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ROMA (ITALPRESS) - “Il Giubileo dei Giovani è un evento straordinario che porterà a Roma milioni di giovani pellegrini provenienti da ogni parte del mondo. L’AIG ha nella sua missione la promozione della partecipazione giovanile, della cittadinanza attiva e del volontariato. Inorridisco quando sento definire i nostri giovani ‘bamboccioni’. Lo vediamo dai numeri: c’è necessità di investire sempre di più e permettere ai giovani di partecipare, perché la richiesta è in costante crescita. Lo abbiamo visto nelle nostre recenti iniziative, da Caivano a Palermo: la loro risposta è stata fortissima”. Lo ha dichiarato Federica Celestini Campanari, Presidente dell’Agenzia Italiana per la Gioventù (AIG), intervenuta questa mattina a Radar, il format di Urania TV.
“Occorre capire bene il modo in cui comunicare con i giovani e come aprire loro le porte della vita pubblica, della vita democratica della nazione, per permettergli di investire il proprio tempo, le proprie risorse, le proprie capacità. Cosa chiedono? Di essere ascoltati. Talvolta i giovani vengono coinvolti solo per dimostrare che ci sono; occorre invece dare loro uno spazio reale e permettergli di raccontarsi, di capire, di criticare”.
mgg/gtr
(Fonte video: Urania TV)

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Trascrizione
00:00Io non ridisco quando sento definire i nostri giovani dei bambuzzoni perché in realtà non lo dice Federica Celestini Campanari, lo dicono i numeri e lo dicono un po' le tante attività che vediamo sui territori, anche quelle che fa l'Agenzia Italiana per la Gioventù.
00:19Al giubileo dei giovani parteciperanno un milione di giovani o forse anche di più, lo vediamo dai numeri del servizio civile, noi siamo in grado di finanziare ad oggi 50-60 mila posti l'anno, dipende un po' dagli anni e dai fondi a disposizione, ma costantemente c'è la necessità di investire sempre di più, motivo per il quale il governo ha, oltre al servizio civile universale, immaginato altre forme di servizio civile, quello agricolo, ci sarà probabilmente quello sportivo.
00:45Si cercano alternative per poter permettere ai giovani di partecipare perché in realtà la richiesta è sempre più alta.
00:52Secondo me va semplicemente capito il modo in cui comunicare con loro e anche il modo in cui aprirgli le porte anche della vita pubblica, della vita democratica della nazione per permettere loro di poter investire il proprio tempo e le proprie risorse, le proprie capacità,
01:09perché poi questa è una generazione formatissima, una generazione che ha davvero tante competenze, una generazione che viaggia ad una velocità incredibile.
01:17C'è anche una forma diversa di partecipazione che per noi è un pochino più difficile da comprendere, ma che per loro è più naturale che ad esempio la partecipazione online.
01:26Abbiamo deciso di dare un'attenzione particolare al tema della memoria, non semplicemente del ricordo, ma della memoria attiva, quindi di quella capacità di interiorizzare la storia,
01:38di capire, di comprenderla, anche di criticarla per poter appunto costruire percorsi in futuro nei quali non si ripatano gli errori del passato,
01:47motivo per il quale siamo stati ad Auschwitz a febbraio.
01:50Abbiamo accompagnato i ragazzi nel viaggio del ricordo, quindi sul confino orientale e poi nelle terre di Istria e Dalmazia per ricordare appunto gli esuri Giuliano Dalmat e le foibe.
01:59Lo abbiamo fatto, come dicevo prima, a Palermo per ricordare insomma la lotta alla mafia.
02:03Diciamo questo per noi è un percorso fondamentale da fare.
02:07Cosa chiedono?
02:08Fondamentalmente chiedono di essere ascoltati, che sembrerà una banalità, ma in realtà è una cosa importante,
02:14perché talvolta i giovani sono un po' quelli che vengono buttati dentro le cose per far vedere che ci sono.
02:21Invece dare davvero loro gli spazi e permettergli davvero di raccontarsi, di capire, di criticare anche,
02:28ma aprire questo dialogo risulta fondamentale.
02:30Grazie a tutti.

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