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MILANO (ITALPRESS) - Trascorrere del tempo in montagna fa bene al corpo e alla mente. Innanzitutto in montagna aumenta la probabilità di attività fisica all'aria aperta, che rafforza muscoli e le ossa e stimola il sistema cardiovascolare e il sistema nervoso. Anche il benessere psicologico migliora: camminare tra i boschi, immergersi nel silenzio dell'alta quota o semplicemente osservare un paesaggio alpino riducono lo stress, migliorano l'umore e favoriscono il sonno. Tuttavia l'ambiente montano può anche presentare delle sfide: l'altitudine comporta una minore disponibilità di ossigeno, costringendo il cuore a lavorare di più. Le condizioni climatiche variabili, il freddo intenso e gli sforzi fisici possono inoltre aggravare problemi preesistenti: è fondamentale quindi affrontare la montagna con consapevolezza, informazione e preparazione.
"Salire in montagna si associa a una riduzione della pressione barometrica: questa condizione causa una riduzione della pressione respiratoria dell'ossigeno e tale problema si ha soprattutto oltre i 2.500 metri di altezza", ha detto Lorenza Pratali, coordinatrice del gruppo di ricerca Medicina di montagna presso il Cnr di Pisa, intervistata per Medicina Top, format tv dell'agenzia di stampa Italpress.
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Trascrizione
00:00Trascorrere del tempo in montagna fa bene al corpo e alla mente. Innanzitutto in montagna
00:09aumenta la probabilità di attività fisica all'aria aperta, che rafforza i muscoli,
00:14le ossa e stimola il sistema cardiovascolare e il sistema nervoso. Anche il benessere
00:19psicologico migliora. Camminare tra i boschi, immergersi nel silenzio dell'alta quota o
00:25semplicemente osservare un paesaggio alpino, riducono lo stress, migliorano l'umore e
00:30favoriscono il sonno. Tuttavia l'ambiente montano può anche presentare delle sfide. L'altitudine
00:36comporta una minore disponibilità di ossigeno, costringendo il cuore a lavorare di più. Le
00:42condizioni climatiche variabili, il freddo intenso e gli sforzi fisici possono inoltre aggravare
00:48problemi preesistenti. È fondamentale quindi affrontare la montagna con consapevolezza,
00:54informazione e preparazione. Marco Klinger ha intervistato per il format TV Medicina Top
01:01prodotto dall'Ital Press, Lorenza Pratali, cardiologa dell'Istituto di Fisiologia Clinica
01:06del CNR di Pisa. Salire in montagna, di solito appunto si va un po' più in alto rispetto
01:13al livello del mare, si associa a una riduzione della pressione barometrica. Questa condizione
01:19causa una riduzione della pressione ispiratoria dell'ossigeno, cioè quanto ossigeno riesce
01:25a entrare nel nostro corpo con gli atti respiratori. Quindi si riduce la quantità di ossigeno che
01:30entra nel sangue. Questo è un problema che si ha soprattutto nelle quote superiori a
01:352500 metri. Questa riduzione di questa quantità di ossigeno, che si chiama ipossemia, fa scattare
01:43un allarme. Noi siamo delle macchine quasi perfette e soprattutto qui a livello delle carotidi
01:48abbiamo dei corpuscoli che appunto stimolano immediatamente una risposta, come dicevi,
01:53cardiovascolare. Quella più immediata, che inizia dopo qualche secondo, aumenta la frequenza
01:58cardiaca in particolare e di conseguenza aumenta quella che è la pompa del cuore, cioè si chiama
02:03portata cardiaca, perché dobbiamo spingere più velocemente questo sangue dove abbiamo chi?
02:09I trasportatori, gli neglobuli rossi che legano l'ossigeno in modo che più velocemente
02:15vadano in circolo. E questa è la risposta più immediata. I soggetti anche con malattie
02:21cardiovascolari di qualsiasi tipo possono andare anche a più di 1000 metri. Chiaramente
02:27la controindicazione è legata alla gravità di queste malattie, alla severità delle malattie,
02:33come può essere lo scompenso cardiaco o un soggetto che ha l'ipertensione grave o un
02:37soggetto che ha avuto l'infarto. Quindi è necessario che un soggetto, non c'è una controindicazione,
02:43ci sono delle controindicazioni assolute, ma devono essere valutate da un medico che
02:48si occupa, quindi il cardiologo, ma che è esperto anche di medicina di montagna. Sicuramente
02:53ad esempio è importante sottolineare che se un soggetto ha avuto un infarto è meglio
02:58che non si rechi a una quota superiore a 2500 metri nei sei mesi successivi all'evento.

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