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  • l’altro ieri
https://www.pupia.tv - Giachetti - Intervento alla Camera dei Deputati
Oggi durante una mia dichiarazione di voto, sull’ennesima fiducia a un decreto posta alla Camera, ho fatto un piccolo inciso e ho ricordato i tempi in cui c’era qualcuno che oltre la fiducia sulle riforme importanti per questo Paese ci metteva anche la faccia. Questo è servito anche a spiegare a chi oggi si preoccupa per il quorum dei prossimi referendum, che se avesse sostenuto la riforma Renzi invece di attaccarla senza sosta e senza neanche capirla, oggi avrebbe avuto bisogno di molti meno voti per raggiungere il tanto agognato quorum. Qui il mio intervento (03.06.25)

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Trascrizione
00:00Ha chiesto di intervenire per dichiarazione di voto il deputato Roberto Giacchetti, Nea Facoltà.
00:07La ringrazio Presidente, siamo in fase di dichiarazione di voto sulla fiducia e cercherò di concentrare il mio intervento esattamente su questo,
00:16rinviando poi alla merito nella dichiarazione di voto finale che faremo dopo il voto di fiducia all'esame degli ordini del giorno.
00:24Signor Presidente, l'ennesimo voto di fiducia è quasi inutile ritornarci, invece è necessario ritornarci.
00:33Ieri molti di voi, e comunque tutti noi, abbiamo festeggiato la festa della Repubblica, il 2 giugno,
00:41di quella Repubblica che ormai però rispetto ad alcuni fondamenti della Costituzione è soltanto un ricordo,
00:49qualcuno può dire un tenero ricordo, qualcuno può dire un ricordo mutilato, perché ormai noi non possiamo più dire
00:58che siamo in una Repubblica parlamentare.
01:04Noi siamo diventati una Repubblica nella quale il Parlamento è totalmente esautorato e di fatto si sta realizzando giorno dopo giorno,
01:14diciamo che questo Governo sta dando un contributo rilevante e forse decisivo in questo senso, ma non è il solo,
01:21ma stiamo trasformando una riforma delle nostre istituzioni di fatto rispetto magari a quella che potrebbe essere
01:33l'utilità e l'esigenza di una riforma reale e non di una riforma materiale.
01:41Ci si omanda ancora la madre di tutte le riforme, sta sempre su questo letto di morto, ogni tanto si rianima,
01:49moribonda, ecco, al capezzale tutti i leader della maggioranza, ogni tanto spunta fuori magari quando bisogna fare una minaccia,
01:57ma abbiamo capito perfettamente che la riforma istituzionale prevista dal Presidente Meloni è moribonda in attesa dell'estremo unzione.
02:07Nel frattempo però ogni volta, anzi, l'unica volta in cui c'è stata il tentativo di fare una riforma generale della nostra Costituzione
02:19e metterci la faccia e affrontare una serie di problemi che sono problemi atavici che ci accompagnano ormai da anni
02:28e che di volta in volta si ripropongono poi col passare degli anni, penso al tema del bicameralismo.
02:35Noi ormai siamo in un bicameralismo di fatto, non si è voluto con la riforma Renzi affrontare il bicameralismo
02:41riducendolo a un monocameralismo, con un'altra camera, ma non sono qui adesso a illustrare quella riforma,
02:48che però diceva chiaramente, ci si metteva la faccia, passiamo a un monocameralismo perché questo non andava bene.
02:56Penso a tutta la parte che prevedeva quella riforma nei limiti all'esercizio del decreto legge da parte del Governo,
03:04compensato con la possibilità di fissare dei provvedimenti a termine. Penso a come affrontava il tema del titolo quinto,
03:15dei poteri alle regioni, e questo diciamo lo abbiamo visto poi quando ci siamo occupati del Covid,
03:21che cosa è stato non aver modificato quello. E lo dico anche ai piagnoni del quorum referendario.
03:30Il decreto, la proposta di riforma costituzionale, io sono personalmente convinto, signor Presidente,
03:40che il problema non è di chi invita a non votare, il problema è che in questo Paese,
03:46se ci fosse un'informazione democratica e giusta, e le persone sapessero che esiste un referendum,
03:53e quali sono le ragioni e i meriti del referendum, io sono convinto che la gente andrebbe a votare.
03:58Non andrà a votare la gente semplicemente perché non sa nulla, perché abbiamo una televisione di Stato
04:04che ormai è fuori da qualunque tipo di legalità, e peraltro neanche si riunisce,
04:09si riunirà a babbo morto per ascoltare l'amministratore delegato su che tipo di informazione ha dato sul referendum,
04:15che è proprio, diciamo, il contorno finale, ma ai piagnoni del referendum vorrei segnalare
04:19che la riforma Renzi prevedeva una riforma esattamente dell'istituto referendario,
04:24e cioè si portava, si lasciava 500.000 firme e il 50,1% degli aventi diritto,
04:32ma c'era un'alternativa, ed era la possibilità, raccogliendo 800.000 firme,
04:37di avere un quorum che era il 50,1% dei voti che c'erano stati nelle precedenti politiche.
04:46Portandola alla realtà, colleghi piagnoni, del mancato quorum,
04:53noi abbiamo avuto alle ultime politiche 30.600.000 voti, pari al 63,78%.
05:00Se fosse stata approvata la riforma Renzi, il quorum, per chi aveva raccolto 800.000 firme,
05:06e 800.000 firme sono state ampiamente raccolte, anche dovendone raccogliere solo 500.000,
05:11avremmo avuto l'esigenza di avere 15.301.000 voti, pari all'incirca al 32%.
05:19Andremo a vedere qual è il risultato della partecipazione al voto,
05:23e quindi ogni tanto, magari, se uno ripensa alle grandi campagne che ha fatto
05:27contro le riforme nelle quali almeno ci si metteva la faccia,
05:30adesso potrebbe rendersi conto che tante di quelle cose non solo erano giuste,
05:35ma sarebbero tornate anche utili.
05:39Nella giornata di ieri, signor Presidente, e lo cito perché è una sintesi, secondo me, perfetta,
05:45un altissimo funzionario, un ex altissimo funzionario della Camera,
05:49che adesso fa degli editoriali per la stampa e che si chiama Monteschier,
05:53non ne rivelerò il nome, ma qui dentro tutti sanno chi è,
05:55a proposito della giornata della Repubblica, scrive un editoriale di cui mi piace leggere l'inizio,
06:04una parte, che dice
06:05«Ci può essere un'occasione migliore nell'anniversario della nostra Repubblica
06:10per un omaggio che non sia solo retorica e sentimento per quanto sacrosanti, soprattutto il secondo,
06:18che si propone lo sforzo onesto, oggettivo e doveroso di esaminare lo stato di salute
06:23della Suprema Istituzione alla vigilia dei suoi 80 anni e, di conseguenza, lo stato di fedeltà
06:29ai principi della Costituzione e di coerenza nella realizzazione dei medesimi?
06:33Senza riguardi, quale sarebbe quello di continuare a definirla acriticamente una Repubblica parlamentare?
06:40A tal punto da non accorgersi che il Parlamento, con le sue due Camere, tra l'altro recentemente
06:46e populisticamente mutilate, senza che qualcuno nella comunità politica abbia sentito il dovere
06:56di spiegare il motivo dell'amputazione, è stato via via ridotto nella proprietà e nell'uso
07:02delle proprie funzioni costituzionali alla confisca delle stesse da parte proprio del soggetto,
07:08il Governo, che avrebbe dovuto esserne al contrario oggetto di rigoroso controllo
07:13e che acquisisce il titolo di esercitare le proprie prerogative, il Governo, solo e previa concessione
07:19della propria fiducia da parte di entrambi i rami del Parlamento.
07:23A partire dalla funzione prerogativa regina a quella legislativa, niente meno,
07:28con le Camere e i rispettivi componenti, rappresentanti di un popolo che continuiamo
07:33a chiamare sovrano, privati ad arbitrio dell'esecutivo di altro ruolo che non sia quello di annuire
07:41ai testi infiniti mai visti prima, realizzati a proprio esterno, solo ribadendo, senza potersi
07:48esprimere nel merito, una continua, non spontanea e umiliante fiducia nel Governo.
07:55Le opposizioni odierne, dice giustamente Montesquieu,
08:00dentro le quali risiedono al riguardo non minori responsabilità rispetto al Governo,
08:05non se ne fanno un cruccio visibile, sapendo che prima o poi toccherà a loro governare
08:11ridicolizzando le Camere.
08:13Ora, il tema si pone. Il problema è che cosa possono fare più le opposizioni, signor
08:20Presidente? E mi domando che qualcuno che senta il dovere, tra chi magari ha la possibilità
08:28di dire qualcosa rispetto a questo, non di decidere e di mettere in mora il Governo, però
08:35una mora suasion, alte cariche istituzionali possono averle, per esempio il Presidente della
08:41Camera, per esempio il Presidente del Senato, per esempio il Presidente della Repubblica.
08:45Il Presidente della Camera meritoriamente ha fatto una riforma che io, signor Presidente,
08:50ho, come lei sa, valutato come il parto di un topolino. Dopodiché siamo fermi a, diciamo,
08:58un contorno quasi irrilevante e il rapporto di forza tra Governo e Parlamento, in particolare
09:05tra Governo e Camera, è molto peggiorato, mi avvio alla conclusione, è molto peggiorato
09:12e non siamo riusciti a abolire neanche i 24 ore, continuiamo a perdere tempo in questo
09:17senso, ma questo per dirle che, diciamo, non siamo in grado. E questo è molto grave,
09:22perché a prescindere da questo Governo, ma questo Governo ci ha messo del suo, c'è
09:27ormai lo stravolgimento dei rapporti di forza, la mortificazione del Parlamento, la confisca
09:34dei diritti del parlamentare, anche semplicemente non nel silenziamento del confronto, ma anche
09:42nel materiale confronto attraverso la possibilità di presentare degli emendamenti che ci sono
09:46negati con la fiducia, sul quale magari chiedere delle votazioni e aprire anche delle contraddizioni,
09:51questo dovrebbe essere il Parlamento. Non mi meraviglia più niente, signor Presidente,
09:57e chiudo. Se noi siamo in un contesto nel quale la Commissione di Vigilanza è sequestrata
10:03dalla maggioranza, la Commissione di Vigilanza che è l'organo di maggiore garanzia che rimane
10:09nella disponibilità delle opposizioni, che riguarda un principio sostanziale della vita
10:15democratica, cioè l'informazione di Stato, che non si riunisce da mesi perché la maggioranza
10:21fa mancare il numero legale perché non ci si mette d'accordo sulle nomine dei vertici
10:26della RAI, di fronte a campagne elettorali, referendum, tutto quello che sta accadendo
10:31o peggio ancora non sta accadendo, ecco, di che cosa possiamo più meravigliarci, di quale
10:36fiducia possiamo più parlare quando ogni due giorni, quando va bene il Governo viene, fa
10:42un decreto e pone la questione di fiducia. Siamo in un contesto fuori dalle regole sul
10:50quale, penso, prima o poi dobbiamo smettere di abituarci e ci vuole qualcosa di importante
10:56e di eclatante, non solo da parte di chi è all'opposizione, magari anche da parte di
11:02chi è alla maggioranza, ma soprattutto da parte, a mio avviso, di chi ha il dovere di intervenire
11:05in questo senso. Grazie.

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