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(LaPresse) Laura Santi, 50enne perugina, è morta a casa sua, a Perugia ieri 21 luglio 2025, a seguito della auto-somministrazione di un farmaco letale. Accanto a lei, suo marito Stefano, che le è sempre stato vicino anche negli ultimi anni di battaglia sul fine vita. Lo ha reso noto in una nota l'Associazione Coscioni. Affetta da una forma progressiva e avanzata di sclerosi multipla, la giornalista aveva avuto il via libera dalla sua ASL di riferimento il mese scorso dopo due anni e mezzo dalla sua richiesta per l’accesso al suicidio assistito e un lungo percorso giudiziario. Il farmaco e la strumentazione necessaria sono stati forniti dall'azienda sanitaria, mentre il personale medico e infermieristico che l’ha assistita nella procedura è stato attivato su base volontaria. Laura Santi ha dovuto affrontare un lungo iter giudiziario, civile e penale, per vedere riconosciuto il diritto ad accedere al suicidio medicalmente assistito. In questo video, pubblicato dall'Associazione Luca Coscioni, Laura annunciava il successo della raccolta firme, coordinata da lei stessa, in Umbria, sulla proposta di legge regionale Liberi Subito.

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Novità
Trascrizione
00:00Amici, buongiorno, buongiorno a tutti. Mi vedete stanca e affaticata oggi per il caldo,
00:06ma io non resistevo a darvi questa bella notizia. Ce l'abbiamo fatta, abbiamo raggiunto le 3.000
00:13firme necessarie per la nostra proposta di legge regionale, liberi subito in Umbria,
00:19che consente di regolamentare tempi e modalità di accesso al suicidio medicalmente assistito
00:25per chi già è nelle condizioni sancite dalla Corte Costituzionale. Questo significa che se noi
00:32riusciamo a far approvare questa legge non ci saranno più tante lauree santi costrette a subire un calvario
00:39di tre anni per vedersi riconosciuto un diritto, il diritto di morire. Dovete sapere, e lo sapete in
00:45molti, che il governo ha presentato una legge in tema di, chiamiamola autonesia, di fine vita che
00:53veramente ha intenzione sotto sotto di cancellare anche i diritti già esistenti. Se passasse quel
00:59disegno di legge governativo, ma io non avrei mai avuto questo diritto, ma neanche tante altre
01:05persone in condizioni mie o forse anche peggiori. Io spero che sosterrete tutti la nostra proposta
01:13alternativa, la legge di iniziativa popolare eutanasia legale, che tra l'altro, amici, consentirebbe
01:21non solo l'autosomministrazione del farmaco, ma pensate a chi è completamente tetrapledico
01:26come me, ma magari anche non può muovere la bocca. Consentirebbe anche un aiuto medico
01:31da parte del medico, appunto, da parte della persona che assiste il sanitario. Questa sarebbe
01:37una rivoluzione. Io vi invito a firmare online e vi invito a seguire i lavori parlamentari.
01:43Sarà una lotta lunga. Io non so se vedrò veramente la fine di questa lotta, però confido nelle persone
01:50di buon senso, confido nella forza delle persone che mi sono state accanto in questi anni, gli
01:57amici dell'Associazione Goscioni, che fanno una cosa semplicissima, amici. Cercano di far
02:02prevalere in Italia le ragioni della libertà. Nient'altro. Cercano di far prevalere le ragioni
02:09della libertà.

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