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  • 25/06/2025
https://www.pupia.tv - De Luca - Santa Maria del Popolo degli Incurabili
Complesso Monumentale Santa Maria del Popolo degli Incurabili: prima selezione delle opere significative

Il mio intervento nel corso della presentazione, presso la Basilica di San Gennaro fuori le Mura, nel quartiere Sanità, della prima selezione delle opere significative nell’ambito del progetto di recupero e restauro del Complesso Monumentale Santa Maria del Popolo degli Incurabili. È davvero un grande intervento di rinascita, quello che stiamo realizzando, in uno dei luoghi più significativi dell’identità culturale di Napoli. (25.06.25)

La playlist di Vincenzo De Luca: https://www.pupia.tv/playlist/Vincenzo-de-Luca

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Novità
Trascrizione
00:00Cari amici, è una serata importante questa, una serata che nasce da una possibile tragedia
00:10perché nel 2019 avevamo registrato un principio di crollo di tutto il complesso, con pericoli
00:20anche per la pubblica incolumità.
00:22Dalle prime valutazioni che erano state fatte, quando l'ingegnere Verdoliva mi ha chiamato
00:30per spiegarmi il tipo di danno che si era determinato nell'edificio, abbiamo capito che bisogna fare
00:37un intervento non banale e abbiamo preso una decisione che poi a mano a mano è andata crescendo
00:46di impegno, avevamo qui già un patrimonio straordinario che era la farmacia settecentesca
00:54curata da professore Rispoli con grande passione e ancora lo ringrazio per il lavoro di anni
01:02e anni. Avevamo qualche occupazione di qualche settore dell'edificio, ma avevamo soprattutto
01:16a mettere in campo un intervento strutturale per garantire la tenuta dell'edificio. Abbiamo
01:23deciso allora di fare un intervento importante. Tutto quello di cui stiamo parlando parte da
01:32una decisione politica, quella di investire cento milioni di euro nel recupero degli incurabili.
01:39punto. Ringrazio l'autorevole relatrice per le parole che mi ha voluto dedicare, ma diciamo
01:54che dal punto di vista esistenziale è un modo per riconciliarmi con la vita. Sono ridotto
02:00all'animalità dalla politica, ogni tanto colgo un'occasione per riconciliarmi anche con le
02:05cose belle e se no sarebbe davvero triste l'esistenza. Vi dirò alla fine qual è il nemico
02:15da cui dobbiamo guardarci per tutte queste cose che stiamo realizzando. Intanto abbiamo
02:21un altro esempio di una realtà che è quella di Napoli, che è una realtà quasi unica al
02:29mondo per la sua concentrazione di storia, di bellezza, di arte. Non abbiamo i picchi che troviamo
02:40in altre realtà d'Italia nel periodo rinascimentare, ma il complesso del patrimonio storico artistico
02:48che abbiamo a Napoli credo sia un unicum al mondo. Ne parlava il dottor Larocca, veramente
02:57qualcosa di incredibile. E possiamo seguire, stiamo cercando di seguire per quello che riguarda
03:03noi, ogni volta che troviamo una memoria di questa storia, possiamo seguire tutta la stratificazione
03:12che ha vissuto la città di Napoli. Dai greci, ai romani, ai bizantini, ai normanni, agli sveri,
03:21agli angioini, catalani, spagnoli, borbone. C'è una stratificazione quasi unica in Italia
03:31di culture, di storie, di momenti di vita anche civile. Napoli è una grande capitale della
03:40cultura del mondo, perché si sono concentrate cose uniche, uniche. Nel campo della pittura,
03:54nel campo dell'archeologia, nel campo dell'architettura, nel campo della musica, nel campo del teatro,
04:02nel campo della cultura popolare, nel campo della scienza. Abbiamo visto alcuni esempi di
04:10grandi medici, di grandi protagonisti della scienza medica d'Europa, non solo d'Italia.
04:22Allora, questo intervento e gli incurabili si è incontrato con tutta un'altra serie di
04:27interventi che abbiamo deciso di fare nel recupero del patrimonio storico della città. Stiamo
04:33recuperando e investendo risorse, non in questa dimensione, ma nel complesso dei vincenziali che
04:45abbiamo in questo territorio, a San Giuseppe dei Nudi. Abbiamo, lo ricordava padre Offredo, un accordo con la
04:58curia in Napoli per valorizzare e recuperare tante chiese che abbiamo nel centro storico, legando al recupero
05:05delle chiese anche un impegno di giovani che faranno poi da guida per i turisti che vengono. Abbiamo deciso anche
05:13in questo intervento di realizzare un itinerario culturale che parte dalle catecumbe di San Gennaro e arriva qui.
05:20provate a immaginare un turista tedesco, francese, inglese, americano, non so di questo periodo, ma insomma
05:29diciamo europeo che parte dalle catecumbe e arriva qui e comincia a vedere queste opere recuperate e a vedere
05:37i laboratori che si è deciso per iniziativa del direttore Verdoliva di aprire qui. Aprire qui. Sarà un'esperienza
05:47davvero straordinaria di incontro con la cultura e con la storia. Stiamo recuperando questo patrimonio
05:57e intendiamo continuare a farlo se ci sarà consentito. Questo recupero storico artistico si è dovuto
06:10incontrare con il recupero funzionale. Siamo in un complesso religioso, ma ovviamente parliamo
06:18degli incurabili, parliamo di una struttura sanitaria. E quindi non avevamo solo il problema
06:25del recupero strutturale, non avevamo solo il problema di un progetto da concordare con la
06:30sovrintendenza perché siamo in un'area delicata, ovviamente sensibile. Non avevamo solo il problema
06:37della messa in sicurezza statica dell'edificio. Avevamo il problema di garantire nel centro
06:42storico di Napoli alcune funzioni sanitarie. Non abbiamo avuto modo di farvi vedere qui quello
06:50che è stato realizzato. In un edificio a fianco a questo è stata realizzata una struttura per
06:59il fine vita, un hospice che abbiamo visitato qualche giorno fa, di cui dobbiamo essere orgogliosi.
07:08È un complesso bellissimo dove abbiamo accolto, ospitato in condizioni di grandissima dignità e di
07:18grandissima qualità di cura. Donne e uomini che vengono qui a concludere la propria vita.
07:28È una cosa di cui essere orgogliosi. Al piano inferiore di quella struttura avevamo un'altra funzione
07:36sanitaria, di quelle che vengono in genere trascurate. Avevamo accolto, abbiamo accolto alcune decine di
07:47persone che hanno problemi psichici. Non vi sono più manicomine quali ospitare. Abbiamo a volte tragedie
07:57per le famiglie. Abbiamo una condizione di totale abbandono, solitudine anche qui. In un clima di
08:06grandissima solidarietà, professionalità, cura. Accogliamo gli ultimi fra gli ultimi.
08:18Il titolo che abbiamo dato a questo evento era la sanità di eccellenza. Stiamo facendo un lavoro di
08:24recupero culturale, dovendo fare contestualmente un lavoro di riorganizzazione della nostra sanità per
08:34essere all'avanguardia in Italia. Come siamo all'avanguardia in Italia per tante prestazioni
08:41sanitarie che offriamo. Per il fatto di essere forse oggi la prima regione d'Italia per le liste di
08:50attesa. Stiamo lavorando con tante specialità che riguardano settori sanitari a volte trascurati
09:02perché non creano allarme sociali. Penso all'endometriosi per le donne, penso alla procreazione
09:08medicalmente assistita, penso a tutto un lavoro che facciamo sulle giovani generazioni, sui disturbi
09:14alimentari, su quelle cose che non vengono seguite in genere, sulla ludopatia, sul livello di
09:23sofferenza che tocca oggi le giovanissime generazioni. Avete visto dei nomi di grandi medici a cui sono
09:36intitolate poi le strutture sanitarie? I giovani ormai non se lo ricordano più perché l'ospedale
09:41Cardarelli, il principale ospedale del sud Italia. Perché questa intitolazione? Per un grande medico
09:49che conosciamo. L'ospedale Cotugno che venne a laurearsi nella scuola medica savernitana per il
09:56fascino che aveva quella istituzione culturale che era in decadenza ma che manteneva un fascino per la
10:03comunità scientifica. Il Moscati ad Avellino. Palasciano che, se ricordo bene, ha realizzato un museo
10:15dello strumentario medico portando reperti della Prima Guerra Mondiale e attrezzature che venivano
10:24utilizzate dai chirurghi in condizioni di emergenza. Dunque, a recuperare gli incurabili è stata una
10:37grande sfida dal punto di vista culturale e ringrazio ovviamente le decine di persone che ci
10:43stanno dando una mano, a cominciare alla Stauratrice, dall'amico che ci ha raggiunto a Louvre,
10:49dalla soprintendenza che ci segue con grande attenzione, dal professore Castris che dà il suo
10:57contributo a inquadramento storico, ma abbiamo realizzato una struttura sanitaria all'avanguardia.
11:05Stiamo realizzando, lo voglio dire per i cittadini e il quartiere, una casa di comunità, una delle 172
11:12case di comunità che dobbiamo realizzare e reparti, reparti di medicina nei piani superiori.
11:24uno sforzo davvero enorme. Ora, perché stiamo facendo questo lavoro? Che continuerà con il recupero di
11:37altre realtà di valore storico unico? Penso al Conservatorio di San Pietro Ammaiel, nel quale
11:47siamo impegnati con una progettazione sofferta, lunga, ma per il quale ci auguriamo di poter avviare
11:59la cantierizzazione quanto prima possibile. Perché davvero Napoli è una città mondo ed è un concentrato
12:11di cultura, di patrimonio d'arte che abbiamo il dovere di recuperare, di valorizzare in termini
12:19culturali e in termini economici e turistici. Pensate che tutte quelle cose che avete visto
12:27erano abbandonate nei depositi. Ho portato nella mia stanza a Santa Lucia un quadro di Luca Giordano
12:37che era buttato nei depositi della fondazione, credo, Banco di Napoli. Abbiamo avuto generazioni
12:51che rispetto a questo patrimonio immenso non hanno avuto il senso di responsabilità, la sensibilità
12:59per capire che abbiamo il dovere di lasciare alle generazioni future quello che ci hanno dato
13:07le generazioni passate. Tutto quello di cui stiamo parlando non è opera nostra, è opera di intere
13:15generazioni che hanno fatto grande l'Italia. Mentre scorrevano le immagini ovviamente pensavo
13:24al destino di questo nostro paese che è stato uno dei fuochi della cultura occidentale ma che rischia
13:40di vivere un declino quasi irreversibile. L'Italia che ha dato al mondo il diritto romano,
13:50che ha dato al mondo Dante, che ha dato al mondo il rinascimento. Che cosa sarebbe il mondo
14:02senza il rinascimento italiano? Che ha dato al mondo il teatro, la musica? Questa grande storia che abbiamo
14:14le spalle che ci rende orgogliosi di essere italiani rischia di perdersi nella modernità.
14:28Ricordo sempre ai miei collaboratori, quello che diceva Goethe, quello che hai ereditato dai padri,
14:34riconquistalo se vuoi possederlo davvero. Non vive un grande paese solo di tradizione storica,
14:47non vive se non ha le radici e non ha tutto quello di cui siamo orgogliosi, ma non vive se non riesce
14:55a dare il proprio contributo nella stratificazione culturale di cui stiamo parlando. Dobbiamo avere
15:04il coraggio e la forza, noi, generazione di oggi, di lasciare un nostro segno. Non possiamo vivere solo
15:14il passato. Questo è il motivo per cui stiamo cercando di legare questa operazione di recupero
15:23culturale sulla nostra storia, con il tentativo di realizzare a Napoli un'opera fondamentale di
15:31architettura contemporanea, moderna, perché a Napoli di moderno non c'è nulla. Per questo abbiamo
15:41lavorato per due anni per definire un progetto per realizzare la nuova sede della regione Campania,
15:47progetto e lo studio di Zadid, per lasciare a questa città un segno della modernità che
15:55avesse il significato di una opera di grande architettura, ma anche il significato di una
16:01moderna identità per le giovani generazioni. Dobbiamo educare i nostri giovani ad apprezzare
16:08questa cultura, questi segni del passato, ma dobbiamo anche dare ai nostri giovani la possibilità
16:15per le loro sensibilità di incontrarsi con opere di cultura contemporanea, di architettura
16:21contemporanea, di pittura contemporanea. Non è possibile che i nostri giovani debbano andare
16:26per vedere opere contemporanee a Berlino, a Londra, a Parigi, a Barcellona, a Bilbao,
16:32dovunque. Stiamo tentando di fare per quello che c'è possibile questo tentativo, realizzare
16:38anche un'opera di grande architettura contemporanea che abbia un valore, come dire, iconico, che sia
16:46in grado di proporre anche un'identità moderna di Napoli accanto a questo patrimonio storico
16:55immenso che abbiamo ereditato. Finisco. Questa è la città anche dell'umanesimo, dell'umanesimo.
17:09Tante realizzazioni solidaristiche sono nate dall'impegno di singoli cittadini, il più delle
17:18volte esponenti della nobiltà napoletana. Anche in questo caso è stata una donna che
17:25ha promosso quest'opera di solidarietà, ma questo vale anche per l'annunziata, per
17:31tanti conventi, santuari che abbiamo nel centro storico di Napoli. Siamo stati insieme con Milano
17:41una città dell'illuminismo, della valorizzazione, della libertà, del pensiero critico, della
17:54ragione. Una delle città al mondo che hanno contribuito al processo di civilizzazione, che
18:06è in ultima analisi il passaggio dallo stato di natura, dal primato della forza, al primato
18:14della coscienza, dei valori umani permanenti. Napoli città della solidarietà, dell'umanesimo,
18:24della libertà.
18:28Quando mi è venuto a parlare Verdoliva su un'immagine che voleva proporre, ovviamente,
18:35ho concordato. Avete visto quel bambino che abbiamo recuperato in quel dipinto e che
18:40dipende, come dire, rimane in qualche modo il simbolo anche di questo recupero. Abbiamo
18:47pensato io affiancare a quella immagine, l'immagine di un bambino di Gaza e l'immagine che abbiamo
18:53proposto non era quella più straziante, perché ci sono in questo momento bambini a Gaza che
19:03vengono mutilati e che subiscono mutilazioni senza anestesia. Ci sono donne che muoiono,
19:14bambini neonati che muoiono di sete e di fame. Abbiamo di fronte un mondo completamente
19:22destrutturato che ha perduto i valori umani fondamentali. Siamo ritornati allo stato di
19:30natura, dove non decidono le leggi, il diritto, i valori umani. Decide la forza bruta di assassini
19:40che si trovano ad avere responsabilità politiche.
19:56Da qualche mese io non mi sento di dirmi persona civile e non mi sento di dire noi siamo l'Occidente.
20:05non mi sento di essere parte di un mondo che assiste nella totale indifferenza a un genocidio
20:18del popolo palestinese. Quando un mondo diventa indifferente alla uccisione siamo arrivati ormai
20:26quasi a trentamila bambini. Non mi sento di dirmi parte della civiltà occidentale. Questa
20:35civiltà si è perduta. Vedete, le vicende di questi mesi ci hanno fatto perdere quel sentimento
20:46di solidarietà umana che comunque ci legava e che era parte essenziale della civiltà umana.
20:57Noi mica dobbiamo condividere il regime degli Ayatollah, che ha assunto tratti di barbarie,
21:05soprattutto nei confronti delle donne, ma il dialogo che sollecitava Papa Francesco quando
21:11andava a parlare con il capo dei Sunniti, Al-Tayed, doveva servire a questo, non a esportare
21:20bombe, ma a spingere quei regimi a recuperare i valori umani permanenti, i valori della persona,
21:31a garantire la libertà alle donne, a togliere il velo obbligatorio, a garantire lo studio,
21:37il lavoro, la sanità, la libertà. Abbiamo fatto tutto il contrario. Abbiamo imboccato la strada
21:44della violenza che rischia di alimentare la barbarie degli estremismi religiosi. Allora,
21:54questo messaggio, queste immagini, questo ritrovare questa storia meravigliosa, questo sentirci
22:06umani e civili perché abbiamo prodotto tutto questo, beh, ci impone il dovere di combattere
22:15perché questi valori non siano perduti. Io sono terrorizzato dal livello di indifferenza
22:23che sta crescendo nel mondo. Abbiamo perduto gli anticorpi contro la violenza.
22:30vorrei che anche con queste immagini così belle recuperassimo quei valori umani permanenti. Vedrete,
22:45uscendo, per chi non l'ha visto, alcune sculture che mi hanno emozionato, la nostra restauratrice
22:55vi ha spiegato il lavoro complesso che è stato fatto. Vedrete un Cristo crocifisso, vedrete
23:03questo Cristo recuperato che ha le gocce di sangue che scendono non sulle gote ma in verticale
23:14perché è un Cristo che dovrà essere messo in piedi. Per quelle che sono le mie conoscenze
23:22limitate ovviamente sul piano dell'arte ma devo dirvi che è il Cristo più bello che
23:28abbia visto, più emozionante, così com'è straordinariamente emozionante l'altro Cristo
23:36che vedrete con gli occhi aperti. Non è un Cristo morto, è un Cristo morente, anche questo
23:42è un unicum, è qualcosa di straordinario. Bene, facciamo in modo che questa bella serata
23:49che ci ha fatto incontrare le cose più belle della nostra storia e della civiltà occidentale
23:57ci possa ridare la carica e lo stimolo per recuperare noi stessi perché lo stiamo perdendo
24:05pure noi ma soprattutto per trasmettere ai giovani, alle giovani generazioni il valore
24:12imprescindibile dell'essere umani, umani, perché se perdiamo questo sentimento abbiamo
24:23perduto tutto. Rimarremo con i tablet e con l'intelligenza artificiale ma avremo perso
24:31l'uomo, la sua umanità, il suo senso di vita. Grazie a tutti per il lavoro che avete fatto.

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