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  • 12/07/2025
MILANO (ITALPRESS) - Tutto per una lunga vita della pelle, sana, giovane e bella. Nella diciannovesima puntata di Skinlongevity Magazine, format Tv dell'agenzia di stampa Italpress, Antonino Di Pietro, direttore dell'Istituto Dermoclinico Vita Cutis di Milano del Gruppo San Donato, intervista Giovanni Pellacani, Professore Ordinario di Dermatologia e Venereologia presso l’Università “La Sapienza” di Roma e Presidente della SiDemast, e Giuseppe Noto, Responsabile dell’unità operativa di dermatologia nel dipartimento oncologico “La Maddalena” di Palermo, fondatore e Presidente dell’associazione Oncoderm. La microscopia confocale e l'importanza della protezione della pelle tra gli argomenti della puntata.

sat/gsl

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Trascrizione
00:00Benvenuti alla ventesima puntata di Skin Longevity Magazine, una puntata molto interessante per due
00:18ospiti molto importanti. Saranno infatti con noi il professor Giovanni Pellacani da Roma e il
00:25dottor Giuseppe Noto da Palermo. Ma prima di presentarvi gli ospiti guardiamo il primo servizio.
00:33La microscopia confocale è una tecnica di imaging cutaneo che grazie alla capacità di visualizzare
00:40in tempo reale gli aspetti microscopici a livello cellulare delle lesioni della pelle consente
00:47allo specialista dermatologo di avere informazioni paragonabili a quelle della biopsia. Questo esame
00:53rappresenta quindi un importante supporto della diagnosi di tumore cutaneo, melanoma o carcinoma
00:58e differenziare i tumori cutanei e mucosi da altre malattie della pelle. È una tecnica a specificità
01:05elevata che consente di escludere la presenza di tumore cutaneo o di definirne all'estensione con
01:12un alto grado di affidabilità e di agire chirurgicamente solo quando effettivamente
01:17necessario e non preventivamente a causa di un sospetto. Grazie alla microscopia confocale
01:23è anche possibile salvaguardare i tessuti sani per i neoplastici e rimuovere in una sola
01:29sessione tutto il tessuto compromesso. È una tecnica diagnostica non invasiva che si avvale
01:35di un microscopio laser dotato di un apparato in grado di illuminare ed elaborare un'immagine
01:41del campione analizzato con una scansione punto a punto. Bene, vi avevo preannunciato
01:49che la trasmissione di oggi sarebbe stata una bellissima trasmissione per gli ospiti straordinari
01:57che abbiamo. Il primo ospite di cui ho piacere a presentarvi e farvi conoscere è un carissimo
02:06amico, è il professor Giovanni Pellacani, ordinario di dermatologia e venerologia presso
02:15l'Università alla Sapienza di Roma ed è presidente da poco tempo, da poche settimane, della Società
02:27Italiana di Dermatologia e delle Malattie Sessualmente Trasmesse, SIDEMAST. Benvenuto Giovanni e grazie
02:36per essere qui a Skin Longevity Magazine. Grazie a te Antonino, è sempre un piacere.
02:42Ecco, com'è nello spirito della nostra trasmissione? Chi ci sta seguendo vuol sapere
02:50chi è Giovanni Pellacani. Ecco, noi nel mondo dermatologico ti conosciamo benissimo, sei attualmente
03:01il presidente della SIDEMAST che è la società scientifica storica della dermatologia italiana
03:09a cui tutti facciamo riferimento e soprattutto tu hai fatto una brillantissima carriera. Quindi
03:20quello che ti chiedo è di farci conoscere, no? Un po' Giovanni, un po' più da vicino e soprattutto
03:30come è nata in te la passione di diventare, di essere dermatologo? Ecco, quando hai deciso di fare
03:39medicina e poi dopo è arrivata la passione per la dermatologia? Come è successo? Torniamo alla tua
03:46gioventù, ecco, quando stavi finendo il liceo. Cos'è successo? Mi riporti indietro nel tempo.
03:53Allora, innanzitutto il liceo, liceo classico, quindi con grandi professori, soprattutto cito un
04:00professore di greco eccezionale, un uomo che non è, greco me l'ha insegnato un pochino, ma soprattutto
04:07di cultura, ha insegnato ad apprezzare la curiosità del conoscere la cultura, la bellezza che c'è
04:15nell'approfondire, nel conoscere. E in questo ambito, in questa ottica mi piace medicina,
04:22diciamo, non come normalmente uno viene guidato nella scelta di medicina. Tu sai che i medici
04:30prevalentemente scelgono medicina per due ragioni. La prima ragione è perché vogliono aiutare
04:35tutto il mondo a salvare. La seconda ragione è perché vogliono salvare se stessi, quindi sono
04:40un po' epocondriaci. Quindi normalmente questi sono i motori che spingono la medicina. Il mio
04:46era diverso, era puramente una voglia conoscitiva perché amavo le lettere classiche. Ovviamente
04:53le lettere classiche ti danno poco da lavorare, per cui ho scelto la più scientifica delle materie
05:02umanistiche, oppure la più umanistica delle materie scientifiche. Vedila come la vuoi.
05:07Medicina è questo, perché è una scienza, ma è inesatta. Ci vuole comunque fantasia, creatività,
05:14gusto, arte e cultura, perché non ha un dato preciso come può essere un'ingegneria, dove
05:22al numero corrisponde un risultato. Da noi è un po' più dinamica. Quindi questa passione
05:27del conoscere. Crea per la medicina, non per la dermatologia in generale. Quindi mi è
05:32piaciuto, corso di laurea bellissimo, lo rifarei mille volte. Veramente si impara tanto, ottimi
05:43docenti. A Modena l'ho fatto, mia città natale, sede dell'università in cui sono cresciuto.
05:50Poi mi piace la ricerca. In realtà quello che mi motivava era la ricerca. Quindi inizio a frequentare
05:56ricerca, in un laboratorio di immunologia, dove stava ai tempi il grande prof Franceschi,
06:03ancora attivo personaggio sulla longevity proprio, uno dei fondatori degli studi di longevità
06:09nel mondo. Quindi personaggio molto interessante, un laboratorio di ricerca immunologica bellissima,
06:16ma poco legato, poco pratico, poco concreto. Cioè le celluline, le pipette, i laboratori.
06:24Invece volevo qualcosa anche che fosse sul paziente. Diciamo che questo era un po' il mondo.
06:31E da lì un po' mi viene suggerito, nell'esplorare varie materie della medicina, mi viene detto da qualcuno
06:42ma a Modena c'è un bravo clinico, ma anche un grande ricercatore, una persona con una bella
06:49mente brillante e così. Che cosa fa? Permatologia. Immagina quanti anni fa, mai tanti, quindi parliamo di un bel po' di anni fa.
07:05Non ti sa i numeri, ma diciamo il 3 con 1 0 ci sta dietro. E quindi così, c'era questo coso così.
07:13E allora la dermatologia... Chi era questo prof? Te lo rivelo dopo, questo che mi ha affascinato.
07:21No, era proprio la sensazione che a medicina, anche parlando con i colleghi, diceva, ma no,
07:26ma io ero un po' la consecchione. Ma no, tu che sei così bravo, ma vai a fare dermatologia, tu volevi fare materie
07:33ben più importanti. E io vado a vedere, per curiosità, perché mi ha sempre spinto la curiosità.
07:39E lì ho incontrato un grande maestro, il prof. Giannetti, assolutamente il prof. Giannetti.
07:45Te, veramente, è una persona che tu ben conosci, meravigliosa, meravigliosa proprio di testa, di modi, di umanità.
07:53Cioè un maestro non solo di dermatologia, ma di umanità. E con lui mi ha introdotto
07:59nel laboratorio di ricerca della professoressa Seidenari. Altra donna splendida, innovativa,
08:06ricercatrice, con un gran metodo. E soprattutto entrambi molto inseriti nei piloni di ricerca
08:15internazionali. Cosa che non era molto frequente in Italia a quel tempo. E quindi mi affascina.
08:21E allora faccio la tesi, inizio a frequentare, faccio il dermatologo, mi metto a fare ricerca
08:26e mi metto un po' ad andare in giro per il mondo. E questo mondo mi piace sempre di più.
08:32Poi ho l'occasione, con il prof, poco dopo che mi sono specializzato, avevo appena iniziato
08:38il dottorato, di iniziare una carriera accademica con un posto da ricercatore.
08:43Da lì è partito il tutto. Quindi un po' di avventure nel mondo, tempo speso su voli
08:50incontabile, qualche periodo passato in Australia, qualche periodo passato in America e poi cercato
08:58di mettere in gioco quello che imparavo e quello che mi incuriosiva sul nostro campo.
09:04E tra l'altro tu hai nominato l'amato, il gran professor Giannetti, è stato maestro
09:12per tanti dermatologi e adesso occupi uno dei posti chiave importanti che Giannetti occupò.
09:24Perché Giannetti è stato anche presidente della SIDEMAST, come adesso poi dopo tu sei arrivato.
09:30quindi questo un po' a descrivere questa tua carriera e anche tante tue passioni, perché
09:39ogni dermatologo poi ha le proprie passioni. Tu sei stato sempre l'avanguardia nella tecnologia
09:49oltre che nella ricerca, perché hai parlato tra i primi in Italia di alta tecnologia, dai
09:59laser fino al dermatoscopio, quindi la dermatoscopia. Cos'è che ti appassiona di più di quello
10:09che fai?
10:10Allora, la dermoscopia è stato un primissimo amore, bellissima. E quando iniziai la dermoscopia
10:19non c'era ancora, c'erano i primi lavori della scuola austriaca tedesca, in Italia iniziava a circolare
10:28in pochissimi centri. E questo mi aveva affascinato fin dall'inizio, perché è un altro occhio,
10:34un'altra visione, si può vedere di più. E da lì oltretutto permette di fare diagnosi di un ambito
10:41che mi ha sempre appassionato, diagnosi di tumori cutanei, diagnosi precoce. Quindi questo è stato
10:47veramente il mio inizio. Oltretutto applicando, grazie alla Seidenari che aveva portato uno strumento
10:54dal Giappone, un video di dermatoscopio, forse credo il primo arrivato in Italia, applicando la video
11:01di dermatoscopia anche all'intelligenza artificiale. Parliamo degli anni 90, ragazzi, quindi cosa che adesso
11:07è ovvio, lì era come leggersi, pensare ai tempi di allora è come leggere un libro di Orwell. Uno dice
11:13cavolo, ci avevano preso. E' proprio così. Però era in un momento in cui questo non era ancora immaginabile.
11:21E quindi nasce questa passione. Poi mi appassiono, come dici tu, ai laser. Ma più che ai laser, a quelli che
11:27bruciano e distruggono, ai laser diagnostici. E in particolare alla microscopia confocale, che è stato il primo
11:34laser diagnostico. Allora uno strumento ingombrante, complicato, impegnativo. Oggi uno strumento
11:41maneggevole che molte cliniche avanzate hanno. Perché? Perché permetteva di vedere le cellule,
11:49l'istologia, senza fare una biopsia. Per me era un mondo meraviglioso, era una scoperta bellissima.
11:55Poter studiare il tessuto in vivo, così com'è, senza dover fare un prelievo, togliere, tagliare, eccetera.
12:02E comunque danneggiare. Allora figurati, per la diagnosi di tumore cutanei, questo è
12:06uno strumento meraviglioso. Ti risparmia molte asportazioni, ti fa trovare tumori come
12:12il melanoma o il basalioma, anche molto piccoli nelle loro fasi iniziali. E ti permette di
12:18definire con più precisione la diagnosi. E poi anche in altre applicazioni di, diciamo,
12:23fisiopatologia, lo studio della pelle, i suoi cambiamenti, l'invecchiamento cutaneo.
12:29È un magnifico strumento per studiare le modificazioni della cute e dell'invecchiamento cutaneo
12:34senza dover fare biopsie. Si trovano delle alterazioni che oggi possiamo riconoscere
12:41anche direttamente in vivo.
12:43Eh sì, ma infatti io ricordo che Modena è stato, credo, il primo centro in cui si è cominciato
12:53a utilizzare, studiare le applicazioni del microscopio confocale.
13:00E quindi anche in questo ci sono pagine di storia della dermatologia italiana e alcune
13:12di queste importanti sono state scritte proprio a Modena, quindi alla scuola di Modena.
13:17Ma tu poi da Modena sei andato fuori, no? Da Modena. Perché adesso sei a Roma. Sei a Roma.
13:26Da quanto tempo sei a Roma? E cosa ti porti nell'animo di questa esperienza, di questo passaggio?
13:36Poi da Modena a Roma, quelli che possono essere i tuoi progetti adesso che dirigi la Sapienza?
13:43Devo dire che Modena è stata una magnifica esperienza di professionale, di gruppo, di
13:53crescita, di anche collaborazioni con i vicini come l'ospedale di Reggio Emilia che era diventato
14:01nel frattempo ieri CCS. Ho avuto l'onore di dirigere la cattedra e la scuola che aveva
14:07diretto prima di me il prof. Giannetti per una decina d'anni, dal 2011 fino al 2021 che poi sono
14:16andata a Roma. Lì ho fatto anche il preside della facoltà. Poi a 50 anni succede qualcosa che devi
14:24vivere una seconda giovinezza probabilmente e quindi alla soglia dei 50 anni cosa facevo?
14:30rimaneva Modena, continuavo a lavorare in regione o arriva questa possibilità, questo concorso
14:38su Roma Sapienza. Roma Sapienza è la sede dove è nata la drammatologia italiana, è un posto
14:47storico, affascinantissimo, interessantissimo con tante situazioni complesse che ovviamente
14:56la sapevo avrei trovato lì ma sicuramente il cuore pulsante dove è nata la drammatologia
15:04italiana. Quindi in questo senso il fascino della sfida è stato decisamente molto forte
15:10piuttosto che rimanere in una situazione comoda. E ovviamente la Sapienza è una grande università,
15:17grande in tutti i sensi, grande per numeri, grande per potenzialità, più grande per risorse,
15:23grande anche come network di scienziati in varie discipline, quindi anche progetti, progettualità
15:31di vario tipo sono ovviamente più facilmente meglio raggiungibili da quella sede, c'è niente
15:38da fare, è il cuore, è un po' il centro pulsante dell'università italiana. Mi sono stato accolto
15:45davvero molto bene, è stato accolto davvero molto bene con grande entusiasmo, con grande
15:50passione e supporto da parte di tutti, quindi sono molto contento. Poi tanto lavoro da fare,
16:00stiamo costruendo e rinnovato completamente tutta la parte tecnologica della clinica, cresciuta
16:07come risorse, posizioni, ora ho tre giovani ricercatori, ricercatrici, un professore associato,
16:18un professore ordinario, affiancati tutti di giovane età e di grandi energie con cui si
16:25collabora e si stanno facendo molti progetti. La clinica, la Sapienza ha sotto di sé collegati
16:33Policlinico Umberto I, quindi la Dermatologia Policlinico Umberto I, ma c'è anche il Sant'Andrea
16:41e c'è anche il Polo Pontino Latina, perché sono sempre sedi di università, quindi è una
16:47grande collaborazione con un numero importante di docenti, abbiamo 12 docenti. In più oggi
16:54la Sapienza è in convenzione con l'IBI, quindi abbiamo la clinicizzazione della struttura
17:02complessa di dermatologia clinica che sarà presto a direzione universitaria e l'IBI è
17:07un grossissimo centro per tutte quelle che sono le malattie dermatologiche, per i numeri
17:14che ha e per la forza anche strutturale che ha e ha tutti i servizi, è l'unica sede che
17:20ha letti di ricovero per dermatologia nella regione Lazio, quindi per noi anche da un punto
17:25di vista formativo, culturale e di ricerca è assolutamente una conquista molto importante,
17:33una collaborazione molto importante. L'IBI è assolutamente un centro di altissima qualità
17:39con dermatologi eccellenti con cui si collabora e si lavora molto bene.
17:46Sì, difatti è riconosciuto a livello internazionale, ed è eccezionale che sia tu a guidarla.
18:00La parte di ricerca, la collaborazione sulla parte di ricerca e adesso con la collaborazione
18:06per l'università. Abbiamo bisogno di formazione e l'IBI per la formazione è una risorsa incredibile
18:13perché fa numeri molto importanti di visite dermatologiche e di servizi dermatologici.
18:19Direi che sono grandi numeri anche, sia come pazienti che vengono seguiti e quindi la possibilità
18:28di poter fare una ricerca clinica molto importante, molto produttiva. Molto bene questo, è un bellissimo
18:39futuro della dermatologia italiana che ha molto da dire nel mondo, come ha fatto nel passato
18:46con grandi nostri maestri e adesso è positivo.
18:50E come stiamo facendo nel presente?
18:52Ecco, come adesso.
18:54Abbiamo avuto un congresso mondiale a Milano nel 2019, un congresso internazionale a Roma
19:00quest'anno, abbiamo rappresentanti nei bordi delle società dell'International League e
19:06dell'International Society of Dermatology. Quindi la dermatologia italiana pesa e si sente,
19:11una dermatologia importante e la vogliamo continuare a mantenere così perché ci crediamo.
19:17Sono molto contento di questo, anche io come vecchio dermatologo. Pensare a nuove generazioni
19:22che possono vantare come noi lo stiamo facendo adesso con i nostri precedenti maestri, dire
19:27io ho avuto questi maestri, uno di questi sei tu, indubbiamente Giovanni.
19:32Ecco, io prima di lasciarti ti faccio una domanda che amo fare a tutti gli ospiti di Skin
19:40Longevity Magazine, anche questa molto personale. Se tu potessi in questo momento scrivere una
19:51piccola paginetta di storie della tua vita che poi resterà lì ai posteri per tutto.
20:00Ecco, qual è stato un momento della tua vita che tu ricordi con grande piacere, un momento
20:07che può essere stato determinante per diventare Giovanni Pellacani, come sei adesso,
20:14professore Giovanni Pellacani. Quindi se c'è stato un qualche cosa che tu reputi davvero
20:18importante, questa è la cosa importante che per me è stata una svolta, oppure mi ha aiutato
20:26tantissimo, che può essere stato un personaggio o un fatto. Cosa ti ricordi?
20:31Allora, sicuramente un momento molto importante che io mi ricordo nella mia vita e che mi ha
20:36segnato molto è stata la mia esperienza a Sydney, in Australia. È stato molto formativo,
20:46soprattutto il prof con cui stavo facendo una visiting professorship là, il prof Scott
20:55Menzies, un grande della dermatoscopia, che mi ha insegnato due cose. La prima è questa,
21:02che un grande scienziato non ha 100 lavori all'anno. Un grande scienziato ha un lavoro
21:10ottimo all'anno, al massimo. Poi gli altri sono riempitivi, però focalizzarsi su un
21:16lavoro e quel lavoro deve essere un progetto, una storia, qualcosa che racconta un po' di
21:22te nel tuo progresso, passaggio della scienza. Quindi costruire una narrativa di quello che
21:29stai cercando. Quindi evitare quello che oggi un po' succede nel pubblicare in modo
21:34massivo, ma di tante cose, ma focalizzarsi su un percorso per approfondire, scoprire
21:41sempre di più e capire meglio. Quella secondo lui è la ricerca. E l'altra cosa importante
21:46che ha insegnato è che c'è anche qualcosa oltre la tua vita, il tuo lavoro, oltre la tua
21:50ricerca. C'è un mondo fuori bellissimo e che va goduto. In Australia alle 5 del pomeriggio
21:56sono tutti in spiaggia con la tavola da surf o a farsi il barbecue. Quindi anche questo
22:02è importante. Cioè dedicarsi alla vita, alla propria professione, ma anche dedicarsi
22:07agli altri aspetti della tua vita, che possono essere la vita, la tua famiglia, i figli, la
22:12natura, i tuoi hobby, il tuo tempo libero, perché di fondo di vita ne abbiamo una sola.
22:17Belli. Bellissimi. Bellissimi questi messaggi, bellissimi questi momenti di vita che ci hai
22:23dato. Io sono molto contento che sei stato nostro ospite qui a Skin Longevity Magazine.
22:31Spero di averti ancora presto come ospite anche per raccontare una delle tante cose, ricerche,
22:38news che tu stai portando avanti e che stai realizzando. Con grande piacere. Grazie ancora
22:47Giovanni e a presto. Un abbraccio. Grazie, grazie a presto. E passiamo adesso al prossimo
22:55ospite, il dottor Giuseppe Noto da Palermo, ma prima guardiamo il servizio.
23:02La nostra pelle è ogni giorno esposta a diversi fattori che possono danneggiarla, ma il più
23:10importante e spesso il più sottovalutato è il sole. Esporsi troppo e per molti anni alla
23:16luce solare, specialmente senza protezione, può portare a delle alterazioni nella pelle,
23:22alcune delle quali possono trasformarsi in veri e propri tumori. Il più frequente è il carcinoma
23:28basocellulare, che di solito cresce lentamente e raramente si diffonde, ma se non viene curato
23:34può danneggiare i tessuti circostanti. Poi c'è il carcinoma squamoso, che può penetrare
23:40più in profondità e in alcuni casi può dare origine a metastasi. Il più temuto però è il
23:46melanoma, che può essere molto pericoloso se non viene diagnosticato subito. La vera chiave
23:52è la prevenzione. Proteggersi dal sole è fondamentale. È importante anche imparare
23:58a osservare la propria pelle, notare se compaiono nuove macchie o se alcune cambiano colore, forma
24:04o iniziano a dare fastidio. In questi casi una visita dal dermatologo può fare davvero
24:10la differenza. Bene, è con grande piacere che vi presento il secondo ospite di questa
24:20puntata eccezionale. Come eccezionale è il dottor Giuseppe Noto, amico carissimo, ma responsabile
24:31dell'unità operativa di dermatologia del Dipartimento Oncologico La Maddalena di Palermo. Ed è fondatore
24:40e presidente dell'associazione Oncoderm. Grazie Giuseppe per essere ospite con noi qui a Skin
24:50Longevity Magazine. Grazie a te e grazie a voi di questo invito, è un piacere. Sai come è nello
24:58spirito di questa trasmissione chi ci segue ama conoscere i nostri ospiti, i personaggi che
25:09rendono grande la dermatologia italiana. E tra questi naturalmente ci sei tu con tutto il tuo
25:18percorso, con la tua carriera, insomma con tutto quello che hai fatto e che stai facendo e farai.
25:25Ci proviamo. Quindi la prima cosa che ci piace sapere da te è come è successo che Giuseppe
25:36che era al liceo, studiava alle scuole superiori, poi a un certo punto ha detto ma io amo la medicina
25:43voglio fare il medico. Però poi subito dopo è scattata un'altra passione che è quella
25:47della dermatologia. Ecco ci spieghi come è successo. Torniamo a Giuseppe quando aveva 18 anni.
25:55Alle scuole medie mi vedevo medico, 13 anni, inizio del liceo mi vedevo medico, poi studi,
26:04alla fine mi iscrissi in medicina e durante il corso di laurea pensavo prima di fare l'endocrinologo,
26:11poi di fare l'anatomopatologo. Poi a un certo punto a quinto anno feci l'esame di dermatologia con
26:18Antonio Tosti che è stato il mio maestro. Il grande Tosti. Grande Tosti. Sono stato incollato
26:24al suo camice poi per cinque anni e devo dire che mi ha sedotto dal puntista dermatologico
26:29sentire le sue lezioni, poi insomma feci la tesi con lui ai tempi si faceva la tesi, si
26:34frequentava l'istituto e quindi alla fine poi sono entrato in dermatologia e sono stato
26:40ammaliato da questa branca che trovo bellissima perché c'è tutto, c'è l'oncologia, c'è la
26:46chirurgia, c'è la medicina digenerativa, la dermatologia plastica, le malattie allergiche,
26:52insomma la malattia patologica, sono appassionato da sempre di sto patologia cutanea, quindi la
26:56trovo una branca bella e completa. Sì e poi tutte le tue grandi passioni come dermatologo,
27:07pensa che c'è un aneddoto che pochissimi sanno, anche pochissimi colleghi, è che 25 anni
27:16fa, 26 anni fa nacque l'Isplad che è la società internazionale di dermatologia plastica e
27:24rigenerativa e io ricordo che dopo pochissimo tempo che nacque l'Isplad, tu sei stato uno
27:35dei primi ad aderire all'Isplad, incontrandomi un giorno ci dicesti, questa è una bellissima
27:44associazione, ma occuparsi di pelle che invecchia vuol dire occuparsi anche di problemi oncologici,
27:53perché è una pelle che invecchia, è una pelle che o perché viene la keratosi, la keratosi
27:58attinica, si incrocia con i problemi oncologici e quindi è stato merito tuo, noi ti dobbiamo,
28:05noi dell'Isplad, il fatto che poi abbiamo aggiunto sul tuo suggerimento, la società internazionale
28:11di dermatologia plastica e oncologica, perché in effetti è così, è di fatto una delle
28:21tue grandi passioni che ti hanno spinto anche a creare un'associazione a Palermo di cui
28:26magari ci potrai anche raccontare, piacerebbe che tutti sapessero qualcosa di più di Oncoderm,
28:32ma tua grande passione è quella dell'oncologia, i tumori della pelle entri a tutto campo diciamo
28:40sì, ecco, quindi approfitterei di questo per chiederti cosa ti piace di più del tuo essere
28:48dermatologo, cioè che cosa ti appassiona?
28:52Allora la diagnostica, quindi il contatto col paziente può sembrare un luogo comune, ma
28:57parlare con le persone, empatizzare, spiegargli le cose, visitare le persone a me piace molto
29:04e poi la parte oncologica è chiaro che adesso ha un sacco di strumentazioni come tu ben sai
29:09che ci danno un'autonomia diagnostica che prima era sempre rilevante, ma adesso molto
29:16più approfondita e quindi l'aumento di incidenza dei tumori della pelle che sono aumentati del
29:21100% negli ultimi 30 anni. Il dermatologo ha un ruolo chiave in questo, la diagnostica nella
29:26terapia, quindi nel trattamento di tutti i tumori della pelle, non solo il melanoma,
29:31i neri del melanoma, ma anche i tumori epiteliali, i tumori non melanoma come vengono chiamati
29:36adesso, quindi anche la diagnostica precoce di tumori più rari come i linfomi cutanei,
29:41nel mio dipartimento trattiamo i linfomi cutanei o gli stati pre-linfoma cutanei in dermatologia
29:47in ottica dipartimentale, quindi collegialmente. Ma comunque io mi appassiono di tutta la dermatologia,
29:53faccio tutta la dermatologia a 360 gradi, ho dei laser, insomma UVB a banda stretta, è
30:00una branca che, ripeto, mi ha ammaliato. E poi l'istopatologia, io adoro molto l'istopatologia
30:06da sempre, ho sempre avuto questa passione per l'istopatologia e quindi con le patologhe
30:10del mio dipartimento spesso guardiamo insieme i vetrini, abbiamo fatto dei lavori anche insieme,
30:16insomma è una cosa che secondo me completa molto il dermatologo dal punto di vista clinico
30:21diagnostico. La clinica e l'istopatologia, morfologia clinica e morfologia istopatologica.
30:28Anche il confocale che adesso va per la maggiore quando diventerà, secondo le ultime indiscrezioni,
30:34OCT, quindi quando riuscirà a fare vedere la pelle in maniera verticale e a questo punto
30:39l'istopatologia diventerà di nuovo un bagaglio che deve essere insegnato e deve essere approfondito
30:49dai dermatologi clinici, perché la struttura istologica è fondamentale.
30:54Ecco sì, mi fa molto piacere che tu abbia sottolineato questo aspetto della dermatologia,
31:01che è quello dell'anatropopatologia e quindi la parte istologica. Negli ultimi anni i dermatologi
31:12utilizzano sempre di più, per fortuna, il dermatoscopio. Quello che tu hai appena detto lo ritengo
31:22estremamente importante perché un grande sforzo dovrebbe e dovrà essere fatto anche dalle
31:28scuole di specializzazione, ma tutti i centri adeguati per tornare a insegnare in maniera
31:36importante il valore dell'istologia, sempre di più per legarlo poi alle immagini dermatoscopiche.
31:46Sono d'accordissimo, anche nel post specializzazione, anche nel corso dei congressi, convenzi, nel
31:52post graduate. Difatti, ecco, questo è auspicabile, tornare a parlare molto di istologia e di istopatologia,
32:02anche perché purtroppo sono pochi i dermatologi che si dedicano, anima e corpo, all'istopatologia,
32:12ma è fondamentale. Però abbiamo accennato alla dermatoscopia, anche tu sei stato uno dei primi,
32:20in Italia, ad occuparti di questo e a svilupparlo, tra l'altro a insegnarlo anche a molti giovani
32:28colleghi.
32:29Nel 1987 furono fatti i primi articoli nel Journal of American Academy e poi cominciamo quando
32:36ero all'università, prima che io lasciassi il mio ruolo universitario per prendere l'unità
32:41operativa, di cui adesso sono ancora in attività. Avevo 38 anni, quando cominciai, improprio,
32:49diciamo, e dermatoscopia fu coltivata subito. Sì, ma abbiamo in Italia dei grandi cultori
32:56che hanno sviluppato a livello anche di consolidamento culturale, faccio il nome di Giuseppe Argenziano
33:03per tutti. Quindi la scuola italiana, devo dire che è stata sempre, assieme a quella
33:08austriaca, quella più di punta. Adesso negli Stati Uniti stanno cominciando a diffondersi
33:15i metodi diagnostici termoscopici, ma l'Italia è stata una nazione che ha fatto da precursore,
33:24diciamo, assieme all'Austria. Di questo andiamo orgogliosi.
33:27Sì, sì, infatti di questo, noi dermatologi italiani e la dermatologia italiana di questo
33:33sicuramente deve essere molto orgogliosa, ecco, sicuramente. Ma ci parli un po' di Oncoderm,
33:39come ti è venuta l'idea di creare questa associazione e cosa rappresenta Oncoderm?
33:46È una cosa di altri amici. All'inizio, quando io, presso la mia unità operativa, mi staccai
33:52dall'università, con gli amici siamo riuniti, erano tutti allievi di Tosti, cioè facciamo
33:57delle riunioni di aggiornamento. Eravamo 30-40, adesso siamo 120. Abbiamo sempre fatto
34:02questi incontri territoriali, Palermo, la provincia di Palermo, comunque la Sicilia occidentale,
34:09e ho cercato sempre di lasciarla come realtà territoriale, per fare aggiornare i colleghi
34:17del territorio, i quali ogni tanto, magari i più pigri che partono o meno, si trovano
34:21il campione, il fuoriclasse, se lo trovano a Palermo, tra l'altro facendo dei convegni
34:26monotematici spesso. E nel corso degli anni ho invitato tanta gente, tanti bravissimi dermatologi
34:32di tutta Italia, colleghi anche da paesi europei, molto esperti sulle varie branche, sulle varie
34:41azioni, sulla ricerca dermatologica in vari campi. La cosa che ho cercato di fare sempre
34:49nell'incontri oncoderma è quella di privilegiare la discussione, oltre che la relazione, perché
34:55io credo che la discussione tra l'uditorio e il relatore sia un tesoro, perché il confronto,
35:06uno si alza e dice, ma io ho visto questo, io ho visto quell'altro, e l'esperto risponde
35:11e si interfaccia con i medici che magari tutti i giorni poi affrontano i problemi clinici,
35:16questo lo trovo molto bello. Quindi questo è lo spirito fondamentalmente dell'oncoderm.
35:21Certo, e questo è lo spirito che posso dirti anima anche molti colleghi in Italia, ed è
35:30positivo, è quello che dovrebbe sempre esserci. E difatti oncoderm è riconosciuta anche al di
35:40fuori da Palermo, dalla Sicilia, a livello nazionale, come un'associazione che porta
35:45avanti in maniera importante quello che tu hai appena detto, con congressi, corsi di aggiornamento…
35:55Poi ogni anno, poi qualche volta ho recepito anche dei congressi di aggiornamento molto
36:02più grandi, tipo il Dermoscoping Tour, congressi più grandi, quindi abbiamo interfacciato le
36:07due cose, il territorio e poi gli esperti, gli esperti che hanno dato un contributo,
36:13ringrazio tutti i colleghi italiani che hanno partecipato a queste riunioni perché sono state
36:19veramente interessanti e quindi il merito è loro più che il mio.
36:23Ecco, Giuseppe c'è un'ultima domanda che vorrei farti, che ormai è un classico della
36:29nostra trasmissione, perché c'è Giuseppe Noto in questo momento, al centro di tutto,
36:38noi vogliamo sapere un po' di più anche di Giuseppe. E allora ti chiedo, se tu ricordi
36:46con particolare piacere, anche con affetto, un momento della tua vita che tu ritieni importante,
36:54significativo anche, perché può aver contribuito a farti diventare Giuseppe Noto, quindi importante
37:00dermatologo come tu sei. Quindi c'è qualcosa che ricordi con particolare e che ti piacerebbe?
37:08Scrive da qualche parte dicendo, ecco questo è stato un momento importante per me, se c'è,
37:14che può essere una persona che hai conosciuto nel corso della tua vita o un episodio o qualcosa.
37:19Allora, la cosa che mi ha più colpito, sembra rimanendo in tema, è l'incontro con Antonio
37:24Tosti, che ha fatto da spartiacque perché mi ha fatto innamorare della dermatologia, quello
37:29è stato un momento importante. Altre cose importanti è quando ho cominciato a giocare
37:35a golf, che è una cosa divertentissima secondo me, uno spartiacque pure della mia vita perché
37:39è un mio hobby, per carità, sono dilettantissimo, però rilassa molto. E poi perché no, anche
37:46quando il Palermo è salito in Serie A dopo 34 anni, ai tempi di Zamparini, adesso speriamo
37:52che insomma il Palermo possa risalire nella serie maggiore. Queste sono le cose che mi hanno
38:01colpito di più in questi anni.
38:04Senti, l'ultimissima domanda, purtroppo abbiamo solamente un minuto, però questa mi piace
38:09fartela perché tu che hai sempre amato le novità, l'innovazione, il guardare un po'
38:16più avanti, cosa pensi dell'intelligenza artificiale? Lo vedi come un pericolo oppure
38:22no, lo vedi come un'opportunità per noi dermatologi?
38:25Allora, come tutte le cose umane è l'uso che se ne fa, quindi anche la comunicazione
38:31come adesso, l'era digitale che noi stiamo vivendo in maniera travolgente, almeno la mia
38:36generazione ha vissuto questo passaggio dell'era digitale che ha trasformato la comunicazione,
38:41è un'opportunità, l'uso che se ne fa è importante, quindi l'uso ancillare rispetto
38:47alle attività umane, io credo che sia utilissimo anche nella nostra branca. La cosa che mi inquieta
38:54un poco, non a livello dermatologico ma a livello generale, è la possibilità di manipolazione
39:00delle masse, che nel caso dell'intelligenza artificiale può essere anche inquietante.
39:06Nella medicina secondo me è una cosa veramente importante, innovativa e può darci grandissime
39:14opportunità, tutti i medici, non solo i dermatologi.
39:17Sì, guarda, sono perfettamente allineato a quello che tu dici, anch'io credo che sarà
39:22per noi un'opportunità, però deve essere maneggiata bene, ecco, con cura, come si dice.
39:31Mi ha fatto molto piacere avere ospite qui in trasmissione, Giuseppe, ci hai detto tante
39:39cose interessanti, pezzi di storia della dermatologia italiana che mi fa tanto piacere che
39:46anche i più giovani colleghi e chi è appassionato ai problemi della pelle possa sapere.
39:55Quindi spero di averti ancora in trasmissione per parlare di cose importanti, anche di oncoderm
40:01che stanno bollendo in pentola.
40:03un caro abbraccio e grazie per essere stato con noi, grazie.
40:10Grazie a te, grazie a voi tutti.
40:11Grazie Giuseppe, ciao.
40:13Ringraziamo i nostri eccezionali ospiti e quindi il professor Giovanni Pellacani che ci ha
40:22parlato dell'importanza dell'alta tecnologia e della diagnostica in dermatologia e anche
40:30della SIDEMAST di cui è appena diventato presidente.
40:34Ringraziamo anche il dottor Giuseppe Noto che ci ha parlato dell'importanza dell'oncologia
40:44in dermatologia e quindi dei tumori cutanei e ci ha fatto capire meglio e conoscere di più
40:52anche l'associazione Oncoderm di cui è presidente.
40:55A questo punto vi saluto, ma vi do l'appuntamento alla prossima puntata di Skill Longevity Magazine
41:12per sapere tutto ciò che è importante per mantenere la nostra pelle sana e giovane in maniera naturale.
41:25Grazie a tutti.
41:55Grazie a tutti.
42:25Grazie a tutti.

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