MILANO (ITALPRESS) - Nel corso di "SkinLongevity", magazine televisivo dell'agenzia Italpress, Antonino Di Pietro intervista Giulio Ferranti, dermatologo e anatomo patologo, membro del Consiglio Direttivo ISPLAD. Il ruolo dell'anatomopatologo tra gli argomenti al centro del colloquio.
sat/gsl
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NovitàTrascrizione
00:00Una puntata eccezionale come vi avevo promesso perché il secondo ospite come il primo è
00:12eccezionale perché con grande piacere abbiamo qui in Skin Longevity il dottor Giulio Ferranti,
00:23un amico carissimo da tantissimi anni, specialista in anatomia patologica e dermatologia,
00:33già dirigente medico specialista in anatomia patologica e dermatologia presso l'Istituto
00:41Dermopatico dell'Immacolata di Roma, famosissimo IDI di Roma. Presidente di Istology, un'azienda
00:50che gestisce un importantissimo laboratorio di anatomia patologica, membro e socio fondatore
01:00del consiglio direttivo dell'Isplad, società internazionale di dermatologia plastica e
01:06rigenerativa. Giulio grazie per essere con noi, sicuramente chi ci sta seguendo da casa vuol
01:16sapere come è nata questa tua passione e quindi come hai fatto a diventare l'importante
01:24famoso Giulio Ferranti istopatologo-dermatologo-dermoistopatologo? Cosa è nata prima? La passione, l'amore
01:38per la dermatologia o quella dell'istologia o viceversa? Ecco, raccontaci.
01:44Grazie Antonino, bellissima presentazione. Molto sinteticamente posso dire questo. Mi sono
01:52appassionato delle scienze morfologiche già da studente, diciamo, quando ero ancora all'università.
01:58Una delle scienze morfologiche più significative naturalmente è proprio la dermatologia e uno
02:07dei centri principali della scienza dermatologica, della disciplina dermatologica era l'istituto
02:14termopatico dell'Immacolata, cioè lì di Roma. Nel lontano 1980 io andai in ospedale, chiesi
02:24permesso di frequentare, per imparare, per vedere un pochino le varie malattie dermatologiche,
02:31come avvenivano, come si modificavano, come venivano curate e pian pianino sono entrato
02:38un pochino nel mondo della dermatologia. Fin quando, più o meno sarà stato fine anni
02:4480, fine 1980, inizio probabilmente 1981, un professore dell'istituto termopatico dell'Immacolata
02:53mi disse che dovevo approfondire oltre che la parte clinica della dermatologia anche la
03:01parte istologica, perché per avere una completezza di preparazione probabilmente conoscere un pochino
03:08anche l'istopatologia cutanea era di grande aiuto per poter affrontare poi le problematiche
03:15delle diagnosi e se vogliamo anche delle terapie. E così timidamente andai nel laboratorio di
03:21anatomia patologia dell'istituto termopatico dell'Immacolata, allora non era grandissimo,
03:26comunque insomma si lavorava, si facevano dei casi, c'era un professore che fu di fatto il
03:33mio maestro e io cominciai a frequentare dapprima contemporaneamente la mattina le corsie
03:39dell'ospedale e il pomeriggio e devo dire anche la sera il laboratorio di anatomia patologica
03:44e pian piano mi accorsi che effettivamente riuscivo a comprendere meglio le malattie vedendo
03:52anche il preparato istologico e pian pianino tutto sommato il mio amore si spostò più
03:58verso l'istopatologia, verso il mondo microscopico, chiamiamolo così, rispetto al mondo invece
04:06macroscopico, sono due situazioni che devono andare insieme, sempre molto coese perché
04:12è fondamentale per la diagnosi, per noi storici conoscere l'opinione del clinico e per il
04:18clinico conoscere l'opinione dell'istopatologo. E pian pianino il laboratorio si ingrandì,
04:23passavano gli anni, io cominciai a fare la carriera classica ospedaliera, a quei tempi
04:29c'era l'aiuto, c'era l'assistente poi l'aiuto, alla fine divenne anche responsabile del laboratorio
04:35e portammo la casistica del laboratorio ad arrivare a ben 25-26 mila casi l'anno,
04:41che sono moltissimi anche perché in questi 26 mila c'erano dei casi particolarmente complessi,
04:49particolarmente pericolosi e se vogliamo in qualche modo siamo riusciti a risolvere dei
04:56problemi anche molto significativi a tanti pazienti, proprio unendo insieme l'esperienza
05:02del clinico, dell'ospedale e dell'istopatologo. Contemporaneamente in qualche modo avevo anche
05:11una mia attività personale, privata, dapprima apri un laboratorio non molto grande a Roma
05:18di anatomia patologica, poi pian pianino questo laboratorio si è piuttosto ingrandito, anzi
05:23è diventato molto significativo e se appunto a Lidi abbiamo raggiunto un massimo di 25-26
05:29mila casi, noi siamo ormai come attività privata, abbiamo superato i 50 mila casi, quindi
05:35siamo una realtà in Italia per quanto riguarda l'istopatologia, l'istopatologia in genere
05:42ma soprattutto l'istopatologia cutanea, una realtà piuttosto significativa. Se vogliamo
05:50mi sono innamorato dell'istopatologia e stiamo convivendo ancora con l'istopatologia nonostante
06:00siano passati quasi 50 anni. Credo che alla fine convolerò il matrimonio e ovviamente
06:07spero che Antonino sia il mio testimone di nozzi.
06:11Beh ma è una bellissima realtà la tua storia, anche perché penso che 50 mila casi in un anno
06:24siamo a livello europeo, internazionale, quindi non solo in Italia, il tuo è sicuramente
06:35uno dei riferimenti più importanti non solo nazionali ma europei direi, questo grazie alla
06:44tua importante esperienza e preparazione. Il compito dell'istologo e quindi il tuo compito
06:53è importantissimo perché tu prima hai parlato di casi difficili ma i casi difficili sono molto
07:00frequenti in dermatologia. Basta pensare quando togliamo un neo che è anomalo nel colore, nella
07:09forma e sospettiamo che sia magari un melanoma, ecco quindi qualcosa di brutto, di davvero importante
07:18e il tuo compito è quello di dare la sentenza, cioè dire sì è un melanoma o non è melanoma.
07:26Quindi compito molto importante, molto delicato e molto difficile perché non si può sbagliare.
07:33Ecco mentre un clinico può anche permettersi insomma ecco di sbagliare e quando non è sicuro
07:39qual è la ciambella di salvataggio? È il tuo laboratorio di istologia, quindi sentiamo
07:47Giulio Ferranti e vediamo che cosa ci dice con l'istologia e poi a te l'ultima parola,
07:54quindi il tuo è un compito molto delicato, molto importante perché tu decidi o questo o
08:03non lo è. Ed è la ragione per cui sei per noi dermatologi qui in Italia il più importante
08:13riferimento per quel che riguarda l'istopatologia cutanea. Ma Giulio c'è qualcosa che ti appassiona
08:21di più in quello che fai ogni giorno, cioè c'è qualcosa che tu vorresti anche allargare, amplificare,
08:36qualcosa che ti appassiona così tanto che ritieni che si faccia ancora poco e che invece tu che sei
08:43visionario, tu che guardi sempre più avanti invece potrebbe essere fatto. Ecco lanciamo un messaggio
08:50anche questo che riguarda anche le istituzioni. Certo, guarda io allora già tuttora il laboratorio,
08:59l'azienda che tu hai prima accennato è in joint venture con altre aziende che hanno due grandi
09:07laboratori, uno a Milano e uno a Londra e quindi adesso il mio sogno di fare una specie, adesso se il termine
09:15forse non sarà specifico, ma di holding dell'istopatologia, ovviamente delle varie branche, quindi di tutta
09:22l'istopatologia, la mia branche e quella dermatologica rimarrà quella, ma poi ci sono tutte le altre branche,
09:28c'è la ginecopatologia, c'è l'istopatologia endoscopica, insomma l'uropatologia, l'istopatologia è di fatto
09:40il gold standard per tutte le specialità mediche e quindi sto cercando di creare un gruppo, un grande holding
09:48che possa servire in modo rapido non soltanto il privato, ma anche le strutture, i casi di cura, anche gli ospedali,
09:58anche le strutture pubbliche. Si parla tanto di lista d'attesa, magari se uno pensa alla lista d'attesa,
10:06pensa alla visita, ma ci sono liste d'attesa anche per le diagnosi stopatologiche, non pochi giorni fa
10:14c'è stata quella situazione, una città del sud, ma ti assicuro e assicuro ai nostri telespettatori
10:26che problemi di questo tipo ci sono in tutta Italia, ci sono in tutta Italia per vari motivi, il motivo
10:34principale è che gli anatomopatologi sono ormai come i panda, perché sono veramente pochi,
10:42per vari motivi, probabilmente perché la scienza è difficile, perché la scienza porta a delle
10:50responsabilità altissime, è quella che tu hai giustamente accennato, la terza cosa perché
10:57nell'ambito dell'anatomia patologica c'è anche l'autopsia, quindi chi fa la specializzazione
11:03in anatomia patologica deve fare anche autopsia, l'ho fatta circa 100 quando ero ai tempi della
11:09specialità. Quindi forse tieno un pochino lontano i giovani colleghi, di fatto sono pochi
11:17gli anatomopatologici, quindi i ritardi per le diagnosi di stopatologia, di cui si è parlato
11:24anche in televisione con una forma di scandalo addirittura, hanno questa genesi, non è soltanto
11:33un problema organizzativo, proprio di mancanza di persone. Noi vorremmo creare un gruppo così
11:39forte, importante, da poter in qualche modo sia nel privato ma anche nel pubblico dare quella
11:47di aiuto che potrebbe portare a diminuire i tempi di attesa delle diagnosi stopatologiche,
11:55perché come tu sai benissimo dalla diagnosi stopatologica deriva poi la terapia e il clinico
12:01inizia una vera e propria terapia se non ha la diagnosi stopatologica e quindi è un po'
12:09un cane che si morde la coda. Noi tardiamo, il mondo stopatologico tarda la diagnosi e si
12:16tarda anche la terapia e può accadere come è successo purtroppo appunto in quello scandalo
12:21che tu hai accennato, che il paziente magari nel frattempo che aspetta la diagnosi stopatologica
12:26può avere anche grandi problemi fino al decesso. Ecco come è accaduto. Io credo che nel futuro ci dovrà
12:36essere sempre di più una joint venture fra grandi realtà pubbliche e private, perché insomma alla fine
12:44si parla di sanità pubblica e di sanità privata, non esiste secondo me, c'è la sanità. Quando tu fai
12:50come clinico una bella diagnosi di una patologia dermatologica non sei né pubblico né privato,
12:56sei un medico che fa la diagnosi e quindi io credo che creare grandi realtà anche private, magari nel privato
13:05sociale per carità, potrebbe aiutare la sanità. Ripeto sia la grande sanità privata, a Milano avete un esempio
13:13clamoroso, quel gruppo che tu conosci benissimo di cui in qualche modo è fatto anche parte e poi
13:20perché no nella sanità privata. Questo sarebbe il sogno di creare appunto la possibilità di collaborare
13:30tra pubblico e privato per poter dare poi un servizio migliore. Un altro sogno e questo anche in rapporto
13:37alla nascita della federazione delle società dermatologiche di cui sei un leader è anche quello,
13:44quello un altro, cioè forse sarebbe utile al clinico che la diagnosi istopatologica sia effettuata da un
13:54patologo che è particolarmente dedicato all'acute, i dermatopatologi e quindi io credo che sarebbe opportuno
14:02che lo Stato, il governo prenda in considerazione il fatto che la diagnosi di cute di una istopatologia
14:13cutanea debba essere fatta da chi è in qualche modo particolarmente esperto nella disciplina,
14:21cioè che abbia come me e come altri colleghi in Italia la doppia specializzazione in anatomia patologia
14:26o in dermatologia oppure sia un istologo che però ha frequentato per molto tempo un ambiente dermatologico.
14:33Questo sarebbe un altro piccolo sogno che ho, perché in fondo la dermatologia clinica,
14:42d'accordo, ma anche l'istopatologia è una scienza morfologica. Noi guardiamo con questo microscopio,
14:48è morfologia. Voi sapete benissimo che le diagnosi radiologiche possono essere firmate solo e fatte
14:58soltanto da specialisti radiologi, non capisco perché le diagnosi dermatologiche e di istopatologia cutanea
15:05come qui al microscopio non debbano essere fatte da super specialisti nella clinica dermatologi,
15:11nell'anatomia patologica degli istopatologi dedicati particolarmente all'acute. Un altro piccolo sogno,
15:17barra battaglia, che forse noi potremmo fare. Questo è quello che nell'ambito della medicina
15:26io vorrei cercare di fare negli anni che mi mancano alla scomparsa definitiva. Però annuncio
15:36che nonostante abbia una certa età, mia nonna è morta a 105 anni, quindi ho ancora circa una quarantina
15:43d'anni per stare tra voi, quindi devo fare ancora tanti esami istologici.
15:48Certo, ma di questo ne siamo sicuri perché ne abbiamo gran bisogno e tra l'altro mi ha fatto
15:57molto piacere vedere che sei sempre in compagnia del tuo microscopio che c'avevi lì accanto e che è
16:06tuo compagno d'avventure e di conoscenze. Quindi sicuramente le cose di cui hai parlato,
16:16questi tuoi progetti, questi tuoi desideri, noi li supporteremo. Noi di Skin Longevity la nostra
16:25trasmissione è molto seguita, è molto seguita sappiamo anche dalle istituzioni e quindi i tuoi
16:32messaggi, i tuoi inviti io mi auguro che verranno raccolti e anche noi come associazioni di dermatologia
16:47raccoglieremo questo tuo invito e porteremo avanti i tuoi progetti perché questo fa parte della
16:56crescita della dermatologia, della nostra disciplina. Giulio io ti ringrazio tantissimo, il tempo è
17:06letteralmente volato, se ti fa piacere e mi prometti solo 30 secondi se riesci a darci una
17:17chicca, una cosa che per te è stata importante in tutta la tua carriera, se ricordi un episodio,
17:27se hai un ricordo, qualcosa che ti è successo che tu dici, caspita ogni volta che ci penso quel
17:33momento lì è stato importante e mi ha fatto arrivare ad essere Giulio Ferranti, importantissimo
17:40dermoistopatologo. C'è un episodio che ricordi? Come tu sai io faccio molta didattica nell'ambito dei
17:49congressi, nell'ambito delle nostre riunioni, insomma facciamo molta didattica, facciamo molte
17:54convegni, conferenze eccetera. Ecco tanti tanti anni fa un medico, amico di mio padre, quindi piuttosto
18:04questo anziano, io stavo raccontando un qualcosa che era successo in ospedale e lui mi disse
18:09guarda lo sta raccontando talmente bene che a me sembra di averla vissuta questa cosa, ecco da lì ho capito
18:16che probabilmente avevo una certa capacità di comunicare e quindi mi sono dedicato anche molto
18:22se vogliamo alla didattica. Ecco questo è un episodio nell'ambito ovviamente della nostra disciplina
18:30che ricordo con molto piacere perché in qualche modo mi ha dato l'input di non soltanto lavorare,
18:38far viaggi, eccetera, ma anche di parlare di questa disciplina che naturalmente a me mi affascina.
18:46E come Woody Allen, e concludo così, lui disse che le due parole più belle del mondo non sono tante parole
18:54che si dicono ti amo, no, quella no, non sono le due parole più belle del mondo, le due parole più belle del mondo
19:00sono quelle che diciamo possiamo e speriamo sempre di dire noi, visto patologi, e cioè è benigno.
19:07Ecco questo è l'ultimo messaggio insieme a Woody Allen.
19:12Beh Giulio ti ringrazio tantissimo per essere stato qui con noi, delle tue parole, delle cose che ci hai raccontato
19:23e in bocca al lupo su tutti. Grazie Giulio, a presto. Grazie.
19:27Grazie.