JOAO ANTONIO REGO HA 24 ANNI, studia robotica e ingegneria elettronica in Mozambico e ha un sogno: rendere indipendenti le persone cieche e ipovedenti grazie alla tecnologia. Per questo ha sviluppato in autonomia nel suo studio degli occhiali smart, un progetto Vision Hope a cui lavora da qualche anno. «Quest'ultima versione in particolare è più completa, copre esattamente 120 gradi. Ma ha anche altre caratteristiche speciali, è molto preciso in ambienti rumorosi. Ha un filtro, una mappa, un sistema GPS, un sistema di monitoraggio del consumo di batteria, che dà un segnale all'utente, quindi è molto più comunicativo e reattivo». Gli occhiali, tramite vibrazioni e avvisi sonori, avvertono gli utenti degli ostacoli, come Armando Ernesto Chau, che ha perso la vista 20 anni fa. È lui a spiegare: «Quando mi giro, mi dice che c'è un muro qui, accanto a me. Quando vado avanti, lo sento vicino a me e mi dice che sto andando bene, non ci sono ostacoli». Come lui, in Mozambico ci sono quasi 3 milioni di persone che hanno problemi alla vista, che la tecnologia potrebbe aiutare.