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ApprendimentoTrascrizione
00:00Benvenuti al Piacere della lettura, il podcast di quotidiano nazionale dedicato ai libri,
00:05agli scrittori, alle scrittrici e alle storie. Con noi nei nostri studi la scrittrice Alessia
00:11Castellini. Ciao Alessia! Ciao Giulia e grazie per l'invito. Il libro di cui parleremo oggi è
00:17Il sentiero delle formichelle, edito da PM. I limoni sono l'oro amalfitano sulle spalle
00:25delle formichelle. Sono donne operaie che con una mollica di pane portano invece questi
00:32limoni che sono molto pesanti in questi rupi della costiera. Chi sono le formichelle e come
00:40mai hai deciso di raccontare di loro? Le formichelle sono appunto come hai detto tu le donne della
00:46costiera amalfitana che per secoli hanno portato avanti l'economia della costiera trasportando
00:53il famoso oro amalfitano, quindi lo sfusato, il limone, ma non soltanto. Anche balle di stracci
01:02per le cartiere, i carboni, per mandare avanti l'economia domestica e non solo. Perfino
01:10ghiaccio. Hanno trasportato anche ghiaccio e lo hanno fatto in condizioni di vita e di lavoro
01:16estreme. L'hanno fatto anche in gravidanza, anche al nono mese di gravidanza. Alcune di
01:23loro partorivano durante il percorso che quotidianamente percorrevano per portare avanti
01:31la famiglia. Ed erano donne che hanno mandato avanti tutto questo con una forte abnegazione,
01:39ma con un pizzico, almeno secondo me, di iniziale ribellione. Perché per loro uscire di casa e andare
01:49a lavorare era il primo passo per riscattarsi, per uscire dalle mura domestiche in cui spesso erano
01:57vittime di violenza. Il tuo libro si divide in due linee temporali, una contemporanea e una che parte
02:06dal 1936 e poi prosegue anche dopo la seconda guerra mondiale. Protagoniste due donne, due ragazze
02:13nella contemporaneità e due ragazze nel passato. Parliamo delle formichelle prima. Dal 1940 in poi
02:22le protagoniste sono le gemelle Nannina e Rachele, che sono l'uno l'opposto dell'altra, l'amore, la bionda,
02:29occhi scuri, occhi chiari, ma anche di carattere sono molto opposte. Ti racconti di loro?
02:34Intanto i nomi che ho scelto sono un omaggio a due formichelle realmente esistite. Io ho avuto
02:41la fortuna di parlare con una di loro, Nannina, che è ancora in vita e ha compiuto 90 anni proprio
02:47nel 2024, perché come la protagonista Rachele del mio romanzo e la gemella sono nate nel 34.
02:55Sono due sorelle molto diverse, come hai detto tu. La loro vita nel romanzo non ha a che fare con la vita
03:02che le vere Rachele e Nannina hanno vissuto e hanno affrontato. È tutto frutto della
03:08mia fantasia. Però naturalmente nel romanzare ho tenuto conto di tutta una serie di racconti che mi
03:14sono stati fatti quando sono stata in costiera in cerca di informazioni. I due personaggi che alla fine
03:21sono venuti fuori sono molto diversi, perché uno incarna perfettamente la figura della formichella
03:27di allora. Il personaggio di Rachele è esattamente come le donne di quel periodo, pensa come le donne
03:36di quel periodo in un modo estremamente diverso dal nostro. Nannina invece è un personaggio che è nato
03:43nella mia mente, perché mentre scrivevo la storia, naturalmente io figlia del mio tempo, mi ponevo
03:50domande che allora queste donne non si ponevano. Avevo o sogni che le donne di allora spesso o non
03:58avevano o non si permettevano di avere. E il personaggio di Nannina mi ha consentito di dare voce a tutta
04:05questa serie di riflessioni che in realtà non caratterizzava la mentalità della formichella
04:10del tempo. Invece le due altre protagoniste che fanno partire poi il tutto nella linea della
04:18contemporaneità sono Ninfa e Aleli. Avrebbe tanto voluto aver perso i genitori perché c'è una
04:24differenza tra le cose perse e quelle che non esistono più. Soltanto le prime possono essere
04:30ritrovate perché le ragazze, si sa subito, perdono i genitori. Ci racconti chi è Ninfa, che è l'anima
04:38daltonica. E Aleli? Allora, Ninfa e Aleli sono le due sorelle del presente, molto diverse tra loro.
04:46Ninfa incarna la figura della ventenne di oggi che magari si sente schiacciata dalle aspettative
04:56familiari e sociali. Questo perché? Perché lei ha deciso di non studiare all'università , almeno per il
05:05momento. Non tanto perché si cura di questa scelta, ma perché è consapevole di non poter fare una scelta
05:16sentita. A volte spesso siamo tentati di accelerare le nostre scelte perché è più facile emulare gli
05:24altri. Ninfa non vuole imitare nessuno, sta ancora cercando di capire chi deve essere e questo comporta
05:32tutta una serie di conseguenze familiari e sociali che la schiacciano. Aleli invece è la figlia
05:39perfetta. Lei ha otto anni, sente spesso i genitori che parlano male della primogenita perché non segue
05:49le orme della famiglia. In famiglia sono tutti medici, tutti ricercatori e quindi ascoltando la voce
05:57dei genitori, Aleli si convince di dover essere in un determinato modo. Quindi già a otto anni lei
06:04pensa di sapere esattamente chi vuole essere e chi deve essere. In realtà sta semplicemente seguendo
06:11degli schemi e all'interno del romanzo io cerco di indagare quanto effettivamente questi schemi in fondo
06:20rappresentino la bambina, la descrivano o quanto la ingabbino. Ritornando un po' nel passato,
06:29passiamo alla parte pre-guerra, arriviamo nel 1943. Scrivi da quando era scoppiato la guerra si andava
06:35avanti a stento, con fame e paura. L'assenza degli uomini e della famiglia impiegati al fronte all'inizio
06:42aveva mandato la madre in un baratro di disperazione. Ma la guerra in realtà in tutto il suo dolore e orrore ha
06:50portato le donne a diventare realmente indipendenti. Secondo te è da quel momento che scatta sia nelle
06:57tue protagoniste ma anche nella società le donne che diventano indipendenti, l'indipendenza delle
07:03donne? Io penso che sia di sicuro una tappa importante per la presa di coscienza da parte
07:14delle donne ma perché materialmente in quel momento si ritrovano da sole. È il momento in cui
07:19devono, a prescindere dal fatto che lo vogliano e che siano pronte a farlo, devono prendere in mano
07:29le redini della famiglia e della società per mandarla avanti. In particolare all'interno del
07:36mio romanzo io parlo di una comunità molto piccola, una comunità di montagna. Nel momento
07:43in cui gli uomini vengono a mancare necessariamente le donne devono rimboccarsi le maniche e capire
07:51chi sono al di là della presenza maschile. In realtà le formichelle esistono da secoli,
07:59quindi non è stata di sicuro la seconda guerra mondiale o la prima guerra mondiale a aprire loro
08:07gli occhi. Però quelle due guerre avvengono in un momento particolare, soprattutto in Italia, perché
08:15in quel periodo iniziano i primi moti femminili. E proprio negli anni che io tratto, nel 34 e nel 50,
08:24erano uscite delle leggi, erano state proposte delle leggi che iniziavano a tutelare le donne,
08:32in particolare le donne in gravidanza e in particolare le donne che facevano dei lavori
08:38particolarmente gravosi. Eppure nonostante questo le donne di Tramonti non erano pronte ad accoglierle,
08:48non erano pronte ad accogliere queste nuove leggi, ma perché? Perché non le conoscevano,
08:52loro non sapevano leggere, non sapevano scrivere. Nonostante questo, nonostante non avessero
08:57accesso a ciò che stava accadendo in Italia in quel momento, iniziavano le prime prese di
09:04coscienza, perché parlando con la gente del luogo ho scoperto che c'era questa sensazione femminile,
09:13dilagante. Si rendevano conto che l'assenza del padre, del fratello, del marito,
09:22in un primo momento le aveva mandate allo sbaraglio, ma in un secondo momento dava loro
09:28una libertà inedita.
09:29In 1951 alcune donne andavano da Rachele con il volto tu mi hai fatto. Gli uomini si conoscevano
09:38veramente solo dopo averli sposati, tu non sapevi chi fosse colui che saresti andato a
09:44sposare realmente nella vita, intendo, magari lo conoscevano. Però purtroppo una volta
09:50sposato ormai si era vincolati alla persona. Ti hanno raccontato che era una cosa comune
09:58all'epoca la violenza domestica.
10:00Sì, in particolare in quel territorio. Accadeva spessissimo e questo forse incrementava la
10:10cecità , perché rendeva quasi normale qualcosa che normale non era, quindi la violenza da parte
10:18del marito, perché abbiamo la tendenza a credere che quello che vediamo ogni giorno attorno a noi
10:25a un certo punto non debba più stupirci, più toccarci. E il fatto che accadesse spesso
10:31rendeva la comunità , che comunque era molto familiare, pronta ad aiutare tutti, cieca, rendeva
10:41la comunità cieca di fronte a tutto questo. Raccontare queste storie, perché come hai detto
10:46tu all'interno del romanzo gli episodi di violenza non toccano soltanto le protagoniste, ma toccano
10:51anche le cugine, le amiche, appartenenti alla stessa comunità . Mi ha fatto riflettere
10:57moltissimo sull'importanza oggi, non soltanto individuale, di essere consapevoli di fronte
11:04alla violenza domestica. Spesso si dice che la donna deve essere consapevole di ciò che
11:10sta accadendo. È davvero molto importante che le persone attorno alla donna che subisce
11:17violenza si rendano conto di quello che sta succedendo e che siano pronte a fare rete,
11:22che siano pronte a sostenere. E la comunità di Tramonti non era ancora pronta a questo.
11:27Il tuo libro narra di un ritorno al passato, perché le due protagoniste che hanno perso i
11:32genitori, un po' per ricostruire parte di sé, vanno a Tramonti e quindi inizia tutto questo
11:39scavare grazie alla nonna. La casa di nonna Adriana odorava di memoria, certe cose puoi
11:45anche non viverle, ma lo sai che odore hanno. Quindi che odore hanno i ricordi e quanto è
11:53importante la memoria?
11:54Allora, nel romanzo i ricordi all'inizio vengono presentati sotto forma di fiabba,
12:02perché alla fine tutto il romanzo parte da una fiabba senza finale e si svolge all'interno
12:12di quel processo di ricerca da parte delle protagoniste, ricerca di questo finale. E in
12:19particolare i ricordi in questo caso hanno l'odore della costiera, l'odore dei limoni,
12:26del castagno appena lavorato per la costruzione delle sporte, delle grosse ceste in cui venivano
12:36inseriti i limoni, l'odore del mare e del bosco anche. La memoria sono le nostre radici, però
12:44io ho sempre creduto nell'importanza di sapere trasportare anche le radici. A volte pensiamo
12:53che le tradizioni, le radici siano delle cose profondamente statiche. E invece no, le si deve
13:04custodire nei luoghi di riferimento, nei luoghi a cui appartengono, però si deve anche riuscire
13:12a trasportarle. Per me raccontare questa storia è stato un modo per custodire quelle meravigliose
13:19radici che loro continuano a coltivare quotidianamente nel territorio di Tramonti, ma anche un modo per
13:29portarle fuori, per farle conoscere agli altri, perché purtroppo è un territorio che spesso passa
13:38in secondo piano rispetto alla costa, ad Amalfi, Positano. E quindi per me la memoria è qualcosa
13:46che ha radici, ma anche le ali. Oggi al piacere della lettura abbiamo parlato del Sentiero delle
13:53Formichelle, edito da PM. E tu Alessia, quale libro consiglieresti per il piacere della lettura?
13:59Allora, io per il piacere della lettura ho scelto l'invenzione di Eva, di Alessandro Barbaglia,
14:07un autore che io stimo tantissimo, è il mio autore contemporaneo preferito.
14:12Questa è la storia di Edie Lamar, una diva, conosciuta soprattutto perché è stata una delle prime
14:23attrici del cinema moto, ma è stata anche una donna molto importante nel mondo scientifico
14:28perché ha brevettato il salto di frequenza che è poi alla base del wifi, qualcosa che oggi
14:36ci ha cambiato la vita. Lo consiglio perché Alessandro Barbaglia ha la capacità di raccontare le storie
14:46in un modo unico, allena la capacità di ognuno, secondo me, di notare la meraviglia.
14:57e ci racconta questa storia in un modo tutto suo e la rende indimenticabile.
15:05Grazie mille.
15:07Grazie a te.