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  • 27/05/2025
E’ stata rinviata al 19 giugno la sentenza della Corte d’Appello di Roma che deve giudicare otto Carabinieri per i depistaggi seguiti al decesso di Stefano Cucchi, avvenuto 16 anni fa dopo sette giorni di ricovero all'ospedale Sandro Pertini a causa di un pestaggio.

Gli uomini dell'arma sono già stati dichiarati colpevoli in primo grado, nel 2022, con condanne a vario titoli, per i reati di falso, favoreggiamento, omessa denuncia, e calunnia. Pene da 5 anni di reclusione e interdizione perpetua dai pubblici uffici a 1 anno e tre mesi, con pene sospese per due di loro. In appello il pm Giovanni Musarò ha sollecitato una condanna a 4 anni e 2 mesi per Maurizio Bertolino all'epoca dei fatti maresciallo presso la stazione di Tor Sapienza, a 3 anni e 6 mesi per il maresciallo Giuseppe Perri e a 4 anni per Prospero Fortunato all'epoca capitano e comandante della sezione infortunistica e polizia giudiziaria presso il nucleo Radio Mobile di Roma. Quest'ultimo ha scelto di essere giudicato con il rito abbreviato.

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Trascrizione
00:00E' stata rinviata al 19 giugno la sentenza della Corte d'Appello di Roma che deve giudicare otto carabinieri per i depistaggi seguiti al decesso di Stefano Cucchi, avvenuto 16 anni fa, dopo sette giorni di ricovere all'ospedale Sandro Pertini a causa di un pestaggio.
00:16Gli uomini dell'arma sono già stati dichiarati colpevoli in primo grado nel 2022 con condanne a vario titolo per i reati di falso, favoreggiamento, messa a denuncia e calunnia. Pene da cinque anni di reclusione e interdizione perpetua dei pubblici uffici a un anno e tre mesi, con pene sospese per due di loro.
00:33In appello, il pubblico ministero, Giovanni Musarò, ha sollecitato una condanna a quattro anni e due mesi per Maurizio Bertolino, all'epoca dei fatti maresciallo presso la stazione di Tor Sapienza, a tre anni e sei mesi per il maresciallo Giuseppe Perri e a quattro anni per Prospero Fortunato, all'epoca capitano e comandante della sezione infortunistica e polizia giudiziaria presso il nucleo radiomobile di Roma. Quest'ultimo ha scelto di essere giudicato con il rito abbreviato.

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