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ROMA (ITALPRESS) - Nella dodicesima puntata di "Diplomacy Magazine - Il racconto della geopolitica", il format tv dell'Italpress dedicato alla geopolitica, Claudio Brachino intervista Daniel Azzopardi, ambasciatore di Malta in Italia. L'ambasciatore Giampiero Massolo nella rubrica "Realpolitik" parla delle varie crisi internazionali che deve gestire il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, mentre Ettore Sequi in studio fa il punto sul Medio Oriente, e in particolare sulla strategia del governo israeliano contro Hamas.
mrv/sat

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Trascrizione
00:00Benvenuti da Claudio Brachino a questa nuova puntata di Diplomacy Magazine, il racconto
00:16della geopolitica. Cominciamo come sempre con l'attualità geopolitica e con il nostro
00:22ambasciatore Ettore Francesco Segui. Benvenuto. Grazie molto. Tutto bene? Tutto bene. Che stai?
00:27Dai, oramai ci diamo del tuo. Assolutamente. Come stai? Allora, l'ambasciatore Segui negli
00:33ultimi giorni ha scritto due articoli in sequenza sulla stampa di quell'editorialista, l'ultimo
00:39proprio pochissimi giorni fa, insomma con un filo luce in questi due articoli, che sono
00:46più o meno, ma io te lo chiedo adesso, la spiegazione di quello che noi, anche giornalisti politici
00:53come me, generici, quando andiamo nei talk, quando frottiamo il tema, non sappiamo spiegare.
00:58E che forse anche il mondo non sa spiegare, scusami questa introduzione un po' più lunga
01:01del solito, perché lì c'è stato il 7 ottobre la carneficina di Hamas, poi la reazione di
01:06Israele, poi abbiamo discusso quanto era la reazione di Israele, poi abbiamo discusso
01:11a che punto era Hamas, poi di una soluzione politica, poi di due stati e due popoli, poi
01:16no, poi abbiamo visto il video di Trump di Gaza Resort, poi abbiamo detto che la crisi
01:22umanitaria è una cosa che va al di sopra della politica, è un fatto etico internazionale,
01:28tutti sono d'accordo di fare una tregua per permettere di aiutare la popolazione paristense,
01:33poi abbiamo registrato bombe sugli ospedali, bombe sulle chiese, bombe spari anche sulla
01:37gente affamata, poi sì, noi siamo stati noi, non siamo stati noi, tutto questo corrisponde
01:43secondo te ha una strategia, che se non è di Israele in senso generico è del governo
01:50attuale di Israele e del suo leader Netanyahu, vogliamo spiegare in alcuni punti che cosa
01:56sta succedendo e spiegare alla gente, perché anche oggi, parlo al Papa, lo dicono i grandi
02:01politici, basta fermiamo questa follia, poco fa l'ho letta questa cosa qui, e allora perché
02:08non si riesce a fermare questa follia? Ma in questa follia qual è il metodo?
02:12Sì, probabilmente c'è un metodo e questa frase mi piace molto perché aiuta poi a inquadrare,
02:22tanto bisogna partire da un fatto, all'indomani del 7 ottobre Netanyahu ha espresso in ordine
02:31quella che è la sua priorità. Priorità numero uno, distruggere Hamas, priorità numero due, ostaggi,
02:40priorità numero tre, far sì che il 7 ottobre non fosse possibile in futuro, e cioè perimetrare
02:48Israele in una situazione di insicurezza. Allora, la cosa interessante è che l'obiettivo uno è
02:56distruggere Hamas. La prima domanda a farsi è ma Hamas può essere distrutto? Perché Hamas
03:01certamente è un'organizzazione militare, un'organizzazione politica, ma soprattutto è un'organizzazione
03:05che ha un forte aspetto ideologico, quindi può essere probabilmente indebolita, può essere
03:13come dire, gravemente colpita militarmente, ma sappiamo che le ideologie purtroppo proseguono
03:20nel tempo. Si può affiaccare al punto di renderla presente come ideologia non più aggressiva
03:25a livello operativo. Esattamente, e questo ancora però è possibile. Però questo ancora
03:31non è, non siamo a quel punto là. Il secondo punto è che tradizionalmente Netanyahu non ha
03:41mai pensato a due stati, quindi a uno stato palestinese e allo stato ebraico, quindi due
03:47stati e due popoli non sono proprio nella mentalità di Netanyahu. Lui in questo momento
03:53è sorretto, il suo governo è sorretto da una destra molto aggressiva e nazionalista
04:00e dai quelli che vengono definiti i messianici di destra, che assolutamente vogliono il recupero
04:08di questo stato di Israele che comprende anche la Cisgiordania e Gaza. Quindi loro non hanno
04:16nessuna intenzione di andare nella direzione dei due stati. Quindi c'è in qualche modo
04:24una presa d'assedio di queste componenti verso Netanyahu, perché se queste componenti tolgono
04:31il sostegno al governo, a questo punto il governo cade. Che cosa succede? Beh, succedono
04:35due cose. Primo, Netanyahu dovrà spiegare davanti a una commissione di inchiesta come
04:40è stato possibile il 7 ottobre. Il secondo problema è che Netanyahu ha in questo momento
04:46in corso un procedimento giudiziario per corruzione sostanzialmente, abuso d'ufficio
04:53eccetera, che sta andando avanti. Sta andando avanti e quindi lui si rende conto che nel momento
04:59in cui la guerra o una delle guerre dovesse finire, probabilmente…
05:06Come dici tu che scrivi sulla stampa, la guerra permanente serve a Netanyahu.
05:10La guerra esattamente…
05:11Non a Israele nessuno, ma serve a Netanyahu.
05:14La guerra permanente serve soprattutto a Netanyahu, oltre che a mettere in sicurezza i confini,
05:21ma questo è l'aspetto, diciamo così, di risulta. Ed è molto interessante proprio
05:27il fatto che nel momento in cui noi abbiamo avuto le operazioni a Gaza che continuano, e
05:33poi è importante dire qualcosa, come giustamente accennavi dal punto di vista delle componenti
05:39umanitarie che sono fondamentali…
05:42Forse resta una novità che dobbiamo analizzare oggi…
05:44Assolutamente, abbiamo avuto per esempio l'operazione in Libano, quindi i confini perimetrati
05:50in Libano, abbiamo avuto alla caduta di Assad delle operazioni nel Golan, la presenza israeliana
05:59è aumentata perché bisognava, come dire, estendere la zona di sicurezza. Abbiamo avuto, i confini
06:06non sono evidentemente fisici, ma sono politico-militari, l'operazione in Iran. Quindi l'idea
06:14è questa. Ma tutto questo è funzionale al fatto di non, diciamo così, rinunciare all'occupazione
06:22di Gaza e alle operazioni a Gaza perché questo farebbe cadere il governo. I ministri Smotric
06:29e Benvir l'hanno detto e negli ultimi giorni Netanyahu ha perso una componente, diciamo, di
06:37questa destra messianica per un problema che riguarda una legge che dovrebbe esentare gli
06:46Areddin, cioè la destra più tradizionale, i giovani della destra più tradizionale, quelli
06:57che studiano nelle scuole della Torà, dall'andare nel servizio militare. Siccome questa legge ancora
07:04non è stata fatta, a questo punto loro sono usciti dal governo e hanno gravemente indebolito
07:09un interno che, come gli squali, deve continuare a nuotare perché se si ferma non riesce più
07:15a, come dire, a respirare e quindi questa è la situazione.
07:20Tutto questo è tutto molto logico, spiegato da te, ovviamente da un esperto che semplifica
07:25cose complesse come fai tu, ma la radice dello sparare, dell'attaccare, ripeto, delle responsabilità
07:32di cronaca, che vengono palleggiate propagandisticamente, ma con molta probabilità, insomma, adesso lasciamo
07:39la statua alla chiesa che ci riporta un altro tipo di simbolo. Intanto la gente, cioè come
07:42dire, lì c'è quel punto, non su tutto come avviene la distribuzione degli aiuti, te lo chiedo,
07:47perché sembra, sai qui la gente pensa, arrivo io e te con una ciali, ti apriamo e diamo un
07:52pezzo di pane, non funziona così. La gente viene distribuita in alcuni punti con dei criteri, la gente va in quel punto e viene spesso, diventa come un oggetto, un bersaglio,
08:01come una cosa triste che succede che io comunque detesto anche con gli animali che si fanno la famosa caccia di cinghiera che ti portano in un punto e poi gli sparano.
08:08Allora, perché questo? Perché questo è un puntista di strategia che deve essere spiegato.
08:14Perché guarda che veramente c'è il rischio, e io sai che uno che combatte ogni radice di antisemitismo ovunque nell'opinione pubblica,
08:21pure nei cortei quando butti una bandiera di sede per terra, adesso per essere chiaro con il pubblico e con la comunità veraica italiana,
08:27ma in realtà sta diventando antipatico dell'opinione pubblica occidentale tutto il mondo.
08:31E' così. Allora, proviamo a spiegarlo, ambasciatore.
08:35In due parole, è estremamente giusto, sono molto d'accordo con quello che hai detto.
08:40Allora, il problema è che, per cui Israele fa distribuire da questa Humanitarian Gaza Foundation...
08:50E' Israele che le fa distribuire?
08:52Sì, perché questa è un'organizzazione che nasce negli Stati Uniti, ma insomma ha il sostegno evidentemente israeliano,
09:00e non invece dalle organizzazioni Nazioni Unite, perché loro sostengono sostanzialmente che le organizzazioni Nazioni Unite
09:07non riescono a tenere alla larga a massa, cioè questi beni umanitari vengono presi da massa.
09:13Quindi, il senso di questa distribuzione privata, di questa privatizzazione dell'aiuto umanitario,
09:20è quello di escludere, provare a escludere a massa.
09:23I centri sono pochi, arrivano poche, diciamo poco vettovagliamento, e quindi questo è un problema molto serio.
09:30Allora, cosa succede?
09:32Io credo che bisogna andare a vedere quello che ha detto il Papa l'altro giorno.
09:36Il Papa è stato molto diretto, lui ha parlato della necessità di non spostare le popolazioni,
09:46perché l'obiettivo in fondo di questa destra messianica israeliana, ebraica meglio,
09:52è quello di riappropriarsi di Gaza, della Cisjordania e quindi favorire un esodo di questi...
10:01Non ci sa dove perché nessun paese circostante si riaccoglie.
10:04Per il momento no, esattamente no, perché la Giordania...
10:07A me se non ci sia giusto farlo, ma non c'è neanche la possibilità di trovare...
10:12La Giordania non li vuole prendere, poi la Giordania ha già una componente enorme di profughi.
10:17L'Egitto non li vuole prendere per lo stesso motivo e poi perché teme una, come dire,
10:22influenza di quella filosofia che fa capo a Damas, e cioè la fratellanza musulmana, l'Islam politico,
10:29che ricordiamo è un nemico giurato degli egiziani.
10:33Così non si possono portare evidentemente da qualche altra parte,
10:37se parlato della Libia, se parlato della Somalia,
10:39ipotizziamo da un punto di vista strettamente logistico, non dico etico,
10:44ma strettamente logistico questo che cosa vorrebbe dire.
10:47E lì quello che noi vediamo è che la popolazione palestinese si trova di fronte a Gaza
10:54a una scelta durissima, che è quella tra una morte sicura di fame
10:59e una morte probabile andando a cercare di prendere...
11:02Durissimo, è durissimo lo che dici.
11:05Quindi la razza di quegli spari sulla folla è di fatto la cancellazione della popolazione.
11:12Detto un po' brutalmente...
11:14Diciamo, direi così, è che il fatto che questi aiuti non siano distribuiti alle Nazioni Unite
11:21ha tutta una serie di conseguenze, queste masse che assaltano questi centri,
11:26quindi c'è questo, ma soprattutto l'utilizzo, quella che viene chiamata la weaponizzazione,
11:32quindi l'uso militare della fame, della paura, della sofferenza,
11:36in qualche modo ha probabilmente quel tipo di obiettivo.
11:41Insomma, molto duro.
11:43Però se è stato chiaro, siamo andati a dare una spiegazione di cose molto difficili da spiegare,
11:47eticamente molto difficili.
11:49Siamo, secondo me, al di là della politica, no?
11:51E credi, l'ultima domanda te la voglio fare anche se il tempo è, se mi rispondi in un minuto.
11:56E dentro Israele tutto questo quanto durerà, perché c'è una parte dell'opinione pubblica israele
12:01della politica italiana che non condivide questo.
12:04È vero, ma infatti il motivo per cui Netanyahu cerca di evitare una caduta del governo è anche questo.
12:12Lui ha avuto un aumento di consensi dopo l'operazione in Iran, questo è indubbio,
12:21quindi ha pensato per un po', probabilmente ancora ci pensa, a fare delle elezioni anticipate.
12:25Però è chiaro che le elezioni anticipate sono un rischio.
12:29D'altra parte non si vede quali soluzioni ha.
12:32Far cadere il governo non dando abbastanza retta, diciamo, alla destra messianica
12:38è per Netanyahu un rischio, quindi lui si trova di fronte a questo dilemma.
12:43L'obiettivo che lui ha oggi è arrivare al 27 luglio.
12:48Il 27 luglio ci sarà il Parlamento in recesso fino a metà, quindi la terza settimana di ottobre
12:55e in quel frattempo lui potrà gestire la situazione senza avere, diciamo, dei particolari problemi
13:01o visibili problemi in Parlamento.
13:04Allora, ne riparleremo sicuramente nelle nostre prossime puntate.
13:08Intanto grazie all'ambasciatore Ettore Francesco Sequi per questo esame di questo tema importantissimo
13:14e troviamo veramente in primo piano ormai anche le media italiane,
13:18insomma senza più nessuno sconto, gli esteri, la complicazione medioeviata,
13:22insomma domina le prime pagine di giornali, talk e telegiornale da molti giorni.
13:28E noi ci vediamo adesso, grazie ancora, la rubrica Realpolitik che fa parte del nostro format
13:34e che è firmata da un altro ambasciatore importante come Giampiero Massolo. Vediamo.
13:40Le guerre di Donald Trump, credo che non sia facile per nessuno e anche il presidente degli Stati Uniti
13:52che ha fama, che lui stesso accredita spesso e volentieri di grande deal maker, cioè di grande negoziatore,
14:01si sta accorgendo di quanto le questioni del mondo siano molto più intrattabili di quello che lui pensava.
14:08Lui ha bisogno di arrivare ad avere un successo in politica internazionale,
14:14ha bisogno di sistemare il Medio Oriente, ha bisogno di una tregua in Europa,
14:20questo intanto per tenere fede a quelli che erano le sue promesse elettorali nella campagna elettorale
14:28e poi per potersi meglio concentrare sul punto critico nodale principale per gli Stati Uniti,
14:36per entrambi gli schieramenti politici e repubblicani come democratici che sono i rapporti con la Cina.
14:42Si sta accorgendo però che la situazione sfugge di mano e che oggi come oggi non esiste in realtà una soluzione alle crisi
14:52e non esiste una vera e propria possibilità di arrivare ad un esito se non solo di mitigare i conflitti
15:00e cercare dei cessati del fuoco momentanei, ma anche quelli sono difficili.
15:04In Russia ha provato con le lusinghe, ha provato a lusingare Trump, ha provato a lusingare Putin,
15:11questo si è rivelato molto difficile perché Vladimir Putin non ha intenzione finché progredisce sul campo di arrivare a dei negoziati seri.
15:22Poi adesso è passato dalle lusinghe dalla carota al bastone.
15:26Sta facendo una cosa contraria con la Cina, nel senso che ha pensato che fare la faccia feroce con Xi Jinping, con i cinesi,
15:35avrebbe portato a un risultato immediato.
15:37Si è trovato ricattato sulle terre rare che servono all'economia americana, alle imprese americane e al settore della sicurezza americana
15:46e ora si è trovato un po' a rincorrere i cinesi sui dazi per cercare di trovare un accomodamento
15:52che è stato trovato, che sarà momentaneo ma intanto c'è, ricorrendo questa volta all'elusinghe e non alla minaccia.
15:59Quindi le due soluzioni sono speculari.
16:02E poi la parte medio orientale dolorosa, drammatica, con tante vittime, con un Netanyahu che sicuramente da un certo punto di vista
16:11fa il gioco di Trump perché stabilizza, tende a improntare il Medio Oriente a sua immagine e somiglianza,
16:19vale a dire con un Israele che è comunque uno stato democratico e che in qualche modo assume nella regione un ruolo egemole.
16:27Ma a che prezzo? A prezzo di isolare Israele sul piano internazionale, a prezzo di tante vittime,
16:34a prezzo di una modalità attraverso cui Netanyahu agisce che rende impossibile agli arabi moderati sunniti
16:44ritornare su quella via degli accordi di Abramo che sono effettivamente il mezzo a cui Donald Trump tiene
16:52per cercare un assetto favorevole all'Occidente e che consenta al Medio Oriente di tornare ad una fase di sviluppo.
17:00Non è facile, ripeto, non è facile per nessuno e Trump se ne sta accorgendo.
17:06Speriamo che i costi, soprattutto per l'Europa, di tutto questo non siano eccessivi.
17:12Grazie all'ambasciatore Massolo per la sua Realpolitik.
17:19Adesso il paese protagonista della puntata che è Malta e la scheda curata della nostra Lucia Rotta.
17:26La Repubblica di Malta è uno stato insulare situato a 80 chilometri dalla Sicilia, a 284 dalla Tunisia e a 333 dalla Libia.
17:43Con un'estensione di 315,6 chilometri quadrati e una popolazione di circa 550 mila abitanti,
17:50è uno degli stati più piccoli e densamente popolati al mondo.
17:54La capitale è la Valletta, mentre sono due le lingue ufficiali, il maltese e l'inglese.
18:00L'italiano, lingua ufficiale fino al 1934, nel 2022 era conosciuto dal 62% dei maltesi.
18:08Crocevia naturale di popoli e culture, l'isola ha visto fin dall'età antica diverse dominazioni e una stretta interazione con la Sicilia.
18:17Nel 1530, Malta venne concessa in affitto ai cavalieri ospitalieri che presero il nome di Cavalieri di Malta.
18:26Con il Trattato di Parigi del 1814, l'isola entrò a far parte dell'impero britannico, da cui ottenne l'indipendenza nel 1964.
18:37Oggi Malta è una repubblica parlamentare ed è uno stato membro dell'Unione Europea.
18:42L'economia vede i suoi punti di forza negli scambi con l'estero e nel turismo, settore questo cresciuto in modo esponenziale negli anni, grazie alle bellezze naturali dell'isola.
18:53Dopo la nostra scheda siamo all'ambasciatore di Malta in Italia, a Roma.
19:08Benvenuto qui nei nostri studi di Roma, Daniel Azzopardi.
19:11Sì.
19:11L'ho detto precisamente.
19:12Perfetto, grazie Claudio per la benvenuta.
19:15Grazie, grazie.
19:16Vi ha fatto una bella chiacchiata prima, ci siamo conosciuti, lo spiediamo con piacere Malta, dove Italpa è presente anche con una sua sede importante.
19:25Poi insomma sono due paesi, innanzitutto dico che è molto gentile l'ambasciatore perché l'inglese lo parlerebbe in maniera più fluente,
19:34ma per rispetto a noi e per l'amicizia fra i nostri due popoli parlerà in italiano.
19:38Quindi questo lo apprezziamo molto e questo gli perdoneremo qualche piccola cosa formale, privilegiando l'atteggiamento di affettività verso la nostra lingua che lei vuole usare nel nostro studio.
19:50Va bene?
19:50Grazie.
19:51Quindi allora faremo domande semplici, ma in Natale sempre le facciamo semplici per il nostro pubblico.
19:56Il nostro pubblico popolare vuole sapere come stanno le cose.
19:59Quindi rapporto di amicizia storico tra questi due paesi che in diplomazia si chiama poi relazione bilaterale, partenariato, eccetera, eccetera.
20:09Come trova oggi che sia lo stato dell'arte di questo partenariato diplomatico?
20:14Allora sono molto lieto di essere qui, infatti si vede l'intensità dei nostri legami antichi e sofisticati tra Malta e l'Italia.
20:26E' molto evidente il lavoro molto intenso che c'è l'ambasciata.
20:31Si vede che c'è una grande attività tra due paesi.
20:34C'è l'elemento storico, geografico che siamo molto vicini.
20:40Si vede anche con dettagli come con gli uomini a Malta che sono molti italiani e si vede che c'è un grande scambio.
20:47C'è l'elemento culturale di storia dell'anno del Rinascimento, poi anche più recente.
20:57Il nostro destino era sempre molto legato, però oggi credo che c'è un simbiosi tra Malta e l'Italia che sta in un punto eccellente.
21:12proviamo a mantenere questo ritmo.
21:15Certo, allora quindi abbiamo fatto un passino a Malta, anzi è una fredda relazione bilaterale o partenariato.
21:22Siamo di fronte a una simbiosi, a qualcosa di più intenso.
21:25E del resto, come vede qui, si chiama Diplomacy Magazine, nel nostro programma il racconto delle geopolitiche.
21:30Siamo insieme nello stesso destino geopolitico, per la nostra collocazione.
21:34Però quando in queste interviste noi ci mettiamo dei focus, dopo la domanda generale, perché diciamo sempre che gli scambi sono fra gli uomini.
21:43Poi la domanda sulla cultura, in specifico cosa si fa, cosa fate voi come ambasciata qui in Italia da questo punto di vista, io la faccio alla fine.
21:50Adesso comincio dall'economia.
21:52Quindi quali sono gli asset degli scambi economici che ci sono fra Malta e Italia, import e export, cosa domina per gli investimenti italiani da voi e viceversa.
22:01Io vedo la relazione Malta-Italia un esempio perfetto come funziona il mercato europeo interno, dove hai la libertà di movimento di gente, servizi, capitali e cose, goods in inglese.
22:25Se si viene a qualche parola in inglese, diciamo, ora traduciamo insomma.
22:28E si vede che questi quattro elementi stanno muovendo in una rata molto alta.
22:36Infatti per dare un po' di numeri, noi compriamo dall'Italia un ammonto di più o meno 2.5 miliardi.
22:44È un record, questo non sta sempre aumentando.
22:47Però anche l'export da Malta all'Italia che c'è 300 milioni più o meno.
22:54Compriamo quasi tutto, molte cose, anche l'elettricità, parte della nostra elettricità.
23:02Però c'è molti italiani, per esempio, e molte aziende importanti che stanno facendo annunzioni a Malta.
23:08Allora questo è la simbiose che ho provato di spiegare più avanti.
23:13Scusa, a proposito di questo, leggo anche nei miei appunti, noi abbiamo degli appunti, prepariamo questa intervista.
23:21Proprio l'anno scorso, il 2024, ha registrato un aumento del flusso di investimenti diretti esteri.
23:27Quindi stando i dati dall'Istituto Maltese di Statistica, vuol dire che per te ci sono stati investimenti diretti esteri importanti.
23:36Il 2024 ha segnato, sia il fatto che sia uno di voi, molto più aziende vostre da noi, ma anche noi da voi.
23:43Sì, io ho calcolato, prima di venire qui, 15 importanti aziende italiane a Malta che stanno facendo un lavoro fantastico
23:52in areas diversi, il marittimo, la logistica, la manufatturazione della precisione, e poi c'è anche i maltesi che stanno venendo qui, ho belli esempi, se posso menzionare anche con il nome.
24:11Non c'è un problema, diciamo di tutti i nomi, quindi non diciamo un nome solo.
24:15No, no, no, allora c'è per esempio nel settore dell'hotelleria, nel lusso, che c'è l'azienda maltese che chiama Corintia, che sta per aprire un hotel importante qui a Roma, c'è Civitavecchia,
24:31c'è il porto di Civitavecchia, che è il porto più importante nel mondo, c'è un investimento da un banco maltese, si chiama APS, che sta facendo un finanziamento di infrastruttura nuova, lì, importante, c'è Virtuferis, che è un logistics hub a Sicilia, c'è la marina di Ragusa, che è gestionata da un'azienda maltese, che ha un nuovo connessione marittima anche, c'è Marine Group,
25:00che hanno il Venice Intermodal Terminal, nel settore marittimo, c'è il ground handling che succede a Civitavecchia, che è da SMS, un'altra azienda maltese, c'è molta attività.
25:12Certo, senta, lei per la sua storia, si è occupato molto, la sua storia diplomatica e manageriale, di energia, l'energia è una cosa importante, noi abbiamo detto che con la guerra in Ucraina abbiamo spostato l'attenzione del Mediterraneo,
25:27che è la geopolitica del Mediterraneo, che è l'energia geopolitica, scambio che diventa poi politico, non solo economico o energetico in senso stretto, guardiamo tutti al Mediterraneo, quindi nel suo complesso,
25:41e ci guardiamo appunto anche e soprattutto per questo tema dell'energia, ci sono delle novità da questo punto di vista, so che c'è la costruzione di un cavo in corso, di cui parlavamo prima, se ci vuole parlare di questo, prego.
25:52Certo, questo è un altro esempio bello dove il mercato europeo sta funzionando molto bene tra Malta e l'Italia, un mercato europeo dell'energia funziona genuinamente quando hai un'interconnessione completa,
26:10noi siamo un esempio ideale perché già abbiamo un interconnettore tra Malta e Ragusa dove compriamo una porzione importante,
26:21però perché Malta è in inglese power hungry, energy hungry perché l'economia sta crescendo, stiamo costruendo un altro.
26:29Sì, siete diventati energivoli, come no, energivoli, perché avete bisogno di energia?
26:33Sì, che è un segnale positivo, però dobbiamo investire anche con l'aiuto dell'Unione Europea per costruire uno secondo,
26:42e lì ci sarà questo legame fisicamente più forte tra i due paesi,
26:50è un esempio anche dove possiamo fare politica di coordinamento mediterranea in maniera tangibile.
27:00Chiaro, certo.
27:01Allora, cooperazione mediterranea sull'energia, sull'economia, l'abbiamo visto sulla geopolitica,
27:06insomma, voi siete, abbiamo detto, Italia e Malta siamo nello stesso contesto anche politico, siete nell'Unione Europea.
27:13Ecco, come avviene questa triangolazione, Italia, Malta e Europa, no? In tutte le questioni che abbiamo detto, insomma.
27:19Credo che è un lusso quando nel Mediterraneo ha due paesi con più o meno la stessa idea, la stessa politica per il Mediterraneo
27:26che hanno la stessa frontiera e stiamo sedendo sulla stessa tavola dell'Unione Europea.
27:36Utilizziamo molto il gruppo Med9, dove c'è il paese dell'Unione Europea, a coordinare temi differenti,
27:47l'energia, l'immigrazione, il clima, e proviamo a fare un sforzo a coordinare la politica a livello europeo
27:57e poi trasformarla sul livello legale.
28:01Certo. Beh, è importante poi che l'Europa, di attenzione a questa parte dell'Europa, l'Italia, Malta, Malta addirittura un'isola,
28:07sono proprio l'estremo sud dell'Europa, no?
28:10E devono essere trattati nella loro posizione invertita di geopolitica, appunto, da proto primo per gli immigrati,
28:16appunto, di scambio per le energie.
28:18Cioè, è un po' cambiata, no? Una volta l'Europa del sud era l'Europa del sud anche in senso,
28:22diciamo, non dico di serie B, ma ricordo oggi l'Europa del sud è diventata quell'estremo lembo dell'Europa
28:28che conta perché questa è una zona che è diventata di nuovo importante, no?
28:32Credo che ha cambiato...
28:33Non si è chiaro questa cosa?
28:34Sì, sì, sì, sì. Credo che ha cambiato, non per coincidenza, perché c'era molto lavoro consistente durante gli anni
28:44a portare questa idea alla tavola, però anche grazie alla serietà, impegno del governo maltesi,
28:57però anche l'italiano, che è una voce importante nell'Europa e nel mondo.
29:01Certo. Senta, questa è una domanda che leggo, perché è molto complessa, quindi vediamo di...
29:05così le do il tempo anche di organizzare la risposta. Stiamo sempre sul piano internazionale, no?
29:12Marta, quest'anno ho assunto la presidenza di turno del Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa.
29:18Le priorità della vostra presidenza comprendono la protezione dei minori, la lotta contro la violenza
29:26e la discriminazione, i giovani e il sostegno all'Ucraina. Perché avete scelto questi temi?
29:32Allora, ho capito perfettamente. Hai menzionato una lista importante dove Malta sta in una posizione
29:41di un leader nelle organizzazioni multilaterali nel mondo. Questa è la nostra strategia per avere
29:47una voce nel mondo, però anche per dare la nostra parte nel mondo. Malta ha la fortuna di essere
29:58una posizione privilegiata nel mondo diplomatico, perché un paese neutrale e anche la sua storia
30:06dà questa opportunità di essere, in inglese, un honest broker, un paese che può risolvere problemi
30:23perché è in una posizione neutrale. E noi entriamo in questi ruoli con una voglia di fare bene
30:35in questo settore.
30:36Questo è un campo importante, la protezione dei minori, la violenza, la lotta contro la discriminazione,
30:41i giovani, il sostegno all'Ucraina, sono grandi temi europei.
30:44Europei, però possiamo parlare su questi temi e fare un cambio, una differenza. Ti do un esempio.
30:51Per esempio Malta è uno dei pochi paesi nel mondo che ha dato il diritto del voto ai ragazzi
30:57di 16 anni, anche a partecipare nelle politiche. Allora possiamo, per esempio ora abbiamo la presidenza
31:04di 16 anni, scusi, nel Consiglio europeo abbiamo fatto una grande priorità la democrazia, l'involvimento
31:14dei giovani nella democrazia. Possiamo utilizzare la nostra esperienza in una maniera tangibile
31:21per questo tema.
31:21Chiaro, portarlo come modello per il resto del mondo. Esattamente.
31:24Sì, siete anche un avamposto, non solo un posto di frontiera, un posto di quasi inevitabile,
31:29ma anche un avamposto di sperimenti per l'Europa. Giusto o no?
31:32Proviamo.
31:33Proviamo. Senta, c'è una notizia che è interessante commentare, che va al di là delle grandi questioni
31:38diplomatiche, ma che dà l'idea della collaborazione fra l'Italia e Malta, che a proposito della
31:43stagione turistica estiva, insomma con tanti viaggiatori, la polizia italiana è con pattuglie
31:48maltesi per la stagione turistica, una sorta di pattugliamento insieme. Come si sboggia questa
31:54cosa?
31:54Sì, questa è...
31:55Questi poliziotti sono da voi, mi sembra.
31:57Sì.
31:57Accettati da voi.
31:58Ci sarà eventualmente un scambio, ci sarà il maltesi qui anche.
32:03Mi ha aggiuntato in due la sicurezza dei turisti.
32:07Sì, no, questo è un risultato di un bel lavoro fatto tramite il governo maltesi italiano,
32:12specificamente il ministero degli interni rispettivi, che abbiamo un rapporto eccellente
32:16tra i due.
32:17Beh, certo.
32:17C'era un MOU che era fermato l'altro anno e io credo che è un risultato di una relazione
32:27molto matura tra i due paesi. Non è un modello nuovo, si fa, da altri paesi vicini, nell'Unione
32:34Europea e anche fuori dall'Unione Europea. È molto anche in linea con l'espirito dei trattati
32:42dell'Unione Europea, con la cooperazione sincera tramite il paese. Questo credo che
32:47è un esempio tangibile, molto positivo.
32:50No, ragionerei. Questo però è un esempio tangibile. La gente capisce e capisce che c'è
32:53una collaborazione stretta anche su temi concreti, che comunque sono importanti. Ritorniamo
32:58a dove siamo partiti. Una buona relazione fra due paesi è una buona relazione diplomatica,
33:04è una buona relazione politica, è una buona relazione geopolitica, poi economica, energetica,
33:11di scambi culturali in senso di scambi di valore, ma anche di scambi culturali in senso
33:19di istituzioni culturali, cioè del lavoro che si fa sulla storia, sulla cultura, sugli
33:23eventi. Quindi l'ambasciata Mattesi in Italia cosa fa da questo punto di vista?
33:29Ok, abbiamo scelta tremenda. Dove possiamo lavorare su questo? È un problema dolce, noi
33:38diciamo. È un soft power la cultura. Abbiamo, come ho detto all'inizio, un legame profondi
33:48e molti sofisticati tra i due paesi, allora c'è molto da fare a esplorare e ricordare
33:54sul tema della cultura. Posso dare un esempio? L'altro anno abbiamo fatto una mostra di Antonio
34:04Giordino, per esempio, che è uno dei più importanti della storia recente maltese, che ha studiato
34:10a Roma. Abbiamo fatto una mostra del suo lavoro qui, ora facciamo un'altra, più tardi questo
34:17anno, su archeologia sotto il mare, con l'Università della Sapienza. C'è molto da fare.
34:26Non è un progetto che potete fare, diciamo, subito dopo l'estate. Dopo l'estate ci sarà
34:31la giornata nazionale maltese, che ci sarà un concerto al Pantheon, dal tenore maltese che è
34:41molto importante, è rinomato internazionalmente, non solo un tenore, però un tesoro maltese, si
34:48chiama Joseph Kallea che fa un concerto musicale lì, è quello che è il più recente che c'è
34:54nella nostra scheda. Senta, io la ringrazio per averci dato tutte queste notizie, la ringrazio
35:01per essere stato con noi. Quando ha detto soft power, un po' anche chi comincia a seguire
35:06il nostro format si rende conto che la cultura appartiene, a differenza degli eserciti, della
35:12politica istituzionale, dei rapporti di forza, a questa dimensione dolce del potere che però
35:17pur essendo soft è un potere, perché mette le persone in dialogo senza litigare, senza
35:22battemuri e crea possibilità di convincimento e di formazione fra le persone meglio qualche
35:29volta del potere puro. Sì, apre nuove porte anche. Esatto, questa parte del dialogo deve
35:36essere sempre molto importante, fra i paesi tutti, non solo fra Italia e Marta. Io la ringrazio
35:41per essere stato con noi, Daniel Azzopardi, il suo cognome potrebbe venire dalla Sicilia o da Toledo,
35:47di scegliere da voi quali gli piace di più, però insomma abbiamo un po' un rapporto
35:50di buio con la Spagna, quindi facciamo Malta, Italia, Spagna, o poi diciamo che viene dalla
35:55Sicilia e buonanotte, lei è un po' italiano, va bene? Per me fa bene anche così.
35:59Va bene, Daniel Azzopardi la ringrazio molto, è anche molto simpatico, molto giovane come
36:03diplomatico, insomma le auguriamo una bella carriera, un bel lavoro qui e altrove dove sarà
36:08e la nostra puntata termina qui, il nostro racconto di Diplomacy Magazine, il racconto
36:13della geopolitica di questa puntata termina qui, quando vuole si può tornare a trovare e facciamo
36:18un far checking delle cose che ci siamo detti, va bene?
36:22Grazie a me, Daniel.
36:23Grazie ancora e grazie a voi che ci avete seguito, noi con Diplomacy Magazine ci vediamo
36:28fra due settimane per una puntata agostana più di tipo teorico, vi faremo una vera e propria
36:34lezione senza presunzione della grammatica, dei valori, delle istituzioni e di come si
36:39comprende il linguaggio della geopolitica. Per ora, arrivederci.

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