- 11/06/2025
https://www.pupia.tv - Roma - Intelligenza Artificiale: il saccheggio dell'ingegno, del talento e dell'arte italiana -- Conferenza stampa di Fabrizio Benzoni (10.06.25)
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NovitàTrascrizione
00:00Buonasera a tutti, benvenuti a questa piccola conferenza stampa, piccolo punto sul tema dell'intelligenza
00:14artificiale, in particolare nell'ambito del mondo della creatività, quindi non l'intelligenza
00:21artificiale ad ampio spettro. Oggi ho visto che alla Camera c'è un convegno molto più
00:25importante, perché c'è il Premo Nobel per la fisica che ne parlerà, noi siamo un po' più
00:31operativi su alcuni temi specifici. Io sono Francesco Schlitzer e con Lorenzo Cercotti abbiamo
00:40fondato questa associazione che si chiama EGAIR, che è l'European Guild for Eye Regulation,
00:48sostanzialmente il titolo vi dice già che nessuno a questo tavolo, ovviamente contro la tecnologia
00:54e contro delle opportunità, ma certamente come tutte le cose, come tutti i progressi vanno
01:02regolamentati, vanno regolati affinché siano leali nello sviluppo e nella produzione, anche
01:09nel mondo dei creativi. Oggi al tavolo avete diverse associazioni, io procederei alla mia
01:19sinistra con l'ANAP che è l'associazione di attori e doppiatori con il presidente Daniele
01:24Giuliani, poi Lorenzo Cercotti che è il presidente e fondatore di EGAIR, alla mia destra avete
01:29il dottor Romano del CNR che è un esperto di intelligenza artificiale, Santoro e Tony Biocca
01:36che è del coordinamento ANAC Centro Autori, Reuters Guild Italia, dove ci sono autori e doppiatori,
01:41quindi tante tante tante categorie. Faccio un po' il vigio urbano, nel senso che abbiamo
01:49poco tempo, alle 8 ci dicono che dobbiamo andare via, quindi vorrei procedere con un po'
01:55di interventi rapidi e poi le conclusioni. E la cosa più importante è, volevo ringraziare
02:02i due parlamentari che ci hanno permesso e che sono i padroni di casa, che ci hanno permesso
02:07di essere qui presenti, abbiamo l'onorevole Benzoni e il vicepresidente Casu, i quali
02:11seguono dall'inizio questa vicenda del DL del Governo, la quale a parole riceve dei consensi
02:18trasversali, nel senso che le nostre stanze sono fondamentalmente condivise sia dal centro
02:24sinistra che dal centro destra, però all'atto pratico abbiamo delle difficoltà a fare quei
02:28correttivi che sarebbero necessari e questa giornata di oggi vuole essere proprio un momento
02:34per far capire che le richieste che vengono fatte non solo in Italia ma in tutta Europa
02:40di mettere alcuni paletti a questi sfruttamenti sono delle richieste a nostro parere addirittura
02:49già presenti in ordinamento, perché norme già ci sono, però evidentemente con il fatto
02:53della tecnologia nuova queste aziende, che sono soprattutto aziende esterniche, tendono
02:57ad avere delle derive un po' da rider, un po' da fuori della legalità. Io comincerei,
03:07se siete d'accordo, con Santoro, perché vorrei che tu chiarissi, noi alcuni sono diventati
03:15un po' esperti, io non sono un esperto di AI, conosco molto bene la normativa sul direttoratore,
03:19ma le tecnologie di AI non le conosco. Quindi volevo che tu affrontassi un po' il tema dei dati,
03:26cioè perché questi dati sono così importanti e il secondo aspetto è quello che ci è stato
03:32detto su tutti i tavoli nazionali e internazionali, detta dalle controparti, cioè dalle aziende
03:38che utilizzano questi software di dataset per addestrare questi dati, se è vero, come sostengono,
03:44che un'operazione di ricostruzione di tutto il cestino, di tutto il basket di questi dati
03:50è un'operazione impossibile da fare, per cui per gli artisti, gli autori è difficile
03:56poter ricostruire quello che è stato preso in maniera lecita o in alcuni casi in violazione
04:04del copyright. Grazie.
04:07Grazie, vi ringrazio dell'opportunità di parlare. Dunque, andiamo subito a dire perché
04:13i dati sono importanti e centrali per le AI, generative non che siano. Facciamo questa
04:18metafora, questo paragone. Le AI, il modello di AI generativa lo possiamo paragonare a uno
04:24studente che impara velocemente, ma lo studente impara su dei libri, su dei materiali, quindi
04:30i materiali che diamo allo studente formeranno lo studente. Se non abbiamo controllo sui materiali
04:37su cui studia lo studente imparerà su dei materiali che non governiamo o addirittura
04:42su dei materiali sbagliati. Gli potremmo chiedere delle cose che non ha studiato, che non
04:50ha trovato nei libri, nei file audio, nei video che ha visto, che ha ascoltato. Quindi dobbiamo
04:59sapere, il nostro studente, cosa ha studiato. È come se chiedeste a me di scrivere un copione
05:07e io sono laureato in fisica, posso fare altre cose. Quindi è importante sapere, soprattutto
05:15adesso che ci vendono, come dire, questi modelli che sono cosiddetti multi-agent, cioè che hanno
05:21più sistemi di AI con compiti specifici, dobbiamo sapere cosa hanno studiato. E per sapere cosa
05:29hanno studiato dobbiamo conoscere i materiali. Ora io non mi dilungo su questo, vi dico solo
05:34che a Seattle c'è l'Allen Institute for AI che sviluppa un LLM, quindi un large language model, una serie
05:44di large language model che si chiamano Olmo AI, che sono completamente open. Ci sono tutti
05:51i dataset, c'è tutto il codice e poi c'è il modello che si può usare. Non solo, stanno
05:57già sviluppando degli strumenti di inspection dei dati, che sono strumenti innovativi, perché
06:06chiaramente c'è una difficoltà nel capire questa grande mole di dati, ma difficoltà non
06:12significa impossibilità. Ripeto, non sono io che lo dico, basta andare a vedere Olmo AI
06:18e tutti gli strumenti che mette a disposizione, open source, usabili, l'Allen Institute for
06:26AI, che ripeto, non sta in Unione Sovietica, ma sta a Seattle. Bene, questa è la prima parte.
06:34L'altra parte che volevo dire è che in realtà lo studente impara anche non solo sui libri
06:42che legge, ma rispetto ai compiti che gli vengono assegnati, in un certo senso, dagli
06:49insegnanti che lo guidano. Questo paragone potrebbero essere gli algoritmi. Noi non solo
06:54abbiamo bisogno di vedere i dati, ma abbiamo anche bisogno di vedere gli algoritmi, cosa
06:58fanno. Vi faccio un esempio balanissimo. Quando chiedete a un large language model di fare
07:04una sintesi, in realtà create un'ambiguità semantica, perché per chi scrive sintesi vuol
07:12dire una cosa, c'è un bisogno e un'esigenza. Per il large language model può voler dire
07:20una serie di cose, ma se io non conosco come è stato sviluppato il large language model,
07:28non posso capire se quando scrivo fammi una sintesi fa effettivamente quello che richiedo.
07:36E questo dipende dai dati, ma non solo. Gli algoritmi si scrivono in base alle esigenze
07:43di chi chiede di scriverli. Allora se io sono un'azienda, quello che voglio è avere dei task,
07:53quindi degli algoritmi, che in maniera molto veloce rispondono a task per milioni o miliardi
08:01di persone. E quindi io devo sapere, quando chiedo delle cose, se effettivamente sto andando
08:10nella direzione che voglio oppure no. Non solo. Si potrebbero creare, diciamo, delle sintesi,
08:19delle versioni, chiamiamole proprio della realtà, plausibili, ma che non corrispondono
08:26alla visione condivisa della realtà di quella comunità. Mi spiego. Una delle poche cose
08:32che si sanno, ad esempio, di Lama 3, che è il prodotto di Meta, è quello che è addestrato
08:38per almeno il 92%, potrei sbagliare di qualche punto percentuale, con dati in inglese.
08:44E uno dice cavolo, però, in italiano risponde bene. Dice cose vere, ni. La cosa che funziona
08:55bene è che usa i dati in inglese, li estrae della conoscenza e la traduce in italiano.
09:03Però mi sta portando in italiano una visione della comunità che ha prodotto i dati. Se la
09:10comunità che ha prodotto i dati è una comunità anglosassone, benestante, bla bla bla, nordamericana
09:17che è quella che ha prodotto più dati, è vero che sta rispondendo in italiano, però
09:23è portatrice di una visione che è di quel ceto sociale e di chi ha prodotto quei dati.
09:31E qui di nuovo dobbiamo sapere quali sono i dati. È per questo che io comincio a chiedere
09:36che l'EI sia sostenibile dal punto di vista ambientale, computazionale e sociale. Perché
09:43in un certo senso c'è bisogno che sia anche rappresentativa della comunità che la usa.
09:47diciamo che non sono la persona più adatta per rispondere perché non mi occupo di etica. Provo
10:06a intercettare la tua domanda. Ci sono, come dire, viene presa a vari livelli. Un livello
10:14è quello di dire, guarda che lo programmo bene, ho usato dati etici e lo programmo bene. Chiaramente
10:21per me che uso un approccio scientifico, un metodo scientifico, questa cosa mi fa venire
10:26i brividi. Perché io devo avere strumenti per verificare che quello che tu affermi essere
10:34etico e non affetto da errori, cioè da bias, da visioni parziali, sia vero. L'unico modo
10:42che ho di farlo è quello di avere un audit, magari non completo, però approfondito sui
10:50dati e sugli algoritmi. Perché vi assicuro, e non vado nel dettaglio, ci può essere un
10:57bias, degli errori cognitivi enormi nel modo in cui si sviluppano gli algoritmi. Tant'è
11:03vero che in ambito AI non usiamo più la parola etica, ma usiamo la spiegabilità. Cioè
11:11un sistema AI, soprattutto per policy makers, deve essere spiegabile. Cioè un policy makers
11:18deve essere messo in condizioni di capire cosa fa, di seguire gli step e di usarlo. E qui
11:25andiamo ad un altro concetto essenziale, che è un principio cardine delle AI Act, che il
11:32DDL in discussione alla Camera non ha ripreso tra i principi fondamentali, che è quello
11:39dell'alfabetizzazione sulle AI, cioè le AI literacy. È importante che tutti, tecnici
11:45e non tecnici, siano alfabetizzati. Io posso guidare una macchina? Posso chiedere che la
11:51macchina abbia delle condizioni di sicurezza, di rispetto dell'ambiente, senza essere un
11:59ingegnere meccanico. Però tutti prendiamo la patente per guidare la macchina. Sotto i
12:0418 anni la macchina non si guida.
12:08Grazie. Io passerei la palla a te Lorenzo, perché tu sei uno dei più importanti illustratori
12:16e graphic designer che c'è in Italia e hai vissuto dall'inizio, perché tu a giugno del
12:2123 mi chiamasti dicendo abbiamo un problema, tipo Houston abbiamo un problema, il 22, perché
12:28avevi scoperto che queste applicazioni, meggiorni, stabiliti AI, eccetera, non solo replicavano
12:33il tuo stile, ma addirittura tu avessi trovato delle foto tue personali in questi dataset.
12:40E così è iniziata questa avventura della comunità europea degli illustratori che tu
12:44hai creato con EGAIR. E mi ricordo che all'inizio quando andammo a parlare con i funzionari della
12:50Commissione europea ci dissero no, l'IAC non si può modificare, ormai è tutto definito
12:56perché si è arrivati troppo tardi. Abbiamo visto che non è stato così, il Parlamento europeo
13:01ci ha aiutato, il Consiglio europeo ci ha aiutato e nell'IAC ci sono alcuni articoli
13:06che fanno esplicio riferimento al copyright, quindi al fatto che questi sistemi devono rispettare
13:14quelli che sono dei principi generali dell'umanità, tra cui c'è anche il coltello.
13:19Tuttavia sappiamo che questo non è sufficiente perché non è che in questi anni i signori si
13:23sono fermati, hanno continuato, continuano. Teniamo conto che l'IAC verrà approvato
13:28nel 26, cioè entra in vigore, scusate, nel 26. Quindi nel frattempo fondamentalmente
13:34non esiste. Allora, quello che volevo fare con te è un po' un punto dello stato dell'arte,
13:40tu come lo vedi da artista e anche rispetto alle audizioni che hai fatto poi al Senato e alla Camera
13:47e anche alle dichiarazioni recenti del sottosegretario Butti che ha detto che forse qualche modifica
13:53si potrebbe anche fare. Vediamo, vediamo.
13:57Sì, appunto parto dall'affermazione di Butti che dice
14:01noi siamo disponibili a ridiscutere il DDL nei momenti in cui si creino dei danni espliciti
14:07a degli specifici gruppi, no? E GAIR sicuramente rappresenta in maniera abbastanza precisa
14:13uno specifico gruppo che è il gruppo dei creativi, ok? Di tutta Europa.
14:19Nella fattispecie adesso ci concentriamo sul DDL Intelligenza Artificiale Italiano
14:24ma, diciamo, EGAIR è un network internazionale europeo di artisti di tutti i tipi, ok?
14:31Quindi ci sono anche editori, partecipano organizzatori di eventi
14:37e diciamo che il punto fondamentale da cui conviene partire è il fatto che noi siamo artisti,
14:42siamo creativi e in quanto tali non potremmo mai essere contro una tecnica, ok?
14:48Sarebbe una pazzia. Infatti noi quello che contestiamo è il modello di business
14:53di una manciata di aziende che operano nell'ambito dell'intelligenza artificiale, ok?
14:57Questo deve essere chiarissimo dall'inizio.
15:01Noi contestiamo il fatto che facciano uso di, adesso li chiamerò dati,
15:05ma mi dispiace un po' chiamarli dati perché le opere d'arte non sono dati,
15:08sono opere d'arte e sono frutto del lavoro con diritti esclusivi morali e economici.
15:19Quindi già chiamarli dati mi pesa, ok? In questo discorso.
15:21Però diciamo che contestiamo l'uso dei dati illegittimo che viene fatto da queste aziende
15:26e che viene in barba a delle leggi che già esistono, come diceva giustamente Francesco,
15:32accennava prima, e cioè la normativa del copyright, la convenzione di Berna
15:38e la cosa che è molto interessante è che anche i paesi che erano visti un po' come
15:42dei paesi più morbidi nell'applicazione del diritto d'autore, come esempio gli Stati Uniti
15:47che hanno il fair use, la normativa del fair use che in qualche modo è una delle maggiori giustificazioni
15:54che queste aziende hanno utilizzato per lo sfruttamento dei dati, oggi viene smentito
15:58dall'ufficio del copyright americano che con uno studio di 107 pagine, meraviglioso peraltro
16:02scritto benissimo, è estremamente accessibile a chiunque, anche a chi non è esperto, spiega
16:07chiaramente che sì, l'intelligenza artificiale generativa può operare nell'ambito del fair use
16:11ad esempio in ambito accademico e scientifico ovviamente, ricerca scientifica, ma se il prodotto
16:18di questa ricerca viene distribuito, finisce sul mercato, è distribuito pubblicamente
16:22è chiaramente in infrazione del diritto d'autore ed è al di fuori di quelli che sono
16:28i perimetri ragionevoli del fair use. Ora, io adesso vi citerò delle affermazioni di personaggi
16:36che non sono esattamente anti AI, parliamo di Ilya Suskever che è il creatore di CogPT,
16:43Ilya Suskever ha detto che i dati per l'intelligenza artificiale generativa funzionano come le risorse
16:48fossili, sono poche e preziosissime, quindi hanno un valore assoluto e che questi dati
16:55sono praticamente finiti, li hanno presi già tutti. La stessa affermazione è stata confermata
17:02neanche due settimane fa da Elon Musk che ha detto che lui è della scuola di pensiero
17:06che i dati si stiano finendo, in buona sostanza che sono arrivati agli sgoccioli.
17:10eppure Mark Zuckerberg che non è proprio noto per essere stato trasparentissimo sull'argomento
17:20se ne è uscito l'anno scorso con un'affermazione molto interessante, cioè che secondo lui
17:24editori e autori si stanno montando la testa su quello che sia il valore reale del loro lavoro
17:30all'interno dei modelli. La cosa interessante è che se andiamo a vedere però quello che dice
17:37invece Sam Altman, che è il CEO di OpenAI, creatore di CogPT, loro dicono che senza i dati
17:44coperti da copyright la loro azienda probabilmente non sarebbe in grado di essere competitiva
17:49in nessun modo, perché non sarebbe in grado di offrire dei modelli di intelligenza artificiale
17:53che sono sufficientemente qualitativi e in linea con quelle che sono le aspettative del pubblico
17:58sul mercato. Quindi non è una questione di beneficenza, è una questione di lucro e di
18:04raggiungere tramite i migliori dati possibili la migliore posizione di mercato possibile, quella
18:10dominante. Un altro esempio per cui l'affermazione di Zuckerberg è quantomeno inopportuna è che
18:18proprio OpenAI qualche mese fa ci ha deliziato con un'operazione interessante, cioè Sam Altman
18:25ha cambiato la sua immagine di profilo su X utilizzando un filtro Ghibli e suggerendo
18:33a tutti i suoi follower, che non sono certamente pochi, di provare a utilizzare lo stile Ghibli
18:38su una fotografia perché il risultato era particolarmente preciso e attinente al lavoro di
18:43Ayao Miyazaki, famosissimo animatore e regista giapponese. Con questo intervento ChatGPT ha avuto
18:52il più alto picco di iscrizioni a pagamento che si sia mai visto nella storia dell'intelligenza
18:59artificiale generative, dimostrando il fatto che l'affermazione di Zuckerberg è assolutamente
19:03falsa perché l'intervento di un singolo artista ha spostato l'intero mercato dell'intelligenza
19:09artificiale generative commerciali. Infine vi faccio presente che anche Nick Clegg, che è l'ex
19:14responsabile delle relazioni istituzionali di Meta, si è uscito con un'affermazione che suona,
19:19la traduco, quindi potrei sbagliare le virgole, ma il concetto è questo qui, che se l'industria
19:26dell'intelligenza artificiale dovesse chiedere il permesso ai singoli artisti per poter sfruttare
19:33commercialmente i loro lavori, l'industria dell'intelligenza artificiale collasserebbe.
19:40Ora vi immaginate se la stessa cosa l'avesse detta l'industria cinematografica o l'industria
19:44della stampa o l'industria della musica, cioè se noi dovessimo pagare o fare un contratto
19:50a ogni musicista di cui vogliamo sfruttare commercialmente la musica falliremmo, è una
19:54roba abbastanza irricevibile e considerato che loro sono mossi da finanziamenti colossali,
20:00parliamo di cifre stellari e hanno tutti i mezzi tecnici che possiamo immaginare, ci si
20:06aspetta sicuramente di più di tutto quello che già esiste, quantomeno lo stesso livello
20:12di attenzione. Quindi siccome si tratta di aziende che si propongono di rivoluzionare
20:21il mondo della comunicazione e farlo con la tecnologia più innovativa possibile, ci si
20:27aspetta che siano in grado di assumersi le responsabilità elementari per stare in un
20:30mercato che già esiste, che ha le sue regole e che va avanti da un sacco di tempo. Eppure
20:35invece quello che notiamo è che arrivano notizie di comportamenti che vanno veramente
20:41al di là di quello che è possibile tollerare. Vi faccio un esempio che conoscerete tutti
20:46perché è successo sul social media più famoso del mondo, ovvero Facebook, Instagram e i
20:52social media di Meta. Meta recentemente ci ha chiesto di, tramite una notifica sul loro
20:59social media di eventualmente comunicare un'opposizione all'utilizzo dei dati di ognuno di noi per lo
21:08sfruttamento di questi dati per l'addestramento della loro AI generativa. Questa cosa qui la
21:18fanno nei confronti di artisti anche che hanno ritrovato i loro dati all'interno anche di le
21:26loro opere all'interno di Libgen. Libgen che cos'è? È un torrent pirata in cui c'è la più grande
21:35quantità di testi accademici e di materiale coperto da copyright del mondo, quindi mentre
21:41un artista fa opt-out, ovvero fa la sua posizione attraverso la notifica di Meta, Meta comunque
21:47i dati se li prende da un torrent pirata. E questa cosa qua è agli atti di un processo
21:52che si chiama Cadrey versus Meta. La cosa che è ancora peggiore è che i dati contenuti
21:57all'interno di questo torrent sono stati curati da Meta per togliere le pagine con i colofon
22:02e le attribuzioni di copyright di questi testi in maniera tale che i dati risultino senza autori
22:08chiari. Ora questa cosa qui ci mette davanti alla necessità come artisti di fare una serie
22:17di richieste molto chiare al governo italiano, che sono l'obbligo di trasparenza sui dati
22:22utilizzati per il training, ovvero sarebbe importante che le istituzioni chiedessero
22:29a chi produce Large Language Model due domande, quali dati avete usato per addestrare i vostri
22:36modelli, quali dati avete usato per addestrare i vostri modelli e se avevate il permesso di
22:44usare quei dati. Quindi due domande molto semplici. L'altra cosa che chiediamo è che
22:50ci sia un limite all'utilizzo commerciale o pubblico di dati raccolti a fini di ricerca.
22:56Queste aziende spesso e volentieri fanno raccolte di enormi quantità di dati giustificandole
23:02con l'eccezione del copyright per l'utilizzo a fini di ricerca. Il problema è che i risultati
23:09di questi studi poi vengono pubblicati o vengono addirittura commercializzati. Nel DDL italiano
23:19è scritto chiaramente questa cosa, cioè che nel momento in cui lo studio accademico che
23:25deriva dall'utilizzo dei dati produce un contenuto che loro definiscono originale, può
23:31essere commercializzato. Per noi questo è inaccettabile al 100%. Crediamo che sia fondamentale
23:38che ci sia invece il consenso informato e preventivo degli autori e titolari dei diritti tutelati
23:42a copyright. Questa cosa deve portare a tre scenari, e cioè che se quando un'azienda
23:46mi chiede l'utilizzo di un dato di mia proprietà, ovvero di una mia opera o dei miei dati coperti
23:52alla privacy, gli scenari che si delineano sono tre. Che il consenso possa essere ceduto
23:57a titolo gratuito, se lo voglio, che possa negare il consenso del dato, e che questa cosa
24:04qua deve essere inoppugnabile, oppure che si possa creare un rapporto di edizione, quindi
24:11un consenso che viene dato con un contratto di termini e condizioni, che possono essere
24:17economiche, territoriali o temporali, insomma, come funziona con un normale contratto di edizione.
24:25Poi, a proposito, rimanendo in tema di contratti, ci sono stati presentati come associazione
24:30un sacco di contratti in cui aziende di edizione o, ad esempio, anche concorsi artistici ponevano
24:40delle clausole vessatorie nei contratti che dicevano sostanzialmente che per partecipare
24:45al contratto o per essere pubblicati o per avere il contratto di lavoro firmato, ci fosse
24:51la necessità di cedere tutto il contenuto del lavoro relativo a quel contratto, anche
24:56per l'utilizzo di sfruttamento per l'addestramento di intelligenze artificiali generative.
25:01Ma te lo pagavano a parte?
25:02No, assolutamente, è inclusa come condizione per accettare il lavoro e questa cosa qua ovviamente
25:07è impensabile. Noi crediamo, invece, che la cessione dei diritti per l'utilizzo di dati
25:14per le intelligenze artificiali debba essere una clausola primaria, cioè ad essere oggetto
25:19primario di un contratto. Quindi va trattata separatamente, non può essere, diciamo, nelle
25:24righe piccole di un contratto. E, infine, considerata l'attenzione che il Governo italiano ha messo
25:32sulla pirateria, ad esempio nell'ambito dell'audiovisivo, in particolare per le partite di calcio,
25:37crediamo che quantomeno ci aspettiamo lo stesso trattamento per l'infrazione massiva nell'utilizzo
25:44di dati coperti da copyright nel caso dell'intelligenza artificiale generative. Ovvero, non è possibile
25:50che oggi, se io sono un provider di AI, mi trovi ad avere, tutto sommato, un invito a procedere
25:57dal Governo perché conviene molto di più pagare una semplice sanzione pecuniaria irrisoria
26:03per infrangere la legge piuttosto che occuparmi di mettermi in regola nell'utilizzo dei dati
26:09degli artisti. A oggi, invece, il DDL-AI ci dice che non esiste una differenza fra lo sfruttamento
26:16individuale di un dato e lo sfruttamento massivo su scala industriale e sistematico e per noi
26:21questo è assolutamente una condizione che non ci permette di essere sereni.
26:27Ora, per concludere, ho parlato tanto, non ne rendo conto, mi sbrigo, io credo che sia
26:34fondamentale che il Governo italiano che siede, noi viviamo in una situazione in cui il problema
26:41non è fra artisti e macchine, fra artisti e tecnologie, il problema è fra uomini e uomini,
26:47cioè ci sono delle aziende governate da uomini che hanno modelli di business finalizzati a
26:53unificare all'interno di outlet unici il lavoro di tutti gli artisti che lavorano nell'ambito
27:00della creatività e si mettono in competizione sleale nei confronti di questi artisti, cosa
27:08che noi non possiamo tollerare e ci aspettiamo che le istituzioni ci proteggano da questo tipo
27:11di aggressione che è assolutamente irricevibile.
27:15Grazie, grazie Lorenzo, io darei la parola a Daniele, mi vengono i brividi visto che voi
27:23fate attori doppi a me, è roba vostra, c'è la voce, la tua voce, il voto eccetera, quindi
27:30è ancora più complicata la cosa.
27:33Buonasera a tutti, intanto grazie a IGAIR per l'invito, crediamo che avere occasioni
27:38di confronto e momenti in cui si possono raccontare le criticità di un settore come
27:45il nostro, che è quello del doppiaggio, siano molto molto importanti e ci fa sempre piacere
27:51essere coinvolti. Mi presento, io sono Daniele Giuliani, sono il presidente dell'ANA dell'Associazione
27:56Nazionale Attori Doppiatori e in questo momento, al 10 giugno alle 19.31 di sera, mentre io
28:02sto parlando a voi, c'è un sito che vende la mia voce in maniera illegale, senza il mio
28:07consenso e questo non va bene.
28:11Premetto, mi allaccio alle cose brillantemente raccontate prima di me, mi hanno fatto venire
28:17i brividi, premetto che siamo d'accordo come settore, come associazione, non siamo nessuno
28:25al contrario all'evoluzione tecnologica. L'evoluzione tecnologica quando va a toccare
28:32gli strumenti che fanno parte anche del nostro lavoro, non solo è bella, straordinaria, è
28:38necessaria. Oggi la tecnologia ci consente di fare cose che tanti tanti anni fa non si
28:44potevano fare. Il problema non è tanto l'evoluzione tecnologica, è, come veniva detto prima, il
28:50modello di business è l'utilizzo, è il tentativo quotidiano di far sì che quegli strumenti
28:56siano sostitutivi dell'uomo. È questo che ci mette i brividi. E ci mette i brividi sotto
29:04tanti punti di vista. Sicuramente a livello normativo abbiamo inquadrato, abbiamo chiari
29:12davanti a noi le cose che vogliamo, fra pochissimo ve le dirò. Sappiamo quali sono le criticità,
29:18le abbiamo elencate, ma prima di tutto questo, prima dell'atto pratico, ci sono i nostri figli,
29:25c'è l'eredità artistica che noi lasceremo. Io ho due bambine, una a 13 anni e una ce
29:30ne ha otto, studiano i geroglifici, studiano le prime forme di arte, perché l'eredità
29:37che lasciamo è questa. È l'arte, è sicuramente l'evoluzione sociale, la politica, chiaramente
29:44è l'evoluzione tecnologica, ma l'arte. E nel momento in cui pensiamo, qualcuno pensa
29:49che la tecnologia possa essere sostitutiva dell'arte, anche solo in una piccolissima
29:54percentuale, ci sta distruggendo l'eredità che lasceremo. Perché questo non può andare
30:00bene come società. Poi all'interno del nostro settore abbiamo individuato delle grosse criticità.
30:08La prima sicuramente è la sostituzione dei professionisti. E esco un momento dal perimetro
30:13del doppiaggio, nell'arte in generale, in qualunque figura che possa essere sostituita
30:19da un algoritmo, da una macchina. Questo è un problema, è un problema anche a livello
30:24politico, anche a livello di Stato, dirò una cosa banale, anche a livello di contribuzione.
30:32Se X milioni di persone domani non lavorano più è un problema, è un problema grosso.
30:37Poi sicuramente l'altro punto è un depauperamento culturale. Questo è un altro tema molto
30:44molto grosso, che ci mette paura. E tornando al lato paterno che è in me, io non voglio
30:52che le mie figlie vadano a vedere un concerto con un ologramma. Io voglio che si emozionino
30:56non tanto per una batteria in quattro quarti campionata che abbiamo sentito tutti almeno
31:01una volta nella vita, ma che si emozionino per il batterista che suda e che sbaglia un
31:06Charleston. Perché quella è l'arte. L'arte risiede nelle sue fantastiche imperfezioni,
31:14hanno detto prima di me. Ecco, è lì. Sono quelle imperfezioni che vogliamo tutelare.
31:20Il terzo punto ovviamente è la froda ai danni del pubblico. Perché nel momento in cui voi
31:24guardate un film, d'accordo, e non vi viene detto che è stato realizzato con voci sintetiche,
31:32c'è una froda ai danni vostri, ai danni del pubblico, d'accordo? Perché non viene
31:38dichiarato. E questo non va bene. Il quarto punto ovviamente è quello con cui ho aperto
31:43per noi, è un tema molto caro, l'appropriazione indebita di un'identità vocale. E ora si è
31:50parlato tanto a livello proprio di normativa, il discorso del fatto che la voce è un dato
31:57biometrico. Ma io prima ancora, ripeto, dell'atto normativo, ne faccio proprio una questione di
32:05cultura. L'appropriazione indebita di una cosa che è nostra. E oggi su quel sito trovate la
32:14mia voce per fare gli auguri di compleanno a vostro nipote con la voce di Jon Snow. Domani,
32:20domani, anzi ieri, ci sono stati gli audio dei politici, c'è la microcriminalità e tutto ciò che
32:30ne deriva quotidianamente. Siamo stati invitati due anni fa dalla Commissione europea al gabinetto
32:36di Thierry Breton, d'accordo, tramite UVA perché Anad ha fondato UVA che è la prima confederazione
32:42mondiale di doppiaggio. Ci siamo presentati là, sapevamo che Thierry Breton non ci sarebbe
32:46stato. Abbiamo messo un telefono sul tavolo, c'era la sua voce che diceva non vengo a parlare
32:53con i doppiatori di tutto il mondo, vado a giocare a tennis e il suo gabinetto ha fatto
32:57un sorriso. Ok, abbiamo tolto il telefono, nel caso era proprio il mio, l'ho tolto e ho detto
33:02ma se invece di aver parlato di una partita di tennis, avesse parlato di una escort, avreste
33:09sorriso, si sono ghiacciati e l'abbiamo cominciato a parlare. Perché la proporzione
33:15in debita non è solo nel sistema culturale, nel sistema di intrattenimento, vale per tutti
33:21noi. E domani ci sta la nonna dell'amico mio che viene truffata perché sente la voce
33:30del nipote che dice ti prego nonna c'è un guaio, dammi mille euro. Queste erano le criticità
33:36come temi, come percorso, diciamo, intervento regolatorio, abbiamo individuato due o tre punti
33:43che sono chiave. Il primo è sicuramente una tutela del consenso esplicito, no? Se ne è
33:48parlato anche prima. Questo è un tema necessario, da qui non si scappa. Cioè, gli artisti devono
33:53contrattare se devono essere d'accordo, bisogna decidere in che termini di tempo, di denaro,
34:00anche di scelta di non farlo. Forse io non voglio che la mia voce dica certe cose. Perché
34:05non voglio. E non lo devo spiegare a nessuno il perché. È un mio diritto. Quindi chiaramente
34:12serve, sicuramente serve una... bisogna introdurre disposizioni normative chiare e vincolanti che
34:21subordino qualunque utilizzo di identità vocale di un artista mediante tecnologie di intelligenza
34:26artificiale. Bisogna parlarne e decidere. Dopodiché, sicuramente, l'altro punto molto
34:30importante sono le sanzioni per la frode artistica. Vere, grosse, importanti, non 200 euro. Non
34:38mi interessa. Qui bisogna creare un sistema sanzionatorio vero, autentico, che blocchi questa
34:45deriva. Questa deriva di furto di identità, tra l'altro. Cioè, non si scherza con questa
34:51roba qui. Ovviamente poi, come terzo punto, cercherò di stringere, c'è anche il concetto
34:56di bollino, di dichiarare al pubblico, qualora un artista decidesse di dire sì, poter usare
35:03la mia voce e farne quello che volete. D'accordo? Ma va detto. Chiudo con una domanda che mi faccio
35:12e che vi faccio, sperando che poi accenda la riflessione, no? Ma tutto questo a favore
35:19di chi è? E perché? Perché se il tema è risparmiare denaro nei campi artistici, abbiamo
35:31fallito. Perché se pensiamo di valutare un'opera d'arte e non un dato, un'opera d'arte per
35:39il suo prezzo di cartellino. Ma di che stiamo parlando? L'arte ha un suo valore, può essere
35:46cara, non cara, un quadro è bellissimo, è fuori dalla mia portata, non me lo compro,
35:50d'accordo, ma quello è il suo valore. A favore di chi è? Di qualche azienda straniera,
35:57tra l'altro, oltretutto a fatto che ci interessi questo, che con i nostri dati e con le nostre
36:02opere artistiche, più che dati, sottoscrivo, fa il bello e il cattivo tempo e si arricchisce
36:09con i fantamiliardi, senza rispettare nessun tipo di diritto? Non ci stiamo. Grazie.
36:18Grazie Aniele. Io, con il tempo è brevissimo, voglio lasciare la parola a Toni Biocca, che oltre a
36:23servizio di centena, che tu rappresenti oggi, 100 autori, l'Aites Guild Italia, autori,
36:29adattatori, adattatori, quindi c'è una bella responsabilità. Infatti, per questo leggerò
36:35direttamente, anche piuttosto velocemente, c'è il rischio che ripeterò qualcosa che avete
36:40già sentito. Comunque, eccomi, buonasera, grazie, grazie di questa opportunità. Io intervengo
36:46come portavoce di un coordinamento di quattro associazioni che sono state appena nominate,
36:52IDAC, ANAC, Cento Autori e Raiders Guild. Aderiscono a questa associazione più di mille
37:00persone, più di mille autori e autrici. Si tratta di lavoratori dello spettacolo, che
37:07contribuiscono, della cultura, anche che contribuiscono alla produttività di un settore, quello
37:13nostro, che impiega, nella sua interezza, circa 120.000 persone, con un fatturato annuo intorno
37:20ai 12 miliardi di euro. Quindi non esattamente un settore marginale. Questo è un comparto
37:26industriale e artistico che, oltre ai numeri che ho appena detto, rappresenta in ogni parte
37:31del mondo un asset fondamentale per lo sviluppo e il progresso di un paese. In Italia questo
37:38è particolarmente importante. L'impatto delle nuove tecnologie ha già prodotto numerose
37:43rivoluzioni. Pensiamo soltanto al sonoro e al colore, tanto per fare degli esempi che
37:50risalgono agli albori, che hanno cancellato mestieri e, in alcuni casi, intere filiere di
37:57noi lavoratori dello spettacolo. Però prima il cinema e poi la televisione sono sempre stati
38:02capaci di sopravvivere e di riemergere, anzi più forti, con maggiori strumenti a disposizione
38:09per raccontare, coinvolgere e qualche volta anche far pensare il pubblico a cui si riferiscono.
38:16Ora l'era digitale da qualche decennio ha da qualche decennio accelerato i processi produttivi
38:24della nostra professione come di tante altre, ma niente come la recente diffusione dell'intelligenza
38:30artificiale generativa, ha mai provocato un tale cataclisma che, questo per la prima volta,
38:40che l'idea stessa di autore potrebbe venire annichilita se non addirittura cancellata definitivamente.
38:49Questa è una piccola premessa e noi vogliamo qui manifestare una fortissima, anche inevitabile,
38:55di preoccupazione per chi scrive per il cinema, di chi scrive per il cinema e per la televisione.
39:02Questa preoccupazione comunque non ci impedisce di esprimere un apprezzamento per la sensibilità
39:07dimostrata dai decisori governativi nell'escludere dai finanziamenti pubblici, questa è una cosa
39:13che è contenuta nel decreto cosiddetto tax credit, dell'escludere dai finanziamenti pubblici
39:22al comparto del CineTV, i costi relativi all'utilizzo di strumenti di intelligenza artificiale
39:28nel processo creativo, cioè quando presenti la rendicontazione, se hai usato e speso per
39:34non ti sarà rimborsato, almeno quello. Inoltre, sempre lo stesso decreto, impone l'obbligo
39:42di dichiarare nei titoli di test e di coda o le parti dell'opera o anche le fasi di lavorazione
39:47per le quali è stata utilizzata l'intelligenza artificiale e infine, questo non meno importante
39:52sempre nello stesso decreto, chiede, obbliga, stabilisce che nei contratti di lavoro siano
39:59previste clausole che consentono, l'abbiamo detto, agli autori di non assentire, leggo
40:05proprio testualmente, allo sfruttamento della propria opera da parte di sistemi di intelligenza
40:09artificiale. Questo c'è già, però poi bisognerebbe farlo veramente. Queste scelte testimoniano
40:13una comprensione profonda del valore intrinsico del lavoro intellettuale da parte dei decisori
40:20e della necessità di tutelarlo. Tuttavia, le applicazioni di intelligenza artificiale
40:27generativa si moltiplicano e si perfezionano a ritmi vertiginosi, lo sapete. Spesso superano
40:33la possibilità per il legislatore di tenere il passo con innovazioni in grado di stravolgere
40:40interi settori produttivi. Il legislatore a questo punto sarà annoiatissimo. A livello
40:46europeo assistiamo a un panorama frammentato e talvolta contraddittorio. La direttiva sul
40:51diritto d'autore nel mercato unico digitale del 19, le AI Act recentemente approvato e
40:57le conseguenti linee guida arrivata alla terza sesura e in costante evoluzione sono tutti strumenti
41:03che, pur nella loro importanza, mostrano le difficoltà nell'affrontare un fenomeno che
41:09trascende i confini nazionali e le tradizionali categorie giuridiche. Nel frattempo le grandi
41:15corporation, come abbiamo appena sentito, corporation technology, continuano a prosperare
41:22utilizzando contenuti protetti da diritto d'autore per addestrare i modelli quasi sempre,
41:27anzi direi quasi sempre, senza il consenso degli autori e senza un'adeguata remunerazione.
41:34Quindi è cruciale mantenere alta la guardia contro i tentativi di queste corporation di
41:39utilizzare, e qui è cosa anche detta, utilizzare come grimaldello le legittime aperture che il
41:47legislatore ha previsto per l'utilizzo dell'intelligenza artificiale in ambiti scientifici di ricerca
41:53e di sviluppo. Ma non possiamo permettere che le eccezioni giustificate, che pure sono state
42:00previste, che sono condivisibili in un determinato contesto, diventino in altri settori dei varchi
42:07per aggirare le tutele fondamentali del diritto d'autore e del diritto alla riservatezza.
42:12Proprio per questo sottolineiamo ancora una volta la cotele e l'attenzione che devono essere
42:17poste all'articolo 25 del DDL 2316. Pur apprezzando l'intenzione di tutelare il lavoro
42:25intellettuale, riteniamo che la formulazione attuale proposta presenti una criticità significativa.
42:33L'espressione anche laddove create con l'ausilio di strumenti di intelligenza artificiale, purché
42:39costituenti il risultato del lavoro intellettuale dell'autore, non delimita con la necessaria
42:45precisione, i confini dell'intervento dell'IA nelle opere creative. Questa indefinitezza
42:51è, a nostro avviso, ad uno spiraglio pericoloso. Nel peggiore degli scenari potrebbe offrire
42:57la possibilità di mettere in discussione il concetto stesso di lavoro intellettuale che
43:02deve rimanere saldamente ancorato alla elaborazione umana e libera. Il rischio è appunto quello
43:08di trovarci nel breve termine in un sistema dove la linea di demarcazione tra creazione umana
43:14e generazione algoritmica sarà così sfumata da rendere inefficaci le stesse tutele che
43:19oggi cerchiamo di costruire. Ho quasi finito. Per questo chiediamo che il legislatore consideri
43:25con la massima attenzione le conseguenze di ogni definizione, ogni apertura e ogni eccezione.
43:33Questo so che già è in atto. L'Italia è riconosciuta tra i paesi con il patrimonio culturale
43:37artistico, tra i più importanti del mondo ed è a partire proprio da questo assunto che
43:43ci sentiamo di sollecitare i parlamentari di ogni schieramento a rappresentare, un po'
43:49ambiziosi però lo vogliamo, un esempio per i legislatori delle altre nazioni, creando
43:55se possibile un ambiente favorevole al necessario sviluppo di tutte le nuove tecnologie, però
44:00capace di proteggere il lavoro e la libertà di chi costruisce, contribuisce al progresso
44:06con la propria creatività. Lo straordinario patrimonio culturale del nostro paese e i diritti
44:13dei suoi creatori, che quel patrimonio contribuiscono ogni giorno ad accrescere, meritano una protezione
44:20tra gli aggetti chiara, inequivocabile e lungimerante.
44:27Grazie, grazie Tony. Io lascerei la parola a questo punto non per lasciarvi la patata bollente
44:33perché voi siete all'opposizione e non possiamo che esservi grati per l'operatività, per aver
44:41accolto le stanze con gli emendamenti. Se riusciste a persuadere anche una parte dell'altra
44:50parte, magari qualche risultato si potrebbe ottenere.
44:55Prego, accomodate.
44:56Grazie.
44:57Grazie.
44:58Grazie.
44:59Grazie.
45:00Grazie.
45:01Grazie.
45:02Grazie.
45:03Grazie.
45:04Grazie.
45:05Grazie.
45:06Grazie.
45:07Grazie.
45:08Grazie.
45:09Grazie.
45:10Grazie.
45:11Grazie.
45:12Grazie.
45:13Grazie.
45:14Grazie.
45:15Grazie.
45:16Grazie.
45:17Grazie.
45:18Grazie.
45:19Grazie.
45:20Grazie.
45:21Grazie.
45:22Grazie.
45:23Grazie.
45:24Grazie.
45:25Grazie.
45:26Grazie.
45:27Grazie.
45:28Grazie.
45:29Grazie.
45:30Grazie.
45:31Grazie.
45:32Grazie.
45:33Grazie.
45:34Grazie.
45:35Grazie.
45:36Grazie.
45:37Grazie.
45:38Grazie.
45:39Grazie.
45:40Grazie.
45:41Grazie.
45:42Ringrazio perché abbiamo fatto un lavoro anche condiviso in Commissione e come dicevi un lavoro di opposizione ma su cui domani combatteremo. L'apertura del sottosegretario Butti ci fa sperare sull'articolo 25 c'è un provvedimento che è congiunto delle nostre due forze politiche e speriamo possa averlo.
46:02Però parto da una riflessione perché ho ascoltato un po' le vostre parole e la riflessione di Mario mi faceva pensare che nessuno è contro l'evoluzione tecnologica, le rivoluzioni ci sono sempre state, tutti ne hanno avuto paura ma poi davano dei risultati, abbiamo paura dei posti di lavoro ma se ne creeranno altri, ma qui il tema forse è un altro e va oltre.
46:21Cioè quando mettiamo in discussione il pensiero critico, cioè quando pensiamo che l'intelligenza artificiale diventi la realtà e sostituisca qualsiasi pensiero, quando pensiamo alle future generazioni e quei figli che prendono qualsiasi cosa e arriverà da lì come la pura realtà senza metterla in discussione e in tutti i periodi storici in cui il pensiero critico è sparito, per religione o per altro, è sparita la civiltà e quindi questo è il pericolo che sta dietro alla nostra battaglia.
46:51E in questo l'arte, appunto mi è piaciuto chi ha distinto i dati dall'arte, cioè l'arte rappresenta l'unicità, la non replicabilità in tanti casi, il nostro discorso non è replicabile, l'intelligenza artificiale in questo caso se non tutela questo è grave di per sé.
47:11E allora noi abbiamo pensato un emendamento che è congiunto 25.3 e 25.4 che domani speriamo, perché è tra i super segnalati, possa...
47:19Per noi è la quotidianità, per noi dei lavori alla fine non c'è neanche il tempo di esaminarli tutti e quindi si cerca di dire...
47:31Non ancora, ma in qualche caso ci sono stati, tu che hai un po' più di memoria.
47:35Però, e punta su quattro cose, intanto lo scopo di ricerca, normarlo in maniera un po' più dettagliata, perché la scusa dello scopo di ricerca non può essere utilizzata a scopo di lucro.
47:47E quindi se non facciamo questa distinzione, senza combattere ovviamente lo scopo di ricerca, ma se questo poi viene utilizzato non può essere.
47:55Il consenso preventivo di maniera chiara, perché oggi non lo è, e in audizione c'è di tu, a metà abbiamo chiesto con particolare attenzione di questa cosa
48:06e la risposta è stata tanto vaga quanto aleatoria, cioè rispetto al fatto anche che tra l'altro, anche nella negazione del consenso, la nego da oggi in poi, ma non lo nego sui dati passati.
48:16Questo è ancora più assurdo rispetto a questo consenso.
48:20Gli obblighi di trasparenza, cioè intesi come un registro esaustivo di quelli che sono e l'algoritmo e i dati di partenza, per poterlo vedere, perché oggi non c'è, e le sanzioni.
48:32Le sanzioni per due ragioni, cioè noi abbiamo oggi Davide contro Golia, cioè abbiamo il singolo artista contro le measure,
48:40e quindi non solo le sanzioni sono irrisorie e quindi non scalfiscono per nulla queste grandi potenze, ma dall'altro non c'è una potenza uguale per poter far causa al singolo artista alla measure.
48:52E al contrario il colpirli sul reato collettivo, diciamo così, il reato massivo è la fine.
49:00Chiudo con una battuta. Qualcuno ha detto che senza l'utilizzo di copyright fallirebbe l'intelligenza artificiale,
49:08se non tuteliamo il copyright fallisce l'arte e gli artisti e noi siamo sicuramente nella seconda parte, cerchiamo domani di combattere su questo.
49:14Grazie, io mi ricollego alla domanda perché prima di venire mi sono chiesto come possiamo cercare di trovare un altro modo per chiedere quello che voi avete chiesto in tante iniziative,
49:28abbiamo partecipato alle audizioni, alle richieste, è un'azione di regolamentazione molto complessa, molto complicata, che sta avvenendo in molte sedi,
49:38ma in tutte le sedi quello che voi avete detto viene rappresentato e devo dire che almeno a parole vi è un consenso dell'interlocutore
49:46che però tende a rispondere non si può fare qui, non si può fare in questo strumento, non si può fare adesso, troveremo il modo di affrontarlo.
49:53Ma nel frattempo cosa sta avvenendo? Sta avvenendo che quelle frasi che avete letto sono finiti quasi tutti i dati,
50:03in realtà sono combinate un'altra frase che non viene ancora esplicitata, ma a breve sarà esplicitata,
50:10che già adesso l'intelligenza artificiale si nutre sempre di più di intelligenza artificiale.
50:16E quindi quando noi abbiamo che la gran parte dei dati provengono dai social network e sono dati che è già l'intelligenza artificiale da aver prodotto,
50:26presto questa azione che noi chiediamo sarà un'azione impossibile perché magari appellerà a una cosa,
50:31ci sono tutte fonti di intelligenza artificiale, ma in realtà dietro quel lavoro c'è il lavoro, la vita concreta,
50:39la passione, il sacrificio di tantissime persone, c'è la storia dei popoli, dell'umanità.
50:44Quindi diciamo per dirlo un po' con Dick, se questo universo è brutto è perché non abbiamo ancora visto tutti gli altri
50:51e quindi da questo punto di vista dobbiamo attrezzarci prima di arrivarci e dobbiamo farlo adesso.
50:56Allora ho pensato come possiamo fare? Chiediamo all'intelligenza artificiale.
50:59Io ho scritto prima di venire a questa domanda, come possiamo fermare l'immane saccheggio di materiale tutelato
51:05che stanno effettuando sistematicamente i fornitori di modelli e sistemi in palese violazione della normativa europea e nazionale
51:12in materia di diritto all'autore? E ho avuto una risposta dettagliata.
51:16Diciamo in Commissione non ho fatto questa domanda, l'ho fatto in termini più generali,
51:21però è un precedente positivo perché l'ho fatto chiedendo di riaprire una discussione,
51:25siamo riusciti a riprire una discussione. Noi vediamo se il passo in avanti proprio per dimostrare
51:29che la tecnologia non è l'algoritmo, è chi scrive l'algoritmo, non è lo strumento,
51:34è la domanda che fa è lo strumento. Siamo sempre noi dietro all'intelligenza artificiale
51:38che decidiamo di orientarla per estrarre sempre più ricchezza da più persone
51:42e per concentrarle in sempre meno mani. Potremmo fare la domanda opposta
51:47e magari potrebbe diventare uno strumento utile come è sempre stato nella storia dell'umanità.
51:51La risposta è lunga, è rafforzare l'applicazione della normativa esistente
51:55e tutta una serie di esempi, azioni legali collettive, richieste di trasparenza accanto a BIT,
52:00tutta una serie di iniziative politiche e legislative, soluzioni tecniche di autodifesa,
52:03cultura e consapevolezza pubblica. Però era troppo lunga, non ce la potevamo fare,
52:07sapevo che sarebbero stati molti interventi e ho detto ma mi puoi fare un appello
52:10che io possa leggere in un minuto per convincere il Governo a sostenere tutti questi emendamenti
52:16che abbiamo presentato all'articolo 25 e che vedremo domani?
52:19Ecco l'appello che ha scritto uno strumento di intelligenza artificiale, non lo faccio per non fare pubblicità.
52:25Chiediamo al Governo italiano di agire con urgenza per fermare il sistematico saccheggio di opere protette
52:30da parte dei fornitori di intelligenza artificiale.
52:33Migliaia di libri, articoli, immagini, musiche e opere creative sono stati utilizzati per addestrare modelli
52:38senza il consenso degli autori, in violazione delle normative italiane ed europee sul diritto d'autore.
52:42Questo abuso mina le basi della nostra cultura, danneggia il lavoro di milioni di creativi
52:47e mette a rischio l'intero ecosistema editoriale, artistico e professionale.
52:52Chiediamo, uno, che siano applicate sanzioni chiare e tempestive contro chi viola i diritti d'autore,
52:57due, che venga imposto l'obbligo di trasparenza sui dataset utilizzati per addestrare i modelli di intelligenza artificiale,
53:04tre, che il principio del consenso esplicito degli autori diventi rinunciabile in ogni fase dell'uso delle loro opere.
53:09l'Italia difende la dignità del lavoro culturale, l'intelligenza artificiale non può crescere sull'espropriazione del sapere umano.
53:16Ce lo dice anche l'intelligenza artificiale.
53:18Ora, quello che noi dobbiamo riuscire a fare è fermare questo rinvio.
53:24Perché nel frattempo che noi rinviamo lo strumento, rinviamo il momento in cui apriamo questo fronte,
53:29stiamo scivolando in una deriva in cui presto saremo totalmente immersi e persi.
53:35E tutto quello che chiediamo di fare oggi, fra qualche anno, non sarà più tecnologicamente nemmeno possibile.
53:43Quindi dobbiamo essere in grado adesso di mettere questo argine, non è semplice,
53:48però noi pensiamo che nel momento in cui un provvedimento che è nato diversi mesi fa,
53:52che ha avuto un percorso, diciamo che adesso siamo riusciti a riaprire,
53:56tocca anche questi argomenti...
53:59La mia domanda è, ma perché è un disegno di legge delega, è tutto delegato,
54:06tranne le 25 copriati, sono principi dei miei?
54:08Mi spiegate perché non c'è la delega anche in copriati?
54:11Aremmo avuto più tempo.
54:13Allora, queste sono domande che noi porteremo domani in commissione,
54:16e anzi, assolutamente le ribadiremo e riapriremo.
54:20Ma io penso che anche in questo, però, posso dire, è il rinviare tutto una delega.
54:26Noi dobbiamo pretendere che i principi siano definiti e nell'essere definiti
54:30tengano conto di quello che stiamo dicendo qui.
54:32Perché se no, a forza di rinviare, veramente rischiamo di scivolare e di franare giù
54:37e non sarà più possibile risalire.
54:39Quindi ho cercato con poche parole di questo appello,
54:43però di richiamare veramente l'attenzione di tutti e tutti noi in conclusione di questi lavori
54:48e in vista di quello che ci attende domani,
54:50sulla necessità di fare uno scatto in avanti.
54:54Dobbiamo veramente trovare degli strumenti in più.
54:57Evidentemente le sole questioni e argomentazioni che abbiamo fino ad oggi utilizzato
55:01non sono stati sufficienti, a mio avviso,
55:04a richiamare l'attenzione di tutti i decideri pubblici
55:07sulla gravità della situazione in cui siamo.
55:11E vi chiedo, perché noi abbiamo degli strumenti,
55:14interveniamo, facciamo proposte, facciamo emendamenti,
55:17ma arriviamo fino a un certo punto.
55:19Ma chi oggi, ancora oggi, magari non sarà così fra qualche anno,
55:23svolge il lavoro che svolgete voi ogni giorno,
55:27ha una possibilità, un'accessibilità di confronto con l'opinione pubblica larga,
55:31non solo degli addetti ai lavori, che va oltre le nostre capacità.
55:35Noi abbiamo bisogno di collegare l'azione parlamentare con la mobilitazione delle persone,
55:41perché solo quella riesce a cambiare i versi della storia e delle storie e delle vicende politiche.
55:47O noi suoniamo veramente l'allarme sul punto in cui siamo,
55:52riusciamo insieme a creare gli strumenti di consapevolezza,
55:55oppure non perderemo solo l'occasione del voto adesso che ci attende in commissione
56:00o che ci attende in aula, ma perderemo veramente l'occasione di dare al nostro Paese
56:05e alla nostra comunità nazionale e alla nostra collettività,
56:09usiamo un termine che dovrebbe essere carico alle forze di governo attuali,
56:14alla nostra patria, un ruolo nel futuro simile a quello che ha avuto nella storia.
56:21Se noi perdiamo questa battaglia, noi perdiamo nel futuro il ruolo che abbiamo avuto fino ad oggi,
56:26perché non saremo locomotiva di questo cambiamento.
56:30Già adesso stiamo vedendo sul Satellitare come stiamo preferendo, stanno preferendo,
56:35noi cercheremo di fermarli, ma domani vanno di nuovo sul DDL e spazio,
56:38provano a chiudere al Senato, scegliere di prendere servizi, chiavi in mano,
56:42per dare chiavi in mano alla propria sicurezza nazionale, in mano di chi ti fornisce il servizio
56:46e non cercare di costruire l'alternativa per poter essere in grado di avere una sovranità digitale
56:51che non è solo servizio al sovrano, è anche accessibilità a quei dati,
56:56accessibilità allo spazio, accessibilità ai cambiamenti che stiamo perdendo
56:59e in tutto questo quello che stiamo perdendo è l'Italia.
57:02Quindi io penso che veramente sia un tema fondamentale.
57:05Devo dire però che la capacità anche trasversale che ho ascoltato,
57:10da esperienze, da punti di vista differenti, da angolazioni differenti,
57:15ed è raro perché spesso invece noi vediamo come di fronte a qualunque cambiamento,
57:20a qualunque vicenda, poi spesso prevalgano interessi corporativi,
57:23magari questo conviene alla mia specificità professionale e non all'altra,
57:28ma qui è talmente universale il messaggio che secondo me noi siamo in grado di dare
57:32un segnale più forte e mi auguro che possa arrivare nelle prossime ore.
57:36Grazie per questa conferenza, perché chi l'ha ascoltata, chi l'ascolterà,
57:39grazie anche alla Camera che ha tenuto aperto fino adesso la diretta
57:42e che ringrazio i funzionari che si stanno sentendo di andare qualche secondo oltre
57:47quello che sarebbe stato il tempo che ci è stato concesso,
57:50però siamo in grado di mandare un segnale molto forte e speriamo che domani venga ricevuto.
57:56Grazie, grazie ancora a tutti, grazie a voi, un uomo le benzioni e un uomo le case.
57:59Grazie.
58:02Grazie.
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