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"Lo famo strano": la genesi di un tormentone spiegata da Carlo Verdone e Claudia Gerini a Maratea, durante il festival Marateale 2025 - Premio Internazionale Basilicata. (immagini di Alessandra Magliaro)

[idarticle id="2606849" title="Sguardi esclusi: perché il cinema delle donne fatica ad arrivare a Venezia"]

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Trascrizione
00:00I giovani soprattutto in quel periodo, già un'abbreviazione del linguaggio, tutti quanti c'erano come uno sforzo nel parlare, quindi dire non mi sento bene oggi, oppure sono nervoso eccetera, che c'hai? Non lo so, mi sento strano.
00:22Strano, mi sento strano. Ma come è andata ieri sera? Ma non lo so, era una serata strana, era un po' strana, ma ho capito.
00:32Lo strano veniva molto molto usato, a me questo abuso dello strano mi faceva veramente molto molto ridere e allora ho pensato che strano potrebbe essere una battuta ricorrente.
00:46E poi a un certo punto, quando c'è l'approccio erotico tra i due, che piano piano poi si va sempre di più ad evaporare in qualche maniera perché qua alla fine finisce che lei c'ha sonno, non manco più, sono andati talmente oltre che non sanno che...
01:05Strano? O famo strano era una frase fantastica, però me ne sono reso conto dopo col pubblico. Lì per lì io non me ne rendo conto del potenziale che hanno le battute, me ne rendo conto quando sento il pubblico in sala, sento che lo ripeto, lo ripeto...
01:23Ancora oggi a distanza di 30 anni.

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