Ancora senza risposte il caso dell’aggressione brutale ai danni di Federico Vittorio Rapisarda, provveditore alle opere pubbliche di Lazio, Abruzzo e Sardegna. L’attacco, avvenuto nell’atrio del suo condominio in Piazza di Spagna lo scorso ottobre, ha lasciato numerosi interrogativi aperti. L’uomo è stato colpito con venti bastonate da un aggressore identificato come un 55enne originario di Vetralla, arrestato pochi giorni fa. Ma il movente resta oscuro: gli inquirenti cercano di capire se è stata una semplice rapina finita male o un attacco premeditato per colpire il dirigente nei suoi affari professionali. Nel borsone che il rapinatore ha portato via c’erano solo una banana e un asciugamano, un bottino che difficilmente giustifica un’aggressione così violenta.
Gli inquirenti escludono le piste di uno scambio di persona o di un movente passionale. L’ipotesi più accreditata porta al mondo degli appalti pubblici. In qualità di provveditore, Rapisarda gestisce gare per milioni di euro, supervisionando progetti di grande rilevanza economica. Il suo ruolo gli ha inevitabilmente creato nemici e scontenti, e l’ipotesi che l’aggressione sia stata commissionata per mandargli un messaggio è sempre più concreta.
L’uomo arrestato, finora rimasto in silenzio, sarà ascoltato nelle prossime ore. Se deciderà di parlare, potrebbe rivelare dettagli fondamentali per comprendere se dietro l’attacco si nasconda un mandante.