È stato condannato a tre anni di reclusione l’impiegato di Poste Italiane Andrea Severoni, 52 anni, accusato di aver prosciugato il conto di un clochard. In soli quattro mesi, tra il giugno e il settembre del 2022, si sarebbe appropriato di oltre 12.400 euro con la scusa di aiutare l’uomo, 69 anni, a prelevare il denaro. La vittima, che vive di pensione sociale e dorme per strada, delegava da anni le operazioni ai dipendenti dell’Ufficio postale 107 di via Rosa Raimondi Garibaldi. Firmava per ricevere 100 euro alla volta, ma Severoni ne ritirava importi ben maggiori, fino a 3.000 euro per volta, tenendosi la differenza. In alcuni casi, avrebbe addirittura simulato l’identità del senzatetto. A scoprire la truffa è stato un collega, che ha denunciato l’ammanco. La procura aveva chiesto 4 anni. Il tribunale ha accolto parzialmente la tesi, riconoscendo il reato ma con condanna più contenuta. L’avvocato dell’imputato sostiene che non ci sia stata appropriazione indebita, ma i fatti raccontano un’altra storia. Una vicenda amara che lascia l’amaro in bocca per la fragilità di chi non ha nulla.