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MILANO (ITALPRESS) - Rischio climatico, quanto e come è percepito nelle aziende? Il rischio di fermo produzione è considerato? Come valuta il mercato l’esposizione al cambiamento climatico? Nove aziende su 10 non hanno beneficiato di misure di finanziamento green. Servono educazione per le imprese anche sui rischi climatici, formazione e informazione che il Portale Imprese della Fondazione Grins mette a disposizione. Sono alcuni dei temi della puntata 58 di Focus ESG e ne parlano la professoressa Vera Palea, Università di Torino e membro EFRAG, e Marco Macellari, Senior Director - ESG Business Transformation Lead CRIF, con il giornalista Marco Marelli.
col3/gsl
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NovitàTrascrizione
00:00Ben ritrovati da Marco Marelli e da tutta la redazione di Focus SG. In questa puntata
00:15ritorniamo a parlare della dimensione E e di rischio climatico, come viene percepito
00:22e come viene affrontato da parte delle aziende. Grazie ai nostri ospiti, la professoressa
00:28Vera Palea di Economia Aziendale dell'Università di Torino e membro dell'EFRAG e il dottor
00:34Marco Macellari, Senior Director SG Business Transformation Lead di CRIF. Parto da lei
00:40professoressa Palea, lei parla molto di educazione ai rischi climatici, entriamo subito nel merito,
00:47perché bisogna parlare di educazione? Il tema della sensibilizzazione in materia
00:52di rischi climatici è un tema fondamentale. Noi abbiamo proprio visto nella nostra ricerca
00:58che ha coperto circa 10.000 imprese, che le imprese più proattive nell'ambito delle strategie
01:06per affrontare il cambiamento climatico, quelle cioè che hanno investito in passato e continuano
01:13ad investire, sono proprio quelle che sono state più esposte a progetti, a programmi
01:18di capacity building. Una solida conoscenza del dato scientifico unitamente ad una adeguata
01:26informazione del quadro regolamentare è fondamentale per indirizzare le imprese verso il percorso
01:32della sostenibilità e a questo proposito vorrei proprio menzionare il progetto Greens che sta
01:38predisponendo un portale dedicato alle imprese, un portale all'interno del quale le imprese
01:44potranno trovare materiale per informarsi ma anche degli applicativi, dei sistemi di
01:53autovalutazione e di benchmarking in merito proprio al loro posizionamento, in merito alle strategie
02:00che stanno predisponendo.
02:02Ma come viene per esempio recepito il rischio di fermoproduzione entrando proprio nel merito
02:09quando ha fatto questi panel, questi studi, c'è consapevolezza che per esempio se ci sono
02:15delle alluvioni che sono sempre presenti ci possa essere anche un blocco? Cioè l'imprenditore
02:24è sensibile oppure no a questi temi?
02:27Allora, nei dati che abbiamo noi a disposizione abbiamo visto che la consapevolezza e la percezione
02:37del rischio climatico è molto bassa. Quasi la metà delle imprese dichiarano che per loro
02:45l'impatto del cambiamento climatico sull'attività di impresa è scarso o praticamente nullo.
02:53Una su cinque ci dice che non considera il cambiamento climatico un rischio. Quello che ci ha sorpreso
03:01come dice lei appunto il dato dell'Emilia-Romagna. L'Emilia-Romagna che è stata colpita pesantemente
03:06dalle alluvioni e dove troviamo che il dato sulla percezione del rischio fisico non si discosta
03:12tanto dal dato nazionale. Cioè troviamo che il 40% delle imprese dell'Emilia-Romagna si dichiarano
03:20preoccupate per il cambiamento climatico e rischi fisici acuti contro un 37% nazionale. Teniamo
03:28presente che dalla bassa percezione del rischio climatico discendono bassi livelli di investimento.
03:36Abbiamo proprio trovato nella nostra ricerca che soltanto una su quattro imprese effettua
03:43investimenti di efficientamento energetico o di produzione di energie rinnovabili. Mentre abbiamo
03:52visto che una su sei si protegge dal rischio fisico acuto e una su dieci dal rischio fisico
03:58cronico. Lei ha parlato di questa ricerca, ricordiamola, supportare la sostenibilità per
04:04le imprese della Fondazione Greens e c'è anche proprio una piattaforma che dovrebbe essere a
04:10disposizione per le imprese per dare dei dati e cercare di capire meglio come muoversi. Quante
04:16aziende avete più o meno analizzato? Allora abbiamo analizzato circa 10.000 imprese non
04:22quotate, quindi il primo grande studio di questa importanza sul territorio italiano, in prevalenza
04:30imprese di piccole e medie dimensioni su alcuni territori pilota, il Piemonte, l'Emilia-Romagna,
04:38il Veneto, la Toscana, il Lazio e la Puglia. Intendiamo però poi estendere questo nostro lavoro
04:45a dare copertura nazionale. E ci sono delle aziende in delle aree che sono più performanti,
04:51più attente sul tema anche degli investimenti da fare per difendersi da rischio climatico o no?
04:57No, guarda, il dato di tutte le regioni diciamo si discosta molto poco uno dall'altro. Perché
05:03c'è poca consapevolezza proprio. Poca consapevolezza e tanto lavoro da fare, sia per quanto riguarda
05:09la conoscenza proprio del dato scientifico, ma proprio anche del quadro regolamentare. Che tra l'altro
05:15lei ha fatto anche una ricerca per quanto riguarda i vini, perché oggi quando si parla
05:19di rischio climatico, come quest'estate di aumento delle temperature, è anche difficile
05:23perché c'è che sostiene che nel 2003 è stata l'estate più calda, altri nel 2022 ci siamo
05:29avvicinati, quindi sono passati 20 anni, ma ci sono tante informazioni. Lei ha fatto il
05:34Chronic Climate Risk in agricoltura con una visione sul vino e, se non mi ricordo male, aveva
05:40messo anche sfruttato i dati sulle temperature nelle vigne. Esatto. Quindi si entrava proprio
05:46nel merito. Nel dettaglio. E lì cos'è che era emerso? Che c'è un aumento delle temperature?
05:52Certo, è un lavoro molto preliminare che non è ancora stato pubblicato, che riguarda
05:57la qualità e la quantità di vino prodotto. Avevamo proprio collegato la resa, la qualità
06:02dei vini alle temperature che avevamo misurato attraverso alcune centraline in loco. E abbiamo
06:09visto che l'aumento delle temperature è effettivamente correlato ad un aumento degli
06:15zuccheri, degli acini e ad un diradamento dei grappoli, quindi anche un tema di appunto
06:22resa dei vigneti oltre che di qualità. Gli zuccheri sappiamo che sono collegati anche
06:28ad un aumento della gradazione alcolica. Va detto però che uno studio appunto preliminare
06:34è condotto con alcune colleghe del Dipartimento di Agraria e che bisogna poi comunque tenere
06:40conto anche del processo di vinificazione che è in grado di mantenere poi inalterato la
06:45qualità del vino. Però certamente iniziamo a vedere un impatto significativo del cambiamento
06:52climatico anche in campo agricolo e in agricoltura. Sì, è il discorso quello dei dati che appunto
06:58tramite i dati, un'analisi completa dei dati, anche quello sulle centraline delle temperature
07:04registrate nei campi appunto dà un'indicazione che c'è effettivamente e quindi bisogna occuparsene
07:12assolutamente. Sentiamo che i costi per gli investimenti green sono elevati, però ci sono
07:16anche dei vantaggi all'accesso al credito per farli. Quanta consapevolezza c'è di questa
07:22opportunità di avere i tassi ridotti? Quello che abbiamo trovato esaminando appunto i nostri
07:29dati è che 9 imprese su 10 di quelle rispondenti hanno dichiarato di non aver utilizzato per
07:35i propri investimenti verdi dei finanziamenti dedicati. Questo come dice giustamente lei è
07:43un tema perché sappiamo che i finanziamenti green normalmente sono accompagnati da tassi
07:49di interesse più bassi e quindi da un risparmio nel costo del capitale per le imprese. Nuovamente
07:55quindi qui osserviamo un tema di inadeguata forse informazione delle imprese, di un disallineamento
08:04tra necessità di finanziamento delle imprese e prodotti offerti dal sistema soprattutto
08:10bancario. Ed è di nuovo proprio per questa ragione che noi stiamo lavorando a questo
08:16portale delle imprese all'interno di Greensdog appunto in collaborazione anche con un altro
08:21SPOC diretto dalla professoressa Monica Biglio, proprio cerchiamo di mettere in comunicazione
08:27le imprese con la finanza sostenibile.
08:31Dottor Macellari, veniamo a lei. Voi state presentando e predisponendo un SG Outlook. Come
08:38vede e valuta il mercato sull'esposizione al rischio climatico delle aziende?
08:43In particolare noi nel nostro SG Outlook abbiamo fatto un affondo su questo tipo di rischio e
08:52quest'anno il focus è particolarmente sui rischi fisici e rilevanti relativi all'acqua.
08:58Nella fattispecie abbiamo notato che i rischi relativi all'acqua sono estremamente polarizzati
09:05e il trend di polarizzazione è continuo e in corso sia dal punto di vista della localizzazione
09:11sia dal punto di vista della frequenza degli accadimenti. Perché tendenzialmente questi
09:16rischi sono relativi a stress idrici, quindi domande di acqua superiori alla disponibilità
09:23di questa in una certa zona per un certo periodo e colpi di calore. Quindi zone dove ci sono
09:32eventi di caldo estremo da una parte ma dall'altra relativa all'alluvioni, quindi fenomeni atmosferici
09:41fortemente localizzati che fanno aumentare l'acqua riversata in quelle aree. Quindi da un lato
09:53si va verso l'asticità dall'altro verso un'estrema disponibilità di acqua in un certo momento che
10:00però risulta inutilizzabile. Questi fenomeni come dicevo sono polarizzati in termini di frequenza
10:07perché chiaramente sono dei fenomeni estremamente locali e sono legati a volte anche a dei disastri
10:18di tipo naturale, ne abbiamo avuto esperienza recentemente in Emilia Romagna, ma sono popolarizzati
10:24anche in termini di localizzazione, in particolare quelli più siccitosi nel sud dell'Italia e
10:30quelli relativi invece alle alluvioni nel centro nord. Quindi essere in grado di valutare questi
10:37rischi e di prendere adeguate contromisure, prima tra tutte quella relativa all'assicurazione
10:44nei confronti degli stessi che è promossa dall'Italia e sarà a breve obbligatoria, è una forma
10:52fondamentale per avviare azioni di mitigazione e adattamento ai fenomeni climatici. Insomma
11:01il motto è conoscere per decidere.
11:05Professoressa Palea, abbiamo visto che il ruolo fondamentale è anche quello degli investimenti,
11:10investimenti. Il sistema bancario quanto secondo lei è vicino oggi alle aziende?
11:17Allora moltissimo anche perché c'è un tema di regolamentazione anche bancaria che di fatto
11:24sta indirizzando le banche verso il finanziamento e il supporto degli investimenti green, lo sta
11:30facendo con moltissimi prodotti appunto attraverso anche l'offerta di tassi di interesse vantaggiosi
11:38e a questo proposito se posso richiamarmi a quanto dicevo prima di questo disallineamento
11:44tra necessità di investimento delle imprese e la loro scarsa conoscenza degli strumenti
11:52di finanziamento, proprio per cercare di comprendere meglio le ragioni, stiamo proprio terminando
11:58in questi giorni un ulteriore survey, un ulteriore sondaggio sulle banche dei territori, proprio
12:05per capire se i prodotti che offrono sono in grado di incontrare anche le attese e le
12:12necessità delle imprese in questo processo di profonda trasformazione, perché coinvolge
12:18i due aspetti che sono sia un processo di trasformazione dei modelli di business verso
12:24un'economia, verso un modello a basse emissioni, ma anche un processo di protezione dai rischi
12:32cronici, dai rischi fisici cronici e acuti, quindi sostenibilità e resilienza.
12:38Adesso è venuto fuori il pacchetto Omnibus per cui le piccole aziende non sono più tenute
12:43a fare disclosure sui temi della sostenibilità, secondo lei è un'opportunità da far sfruttare
12:49alle piccole perché così possono prepararsi nel tempo con più relax, non essendoci normative
12:56o è un fattore negativo?
12:59Allora, a questo proposito farei due considerazioni importanti, la prima è che in realtà le piccole
13:08medie imprese non sono mai state proprio direttamente destinatari della CSR&D, ma erano attratte
13:15in quanto nella catena di fornitura e continueranno verosimilmente a rimanere nella filiera, attratte
13:23in questa filiera.
13:25Quello che è importante osservare è che comunque c'è la regolamentazione che riguarda il sistema
13:31bancario e anche la SFDR che riguarda gli altri partecipanti ai mercati finanziari che
13:37guiderà la continua richiesta di informazione da parte delle imprese.
13:42Sappiamo che c'è anche un documento di dialogo PMI-Banche che è stato sviluppato dal tavolo
13:49della finanza sostenibile a cui partecipa anche la professoressa Biglio che ho prima menzionato
13:54e che fa parte della fondazione Greens e che ha sviluppato un template standardizzato
14:04con cui il sistema bancario può raccogliere le informazioni dalle PMI.
14:09Il tema delle informazioni rimane e la domanda, io credo che rimarrà comunque sempre una domanda
14:15guidata dal sistema bancario e dai partecipanti ai mercati finanziari.
14:20Dottor Macellari, lei cosa ne pensa a riguardo?
14:22Sicuramente un approccio più proporzionato e più progressivo in merito alla disclosure
14:31ISG per le PMI è una cosa da accogliere con favore.
14:37Come diceva prima la dottoressa, le PMI venivano attratte all'interno della valutazione del profilo
14:47ISG dei soggetti più grandi del mondo large corporate, quindi non erano già prima direttamente interessate.
14:56È chiaro che con la revisione dei criteri di disclosure si può sicuramente focalizzarsi di più
15:04su quelle tematiche che sono estremamente rilevanti per le piccole e medie imprese.
15:10Ringraziamo tutti i nostri ospiti, la puntata di Focus ESG termina qui.
15:15Alla prossima!
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