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  • 30/06/2025

Categoria

🥇
Sport
Trascrizione
00:00Cari amici di Bike Channel, benvenuti a questa nuova puntata di
00:29mondo triatron. Io sono Dario D'Adonardone e quest'oggi con noi c'è il mio caro amico
00:34Andrea Schiavino. Ciao Andrea, come stai? Ciao Dario, tu bene, grazie. Bene, bene, bene.
00:39Adesso descriveremo anche il viaggio, il lungo viaggio che ha fatto il nostro Andrea per
00:42arrivare qui in studio da noi, dalla bellissima Sardegna, ma il nostro Andrea è natio di un'altra
00:49fantastica isola, la Sicilia. Allora raccontaci da Catania quando eri bimbo i primi sport che
00:54hai cominciato a esplorare. Bene, io innanzitutto grazie per l'invito Dario, io ho iniziato a
01:02Catania da piccolo col nuoto, come sport diciamo che mi ha spinto mamma, mi ha buttato mamma in
01:09acqua, però ho iniziato col nuoto a 5 anni e l'ho fatto fino all'età dei 6 anni iniziando
01:16con l'agonismo insomma. Poi per motivi di salute ho dovuto mollare, ho avuto problemi con la
01:23sinusita, quindi insomma la piscina non era proprio un ambiente adatto. Ho iniziato a
01:29fare atletica, ho buttato un po' sulla corsa, sui campi di atletica, complice anche un pochettino
01:35le corse campi di scolastici, i giochi della gioventù. Mi sono subito appassionato a quel
01:42mondo, anche se poi comunque l'ambiente acquatico non l'ho mai mollato, perché nel frattempo
01:46facevo canoa fluviale, insomma ho variato un po' di sport, dalla scherma a rugby, ho provato
01:54un po' tutto. Ok. Al che all'età di 16 anni io avevo sempre il pallino della bicicletta,
02:01mi piaceva un sacco la bici, ma proprio i miei amici giocavano a pallone anche il pomeriggio
02:06io giocavo in bici. Ok. In una delle passeggiate che facevo con mio ziro la domenica mattina ho
02:12incontrato questo gruppo di ciclisti che insomma mi hanno chiesto se avessi voluto
02:18provare col triathlon e lì mi si è aperta una porta. Cosa sapevi del triathlon prima di
02:23questo incontro? Del triathlon sapevo solo che era uno sport che mi aveva incuriosito
02:28tantissimo le Olimpiadi di Sydney 2000 perché l'avevo visto per sbaglio, cioè guardavo le
02:32Olimpiadi perché mi piaceva lo sport e ho visto questo sport qua e ho detto mamma mia questi
02:36cosa fanno? Sapevo solo questo, non pensavo ci fosse una società di triathlon a Catania,
02:41anzi, non pensavo ci fosse un triathlon in Italia. Tu nel 2000 eri già nato, ci vuoi
02:45far credere? Nel 2000 eri già nato sì, avevo una bellezza di 11 anni. Ok. Ero piccolino
02:51però insomma lo sport ha sempre fatto parte della mia vita. Cosa ti aveva colpito, cosa
02:55ti aveva ispirato di questo triathlon alle Olimpiadi? Ma guarda, la curiosità è stata
02:59tanta il più sul fatto di come questi ragazzi passassero e provassero tre sport senza
03:07col soluzione di continuità, cioè proprio questa cosa di passare da uno sport all'altro
03:10senza fermarsi. Certo. Quella mi aveva incuriosito come cosa, anche perché appunto era uno sport
03:14che non conoscevo. Ok. Quindi me lo sono trovato lì in tv senza sapere cosa fosse. E poi comunque
03:20il nuoto l'avevi già assaggiato? Il nuoto l'avevo già fatto, la corsa la facevo, la bici mi piaceva
03:23la paura. Quindi ho, quando Gabriella Mazza che era presidente della società della Multisport
03:30Catania, con cui ho iniziato, mi ha chiesto se volevo provare col triathlon, non ci ho pensato
03:34due volte. Io... Quanti anni avevi quindi quando hai cominciato? 16 anni, 17 è la prima gara. Allora
03:40diciamo che poi in quegli anni, siamo i primi anni 2000 quindi, i settori giovanili erano completamente
03:45diversi rispetto a quelli che ci sono ora. Erano piccolissime realtà, io mi ricordo la
03:51mia prima gara ero categoria allievo. Ok. Non esisteva la gara allievi, si faceva la gara
03:56insieme agli agli group, perlomeno in Sicilia, poi non so, in altre realtà. Gli allievi che
04:00sarebbero i nostri Utah attuali. Esatto, sì. Lì diciamo la prima gara, prima gara, primo
04:07testamento 2006, anche se in realtà la prima gara vera l'ho fatta nel 2005 con un testamento
04:12giornaliero. Allora, raccontaci la prima gara perché si sa, non si scorda mai, questa
04:16è una domanda classica. Dove era? La prima gara era una gara di triathlon a riposto. Ok.
04:23Un paesino in provincia di Jar, vicino Catania. Io non avevo niente, non avevo... La bicicletta
04:30me l'avevano prestata perché avevo una mountain bike ma potevo già utilizzare la bici da corsa.
04:35Non avevo un body, mi hanno dato... Allora si usava ancora lo slip con il topino
04:42su. Sono dei ricordi bellissimi. Purtroppo non abbiamo fatto il triathlon perché l'acqua
04:49era fredda. Ok. Quindi poi è stata modificata in duathlon, però comunque per me era un'emozione...
04:55Trovarsi in un qualcosa che non sai cosa è. Perché, ripeto, l'avevo solo visto la gara
05:02delle Olimpiadi e non ho visto nient'altro in giro. Quindi non sapevo cosa fosse. Quindi
05:06è stato un innamoramento a prima vista. Innamoramento a prima vista, sì. Dal 2006 io ho girato
05:10tantissimi sport. Dal 2006 io non ho più fatto nient'altro se non il triathlon. Ok. E poi
05:17com'è andata avanti? Perché, insomma, poi, come dicevamo prima, anche le gare giovanine
05:22non erano così frequenti in quegli anni. Non erano così frequenti, però devo dire
05:26che in Sicilia tutto sommato iniziava a muoversi qualcosa... C'erano delle grandi società
05:32a Palermo. Sì. Avevano un gran movimento di giovani e quindi da lì ho iniziato, insomma,
05:39a gareggiare. Si facevano delle piccole gare a livello giovanile, ma erano veramente piccole.
05:45Erano tante le gare che si facevano insieme agli age group. Ok. E poi nel 2007 io...
05:52dicembre 2007 sono partito, ho fatto un anno in marina, quindi ho mollato la presa per
05:58un paio di mesi perché ero comunque impegnato a Taranto col corso, ma fortuna mia mi hanno
06:05trasferito a Palermo. Ok. Quei sei mesi che io ho vissuto a Palermo mi sono integrato
06:09tantissimo con la squadra di Palermo che aveva un bel settore giovanile, erano tutti i ragazzi
06:13alla mia età, quindi 16, 17, 18 anni. Lì, insomma, ho stretto delle amicizie che ancora
06:21oggi porto con me e da lì veramente non ho più mollato. Poi ho finito l'anno in marina
06:29nel 2009, dicembre 2008. Il 2009 ho fatto triathlon a Catania, sempre con la Multisport, ho continuato
06:37ad allenarmi con loro. Nel 2010, dicembre 2010, ho vinto il concorso con l'attuale azienda
06:45con cui lavoro e lì è stato il trauma grosso della mia vita. Ecco, spiegaci questo trauma.
06:50Perché ho vinto il concorso, io faccio l'osservatore meteo, lavoro in torre di controllo e l'azienda
06:57mi ha trasferito ad Alghero, la sede di destinazione era Alghero che non sapevo nemmeno dove fosse
07:02questo posto. Però è curioso, da un'isola all'altra. Da un'isola all'altra, sì, inizialmente,
07:07sai, 19 anni, trovarsi in un'isola che non conosci minimamente, in un posto dove non conosci
07:15nessuno, sai, l'impatto era forte, è stato forte. Però devo dire che anche il triathlon
07:21mi ha aiutato, perché grazie alla Multisport avevo preso contatti con l'attuale mio allenatore
07:26Fabrizio Baralla. Mitico Fabrizio, lo salutiamo. Saluto Fabrizio, che mi ha inserito subito
07:31in una squadra. Quindi, sai, sono arrivato subito a Sassari, in questa città dove non
07:38conoscevo nessuno, ma mi sono subito ambientato all'interno di questa squadra e questo mi ha
07:42salvato la vita. Che bello. Mi ha salvato la vita e me l'ha cambiata perché all'interno
07:46della squadra ho trovato mia moglie, quella che oggi è mia moglie. Ciao Alice. Ciao.
07:54Tra l'altro Alice, diciamo per esteso, la conosciamo tutti noi nel nostro mondo. Alice Capone,
07:58grande campionessa, anche capace di vincere tantissime gare anche di alto livello. Esatto.
08:03E allora, lì, diciamo, sono arrivato a Sassari a gennaio 2010. Ok.
08:09Mi sono, ho iniziato a rialenicchiarmi, a riprendere un pochettino il movimento con
08:13col triathlon intorno a marzo, il tempo di portare sulla bici, insomma a fare questi
08:19grandi trasloghi. Ho iniziato a rialenicchiarmi con Alice che studiava allora all'università
08:24ancora. Quindi ci facevamo compagnia perché io, essendo turnista, non riuscivo magari a
08:29seguire sempre gli elementi della squadra con gli orari stabiliti, quindi ce l'enavamo
08:32insieme. Insomma, da lì poi ci siamo fidanzati e ecco tutto ciò che conosci.
08:40Poi c'è anche l'erede adesso da far crescere nel nome del triathlon. Esatto, è adesso
08:45arrivato il piccolo Nicolò. Ok. Ascolta, ci hai raccontato delle cose davvero
08:50bellissime, poi adesso ci hai da raccontare da quel 2010 fino ad oggi tutto il triathlon
08:55che hai fatto. Allora, quali sono i momenti salienti di questi 15 anni? Sai che sono 20 anni
09:01di triathlon? Sono 20 anni di triathlon. Ecco, faccio due conti. 20 anni di triathlon.
09:05I momenti salienti sono stati sicuramente il passaggio di... diciamo che io non sono
09:12mai stato un atleta pro, mi sono sempre reputato un buon edge group.
09:18Certo, lo sai assolutamente. In questo cammino ho seguito molto i passi di mia moglie, nel
09:25senso che Alice veniva ingaggiata magari inizialmente ai canottieri Napoli, poi siamo passati a
09:31Raschiani e quindi in tutto questo io seguivo lei. Diciamo che questi sono stati i punti per
09:39me di forza, nel senso che gareggiare per una squadra di prestigio come poteva essere
09:44canottieri Napoli 2013-2015 e Raschiani che tutti conosciamo, insomma che ha portato tantissimi
09:51risultati di alto livello, era lo stimolo per me per allenarmi con dedizione. E quindi
09:59quelli sono stati i momenti salienti. È arrivato al 2018, nel 2018 io Alice ci siamo sposati
10:05e lì sono cambiate un attimino le prospettive perché comunque io ho iniziato a allenare i
10:13giovani del triathlon di Sassari, mi sono cimentato per dare una mano a Fabrizio nella gestione
10:19del gruppo che allora era un bel gruppo di ragazzini, avevano più di 20 ragazzini, da lì mi sono
10:25innamorato, ma proprio innamorato della parte che sta dietro le quinte dell'atleta, tutto ciò che c'è
10:31dell'organizzazione della gara, della trasferta, dell'allenamento in sé. E quindi dal 2018 diciamo
10:38che ho tirato un pochettino il rem in barca per dedicarmi, per cercare di trasmettere la mia
10:43passione ai giovani. E adesso di questo dobbiamo parlare bene perché è veramente un argomento
10:48molto importante e bello, anche perché come sempre diciamo non sei solo coach ma sei anche
10:53educatore, punto di riferimento per questi ragazzi poi di varie età, adesso ci racconterai.
10:58Ma tornando al nostro Andrea Atleta, noi vogliamo sapere una gara che ti rimane nel cuore
11:03particolarmente per un luogo bello che avete visto insieme tu Alice, piuttosto perché ti sei potuto
11:08confrontare con quell'atleta lì che per te era un mito, un riferimento?
11:12Allora sicuramente per me la gara più bella in assoluto è la gara di Ischia, di Ischia Sanseptriatron.
11:21Ischia, bellissima.
11:23Uno perché non avevo mai visto Ischia, sono andato con Alice la prima volta, le prime trasferte
11:30che facevamo con i canottieri Napoli, ero arrivato secondo, sì, ero arrivato secondo
11:36e insomma era la prima gara che vestivo il body del canottieri che per me era un punto
11:46inarrivabile nel senso non è che il canottieri veniva a chiamare Andrea Schiavino perché
11:50Andrea Schiavino non era nessuno, era un edge group normale, quindi per me era un tenere
11:58alta la bandiera di quella squadra, ecco.
12:00Certo.
12:01E sicuramente nella mia vita sportiva la gara del Forte Village è stata quella che ci ha
12:09accompagnato perché l'abbiamo vista nascere, siamo sempre stati presenti dalla prima all'ultima
12:15edizione che è stata fatta l'anno scorso, è una gara...
12:20E ci saremo anche quest'anno.
12:21Ci saremo anche quest'anno, assolutamente quest'anno tornerò pure Alice a gareggiare
12:24che l'anno scorso, insomma, il Forte Village per noi è un luogo che ci ha dato tanto
12:30perché le proposte più belle che ci siamo fatti io lì ce le abbiamo fatte al Forte Village
12:36perché è complice il luogo che è meraviglioso.
12:38Certo.
12:40Quindi...
12:40Intanto prima salutiamo anche Neil McLeod per quanto riguarda Ischia, adesso salutiamo Andrea
12:43Mentastri, abbiamo un sacco di amici da salutare man mano che racconti.
12:47E poi, ovviamente, i Duatron, io sono prettamente duatleta, quindi il Duatron di Imola, che per
12:56carità, quale persona non vorrebbe entrare a Imola a correre o a pedalare, insomma, o solo
13:02a vedere il parco?
13:04Certo.
13:04Penso che sia la gara più bella ad oggi nel circuito italiano per quanto mi riguarda
13:11ovviamente.
13:11Certo.
13:11Credo assolutamente di poter condividere questa tua affermazione perché è veramente affascinante,
13:18poi il campionato italiano da tanti anni, tantissime persone, un'atmosfera unica e ok.
13:25Dal punto di vista dell'agonismo, qual è il tuo approccio con la gara?
13:30Che cosa ti chiedi quando vai in gara?
13:33Come ti sproni?
13:34Beh, sicuramente cerco di dare il massimo, cioè mi auguro di farlo e il problema mio
13:41ovviamente è far conciliare la vita lavorativa con la vita da allenatore, la vita da genitore
13:48o comunque da marito non è semplice, anche perché è considerato il livello di mia moglie
13:54e se devo rinunciare a qualcosa per la casa rinuncio io al mio allenamento piuttosto
13:58che far rinunciare Alice al suo.
14:00Ecco, proprio questo è un tema interessante, ti interrompo un attimo perché vorrei che
14:03ci parlassi del vostro equilibrio perché poi siete una scoppia, realmente una coppia
14:07splendida, divertente e piacevole stare con voi e vedere come state voi in mezzo alla gente.
14:13Ma come si riesce a essere marito, triatleta, di una triatleta che è anche mamma, lavoro?
14:25Penso che per noi che amiamo questo sport è una cosa naturale, nel senso l'equilibrio
14:30si trova venendosi incontro. Io di mio tolgo tanto per Alice, nel senso che se Alice,
14:39quando per esempio Alice ha preparato il mondiale di mezzo Ironman, che ovviamente le ore
14:43di allenamento crescevano, qualcuno doveva fare le cose della vita di tutti i giorni,
14:50quindi lì ho detto, vabbè, tanto io non devo gareggiare, non ho nessun allenamento importante
14:57da portare a termine, rinuncio al mio, magari piuttosto che farmi due ore col gruppo faccio
15:02una letta di bici, però poi torno a casa e sistemo, o se Alice doveva fare il lungo di
15:07corsa, magari la seguivo io in bicicletta, piuttosto che farmi il lungo di corsa. L'equilibrio
15:12è quello, oggi col pupo è tutto un po' più complicato, ma anche lì, grazie anche ai
15:19nonni ovviamente, riusciamo a far tutto.
15:22Ascolta, a proposito proprio delle gare della tua Alice, della nostra Alice, permettimi,
15:26perché ovviamente siamo tutti tifosi di Alice Capone, la gara sua che ti ha più emozionato
15:32quando lei è arrivata al traguardo? Io penso che tu ti emozioni sempre perché sei una
15:36persona molto emotiva, appassionata. Io sono una persona molto emotiva, per questo
15:39infatti Alice mi prende molto in giro, però io non mi nascondo, se esprimere le mie emozioni
15:45le esprimo, sicuramente la vittoria dell'Iron Man al Forte Village. Lì è stata una vittoria
15:53voluta da Alice, non ci credeva molto, perché comunque sai, Alice non è fortissima nel nuoto,
15:59quindi poi prima volta su quella distanza ci sono tante incognite che possono entrare.
16:06Quando l'ho vista in corsa, quando ha superato Sara Sandrini, lì ho iniziato a piangere,
16:12io stavo facendo la mezza perché ho fatto una staffetta. Quando l'ho vista, abbiamo corso
16:17gli ultimi chilometri insieme, caso ha voluto che la staffetta bene o male arrivassimo insieme,
16:23io ho fatto gli ultimi 4 chilometri della mezza piangendo. Quindi quella per me è stata
16:28la gara più bella di Alice.
16:30Ci vuole fare emozionare qui presente, insomma, mi ricordo anch'io quei momenti perché sono
16:34stati veramente fantastici poterli condividere con voi. Ascolta, hai parlato di Forte Village,
16:39è una gara molto importante, parliamo della Sardegna in generale, l'isola del Triathlon
16:43l'abbiamo detto tante volte, con tante questioni che potrebbero farla risolvere
16:49per farla diventare ancora più importante dal punto di vista della proposta dei suoi
16:55grandi eventi. Un altro grande evento negli ultimi anni, Arzachena, Cagliari, adesso
17:00Alghero, insomma, la Coppa del Mondo, non solo la Coppa del Mondo, adesso le World Triathlon
17:04Series nella tua isola di adozione.
17:08Eh sì, di adozione, ma ormai sono quasi al giro di boh, eh. Siamo fatto vent'anni giù
17:13in Sicilia, siamo al quindicesimo in Sardegna, insomma. Ecco, cosa ci dici di questa Sardegna
17:18isola del Triathlon? Cosa ne pensi? La Sardegna per me, insomma, è un'isola che ti permette
17:24di far Triathlon, non ti dico 365 giorni l'anno, ma 300 sì, veramente si presta tanto al Triathlon,
17:34sia al Triathlon che al Triathlon Cross, perché abbiamo avuto anche i campionati italiani di Triathlon Cross.
17:38Purtroppo mi rendo conto che venire in Sardegna è un costo, come per noi è uno sbattimento,
17:46tra virgolette, scusate il termine, ma è molto complicato gestire questi trasferimenti.
17:53Sicuramente, questo però non possiamo farlo noi, la regione dovrebbe incidere molto di più
18:00quando si organizzano delle manifestazioni di alto livello e non parlo di World Triathlon Series
18:06perché comunque quella è una cosa, cioè è la Formula 1 del Triathlon, ma già a partire
18:12da un campionato italiano per la Sardegna dovrebbe essere una cosa di prestigio.
18:16Certo.
18:17Quindi lì purtroppo mi rendo conto che sì, l'isola del Triathlon, però è difficile da far partire questa cosa.
18:28Ascolta, abbiamo parlato delle gare appunto del Forte Village, del World Triathlon Championship Series,
18:33tu sei un intenditore di Triathlon, hai visto tanti atleti da vicino, con alcuni c'hai anche gareggiato spalla a spalla.
18:39Quali sono i tuoi miti del triathlon del passato e anche del presente?
18:44Beh, sicuramente io mi sono il primo atleta che ricordo, che per me è stato un eroe, era Chris McCormack.
18:53Il mitico Macca.
18:54Il mitico Macca, che per me quando ho iniziato a capire un attimo cosa era l'Iron Man, ho detto
18:59ma guarda questo cosa fa, e mi ricordo della sua prima bici che aveva una quota gialla
19:05con tutta stilizzata la sua, perché era andata alle Hawaii con la squadra di Dubai dove era lui inizialmente.
19:15Poi, vabbè, un altro atleta a cui mi rifaccio tanto è Michele Sargilla.
19:21Oh, salutiamo anche per Michele.
19:24Con Michele abbiamo iniziato a gareggiare nel Raschiani, eravamo insieme, mi ricordo la prima gara di Michele
19:29e io sono arrivato davanti, quindi vi dico solo davvero il livello di Michele.
19:33Poi, insomma, parlando abbiamo stretto un grandissimo rapporto d'amicizia, tutt'oggi ci sentiamo, ci confrontiamo spesso
19:41e quando ci ha detto a me Alice che avrebbe voluto lasciare il lavoro per darsi al triathlon
19:48ci siamo guardati con Alice e ho detto Michele, ma sei sicuro? Hai 26 anni.
19:54Sì, sì, lo faccio, lo faccio.
19:56E quindi da lì è diventato il mio mitico, perché lui è riuscito veramente nel suo intento.
20:00Cioè lui ha mollato tutto, non aveva nulla, è partito con la testa bassa ed è arrivato dove doveva arrivare.
20:07Purtroppo le Olimpiadi non sono arrivate, però comunque era...
20:11Ha fatto tutto quello che doveva fare.
20:12Ha fatto tutto quello che doveva fare, quindi per me Michele è sicuramente l'atleta di oggi che ha più stimo.
20:18E ci auguriamo che possa ancora fare delle bellissime cose per tutti noi suoi tifosi, anche nelle distanze più lunghe.
20:23Assolutamente sì.
20:24A proposito di distanze più lunghe, tu che feeling hai con medie e full?
20:30Allora, distanza lunga in realtà ho provato, ho provato a prepararla e insieme ad Alice avevamo pensato di iscriverci appunto al triathlon, al mezzo Ironman del Fortevillage.
20:41Ok.
20:42Ho fatto tutta la preparazione fino a che non è arrivato ad agosto, poi purtroppo io ad agosto con il lavoro che faccio non sono riuscito più a tenere i ritmi dell'allenamento.
20:52Quindi da lì ho detto andare a fare la gara per farla in sei ore non ci vado.
20:57Ok.
20:57E quindi ho mollato tutto, ho detto bene, mi dedicherò allo sprint, all'olimpico, quando un domani riuscirò a fare un mezzo, farò un mezzo.
21:06Quindi l'idea a lungo termine c'è?
21:07L'idea c'è, l'idea assolutamente c'è, però io ho un problemino con gli allenamenti lunghi, non li reggo molto di testa.
21:14Ok, e qui poi apriamo anche l'aspetto mentale che è sempre fondamentale.
21:19A proposito di aspetto mentale è fondamentale anche l'atteggiamento, la comunicazione, l'ascolto in quello che tu fai con i più piccoli, con i ragazzi giovani che segui.
21:30Innanzitutto ti chiedo come ti è nata questa voglia di fare questo passo verso i più giovani?
21:35Guarda, in realtà non è stata proprio una voglia che mi è nata, ma quanto la voglia di dare una mano a Fabrizio nella gestione dei ragazzini.
21:42Allora io amo i bambini in generale, cioè a me piace proprio stare con i bambini.
21:46Quindi quando ho visto che Fabrizio aveva un bel gruppetto ho detto, sai Fabrizio, se hai bisogno di una mano ci sono, insomma, io ho tanto tempo libero col lavoro.
21:55Da lì ho visto che piano piano questa cosa mi piaceva, quindi molte volte sostituivo Fabrizio se non c'era o qualche volta magari portavo, sai quando si dividono magari i gruppetti perché i livelli sono diversi, mi affidavo un gruppetto, lo gestivo io.
22:10Inizialmente c'era Alice che collaborava con Fabrizio, poi Alice col lavoro non è più riuscito a gestire questa cosa qui e ho preso in pieno la gestione io.
22:21Quindi adesso oggi con Fabrizio, Fabrizio fa da coordinatore di tutto il settore giovanile della squadra e io mi occupo dell'aspetto bicicorsa perché per quanto riguarda il nuoto, soprattutto i più grandetti, ci affidiamo a una squadra di nuoto agonistico.
22:36Quali sono, secondo te, quelli che vivi tu insomma in prima persona le difficoltà più ossiche da risolvere nel rapporto con i ragazzi?
22:48Poi credo che dipendano anche dall'età dei vari ragazzi.
22:50Sicuramente dipende dall'età perché c'è l'età critica dai 15 ai 18 anni, devi imparare a rapportarti con ognuno di loro in maniera diversa.
22:59E non parlo di maschi femmine ma proprio di soggetto, ogni ragazzo, ogni ragazza ragiona a modo suo e vede anche il solo rimprovero.
23:14Magari a uno di loro il rimprovero fa bene e lo stimola a fare di più, a un altro lo chiude a riccio e non va più avanti.
23:20Quello è molto difficile, in questo ho avuto modo fortunatamente di crescere, Giorgia che è la ragazza che seguo tutt'oggi da quando ha 10 anni e oggi ne ha 19.
23:36Insomma in quello sbagliando sono riuscito a capire come rapportarmi con lei.
23:43Però non è semplice, non è semplice assolutamente.
23:49Un'altra cosa complicata dei ragazzini è la gestione in sé per sé della settimana dell'allenamento.
23:55Perché comunque oggi i ragazzi hanno il catechismo, hanno il corso di inglese, hanno il corso di canto e la gita scolastica.
24:04Quindi sono un milione di impegni, mettere dentro pure gli allenamenti che per un ragazzino di 15 anni iniziano ad essere 5-6 allenamenti a settimana.
24:15E poi in tutto questo c'è anche il rapporto con i genitori.
24:19C'è anche il rapporto con i genitori, assolutamente.
24:21C'è quel genitore che si affida appieno a te, c'è quel genitore che invece è obberato di lavoro.
24:30E quindi già solo caricare la bici in macchina per portare il bambino a fare l'allenamento è un problema.
24:36Quindi in questo diciamo che grazie anche all'entourage che c'è dietro la squadra di Fabrizio, siamo riusciti anche a sopperire a questa cosa qui.
24:46Abbiamo un garage dove mettiamo le biciclette dei bambini e quindi il bambino arriva accompagnato magari dal nonno e trova la bicicletta sul campo di allenamento.
24:55Io credo che comunque tutte queste fatiche, queste attenzioni, questa energia che bisogna dedicare ai nostri ragazzi più giovani
25:02poi ritorni in maniera decuplicata quando ci sono quegli arrivi come un paio d'anni fa, mi sembra, quell'arrivo di Giorgio
25:11in cui c'è stato questo abbraccio meraviglioso, un video che c'è su YouTube che potete trovare
25:15insomma tra l'allenatore e la sua allieva, questa grande gioia.
25:20Ci racconti quel momento?
25:21In quel momento è stata la mia emozione più grande, non era chissà quale titolo, aveva vinto un titolo regionale di duathlon sprint
25:28per tutto il lavoro che c'è stato dietro perché Giorgio era la prima gara sprint, prima gara da junior, un duathlon sprint da junior
25:38tante ore di lavoro e non riuscivamo a farla andare avanti, non si trovava mai il passo, non completava gli allenamenti
25:47probabilmente non aveva ancora lo stimolo giusto, quella gara è arrivata così inaspettata perché avevo detto
25:55parti, fai la gara, dove arrivi ti fermi o comunque ti fermi no perché io evito di ritirarti, però ti metti e ti riremo in barca
26:05e chiudi la gara.
26:06Lì invece è riuscita a tirare fuori una rabbia che io non ho mai vista in Giorgia
26:11e vabbè lì l'emozione di vederla vincere la sua prima gara è stata tanta.
26:17E gli brillano ancora gli occhi a nostra Andrea, ripete, a ricordare quel momento così importante.
26:24Siamo quasi in chiusura, due domande finali, la prima è il tuo sogno nel cassetto, come atleta, come dirigente,
26:31come responsabile dei giovani, come coach, come papà di Nicolò?
26:36Beh, come il mio sogno nel cassetto oggi è vedere mio figlio un domani con un body di una qualunque squadra,
26:43un body a triathlon, ovvio che lo indirizzeremo su questa strada qua, poi sarà lui a scegliere,
26:50però mamma triatleta, babbo triatleta, bambino pianista, è sicuro.
26:57Diciamo che l'imprinting c'è, poi vediamo cosa deciderà Nico.
27:01Come responsabile dell'attività giovanile territoriale, il mio sogno è quello di far crescere questo sport,
27:10di portare in Sardegna un raduno di macroaria come quello che si fa a Porto Sant'Elpidio,
27:18coinvolgere ovviamente tutti gli organi che devono essere coinvolti per far sì che i costi vengano abbattuti.
27:29Come atleta non ho grandi obiettivi, non ho grandi sogni nei cassetti,
27:34sicuramente quello di chiudere un mezzo Ironman, e non mi spingerò oltre.
27:39Dicono tutti così, poi vedremo.
27:43E poi un sogno nel cassetto che abbiamo insieme, io e Alice, è quello di fare una maradona insieme.
27:50Che bello.
27:51Però per quello ci sarà tanto tempo ancora.
27:55Vedremo quando sarà il momento giusto.
27:57Ultima domanda, ma è banale per noi triatleti, che cos'è Andrea per te il triatron in questo esatto momento preciso della tua vita?
28:04In questo momento il triatron per me è vita, per me è tutto, perché dentro la mia vita in qualunque cosa faccia,
28:12cioè la mia vita è concatenata nel triatron in qualsiasi cosa, non trovo un aspetto della mia vita che non sia legato al triatron.
28:22Direi che è una gran bella vita allora.
28:23Sì.
28:24Grazie Andrea davvero per questa bellissima chiacchierata.
28:26Finisce qua la puntata di Mondo Triatron, ci vediamo alla prossima, sempre qui su Bike Channel.
28:31Dandoci aiutriamo, buon triatron a tutti.
28:34Ciao amici.
28:34Ciao.