- 29/05/2025
ROMA (ITALPRESS) - Nell'ottava puntata di "Diplomacy Magazine - Il racconto della geopolitica", il nuovo format tv dell'Italpress dedicato alla geopolitica, Claudio Brachino intervista l'ambasciatore dell'Azerbaigian in Italia, Rashad Aslanov, e l'ambasciatore dell'Italia in Azerbaigian, Luca Di Gianfrancesco. L'ambasciatore Giampiero Massolo nella rubrica "Realpolitik" parla delle relazioni tra Italia e Francia, mentre Ettore Sequi in studio fa il punto sulla crisi umanitaria a Gaza.
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NovitàTrascrizione
00:00Benvenuti da Claudio Brachino a questa nuova puntata di Diplomacy Magazine, il racconto
00:16della geopolitica, il nuovo format di esteri per il 2025 dell'agenzia di stampa Italpes.
00:23Come sempre cominciamo con il nostro ambasciatore Ettore Francesco Segui, buongiorno, che è
00:29venuto a trovarci oggi nella sede di Milano, vedi come è bella la sede, più bianca, più
00:32nuova, con affetto per la sede romana dove abbiamo cominciato a fare tutti questi nostri
00:38racconti del multimediale di Italpes. Ambasciatore, come sempre cominciamo con le notizie fresche
00:44di geopolitica, prima di passare al paese, gli ambasciatori, i protagonisti della puntata,
00:49stavolta vorrei parlare un po' non di Medio Oriente, ma proprio di Gaza. Le immagini che
00:55ho commentato anche l'altro giorno nella Red News, ho diventato la segna stampa, oramai
01:00al di là delle fonti sono quelle di una grave crisi umanitaria, le vede anche lei, i barabini,
01:04la gente che assalta il cibo, la gente che soffre, mancano i medicinali, polemiche sugli
01:10aiuti, gente che si dimette, ONG che sono di proprietà, che poi alla fine non si capisce
01:17se è quella giusta, ma noi come occidente, al di là di andare nelle piazze, di dire che siamo
01:22d'accordo, che abbiamo cominciato a condannare Netanyahu, cosa dobbiamo fare in pratica per
01:28aiutare questa gente? Lo dico al di là di ogni considerazione geopolitica, questo è
01:32un fatto umanitario, non so se lei è d'accordo.
01:34Assolutamente, qui c'è una crisi umanitaria catastrofica direi, le immagini che entrano
01:40ogni giorno nelle nostre case ce lo confermano. Detto questo, l'Occidente io credo ha probabilmente
01:47delle responsabilità, cosa può fare? Al di là di cercare di dare degli aiuti anche
01:54in termini di vivere, in termini umanitari, in termini economici, l'Occidente può certamente
02:01fare una pressione sul governo Netanyahu, ma se questa pressione non è accompagnata anche
02:07da un'analoga pressione da parte degli Stati Uniti, purtroppo non resterà senza condizione.
02:14L'Unione Europea non siamo in grado di essere vincenti come pressione sul Netanyahu?
02:17No, anche perché l'Unione Europea sconta un'altra caratteristica, che è quella di essere spesso
02:24divisa, di avere delle sensibilità diverse, per esempio sul Medio Oriente, sulla questione
02:30palestinese, di avere la necessità per le decisioni di politica estera di raggiungere
02:37sempre l'unanimità e questo ovviamente ci indebolisce. Ma ripeto, sarebbe molto importante
02:43una pressione energica anche da parte degli Stati Uniti e non è detto che non ci sarà,
02:49perché ovviamente queste immagini, come arrivano nelle nostre case, arrivano anche negli Stati
02:55Stati Uniti e questo dà al pubblico americano l'idea plastica che le promesse di Trump di
03:04cercare una tregua o comunque una soluzione rapida di questo conflitto ancora non sono
03:10state osservate.
03:12Le faccio invece adesso una domanda più proprio di geopolitica che al suo mestiere diretto.
03:18molti dicono che Trump sgrida Netanyahu, anche lui si angoscia di quell'immagine, dice
03:24ora basta, però di fatto il sottobanco non rompe. E questa pressione che dice lei non
03:31la fa, forse perché ci sono degli interessi, forse che un tipo di alleanza non può essere
03:35messa in discussione più di tanto, ma non c'è una pressione se non retorica, se non formale.
03:41A parte che la narrazione pubblica di Trump è fatta di continui annunci e di continui
03:46disannunci, con lei abbiamo discusso all'infinito del dialogo un punto e lo riprenderemo, ma
03:51alla fine su una questione di questo tipo non si può giocare con annunci e disannunci.
03:55Si dice una cosa e si fa, perché lì c'è un'urgenza. Poi dopo vedremo la soluzione politica
04:01che è la prossima e ultima domanda che le faccio. Ma perché Trump non è più deciso con
04:05Netanyahu? Quali sono gli interessi in gioco?
04:07Gli interessi in gioco sono notevoli, sono sia di politica interna che in generale di
04:12politica estera o di geopolitica. Quali sono quelli di politica interna?
04:16Uno degli aspetti importanti del bacino elettorale americano di Trump sono le chiese evangeliche
04:24di destra soprattutto, che sono i più grandi sostenitori della causa ebraica.
04:30Quindi Trump deve in qualche modo tenere conto di questo, così come deve tener conto
04:35anche di una parte non di tutto l'elettorato ebraico, ma certamente una parte consistente
04:41dell'elettorato ebraico. Questi sono gli aspetti interni.
04:44Poi ci sono aspetti geopolitici.
04:47Noi sappiamo che c'è una differenza di vedute abbastanza forte fra Trump e Netanyahu
04:54circa il rapporto con l'Iran. Per Trump è importante, se ci riuscirà, raggiungere un accordo con l'Iran
05:01sul nucleare, perché sappiamo tutti...
05:03Non fargli fare la bomba.
05:05Assolutamente. Questo è un pericolo che...
05:07Fargli avere in dotazione.
05:08...che scardinerebbe la sicurezza del Medio Oriente, ma forse anche oltre.
05:12E da questo punto di vista, invece, Netanyahu ritiene che l'unica soluzione
05:18sia quella di un intervento militare.
05:20E di bombardarli.
05:22Di bombardarli, sostanzialmente.
05:23Bomba bombardare.
05:24Poi bisogna vedere se un intervento di quel genere avrebbe successo
05:28o non ritarderebbe soltanto, diciamo, la corsa iraniana alla bomba atomica.
05:34Detto questo, è chiaro che il negoziato con l'Iran vede Netanyahu molto scettico
05:40e direi lo vede contrario perfino.
05:46Quindi, da un certo punto di vista, Trump ha anche la necessità di accomodare
05:50in qualche modo l'alleato Netanyahu, non creandogli troppi problemi in termini concreti
05:59o comunque, insomma, soltanto in termini retorici, sostanzialmente, per quanto riguarda Gaza.
06:05Io un po' sposo quello che lei sta dicendo ai nostri telespettatori da quando abbiamo cominciato
06:11questo programma, che mentre si parla, quelle figure più aggressive intanto combattono
06:17avanti su tutta vera.
06:18Sta facendo Putin in Ucraina e sta, no, manipolando o, diciamo così, facendo saltare tutte le varie
06:26proposte di pace, intanto continua a combattere.
06:28E poi, che vorrei fare prima lei, in cui abbiamo letto che ora si parla della nuova offensiva
06:32estera, di cui parleremo ovviamente, facendo anche cronaca, nei prossimi nostri appuntamenti,
06:37ma mi sembra lo stesso faccia a Netanyahu.
06:39Mentre tutto il mondo invoca la pace, gli aiuti umanitari continuano ad avanzare lì,
06:43detto, continuano a bombardare scuole, aspettare il secondo di quello che ritiene opportuno.
06:47Perché c'è questo doppio linguaggio, no?
06:49È un linguaggio di opportunismo veramente geopolitico-militare,
06:53ed è la crisi della credibilità del diritto internazionale.
06:58Allora, sicuramente il diritto internazionale è in crisi, il diritto umanitario, il multilateralismo.
07:05Quello che noi vediamo ci turba talvolta, anche perché a volte ne siamo esclusi,
07:09è che i formati multilaterali sono sostituiti progressivamente da formati minilaterali,
07:15di pochi soggetti che cercano di affrontare delle crisi.
07:19Poi c'è un altro problema che Netanyahu ha evidentemente dei problemi di carattere interno
07:24e alleato di due ministri in particolare, suprematisti di destra,
07:30che vedono nella liberazione della Giudea, della Samaria, cioè sostanzialmente la Cisgiordania,
07:37l'obiettivo strategico e possibilmente anche il rientro dei coloni a Gaza.
07:42Quindi di questo deve tener conto Netanyahu.
07:44Una notizia che forse è passata un po' inosservata è che il governo,
07:50proprio su iniziativa di questi ministri, ha approvato altri 22 insediamenti in Cisgiordania,
07:55che a questo punto erodono sempre di più.
07:58Altri territori occupati, super occupati.
08:00Diciamo il grande Israele anziché la paranoia dell'Israele che si difendono.
08:05Il tema è che tutto questo rende sempre più difficile evidentemente quella soluzione
08:10di cui tutti parlano che è dei due stati, che è esattamente ciò che Netanyahu non ha mai voluto,
08:16che questi ministri e i loro gruppi, i loro partiti non vogliono e che tutto sommato lo stesso Trump non ha mai amato.
08:25Ecco, io lo dico a un passato, aggiungo una notizia.
08:28Mi ha molto colpito l'intervento di Netanyahu dopo l'attentato che c'è stato la scorsa settimana
08:33dove due funzionari dell'ambasciata israeliana a Washington sono stati ammazzati.
08:38Ha fatto un intervento, ha dato la colpa a quei paesi europei che hanno voluto riconoscere lo Stato palestinese.
08:45È stata una cosa curiosa in termini geopolitiche.
08:47Quello è un fatto che va spiegato in termini di drammaticità e avviene in America.
08:51Netanyahu interviene e dice, avete visto voi che fate propaganda per questo cosa succede?
08:56Ma io le voglio fare un'ultima domanda, un po' controcorrente.
08:59C'è chi dice che potrebbero fare più pressione anche i grandi paesi arabi della zona nuova,
09:05l'Arabia Saudita che pure è alleato ormai di Trump e l'Egitto.
09:09Ci sono i grandi paesi arabi e musulmani di quell'area che di fatto su questa crisi
09:15palestinese continuano a provare, ma non fanno nessuna pressione, non aprono neanche i varchi,
09:21cioè rimangono abbastanza alla finestra.
09:24Sai quel detto che dicevano, lo dico un po' brutalmente, nessuno si offenda che dicono, dicono, dicono,
09:29ma poi i palestesi lì non dicono nessuno, neanche gli altri paesi arabi.
09:33Questo è brutale, però il segnale c'è.
09:36Direi che c'è una certa verità in questa osservazione.
09:40D'altro c'è un paradosso, che alla fin fine l'Iran è diventato il più grande avvocato della causa palestinese,
09:47considerando tutto che…
09:48Pur essendo Shita e non Sunnita.
09:50Esattamente.
09:51Eppure essendo Hamas sunnita.
09:53Questo è spiegabile col fatto che in realtà la causa palestinese per qualche verso
10:00è sempre stata considerata un po' un elemento abbastanza, come dire, dirompente.
10:07Non dimentichiamoci ad esempio settembre nero, quando i palestinesi vennero cacciati dalla Giordania,
10:14perché incidevano, questi sono gli anni settanta, incidevano evidentemente su un equilibrio molto sottile in Cisgiordania.
10:23Allora, il tema dei due stati però è importantissimo perché quelle sono le condizioni che l'Arabia Saudita,
10:33che è diventato il più grande alleato di Trump dal punto di vista regionale, pone questa precondizione.
10:42i due stati, anche perché tutti questi paesi del Golfo sentono la pressione delle loro opinioni pubbliche,
10:49quindi devono in qualche modo avere quantomeno…
10:51Anche se non sono grandi democrazie.
10:53No, però ci sono obiettivamente delle pressioni molto forti, quindi devono quantomeno,
10:58da un punto di vista retorico, fare delle critiche a Israele che poi in realtà non sono tradotte in fatti concreti.
11:06Questo è poi il quadro della situazione, nella speranza che almeno per quanto riguarda gli aiuti umiditari
11:13qualcosa si sblocca aiutare queste persone che ne hanno bisogno.
11:16Torneremo, parlando invece in termini di geopolitica, vedendo anche le possibili soluzioni politiche che verranno,
11:22speriamo presto, intanto io ringrazio Ettore Francesco Segui, il nostro ambasciatore,
11:27e ci vediamo insieme la rubrica Realpolitik che c'è sempre nel nostro format dell'altro suo collega ambasciatore,
11:34siete tutti colleghi ambasciatori, io non sono ambasciatore, io sono gli organizzatori,
11:38ad onore, lo dico anche con sincerità, insomma avete una carriera diplomatica straordinaria
11:46che vi rende molto credibili e molto competenti e ci avvaliamo della vostra consulenza in questo format.
11:52Ti sentiamo Giampiero Massolo con la sua rubrica Realpolitik.
11:56Italia e Francia, un rapporto spesso non facile, talvolta ricorda le tensioni e gli entusiasmi
12:08e anche la faziosità di una partita di calcio.
12:14In realtà le nostre due nazioni sono da un lato naturalmente concorrenziali,
12:20abbiamo con buona pace dei nostri amici francesi dimensioni sostanzialmente uguali,
12:26abbiamo aziende che competono fra di loro, abbiamo aree geopolitiche di influenza e di interesse
12:34che sostanzialmente si sovrappongono e questo crea evidentemente una certa tensione,
12:40crea una certa concorrenzialità. D'altra parte esiste una naturale complementarietà,
12:47una naturale cointeressenza che serve essenzialmente, soprattutto in un momento in cui coesistono tante crisi
12:57nello scenario internazionale, serve per, e abbiamo un presidente degli Stati Uniti così randomico
13:05che procede sfidando l'Europa, serve una buona dose di pragmatismo e cioè al di là degli aspetti di competizione
13:13che pur esistono, al di là delle connotazioni caratteriali che negli anni hanno marcato con le loro empatie
13:21o mancate empatie e il rapporto bilaterale, al di là di tutto questo, questo è il momento della collaborazione pragmatica.
13:30Chiaramente noi soffriamo sempre quando ci sono delle iniziative per le quali magari l'Italia
13:38non viene consultata in anticipo, che vengono fatte per accentrare su di sé la scena,
13:44un minimo di coordinamento in più creerebbe sicuramente un clima migliore, un minimo di desistenza reciproca in più
13:53creerebbe sicuramente le premesse per una collaborazione più scorrevole.
13:58Ma è molto importante questa collaborazione ci sia, che sia pragmatica, che sia là dove possiamo effettivamente
14:06fare il bene dell'Europa e il bene dell'Europa lo possiamo fare in tre modi, il primo è compensando
14:13alcune rigidità tedesche soprattutto in materia di sviluppo economico, soprattutto in materia di patto di stabilità,
14:21il secondo è rafforzando la nostra collaborazione sui principali scenari di crisi, siamo concorrenziali
14:29ma da soli gli uni e gli altri non andiamo molto lontano, quindi c'è bisogno di un'asse,
14:36l'Italia e la Francia sono paesi dal punto di vista geopolitico significativi in molte parti del mondo,
14:43anche molto vicino a noi come Mediterraneo e in terzo luogo occorre rafforzare le collaborazioni industriali.
14:50Non è semplicissimo lavorare con i francesi che sono mediamente molto organizzati e molto determinati,
14:59ma noi non siamo da meno e quindi è arrivato il momento di provarlo.
15:07Ringraziamo anche l'ambasciatore Giampiero Massolo e veniamo al paese protagonista di questa puntata
15:13che è l'Azerbaijan e come sempre cominciamo con la scheda a cura della redazione centrale di Palermo.
15:20Vediamo!
15:27La Repubblica dell'Azerbaijan è lo stato più grande della regione transcaucasica sia per superficie che per popolazione,
15:34con i suoi 10 milioni di abitanti distribuiti in oltre 86 mila chilometri quadrati.
15:40Confina con il Mar Caspio ad est, con la Russia a nord, la Turchia, la Georgia e l'Armenia a ovest e l'Iran a sud.
15:48A livello istituzionale è una repubblica semipresidenziale laica con capitale Baku
15:53che ha proclamato per la prima volta la propria indipendenza nel 1918.
15:59Nel 1920 il paese è stato incorporato all'Unione Sovietica fino alla riacquistata indipendenza del 1991 con lo scioglimento dell'URSS.
16:08Oggi l'Azerbaijan è un paese dove convivono diverse culture e confessioni
16:14e che riconosce uguali diritti a tutte le religioni pur avendo al proprio interno una popolazione a maggioranza musulmana.
16:22Dal punto di vista economico l'Azerbaijan vede il settore degli idrocarburi come punto di forza
16:28ed è fondamentale per la connessione logistica tra Europa e Asia.
16:33Importante partner economico dell'Italia, Baku è tra i nostri primi fornitori di greggio e di gas.
16:40E dopo la scheda sull'Azerbaijan è venuto a trovarci qui nei nostri studi di Roma e lo ringraziamo.
16:52Benvenuto, l'ambasciatore dell'Azerbaijan in Italia, Rashad Aslanov.
16:58Spero di averlo pronunciato bene.
17:00Sì, grazie mille.
17:02Noi abbiamo dei rapporti antichi Italia-Azerbaijan che comprano molti campi che poi ci sono avuti nel tempo.
17:09Nel 2020 è stata anche firmata, lo leggo perché è una dichiarazione tecnica,
17:13una dichiarazione congiunta sul rafforzamento del partenariato strategico multidimensionale.
17:19Questo vuol dire, per quelli che non fanno diplomazia e non abitano alla Farnesina,
17:24vuol dire che sono due paesi che hanno fatto contratti per avere un partenariato che è globale,
17:30che è economico, che è culturale, che è geopolitico, giusto?
17:33Sì, è vero. I rapporti tra due paesi sono abbassati innanzitutto all'amicizia
17:42che ha aiutato molto a costruire i rapporti bilaterali forti tra due paesi
17:49che sono arrivati a questo livello, diciamo, a un partenariato strategico tra Italia e Azerbaijan.
17:57Ovvio che aiuta tanto il scambio delle visite del capo dell'estate, anche altre autorità che fanno visita in Italia o in Azerbaijan.
18:09Queste sono le cose che aiutano molto per dare una visibilità politica che in sotturno fa un sostegno enorme alla parte economica.
18:22Certo, però, come sempre, e io l'ho sempre detto, lo scambio economico non è mai senza gli uomini, senza i valori, senza la cultura.
18:31Poi però ci sono i numeri e gli asset, quindi nel passaggio economico fra due paesi.
18:36Quali sono i punti di forza dello scambio commerciale da parte nostra e da parte vostra?
18:41Cosa diamo molto noi a voi e voi a noi?
18:44Allora, l'interscambio tra due paesi, l'anno scorso abbiamo avuto quasi 11 miliardi di dollari.
18:53Sì, è tanto. Per noi Italia è il partner numero uno in Europa, perché quasi più di 60% del nostro negozio con Italia.
19:08Anche noi per Italia, la nostra regione, siamo numero uno. Questa parte prima maggiore energia, noi già sappiamo che la sicurezza nazionale anche dipende da altri elementi della sicurezza.
19:27Questo è uno di più fondamentali, questa è la sicurezza energetica. Azerbaijan Italia stanno facendo tante buone cose per sostenere anche, per contribuire alla sicurezza energetica dell'Europa, non solo Italia. Per cui maggior parte del nostro negozio dipende dall'energia.
19:50Ecco, questo infatti lo volevo dire, e lo voglio leggere perché ho capito. L'Azerbaijan, pensate, è diventato il primo fornitore di petrolio di gregio del nostro paese. Questa molta gente non lo sa, insomma.
20:01E' uno dei suoi maggiori fornitori di gas. Noi pensiamo sempre del gas russo, ma pure il gas che viene dal suo paese.
20:07Grazie al TAP, questo è un agronimo invece che la gente conosce, il gasdotto trans-adiatico. Come va da queste infrastrutture importanti?
20:17Sono cose che ci aiutano. Abbiamo scoperto, insomma, con la guerra in Ucraina che le infrastrutture che portano all'energia sono determinanti, come dedicano solo per la sicurezza, ma per i funzionamenti dei paesi.
20:27Quindi voi siete un partner per noi energeticamente fondamentale.
20:31Sì, assolutamente sì. Se andiamo a fare un'escursione nella storia, oggi, per esempio, solo quest'anno siamo numero uno per fornire il petrolio per l'Italia.
20:44Per il gas, 16% di fabbisogno di Italia, di gas naturale, arriva dall'Azerbaijan, siamo secondo fornitore più grande per l'Italia.
20:57Come arriva il gas in Italia? Questo, diciamo, famoso gasodotto che comincia dal Mar Caspio, passa tutto il territorio dell'Azerbaijan, Georgia, va a Turchia e quella parte TANAP, arriva a confine con Grecia, Grecia e Albania sotto il Mar Adriatico, arriva fino a Puglio e quella parte di TANAP.
21:202016, anche 17, era l'unica, diciamo, l'idea di arrivare con le nostre, diciamo, risorse naturale fino a Europa, abbiamo scelto Italia.
21:38Perché era una decisione del capo dell'estato, perché l'Italia per noi è non solo un partner, diciamo, commerciale, anche un partner affidabile, cioè un fiducia profonda tra due paesi.
21:52Per questo, diciamo, hanno sentito che il miglior destinazione è questa d'Italia e siamo felici, anche contenti di essere contributori a un nostro, diciamo, a un paese che è amico in Europa, che è uno di fondatori dell'Europa, Unione Europea, anche della NATO.
22:20Quando noi abbiamo avuto quel progetto TANAP, che ha cominciato di portare gas naturale in Italia dal 2000, dicembre 31, 30-31, dal 2020.
22:34Ci siamo quasi oggi, più di quattro anni, che, diciamo, sentimo come contenti di essere utili per contribuire.
22:50Siamo sempre anche noi, perché questo è un esempio concreto di rapporto, lei poi lo ha detto, insomma, e mi piace, sembra che mi piace che voi venite qui a raccontare questo nei nostri studi, noi poi lo trasmettiamo ai nostri spettatori, perché quando si parla di costruire ponti, no?
23:05Come lo dice anche il Papa, meno muri e più ponti. Questi sono ponti. Non sono solo ponti infrastrutturali, sono ponti di energia, l'energia fondamentale, quindi poi diventano ponti politici, geopolitici, poi lo vedremo anche culturali.
23:20Sono ponti, sono cose che attraversano i chilometri, per mettere in comunicazione ciò che può dare un paese, ciò che un altro paese può ricevere, per la qualità della vita di quel paese.
23:30Abbiamo scoperto, ripeto, con la guerra in Ucraina, noi europei, noi italiani, quanto era importante l'energia.
23:35Senta, a proposito di geopolitica, come vede che nella parte del nostro, no? No, del storytelling della geopolitica.
23:41Parliamo di una questione che ogni tanto compare e scompare nei nostri telegiornali, nei nostri programmi di approfondimento, che è molto importante, però insomma è importante anche fare un po' di comunicazione su questo.
23:57Recentemente, a proposito della geopolitica del Kaur, se avete finalizzato con la vicina Armenia, il testo di un accordo per la normalizzazione delle relazioni, che vuole chiudo una lunga disputa, quella per la regione del Karabakh.
24:09E' così, e quanto l'Italia è stata anche d'aiuto in questa trattativa, che si è conclusa bene.
24:16Allora, io voglio dare un punto molto formale, se uno guarda la mappa, dove si trova Azerbaijan, Croce, con Asia e Europa.
24:27Noi dobbiamo vedere Azerbaijan non solo un paese che fornisce il gas naturale, il petrolio a Europa e l'Italia, no.
24:35C'è anche un punto molto importante, questo si chiama Middle Corridor per la logistica.
24:43Di venire dall'Europa verso l'Asia centrale, l'Asia, sì o sì oggi dobbiamo passare per Azerbaijan, per cui il valore dell'Azerbaijan nell'ambito della logistica, trasporto e fondamento.
24:57E questa è geopolitica?
24:58Geopolitica, perché su questo i rapporti stanno andando avanti, perché l'Azerbaijan è la porta dell'Europa verso l'Asia, la porta dell'Asia verso l'Europa.
25:10E questo è, diciamo, un punto molto molto importante.
25:16Sulla seconda parte della domanda, che oggi dove si trova questa situazione con il nostro vicino Armenia,
25:26già sappiamo 30 anni di un periodo di occupazione, un periodo di guerra, di devastazione del territorio.
25:36Questo è cominciato nel 1988 e già abbiamo fatto concludere di questa pagina della storia in 2023.
25:51Cioè l'Azerbaijan ha ripristinato tutto su soverenità e integrità sul territorio.
26:01Da qui anche abbiamo liberato tutti i territori che erano sotto l'occupazione.
26:05Oggi l'Azerbaijan ha due sfide.
26:07Uno, le mine.
26:09C'è un territorio contaminato con le mine.
26:12Come sempre succede nelle guerre.
26:14Sì, anche io voglio ringraziare il governo italiano per il suo sostegno in questo ambito.
26:19Secondo, costruzione, perché da questi territori abbiamo avuto, diciamo, la gente che sono scappati dalla guerra.
26:26Queste due sfide che sta facendo il governo azerbaijan.
26:29Nell'ambito che abbiamo fatto con la nostra vicina Armenia, questa possiamo dire tre trec.
26:36Uno, l'accordo per stabilizzazione e relazione diplomatico tra due paesi.
26:46Il testo dell'accordo è già finito.
26:51Non c'è negozio su questo.
26:54Stiamo aspettando che l'Armenia fa due compiti di casa sua.
27:02Uno, questa eliminare rivindicazione territoriale verso l'Azerbaijan che si trova dentro della concessione dell'Armenia.
27:13E questo è un caso per noi fondamentale.
27:18Perché?
27:19Perché quando un paese, nella sua concessione, ha una rivindicazione territoriale verso l'Azerbaijan...
27:25Sì, diventa strutturale.
27:27Sì, allora quando noi firmiamo, noi vogliamo firmare un accordo di pace non con il governo.
27:33Vogliamo firmare un accordo di pace sostenibile, forte, con il popolo armenio.
27:40Per cui abbiamo bisogno di vedere...
27:42Però al popolo armenio si deve dotare di un governo che poi rispetti questo, no?
27:46Però è questa, diciamo, la concessione, un atto legislativo più alto.
27:51Sì, firmiamo accordo che va...
27:54Certo.
27:54Come si conosce questa.
27:55Questo è un compito che devono fare loro.
27:58Secondo, eliminazione del famoso gruppo Minsk, che purtroppo durante quasi 28 anni non ha fatto nulla.
28:06E questi due punti che stiamo aspettando, che aprirà la via per firmare l'accordo.
28:13Otra cosa è che siamo in un processo di delimitazione e demarcazione di confine.
28:18C'è commissione entrambe parte che stanno lavorando.
28:22Hanno approvato un reglamento di lavoro tra loro.
28:26Già abbiamo concordato quasi 12 chilometri di confine, che comincia dalla parte norte di entrambi i paesi.
28:34Abbiamo mille chilometri quasi, che confine con l'Armenia.
28:38Il terzo track è questa aprire comunicazione, perché questa servirà anche al sviluppo di tutta la regione.
28:46Noi stiamo parlando oggi di questa, noi diciamo, corridoi di Zengia Sur,
28:52che è connetta a Azerbaijan con Nachivan su parte separata.
28:55che quella via anche aprirà opportunità per Armenia uscire tra Azerbaijan al Mar Caspio, all'Asse centrale, verso l'Europa.
29:08Queste sono le cose che noi dobbiamo assolvere.
29:11Però è fondamentale questa che oggi non c'è guerra.
29:14Quella pagina per noi è chiusa.
29:16E vogliamo andare avanti.
29:19Ecco, questo infatti, no scusi l'ho interrotta, voleva chiudere una domanda.
29:22Questo infatti lo ho ascoltato con molto rispetto,
29:25trasferiamo ai nostri telespettatori, all'Agenzia di Stampa,
29:28lo lei ha detto nel suo ruolo istituzionale.
29:31A me interessa molto dire, ripeto, quindi prendiamo le sue notizie con grande serenità,
29:37le ridiamo che sono notizie importanti,
29:39che rispetto a quello che diceva Papa Francesco,
29:41che il mondo è pieno di una terza guerra mondiale fatta di tante guerre riunite,
29:47vediamo le difficoltà sull'Ucraina,
29:48vediamo le immense difficoltà in Medio Oriente,
29:50lei ci sta dicendo che su quel fuoco laio che si riaccende in continuazione,
29:54però comunque ci sono delle buone notizie
29:56e si sta trattando per andare avanti in maniera costruttiva.
30:00Questo è il senso di quello che ci sta dicendo oggi, no?
30:02Giusto?
30:02Sì, sì, sì, i rapporti, i contatti, anche i negozi bilaterali hanno dato su...
30:10Eh, questa è la notizia positiva.
30:11Ogni tanto parliamo di pace, e questo non è concreta, non generica.
30:17No, no, noi vogliamo vincere la pace.
30:19Bene.
30:20Senta, ultima domanda, purtroppo il tempo l'abbiamo consumato,
30:23e le chiedo qui di essere più sintetico, poi ce li faremo in altre occasioni,
30:28perché è una domanda importante tra la cooperazione culturale fra i tuoi paesi
30:31e come lavora l'ambasciata qui a Roma in questo senso, insomma.
30:35Allora, per noi Italia è un paese di una cultura profonda.
30:42Non solo, credo che per noi, per tutto il mondo.
30:44Gli italiani non ne sono tanto consapevoli, però non ce l'abbiamo.
30:47No, credo che già danno conto.
30:49Ci sta, ci provano.
30:50Sì, allora, noi abbiamo dentro dell'ambasciata un centro culturale, abbiamo due musei.
30:57Questo è anche un punto di vista di dare, vedere, dar conoscere la cultura azerbaijana in Italia,
31:03perché la cultura italiana in Azerbaijana è conosciuta, diciamo.
31:08Per noi ci sono progetti culturali.
31:12Uno, abbiamo fatto settimana scorsa con i musei delle notte,
31:16che siamo presenti in questa notte delle musee con una musica tradizionale,
31:23con musicisti dall'Azerbaijana.
31:27Questo è un punto.
31:28Il secondo più importante per noi è quello di un progetto,
31:32non nemmeno importante come TAP,
31:35Università Italia Azerbaijana in Italia,
31:37e in Azerbaijana, che noi stiamo terminando di costruire su campo.
31:43L'università già ha cominciato di funzionare.
31:46Stiamo collaborando con cinque università d'Italia,
31:50questo è Luis, la Sapienza, Alba Mater di Bologna,
31:53Politecnico Milano, Politecnico Torino,
31:56con Università di Ada in Azerbaijana.
31:59Stiamo lavorando di creare specialiste in settore agricoltura,
32:03disegno, ingegneria, architettura,
32:06che l'Italia è protagonista, diciamo, in questo ambito.
32:09Beh, insomma, è un campo importante questo,
32:11la formazione reciproca, insomma.
32:13Sì, sì, assolutamente.
32:14Avviene anche nella Giovoia Meditariana,
32:16cioè formare, intelligenza,
32:17e poi tornano nei paesi portando
32:19quella, diciamo, sapienza che hanno appreso.
32:22Questo vale per tutti e due paesi.
32:23Non solo questo, perché questa sarà prima università
32:26con la sistema educativo italiana fuori dell'Italia,
32:30che aiuterà tanto a sviluppare, anche a dar conoscere l'Italia,
32:34fuori dall'Italia, in nostra religione,
32:37anche, diciamo, creare un ambito molto produttivo per entrambi i paesi.
32:44Assolutamente sì.
32:45Io la ringrazio, insomma, le notizie principali,
32:48spero di averle date.
32:50Adesso noi tra poco sentiremo anche l'ambasciatore italiano,
32:53che sta da voi, così mettiamo insieme tutte le informazioni,
32:55ci raccontere anche di questo dal punto di vista dell'Italia,
32:59nel vostro territorio.
33:00Grazie a Rashad Aslanov,
33:03ambasciatore dell'Azerbaijan in Italia,
33:04le auguro buon lavoro,
33:06insomma, e magari, quando ha piacere di tornare da noi,
33:08la accoglieremo di nuovo,
33:09oppure noi come Interpress, l'agenzia di stampa,
33:12potremmo seguire le vostre iniziative,
33:14qui a Roma, che ci farà piacere assolutamente farlo.
33:17Grazie del tempo che ci ha concesso.
33:18Grazie mille, grazie mille,
33:20e bocca al lupo sul programma.
33:22Grazie.
33:22Noi andiamo avanti con il racconto
33:24di quello che fa l'ambasciatore italiano in Azerbaijan.
33:31E con piacere adesso, nel nostro format,
33:34ci colleghiamo con l'ambasciatore italiano in Azerbaijan,
33:37che è già collegato con noi nella sua sede istituzionale,
33:41Luca Di Gianfrancesco,
33:42che salutiamo,
33:44Buongiorno direttore,
33:45grazie molto dell'invito,
33:46un caro saluto a lei e agli spettatori che ci stanno seguendo.
33:50Grazie.
33:51Allora, io, come sempre dico,
33:52le domande somigliano un po' a quelle che si fanno nei gialli,
33:55prospettive di un diritto,
33:57perché spesso sono le stesse,
33:58vengono viste da due visuali geografiche,
34:01geopolitiche diverse,
34:02ma la radice è simile.
34:04Poi, in realtà, qui non c'è nessun delitto,
34:06c'è solo un racconto di come funziona
34:08un rapporto politico, culturale e diplomatico
34:11fra due paesi. Allora, Italia e Azerbaijan sono due paesi amici
34:15che dialogano a livello diplomatico da tanto tempo,
34:18hanno stretto questo legame che noi chiamiamo una lingua poco del parlato,
34:22partenariato, rinforzato, strategico, di cooperazione,
34:26ma insomma, dal suo punto di vista,
34:29lo stato di salute di questo dialogo qual è?
34:31Lei ha detto bene,
34:32i rapporti dei due paesi sono eccellenti,
34:36segnati da grande intensità
34:37e questo grazie anche, se non soprattutto,
34:41a un intenso dialogo politico.
34:44Io sono qui, come sa, da circa un anno
34:47e basti pensare che in questo anno
34:49abbiamo visto la missione del presidente Aliyev a Roma,
34:54dove ha incontrato il nostro capo dello Stato,
34:56il presidente Mattarella e il presidente Meloni.
35:00Il premier Meloni è stato a Bacu a novembre
35:03per la sessione inaugurale a livello capi di Stato e di Governo
35:06della conferenza sul clima COP29.
35:09L'Italia è stata rappresentata a COP29
35:11da una nutrita delegazione,
35:13il ministro Pichetto Fratin,
35:15ma anche i ministri Valditara,
35:17il ministro Schillaci,
35:18il vice ministro degli esteri Cirielli,
35:21il ministro dell'economia azerbaijano,
35:23a Giabbarov, è stato a Roma,
35:25ha incontrato il ministro Urso.
35:28Insomma, il ministro Crosetto è stato due volte a Bacu
35:33per anche discutere di come rafforzare la cooperazione
35:37nel settore della difesa.
35:39Pochi sanno che l'Azerbaijan è dal 1994
35:42un partner della Nato
35:44nel quadro del Partenariato per la Pace e dell'Alleanza
35:47e ha partecipato anche a missioni boots on the ground,
35:51come si dice a fianco dei nostri soldati,
35:54da ultimi in Afghanistan.
35:56Quindi è che queste poche ma significative immagini
36:00rappresentano bene l'intensità di questo dialogo.
36:03Stiamo attualmente lavorando
36:05all'organizzazione delle consultazioni politiche
36:07che dovrebbero tenersi a Bacu nei prossimi mesi
36:10e quella sarà sicuramente un'occasione importante
36:13non solo per consolidare l'esistente
36:15ma anche per lavorare sul rafforzamento
36:17e l'ampliamento ulteriore di questa cooperazione a tutto tondo.
36:20Insomma, mi sembra un bel dialogo politico
36:23e lei ce l'ha accennato brevemente
36:24ma con tanti episodi significativi
36:26tra mezzo di quella della Nato
36:27è una notizia che pochi sanno,
36:28secondo me o almeno non si sa nel mainstream
36:30diciamo quello generale,
36:32ma insomma questo dialogo fa il paio
36:34spesso con una cooperazione economica.
36:36Io le chiedo quali sono gli asset portanti
36:39degli scambi economici fra i due paesi.
36:41Teniamo da parte l'energia
36:43perché su questo le faccio una domanda a parte.
36:46Vabbè, sensato.
36:48Segue il suo suggerimento
36:49anche se naturalmente
36:51quando si parla di economia
36:52e di rapporti economici tra Italia e Azerbaijan
36:55bisogna anche partire dall'energia
36:57nel senso di riconoscere che l'energia
36:59ad oggi è sicuramente un elemento portante.
37:02L'Azerbaijan è per noi un fornitore
37:05tra i più importanti da molti anni
37:09però diciamo accanto a questa dimensione
37:12chiamiamola così storica
37:13è utile evidenziare anche
37:17quella dimensione che io chiamerei più dinamica
37:20cioè evolutiva e che è molto recente
37:23e che si può riassumere secondo me molto bene
37:25in una parola che è diversificazione.
37:28L'Azerbaijan attualmente è impegnato
37:30a diversificare il proprio modello produttivo
37:34nel senso che è consapevole
37:36e vuole sganciarsi dalla logica
37:39solo della produzione e commercializzazione
37:41di idrocarburi
37:42vuole sviluppare per crescere anche
37:46altri settori della propria economia
37:48e guarda anche con interesse
37:51le aziende azerbaijane
37:53il fondo di investimento azerbaijane
37:54guardano anche con interesse all'Italia
37:56come luogo di opportunità di affari
37:59e di possibili investimenti.
38:01Ecco ambasciatore
38:01scusi se se le interrompo
38:03ma insomma la parola diversificazione
38:05che cosa vuol dire esattamente
38:07sul piano economico
38:08al di là degli idrocarburi
38:09diciamo così?
38:13Diversificazione significa che
38:14l'Azerbaijane in questo momento
38:16è consapevole
38:18e vuole ampliare
38:21diversificare appunto
38:22il proprio modello produttivo
38:24affrancandosi della logica
38:25della produzione e commercializzazione
38:28degli idrocarburi
38:29che comunque rimangono
38:30e rimarranno ancora per molto tempo
38:32l'asset portante della sua economia
38:35ma in parallelo a questo
38:38stanno mostrando grande interesse
38:40e impegno
38:41a fare avanzare
38:43altri settori economici
38:46e anche a guardare
38:48diciamo così
38:49oltre confine
38:49ad esempio
38:50a guardare anche all'Italia
38:51come
38:52diciamo
38:54destinazione anche
38:56di propri investimenti
38:58sia finanziari
39:00che produttivi
39:01attraverso aziende azerbaijane
39:03attraverso il fondo di investimento
39:05Sofaz
39:05dall'altro lato
39:07le nostre aziende
39:08consapevole di questa
39:10trasformazione in atto
39:11anche nel modello economico
39:13azerbaijano
39:14sono sempre più interessate
39:15a cogliere le opportunità
39:17che si aprono
39:18sul mercato azerbaijano
39:20in vari comparti
39:21penso all'agroalimentare
39:23ma anche ai macchinari
39:24alle infrastrutture
39:25quindi noi
39:26qui come ambasciata
39:27insieme anche a Lice
39:28siamo molto impegnati
39:30nel sostenere
39:31questo processo
39:33nell'accompagnare
39:34le nostre aziende
39:35certo
39:36bisogna anche essere consapevoli
39:37si tratta di un mercato
39:39di dimensioni
39:41diciamo
39:42medie
39:42l'Azerbaijano
39:44è un paese di 10 milioni
39:45di abitanti
39:46però l'aspetto anche
39:47che mi pare interessante
39:48evidenziare
39:49è che
39:49per il proprio posizionamento
39:51geografico
39:52e anche per
39:53la stabilità politica
39:55del paese
39:55l'Azerbaijano
39:57si presenta
39:59e si vuole presentare
40:00anche
40:00come un hub
40:01regionale
40:02da cui poter
40:03proiettarsi
40:04anche in altri paesi
40:06vicini
40:06compresi quelli
40:07dell'Asia centrale
40:08che sono
40:09vicini a Bapu
40:10non solo
40:11geograficamente
40:12ma anche politicamente
40:13questo
40:14format
40:15si chiama
40:15il racconto
40:16della geopolitica
40:17dopo l'Ucraina
40:18abbiamo scoperto
40:19quanto l'energia
40:20è geopolitica
40:20e l'Azerbaijan
40:22è tra i più importanti
40:23fornitori
40:24dell'Italia
40:24di petrolio greggio
40:25e di gas
40:25attraverso questa struttura
40:26gigantesca
40:27che si chiama TAP
40:28che attraversa
40:29molti paesi
40:30e arriva fino all'Adriatico
40:31quindi
40:31questo scambio
40:32di energia
40:33in una fase storica
40:34come questa è molto
40:35molto importante
40:36Assolutamente
40:40come le dicevo prima
40:41l'energia
40:42da molto tempo
40:43costituisce
40:43il caposaldo
40:45della nostra relazione
40:46economica
40:46l'Azerbaijan
40:47è tra i più importanti
40:50fornitori
40:51sia di petrolio
40:52che da alcuni anni
40:54con l'inaugurazione
40:55del TAP
40:56anche di gas
40:57e anzi
40:58oggi come oggi
40:59dopo l'Algeria
40:59è il nostro
41:00secondo fornitore
41:01di gas
41:02con una quota
41:02di circa
41:03il 16%
41:04del fabbisogno
41:05energetico
41:06anche qui
41:08l'Azerbaijan
41:10mostra comunque
41:11un crescente interesse
41:12anche per tutto
41:12il tema
41:13delle energie verdi
41:14e rinnovabili
41:14come sa
41:15Baco ha ospitato
41:17la più recente edizione
41:19della conferenza
41:19del clima
41:19sulle parti
41:20cosiddetta
41:20COP29
41:21ma in parallelo
41:23a questo
41:23sta perseguendo
41:25una strategia
41:26anche di
41:26crescente diversificazione
41:29anche qui
41:29delle fonti
41:30quindi con
41:31investimenti
41:33sempre maggiori
41:34sia soprattutto
41:35nel settore
41:36dell'eolico
41:36e del solare
41:38un'azienda italiana
41:41Cesi
41:42sta lavorando
41:43un progetto
41:44di fattibilità
41:45per un elettrodotto
41:46che dovrebbe
41:47nelle intenzioni
41:48collegare
41:48l'Azerbaijan
41:49attraverso il Mar Nero
41:51fino all'Europa orientale
41:52quindi anche qui
41:54direi che
41:54si aprono
41:55tantissime opportunità
41:57al momento
41:58le nostre aziende
41:59si sono distinte
42:01e lavorano
42:02soprattutto
42:02diciamo
42:03nell'ambito
42:04di progetti
42:05ben mirati
42:06su efficientamento
42:07energetico
42:08contenimento
42:08dei consumi
42:10meno
42:10su grandi
42:12progetti
42:12infrastrutturali
42:14ma
42:15non è escluso
42:16diciamo
42:16che anche questo
42:17possa cambiare
42:18un ultimo aspetto
42:18che penso
42:19possa essere interessante
42:21registrare
42:22è che questa cooperazione
42:23nell'ambito
42:23dell'energia
42:24si può proiettare
42:26anche in paesi terzi
42:27nel luglio scorso
42:30come saprà
42:31Eni ha stipulato
42:33dei memorandum
42:33di collaborazione
42:34con il partner
42:35locale
42:35Socar
42:36e tra
42:38diciamo
42:38gli ambiti
42:39di attività
42:40che sono stati
42:40identificati
42:41c'era anche
42:42quello di eventuali
42:43progetti
42:43di cooperazione
42:44in paesi terzi
42:45con un focus
42:45specifico
42:47sui paesi
42:48target
42:49anche del nostro
42:50piano mattei
42:50quindi questo
42:51riprova
42:52al tempo stesso
42:54del grande interesse
42:55della visione strategica
42:56del comune
42:56dei due paesi
42:57e anche delle grandi
42:58opportunità
42:58che si offrono
43:00è tutto questo
43:00molto importante
43:02a proposito di geopolitica
43:03concludiamo
43:03questo ragionamento
43:05sulla regione
43:05insomma
43:06il discorso pubblico
43:07italiano
43:08anche giornalistico
43:09se ne occupa
43:09come lei sa
43:10sporadicamente
43:11senza una grande
43:12comprensione
43:13per il pubblico
43:14ma quella regione
43:15la regione del
43:15caucaso
43:16insomma
43:16vede un conflitto
43:18storico
43:18fra azerbaijana
43:19e armenia
43:20soprattutto
43:20per la regione
43:22del karabakh
43:22ora
43:23fino a di spiragli
43:24e trattativa
43:25importante
43:25accordi di pace
43:26ce ne ha parlato
43:27a lungo
43:27perché ci teneva
43:28molto
43:29l'ambasciatore
43:30dell'azerbaijana
43:30in Italia
43:31lei come ambasciatore
43:32dell'Italia
43:33in quel paese
43:33come vede
43:34questa situazione
43:35come la seguita
43:36insomma
43:36intanto
43:38come lei giustamente
43:40ricordava
43:40il caucaso meridionale
43:42è da sempre
43:42direi
43:43un crocevia
43:44tra nord
43:45sud
43:45est
43:46ovest
43:47un crocevia
43:48di influenze
43:49politiche
43:50culturali
43:52economiche
43:55ne sono
43:57una preziosa
43:57testimonianza
43:58anche molte
43:59pagine
43:59del milione
44:00di Marco Polo
44:01il processo
44:04di normalizzazione
44:06tra azerbaijana
44:07e armenia
44:07sta avanzando
44:09direi
44:10abbastanza
44:10speditamente
44:11c'è un
44:12testo
44:13di accordo
44:15che è in una fase
44:16molto
44:16avanzata
44:17la comunità
44:19internazionale
44:19compresa
44:20l'Italia
44:20sostiene
44:22la sua
44:23prossima
44:24finalizzazione
44:26è evidente
44:27che la firma
44:28di un simile
44:29accordo di pace
44:29sarebbe
44:30un game changer
44:31se mi permette
44:32il termine
44:33anglosassone
44:34epocale
44:35per anche
44:37tutte le opportunità
44:38che aprirebbe
44:39sotto il profilo
44:40delle possibilità
44:41di cooperazione
44:41economica
44:42non solo
44:43tra i due paesi
44:44ma nella regione
44:46e mi sembra
44:47importante
44:48evidenziare
44:48comunque
44:49pur nelle
44:51diciamo così
44:52difficoltà
44:53che è anche
44:53normale
44:54che caratterizzino
44:55un processo
44:56così
44:57delicato
44:58e che interviene
44:59dopo tanti anni
45:00di conflitto
45:02di occupazione
45:03del territorio
45:04azerbaijano
45:05ci sono dei segnali
45:07che il clima
45:07sta cambiando
45:08ad esempio
45:08armenia
45:10e azerbaijana
45:10si sono reciprocamente
45:12sostenute
45:12un paio di settimane
45:14fa
45:14per ottenere
45:16lo svolgimento
45:18dei prossimi
45:18vertici
45:19della comunità
45:19politica europea
45:20che avranno
45:22luogo rispettivamente
45:23a Ierevan
45:23nel 2026
45:24e a Baku
45:25nel 2028
45:27quindi sono
45:28piccoli segnali
45:29ma
45:30diciamo degli indicatori
45:31di un trend
45:32positivo
45:33e l'Italia
45:33in questo contesto
45:34è ritenuto
45:35un partner
45:36molto affidabile
45:38siamo un paese
45:40che ha ottimi
45:41rapporti
45:41con lazerbaijana
45:42ma anche con gli altri
45:43paesi della regione
45:44ci viene riconosciuto
45:45di non avere
45:46agende nascoste
45:47nel caucaso
45:48meridionale
45:48di essere
45:50trasparenti
45:51e di sostenere
45:53diciamo
45:54questo processo
45:55di normalizzazione
45:56nell'interesse
45:57innanzitutto
45:57degli stessi paesi
45:58e naturalmente
45:59anche
46:00gli interessi
46:01del rafforzamento
46:01dei loro rapporti
46:02con l'Italia
46:03e con l'Unione Europea
46:05come anche
46:05il Vice Presidente
46:06Ministro Tagliani
46:07ha ricordato
46:09nel corso
46:10dei suoi più recenti
46:11incontri
46:11con i Nisti degli Estri
46:13sia di Azerbaijan
46:14che di Armenia
46:15insomma
46:15mi sembra
46:16un bel successo
46:17per il nostro paese
46:18a livello
46:19di diplomazia
46:20è una buona notizia
46:21globale
46:22visto il periodo
46:23per rifarci un po'
46:24le parole
46:24del vecchio
46:25e del nuovo Papa
46:26quindi ogni notizia
46:27di pace
46:27anche piccola
46:28che arriva
46:29da una regione
46:30è sempre una buona notizia
46:31che noi accogliamo
46:32allora
46:33non c'è uno scambio politico
46:35commerciale
46:35energetico
46:36geopolitico
46:37senza uno scambio
46:38culturale
46:39fra i due paesi
46:39e quindi
46:40l'ambasciata d'Italia
46:41lì che fa?
46:43ho sentito parlare
46:43di università
46:44ho sentito
46:45Napoli
46:46Baku
46:46ma poi Napoli
46:47non l'ho sentita
46:48poi Napoli
46:49ha vinto lo scudetto
46:50non so se
46:50dobbiamo fare un omaggio
46:51a Napoli
46:52pure per questo
46:52insomma
46:53assolutamente
46:56e lo faremo
46:57i rapporti culturali
46:59tra i due paesi
46:59sono molto intensi
47:01più di quanto uno
47:02magari a prima vista
47:03non possa immarginare
47:04quindi come ambasciata
47:07insieme a tutti gli altri
47:09componenti
47:10del sistema paese
47:10qui
47:11siamo molto impegnati
47:12non solo a intercettare
47:14questa grande domanda
47:15di italiano
47:15e di italianità
47:16ma anche di valorizzarla
47:18e svilupparla
47:19c'è un'università
47:20come lei giustamente
47:21ricordava
47:22che è l'università
47:22italo-azerbaigiana
47:23frutto di una visione
47:25che hanno avuto
47:25i due presidenti
47:27Mattarella e Aliyev
47:28durante il loro incontro
47:29a Roma nel 2020
47:31e che si fonda
47:33su una cooperazione
47:34tra la Ada University
47:35che è la principale
47:37università
47:37qui in azerbaigiana
47:38e cinque
47:39delle più importanti
47:40atenei in Italia
47:40Politecnico di Torino
47:42di Milano
47:42Alma Mater di Bologna
47:44Luis
47:45e Sapienza di Roma
47:46non c'è Napoli
47:48ho detto male
47:48ed ho sbagliato
47:49sul Napoli
47:50Napoli ci rientra
47:52perché siamo impegnati
47:54in questo momento
47:55tra i tanti progetti
47:56e non so che
47:57non abbiamo molto tempo
47:58ma tra i tanti progetti
47:59su cui stiamo lavorando
48:00ce ne sono due
48:00che mi farebbe piacere
48:02ricordare
48:02il primo riguarda
48:03in particolare
48:04Napoli
48:05stiamo lavorando
48:06un'importante iniziativa
48:07per celebrare
48:09il gemellaggio
48:12tra Napoli e Baku
48:13anche questo poco noto
48:15ma storico
48:16perché data addirittura
48:18il 1972
48:19e di celebrarlo
48:22nel contesto
48:23quest'anno
48:23dei 2500 anni
48:25della fondazione di Napoli
48:26quindi un progetto
48:27che stiamo portando avanti
48:28con le controparti locali
48:29sia a Baku
48:30che a Napoli
48:30con il nostro Ministero degli Esteri
48:32e naturalmente
48:32con il comitato promotore
48:34Neapolis 2500
48:35e l'altra iniziativa
48:37è la realizzazione
48:39di una mostra
48:39che faremo
48:40credo a settembre
48:41sempre qui a Baku
48:42per valorizzare
48:45e far conoscere
48:47anche i risultati
48:48di questa missione
48:50archeologica italiana
48:51finanziata
48:52dal Ministero degli Affari Esteri
48:53e guidata
48:54dal Professor Laneri
48:55e dall'Università di Catania
48:57che ha portato
48:58proprio di recente
48:59delle importanti scoperte
49:00nel sito di Teve Tepe
49:01qui in Azerbaijan
49:02riguardo
49:04alcuni dei primi
49:05e più antichi
49:06insediamenti
49:07nell'area
49:08che risalgono
49:08a oltre
49:093000 anni fa
49:10e magari
49:11chissà
49:12ci auguriamo
49:13di poterla avere
49:14nostro ospite
49:16in quell'occasione
49:19o nell'occasione
49:20del progetto
49:21di Napoli
49:21qui a Baku
49:22sicuramente
49:23se mi invitate
49:24vengo con piacere
49:25magari
49:25con l'agenzia
49:27di stampa
49:28che qui rappresento
49:29insomma
49:29magari
49:29facciamo anche un bel reportage
49:31insomma
49:31non mi dispiacebbe assolutamente
49:34sento io ora ringrazio
49:35del tempo che ci ha dedicato
49:36e anche delle notizie
49:38che ci ha dato
49:38in così breve tempo
49:39che qua e là
49:40ce le ha date
49:40e come
49:41è importante
49:42insomma
49:42anche dare delle informazioni
49:44che magari
49:45ripeto
49:45l'opinione pubblica
49:46non conosce
49:47Luca di Gianfrancesco
49:49le ha dato
49:49un gran lavoro
49:51un buon lavoro
49:52per rappresentare
49:53il nostro paesellino
49:54azerbaijan
49:55e insomma
49:56ci rivedremo
49:56spero presto
49:57intanto
49:58questa nostra puntata
50:00dedicata
50:00all'Azerbaijan
50:01oltre alle notizie
50:02di geopolitica
50:03di attualità
50:04finisce qui
50:04grazie a voi
50:05che ci avete ascoltato
50:06appuntamento
50:07fra due settimane
50:09esatte
50:09arrivederci
50:10grazie a tutti
Consigliato
47:39
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