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ROMA (ITALPRESS) - Nella decima puntata di "Diplomacy Magazine - Il racconto della geopolitica", il nuovo format tv dell'Italpress dedicato alla geopolitica, Claudio Brachino intervista l'ambasciatore della Germania in Italia, Hans-Dieter Lucas. L'ambasciatore Giampiero Massolo nella rubrica "Realpolitik" parla dell'attacco statunitense ai siti nucleari iraniani, mentre Ettore Sequi in studio fa il punto sulle prospettive del conflitto Israele-Iran.
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NovitàTrascrizione
00:00Benvenuti da Claudio Brachino a questa nuova puntata di Diplomacy Magazine, il racconto
00:17della geopolitica. Mai come in questo momento la geopolitica sta diventando popolare perché
00:24tratta di argomenti che invadono i nostri media, invadono la nostra opinione pubblica
00:29e direi invadono la nostra vita con mille paure e mille preoccupazioni. Noi siamo qui per
00:34questo, per decodificare queste paure e per darvi qualche notizia in più. Lo facciamo
00:39con Ettore Francesco Segui, buongiorno, il nostro ambasciatore di riferimento con una lunga
00:44esperienza diplomatica, anche super opinionista e editorialista non solo nostro ma anche della
00:50stampa, poi fa anche interviste e partecipazioni a tutti i media italiani. Allora, ambasciatore,
00:56cominciamo da qua, questo conflitto Israele-Iran, mezzo conflitto, tutto conflitto, perché Israele
01:05ha aggredito ora in questo momento, perché è intervenuto all'America e perché poi l'America
01:10ha chiesto a entrambi e a se stessa di fare una tregua. Tutto è stato giro di Boston, nell'America
01:18un giorno, da Midnight Hammer, come diciamo che sia 12 ore dopo, non so, devo fare un altro
01:23titolo in inglese, insomma, dal martello di mezzanotte, diciamo che sia la colomba di
01:27mezzogiorno, ti piace o no? Ti piace o no? Molto bene, effettivamente questo titolo rappresenta
01:34perfettamente quello che è successo in maniera sintetica ed efficace. Ma perché adesso?
01:39Perché obiettivamente c'è stato un allineamento astrale favorevole a Israele, diciamo le milizie
01:47sparse nel Medio Oriente filo-iraniane sono state indebolite da Israele, la Siria di Assad
01:58è caduta, Hezbollah è ridimensionato, gravemente colpita Hamas, quindi tutto sommato questo poteva
02:06un buon momento. Secondo luogo direi Trump ha sempre avuto una particolare apertura verso
02:14Israele, verso queste reazioni, molto più di Biden. Poi ci sono stati due elementi contingenti,
02:21cioè i 60 giorni che lo stesso Trump aveva dato per un accordo con l'Iran erano appena
02:28scaduti, la IEA aveva riconosciuto che effettivamente l'arricchimento dell'uranio da parte iraniana
02:35e cedeva ampiamente quello che era consentito e si avvicinava al militare pur non avendo
02:42ancora la bomba atomica e poi Israele doveva in qualche modo cercare di bloccare questi
02:47accordi che si stavano profilando o che erano in discussione tra Israele, tra l'Iran
02:53e gli Stati Uniti. Quindi il momento era assolutamente ideale.
02:57a questo punto nell'entrare in guerra però Israele sapeva di non poter avere le armi
03:04che consentivano di distruggere completamente queste installazioni americane.
03:11Cosiddetti siti nucleari che spesso stavano sotto terra, sotto delle montagne, la più famosa
03:15è diventata quella di Fordo.
03:16Sì, aveva bisogno degli americani e l'idea era quella di attrarre in queste sabbie mobili
03:22gli stessi americani, cosa che effettivamente sono riusciti a fare. Quindi direi il quadro
03:30era abbastanza preciso e l'obiettivo era quello di azzerare il programma nucleare perché
03:35il programma nucleare iraniano rappresenta per Israele un pericolo mortale, un pericolo
03:41esistenziale. Ci sono riusciti? Questo è da vederci.
03:46Poi vi voglio ritornare un attimo sul quadro geopolitico. Andiamo alla dimensione pragmatica
03:52perché oggi è notizia di poche ore fa che fondamentalmente il New York Times, sulla base
04:04di report visivi dall'alto della stessa intelligence americana, fanno vedere che questi siti poi
04:09sono stati danneggiati non in maniera così drammatica ma che soprattutto se dovessi fare
04:15un top secret, un vecchio programma lo fare al volo oggi, che insomma la chitichella pare
04:20che già dal 13 giugno gli iraniani hanno spostato la materia sensibile, cioè l'uranio
04:25quello arricchito da un'altra parte. Quindi abbiamo bombardato senza che quel po'. Come
04:29quando siamo andati in Iraq c'era questa famosa arma di distruzione di massa di Saddam Hussein
04:34che poi finito con il capo e il collo senza avere l'arma. Non era sicuramente un principino
04:39a proposito delle colombe, però alla fine il momento di quella guerra era falso. Quindi
04:44questa volta si sapeva che c'era il rischio di un atto dimostrativo o un atto che voleva
04:51essere anche pratico. Perché sai sono due cose diverse.
04:54Diciamo questo, ci sono due incognite. Uno, se effettivamente con questi bombardamenti
05:01americani si è riusciti ad azzerare il programma. New York Times dice di no, CNN è lo stesso
05:09e questo fa arrabbiare moltissimo Trump che invece ha proclamato vittoria.
05:14Il political record of the dem americano lo fa arrabbiare.
05:19Lo fa arrabbiare e poi effettivamente ci sarebbe da aspettarsi che gli iraniani abbiano potuto
05:26spostare qualcosa. Magari hanno qualche sito nel quale hanno stoccato del materiale fissile
05:34e delle centrifughe che servono appunto ad arricchire. Questo noi non lo sappiamo ma diciamo
05:39che è plausibile. Ma se così fosse sarebbe un vero problema perché significa che a questo
05:46punto, tra sei mesi, un anno, due anni, gli iraniani ci possono pensare. Avendo però capito
05:53una cosa nel frattempo, che non avere l'arma atomica è pericoloso. Nel regime iraniano
06:00ci sono coloro che si domandano, sì ma se noi avessimo avuto già la bomba atomica nessuno
06:06avrebbe osato.
06:07Però ambasciatore, le domande sono tante, oggi ci vendiamo qualche minuto in più per rispondere
06:11anche le domande che faccio io. Penso, se sono un buongiorno, sono le domande che si
06:16fa alla gente. Ma prima abbiamo detto che il secondo turno, il secondo movente della mission
06:23di Israele in parte, anche di Trump, anche se Trump è stato sempre molto cauto sia sulla
06:29vita di Khamenei che l'Ayatollah che comanda il regime islamico iraniano, sia sulla sorte del
06:34regime, però era quello appunto di regime change, di cambiare regime. Però io ci ho scritto
06:40anche un pezzo, la democrazia sul missile. La democrazia sul missile non porta bene
06:44perché l'Afghanistan è andata male, l'Iraq, la sua generazione aveva raccontato tre guerre
06:49sull'Iraq, sappiamo che oggi è un caos totale, il Libyan, sappiamo quello è successo con la
06:55primavera araba. Mi sembra che da questo punto di vista il regime rimane lì dov'è e quindi
07:01nessun change.
07:02No, diciamo che l'idea di un regime change era considerata da Israele nel momento in cui
07:08abbia attaccato una possibilità complementare. La priorità naturalmente era azzerare il programma
07:14nucleare. Ma per come la vedono nel governo Netanyahu, se questo non è possibile, a questo
07:22punto arrivare a un'implosione, a un collasso del regime iraniano può essere un'alternativa.
07:30Poi si è parlato di esportazione alla democrazia. Diciamo che credo che l'ultima delle preoccupazioni
07:36israeliane nel pensare a un regime change fosse proprio quella di esportare la democrazia.
07:40E anche le minacce fisiche allo stesso Kamenei in qualche modo miravano a cercare di convincere
07:50gli iraniani a non continuare nella guerra, arrivare a una rinuncia al nucleare, al tavolo
07:58negoziale, tenendo conto che Kamenei non è un presidente, non è una figura politica, è
08:04una figura che ha una sua sacralità, una figura religiosa e toccarlo avrebbe probabilmente
08:10messo a ferro e fuoco tutto l'islam sciita, oltre a provocare delle condanne anche nell'islam
08:16sunnita. La verità è che Netanyahu non ha completamente raggiunto gli obiettivi che
08:23si proponeva, che Trump ha la necessità di dimostrare che è riuscito a mettere pace
08:29tra questi due, aveva bisogno di un trofeo, poi vedremo se il trofeo è di latta oppure
08:33è d'oro e da parte iraniana c'era l'obiettivo di salvare il regime e di bere, come avrebbe
08:41detto Kamenei, una coppa di veleno tornando a discutere. Certo è che in questo la Russia
08:49ha probabilmente giocato un ruolo nel cercare di convincere gli iraniani a non mettere a
08:56ferro e fuoco il Medio Oriente, ma tornare al tavolo.
08:59Ecco, tu hai scritto sulla stampa che nel nuovo ordine mondiale si sta scrivendo in fretta
09:06e in cui Trump interviene con una scrittura, un giorno dice una cosa, un giorno dice un'altra
09:12sui dazzi, un giorno fa il martello, un giorno fa la colomba. Da questo posto ti faccio la
09:18domanda laterale, poi di sacco, ma molti dicono, spero di non prendermi querele, è un po'
09:23strano, è un fatto psicologico, oppure in realtà c'è una strategia del caos evoluta
09:29anche concordata con il suo staff diplomatico, perché poi non si capisce qui se è l'uomo
09:34che qualche volta ha un suo temperamento morale e abbia una sua indecisione, anche un'intuizione
09:39che può essere geniale e poi subito dopo un'altra idea, così invece in realtà è un
09:43gioco delle parti che condivide con uno staff diplomatico che invece insegue degli obiettivi
09:48precisi di politica estera.
09:50Io credo che siano entrambe le cose, partiamo da una citazione di un generale cinese, il
09:56padre della guerra Sun Tzu che diceva che ogni guerra è basata sull'inganno, c'è sicuramente
10:06una componente che usa Trump di confondere l'avversario, fare delle sparate, poi magari tornare
10:14indietro e questo io lo chiamo dissuasione comunicativa, crea effettivamente la possibilità
10:23di negoziare partendo con minacce, con prese di posizione clamorose, con la pistola sul
10:29tavolo e poi c'è probabilmente un'inclinazione personale, non dobbiamo dimenticare appunto
10:34qual è l'origine di Trump, lui segue probabilmente l'intuizione del momento e questo crea ulteriore
10:43instabilità, ulteriore imprevedibilità.
10:47L'imprevedibilità è diventata uno dei fattori tattici principali di questa presidenza
10:53che però ha un problema, la gente, gli alleati ma anche gli avversari si domandano possiamo
11:02fidarci degli Stati Uniti e questo è un vero problema.
11:06Questo è un vero problema, torniamo però all'articolo che è scritto per la stampa pochi
11:12giorni fa, cerchiamo di stare il più attuale possibile rispetto al momento di pubblicazione
11:17del nostro bisettimanale, del nostro format e per questo questa parte la registriamo diciamo
11:24molto, lo stesso fa anche Giampiero Massolo ovviamente con la sua Realpolitik, ma insomma
11:30è scritto l'Iran sacrificabile, io ho pensato a te quando ho scritto il pezzo che il martello
11:39di mezzanotte, al di là di tutte le contraddizioni trampiane, non sarebbe stato neanche possibile
11:46se non con un accordo molto deep, deep, deep, deep profondo con Russia e Cina e ho pensato
11:53e ho detto, ma guarda che qui c'è uno spartimento del mondo, c'è una spartizione del mondo
11:57perché poi alla fine non vorrei che poi si fossero già fatte le zone di influenza, cioè
12:01i cinesi, lo dico brutalmente, si prendono Taiwan fra cinque anni, che i russi fra due anni
12:07incetti una pace a tutto loro vantaggio sull'Ucraina e che poi Trump e Israele anche se tu dici
12:14e l'hai detto in interventi, seguo quello che dici fuori di qui, un messaggero, Israele
12:19è certo il protagonista del Medio Oriente ma sempre con l'alleato americano e non è
12:23detto che entrambi sono proprio i dominatori di questo scenario complicato, è così?
12:29Certamente questa guerra tra Israele e Iran ha fatto venire alla luce delle dinamiche
12:36che sono profonde. Cominciamo dalla Russia. In breve, la Russia ha evidentemente un rapporto
12:44molto stretto con l'Iran e l'Iran ha fornito i droni per la guerra in Ucraina e così via,
12:49ma oggi per la Russia ciò che più conta è avere un buon rapporto con gli Stati Uniti,
12:55rapporto che consenta di fare due cose, di intendersi su una serie di questioni che vanno
12:59dall'energia all'Artico eccetera eccetera, ma soprattutto cercare di avere una benevolenza
13:05americana sull'Ucraina. Perché Putin ha capito che per Trump l'Ucraina è solo uno degli aspetti
13:14del rapporto russo-americano. Per quanto riguarda la Cina, anche la Cina non si è spesa molto
13:20per l'Iran evidentemente, perché per la Cina l'Iran è certamente un partner importante
13:27ma non è un alleato strategico e non è un alleato strategico perché al di là di quello
13:33che si è detto, l'Iran è solo il sesto fornitore della Cina per energia, mentre invece la Cina
13:41importa il 50-60% di tutti i fabbisogni petroliferi dal Golfo. Quindi avere un Iran che mette a ferro
13:54e fuoco il Golfo che chiude lo stretto di Ormus avrebbe provocato un danno incredibile per la Cina
13:59in termini di fornitura e in termini di aumento del prezzo del petrolio. Quindi anche la Cina
14:03tutto sommato non si è spesa più di tanto per l'Iran. E comunque sia Cina che Russia
14:12certo vedono con un certo piacere il fatto che gli americani siano distratti dalle zone di loro
14:17pertinenza, l'Europa o l'Oriente. Allora, mi sembra che abbiamo risposto più o meno a tutte le domande
14:25in questo momento, il nostro anche tempo è scaduto, oggi siamo presi qualche minuto in più
14:30perché la materia è complessa, le domande erano tante, andavano fatte tutte e giustamente
14:35tu hai risposto con la solita maestria e semplicità. Adesso nel ringraziarti lanciamoci, vediamo insieme
14:42il tuo collega ambasciatore Giampiero Massolo nella sua Realpolitik.
14:51Per un attimo è sembrato che gli Stati Uniti fossero in guerra contro l'Iran quando il Presidente
14:56Trump, per la verità contravvenendo a promesse precise fatte durante la campagna elettorale,
15:02ha dato ordine di bombardare tre siti di arricchimento dell'uranio in Iran, fra cui l'ha famigerato
15:11impianto di fordo, profondamente nelle montagne, molto ben protetto e assolutamente murato, si
15:19potrebbe dire impermeabile a bombe normali. Invece si è trattato intanto sicuramente di
15:26una decisione coraggiosa, è finito se vogliamo il mito del non coinvolgimento, ma si è trattato
15:32di un coinvolgimento puntuale, mirato, chirurgico, dovuto essenzialmente al fatto che Israele non
15:41ha le capacità necessarie per andare così in profondità e per cercare di impedire lo
15:48sviluppo del programma nucleare iraniano. Qualora gli Stati Uniti non fossero intervenuti, il rischio
15:55era che Israele avrebbe prolungato il conflitto in maniera molto lunga, non avendo la capacità
16:03di rendere dirimente una sua eventuale azione. Quindi si è trattato essenzialmente di cercare
16:10di abbreviare i tempi. Trump non si può evidentemente permettere un conflitto lungo, ma neanche l'Iran
16:17si può permettere un conflitto lungo e indebolito come dagli attacchi che in precedenza li sono
16:25stati rivolti dall'implosione dei suoi proxy dalla fine del regime siriano. Chi invece aveva
16:33voglia di scommettere sulla tensione perdurante e quindi a questo bisogna guardare per vedere
16:40che la tregua raggiunta con la mediazione di Trump ora regga è Israele. Israele ottiene
16:47moltissimo, ottiene di ritardare il programma nucleare israeliano, ottiene di riaffermare
16:54la propria egemonia nella regione, ottiene anche di mantenere una reputazione israeliana
17:01interna di dettagnavo molto alta. Adesso arriva il momento del negoziato, arriva il momento
17:09di far tenere la tregua, secondo tutte le stime non si è trattato di un attacco veramente
17:16dirimente, l'Iran dovrà adesso fare un po' i conti con se stesso, vedere fino a che
17:22punto deve o può permettersi di cedere, vedere come riassestare il regime, come riparare i danni,
17:31ma una cosa è certa, si sono create adesso le premesse perché il negoziato riprenda e
17:38la pressione che eserciteranno gli americani e forse anche uno spazio negoziale per gli
17:45europei da questo punto di vista dovrà consentire di individuare una via che consenta di salvare
17:51la faccia all'Iran, nello stesso tempo però consenta anche di impedire che l'Iran si doti
17:58di una bomba nucleare. Speriamo che tutto questo ad Israele basti, qualora bastasse, questo
18:05potrebbe essere la premessa per un riassetto degli equilibri medio orientali su di un segno
18:11più positivo per l'Occidente. Non certo una soluzione definitiva, ma forse un assetto di
18:18segno occidentale positivo per un futuro neanche troppo differito nel tempo e neanche troppo
18:25a breve durata.
18:29Grazie all'ambasciatore Giampiero Massolo per la sua Realpolitik, adesso il paese protagonista
18:36della nostra puntata, un paese europeo molto importante in sé e per i rapporti con l'Italia
18:42da un punto di vista generale, non solo diplomatico, ma la Germania, vediamo la scheda come sempre
18:49a cura dell'Agenzia Centrale di Palermo.
18:57La Germania è una repubblica parlamentare federale situata nel cuore dell'Europa e divisa
19:02in 16 stati chiamati Lender, ciascuno dei quali a una propria costituzione gode di ampia
19:08e di autonomia nell'organizzazione interna. Con oltre 84 milioni di abitanti, la Germania
19:14è lo stato più popoloso dell'Unione Europea. La capitale, Berlino, è la città più grande
19:19e per anni, ai tempi della Guerra Fredda, è stata il simbolo della divisione in due del
19:25mondo, oltre che del paese stesso. Berlino-Ovest apparteneva infatti alla Repubblica Federale
19:31di Germania e Berlino-Est alla Repubblica Democratica Tedesca, due stati distinti che divennero
19:37noti come Germania Ovest e Germania Est. La caduta del muro nel novembre del 1989 aprì
19:44la strada alla riunificazione tedesca, che fu formalmente conclusa il 3 ottobre 1990. La
19:51Germania, tra i paesi fondatori dell'Unione Europea, è stato membro dal 1958, fa parte
19:59dell'area Schengen dal 1995 e della zona Euro dal 1999. Secondo i dati di Bruxelles,
20:08il suo PIL rappresenta il 24,2% del totale dell'Unione Europea.
20:13E dopo la scheda a cura della redazione centrale di Palermo, con piacere vi presento l'ambasciatore
20:26della Germania in Italia che è venuto a trovarci nei nostri studi qui di Roma, Hans-Dieter Lucas.
20:32Mers. Grazie di essere venuto qui. E grazie per il vito. So che ci saluta in italiano,
20:37insomma almeno ci dice con piacere che qua... No, è un grande piacere di essere qui.
20:41Ecco, quindi, però per il resto siamo d'accordo che poi le domande io le farò in italiano,
20:46come è successo con altri ambasciatori. L'ambasciatore parlerà in inglese e noi ovviamente ve lo traduciamo
20:53facendo sentire anche il piacere della sua voce naturale, come giusto.
20:56Allora, ambasciatore, insomma, il vostro cancelliere Mers e il nostro premier Giorgio e noi si sono
21:03incontrati recentemente, rinnovando quindi il dialogo politico e diplomatico fra i due paesi.
21:09Anche alla luce di questo incontro, come sono le relazioni, come si dice in diplomazia bilaterali,
21:15fra Italia e Germania?
21:16So I think that these are really excellent relations, a great tradition of German-Italian relations
21:24in every respect, politically, economically, culturally, we share the same values,
21:32we are members of the European Union, the G7 and NATO, so we share a common responsibility.
21:39And in this sense, I think that this first meeting between the Chancellor and Prime Minister Minoli
21:45was a very successful one.
21:47And the Chancellor made it very clear that for Germany, Italy is a strategic partner.
21:52with whom we want to even sort of intensify our relationship, to work even more than we
22:01have been doing over the past.
22:03And for that reason, the Chancellor and Prime Minister Minoli decided to organize a bilateral
22:09summit meeting early next year in Italy, with the aim to update a bilateral action plan,
22:18which we already have, with new projects, to bring our bilateral relations to a new level,
22:26with a new ambition.
22:27So that really was, I think, a good start of the new German government with the Italian government.
22:32And I'm very optimistic with regard to this relationship.
22:34Okay, well, allora, andiamo avanti, non possiamo non parlare, quando si parla di diplomazia,
22:40del contesto della geopolitica di questi giorni, internazionale, che ci riguarda tutti.
22:44Allora, stiamo parlando del conflitto, ovviamente, Israele-Iran.
22:49Il vostro Cancelliere Merz ha detto in una delle affermazioni che Israele sta facendo,
22:55tra virgolette, un po' il lavoro sporco per noi, cioè nel senso sta impedendo che l'Iran
23:00abbia una bomba atomica, non solo per la sicurezza di Israele, ma di tutti noi.
23:04Poi però, insomma, la Germania, Francia e Regno Unito, insomma, hanno fatto una dichiarazione
23:08a favore della cosiddetta de-escalation.
23:12Ecco, qual è la posizione esatta del suo paese su questo tema del conflitto Israele-Iran?
23:17Quindi, è molto chiaro che il programma di nucleare israele non solo è un concerno
23:22per Israele, ma anche per noi, perché l'Iran, che finalmente abbia un'acquire
23:28un'acquire un'acquire, sarebbe un'imminente un'acquire a l'Europa.
23:33Quindi, abbiamo bisogno di trovare una situazione in cui l'Iran non è capace di un'acquire
23:39un'acquire un'acquire.
23:40Quindi, in questo rispetto, gli israeli, gli americani, sono molto importanti e
23:47ora, credo, che abbiamo bisogno di arrivare a una situazione in cui abbiamo un'acquire
23:51che è stato anche stato confermato dal Presidente Trump.
23:57E poi, iniziamo un processo di negozazione, al fine di cui abbiamo una soluzione che rende
24:05sicuramente che l'Iran non abbia un'acquire un'acquire nucleare in un modo verificabile.
24:12Quindi, ciò che abbiamo bisogno, non solo l'acquire, ma anche la verificazione che l'Iran
24:18non abbia un'acquire un'acquire nucleare.
24:20E l'Iran, ovviamente, ha bisogno di rinunciare tutti gli aspetti di acquire un'acquire nucleare.
24:27Certo, allora, senta, l'altro tema di attualità, mentre parliamo, io e lei adesso, è il vertice
24:35nato dell'AIA, 24-26 giugno, insomma siamo quindi proprio nel momento, insomma la notizia
24:41principale è la richiesta più o meno di arrivare a una spesa militare che è il 5% del PIL
24:48nazionale. 5 è il mondo, 5%. Cosa ne pensate? Cosa ne pensate la Germania? Siate d'accordo? Ce la farete? Va bene?
24:59La Germania fully supporta questo progetto di finalmente spendere fino a 5% per cento di defensa.
25:06Cosa significa 3.5% di capacità di defensa, nel proprio senso, e 1.5% di infrastrutture,
25:16cyber sicurezza, eccetera, eccetera.
25:18E noi siamo completamente convinti di che abbiamo bisogno di fare questo.
25:21che è un'attività sul nostro budget, non è vero. Ma vediamo che Russia sia un'imitante
25:28threat. Il nostro ministro di defensa e i nostri servizi, diciamo, che non possiamo
25:35exclutare un grande conflitto militare con Russia alla fine di questa decada. Quindi
25:41dobbiamo migliorare le capacità di defensa in order di deterre Russia da attacchiamo
25:49dei paesi più importanti. Allora, veniamo alle relazioni economiche, in senso stretto.
25:56Anche qui c'è la geopolitica, la geopolitica è ovunque. Italia e Germania sono due dei paesi
26:04più importanti.
26:06Allora, veniamo alle relazioni economiche, in senso stretto. Anche qui c'è la geopolitica,
26:11la geopolitica è ovunque. Italia e Germania sono due dei paesi più importanti economicamente
26:19dell'Unione Europea e hanno relazioni economiche molto forti. Noi spesso diciamo quando parliamo
26:25delle nostre filiere economiche che la Germania è un punto di riferimento importantissimo.
26:30Lo stesso siamo un po' noi per voi. Come giudica il livello delle relazioni economiche
26:37fra Italia e Germania? Come la geopolitica interviene su queste relazioni? Perché in questo caso
26:43la geopolitica vuol dire il libero commercio delle merci, i dazi, sicurezza, ma anche libera
26:51circolazione. Per esempio quando l'Iran minaccia e richiede lo stretto di Ormuz ci sono delle
26:57conseguenze per tutti. Quindi le nostre relazioni e il contesto geopolitico.
27:02Sicuramente credo che la geopolitica ha un'influenza sulle relazioni economiche.
27:08Se guardate le prezioni di energia, per esempio, se guardate la discussione sull'Ontario.
27:14In questo rispetto credo che Germania e l'Italia, come le due paesi industriali
27:18in Europa, hanno un'interesse jointe in fri trade, ma anche in portare le prezioni energetiche.
27:27Credo che, come hai già detto, le nostre economiche sono molto interviene.
27:32Puoi dire che il nord dell'Italia e il sud dell'Italia sono unico economico.
27:37Abbiamo una stessa struttura.
27:41L'Italia e il nord dell'economia sono stati in particolarmente piccoli e medium-sized
27:48compagni.
27:49In questo rispetto, abbiamo una struttura simile economiche e interessi simili.
27:55E questo è il motivo per cui abbiamo bisogno di lavorare insieme.
27:59Quando si tratta di prezioni liberali, quando si tratta di prezioni energetiche,
28:03quando si tratta di prezioni necessarie burocratie, in modo da mettere liberali la creatività
28:11e la dinamica delle nostre economiche.
28:14Quindi, in questo rispetto, credo che siamo tutti molto forti.
28:17Questo è una relazione economica strategica.
28:19Se guardate l'automotive, per esempio.
28:21Ma, in questo rispetto, stiamo facevamo gli stessi problemi.
28:24In questo rispetto, bisogna lavorare insieme.
28:26Perfetto.
28:27Parliamo di rapporti culturali.
28:29Non si può parlare di politica, di economia, senza i rapporti culturali fra due paesi, no?
28:34Noi siamo molto affascinati dalla vostra, la Germania e l'Italia.
28:37Come reputa lo stato dello scambio culturale fra Italia e Germania nelle iniziative, nel livello
28:44di dialogo, di quello che c'è, fra le culture straordinarie di questi due paesi?
28:49Noi, credo che i Germani sono affascinati dalla cultura italiana.
28:53Se i Germani parlano di Europa e di loro cultura, in questo momento,
29:00magari pensano di Italia.
29:02E questo è una relazione molto forte.
29:06Germania ha più instituzioni culturali, scientifici in Italia,
29:12come in ogni altro paese del mondo.
29:16Abbiamo relazioni tra i teatrisi, orchestrasi.
29:21Mi ricordo di un grande concerto,
29:23giocato da Berlino,
29:25il 1 settembre di Bari,
29:27che è stato un grande successo.
29:29C'è parte di questa foto,
29:31ovviamente,
29:32i partenari tra le città.
29:34Abbiamo più di 400 relazioni,
29:37tra le città e le comunità.
29:40Quindi, questa è una relazione molto forte.
29:43E anche l'influenza della cultura italiana
29:46in Germania,
29:47la post-war Germania.
29:48Non puoi capire la cultura contemporanea
29:52senza l'influenza della cultura italiana
29:54e della cultura italiana,
29:55dell'esigno,
29:56tutto.
29:57In questo rispetto,
29:58siamo positivamente fascinati dall'Italia.
30:00Ci sono elementi,
30:01dove possiamo fare ancora più.
30:03C'è il intercambio,
30:04che è molto importante.
30:05Credo che i ragazzi,
30:07abbiamo un obiettivo
30:09per un intercambio nazionale
30:10che si chiama ViaWai
30:11e in questo rispetto
30:12credo che possiamo fare ancora più.
30:14Bene,
30:15le ultime domande.
30:17Noi italiani,
30:20come tutta l'Europa,
30:21guardiamo la vostra politica
30:23con molta attenzione.
30:24Anche le ultime elezioni,
30:25penso che c'è un cancelliere importante,
30:27abbiamo iniziato l'intervista con Mertz.
30:30Però, per esempio,
30:32si parla molto di questa crescita
30:34dell'estrema destra in Germania.
30:36questo partito si chiama Alternative for Deutschland.
30:40Sì.
30:41Sì, sì.
30:42E anche della sua legalità e illegalità,
30:45insomma, come la vede questo fenomeno?
30:48Lo si combatte solo con le leggi
30:50o si combatte politicamente e culturalmente?
30:53Sì, credo che
30:55il nostro servizio intervista
30:56intervista
30:57ha detto che
31:01dopo una lunga investigazione
31:03che la Alternative for Deutschland
31:05è una partita extremistica
31:07e questo è molto preoccupato
31:10perché
31:11questa partita ha
31:13grandi problemi con la Unione europea
31:15con la unione europea
31:17con la nostra partecipazione
31:19con la nostra partecipazione NATO
31:20e anche con l'idea
31:21di un'inclusiva società
31:23xenophobica
31:25e molti altri
31:26problematici aspetti.
31:27Allora,
31:28credo che
31:29questo deve essere parte
31:31della discussione politica
31:33in Germania
31:34che
31:35extremistiche
31:37devono essere
31:39politicamente
31:40e questo
31:41è quello che sta succedendo
31:42ora.
31:43Il Chancler ha chiaramente
31:45detto che
31:46il suo governo
31:47vuole
31:49risultato
31:51concreto
31:52e il miglior modo
31:53di combattere
31:54le parti extremistiche
31:55sia da partecipazione
31:56sia da partecipazione
31:57sia da partecipazione
31:58sia da partecipazione
31:59sia da partecipazione
32:00economica
32:01e sociale
32:02con riguardo
32:03alla sicurezza
32:04e questo
32:05è quello che
32:06questo nuovo governo
32:07di Friedrich Merz
32:08è tutto
32:09credo che
32:10le parti extremistiche
32:11sempre
32:12beneficiano
32:13da problemi
32:14devono essere
32:16risposto
32:17a tutte le domande
32:18io le ringrazio
32:19tutte
32:20anche l'attualità
32:21dei soliti
32:22i diplomati
32:23sono più chiusi
32:24la ringrazio
32:25per la sua
32:26apertura intellettuale
32:27la sua disponibilità
32:28le faccio
32:29un'ultima domanda
32:30personale
32:32la sua esperienza italiana
32:34come si trova
32:35che bilancio
32:36fa dalla sua esperienza
32:37come sta nel nostro paese
32:39cosa le rimarrà
32:40dell'italia
32:41io penso che
32:42è un grande privilégio
32:44essere un ambassadore
32:45in Italia
32:46perché
32:47la nostra
32:48relazione
32:49è così
32:50buona
32:51ma
32:52me e mia
32:53donna
32:54sono molto
32:55impressi
32:56dalla bellezza
32:57dell'italia
32:58la ricca
32:59della sua cultura
33:00e la
33:01qualità
33:02delle persone italiane
33:03quindi
33:04piacevamo l'italia
33:05molto
33:06politicamente
33:07sono molto
33:09positiva
33:10dell'italia
33:11dell'italia
33:12io penso
33:13che
33:14abbiamo
33:15in molti
33:16temi
33:17davvero
33:18identiche
33:19quando
33:20riguarda
33:21le questione
33:22strategiche
33:23dell'economia
33:24e
33:25questo
33:26è un grande
33:27capitale
33:28con cui
33:29possiamo
33:30lavorare
33:31anche per
33:32Europa
33:33perché
33:34la missione
33:35dell'italia
33:36è
33:37siamo
33:39protagonisti
33:40della
33:41unità
33:42e
33:43credo
33:44che
33:45siamo
33:46in un buon modo
33:47ci fa piacere
33:48di questo fatto
33:49che si trova bene
33:50le piace la cucina
33:51romana
33:53questa
33:54non era prevista
33:55insomma
33:56we love
33:57italian food
33:59and also
34:00la cucina romana
34:01ok
34:02grazie
34:03grazie molte davvero
34:04per aver risposto davvero
34:05a tutte le domande
34:06che le abbiamo fatto
34:07grazie
34:08Hans Dieter
34:09Lucas
34:10l'ho detto bene?
34:11si grazie
34:12meno male
34:13ambasciatore
34:14è un paese importante
34:15quindi questa è una puntata importante
34:16di Diplomacy Magazine
34:18e noi siamo davvero grati
34:19che sia venuto a trovarci qui
34:20nei nostri studi di Roma
34:22grazie a voi
34:23che ci avete seguito
34:24per motivi
34:25tecnico formali
34:26insomma
34:27di congedo
34:28non può essere presente
34:29in questa puntata
34:30l'ambasciatore italiano
34:31in Germania
34:32però insomma
34:33la puntata
34:34in tutti i suoi aspetti
34:35penso che sia stata ricca
34:36e interessante
34:37lo stesso per voi
34:38ci rivediamo
34:39con Diplomacy Magazine
34:41il racconto della geopolitica
34:42fra due settimane
34:43grazie
34:44arrivederci
34:45grazie ancora
34:46grazie a lei
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