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A temere il trasferimento a Catania dell'archivio di Stato, attualmente sotto sfratto, sono i maggiori storici messinesi che da una chat lanciano l'allarme. Custodisce miglia di documenti provenienti dagli enti pubblici che rappresentano una vera miniera per i ricercatori e gli storici Deserta la manifestazione d'interesse lanciata sui canali ufficiali.

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00:00A temere il trasferimento a Catania dell'archivio di Stato attualmente sotto sfratto sono i maggiori
00:05storici messinesi che da una chat lanciano l'allarme a spiegare l'importanza della presenza
00:10dell'archivio a Messina. Lo storico Marcello Saia custodisce e ci spiega migliaia di documenti
00:15provenienti dagli enti pubblici che rappresentano una vera miniera per i ricercatori e gli storici.
00:20Si tratta di tutti i documenti che riguardano l'attività degli enti pubblici sul territorio
00:23di Messina e provincia, prefettura, tribunali, archivi dei notai defunti, carte municipali,
00:28archivi militari, documenti degli uffici finanziari. Deserta la manifestazione di interesse lanciata
00:33sui canali ufficiali. Era stata nominata persino una commissione. L'organismo, nominato per
00:38l'eventuale valutazione delle offerte, è stato costretto a chiudere la procedura con esito
00:42negativo. Eppure, sostiene sconsolato Saia, all'ex ospedale Margherita ci sono tantissimi
00:47padiglioni in completo stato di abbandono. Basterebbe ristrutturarne uno e allocare quel tesoro custodito
00:52nell'attuale sede dell'archivio. L'archivio di Stato di Messina si trova in Via La Farina,
00:56numero 293. L'archivio di Stato, istituito come archivio provinciale in esecuzione della
01:01legge organica sugli archivi del Regno del 1 agosto 1843, cominciò di fatto a funzionare
01:06il 31 luglio del 1854. Fin dalla prima metà del secolo XVII erano conservate in diverse
01:13stanze del Palazzo del Senato di Messina, che sorgeva nella Piazza del Duomo, le pubbliche
01:18e le private scritture, strumenti e memorie antiche. Nel 1679, per ordine del vicerei Francesco
01:23Benavides, conte di Santi Stebbana, l'archivio fu trasportato in Spagna perché in esso si
01:28conservavano i privilegi con cui erano state concesse a Messina, le prerogative e le franchigie
01:33di cui aveva fino ad allora goduto e di cui veniva privata per la sua rivolta contro il
01:38governo spagnolo. Dopo il terremoto del 1908 furono totalmente recuperato i fondi archivistici,
01:44l'archivio di Stato al momento consta di ben 5.102 metri lineari di documentazione archivistica,
01:49comprese 720 pergamene e circa 10.000 volumi di biblioteca, tra cui 500 e 600, numeri questi
01:57in continua evoluzione.

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