Vai al lettorePassa al contenuto principaleVai a piè di pagina
  • ieri

Categoria

📺
TV
Trascrizione
00:00Buona serata e ben ritrovati con Tele Tutto Racconta, con Daniela Finita e con Andrea Lombardi, benvenuti.
00:21Sono le 18, rimarremo insieme per circa un'ora e porteremo come sempre in primo piano delle bellissime realtà spesso legate alla salute ma anche allo sport.
00:32Inizieremo con l'apertura del sito giornalidibrescia.it per poi passare alla dottoressa Patrizia Sbaraini.
00:39E sì, con lei parleremo dei bambini, pedagogista e parleremo come insegnare i genitori a gestire le emozioni dei più piccoli e poi si continua in ambito psicologico, parleremo di autostima e lo faremo con la dottoressa invece Rossella Perini e entrambe di Fondazione Poleambulanza.
01:03Prima di passare al triathlon, volevo informare ai nostri telespettatori che ci farebbe piacere fare gli auguri ad Andrea perché oggi è il suo compleanno.
01:14Grazie.
01:15E allora, insomma, hanno lanciato la musichetta.
01:20Grazie anche alla regia Massimo e tutti gli altri, grazie mille.
01:23E adesso invece passiamo al triathlon perché sabato 28 giugno e domenica 29 giugno c'è una gara di paratriathlon super sprint con un campionato italiano para aquathlon.
01:36Quindi parleremo di questo contesto unico in un'incantevole cornice che è quella di Pisogne sul Lago di Seo e quindi parleremo un po' dell'organizzazione e quello che ritroveremo sul Sebino.
01:47Grazie ancora Daniela.
01:50Noi adesso però digitiamo giornalidibrescia.it per purtroppo aprire con una notizia di cronaca che ci sconvolge.
02:00È stato trovato morto a Cologne il bagnino, era indagato per omicidio colposo.
02:06Ebbene sì, il 37enne era sparito lunedì da Chiari, il suo corpo è stato identificato.
02:10Matteo lavorava nel parco acquatico dove venerdì scorso era finito in acqua un bambino di 4 anni di Rovato, morto due giorni dopo in ospedale.
02:23Dicevo una notizia che ci lascia senza parole.
02:26C'è stato un incendio in via Calatafimi a Brescia, a fuoco il tetto di un edificio, ancora da stabilire le cause del rogo, però sul posto 4 squadre dei vigili del fuoco e la polizia locale e il 118.
02:40C'è un servizio di Teletutto cliccando per avere tutte le informazioni del caso.
02:45Confermato l'ergastolo Ayn Pagnatiello e poi ancora omicidio del Pero, ennesimo rinvio, la madre morirò senza risposte.
02:57E scendiamo con il carico di missili a Montichiari, volo annullato, revocato lo sciopero.
03:03Si è comunque tenuto il presidio organizzato dall'USB davanti all'aeroporto.
03:09Non è possibile che i lavoratori siano costretti a trasportare materiale di questo genere.
03:13E per finire un'altra notizia, A2A ha inaugurato a Brescia il data center che ricupera l'energia termica.
03:23Già avviato il secondo step è la creazione di un'infrastruttura capace di produrre 16 gigabyte annui di energia termica pulita da destinare al riscaldamento di oltre 1300 appartamenti.
03:37Parliamo di caldo perché lo stiamo vivendo, lo percepiamo, ma c'è un colore rosso, quello che lega la temperatura al bollino.
03:47Vediamo il servizio.
03:48Da nord a sud l'Italia è nella morsa del caldo.
03:52L'anticiclone africano Pluto, che è in espansione su buona parte dell'Europa, nelle prossime ore farà schizzare in alto le temperature,
03:59tanto che in alcune località si porteranno oltre i 34-36 gradi, in particolare nelle ore pomeridiane.
04:06Secondo il bollettino sulle ondate di calore elaborato dal Ministero della Salute, che analizza i dati di 27 città e previsioni a 24, 48 e 72 ore,
04:16la situazione è destinata a peggiorare nella giornata di giovedì, quando ci saranno 6 capoluoghi da bollino rosso,
04:22ossia a livello di allerta 3, il più alto, che indica condizioni di emergenza con possibili effetti negativi sulla salute.
04:30Si tratta di Brescia, Bologna, Firenze, Torino, Bolzano e Perugia.
04:34Come spiegato sul sito del Ministero, il bollino rosso indica condizioni di emergenza, ondata di calore,
04:41con possibili effetti negativi sulla salute di persone sane e attive,
04:45e non solo sui sottogruppi a rischio come gli anziani, i bambini molto piccoli e le persone affette da malattie croniche.
04:53E chissà, forse proprio anche per questo, gli abitanti in montagna crescono addirittura 100.000 in più.
05:02C'è un altro servizio, lo seguiamo.
05:06Chi l'avrebbe detto? Eppure, da dopo la pandemia, lo scenario pare cambiato e le montagne sembrano ora ripopolarsi.
05:14Lo certifica l'Unione Nazionale Comuni, Comunità e Enti Montani, che parla di stagione del risveglio.
05:20Nel Bienio 2022-2023 le nuove residenze sulle montagne italiane sono infatti state quasi 100.000 in più,
05:27più del 12 per mille della popolazione, soprattutto sulle Alpi occidentali e sull'Appenino settentrionale.
05:33Un'inversione di tendenza rispetto allo spopolamento dilagante negli ultimi decenni.
05:38Ma la discontinuità più forte col passato è determinata anche dalla composizione del flusso migratorio della cittadinanza,
05:44perché per la prima volta le nuove residenze ad alta quota sono soprattutto di italiani.
05:49La nuova popolazione della montagna è fatta di quasi 64.000 italiani e di meno di 36.000 stranieri,
05:55quasi la metà rispetto al coinquennio precedente.
05:58Nelle valli bresciane, che pur negli ultimi decenni hanno risentito in maniera importante dello spopolamento,
06:04sono censiti più di 300.000 abitanti.
06:06Ma secondo il rapporto, proprio qui si registrano rischi inferiori alla desertificazione sociale,
06:12perché al loro interno resiste una più cospicua densità imprenditoriale.
06:15Come dire, il motore economico, ancora una volta, come ancora di salvezza.
06:22E adesso ci fermiamo lanciando la pubblicità per poi tornare e parlare di pedagogia.
06:28Apriamo la pagina dedicata alla salute.
06:42Ho il piacere di riavere in studio la dottoressa Patrizia Sbaraini,
06:45pedagogista di Fondazione Poleambulanza.
06:47Buonasera.
06:48Buonasera, buonasera.
06:49Ben trovata.
06:50Allora, oggi focalizziamo la nostra attenzione sulle emozioni e sui bambini.
06:56Quindi, come i bambini possono imparare a gestire le emozioni.
07:02Ok.
07:02Intanto le emozioni sono innate, arrivano un po' dopo?
07:06Allora, se noi osserviamo i neonati, fin da piccolissimi i bambini nascono con delle competenze, no?
07:12A parte il primo sorriso endogeno, sai quale sorrisetto quando dormono, che fanno i primi sorrisi.
07:19Però dopo il primo mese di vita, loro reagiscono alle emozioni anche del viso della madre.
07:24Ecco, per cui noi nasciamo già con una predisposizione di tipo biologico.
07:29Tant'è che anche con l'empatia abbiamo i neuroni a specchio,
07:33che ci permettono poi di allenare la nostra empatia, di metterci nei panni degli altri.
07:38Però perché è importante educare i bambini alla competenza emotiva?
07:44Perché hanno capito, ma anche dalle recenti, perché sono abbastanza recenti le ricerche sulla intelligenza emotiva.
07:52Perché nei primi anni del Novecento era tutta sulla teoria della mente, le intelligenze, il QI, il quoziente intellettivo.
08:01Poi hanno scoperto che le emozioni, le competenze emotive si intrecciano con l'aspetto cognitivo, relazionale, sociale, morale, insomma, che sono molto importanti.
08:16Quindi un piccolino che già di suo ha una base, diciamo, di predisposizione genetica, deve trovare anche un contesto educativo che lo aiuti a capire, ad allenare questo tipo di intelligenza.
08:32Perché è un'intelligenza fondamentale.
08:35Nelle relazioni, lavorando io in un consultorio di poliambunanza, noi osserviamo, ma anch'io osservo anche nei genitori e nelle coppie, a volte le difficoltà relazionali derivano proprio a volte da un analfabetismo di tipo emotivo-affettivo.
08:53E' come se le persone non capissero io che cosa sento e non riesco a leggere le emozioni degli altri, se io non capisco come funziono.
09:06Per cui nei bambini è molto importante, fin da piccoli, visto che anche loro tendono ad avere una capacità autoregolativa, però fino ai dieci anni, questo, non parliamo di cose di patologia.
09:22C'è tipo l'ADHD, l'impulsività, parliamo di fisiologia.
09:27Però è chiaro che nel bambino c'è tutto un processo maturativo che dovrebbe portarlo nell'adultità a raggiungere una certa maturità emotiva.
09:36Che cosa vuol dire?
09:36Vuol dire che riesco a capire cosa provo, se questa emozione che sento deriva dall'ambiente esterno o dalla mia storia, riesco a leggerla in rapporto con gli altri e riesco a trovare dei comportamenti adattivi.
09:58Riesco a trovare una soluzione per stare meglio e per far stare meglio un altro, quindi capisce che è fondamentale.
10:06Tra l'altro, mentre parlava, lei ha parlato di intelligenza, vorrei che spiegasse, per non confondere alcune idee, che ha parlato di quoziente intellettivo.
10:14L'intelligenza emotiva, io vorrei che lei lo spiegasse bene, non c'entra nulla con il quoziente intellettivo.
10:21No, assolutamente.
10:21Cioè è un'intelligenza che noi possiamo apprendere.
10:25Apprendere, perché abbiamo le basi biologiche che ci predispone.
10:29Però se non abbiamo un contesto che mi permette di svilupparle, di allenarle, perché dovrebbero essere competenze, lo dico anche agli adulti, ma dovremmo allenarle tutta la vita.
10:42Assolutamente.
10:43Perché la chiamano una life skill.
10:45È una skill che dovremmo allenare e attraverso l'esperienza io posso imparare anche l'autoregolazione.
10:53Però i piccoli che non hanno ancora completamente questa capacità maturativa, cioè non hanno ancora raggiunto l'obiettivo, di cosa hanno bisogno?
11:05Di un sociale, di qualcosa che li circonda e che dia loro un esempio.
11:10Esatto, ma soprattutto, prima di tutto, un modello familiare di autoregolazione emotiva.
11:17Per cui quando esplodiamo di fronte a un'esplosione del bambino, stiamo andando in simmetria, non forniamo al bambino un modello.
11:25Però, ad esempio, una cosa che deriva anche dall'educazione di altri tempi.
11:31Un tempo si diceva al bambino, i maschi non piangono.
11:35È vero.
11:35Non devi piangere.
11:37Quindi, reprimere le emozioni.
11:39Esatto. Non devi essere arrabbiato, non devi essere invidioso.
11:43In realtà, noi per poter aumentare la competenza emotiva dei bambini, dobbiamo, si dice, validare le sue emozioni.
11:50Dire, capisco che tu hai ragione ad essere arrabbiato perché è arrivata la sorellina.
11:56Ok?
11:56Però, dobbiamo trovare insieme una soluzione per stare meglio.
12:00Allora, i bambini, ma i bambini capiscono questa cosa, imparano ad autoregolarsi.
12:06Quindi, poi, anche come calmare il bambino.
12:09Prima di tutto, è il genitore che deve accostarsi al bambino in modo calmo.
12:16Perché, allora, insegno come fare.
12:19Lei sta dicendo una cosa importantissima, ma difficilissima, no?
12:23Difficilissima, perché oggi viviamo...
12:25Perché, pensavo, un momento di rabbia della mamma, ad esempio, sfoga con l'urlo o con un gesto inappropriato, poi il senso di colpa arriva.
12:38Esatto.
12:38Ma il bambino, intanto, ha vissuto quell'attimo. Che cosa succede nel bambino? Perché, insomma...
12:46Il bambino si disorienta, perché dice il mio genitore...
12:49Ma è giusto giustificare, chiedere scusa al bambino o no?
12:54Si può chiedere scusa dei modi, ok?
12:57Però...
12:58Cioè, la mamma ha sbagliato, scusami, non avrei dovuto reagire, così potevo arrabbiarmi in modo diverso.
13:03Esatto. Però, ecco, però c'è questo aspetto, no?
13:06Che è importante, dipende anche dall'età del bambino, perché parliamo...
13:09Se parliamo di un bambino dai sei in su, comprende questa cosa.
13:14Però i bambini si spaventano molto quando vedono i genitori fuori controllo, ok?
13:19Quindi c'è la necessità, allora, io faccio sempre questa premessa, che ogni genitore fa il meglio che può nella situazione in cui è.
13:27A volte tu hai una vita così frenetica, così faticosa, fatta anche di tante... di aspetti caotici nella tua vita, di difficoltà anche affettive.
13:39E questo crea un clima un po', come dire, instabile, no? Un po', un clima che non favorisce la calma.
13:48Quindi questo clima può contagiare il nostro bambino e quando si dice, ma le mamme hanno questa sapienza, perché dicono, quando sono nervosa ho il neonato intrattabile.
14:01Perché c'è proprio un contagio, ma il contagio è...
14:04Pelle a pelle.
14:05Proprio no, ma c'è un contagio sia nel positivo, quindi l'umorismo, sia nella tensione, perché i bambini sentono, hanno come le antenne, sentono il clima.
14:17Per cui ogni genitore fa il meglio che può, però proprio per favorire l'educazione dei bambini dovremmo ritagliarci degli spazi di recupero,
14:25per poter approcciare il bambino anche con rispetto, cioè rispetto alla sua personcina, no?
14:31Perché è informazione e quindi dobbiamo avere questa consapevolezza, però questa consapevolezza la possiamo avere nel momento in cui ho anche tempo di riprendere fiato.
14:45Assolutamente.
14:45Perché altrimenti non ce l'ho questa cosa qui e quindi io sono del parere che è sbagliato criticare i genitori.
14:53I genitori avrebbero bisogno di supporto, anche da parte, credo che a quest'ora ci siano tanti nonni, no?
15:00Tanti, sì.
15:00Tanti nonni ad ascoltare, per cui a volte i nonni hanno proprio questa, diciamo, funzione preziosa, no?
15:07Di fornire magari ai figli degli spazi dove, siccome quando invecchiamo andiamo molto in sintonia con i piccoli,
15:14il poter far sì che i genitori siano un pochino più rilassati poi quando vanno a contatto con i propri bambini.
15:24Assolutamente.
15:25Ci sono dei segnali di allarme, diciamo così, che possono essere percepiti dai genitori o dagli insegnanti anche, perché no,
15:35nel momento in cui si nota che il bambino ha delle difficoltà di gestione delle emozioni.
15:40Certo, a volte sono delle esplosioni emotive per motivi proprio, per piccole frustrazioni, difficoltà del sonno,
15:51difficoltà del cibo, perché il bambino fino, diciamo, ai dieci anni esprime il proprio disagio, diciamo, a livello emotivo attraverso il corpo.
16:01Quindi quando comincio a dire non vado all'asilo perché mi fa male la pancia, c'è un aspetto di disagio a livello emotivo, no?
16:10Ci sta dicendo qualcosa.
16:13Chiaro che il bambino non è in grado di dire mi sento stressato, per cui non voglio andare, ok?
16:22Però se un genitore o la mamma, ma anche i papà, perché oggi i papà sono papà diversi rispetto alle generazioni precedenti,
16:30entrano nella sala parto e si dice che hanno subito l'imprinting del cucciolo.
16:35Quindi hanno più capacità di empatia verso il cucciolo, hanno capacità di prendersi cura del bambino.
16:43Per cui aiutare il bambino a dare parola e utilizzando anche le fiabe, la narrazione,
16:49permette ai bambini di avere le parole per poter dire cosa sentono.
16:56Anch'io mi sento come la strega di Biancaneve, oppure come dire come il lupo, mi sento così.
17:05Perché c'è proprio questo aspetto della narrazione che ci aiuta a dare delle parole
17:11e questo permette al bambino di capire che cosa sta succedendo.
17:15Quindi il genitore può fare da specchio, ti vedo molto arrabbiato, cosa sta succedendo?
17:20Capisco, hai ragione ad essere arrabbiato, vediamo insieme come possiamo fare.
17:25Respira profondo, sa anche tutte quelle strategie da insegnare al bambino.
17:29Il vasetto della calma.
17:30Il vasetto della calma, il rilassamento.
17:33Oggi si parla molto di mind, del fullness.
17:36Eh sì, ma anche per i bambini.
17:37Anche per i bambini, ma anche lo yoga per i bambini.
17:40Poi è vero che ci sono i temperamenti diversi dei bambini.
17:45C'è un temperamento facile, ci sono dei bambini che a livello emotivo e anche di comportamento,
17:50dove li metti, stanno e sono regolari, non hanno problemi.
17:55Ci sono poi bambini con temperamento difficile che richiedono una genitorialità molto impegnativa, intensiva.
18:05E parliamo sempre di bambini che non hanno patologie.
18:10Non hanno patologie.
18:10Perché lì poi è un altro percorso.
18:13Perché poi arriva la neuropsichiatria.
18:15Assolutamente.
18:15Perché soprattutto la scuola materna e la scuola primaria valuta e le educatrici sono molto attenti.
18:22E quindi si accorgono se quella rabbia deriva da una problematica e quindi da una patologia oppure no.
18:28Quindi come strumenti, come skills, diciamo così, per i genitori, il mettersi un po' a utilizzare il mirror, la famosa, lo specchio, e parlare col bambino.
18:42Cioè cercare di capire.
18:44Sì, ma cercare di ascoltarlo vuol dire anche osservare il comportamento, no?
18:48Ogni volta che deve andare in quel posto ha il mal di pancia.
18:51Cioè ogni volta, anche ad esempio un altro indicatore, un bambino che non cerca i coetanei per giocare.
18:57E' anche un indicatore, fa fatica.
19:00Perché quando un bambino ha un disagio di tipo emotivo, è come se non avesse una percezione di sé positiva.
19:09Perché le emozioni positive portano il bambino all'espansione, no?
19:13All'allegria, alla ricerca, all'interesse, alla meraviglia.
19:17Io vorrei fare una domanda, ormai mia figlia è grande, però la faccia a nome di tutte le mamme e i papà che ci stanno ascoltando,
19:23che sono ancora in quel range fino ai dieci anni.
19:26Quanto conta la routine?
19:28Perché io ricordo che, insomma, anche dagli studi che avevo fatto, si parlava molto, la routine rassicura il bambino.
19:34Sì, è vero.
19:35Programmiamo un'agenda, facciamolo diventare protagonista.
19:38È realtà questa per le emozioni oppure no?
19:41No, allora sì, perché crea anche, abbassa il livello dell'ansia.
19:45Per cui, ad esempio, anche chi, per favorire il sonno del bambino, la sera, dovresti abbassare tutte le stimolazioni che ci sono.
19:55Tipo, ad esempio, spegnere tutto.
19:57A parte che fino adesso arriverà anche l'Unione Europea.
20:00Sì, infatti, che farà spegnere tutto.
20:02Esatto.
20:03Fino agli undici.
20:04Fino agli undici anni, ma hanno ragione, perché i bambini devono...
20:07Dovremo fare una puntata su questo, nella nuova stagione deve tornare.
20:11Sì, perché devono sviluppare tutta una serie di prerequisiti per poi utilizzare la rete.
20:17Perché altrimenti sono bambini che rischiano di non sviluppare capacità empatica.
20:23Quindi il genitore, se esercita un po' l'empatia, cerco di mettermi nei panni del mio bambino e cerco di comprendere,
20:32il bambino diventerà anche lui empatico, perché impara in questo modo.
20:37L'empatia è una grande, come dire, competente, è un'altra skill molto importante.
20:42In che modo noi possiamo aiutare a promuovere l'empatia nel nostro bambino?
20:46Allora, sicuramente...
20:49O è nata.
20:50Allora, abbiamo i neuroni a specchio che ci aiutano.
20:53Quindi quando il bambino, non so se lei vede già i neonati, se sentono piangere un altro neonato,
20:59piangono anche loro, cioè vanno in sintonia, no?
21:02E i bambini fino almeno a 5-6 anni hanno già un'empatia di loro, tra di loro si aiutano, sono piccoli che si aiutano
21:13e la scuola è un grande laboratorio di empatia.
21:17Più il gruppo è diverso, più è proprio un'occasione di sviluppo dell'empatia,
21:22ma soprattutto l'empatia viene allenata molto in famiglia.
21:26Se io sono stato oggetto di empatia, mi verrà automatico esserlo, perché proprio lo apprendo dagli altri.
21:35Perché è importante evitare di minimizzare le emozioni?
21:39È un po' quello che diceva all'inizio.
21:41Eh sì, perché hanno bisogno di essere validate.
21:43Perché?
21:44Perché se noi diciamo al bambino, no, no, ma non devi sentire la rabbia,
21:51non devi essere triste in questa situazione,
21:53È come se il bambino si domandasse, ma io, la mamma, io sento così,
21:59la mamma mi dice di non sentirla, ma allora io cosa sento?
22:06Va in confusione il bambino.
22:07In realtà noi dobbiamo rinforzare nel bambino la capacità di imparare a sentire in maniera sempre più chiara.
22:16Sono arrabbiato perché, perché se non faccio questo lavoro,
22:22accadono tutta una serie di meccanismi di difesa.
22:26La rimozione, no, non è vero.
22:28Poi torna nel futuro, quando si è adulti?
22:31Quella rabbia repressa, qualsiasi cosa repressa torna.
22:34Torna perché poi cosa succede?
22:35Se il bambino ha vissuto in un contesto dove è stato abbastanza validato,
22:40in adolescenza, con l'influenza degli ormoni che influiscono sul cervello,
22:46che cambia la tipologia di intelligenza,
22:48e come dire, c'è un radicale, come dire, cambiamento, trasformazione,
22:55siccome gli ormoni creano una sorta di su e giù morale,
23:00c'è l'incostanza perché l'amigdala appunto diventa assoluta adulta
23:05e quindi se un bambino ha già dei problemi di autoregolazione in adolescenza esplode.
23:13Allora, il tempo è volato, però io le chiedo un aiuto,
23:16perché io ricordo di questo psicologo che aveva fatto questa ricerca
23:23proprio per far capire quanto sia importante l'emozione legata all'empatia sociale,
23:28mettendo a confronto diverse etnie,
23:31in cui ad esempio c'era il ragazzo americano che davanti a un film dove si poteva ridere,
23:37rideva davanti a tutti, dove si piangeva si poteva piangere davanti a tutti,
23:41invece la popolazione cinese, ad esempio,
23:44i bambini davanti a una proiezione che insomma dava emozioni di allegria o di tristezza,
23:54la faccia del bambino cinese rimaneva la stessa,
23:58quindi non esprimeva l'emozione.
24:00Esatto, ma perché? Perché c'è anche un condizionamento di tipo culturale.
24:04Il condizionamento culturale.
24:05Perché ad esempio agli asiatici viene insegnato
24:10che è disdicevole mostrare, fin da bambini,
24:14mostrare le proprie emozioni in pubblico.
24:17La famosa repressione.
24:18Cioè più che repressione viene come dire insegnato,
24:24non è una repressione.
24:25Ah, vengono insegnati i confini.
24:27Esatto, dicono in pubblico tu non devi mostrare le tue emozioni,
24:31perché è una questione di tipo culturale,
24:34e quindi non è repressa, ma segue una logica culturale diversa.
24:42E quindi, perché per noi è inconcepibile,
24:45noi, voglio dire, ad esempio anche le mamme giapponesi
24:48cercano di evitare e di esporre i bambini a emozioni negative,
24:52mentre le mamme occidentali lasciano sperimentare ai bambini
24:57le emozioni positive e le negative,
25:00però poi accolgono il bambino per poter aiutare il bambino
25:05ad autoregolare, perché cala la calma,
25:09il cortisolo diminuisce,
25:10c'è proprio come dire una sorta di aiuto di autoregolazione.
25:15Vedete, sono diversi anche i codici culturali.
25:18È sempre bello averla qui.
25:20Grazie anche per voi.
25:21Sarei davanti.
25:23Grazie mille, dottoressa Patrizio Sbaraini,
25:25ricordo, pedagogista di Fondazione Poleambulanza,
25:28l'ha promessa di tornare perché ci sono cambiamenti.
25:30Va bene, parleremo di tecnologia.
25:31Bisogna parlare.
25:32Non se ne vada perché lei ha questa abitudine.
25:33Prima mandiamo la pubblicità, va bene?
25:36Pubblicità tra poco.
25:38Grazie.
25:48Continuiamo in ambito psicologico e sono in compagnia
25:51della dottoressa Rossella Perini, psicologa e psicoterapeuta,
25:55sempre di Fondazione Poleambulanza.
25:56Buonasera.
25:57Buonasera.
25:58Allora, affrontiamo un altro tema.
26:00Dai bambini arriviamo agli adulti e parliamo di un tema molto sentito,
26:06il trauma psicologico.
26:07Che cosa significa davvero il trauma psicologico?
26:11Allora, per trauma, in realtà, o forse per meglio dire,
26:14per esperienza traumatica, si intende un po' quella che è la reazione
26:20che il sistema cerebrale, così come anche cognitivo ed emotivo
26:25del singolo individuo, riesce o meno a mettere in campo di fronte ad un evento
26:30che comporta comunque una certa quota di destabilizzazione.
26:36quindi, diciamo che per parlare di trauma è innanzitutto importante
26:42una prima differenziazione, nel senso che ci possono essere diverse tipologie di trauma.
26:48Possiamo avere una prima casistica che è definita
26:51trauma da evento singolo o trauma acuto
26:54e racchiude un po' tutti quei traumi che possiamo anche riconoscere
27:00come più evidenti, nel senso che sono quei traumi
27:03proprio che possono essere associati ad un evento specifico, peculiare
27:08che ha una sua portata, appunto, particolarmente intensa
27:12in termini emotivi e destabilizzante
27:14che può essere, appunto, un lutto, può essere una separazione
27:18può essere una calamità naturale
27:20quindi un trauma, un movimento emotivo, una reazione emotiva
27:25strettamente connessa proprio ad un evento specifico
27:28collocabile nel tempo.
27:30La seconda categoria, invece, è la categoria dei traumi cosiddetti complessi
27:36oppure, meglio detti, traumi relazionali
27:40che racchiude un po' tutto quell'insieme di esperienze traumatiche
27:43che possono essere, appunto, subite nell'arco dell'infanzia
27:47ma poi anche in tutto l'arco della vita
27:49che non hanno una localizzazione temporale
27:52singola, individuale, focalizzata
27:56ma che in qualche modo sono un po' frutto
27:59di una reiterazione
28:02quindi di un susseguirsi di esperienze
28:04che possono essere di trascuratezza per il bambino
28:07di maltrattamento, di abuso
28:09che in qualche modo si ripropongono
28:12seppur con una portata magari meno intensa
28:14rispetto all'evento acuto
28:16però in maniera, appunto, reiterata e continuativa nel tempo.
28:20Quindi il trauma può avere, ovviamente, degli effetti
28:25sia sulla nostra psiche
28:27sia a livello proprio fisico.
28:30sì, nel senso che poi, appunto, l'esperienza traumatica che noi abbiamo vissuto
28:37in qualche modo è un po' come se a livello cognitivo, a livello cerebrale
28:41rimanesse bloccata, rimanesse incastrata
28:44soprattutto in termini di attivazione fisiologica
28:47in quello che è il nostro sistema, appunto, fisico
28:51e quindi, appunto, possiamo in realtà suddividere
28:54quelle che poi possono essere le manifestazioni
28:57in diverse categorie
28:59nel senso che troviamo sicuramente delle manifestazioni fisiche
29:02che possono presentarsi, ad esempio, attraverso l'insonnia
29:05attraverso delle difficoltà, sonno disturbato
29:08piuttosto che non attraverso un'attivazione proprio fisiologica
29:12uno stato d'ansia persistente
29:14che in qualche modo, però, si fatica
29:17un po' a motivare o a collocare proprio in termini causali
29:21possono essere uno stato anche di irrequietezza, di agitazione
29:24di allerta un pochino continua costante
29:28ci sono fattori emotivi che, appunto, si associano un po' a questo stato di allerta
29:32d'ansia continua e costante
29:34ma possono esserci anche delle manifestazioni depressive
29:37soprattutto quando si parla di traumi relazionali
29:39spesso e volentieri
29:41quello che poi in termini emotivi
29:43accompagna l'individuo anche in età adulta
29:45è proprio questo senso un po' di instabilità
29:48questo senso di sfiducia nei confronti del sé
29:51questo senso proprio anche di vuoto emotivo
29:54e quindi anche questa fatica alle volte
29:56a riuscire bene a identificare
29:58o a sentirsi in sintonia con ciò che si prova in determinati momenti
30:02possono esserci poi delle manifestazioni cognitive
30:05quindi proprio dal punto di vista del pensiero
30:08se volentieri, questo mi rifaccio più propriamente ai traumi acuti
30:12capita che, appunto, proprio perché alcuni frammenti
30:16dell'esperienza che si è vissuta
30:18rimangono un po' incastrati
30:20quindi non riescono poi ad essere processati dal nostro cervello
30:24ad essere integrati, elaborati
30:26in qualche modo tendono poi
30:28di fronte a degli stimoli
30:30apparentemente neutri
30:32apparentemente innocui
30:34che però vengono definiti stimoli trigger
30:36quindi degli elementi che in qualche modo
30:38anche vagamente, anche lontanamente
30:40richiamano il trauma
30:42ecco che riattivano anche a livello proprio immaginifico
30:46di sensazione, di immagine, di pensiero proprio cognitivo
30:50il trauma
30:52quindi la persona è un po' come se
30:54vedesse, rivedesse
30:56in termini di flashback
30:58in termini anche di sensazioni corporee
31:00quello che è stato l'evento specifico traumatico
31:02che poi ha generato
31:04quando si parla di flash
31:06che però non ci si rende conto che cosa sia successo
31:10volevo chiederle se l'auto lesionismo
31:12può essere
31:14una derivazione diciamo da
31:16ad esempio un trauma
31:18psicologico
31:20magari che bisogna riconoscere nel passato
31:24sì sì, in effetti
31:26perché appunto poi la quarta categoria è proprio quella
31:28comportamentale
31:30nel senso che alle volte
31:32questo continuo e costante stato di tensione
31:34di irrequietezza, di allerta
31:36in qualche modo
31:38anche inconsapevolmente
31:40il nostro sistema psichico ed emotivo
31:42cerca un pochino di fare fronte a questa cosa
31:44e quindi che cosa succede?
31:46che si cerca o si mettono in atto
31:48anche in maniera appunto inconsapevole
31:50degli agiti
31:52comportamenti che
31:54hanno come finalità quella di andare
31:56un po' ad abbassare questo stato
31:58di allerta e quindi a sedare
32:00quindi può esserci un agito autolesivo
32:02ma può esserci anche ad esempio
32:04un abuso
32:06in termini di sostanze
32:08piuttosto che non di bevande alcoliche
32:10così come anche possono esserci
32:12dei comportamenti un po' più cognitivi
32:14di evitamento quindi non so
32:16se l'evento traumatico sia verificato
32:18in questo contesto affollato
32:20il mio cervello registrando
32:22in maniera frammentata questa informazione
32:24inconsapevolmente
32:26mi indurrà a tentare di evitare
32:28i contesti affollati
32:30proprio perché l'obiettivo è quello di
32:32inconsapevolmente cercare di ridurre
32:34sì
32:36ma le volevo chiedere
32:38visto che ne sentiamo parlare
32:40dell'MDR
32:42soprattutto nel periodo durante il Covid
32:44credo che sia
32:46insomma esplosa un po'
32:48questo approccio
32:50però c'è ancora
32:52molta confusione
32:54anche curiosità da parte
32:56delle persone qui la mia domanda è
32:58viene utilizzato come la psicoterapia
33:00per
33:02andare incontro
33:04e dare delle armi in più
33:06per risollevarsi
33:08dopo un trauma
33:10assolutamente sì
33:12nel senso che anche recentemente
33:14allora in realtà l'MDR è un approccio
33:16che nasce negli anni 80
33:18grazie a una psicologa americana
33:20Francine Shapiro
33:22che in qualche modo
33:24bisogna
33:26di trovare un punto di contatto
33:28un punto di congiunzione
33:30tra quelle che erano le conoscenze
33:32quelle che sono le conoscenze
33:34nell'ambito delle neuroscienze
33:36e quello che è appunto
33:38il trattamento terapeutico e psicoterapeutico del trauma
33:40quindi sì
33:42nel senso che ad oggi ci sono
33:44moltissime evidenze anche scientifiche
33:46rispetto alla validità
33:48di quello che è l'utilizzo di un approccio MDR
33:50nel trattamento del trauma
33:52è un metodo assolutamente
33:54d'elezione
33:56e riconosciuto a livello proprio internazionale
33:58posso chiederle in cosa consiste?
34:00sì allora
34:02l'obiettivo dell'MDR
34:04come dicevamo prima
34:06se il trauma nasce nella misura in cui
34:08il nostro sistema di elaborazione dell'informazione
34:10in qualche modo si frizza
34:12nel senso che si congela
34:14si blocca
34:16e non riesce a portare a termine
34:18a portare a conclusione
34:20e fisiologica dell'evento che si è vissuto
34:22l'MDR si inserisce
34:24esattamente su
34:26con questo obiettivo
34:28su questo aspetto
34:30nel senso che si lavora focalizzando un po' l'attenzione
34:32insieme alla persona
34:34sullo specifico ricordo traumatico
34:36che appunto la persona vive come
34:38disturbante
34:40e ci si concentra molto
34:42sia in termini di cognizioni
34:44dei pensieri
34:46quindi si ricostruisce un po' anche l'immagine
34:48che è vissuta in maniera
34:50emotivamente in maniera più destabilizzante
34:52ma anche di sensazioni corporee
34:54quindi si cerca un po' di lavorare per integrare
34:56l'assetto mente-corpo
34:58proprio perché l'obiettivo dell'MDR
35:00è quello di poi andare a stimolare
35:02attraverso appunto questa
35:04questa stimolazione bilaterale
35:06che può essere fatta tramite
35:08il movimento oculare ma può essere fatto
35:10anche attraverso il tapping
35:12quindi con il tocco alternato
35:14destra-sinistra piuttosto che non con il suono
35:16però ecco l'obiettivo è proprio quello
35:18di andare un pochino
35:20a riattivare quel processo
35:22di metabolizzazione
35:24di elaborazione dell'evento traumatico
35:26proprio andando a stimolare
35:28quella che è la capacità innata
35:30la capacità spontanea
35:32del nostro cervello
35:34di assimilare le informazioni
35:36quindi si cerca un po' di mettere in contatto
35:38ecco perché è bilaterale
35:40la componente più connessa
35:42all'amigdala che è una struttura appunto
35:44che in qualche modo è addetta
35:46ad innescare tutta una serie di attivazioni
35:50di allerta piuttosto che non
35:52è un po' la centrale di controllo del nostro cervello
35:54se qualcuno ha visto insomma il film
35:58sulle emozioni che ora non mi ricordo
36:00il nome esattamente
36:02però c'era proprio questa centrale di controllo
36:04da dove partivano le varie emozioni
36:06l'amigdala ha un po' quel potere lì
36:08sì sì e soprattutto si occupa
36:10dello stato di allerta
36:12del cogliere lo stato di pericolo
36:14e dell'innescare quella che può essere
36:16una risposta di attacco fuga
36:18quindi in qualche modo l'amigdala è esattamente
36:20quell'elemento che incastrato
36:22in qualche modo continua a mandare
36:26è un po' come se l'amigdala
36:28non si fosse accorta tra virgolette
36:30che l'evento traumatico ha avuto un inizio
36:32e ha avuto una fine
36:34il processo di elaborazione cognitiva è bloccato
36:36quindi non potendo comunicare
36:38l'amigdala con il sistema
36:40con il circuito invece prefrontale
36:42che è quello più addetto alla razionalizzazione
36:44piuttosto che non alla ricostruzione
36:46narrativa logica razionale
36:48di quello che è l'evento
36:50è un po' come se l'amigdala
36:52faticasse proprio a prendere atto
36:54del fatto che il pericolo che si è vissuto
36:56che si è affrontato non è più attuale
36:58non è più presente e quindi in qualche modo
37:00bisogna ricercarlo
37:02e questa ricerca avviene proprio
37:04anche a livello sensoriale
37:06quindi utilizzando il corpo
37:08lei diceva ma si utilizza il pendolo anche?
37:10di solito le dita
37:12ah sono le dita
37:14perché le dita servono per
37:16far abbassare forse
37:18l'attenzione
37:20a cosa serve questo gesto
37:22sempre utilizzato che vediamo
37:24in realtà è una stimolazione oculare
37:26quindi in realtà le dita
37:28favoriscono semplicemente
37:30proprio la concentrazione
37:32esatto sì e danno un po' un senso
37:34anche di ritorno
37:36esatto e quindi un ritorno forse
37:38anche alle origini
37:40si potrebbe
37:42ma è interessantissimo
37:44dovrebbe tornare anche la nuova stagione
37:46perché secondo me è un argomento che
37:48piace a casa e soprattutto
37:50domanda velocissima
37:52proprio veloce veloce
37:54siete voi psicologi
37:56psicoterapeuti a scegliere
37:58diciamo l'opzione di cura
38:00e quindi il classico percorso
38:02o l'MDR
38:04o è il paziente a poterlo richiedere
38:06allora tendenzialmente
38:08è una scelta un poco costruita
38:10però sicuramente
38:12l'efficacia dell'MDR
38:14è potenziata ulteriormente
38:16se collocata e ben collocata
38:18all'interno di un percorso terapeutico
38:20cioè laddove c'è anche la possibilità
38:22poi di uno spazio
38:24antecedente per costruire con la persona
38:26quella che è un'alleanza terapeutica
38:28che poi favorisce anche
38:30uno spazio successivo alla stimolazione
38:32proprio un po' di narrazione
38:34per andare a
38:36ricomporre
38:38il vario materiale cognitivo ed emotivo
38:40emerso durante le sedute
38:42e le stimolazioni
38:44grazie mille per essere stata qui con noi
38:46ricordo lei è la dottoressa
38:48Rossella Perini
38:50psicologa e psicoterapeuta di Fondazione Poliambulanza
38:52ci rivediamo alla prossima
38:54assolutamente
38:56pausa tra poco
38:58e torniamo a parlarvi di un weekend
39:14il weekend che si sta avvicinando
39:16sabato 28 giugno e domenica 29 giugno
39:19perché c'è una gara di paratrilaton
39:22e parliamo con
39:24allora Barbara Bertelli
39:26consigliere regionale
39:28Lombardia Fitri
39:29e presidente di
39:30Licos Triatron Team
39:32buonasera
39:34e torna anche Francesco Bertoli
39:36consigliere nazionale Fitri
39:38buonasera
39:39buonasera a voi
39:40allora io inizierei con il consigliere nazionale
39:43due parole
39:44allora due parole
39:45sono contento di rivedervi
39:46ormai è quasi diventata un'abitudine
39:48venire qua a teletutore
39:49a parlare di triatron
39:50mentre nelle precedente occasioni
39:53avevamo parlato di triatron in generale
39:55vi avevamo raccontato che cos'è il nostro sport
39:57che cosa facciamo
39:58oggi siamo qua per un evento molto particolare
40:01che è una cosa bellissima
40:02Barbara
40:03che è il nostro consigliere regionale
40:05nonché come ha detto presidente dei Licos Brescia
40:09organizza ormai da tre anni se non sbaglio
40:11questo è il terzo anno
40:12delle gare che hanno una particolarità
40:15sono votate agli atleti
40:18che hanno delle difficoltà motorie
40:19quindi si chiama paratriatron
40:21quindi avremo a Pisonie
40:23e poi lei ce lo spiegherà molto meglio
40:25un evento suddiviso su due giorni
40:28dove gli atleti che hanno delle disabilità
40:31si sfideranno
40:32sì in una gara di paratriatron
40:35normale
40:36ma soprattutto
40:37siamo felici come federazione italiana triatron
40:40ma io soprattutto come bresciano
40:41di portare un evento di livello nazionale
40:44quindi ci sarà anche il campionato italiano
40:46di para acquatron
40:47e adesso lascio pure la parola
40:49alla diretta collega
40:51nonché organizzatrice di questo evento
40:54Barbara
40:55che vi racconta
40:56insieme al narratore
40:57questo bellissimo weekend
40:59sul lago di Iseo
41:00grazie
41:01innanzitutto giustamente
41:02ricordiamo la cornice incantevole
41:03di Pisonie e del lago di Iseo
41:06esattamente
41:07sì sì assolutamente
41:08sebbino non poteva mancare
41:10ormai siamo abituati anche della zona
41:11quest'anno abbiamo scelto Pisonie
41:13anche per una motivazione logistica
41:15perché ci consente di uscire dall'acqua
41:18in maniera più semplice
41:19c'è un semplice scivolo
41:20a differenza purtroppo
41:21di Marone e di Vello
41:23che invece necessitavano
41:25di un aiuto maggiore
41:26una pedana
41:27per una questione proprio di salita
41:28e di accesso
41:29diciamo strutturale
41:31che hanno la morfologia del territorio
41:33ecco
41:34quindi Pisonie
41:35poi abbiamo il nostro atleta
41:37che ha partecipato anche
41:38alle Paralimpiadi di Parigi
41:40Giuseppe Romele
41:41che è di Pisonie
41:42che ci ha proprio consigliato
41:44di provare insomma
41:46a organizzare una gara
41:47in questa cornice
41:48che si presta particolarmente
41:50infatti ci siamo trovati anche
41:52molto bene con l'amministrazione comunale
41:53devo dire
41:54super disponibili
41:55Matteo Domenighini
41:57che l'assessore allo sport
41:58subito si è impegnato
41:59per fornirci tutto ciò
42:00che era necessario
42:01e l'evento si divide
42:03in due giornate
42:04come diceva Francesco
42:05ci sarà il sabato 28 giugno
42:06un super sprint
42:08quindi una gara di triathlon
42:09divisa in 350 metri di nuoto
42:1110 km di bici
42:13e 2,5 km di corsa
42:15mentre la domenica
42:17siamo riusciti
42:18molto orgogliosamente
42:19ad avere la possibilità
42:20di organizzare
42:21il campionato italiano
42:22di Paracquatron
42:23Paracquatron
42:24consiste solo
42:26nella frazione di nuoto
42:28e di corsa
42:29quindi saranno 800 metri
42:30di nuoto
42:31e 4 km di corsa
42:33i ragazzi che partecipano
42:35sono ragazzi con disabilità
42:36sia intellettive
42:37che fisiche
42:38diversa disabilità fisica
42:40come per esempio
42:41i ragazzi non vedenti
42:42piuttosto che gli amputati
42:43i ragazzi in carrozzia
42:44e si richiama comunque
42:47tutta la comunità
42:48perché partecipano
42:49come volontari
42:50sono molto entusiasti
42:51devo dire che i bresciani
42:52come già vi avevo detto
42:53la volta scorsa
42:54partecipano molto volentieri
42:56e si danno una mano
42:57proprio fattiva
42:58piace fare al bresciano
43:00novità poi di quest'anno
43:01che sabato sera
43:02ci sarà conclusa
43:03la gara di Paracquatron
43:05ci sarà una conferenza
43:06sull'inclusività
43:07a cui teniamo particolarmente
43:09perché l'argomento
43:10ci tocca da vicino
43:12conoscendo poi i ragazzi
43:13e c'è bisogno di parlarne
43:15sembra un argomento ormai
43:16forse abusato
43:17parlato
43:18ma in realtà
43:19è un argomento
43:20che va trattato
43:21e va sviluppato
43:22in maniera più strutturale
43:24creare una rete
43:25è una cosa fondamentale
43:26quindi qua
43:27l'occasione migliore
43:28che non la gara
43:29insomma
43:30di Paracquatron
43:31spesso se ne parla
43:32un conto è parlarne
43:33un conto poi
43:34metterla in pratica
43:35esattamente
43:36l'inclusività
43:37non vuol dire solo
43:38come dire
43:39inglobare
43:40nelle gare dei normodotati
43:41i paratleti
43:42ma anche creare
43:43degli eventi
43:44per loro
43:45perché possano praticare
43:46lo sport in sicurezza
43:47io almeno
43:49non la vedo così
43:50quindi adoperarci
43:51un po' tutti
43:52a far sì
43:53che possano praticare
43:54lo sport
43:55anche a livello economico
43:56quindi un'inclusività
43:57che riguarda anche
43:58diciamo
43:59le possibilità economiche
44:00accedere
44:01alla possibilità
44:02di fare sport
44:03anche per chi non ha
44:04risorse
44:05e stiamo cercando
44:06di mettere insieme
44:07una nuova rete
44:08che si chiamerà
44:09Train for Others
44:10la presenteremo poi
44:11nel corso della conferenza
44:12sull'inclusività
44:13del sabato sera
44:14che vuole dedicarsi
44:16proprio alla raccolta
44:18di persone
44:19che hanno voglia
44:20di dedicare
44:21le proprie ore di tempo
44:22agli atleti
44:23che ne hanno bisogno
44:24quindi le guide
44:25questo è un po' anche
44:27con questa immagine
44:29viene spiegato
44:30l'obiettivo
44:31gli obiettivi
44:32quindi
44:33si parla anche
44:34come abbiamo detto
44:35di donazioni
44:36giusto?
44:37Sì tra l'altro
44:38queste tre immagini
44:39sono tre immagini
44:40di persone proprio vicine a noi
44:41nel senso che
44:42immagini in alto
44:43con le magliette rosse
44:44sono i ragazzi
44:45di non solo sport
44:46che è un'associazione
44:47bresciana
44:48affiliata
44:49a Special Olympics
44:50che riguarda
44:51disabilità intellettiva
44:52cognitiva
44:53e siamo noi
44:54noi ragazzi
44:55di Licos
44:56che hanno portato
44:57i ragazzi a correre
44:58a fare una corsa
44:59una corsa
45:00vanno accompagnati
45:01chiaramente
45:02perché
45:03per la sicurezza
45:04insomma
45:05della manifestazione
45:06la foto più grande
45:08è la foto
45:09di un nostro atleta
45:10che è Daniele Pasinelli
45:11che accompagna
45:13un ragazzo
45:14con evidenti disabilità
45:15fisica
45:16e gli ha
45:17in questo caso
45:18la BAM
45:19è la maratona
45:20di Brescia
45:21e l'ha accompagnato anche
45:22nella maratona di Verona
45:23e Dennis
45:24si chiama ragazzo
45:25è super contento
45:26di questa opportunità
45:27e comunque
45:28loro ci tengono particolarmente
45:29mentre sotto
45:30nella foto piccola
45:31i due
45:32con la divisa Licos
45:33sono due miei atleti
45:35un atleta non vedente
45:36Emanuele Bersini
45:37che quest'anno
45:38si è giudicato
45:40la maglia di campione
45:41italiano di Duatron
45:42e anche di Triatron
45:43Duatron a Imola
45:44e Triatron
45:45a Loano
45:46di categoria
45:47con la sua guida
45:48che è Mauro Paris
45:49ecco quindi
45:50ci teniamo
45:51e vorremmo sviluppare
45:52questa attività
45:53che pare semplice
45:54ma in realtà
45:55è particolarmente difficile
45:56è difficile
45:57fare proprio da match
45:58cioè da collegamento
45:59fra l'atleta
46:00che vorrebbe donare
46:01magari qualche ora
46:02d'allenamento
46:03anche come stimolo
46:04per se stesso
46:05vero
46:06e l'atleta
46:07che necessita di
46:08magari di persone
46:09anche solo per l'allenamento
46:10non necessariamente
46:11l'accompagnamento in gara
46:12ma anche l'allenamento
46:13banalmente
46:14insomma
46:15in bicicletta
46:16per esempio in tandem
46:17ci sono tante ore da passare
46:18quindi tutti lavoriamo
46:20e metterci insieme
46:21e creare una rete
46:22rete che tra l'altro
46:23nel Bresciano funziona
46:25anche con la mia organizzazione
46:26della gara
46:27tantissime squadre
46:28di Triatron Bresciano
46:29mi hanno aiutato
46:30ad organizzarla
46:31devo dire
46:32i canottieri salò
46:34la Venus
46:35tantissime squadre
46:37si sono messe a disposizione
46:38per darmi una mano
46:39e queste sono notizie
46:40sempre molto molto belle
46:42e quindi
46:43ricapitolando
46:44che appello possiamo lanciare
46:46ai nostri teleospitatori
46:47innanzitutto
46:48c'è questo progetto
46:49Train For Us
46:51Others
46:52che è appunto
46:53c'è una campagna
46:54aperta
46:55di Found Me
46:56quindi
46:57se andate sul sito
46:59dell'ICOS
47:00trovate
47:01la locandina
47:02si può accedere
47:03tramite QR code
47:04o tramite
47:05il link
47:06che trovate appunto
47:09sul sito
47:10di l'ICOS
47:11team.com
47:12e
47:15poi
47:16il messaggio principale
47:17intanto è venite a vedere
47:18venite a vedere
47:19sabato
47:20anche questo è importante
47:21venite a vedere loro
47:22perché poi alla fine
47:23vederli in azione
47:24tocca il cuore
47:25tocca l'anima
47:26insomma
47:27è molto interessante
47:28ho gesticolato
47:29indicando alla regia
47:30che possiamo mostrare
47:31anche il PC
47:32dove ritroviamo appunto
47:33il sito
47:34leacosteam.com
47:36e ci sono tutte le notizie
47:39dicevamo
47:40partecipare anche
47:41attivamente
47:42per sostenere questo progetto
47:43per sostenere questi ragazzi
47:44a
47:46sul lago di Seo
47:47nelle giornate di sabato
47:5028 giugno
47:51e domenica 29 giugno
47:52alle ore?
47:53allora il sabato
47:54si darà pomeriggio
47:55quindi
47:56comincerà la gara
47:57alle 16
47:58e terminerà
47:59verso le 18
48:00a Pisogne
48:01a Pisogne
48:02la conferenza
48:03è alla sala romanino
48:04sempre a Pisogne
48:05alle 20
48:06e invece la domenica
48:07mattina
48:08è alle 9
48:09e la partenza
48:10indicativamente
48:11finirà verso le 11
48:12di mattina
48:13quindi sempre
48:14sul lungo lago
48:15di Pisogne
48:16e si sta anche bene
48:17in quella zona
48:18sembrerebbe
48:20che il meteo
48:21ci sia amico
48:22quindi direi
48:23che è un bel motivo
48:24in più
48:25per passare insomma
48:26a vederci
48:27vero
48:28allora
48:29telecamera spenta
48:30si parlava
48:31con Francesco Bertoli
48:32dell'energia
48:33di Barbara
48:34dell'entusiasmo
48:36e tutto quello che c'è
48:37si fatichiamo
48:38a tenerla
48:39tenerla ferma
48:40è una cosa meravigliosa
48:41ha cominciato
48:42facendo il triathlon
48:43e poi adesso
48:44è votata
48:45al paratriathlon
48:46naturalmente
48:48è anche un atleta
48:49ma quello che volevo
48:50aggiungere a questo
48:51a questo discorso
48:52che quando ci siamo
48:53conosciuti le prime volte
48:54ci siamo dedicati
48:55al triathlon
48:56per farvi capire
48:57cos'era il triathlon
48:58e molti erano spaventati
48:59solo alla parola
49:00rendetevi conto
49:01che questi ragazzi
49:02hanno delle disabilità
49:03gravi
49:04veramente gravi
49:05eppure
49:06si allenano quotidianamente
49:07e portano a termine
49:08queste distanze
49:09quindi il triathlon
49:10è uno sport per tutti
49:11non bisogna essere spaventati
49:13anzi
49:14bisogna vedere questi atleti
49:15per capire
49:16che ci si può avvicinare
49:17anche
49:18quotidianamente
49:19e divertirsi
49:20e poi entra parte
49:21di una grande famiglia
49:22che può essere
49:23sia il triathlon
49:24ma anche il paratriathlon
49:25e anche
49:26la famiglia
49:27delle associazioni
49:28del volontariato
49:29degli endler
49:30perché
49:32è una figura
49:33molto importante
49:34quello dell'endler
49:35perché accompagna
49:36l'atleta di fuori
49:37dentro dall'acqua
49:38e anche per alcuni atleti
49:39perché per esempio
49:40nel ciclismo
49:42con i non vedenti
49:43ci sono degli ottimi ciclisti
49:45che potrebbero
49:46dedicare parte
49:47del loro allenamento
49:48o parte anche
49:49della loro preparazione
49:50a un atleta non vedente
49:52cosa che è successo
49:53con Barbara
49:54ha trovato un ottimo ciclista
49:55non vedente
49:56ma ci sarebbero
49:57molti altri ciclisti
49:59non vedenti
50:00che godrebbero
50:01di questa possibilità
50:02di andare
50:03a fare delle gare
50:04e di trovare un gruppo
50:05e finisco
50:07poi mi taccio
50:08a Taranto
50:09la settimana scorsa
50:10c'è stata una prova
50:11di World Series
50:12di Paratriathlon
50:13dove sono venuti
50:14attriti da tutto il mondo
50:15quindi questa è una prova
50:16che dà punteggi
50:17per le olimpiadi
50:18di Los Angeles
50:192028
50:20e la partecipazione
50:22delle altre nazioni
50:23è stata notevole
50:24quindi dobbiamo chiudere
50:25anche qua un gap
50:26perché noi abbiamo
50:27sì 53 atleti
50:28ma
50:29qui veniva gente
50:30dell'Australia
50:31dal Giappone
50:32dal Canada
50:34dalla Spagna
50:35dalla Francia
50:36gli anglosassoni
50:37sono molto avanti
50:38quindi
50:39non dobbiamo
50:40fermarci
50:41a questi eventi
50:42ma dobbiamo
50:43guardare avanti
50:44e cercare anche noi
50:45di essersi inclusivi
50:46e di portare più atleti
50:48perché che anche loro
50:49si devono divertire
50:50e devono godere
50:51di questo meraviglioso sport
50:52vero
50:53quindi ricordiamo
50:54sabato 28 giugno
50:55domenica 29 giugno
50:56gara di Paratriathlon
50:58Super Sprint
50:59e campionato italiano
51:00Para Aquathlon
51:01sul lago di Seo
51:03a Pisogne
51:04gli orari
51:05li possiamo ritrovare
51:06anche sul sito
51:08licosteam.com
51:10esatto
51:11ringraziamo i nostri ospiti
51:13ringraziamo
51:14Barbara Bertelli
51:15e Francesco Bertoli
51:16grazie ancora
51:17grazie a voi
51:18grazie
51:19Daniela
51:21noi ci ritroviamo domani
51:29alle ore 18
51:30questa sera invece
51:31alle 20.30
51:32l'ultimo appuntamento
51:33di Obiettivo Salute
51:34si conclude stasera
51:35la stagione
51:36ultimo argomento
51:37l'abbiamo scelto
51:38dalle vostre richieste
51:40ha vinto la protesi
51:41al ginocchio all'anca
51:42e quindi stasera
51:43vi aspetto con
51:44l'unità operativa
51:45della sezione 10
51:47del gruppo San Donato
51:48città di Brescia
51:49e te le tutto racconta
51:50torna domani sera
51:51alle ore 18
51:52buona serata da Daniela
51:53finita
51:54e Andrea Lombardi
51:55arrivederci a tutti
51:56grazie a tutti

Consigliato