Vai al lettorePassa al contenuto principaleVai a piè di pagina
  • l’altro ieri
Mentre seguo lo svolgersi dei vari atti in cui è diviso lo show di Marracash capisco perché è il primo rapper italiano a fare un tour negli stadi. Ieri, mercoledì 25 giugno, l'artista ha portato il suo MARRA STADI25 a San Siro (oggi si replica; sono 100mila gli spettatori tra le due date) e la sensazione è quella di essere di fronte a un progetto che meritasse uno spazio come quello di uno stadio. Oggi si pensa che, con l'aumento dei numeri sui vari servizi di streaming e con l'incremento dell'engagement sui social, sia giusto spostare uno spettacolo da un club a un palazzetto. O da un palazzetto a uno stadio. Ma oltre all'evidente richiesta del pubblico, per pensare a dove far vivere uno show è necessario anche chiedersi cosa si voglia raccontare. E in che modo.

Lo spettacolo che ha portato Marracash è perfetto per gli stadi. Lo è perché l'artista - arrivato a questo punto della sua carriera - lui ha a disposizione molte hit che il suo pubblico ha accolto con fedeltà. E soprattutto ha un ventaglio di canzoni che hanno saputo analizzare a fondo lui e il mondo intorno. Hanno analizzato Fabio, l'uomo, e Marra, l'artista. Il modo migliore per dare ancora più valore a questa sua introspezione geniale era quello di pensare a uno show che legasse tutta questa analisi. E il MARRA STADI25 rappresenta questo.

Dall'incursione di Madame, ospite in tutte le date del tour (L'Anima è da brividi) fino alla band dal vivo e il corpo di ballo. Il MARRA STADI25 ha tutto ciò che serve per lasciare il segno. I frequenti dialoghi tra Marracash e Mati - un'intelligenza artificiale con la voce di Matilde De Angelis, che appare come un grande occhio durante lo show - sono il centro del racconto (anche se, in certi momenti, il boato del pubblico impedisce di comprenderne la profondità). E il risultato è uno show che non vuole solo essere una raffica di hit da cantare. Ma l'occasione per una riflessione.

Nel corso di questi anni, le canzoni di Marracash sono diventate un invito a non fermarsi alle apparenze:non a caso Marra ha vinto la Targa Tenco per il miglior album dell'anno 2021 con Noi, Loro, Gli Altri. Ora gli stadi sono il momento in cui le riflessioni individuali trovano spazio per quel "noi". Non è solo musica, per Marra. Nemmeno per Fabio. E da oggi abbiamo la conferma che non lo sia nemmeno per il suo pubblico.

Categoria

🗞
Novità
Trascrizione
00:00E' un po' di dolore, riuscire ad amare ancora, non ti sei mai a portare via fuori
00:07Tu ho mai fatto solo a perdonare, tu hai mai diventato amare
00:15Ti stupisci che quando ora cambia, cambia, cambia
00:21Sonti con i capelli tra le dita, ora che vuoi essere mattina
00:27Una laura perché la tua vita vibra
00:32Anche se la vostra è la mia scontata, è quasi un po' di dolore
00:40Ti stavo mai, come guarda la mano, non ti stai a portare via fuori
00:46E' un po' di dolore, e' un po' di dolore, e' un po' di dolore
00:50E' un po' di dolore, e' un po' di dolore, e' un po' di dolore
00:52E' un po' di dolore, e' un po' di dolore
00:57E' un po' di dolore, e' un po' di dolore
01:00E' un po' di dolore, e' un po' di dolore, e' un po' di dolore
01:05E' un po' di dolore, e' un po' di dolore, e' un po' di dolore
01:06E' un po' di dolore, e' un po' di dolore
01:08E' un po' di dolore, e' un po' di dolore, e' un po' di dolore
01:10E' un po' di dolore, e' un po' di dolore, e' un po' di dolore
01:11E' un po' di dolore, e' un po' di dolore, e' un po' di dolore
01:12E' un po' di dolore, e' un po' di dolore, e' un po' di dolore
01:14E' un po' di dolore, e' un po' di dolore
01:15a noi che siamo i più forti

Consigliato