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“Convivere con i sintomi prodotti dalle malattie infiammatorie croniche intestinali (Mici) vuol dire convivere con dolore addominale intenso, che genera diarrea, e con il bisogno di accedere urgentemente ai servizi igienici più volte al giorno. In alcuni casi le manifestazioni di malattia non riguardano solo l’intestino e sono presenti, ad esempio, dolori articolari. Il clinico deve ascoltare il paziente ed essere in grado di capire quelle che sono le sue reali esigenze e gli elementi che più impattano negativamente nella vita di tutti i giorni”. Lo ha detto Massimo Claudio Fantini, segretario generale di Ig-Ibd e professore di Gastroenterologia presso l'università degli Studi di Cagliari, direttore della Sc di Gastroenterologia, Aou di Cagliari, durante la presentazione – a Roma - della seconda edizione di  “Voci di pancia”, campagna di sensibilizzazione promossa da Lilly con il patrocinio di Amici Italia, Ig-Ibd (Italian Group for the study of Inflammatory Bowel Diseases) ed Ifcca (International Federation of Crohn's Ulcerative Colitis Association).

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00:00Per un paziente affetto da amici convivere con i sintomi prodotti da questa malattia vuol dire
00:09convivere con una malattia che produce dolore addominale intenso, genera della diarrea con
00:17il bisogno di accesso ai servizi igienici più volte al giorno. Immaginate un paziente nella
00:24loro vita di relazione, la sua vita di relazione, la sua vita di tutti i giorni per quanto riguarda
00:30l'attività al lavoro, quanto questo bisogno di dover accedere ai servizi igienici, il dolore
00:38addominale. In alcuni casi anche delle manifestazioni che vanno al di fuori dell'intestino come i dolori
00:43articolari abbiano un impatto negativo proprio nell'effettuare quelle che sono le attività
00:49della vita quotidiana. Il ruolo del clinico nella gestione di questa malattia in tutti
00:57i giorni è fondamentale. Il clinico deve ascoltare il paziente, deve essere in grado di capire
01:03quelli che sono le reali esigenze al di là di quello che può essere il bisogno di controllo
01:10della malattia per quanto riguarda l'infiammazione intestinale ma anche saper cogliere quali sono
01:17gli elementi più importanti che impattano negativamente nella vita di tutti i giorni come
01:22per esempio ultimamente abbiamo visto essere l'urgenza, cioè il bisogno di correre al bagno
01:27è totalmente sottostimato da parte del clinico mentre ha un ruolo fondamentale, ha un impatto
01:35fondamentale sulla vita di tutti i giorni del paziente. L'alimentazione abbiamo imparato a avere
01:41un ruolo fondamentale, un ruolo importante sia nel prevenire l'insorgenza di queste patologie sia
01:51nel favorire l'efficacia delle terapie che oggi fortunatamente abbiamo a disposizione e nel
01:59mantenere quello che è lo stato di controllo dell'infiammazione. Considerando che queste sono
02:04delle malattie che sono presenti nei paesi industrializzati laddove c'è stato un importante cambiamento
02:10della dieta con l'immissione, un grossissimo utilizzo di cibi ultraprocessati pieni di
02:18additivi che sappiamo avere un impatto negativo su quella che è la flora batterica intestinale
02:23da cui dipendono queste malattie. I cibi da evitare sono i cibi ultraprocessati, quelli congelificanti,
02:30conservanti, additivi chimici che hanno un effetto sia sulla composizione della flora batterica
02:37intestinale sia nella barriera, nel mantenere quello che è la selettività della barriera
02:45intestinale e quindi di isolare in maniera appropriata quello che sono i batteri buoni
02:50all'intestino dal sistema immunitario intestinale. I cibi buoni sono quelli di una dieta priva
02:59appunto di questi elementi, una dieta mediterranea è stata vista essere una dieta che favorisce
03:06lo stato di remissione ma non solo, diciamo che una dieta corretta evita quegli stati di
03:12malnutrizione sia in senso carenziale sia in senso di obesità che hanno un impatto negativo
03:17nella gestione di queste malattie.

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