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  • 19/06/2025
Trascrizione
00:00Il nostro corso gratuito è iniziata a cura di QTSS
00:30Il nostro nuovo film, Canon Effimero,
00:59nasce dal nostro desiderio di tornare un po' alle nostre radici, alle nostre origini,
01:05in particolare nel sud Italia.
01:07Noi siamo figli di immigrati meridionali a Torino.
01:12Il nostro padre è pugliese e la nostra madre è lucana.
01:15L'idea era quella di tornare ai suoni della nostra infanzia,
01:19a queste ninna-nanne che spesso i nostri nonni, soprattutto, richiamavano alla loro memoria.
01:29Abbiamo deciso di affrontare un percorso di immersione in questa Italia sonora,
01:44un'Italia fatta di canti, di racconti, di leggende,
01:47che però non viene raccontata, non viene vista quasi come se esistesse
01:53in una sorta di territorio sotterraneo, che però non è relegato al passato,
02:00ma che continua a vivere in forme anche nuove, rinnovate.
02:04E quindi abbiamo deciso, anzi abbiamo affrontato un percorso
02:10di innanzitutto per noi di scoperta, di conoscenza,
02:14di tantissime realtà in varie regioni italiane,
02:18ma più ci addentravamo dentro queste realtà,
02:22più scoprivamo che c'era una sorta di ambivalenza,
02:25di contraddizione innata dentro queste situazioni.
02:30Da una parte eravamo di fronte a delle forme molto antiche di espressione orale,
02:38anche di codici, se vogliamo, che si sono tramandati di generazione in generazione,
02:43come se fossero dei monumenti ancora lì, alla nostra portata,
02:47che dovevamo soltanto appunto sollevare dei teli con cui venivano coperti.
02:53Dall'altra però eravamo di fronte anche alla caducità della vita.
02:58Le persone, molte persone che abbiamo incontrato erano anziani,
03:02ultranovantenni alcuni, non solo, anche dei giovanissimi.
03:06Però quello che avevamo di fronte era una vita,
03:08una vita che pulsava ma che appunto era destinata comunque a passare.
03:14E quindi da qui nasce l'idea di creare un film,
03:18in qualche modo che vivesse di questa contraddizione,
03:22di questo simuro, un canone effimero.
03:28Il canone effimero parte dall'acqua.
03:43Beh, forse possiamo dire che l'idea del film, in realtà,
03:47il punto di partenza è stato proprio quello del Mediterraneo,
03:50che abbraccia la nostra penisola.
03:52Ci siamo detti come facciamo a raccontare una cultura mediterranea
03:56attraverso quest'idea, questa ossessione, forse,
04:02del voler raccontare quasi cantata.
04:06E ci siamo detti forse è proprio quella di allontanarci
04:09anche delle immagini da cartolina dell'Italia, del mare,
04:14delle belle coste, anche forse più conosciute,
04:18di addentrarci nell'entroterra, tra i monti degli Appennini centrali
04:24oppure tra i monti Nebrodi in Sicilia o nel Pollino Lucano, ad esempio,
04:29e lì andare a scovare in una specie di carotaggio culturale
04:34alcune di queste realtà che sono oggi ancora pulsanti ma poco conosciute.
04:41e abbiamo studiato.
04:45Ci siamo messi, diciamo così, al lavoro,
04:48abbiamo incontrato degli studiosi, degli etnomusicologi,
04:52o li abbiamo letti.
04:55E da lì abbiamo costruito una specie di mosaico di testi, innanzitutto,
04:59dei testi che in qualche modo ci parlassero di quest'Italia
05:04e di questa cultura che non è solo italiana,
05:06ma che vive di tante, tante culture diverse,
05:11tante radici che affondano, diciamo così,
05:13le loro origini in culture anche lontanissime,
05:16come ad esempio la cultura più dell'Europa orientale,
05:19dei Balcani, l'albanese, penso agli Arbresh,
05:23oppure al Maghreb, o alla Francia, alla Provenza.
05:28Ci sono, diciamo così, in quello che abbiamo scoperto,
05:31non c'è un'Italia, non c'è una cultura italiana,
05:36ma c'è una diversità, una ricchezza,
05:39che ci parla anche di quello che è oggi, di fatto,
05:42la cultura di ogni paese,
05:43che è fatta di contaminazioni, di diversità.
05:46E quindi da lì abbiamo,
06:15cercato di dare una struttura, soprattutto al montaggio,
06:20e quello che abbiamo notato,
06:21man mano che rivedevamo, riascoltavamo questi canti,
06:24abbiamo notato che ognuno di queste persone,
06:27anche ogni oggetto che ci mostravano,
06:29ogni fotografia, ogni paesaggio che in qualche modo
06:32accoglieva queste persone,
06:34nella loro vita quotidiana,
06:35ci parlavano di,
06:38ci esortavano a delle azioni,
06:40ad una prassi,
06:41che può essere utile per sopravvivere
06:44all'omologazione culturale,
06:46allo sradicamento contemporaneo.
06:47E quindi abbiamo deciso di costruire
06:48questa specie di canone,
06:49di codice frammentato.
06:51In principio era il verbo,
06:57in effetti,
06:58quando nasciamo,
06:59la prima cosa che facciamo è piangere,
07:01emettere un suono.
07:03E poi il suono ci accompagna in tutta la vita,
07:07il suono a volte lo identifichiamo con la vita,
07:09quando diciamo,
07:10ah, qui sembra che non ci sia nessuno,
07:12non c'è vita,
07:13perché non sentiamo dei rumori.
07:14E se ci pensiamo bene,
07:18il suono della nostra,
07:20diciamo,
07:20cultura sotterranea
07:22sono queste miriade di voci
07:23che attraverso il canto,
07:27attraverso il racconto,
07:30in qualche modo rivendicano
07:31una propria identità.
07:33Soprattutto laddove
07:34sono identità molto liminari,
07:37nascoste,
07:38lontane dai grandi centri
07:39e quindi anche dalle grandi narrazioni.
07:41Domani giornalò
07:45venire santo
07:51la madre nozza sempre se in cammino
08:04Ecco, se forse c'è un'ambizione nel nostro film,
08:09più che un'ambizione la chiamerei proprio un desiderio forte,
08:13è quello di dare un'immagine
08:15e un suono
08:17a queste persone,
08:18a questi volti,
08:19a queste voci
08:20e in qualche modo
08:22per quello che riusciamo
08:24nei limiti del mezzo del cinema
08:27trattenerli per un attimo,
08:28sperando che quest'attimo poi riviva
08:31nella memoria dei singoli spettatori
08:33che se li portano a casa.
08:34Alligenio
08:39Alligenio
08:41Grazie per la visione!

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