«Sono sereno, mi fido della giustizia italiana. Per la Procura avevo un conflitto di interesse? Sarà mio compito dimostrare che non è così.» Lo ha detto ai cronisti, entrando nel tribunale di Milano, Giuseppe Marinoni, l'ex presidente della commissione Paesaggio del Comune poco prima di essere interrogato dal gip Mattia Fiorentini nell'ambito dell'indagine sul presunto sistema corruttivo che avrebbe governato le scelte urbanistiche della città negli ultimi anni. Per i magistrati Marinoni sarebbe stato il fulcro di questa organizzazione che avrebbe elaborato un «Piano di governo del territorio ombra» favorendo i privati a discapito degli interessi di Milano. «Qualora si dovesse risolvere tutto - ha affermato ancora Marinoni rispondendo alle domande dei giornalisti -, tra cinque anni vi voglio qui anche quando le acque si saranno calmate e si saranno chiarite molte cose». È il giorno cruciale degli interrogatori preventivi nell'inchiesta sulla Milano che, secondo la Procura, avrebbe cambiato faccia negli ultimi anni sulla spinta di un saldo sistema corruttivo con al centro la Commissione Paesaggio asservita alle brame dei privati. Uno scenario dal punto di vista del diritto penale tutto da dimostrare e sul quale al momento è stata sentita soltanto la voce dell'accusa. Nell'aula 31 al settimo piano del Palazzo di Giustizia davanti al gip chiamato a decidere sulle sei richieste di arresto, compariranno i `candidati´ alla misura cautelare in rapida successione e in questo ordine: l'ex presidente della Commissione Paesaggio, Giuseppe Marinoni (ore 9 e 45); l'ex membro della stessa Commissione, Alessandro Scandurra (ore 10 e 45); l'ex assessore alla Rigeneazione Urbana, Giancarlo Tancredi (11 e 45), il manager Federico Pella, che proprio ieri ha lasciato i suoi incarichi nella società J+S; il mattatore dell'edilizia milanese dell'ultimo decennio, Manfredi Catella (14); l'immobiliarista di Bluestone, Andrea Bezziccheri (15).