Vai al lettorePassa al contenuto principaleVai a piè di pagina
  • oggi
Proseguono le indagini sulla maxi truffa ai danni della poetessa Gemma Bracco, erede della nota famiglia milanese legata al mondo della cultura e della Scala. Dopo mesi di ricerche, la polizia ha arrestato un secondo complice del raggiro milionario avvenuto lo scorso ottobre in pieno centro storico, nella zona di via dei Coronari. La banda, spacciandosi per avvocati e falsi carabinieri, aveva ingannato la vittima riuscendo a portare via gioielli e lingotti d'oro per un valore stimato di tre milioni di euro. Grazie alle immagini della videosorveglianza e al lavoro della Squadra mobile, è stato individuato il secondo truffatore, un uomo napoletano, riconosciuto come colui che si era recato personalmente a casa della vittima per ritirare il bottino. Il primo complice era stato arrestato lo scorso febbraio, dopo che durante la fuga aveva perso parte del bottino, inseguito inconsapevolmente dal portiere del palazzo. Decisiva anche la prontezza della figlia della vittima, che aveva dato l’allarme. Gli inquirenti non escludono ulteriori sviluppi e nuovi arresti nelle prossime settimane.

Categoria

🗞
Novità
Trascrizione
00:00Proseguono le indagini sulla maxitruffa ai danni della poetessa Gemma Bracco, erede della
00:06nota famiglia milanese legata al mondo della cultura e della scala.
00:09Dopo mesi di ricerche, la polizia ha arrestato un secondo complice del raggiro milionario
00:14avvenuto lo scorso ottobre in pieno centro storico nella zona di Via dei Coronari.
00:18La banda, spacciandosi per avvocati e falsi carabinieri, aveva ingannato la vittima riuscendo
00:23a portare via gioielli e lingotti d'oro per un valore stimato di 3 milioni di euro.
00:28Grazie alle immagini della videosorveglianza e al lavoro della squadra mobile è stato individuato
00:33il secondo truffatore, un uomo napoletano riconosciuto come colui che si era recato personalmente
00:39a casa della vittima per ritirare il bottino.
00:41Il primo complice era stato arrestato lo scorso febbraio, dopo che durante la fuga aveva perso
00:46parte del bottino, inseguito inconsapevolmente dal portiere del palazzo.
00:51Decisiva anche la prontezza della figlia della vittima, che aveva dato l'allarme.
00:54Gli inquirenti non escludono ulteriori sviluppi e nuovi arresti nelle prossime settimane.

Consigliato