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PREMIO ZILLI 2025 INTERVENTO DI CORRADO AUGIAS ALLA QUARTA EDIZIONE IN ABRUZZO

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Trascrizione
00:00è un grande onore poter premiare il cornado ci siamo conosciuti qualche decennio fa portassi
00:12di qui a piazza indipendenza quando nasceva la repubblica e io ero comunque un ragazzino
00:21di bottega corrado era già una delle punte di quella repubblica dei primi anni e tra le
00:32mille cose che mi hanno sempre colpito di corrado è stata la sua attenzione ai giovani lui non
00:40si occupava unicamente non si è mai occupato unicamente solo del suo lavoro corrado ma
00:46ti sei sempre occupato molto lo posso testimoniare come appunto un ragazzo di bottega ma lo
00:52posso testimoniare tanti altri colleghi dei giovani che qui si avviavano al lavoro tu li formavi
00:59li indicavi trasformavi delle persone che non avevano ancora una idea precisa della professione
01:08li trasformavi in veri professionisti secondo quei valori laici nel senso più ampio del termine
01:18in fondo sono stati rappresentati in maniera molto particolare anche molto correggiosa da
01:26don Giuseppe Zilli nei suoi anni di direzione di famiglia cristiana io credo che in questa
01:33fase un approccio laico appunto nel senso alto alla realtà sia quello che dovrebbe distinguerci
01:42e impegnarci di più perché quando siamo in un clima di guerra anche se per fortuna non
01:50al prossimo ma insomma il clima di guerra si sente si restringono gli spazi di libertà anche
01:57per noi giornalisti qualche volta ci restringiamo da soli qualche volta ci vengono ristretti e si
02:03perdono di vista alcuni degli elementi fondamentali del nostro mestiere che appunto ci vengono
02:10ricordati da personalità come appunto di Corrado come quello di essere sempre innanzitutto
02:17consapevoli che quando si danno delle informazioni si contribuisce alla formazione dell'opinione
02:23pubblica e ora che le voci che vengono ascoltate sono molto più di quelle che vengono rappresentate
02:32dalla stampa da retestate classiche è ancora più importante che chi ha intrapreso questo
02:41mestiere come professione come vocazione come Corrado facciano sentire una voce che poi nel
02:47suo caso è di assoluta maestria anche per l'ampiezza dello spettro delle sue idee della
02:56sua cultura delle sue conoscenze e infine una una parola sull'Italia di mezzo da un punto
03:06di vista strettamente demografico purtroppo è un'Italia che si contrae ogni giorno di più è un'Italia
03:12che si svuota ma è un'Italia bellissima di cui credo anche dal punto di vista dell'informazione
03:22dovremmo occuparci. Mi viene un po' in mente la situazione oggi in America in cui abbiamo
03:28le coste che non riescono a parlare con la flyover America con l'America che viene sorvolata
03:36ecco la nostra Italia di mezzo la nostra area peninica è un'area che spesso sorvoliamo
03:44non solo fisicamente ma anche nel senso della informazione forse è un impegno di noi giornalisti
03:52di chi dà notizie di chi fa formazione e informazione maggiore su questa Italia potrebbe contribuire
03:59anche al suo sviluppo. Corrado ti ringrazio di aver accettato questo premio e te lo do
04:06tutto il cuore per quello che è possibile. Grazie.
04:08Grazie. Grazie sinceramente al nostro passo e chiediamo al Corrado Augas di dire due parole
04:19per noi che registreremo, sì questa credo sia la posizione più comoda, che registreremo
04:25anche per far sentire, per mostrare poi la sera della cerimonia di premiazione al nostro pubblico.
04:31Prego, un attimo, vediamo un po'. Va bene? Bene, intanto grazie a tutti, Presidente, Caraccio,
04:49la regista di questa mattinata. Io sono felice di un premio intitolato a Zinni. Tra un attimo
05:00dirò perché. Prima però volevo dire un'altra cosa. Noi che veniamo da una vecchia scuola
05:11giornalistica, quale quella di Eugenio Scalfari, presaga, anticipatrice per tanti aspetti ma vecchia
05:23scuola. Alle volte ci domandiamo ma vale ancora la pena fare quel tipo di giornalismo in un'epoca
05:35così veloce, così approssimativa, così percorsa da sentimenti istantanei, fugaci, che sorgono e se
05:48ne vanno con la velocità dell'altro e per cui tu non sai mai se un certo suo movimento è lì per restare,
05:59per lasciare un segno oppure solo un'increspatura destinata a scomparire velocemente.
06:07La mia risposta personale, essendo un uomo vecchio, è sì. Perché quel tipo di giornalismo non portava
06:23soltanto notizie. Portava notizie accompagnate da un corredo di informazioni collaterali che
06:35servivano a collocare quelle notizie in un contesto che è esattamente il guaio del giornalismo
06:46dell'informazione generale di oggi e cioè di presentare delle novità senza contesto fino ad arrivare all'operazione
07:00praticamente criminale di quelli che tolgono una parola o mezza frase da un discorso complesso e a quella
07:10che impiccano sui social media l'autore. Ma anche parlando di operazioni a piette, ma anche alzandoci un
07:21po' di rivela, non c'è dubbio che la caratteristica del nostro tempo è la velocità e l'approssimazione.
07:28E nasce da qua l'abbondanza, la diffusione delle false notizie o come dite voi giovani fake news
07:39che stanno avvelenando un po' l'atmosfera di questi nostri giorni.
07:47Allora ripeto la mia personale opinione che vale la pena di restare fedeli e anzi varrebbe la pena
07:55che i giovani colleghi che servivano alla professione tenessero conto di questo, cioè che una notizia
08:02non è mai una notizia senza il suo corredo all'importanza di buona fede naturalmente, con completezza, senza il suo
08:11contesto che la collochi in una determinata situazione, in un tempo, in un luogo, senza di che la notizia
08:25in sé all'epoca.
08:27Perché ho fatto questo piccolo discorso apologetico del vecchio modo?
08:33Perché Zilli era esattamente questo tipo di giornalista.
08:38io ho scoperto, essendo, non essendo cattolico, e quindi ritenendo famiglia cristiana poco più
08:51che un giornaletto che veniva distribuito nelle parrocchie, poi un giorno incuriosito
08:59di una vasta, amplissima tiratura per vendita, no vendita no perché alle volte veniva distribuito gratis,
09:09diffusione di famiglia cristiana, ho cominciato a seguirlo e mi sono reso conto di quale metodo
09:17seguisse Zilli nel dirigere. E mi sono trovato davanti all'equivalente cattolico di quello che
09:29Eugenio Scalfari era per noi il corrispettivo laico. Anche Scalfari si dichiarava non cattolico, ateo.
09:41Però tutte e due avevano questa passione per la precisione giornalistica, che non vuol dire
09:51l'obiettività. Amici, colleghi, caraccio, essere completi non vuol dire essere obiettivi.
10:05Tu lo sai che noi abbiamo tante volte dibattuto nelle riunioni del mattino questo eterno tema
10:13che torna e ritorna nel giornalismo. Può un giornalista essere obiettivo?
10:23Io non lo credo. Piero Ottone per esempio diceva sì, Scalfari diceva no. E io da buon allievo di Scalfari
10:32dico no a mia volta perché nessuno può esimersi dal portare, nel riferire la notizia, dal portare se stesso.
10:42Ciò che rappresenta, ciò in cui crede, ciò che ha studiato o non ha studiato e quindi anche
10:51involontariamente profilare la notizia in un certo modo. Ma esiste il giornalismo in buona fede?
11:00Sì, quella è la differenza. Non esiste, a mia personale opinione, l'obiettività, esiste la buona fede o la mala fede.
11:12Io vedo oggi tanti giornali, lasciatemi andare ad una piccola notazione politica, soprattutto a destra.
11:25Fare dei titoli, ti trovare la prima pagina, a parte l'angustia dell'orizzonte nel quale si muovono,
11:33ma ti trovare la prima pagina chiaramente in mala fede perché i direttori di quei giornali
11:41sanno ovviamente come sono andate le cose davvero e quindi la scelta che fanno?
11:47È una scelta ideologica, non voglio dire di servizio per carità, ma è una scelta ideologica
11:56il che viola un principio che, scartato l'obiettività, ogni buon giornalista dovrebbe seguire e cioè
12:06obiettivo no, ma in buona fede sì. Ecco, e torno a Zilli per dire
12:14la diffusione straordinaria di Famiglia Cristiana che fu un fenomeno di cui non si parlò abbastanza
12:24perché venne scoperto con un certo ritardo. Me lo ricordo che Famiglia Cristiana in realtà
12:34non era un foglietto da distribuire nelle parrocchie dopo la messa, nell'oratorio, no.
12:43Era un vero settimanale dove c'erano delle vere notizie, dei veri punti di vista. Ecco,
12:51la scoperta di Famiglia Cristiana arricchì il nostro panorama di una tassella in più. Anche facendo
13:01un giornale cattolico che è quanto di più, lasciatevi dire, quanto di più profilato ci possa essere,
13:13si può fare come ha fatto Zilli dell'ottimo giornalista. Un'ultima parola.
13:23Sufano Adriano. Io francamente non lo conoscevo. Allora dovendo venire qua mi sono informato e ho capito
13:35quello che vedevo dal Gran Sasso. Io sono, ero adesso devo stare un po' attento, ero un appassionato del Gran Sasso
13:47perché non c'è bisogno di andare sulle Dolomiti per trovare una vera montagna, una vera montagna bella, alta, verde e poi brulla, che si alza.
14:09E all'Adriatico, l'Adriatico selvaggio che verde come i pascoli dei notti, scrivono per Mattoli d'Annunzio.
14:19Ecco, da lì vedevo questi paesetti da giù. Uno di quelli era Fano Adriano, che nome strano.
14:27Fano. Fano è Tempio. Adriano non è Adriano l'imperatore. Forse è la corruzione di un altro nome, tramandato storpiandolo nei secoli.
14:46Comunque Fano Adriano oggi è ridotto da una popolazione di meno di 300 abitanti. È una delle piccole meraviglie italiane
14:56delle quali dovremmo tenere conto perché invece di andare a vedere un villaggio al Fatesino a 800 km di distanza
15:08noi che stiamo qua potremmo andare poco oltre il Gran Sasso e trovare questi antichi villaggi
15:20una volta di pastori, oggi in declino, abitati da persone anziane. Natalità zero.
15:30Del resto tutta l'Italia e quanta natalità abbiamo molto oltre. E trovare paesaggi, strade, borghi, case
15:43che valgono la scoperta e che noi spesso trascorriamo colpevolmente. Dunque, viva Zilli, viva Fano Adriano, viva la Giulia.
15:57Uno per uno, a cominciare da Lucio Caraccio, al quale vorrei dedicare, data la generosità
16:04della sua presentazione, una parola. Io ve lo ricordo, durante gli anni del terrorismo, con un impermeabile bianco, diciamo,
16:20bianco sporco, sporco in un vero senso, pallido, attento, cronista attentissimo, che seguiva, lui come me, i vari coltei,
16:39dei possibili sparatori che c'erano in quegli anni tremendi e vedevo la formazione di un cronista che poi sarebbe diventato uno dei più autorevoli
16:57conoscitori della geopolitica, oggi con la sua bella rivista Limes che dirige così abilmente.
17:07Grazie Lucio, grazie a voi e alla vostra testa.

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