliti.
05:34Negli ultimi dieci anni c'è stata una rivoluzione.
05:37Il settore spaziale ha visto l'entrata imponente di attori commerciali
05:40che hanno centuplicato il numero di satelliti,
05:45non più grandi istituzionali, ma spesso delle piccole apparecchiature tecnologiche
05:48che vengono messe in orbita o fuori dall'orbita.
05:50Quindi è proprio una nuova industria.
05:52Non è facile sottovalutarla all'inizio, perché se uno guarda indietro questa industria non c'era.
05:57Se uno guarda avanti, però, le prospettive sono fenomenali.
06:00In parte è tirata dalla necessità di utilizzare questa cappa,
06:05al di fuori dell'atmosfera terrestre,
06:07per comunicazioni, per fini di sicurezza e per altre cose.
06:10è in parte dovuta al fatto che man mano l'industria si espande,
06:14man mano le tecnologie diventano più economiche.
06:17E quindi va un po' un circolo virtuoso che si crea.
06:21L'Italia è protagonista in questo.
06:23Quindi oggi come siamo visti nel mondo aerospaziale?
06:26Siamo visti bene.
06:27Noi abbiamo tanta tecnologia, quindi tanti scienziati,
06:30ma abbiamo anche tanta capacità ingegneristica.
06:32Quindi mettere a terra cose che erano di laboratorio,
06:35il nostro per esempio è uno dei casi, ma ce ne sono altri.
06:37Quindi mettere a terra tecnologie di laboratorio
06:39per poi convertirle invece in tecnologia all'uso quotidiano.
06:42Questa capacità l'Italia ce l'ha sempre avuta e ce l'ha anche ancora oggi.
06:46Lei è un ingegnere.
06:48Sono un ingegnere.
06:48Si ritrova ad essere capo di un'azienda.
06:50Se l'aspettava intanto da un punto di vista pratico,
06:52magari quando avrà cominciato a fare ingegneria
06:55si immaginava in un contesto più pratico, più operativo?
06:59A dire il vero, ogni tanto uno ricostruisce un po' la storia.
07:03Quando ero bambino volevo fare lo scienziato.
07:05Poi ho visto mio nonno che faceva il pensionato
07:08mi ha detto che era un bellissimo lavoro,
07:09ma pensavo di fare il pensionato.
07:10Ma quello arriva dopo.
07:12Però mi è sempre piaciuto costruire delle cose.
07:14Se mi guardo indietro sono nato un po' ingegnere.
07:17Inizio con le Lego e poi dopo.
07:20Quindi quest'atto di costruire qualcosa
07:23è un atto tipico dell'ingegneria,
07:25ma poi è scoperto essere un atto tipico anche del management.
07:26Cioè il manager oggi prende dei pezzettini sparsi nell'azienda,
07:31competenze, degli attivi, dei contratti, delle necessità dei clienti,
07:36e poi su di quello costruisce un mondo.
07:39Ecco, io nell'essere manager trovo la mia maniera di costruire un futuro
07:42che spero possa essere migliore di quello che ho trovato.
07:44È un'applicazione diversa dell'essere ingegnere, insomma.
07:47Sì, sì, l'approccio è sempre quello.
07:49Si prende problemi complessi, si tentano di capire,
07:51si mettono insieme i pezzi.
07:53Quando il mondo è troppo complesso si prendono i pezzettini più piccolini,
07:56si risolvono quelli, poi si mettono insieme
07:58e poco a poco si costruisce qualcosa.
08:00Ecco, il giorno in cui si inizia non si ha un'idea chiarissima di dove si arriva, no?
08:05Però uno intraprende un percorso
08:07con tanta dedizione, tanta voglia di fare
08:10e poi poco a poco definisce il cammino.
08:13E oggi sente comunque, al di là del metodo,
08:16la formazione ingegneristica anche dal suo punto di vista,
08:21che è quello dell'amministratore delegato,
08:23rientra, cioè il capire anche la tecnica che ci sta dietro ai vostri prodotti?
08:29Assolutamente sì, ma non solo quell'ingegneristica.
08:32Ho iniziato come operaio,
08:35quindi anche la formazione tecnica proprio di vedere come si lavora sul campo.
08:39A 30 anni di distanza,
08:41impatta nelle mie decisioni da manager.
08:44Sono stato programmatore software,
08:45questa esperienza ha impattato il mio modo di vedere il processo
08:48e come una singola linea di codice può impattare il prodotto finito.
08:52Sono stato ingegnere, sia di software sia elettrico,
08:56e poi un MBA in una business school statunitense
08:58dove ho avuto un'informazione più di business.
09:01E col mio essere manager oggi metti insieme tutti questi pezzettini
09:04e sono tutti essenziali.
09:06Poi poi ci sono tanti pezzettini che mi mancano
09:08e che potrebbero rafforzare ulteriormente il mio percorso.
09:12Però ecco, il manager è il risultato della sua storia,
09:14spesso, anche nel mio caso...
09:16Quindi tutti questi pezzettini rimangono in qualche modo attivi nel percorso,
09:19anche quelli iniziali?
09:21Assolutamente sì, anzi uno lo scopre 30 anni dopo.
09:24Alcune lezioni che uno impara da giovane
09:25poi trova un'applicazione molto dopo nel percorso della vita professionale.
09:30Ecco, da questo punto di vista non posso non chiedere,
09:32glielo li ha citati, con i Lego gioca ancora?
09:34Con i Lego gioca ancora, ho la fortuna di avere due figli.
09:39Sì, mi diverto ancora.
09:40Però gli diceva, attenzione bambini, perché qui il bilanciamento non va bene,
09:44bisogna fare delle prove di carico, no?
09:46No, niente prove di carico, però ci divertiamo abbastanza.
09:49Bene.
09:50Allora, arriviamo alle attività di cesi in Italia.
09:55Quando si parla di reti elettriche, insomma, per chi non è del settore è un po' complicato.
10:02C'è ancora chi dice, c'è un miracolo, uno preme l'interruttore e si accende la luce,
10:06ma è un miracolo, ecco.
10:08Nello specifico, cosa fate?
10:10Allora, l'attività principale del CSI è quella di testare e certificare componentistiche elettriche.
10:15Quindi abbiamo dei laboratori grandi, uno dei quali qui a Milano,
10:19riceviamo dei cavi, dei trasformatori, qualsiasi componente elettrico,
10:23e lo mettiamo nei nostri laboratori e lo proviamo.
10:25Lo raffreddiamo, lo riscaldiamo, lo picchiamo, gli mettiamo delle correnti
10:30e vediamo come si comporta nel mondo reale.
10:33Se risulta essere sicuro e affidabile, lo certifichiamo e quel prodotto poi può raggiungere il mercato.
10:39Questo è il nostro mestiere principale.
10:41Ci permette di vedere un po' tutto il settore elettrico in tutte le sue fasi.
10:45Poi, visto che impariamo tante cose da questa certificazione e testing,
10:49abbiamo un secondo business che è quello della consulenza,
10:51dove tutte le cose che le impariamo le portiamo in giro per il mondo.
10:54Quando un prodotto esce dal laboratorio e poi entra nel mercato,
10:58deve essere poi acquistato, provato, utilizzato in tutto il mondo.
11:03Prima su piccola scala e poi pian pianino su scala globale.
11:05Ecco, noi accompagniamo i compratori, gli investitori, le banche, i governi,
11:10nel capire che prodotti servono, come vengono implementati,
11:13come si integrano tra di loro, come possono comunicare.
11:17I prodotti possono essere un po' di tutto,
11:18dai sistemi di unitraggio delle dighe, in cui l'Italia è lì dell'assoluto,
11:23ai contattori elettronici, che sono nati in Italia e poi esportati in tutto il mondo.
11:27Possono essere sistemi di comunicazione delle reti,
11:29ad oggi super importanti per il tema della cyber security.
11:33Possono essere processi di automazione, possono essere cavia corrente continua,
11:37che stanno connettendo regioni che prima non potevano essere connesse.
11:41Ecco, tutte queste tecnologie noi le portiamo a clienti in giro per il mondo.
11:45E il terzo business è quello dello spazio che abbiamo già menzionato.
11:48Parlando di certificazioni, a me viene da pensare alla selva di regole
11:54che cambiano nel momento stesso in cui vengono poi applicate.
11:58Oggi siamo forse nel punto più alto della burocratizzazione dei differenti.
12:05Questa cosa è percepita, come si vive quotidianamente con delle regole
12:10che cambiano in tempo reale, nel vostro ambito?
12:13Nel mondo tecnico siamo più fortunati che in mondi non tecnici,
12:17nel senso che la standardizzazione, la convergenza, le certificazioni tecniche
12:20è venuta molto prima dell'unione politica ed economica.
12:24È un processo che è stato avviato, direi, 40 anni fa.
12:27Il CESI è stato creato per quello,
12:29è stato creato per fare ordine in un mercato elettrico
12:31che era abbastanza confuso e frammentato.
12:34Quindi è da 50 anni che lavoriamo in quella direzione.
12:36Spesso gli organismi tecnici non sono organismi politici
12:38e i tecnici tra di loro tentano di risolvere dei problemi molto concreti.
12:45Sia più pratici.
12:46Molto pratici e pragmatici.
12:48È un mondo molto semplice, a un certo punto di vista,
12:50è un po' più complesso da un altro,
12:51perché poi le idee si scontrano tra di loro e le visioni.
12:54Il processo è in corso.
12:56Allora, devo dire che l'Unione Europea ha facilitato un po',
12:58perché quando l'Unione o la convergenza tecnica
13:00si accompagna poi in una convergenza economica e politica,
13:03cioè si va tutti nella stessa direzione, è un po' più semplice.
13:07Però noi lavoriamo anche con standard americani, asiatici.
13:12Anche qui la domanda del viaggiatore
13:15che nulla conosce del mondo dell'elettricità.
13:18Avremo mai delle prese uguali in tutto il mondo?
13:21Spero di no.
13:22Spero di no, anche perché sennò smettiamo di imparare.
13:26Noi come i Cesi siamo un'azienda italiana,
13:28ma impariamo molto all'estero.
13:32Quindi ogni tanto esportiamo, ogni tanto importiamo.
13:34E abbiamo acquisito delle aziende che vengono da paesi
13:36che hanno storie centenarie,
13:37soprattutto in Olanda, in Germania, ma anche negli Stati Uniti.
13:40E da loro abbiamo preso tantissimo.
13:43Il mondo è bello perché è vario.
13:45Quindi ci portiamo i trasformatori, gli adattatori.
13:50Noi portiamo la testa.
13:51Credo che l'Italia ha il grande vantaggio di continuare a formare delle buone teste
13:55che possono imparare velocemente e soprattutto adattarsi,
13:58che è quello che poi apprezzano degli italiani nel mondo.
14:00Cioè il nostro spirito, la capacità di arrivare in Arabia Saudita,
14:03arrivare in Azerbaijan, arrivare in Indonesia
14:05e dopo qualche settimana sembrare dei loro, tra virgolette,
14:09riuscire a muovere i loro corridoi,
14:11lavorare a temi tecnici molto locali.
14:13Ecco, questa capacità è, non dico che unica, però è rara nel mondo.
14:17E alcuni paesi ce l'hanno intrinseca nella loro cultura più di altri.
14:22Per noi questo è un vantaggio competitivo che stiamo sfruttando.
14:24Oggi in che percentuale il CESI è all'estero?
14:30Se parliamo proprio di percentuali di business.
14:32Circa il 50%.
14:33Principalmente in che stati?
14:35Germania, Olanda e Stati Uniti sono gli stati in cui abbiamo più forza lavoro,
14:40quindi abbiamo le nostre sedi operative.
14:42Se parliamo invece di clienti, abbiamo una presenza importante nel Middle East,
14:46in Arabia Saudita e Emirati,
14:47e in Centrasia.
14:50Pakistan, Azerbaijan, Tajikistan, questa parte del mondo.
14:54Perché lì?
14:54Perché sono le aree del mondo dove si fanno progetti molto rilevanti.
14:58Quindi noi andiamo dove c'è bisogno di noi.
15:00E questo dove c'è bisogno di noi cambia.
15:03Ci sono decenni dove l'Europa tira molto perché le cose si fanno in Europa,
15:07ci sono decenni dove tira molto l'Asia,
15:10lo scorso è stato il decennio dell'America Latina,
15:12dove si facevano tantissime rinnovabili americati e noi lì siamo stati.
15:16Adesso se ne fanno un po' di meno,
15:17questo è un po' il decennio del Middle East e di aree del mondo
15:20dove sono partiti con infrastruttura un po' più antiquata
15:25e stanno tentando di recuperare 30 anni di storia nel giro di 5 anni.
15:30Beh, insomma, è una bella sfida.
15:31È una bella sfida, noi ci siamo.
15:34Ma capita, cioè, il primo approccio ad una richiesta di aiuto poi sostanzialmente
15:41di un cliente, di un nuovo committente,
15:44che vi chiedano delle cose che effettivamente non avevate mai considerato
15:49e il primo impatto è qui da dove si inizia.
15:53Capita e capita molto spesso.
15:55Incesi noi ci siamo posizionati come un'azienda che risolve i problemi difficili.
15:59Noi facciamo le cose impossibili, mission critical,
16:02dove non c'è soluzione, il blackout, gli attacchi cyber.
16:05Cioè, se siamo in quella nicchia dove bisogna usare la testa,
16:10ti devo dire che in quelle nicchie che sono i più difficili,
16:12i nostri ingegneri trovano la più grande soddisfazione.
16:14Beh, certo.
16:14Cioè, non c'è niente di meglio di dare un problema impossibile a una grande testa, no?
16:19Però ecco, non c'è uno standard.
16:20Cioè, c'è un problema e non c'è una procedura operativa,
16:25va inventata in quel momento.
16:27Questa parte del nostro lavoro.
16:28Noi scriviamo anche standard, scriviamo procedure operative nuove
16:30e sviluppiamo nuove tecnologie.
16:32E in quel caso si parte comunque da un qualcosa, da un pregresso, da un problema simile?
16:36Si parte da un metodo.
16:39Per cui è un po' la parte ingegneristica, no?
16:41Quindi si parte dall'analisi del problema,
16:42dal tentare veramente di capire cosa serve,
16:46che non è banale.
16:47Che finché uno non capisce cosa serve,
16:50potrebbe prendere mille strade che poi non risolvono il problema.
16:54E poi da lì si provano cose.
16:56Noi siamo grandi esploratori, abbiamo un portafoglio gigantesco di tecnologie,
16:59perché le vediamo tutte arrivare nei nostri laboratori.
17:01Non le sviluppiamo noi, ma siamo parte di quel fine tuning
17:06che si fa alla fine del processo di ricerca e sviluppo.
17:11Vediamo il portafoglio di cose che si possono fare e iniziamo a provarle.
17:15Poi lavoriamo molto a vicino con il cliente,
17:17da cui la capacità di dialogo, anche con culture molto diverse.
17:22E lì prova errore, prova errore,
17:24si tenta di trovare qualcosa che funzioni.
17:26Devo dire che fino ad oggi abbiamo avuto un discreto successo.
17:29i nostri clienti sono i clienti di sempre.
17:31Lei ha avuto dei percorsi, delle esperienze professionali all'estero molto,
17:36nel Sud America e in altri luoghi.
17:41Non è neanche facile poi vivere per un certo periodo con la valigia,
17:46andare da qualche altra parte.
17:48Cosa ricorda? Cosa le è rimasto?
17:49Sono stato in tante cose.
17:51Io sono cresciuto 18 anni sul lago di Zeo in Italia,
17:55poi ho preso la valigia e anche adesso sono in un hotel qui,
17:59quindi non ce l'ho ancora.
18:01In questo percorso sono stato in Francia un paio d'anni,
18:03sono stato un paio d'anni in Stati Uniti,
18:06ho lavorato poi circa 18 anni per l'Enel all'estero,
18:10Costa Rica, Messico, Argentina, Bruxelles con l'Unione Europea.
18:14Poi dopo tutti questi viaggi sono tornato in Italia,
18:19però occupandomi di business globale,
18:21quindi da una base italiana con cui gestire business,
18:23che avessero operation in giro per il mondo.
18:26Cosa mi è rimasto dalla valigia?
18:28Un po' l'energia di vedere cose nuove,
18:32provare cose nuove, trovare problemi nuovi
18:35e tanta aria da respirare.
18:38Cioè più uno ha un mondo grande in cui può muoversi,
18:42meno si sente in gabbia.
18:44In questo senso di libertà è rimasto.
18:47E poi anche lì diventa un metodo.
18:49Nel senso l'inizio era una cosa nuova
18:51che sembrava iniziare a zero,
18:53poi se guarda i miei ultimi 30 anni,
18:55ogni tre anni ho fatto un giro.
18:58Quindi adesso diventa parte, se vuoi,
19:00della quotidianità e normalità.
19:03Non lo so, nel nostro mestiere capita,
19:06non con questa ampiezza,
19:08di andare a essere trasferiti in un'altra città,
19:11per seguire la cronaca di quella città,
19:13e quindi cercare di capire quel posto.
19:16Immagino che, insomma, e le chiedo,
19:17da un punto di vista invece professionale,
19:19trovarsi catapoltato in un ufficio nuovo,
19:21gente nuova, in una città nuova,
19:22in un'altra lingua,
19:24da cosa si comincia?
19:25No, ma il mio punto fermo è sempre stato il lavoro,
19:27nel senso che mi sono trasferito con il lavoro,
19:30con lo studio, sempre per fare qualcosa.
19:33Quindi quello è stato il mio punto fermo,
19:34cioè cosa sono qui,
19:36cioè perché sono qui e cosa devo fare.
19:38Quindi ho sempre iniziato da fare.
19:41Poi attraverso il fare uno costruisce
19:43un insieme di persone che fanno parte di quella costruzione.
19:48Primo anno è un anno di delirio,
19:49di un po' caotico, no?
19:51Nel senso che si è sempre un po' indietro,
19:52poi bisogna imparare molto chi toglie tempo alla giornata,
19:55c'è molta logistica,
19:57però anche molto eccitante
19:58perché uno scopre cose nuove,
20:00il flavor.
20:02Il secondo anno è l'anno in cui hai il tuo ristorante,
20:04il tuo macellaio,
20:05sai dove tagliarti i capelli,
20:07cioè l'anno in cui sei più tranquillo.
20:08Hai cercato un po' di casa anche lì.
20:10Hai cercato un po' di casa,
20:11inizi a invitare gli amici a cena,
20:13inizi a vedere il tuo club,
20:14la piscina, la ginnastica e così via.
20:16Il terzo anno è quello in cui impari veramente,
20:18perché il terzo anno sei molto più stabile
20:21ed è l'anno in cui puoi provare anche un po' di cose nuove
20:24e vedere quali sono i limiti.
20:28Ecco, dopo il terzo anno si inizia ad andare un po' in discesa,
20:31nel senso che diventa vita comune
20:33e sì, dopo il terzo anno,
20:35dipende un po' dal percorso professionale, no?
20:37Forse quando ero più giovane mi spostavo più spesso,
20:40perché si imparava anche più in tempi più brevi.
20:43Adesso che devo costruire organizzazioni
20:45o cambiare organizzazioni ci vuole un po' più di tempo.
20:47Quindi si sta spostando da 3, a 4, a 5 anni,
20:50se vuoi il ciclo.
20:52Ma non è detto che uno debba spostarsi,
20:53uno può avere anche un secondo ciclo nello stesso posto,
20:55però ecco, deve cambiare un po' quello che uno fa,
20:58perché se no diventa un po' ripetitivo.
21:00Però adesso, insomma, lei è fermo in Italia,
21:02però dialoga con il mondo,
21:05sia con i clienti,
21:05ma soprattutto è della parte che mi interessa,
21:08con un'azienda che ha tante ramificazioni.
21:10Per cui la gestione di un'azienda che ha uffici nel mondo
21:15e con cui relazionarsi,
21:17com'è? È più complicata?
21:18Come ci si organizza?
21:19Attento di essere un po' ovunque,
21:21di essere presente,
21:22perché quello è molto importante per un amministratore delegato,
21:24farsi andare fisicamente nei luoghi.
21:27Sì, il più possibile.
21:28Perché poi se no,
21:30in azienda ci circolano sempre tante storie
21:32su cosa è la realtà.
21:34È molto importante sentire più persone,
21:36perché ognuno poi ti contribuisce
21:38a darti una visione più capillare,
21:39più capillare,
21:40più corretta anche di quello che è il mondo reale.
21:44Ecco, capire il mondo reale
21:45aiuta molto poi a dare dei risultati.
21:47Nel senso che un amministratore delegato
21:49che capisce l'azienda,
21:50capisce il business,
21:51capisce i clienti,
21:52può dare molto più risultati
21:54di uno che è molto a distanza
21:55e ha una semplificazione
21:57di quello che poi succede nella realtà.
22:00Ecco, il mio lavoro è togliere barriere
22:01alle persone che lavorano per me.
22:03Io non faccio report,
22:04non faccio test,
22:04non faccio consulenze.
22:06Quello fa la mia organizzazione.
22:07Il mio ruolo è quello di trovare i talenti,
22:10dargli l'energia corretta,
22:11sviluppare competenze
22:12e togliere i mezzi
22:14su tutte le barriere
22:14che ostacolano il loro lavoro.
22:16Se io riesco a fare questo,
22:17poi l'organizzazione va avanti
22:18con la forza del Cesi
22:20che risulta essere una realtà
22:22molto potente e interessante
22:24a livello globale.
22:25Poi dopo parliamo anche
22:27della vita quotidiana,
22:29di un lavoro così ramificato.
22:32È una cosa che facciamo sempre,
22:33ma ci rileviamo subito.
22:35Intanto,
22:36lei prima nel suo percorso
22:38raccontava anche
22:39di aver fatto un operaio.
22:40Previssima esperienza,
22:4118 anni,
22:42per pagarmi il computer,
22:43tra l'altro.
22:44Certo.
22:45Non ero un grande operaio,
22:46devo dire che...
22:47Hai capito che era meglio studiare.
22:49Sì,
22:50cioè il lavoro manuale
22:52non era il mio forte,
22:54però anche lì ho imparato molto
22:55su come si vive,
22:57era un'acciaieria in quel caso,
22:59su come si vive all'interno
23:01di un'acciaieria,
23:01cioè i pericoli,
23:02il carro ponte,
23:04il calore,
23:06il rumore,
23:08l'ambiente che non è sempre piacevole,
23:10la polvere,
23:11l'odore di ferro.
23:14Ecco,
23:14tutti questi aspetti
23:15che oggi da manager
23:16mi danno una certa sensibilità
23:17su come lavorano
23:19le persone all'interno
23:20delle aziende.
23:20Quando lei passa,
23:22i dipendenti
23:22hanno timore,
23:25le parlano,
23:26è un'amministratura delegata
23:27di quelli,
23:28occhio che sta arrivando
23:29l'amministratura delegata
23:30oppure ha un rapporto...
23:33Non dovrei dirlo io adesso,
23:35io spero...
23:36Ma noi chiediamo
23:36il suo punto di vista
23:37e poi chiederemo
23:38a tutti i suoi dipendenti.
23:39Sì,
23:39a tutti gli altri.
23:40Tento di essere aperto
23:41e accessibile,
23:43il mio ufficio
23:44è sempre aperto
23:45a questo punto di vista,
23:46ho persone che mi hanno cercato
23:47e con cui abbiamo avuto
23:48delle bellissime discussioni.
23:51Come sempre ci sono...
23:53Non riesco a parlare con tutti
23:54anche se vorrei farlo.
23:57Ogni giorno
23:58è uno sforzo aggiuntivo
23:59diciamo nell'accorciare
24:01questa distanza
24:02che inevitabilmente
24:03poi nelle aziende
24:03si creano.
24:05Ecco,
24:05c'è da dire che come ingegnere
24:06sono un po'
24:08introverso
24:08e non estroverso
24:09da questo punto di vista.
24:10Quindi
24:10ho bisogno di un processo,
24:13ho bisogno di cercare io
24:14le altre persone
24:14e non mi esce spontaneo
24:15di fare il party,
24:18la festa
24:18o forse sono
24:20meno vicino
24:21alle persone
24:23nel giornalismo
24:24di quanto possono essere
24:24altri profili.
24:26Però ho un'ottima relazione,
24:27un ottimo dialogo,
24:29un'ottima collaborazione
24:30credo
24:31con la maggior parte
24:31dei miei collaboratori.
24:32In totale oggi
24:33quanti dipendenti
24:34ha il gruppo Cesi?
24:35Noi siamo 850 interni
24:37e poi collaboriamo
24:38con circa 1600 esterni.
24:40Quindi insomma
24:41è un livello abbastanza alto,
24:44insomma le persone
24:44sono tante,
24:45chiaramente non si possono
24:46conoscere tutte,
24:47però si conoscono
24:48i vari ambiti.
24:49Allora,
24:49ho iniziato a gestire
24:50il team di 3-4 persone
24:51e poi
24:52in Argentina
24:53avevo un team
24:53da 4.500 persone
24:55alla fine
24:58il numero di persone
24:58con cui uno riesce
24:59ad interagire
24:59durante la giornata
25:00sono poche decine.
25:02quindi a volte
25:03questi numeri spaventano
25:04ma la verità
25:05è che ogni giorno
25:05vedi 10
25:06per non dico
25:07che alla fine
25:08conosci tutti
25:08però poi
25:10si creano molte
25:12relazioni
25:12in molti punti
25:13di incontro.
25:15Più l'azienda è grande
25:16più ci sono
25:17dei layer intermedi
25:18per cui
25:19da manager
25:20bisogna creare
25:20dei processi
25:21per poi
25:22evitare di essere comodi
25:23con il primo strato
25:25quindi il team diretto
25:26e riusci poi
25:27ad andare al secondo
25:28al terzo
25:28al quarto
25:29ad approfondire
25:30fino ad arrivare
25:31alle ultime linee
25:31che poi sono quelle
25:32che vivono la realtà
25:33di tutti i giorni
25:34e ti dicono
25:34quello che funziona
25:35e quello che non funziona.
25:36Nel loro polso
25:36della situazione.
25:38Ha parlato della giornata
25:39quindi richiama
25:41il nostro appuntamento fisso
25:43noi chiediamo spesso
25:44di raccontare
25:45la giornata
25:46alla settimana
25:46tipo
25:47di un manager
25:48di un amministratore delegato
25:49è interessante
25:50per capire anche
25:51il funzionamento
25:51delle imprese
25:52quindi
25:53quando inizia
25:54la sua giornata?
25:55mi sveglio verso le 7
25:56inizio lento
25:58leggo i giornali
25:59guardo un po'
26:01di notizie
26:02studio un po'
26:04di arabo
26:05studia l'arabo
26:06faccio una partita
26:07a scacchi
26:07e poi vado in ufficio
26:09la mia giornata
26:10lavorativa
26:11inizia alle 9
26:12e finisce
26:12verso le 7
26:13non sono
26:15notturno
26:16sono abbastanza disciplinato
26:17per mantenere
26:18questa giornata produttiva
26:19mangio velocemente
26:2015-20 minuti
26:22è un momento di lavoro
26:24il pranzo?
26:25
26:25spesso con i colleghi
26:26è un lavoro
26:26più relazionale
26:27dove
26:29ci si
26:30conosce anche
26:31dal punto di vista
26:32un po' più umano
26:32e poi sì
26:33spesso trattiamo
26:34anche tematiche lavorative
26:35faccio riunioni
26:36di mezz'ora
26:37quindi tento
26:38di riempire
26:39molto la giornata
26:40è molto intensa
26:40senza pause
26:41tento di vedere
26:44un numero
26:44importante di persone
26:46quindi ho dei
26:47one to one
26:47con tutti i miei team
26:48ho tutta una serie
26:49di riunioni ricorrenti
26:50abbiamo dei
26:51management meeting
26:52abbiamo le riunioni
26:53di approfondimento
26:54su alcune tematiche
26:55che sono ricorrenti
26:56e quello riempie
26:57direi
26:57il 60%
26:59della mia cenda
26:59settimanale
27:01e nell'arco
27:01di una settimana
27:02viaggia spesso
27:03quanto si muove?
27:06io vivo a Roma
27:07e ho l'ufficio Milano
27:08quindi viaggio
27:09tutti i giorni
27:10tutti i giorni?
27:11no tutte le settimane
27:12passo di solito
27:13a Milano
27:133-4 giorni
27:14a Roma
27:15al quinto
27:15però avendo
27:17operation
27:17anche all'estero
27:18una volta al mese
27:20una volta al mese e mezzo
27:21ho un viaggio
27:22che può essere
27:23o in un paese
27:24dove un cliente importante
27:25o in un paese dove c'è
27:26per esempio la COP
27:28sul cambiamento climatico
27:29una conferenza
27:29in cui devo esserci
27:30oppure un paese
27:31in cui prendo l'operation
27:32quindi sono spesso
27:35spesso in viaggio
27:36e anche il momento
27:37del viaggio
27:37è di lavoro
27:38non so se viaggia in treno
27:39viaggia in auto
27:40è un momento in cui si lavora?
27:41
27:42anzi soprattutto
27:43il momento del viaggio
27:43è un momento in cui si lavora
27:44ma si lavora in modo diverso
27:45cioè mentre il lavoro
27:47in ufficio
27:48è un lavoro
27:48di persone
27:49che profitto
27:51della maggior parte
27:51del tempo
27:52per parlare con persone
27:54per capire
27:55o per aiutarle a risolvere
27:56o per impostare un lavoro
27:57o per vedere come va
27:57un progetto
27:58il lavoro in aereo
28:00o in treno
28:01o aspettando l'aereo
28:02è un lavoro più di testa
28:03invece mio
28:03quindi sia di
28:05ripianificazione
28:08perché per avere
28:08un'agenda efficiente
28:09richiede
28:10molta strategia
28:11nel come occupare il tempo
28:13sia di produzione di contenuti
28:15tipo
28:17per fare una strategia aziendale
28:18bisogna pensare molto
28:20studiare molto
28:20e poi elaborare
28:22processi
28:23procedure
28:24idee
28:25richiedono tempo
28:26di pensiero
28:27ecco
28:28quel tempo di pensiero
28:29me lo riservo spesso
28:30durante i viaggi
28:30allora lei ha dei bimbi piccoli
28:33hanno capito
28:34che lavoro fa il papà?
28:37
28:37credo di sì
28:38il papà si occupa di energia
28:40e fa il capo
28:41avrei una bellissima
28:43evento questo sabato
28:44al Cesi
28:45dove apriamo
28:45le nostre strutture
28:47alle famiglie
28:48quello che chiamiamo
28:49il family day
28:49e avranno l'occasione
28:51di visitare
28:52i nostri laboratori
28:52per la prima volta
28:53ah
28:54bello
28:55è bello
28:56avremo anche un astronauta
28:58faremo vedere
28:58le celle solari
28:59vedranno i cavi
29:01abbiamo delle apparecchiature
29:02che sembrano uscite
29:02da star wars
29:03è un posto molto bello
29:05da visitare
29:05tra l'altro siete invitati
29:06alla prima occasione
29:08io ho tre figli
29:09per cui vengo
29:09e occupo almeno
29:10da solo
29:11uno slot
29:12molto bello
29:14quindi comunque
29:14non hanno fatto fatica
29:16a comprendere
29:18il settore
29:20o il motivo
29:20per cui papà
29:21si sposta spesso
29:22no anzi
29:24i miei figli
29:25sono nati in Messico
29:26sono messicani
29:27hanno fatto l'asilo
29:28un po' in Messico
29:29un po' a Bruxelles
29:30scuola elementare
29:31in Argentina
29:32e adesso sono
29:33una scuola
29:34bilingue a Roma
29:35sono molto abituati
29:37sono abituati
29:38a muoversi
29:38anzi forse fin troppo
29:40è un po' anche la ragione
29:40per cui siamo ritornati
29:41in Italia e in Europa
29:42per dargli un po' di radici
29:43dopo anni di movimento
29:44quindi quello hanno capito
29:45l'energia elettrica
29:47la conoscono
29:47e devo dire che
29:49il tema energetico
29:51è molto presente
29:51sui giornali
29:52ma anche nelle scuole
29:53si parla di energia
29:53ampiamente
29:55quindi faccio meno fatica
29:57di altri
29:57a spiegare il settore
29:59parlava del settore energetico
30:02del futuro
30:03del settore energetico
30:04forse sul finale
30:05uno sguardo
30:07più a
30:09insomma
30:09divisione
30:10perché
30:10è un settore
30:12che stiamo vedendo
30:13cambiare tanto
30:14e di cui abbiamo percepito
30:15forse davvero
30:17l'importanza
30:18in questi ultimi anni
30:19noi oggi siamo
30:20consapevoli
30:21del fatto che
30:21se l'energia
30:22va via
30:23anche per pochi minuti
30:24siamo spacciati
30:25questa è insomma dire
30:26e sia un'opportunità
30:28che chiaramente
30:29anche una responsabilità
30:31lei come vede
30:32il mondo dell'energia
30:33anche a lungo termine
30:35da qui a vent'anni
30:35trent'anni
30:36riusciremo ad effettuare
30:37una transizione
30:38ci saranno delle altre forme
30:39le reti
30:40cambieranno
30:42ma il mondo dell'energia
30:43è un mondo
30:44abbastanza
30:45costante
30:46cioè se noi prendiamo
30:47dalla preistoria ad oggi
30:48rivoluzioni energetiche
30:50ce ne sono state diverse
30:51dall'invenzione del fuoco
30:53poi
30:53che ha permesso l'agricoltura
30:55l'utilizzo del carbone
30:57l'utilizzo di gas
30:59poi il petrolio
31:01poi i rinnovabili
31:02che non è la prima
31:04transizione energetica
31:05che ci troviamo ad affrontare
31:06questa è più rapida
31:07di altre
31:08nel senso che
31:09l'avanzamento tecnologico
31:11sia nelle rinnovabili
31:12sia dei cavi
31:13che permettono quindi
31:14di unire regioni distante
31:16sia della digitalizzazione
31:18sono tutti avvenuti
31:19nell'arco di
31:20un paio di decenni
31:21abbiamo avuto
31:22delle grandissimi
31:23salti tecnologici
31:24in un periodo
31:25molto ristretto
31:26che ci hanno portato
31:27a rivoluzionare
31:28tutto il settore
31:29elettrico
31:30non solo energetico
31:31guardando al futuro
31:32la strada abbastanza
31:34studiata
31:35e segnata
31:35le tecnologie sono queste
31:39ce ne sono altre
31:40che stanno per arrivare
31:41bisognerà vedere
31:42quanto rapidamente
31:43però gli strumenti
31:45ce li abbiamo
31:45ritornando alla metafora
31:46del Lego
31:46cioè i pezzi del Lego
31:47sono sul tavolo
31:48adesso poi bisogna
31:48metterli insieme
31:50e costruire
31:50un settore elettrico
31:52che sia da un lato
31:53decarbonizzato
31:54per gli obiettivi
31:54che abbiamo
31:55sul clima
31:56dall'altro lato
31:57che sia economico
31:58che comunque
31:59l'energia
31:59soprattutto quella elettrica
32:00ma anche l'energia
32:01nella sua totalità
32:02impatta tantissimo
32:03sulla competitività
32:04dell'economia
32:05sui soldi disponibili
32:08a livello familiare
32:09e su cosa possiamo
32:10effettivamente fare
32:11per esempio
32:12l'intelligenza artificiale
32:13è un problema energetico
32:15sono energivori
32:16non si dice spesso
32:17quanto consumo
32:18sono più che energivori
32:21se andiamo sul bitcoin
32:22ma tutte le tecnologie digitali
32:24sono energia
32:25spostata sui dati
32:26ma è sempre energia
32:28quindi il progresso
32:30energetico
32:32determina la velocità
32:33anche del progresso
32:33poi non solo energetico
32:35ma in tutta una serie
32:36di altri settori
32:37che rappresentano poi
32:38opportunità di transizione
32:40in altre parti
32:41dell'economia
32:41quindi noi siamo
32:43un disegno fantastico
32:45per chi lavora
32:46nel mondo energetico
32:46e soprattutto
32:47nel mondo elettrico
32:48perché una
32:49vivacità di questa natura
32:52non si vede
32:53da secoli
32:55ti direi
32:56ma anche pochi anni fa
32:58nessuno si aspettava
32:59che si potesse caricare
33:00un telefono
33:00appoggiandolo
33:01su una piattaforma
33:02ma questo è successo
33:03in pochissimi anni
33:04se ci pensi
33:05pochissimi anni
33:06e tra l'altro
33:07questo poi ha permesso
33:07l'arrivo delle auto elettriche
33:08le batterie
33:09che ti permette di fare
33:10lo stazionario
33:11nel settore elettrico
33:12le BES
33:12le chiamiamo
33:12e tante altre cose
33:14quindi è un periodo
33:16di grandissimo
33:17fermento
33:19è un periodo
33:19di grande responsabilità
33:21come dicevi
33:21che comunque
33:22le tecnologie ci sono
33:23però poi vanno messe a terra
33:24e se le implementiamo
33:27prima che siano pronte
33:28rischiamo di fare danni
33:29se arriviamo troppo tardi
33:31facciamo danni uguali
33:33quindi tutte le aziende
33:35del settore elettrico
33:36ma anche i clienti
33:37che poi adottano
33:38questi prodotti
33:39e li comprano
33:39hanno la necessità
33:41di fare
33:41tanto rapidamente
33:43a un prezzo decente
33:44e c'è tanto
33:46tanto lavoro
33:46e ci sono pochi ingegneri
33:48tra virgolette
33:48ma non solo
33:49ci sono pochi ingegneri
33:50quindi è un dato
33:50tuttora
33:51si fa fatica
33:52a trovare
33:54le persone giuste
33:55ci sono pochi ingegneri
33:56di quelli che servono
33:57direi
33:58perché nel mondo
33:59elettrotecnico
34:01quindi elettronica
34:01di alta potenza
34:02se andiamo negli anni 70
34:03era un po'
34:04l'apice dell'ingegneria
34:05insieme alla chimica
34:06la meccanica
34:07poi ci sono stati
34:09dei cicli più sociali
34:11che tecnologici
34:11dove è arrivata
34:12la consulenza
34:13è arrivata la finanza
34:14i social
34:16e adesso è l'AI
34:17quindi una grandissima parte
34:19degli ingegneri
34:20degli ingegneri
34:21l'informatica
34:21negli anni 90
34:222000
34:23sono andati
34:24verso altre discipline
34:25lasciando un po'
34:27semivuota
34:27la parte
34:28delle discipline storiche
34:31sulle parti più tradizionali
34:32che tuttora servono
34:33però sono quelle essenziali
34:34perché comunque
34:35la transizione energetica
34:36si basa su queste competenze
34:37c'è a dire che
34:39in altri paesi
34:41soprattutto in economie
34:42diciamo
34:42meno sviluppate
34:43magari
34:44i countries
34:45che chiamano
34:45tier 2
34:46dove
34:47l'elettrotecnica
34:48la meccanica
34:49la chimica
34:49sono ancora molto rilevanti
34:51a livello economico
34:51queste competenze
34:52si trovano ancora
34:53se in Italia
34:55e in Europa
34:55svuotiamo
34:56queste competenze storiche
34:57per andare
34:58in settori
34:59completamente nuovi
35:00ci troviamo a avere
35:01un buco enorme
35:01in una parte fondamentale
35:03per la nostra economia
35:04e a lei
35:04e a voi come c'è
35:05si capita di andare
35:06nelle università
35:07per spiegare questa cosa
35:08si ci capita
35:09ma non lo facciamo abbastanza
35:10uno dei temi
35:11su cui stiamo lavorando
35:13credo c'è molto
35:13storytelling
35:16ma soprattutto
35:16dialogo da fare
35:17con i ragazzi
35:19per far vedere
35:20un po'
35:20anche la parte
35:21la parte bella
35:22la parte figa
35:22del nostro lavoro
35:23che spesso uno
35:24vede un cavo
35:25che noia
35:26sono stato
35:28due settimane fa
35:29su una barca
35:30che deposita
35:31i cavi
35:31nel fondo
35:32dell'oceano
35:33se lo dico
35:35a mio figlio
35:35che ha 6 anni
35:36gli spiego questa cosa
35:37e si scrive adesso
35:37all'ingegnere
35:38ma è spaziale
35:39ci si diverte
35:40sono stato in Arabia Saudita
35:42nel deserto
35:42la taglia
35:44delle cose
35:45che si fanno
35:45sono stato in Cina
35:46in aereo
35:47a un certo punto
35:47vedo
35:48del nero
35:48sul deserto
35:49del Gobi
35:50tanti solari
35:52ma più grandi
35:53della Lombardia
35:53cioè delle cose
35:54gigantesche
35:56ecco
35:56i nostri ingegneri
35:57lavorano a dei progetti
35:58che sembrano usciti
35:59da Star Trek
35:59io credo
36:01non si racconta abbastanza
36:02non vengono percepiti
36:04i ragazzi non hanno
36:04una percezione
36:05di queste possibilità
36:06ma c'è tanto bisogno
36:08di profili ingegneristici
36:10che poi permettono
36:11ma non solo ingegneri
36:11anche scienziati
36:12comunque tecnici
36:13che permettono poi
36:13di portare avanti
36:14questo progresso
36:15allora le do
36:16un ultimo assist
36:16su questo tema
36:17per concludere
36:18perché appunto
36:19abbiamo cominciato
36:20con lo spazio
36:21le aziende che
36:22lavorano con lo spazio
36:25faccio due esempi
36:27di manager
36:28Bezos e Musk
36:29hanno prenotato
36:31il loro volo spaziale
36:33lei
36:34secondo lei
36:36potrà andare
36:36qualche volta
36:37ad accompagnare
36:38un pannello solare
36:39ha chiesto
36:40lo sognerebbe
36:41ragazzi
36:43vengo io
36:43lo monto
36:44ci spero
36:44lo sogno
36:45bisogna vedere
36:45poi se le mie moglie
36:46i figli mi fanno andare
36:47però
36:47beh certo
36:48essenziale
36:49io sono un esploratore
36:51con qualsiasi nuova esperienza
36:52soprattutto di questo tipo
36:54allora lanciamo questo appello
36:55mi iscrivo
36:56almeno un pannello
36:57dei tanti
36:59mi iscrivo
36:59assolutamente
37:00lo monta direttamente lei
37:01grazie mille Nicola Melchiotti
37:03davvero per questa intervista
37:04e alla prossima
37:05ci verrà
37:06a raccontare
37:07le ultime novità
37:08di questo ambito
37:09grazie
37:10e buona giornata a tutti
37:10grazie a tutti
37:12grazie a tutti
37:13grazie a tutti
37:13grazie a tutti
37:14grazie a tutti
37:16grazie a tutti
37:17grazie a tutti

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