Vai al lettorePassa al contenuto principaleVai a piè di pagina
  • ieri
Trascrizione
00:00Quando siamo nati, siamo nati come una provocazione all'ordine del mondo
00:09e abbiamo dato all'umanità il messaggio di essere liberi.
00:23Figli di Haiti è un progetto ambizioso perché vuole ricordare
00:27e accendere una luce su una di quelle guerre dimenticate.
00:30La Fondazione Avvenire sta accompagnando quest'anno il lettore e lo spettatore
00:35in una campagna che durerà un anno per raccontare storie dei ragazzi,
00:39dei figli di Haiti a cui è vietata un'infanzia,
00:42a cui è impossibile vivere quello che hanno il diritto come adolescenti e bambini a vivere.
00:49Haiti è un luogo dimenticato, è una delle tante guerre di cui non si parla.
00:54è un posto geograficamente funzionale a tanti interessi
01:02che non permettono di vivere un'infanzia serena.
01:07Quindi l'obiettivo di questa campagna, l'obiettivo del documentario,
01:10l'obiettivo della campagna della Fondazione Avvenire
01:12è proprio quello di accompagnare lo sguardo dello spettatore e del lettore
01:17a conoscere queste storie.
01:20Il diritto della campagna e anche il documentario è che siamo tutti figli di Haiti.
01:23Haiti è l'emblema delle storie della povertà dimenticata che ci riguarda.
01:29C'è una situazione con l'obiettivo di Haiti,
01:32non è venuto a vivere l'ecchia,
01:33non è venuto a vivere l'ecchia,
01:34non è venuto a vivere l'ecchia,
01:35non è venuto a vivere l'ecchia.
01:37e non è venuto a vivere l'ecchia,
01:43non è venuto a vivere l'ecchia,
01:45non è venuto a vivere l'ecchia.
01:47Abbiamo avuto una grande difficoltà pratica nel realizzare questo documentario.
01:52Avvenire forse è uno dei pochi quotidiani nel mondo che ancora manda,
01:56per pericolosità, manda inviati ad Haiti.
02:00Haiti ha una capitale che è Porto Pranz, dove non c'è più un aeroporto,
02:04dove arrivano degli elicotteri che sono elicotteri delle Nazioni Unite,
02:07che fanno dei transfer un paio di volte a settimana.
02:10quindi è un luogo inaccessibile e dimenticato.
02:13Quindi c'è stata una grande difficoltà pratica nell'organizzazione
02:16e vivere questa esperienza nel girare,
02:19è molto pericoloso.
02:25Nel short term,
02:27sono molto negativo,
02:28ma nel long term,
02:30credo che Haiti ha tutto per essere un grande paese.
02:35Non c'è mai una facilità emotiva quando raccolti storie come quella di Haiti,
02:38perché in qualche modo sono storie che ti interrogano,
02:41che ti fanno sentire responsabile di qualcosa.
02:45Credo che nel momento in cui noi che facciamo questo mestiere,
02:49che abbiamo la fortuna di incrociare delle storie,
02:53incontrare dei mondi,
02:54non troviamo più quella storia che ci mette in crisi,
02:59non abbiamo più permesso di raccontarla.
03:03Dobbiamo metterci in crisi.
03:04Lo facciamo noi che lo raccontiamo, che stiamo là,
03:07e spero che lo possa fare in qualche modo il lettore di avvenire,
03:13chi vede il documentario,
03:15ti deve mettere in crisi questa storia,
03:17perché continua a dire che questa è una storia che riguarda tutti,
03:19non sono solo vittime,
03:21perché altrimenti la vittima è qualcosa di lontano da noi,
03:25sono i nostri figli,
03:27potevano essere i miei figli,
03:29potevo essere io,
03:31quindi è una storia che ti mette in crisi e che deve metterci in crisi.
03:34Haiti è l'emblema di tutto il colonialismo culturale,
03:37Haiti vive un peccato originale,
03:39che è quello di essere il primo stato che si ribella alla schiavitù,
03:45il primo stato democratico nero,
03:48che per questo paga un costo, anche pratico,
03:51alla Francia e all'Occidente.
03:53Quindi dobbiamo metterci in crisi,
03:55dobbiamo avere il coraggio di metterci in crisi
03:57e di non vederlo con quel distacco,
03:59direi un po' terzomondista,
04:01che ci fa pensare che quelle storie non ci riguardano.
04:04Quelle storie sono le nostre storie,
04:06e quindi anche la volontà di chiamarlo siamo tutti figli di Haiti.
04:10Grazie.

Consigliato