Roma Capitale avvia un piano di censimento e valorizzazione degli immobili pubblici. L’assessore Tobia Zevi intende porre fine a decenni di malagestione, mantenendo l’equilibrio tra esigenze sociali e redditività. Dei 1.500 immobili censiti, un terzo è costituito da appartamenti, un terzo da negozi e il resto da pertinenze.
Sindacati e associazioni temono che le nuove norme favoriscano la vendita a privati, penalizzando le famiglie vulnerabili e le realtà sociali. Il consigliere Yuri Trombetti chiede un approccio più inclusivo. La sfida ora è bilanciare l’efficienza amministrativa con la tutela delle fasce deboli. L’iniziativa potrebbe rappresentare un modello per altre città italiane, a patto che vengano garantiti trasparenza e rigore nella gestione del patrimonio pubblico.