00:00Benvenuti al Piacere della lettura, il podcast di Quotidiano Nazionale dedicato ai libri, agli scrittori, alle scrittrici e alle storie.
00:07Con noi Vince Gallico, benvenuto.
00:09Grazie mille per l'invito.
00:10Il libro di oggi è Onda Calabra, edito da Fandango.
00:14Seguito del Dio dello Stretto, Onda Calabra si apre con un duplice omicidio, una ragazza e un ragazzo italiani, in Germania però.
00:23Quindi sono costretti, diciamo, i due paesi a collaborare.
00:28Ci racconti in sintesi la storia di Onda Calabra e perché hai avuto l'esigenza di scrivere questa storia?
00:35Allora, Onda Calabra nasce da un'idea che avevo avuto di far morire due migranti italiani in Germania.
00:42In realtà avevo già trattato la migrazione italiana in Germania in un precedente libro che si chiamava La Barriera.
00:46In questo caso però mi dava senso il fatto di poter dire, guardate che i migranti che oggi arrivano in Italia, magari un tempo siamo stati noi,
00:55io stesso sono stato un migrante in Germania, io stesso ho lavorato in un pub come Carmelo, una delle due vittime.
01:01Ed è un delitto che si compie prima di una notte d'amore tra Carmelo e Daniela.
01:07Cioè quella che doveva essere la notte nella quale questi due giovani ragazzi magari potevano sognare, vivono un'emozione,
01:14vivono invece la peggiore delle emozioni e la fine di tutte le emozioni con un atroce delitto.
01:20Commesso da chi? Sono molti i sospetti. C'è una pista nazi, una pista d'andrangheta, una pista che riguarda invece il femminicidio,
01:28cioè ai danni di Daniela. C'è anche un misterioso ammanco in cassa.
01:34Ecco, c'è una trama abbastanza pluridirezionale per andare a indagare però tante altre cose,
01:40perché come molto spesso succede nei romanzi noir o gialli, sappiamo che la trama è anche una sorta di scamotaggio per poi invece parlare di un contesto.
01:49Parli delle emigrazioni degli anni 50 dall'Italia, dal sud Italia, soprattutto in Germania,
01:55che poi si è prolungata negli anni, nei decenni, eccetera, eccetera.
02:01Secondo te come mai un paese che è stato sempre emigrante come l'Italia, non solo in Germania,
02:07ha così astio nei confronti dei migranti? Cioè secondo te è la povertà che rende astiosa la gente?
02:16Che differenza c'è tra allora ed oggi?
02:18Guarda, c'è chi parla anche di fenomeni di epigenetica, per cui noi dovremmo anche imparare dai nostri nonni,
02:25dai nostri genitori, dalle nostre madri. Invece secondo me poi l'esperienza singola trascende spesso quello che è il nostro passato tradizionale.
02:36Il Mediterraneo tendenzialmente è sempre stata una terra di accoglienza. Io vengo dalla Magna Grecia e appunto l'ospitalità era una delle forme primarie appunto di rispetto nei confronti delle popolazioni vicine.
02:51Rispetto agli anni 50 è cambiata notevolmente sia l'emigrazione italiana, quando si trattava appunto di gastarbeiter, appunto di gente che lavorava magari nella gastronomia ma soprattutto nelle viniere, pensiamo ad esempio di Marsinelli in Belgio.
03:07Adesso magari la migrazione italiana è più spesso una migrazione in questo momento di fuga di cervelli, di chi se lo può permettere.
03:14Come tra l'altro somiglia anche alle migrazioni di tanta gente che viene da altri continenti, qui in Italia, essenzialmente gente che se lo può in qualche modo anche permettere.
03:22Cos'è cambiato? È cambiato probabilmente il concetto di comunità. Siamo in una fase in cui la fase di un'identità nazionale ci esalta e ci fa perdere vista invece quello che è il concetto molto più denso e importante di umanità.
03:40Per cui per un presunto rispetto delle nostre tradizioni nazionalistiche andiamo a temere che qualcuno possa contaminarle.
03:50Siamo negli anni 90 e tu facendo anche la migrazione verso l'Italia di albanesi con barconi che si capovolgevano, persone in mare, esattamente come succede oggi, solamente che oggi arrivano magari dall'Africa.
04:03Gli anni passano ma la storia è sempre la stessa, non cambia?
04:08La storia degli albanesi è una storia particolarmente ben raccontata anche da altri, in realtà, tra l'altro anche Gianni Amedio, tra l'altro un altro calabrese che lo racconta, ma anche Danieli Vicari.
04:19C'è tanto anche audiovisivo che parla di quel tipo di migrazione.
04:22La migrazione attuale mi sembra che abbia preso anche altre rotte, altre forme e ovviamente sono sempre modificate a secondo del tipo di risfringimento che noi operiamo.
04:32Nel caso di Carmelo e di Daniela, quello invece è una migrazione molto più libera.
04:38Penso che comunque sono due giovani ragazzi.
04:40Carmelo è andato in una fase post-scuola, insomma, un ragazzo che ha scelto di dire in Germania, un giovane che ha scelto di dire in Germania, mentre Daniela si è trasferita con la sua famiglia.
04:51Lei è più una tipica gastarbeiter.
04:53Ciò non toglie che uno dei vicecommissari che deve investigare sul caso, insieme a Mimmo Castelli, appunto il protagonista della mia vicenda, Polka Wagner, questo vicecommissario, ha un serio problema nell'indagare con un italiano sulla morte di due italiani.
05:11Il tuo esergo è tratto da Memoria dal Sottosuolo di Dostoevsky. Come mai hai deciso di iniziare con questo esergo carico di ricordi e segreti?
05:21Perché credo che in questo libro il mio protagonista, ma anche tante altre figure che ne fanno anche una coralità, abbiano dei ricordi e abbiano dei segreti.
05:31La citazione alla quale fai riferimento appunto ci dice che nella vita di ciascuna persona ci sono sempre dei segreti che difficilmente si raccontano agli amici.
05:40E poi ce ne sono altri che difficilmente si raccontano anche a se stessi.
05:45E scrive Dostoevsky, di questi segreti qua ogni uomo, anche a modo, ne tiene insieme parecchi.
05:52Cioè quindi ciascun di noi ha un suo mondo interiore, ha un suo mostro interiore che deve tenere al bada o perlomeno con il quale deve convivere.
06:01Questa è anche una storia di amicizia. Quattro amici non al bar ma al mare e in spiaggia, le spiagge bellissime calabresi,
06:08molto affiatate anche se molto diversi. Che cos'è per te l'amicizia?
06:13Cioè secondo te l'amicizia è affrontare di petto le situazioni oppure lasciare il tempo all'amico di potersi confidare nei suoi tempi?
06:23Mimmo, Luca, Sergio e Claudio sono quattro amici particolari perché hanno un'amicizia che non è una di quelle amicizie viscerali legate dall'infanzia o dal periodo scolastico.
06:37La loro è un'amicizia che è legata al loro essere dei fedeli.
06:41Lui sono quattro credenti più o meno con vari e differenti livelli e quindi sono conosciuti in un ambito spirituale ma soprattutto accademico.
06:52Tutti e quattro hanno studiato giurisprudenza, sono quattro teste giuridiche molto importanti.
06:59Cosa significa questo? Che la loro amicizia ha un grosso problema rispetto a quella che è l'affettività maschile.
07:05Già noi maschi abbiamo degli immensi problemi a parlare di sentimenti, di intimità, di fragilità.
07:11Nel loro caso è quasi impossibile perché il loro piano è sempre intellettuale e quindi di fatto poi capita che magari siano le donne a scoprire i loro segreti, ad aiutarli anche a raccontarsi meglio.
07:25Mimmo ha un segreto molto profondo che si porta dietro dal primo libro, dal Dio dello Stretto,
07:31ma è un uomo che non riesce a non vedersi se non attraverso lo sguardo esterno.
07:39Lui vuole essere un uomo buono, come l'idiota appunto di Dostoevsky,
07:44ma quello sguardo lo penalizza costantemente, per cui quando deve sviare ha un grosso problema.
07:52E poi ciascuno dei suoi amici, Luca, appunto Sergio e Claudio, hanno tutti delle sfaccettature problematiche, perlomeno nel rivelarsi nell'amicizia.
08:01Il tuo libro è ambientato nella bassa Sassonia, a Göttingen precisamente.
08:06Quanto conta l'ambientazione in un noir?
08:08L'ambientazione in un noir incide parecchio.
08:11La scelta di portare il libro fra la costa calabrese e Göttingen mi aiutava molto in un gioco di luce e ombra.
08:18Tutto questo ragionamento fatto rispetto all'ombra interiore mi veniva esaltato da quel tipo di boschi, di luminosità, anche di gusto gotico.
08:32Per cui volevo una storia che unisse il sole mediterraneo e spesso scottante, anche un sole che brucia per l'appunto calabrese,
08:46con alcuni momenti invece molto più freddi, molto più ombrosi della bassa Sassonia.
08:52Tu scrivi, quando si ha tutto a disposizione, come si alimentano i desideri?
08:57I desideri che sono il riempimento di una mancanza.
09:00E allora ti chiedo, come si fa?
09:01A parte che viviamo in una società che in realtà ci induce continuamente al desiderio, cioè ci sottopone alla pressione del desiderio.
09:09Questa è la fase detta ovviamente da una persona come Mimmo, che fondamentalmente è un dominato,
09:17dominato da un punto di vista economico rispetto al mondo tedesco.
09:22Lui arriva a lei e dice, ma questi c'hanno tutto, cosa potranno desiderare?
09:27Ma è anche un modo del dominato sesso di ribellarsi e dire, vedi, a me manca qualcosa e in quella mancanza io riesco a far crescere un desiderio.
09:39Diciamo che sono due prospettive differenti.
09:41In questo libro parli, sia perché morre una ragazza, sia perché ne parla Sergio, l'amico di Mimmo, di femminicidio.
09:46Femminicidio è un termine coniato negli anni 90, a 30 anni dall'inizio del termine, cioè da quando si è coniato a quella parola.
09:58Abbiamo fatto passi in avanti, secondo te?
10:00Allora, come forse ricordi, sai, in realtà c'è una butata, che poi non è neanche una butata,
10:06nel presente libro Il Dio dello Stretto, per cui Sergio, nella sua tesi di laurea, è una delle prime persone a usare la parola femminicidio.
10:13E appunto Sergio si occupa molto di questioni di genere.
10:15Io penso che, anche se statisticamente non abbiamo fatto dei passi rilevanti da un punto di vista di donne uccise,
10:24di maltrattamenti, abusi, comportamenti sessisti, c'è comunque una società che in parte sta cambiando.
10:30Cioè mi sembra che le nuove generazioni siano molto più attenti ai temi di genere, non ne abbiano paura,
10:36non abbiano il timore anche di sperimentare nuove forme di non binarismo, di mascolinità,
10:43anche ci sia una gestione dei femminismi più attenta, anche più intelligente.
10:47Per cui non è una società perfetta, è una società ancora estremamente disuguale,
10:52dove purtroppo le donne hanno gap salariali, hanno ancora grandissimi svantaggi per colpa di maschi,
10:59bianchi, etero e cisso molto spesso, ma credo che dei cambiamenti ci siano.
11:05Mimmo e i suoi amici avevano bandito il dialetto nelle loro conversazioni.
11:08A volte sembra che le persone del sud abbiano un po' paura di parlare in dialetto come se questo fosse associato per esempio all'ignoranza.
11:18Secondo te questa paura deriva da una sorta di discriminazione da parte magari delle regioni del nord nei confronti del sud?
11:28In realtà loro non è che bandiscono il dialetto dalle loro conversazioni,
11:33notano che essendo appunto amici di università, quindi avendo parlato sempre una sorta di legalese tra di loro,
11:42quando improvvisamente uno di loro, che tra l'altro non è neanche quello che viene dalla famiglia più umile,
11:47perché Claudio viene dalla famiglia borghese, mentre è Sergio, quello che viene invece dalla famiglia,
11:52è un padre trasportatore molto umile invece che parla sempre il dialetto a casa.
11:56Ecco, quando Claudio inizia a parlare il dialetto lo fa con una forma che non è quella forma della mestizia,
12:02è quasi una forma di ostentazione, però è vero che ci sono anche certi tipi di dialetti,
12:08soprattutto i dialetti non folkloristici, che possono essere fonte di vergogna.
12:12Quando il dialetto è caratterizzato da una componente con una forte mitopoiesi, diciamo, culturale,
12:18per cui un dialetto siciliano, un dialetto napoletano, un dialetto fiorentino,
12:22ti portano in un'ambientazione. Invece i dialetti più umi, come possono essere il calabrese,
12:27l'abruzzese, in parte anche il pugliese, il molisano, ecco, penso a quel tipo di dialetto là,
12:31quello è sempre stato forse un po' più stigmatizzato.
12:34Miriam dice a Mimmo, certe volte è più facile essere di buon cuore quando ci si rivolge a tante persone.
12:41Tu sei capace di volere il bene di tutti, volere il bene di qualcuno,
12:45di qualcuno in particolare è più complicato. È così secondo te?
12:49È una rivendicazione che giustamente una moglie fa a suo marito, nel senso che comunque
12:54avere una persona che si occupa del bene di tutti, almeno dal suo punto di vista,
12:58dal suo punto di vista di uomo di legge e dal suo punto di vista anche di fedele,
13:03potrebbe significare comunque una mancanza di attenzione nei confronti appunto della propria consorte.
13:07Io credo che in realtà il bene collettivo sia veramente un bene collettivo,
13:12cioè che parossalmente l'amore ovviamente è una forma di relazione tra due o più persone,
13:18insomma dipende appunto da uno come si organizza nella propria vita,
13:22ma credo che avere uno sguardo come vorrebbe avere Mimmo, poi non ce l'ha neppure,
13:27perché Mimmo in realtà è uno che guardando a tutti non guarda nessuno.
13:31Ecco, questa è la vera accusa che gli fa Miriam.
13:35Ecco però, avere uno sguardo collettivo rispetto al benessere delle persone ci verrebbe bene a tutti e tutti.
13:41Mimmo a un certo punto si ferma e pensa al suo passato, alla sua famiglia,
13:44al fatto che lui abbia vissuto nella bambagia e in questo pensiero si fa una domanda,
13:50si chiede quale sia la normalità a Reggio Calabria,
13:53cioè avere una famiglia come la sua, una famiglia in cui va tutto bene, rispettosa della legge,
14:00oppure una famiglia legata in qualche modo alla criminalità.
14:04Qual è la normalità?
14:05Come in tante città del Mediterraneo, Reggio Calabria vive una situazione esattamente ibrida.
14:13Anche qua è una situazione di luce e ombre.
14:15Marsiglia, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Salonico, Tangerio.
14:22Non sono città mafiose, non sono città della mala.
14:27Sono città dove vi è un sacco di gente che tra l'altro prova a renderle migliori.
14:32Però è vero che sono città a cui interno ci sono anche delle nicchie, delle zone d'ombra.
14:37È lo stesso discorso che facevamo per l'uomo, per le persone.
14:41La città è un ecosistema, è una comunità che ha le sue zone di luce e le sue zone d'ombra.
14:46Magari in certi luoghi le zone d'ombra hanno preso il sopravvento.
14:51Hanno preso il sopravvento per vari motivi.
14:53Per motivi che riguardano l'attriciamento dello Stato nei confronti di quelle città,
14:58che riguardano anche magari una zona d'ombra particolarmente incisiva, particolarmente potente,
15:04alla quale è difficile sottrarsi.
15:06Però in tutte queste città c'è anche della luce.
15:08E anche Reggio Calabria c'è della luce.
15:10Oggi al piacere della lettura abbiamo parlato di Onda Calabra, edito da Fandango.
15:15E tu Vince, quale libro ci consiglieresti per il piacere della lettura?
15:19Consiglio un libro che ancora non ho terminato in realtà.
15:22Lo sto leggendo e mi sta piacendo moltissimo.
15:24Ed è un libro del 2013, quindi neanche recentissimo.
15:29Ed è Sospetto, di Perseval Everett, edizioni Nutrimenti.
15:35Mi sta piacendo molto, forse anche per una forma di assimilazione alle storie che abbiamo appena raccontato.
15:41C'è la storia di un poliziotto nero che nel New Mexico si ritrova a fare un'indagine
15:46in un luogo dove tutti odiano, no, la gran parte delle persone odiano le persone nere.
15:50Ed è molto bello questo aspetto della prospettiva.
15:55E tra l'altro è un libro che a metà diceva, beh, il libro è finito.
15:59Quindi un po' mi ricorda anche alcune atmosfere sciasciane.
16:01Lo trovo veramente, in questo momento, una lettura che mi sta affascinando moltissimo.
16:07E poi Perseval Everett magari lo si riconosce per gli ultimi lavori,
16:10pluripremiato, anche all'io di sceneggiature.
16:13E riprendere un testo di ormai più di dieci anni fa è stata una bellissima sorpresa.