Protesta intensa quella andata in scena martedì 17 giugno sotto all’Assessorato alla Casa, dove circa cinquanta persone, tra regolari e occupanti abusivi, si sono radunate insieme al sindacato Unione Inquilini per chiedere soluzioni abitative dignitose. Dopo oltre due ore di sit-in, una delegazione è stata ricevuta dall’assessore Tobia Zevi. L’esito dell’incontro ha segnato un importante cambio di rotta: stop agli sgomberi indiscriminati, via ai colloqui individuali per valutare ogni situazione. Viene modificato anche il regolamento del progetto Sassat, che prevede ora proroghe oltre i quattro anni per chi, alla scadenza, non sia ancora riuscito a ottenere l’autonomia abitativa. Diverse storie drammatiche si nascondono dietro la protesta: anziani, invalidi, persone che vivono in macchina o che fuggono da contesti degradanti. Il Campidoglio promette un approccio umano e mirato. Il sindacato resterà vigile per garantire il passaggio da casa a casa nel rispetto della dignità di ciascuno. Anche esponenti del Pd romano hanno espresso preoccupazione, chiedendo che le modalità di intervento rispettino le fragilità sociali.