- 11/06/2025
https://www.pupia.tv - Roma - Indagine conoscitiva dinamiche geopolitiche regione dell'Artico - Audizione Luca Cinciripini - IAI
Alle ore 8.45, la Commissione Esteri, in merito all'indagine conoscitiva sulle dinamiche geopolitiche nella regione dell’Artico, ha svolto l'audizione di Luca Cinciripini, ricercatore dell’Istituto Affari Internazionali (IAI). (11.06.25)
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Alle ore 8.45, la Commissione Esteri, in merito all'indagine conoscitiva sulle dinamiche geopolitiche nella regione dell’Artico, ha svolto l'audizione di Luca Cinciripini, ricercatore dell’Istituto Affari Internazionali (IAI). (11.06.25)
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NovitàTrascrizione
00:00Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante
00:07la resocontazione stenografica e la trasmissione attraverso la web tv della Camera dei Deputati.
00:13Ricordo altresì che la partecipazione da remoto è consentita a colleghe e colleghi
00:17secondo le modalità stabilite dalla Giunta per il regolamento.
00:21L'ordine del giorno recca nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulle dinamiche geopolitiche
00:26nella regione dell'Artico, l'audizione di Luca Cinci Ripini, ricercatore dell'Istituto Affari
00:33Internazionali IAI. I suoi interessi di ricerca includono la politica estera di sicurezza dell'Unione
00:39Europea, i rapporti tra organizzazioni internazionali nel settore della difesa euro-atlantica, i rapporti
00:47tra Unione Europea e Regno Unito nell'ambito della difesa, il terrorismo internazionale,
00:51della sicurezza climatica. Anche a nome dei componenti della Commissione saluto e ringrazio
00:57per la disponibilità a prendere parte ai nostri lavori il Dottor Cinci Ripini e considerati
01:02i tempi stretti dell'audizione, gli cedo subito la parola perché possa svolgere il proprio
01:08intervento.
01:11Grazie Onorevole, buongiorno a tutti e grazie per l'opportunità di essere qui oggi a parlare
01:16di questo tema. L'interesse internazionale per l'Artico sicuramente non è un tema del
01:23tutto nuovo, ma ha assunto una nuova portata, una nuova rilevanza nel corso degli ultimi
01:28anni, soprattutto a partire dal 2022 in poi. La congiunzione di una serie di fattori, tra
01:34cui i cambiamenti climatici che accelerano il ritiro dei ghiacciai e aprono nuove rotte
01:41marittime e consentono l'accesso a risorse naturali, in un quadro di crescente competizione
01:46geostrategica a livello globale, quindi non solo nell'Artico, sta mettendo in crisi quella
01:51che era la cosiddetta eccezionalità della Regione Artica che si era conosciuta a partire
01:56dal secondo dopoguerra, ovvero la capacità di quella Regione di sottrarsi a dinamiche
02:01di tensione e di conflitto internazionale, promuovendo ricerca scientifica e cooperazione
02:07internazionale. Per lungo tempo quindi gli Stati artici europei vedevano la Regione come
02:12una sorta di zona pacifica di cooperazione, sicuramente c'era interesse al tema della
02:17ricerca scientifica e all'accesso a risorse naturali, ma non erano considerati dei temi
02:21così prioritari. Oggi invece l'Artico non è più un contesto periferico nel quadro del
02:27contesto internazionale, ma sta diventando ormai un teatro centrale, soprattutto per l'Europa
02:32che si trova in una posizione particolarmente complessa, schiacciata da un lato, da una Russia,
02:37che ormai ha un atteggiamento assertivo nei confronti non soltanto della Regione artica,
02:43ma soprattutto della Regione artica e soprattutto nel corso degli ultimi mesi, considerato il
02:48nuovo atteggiamento degli Stati Uniti, che sotto la seconda amministrazione Trump rappresentano
02:54oggi un attore artico molto più ostile e transazionale. Gli interessi strategici della
03:00Russia oggi contrastano direttamente con la politica estera dell'Unione europea, gli stessi
03:05Stati Uniti assumono posizioni oscillanti e spesso e volentieri conflittuali, in un
03:11contesto dove politica climatica, questioni commerciali, energetiche e di governance multilaterale
03:17si stanno sommando, un giorno, in un contesto nel quale non va dimenticata la crescente presenza
03:24cinese, che a partire dal 2018 ha assunto la definizione di Near Arctic Country, in un
03:32white paper che consentiva a Pechino, almeno nelle sue intenzioni, di giustificare il crescente
03:39interesse che poi si sostanzia attraverso una crescente cooperazione strategica con la
03:43Russia nella Regione. Quindi sostanzialmente se dovessimo andare a individuare quelli che
03:48sono i principali attori da prendere in considerazione partiremo appunto dalla Russia, che chiaramente
03:53anche per una questione geografica e di disposizione costiera ha chiaramente una presenza molto forte,
04:01Russia che non dimentichiamo avrebbe sostanzialmente il controllo di larga parte della cosiddetta
04:07Northern Sea Route, una delle nuove rotte marittime che potrebbero essere in una prospettiva chiaramente
04:14di medio e lungo periodo totalmente navigabili, una Russia che utilizza l'Artico per consolidare
04:20il proprio ruolo energetico e anche per utilizzare l'energia, le fonti, le materie prime come una
04:26vera e propria arma anche ibrida in alcuni contesti. Il Cremlino sta utilizzando nel corso
04:34degli ultimi tempi l'Artico e le risorse dell'Artico proprio in un'ottica quasi transazionale
04:39anche con l'Occidente, ad esempio per strappare concessioni favorevoli, utilizzando anche lo
04:44sfruttamento delle risorse offshore come una sorta di esca per aprire o riaprire dei
04:48colloqui con l'Occidente anche sul tema, ad esempio, della guerra in Ucraina. Per non
04:54dimenticare l'utilizzo che la Russia ha sin cui fatto anche del gas naturale liquefatto
04:59per insinuarsi nelle crepe e nei distinguo dei vari paesi europei in materia di approvvigionamento
05:05di risorse energetiche. Gli Stati Uniti, come detto, a partire dal 2022 hanno pubblicato
05:10una nuova strategia artica. Sono sicuramente coinvolti tramite la Nato. Quello che rileva
05:16degli Stati Uniti è un atteggiamento abbastanza oscillante che passa da un approccio molto
05:20più liberale come quello che si è avuto a partire già dalla fine della seconda amministrazione
05:25Bush per proseguire con Obama, a un approccio molto più muscolare come quello attuale di
05:30Trump ed è un interesse verso l'Artico che dipende spesso e volentieri anche dalle contingenze
05:35politiche del momento. È chiaro che in questo momento noi sappiamo che l'interesse dell'amministrazione
05:40Trump nei confronti all'Artico è molto forte e resta da capire se è un interesse più introspettivo,
05:46quindi in un'ottica di difesa del continente americano o anche in una prospettiva di potenziale
05:52cooperazione con quelli che sarebbero comunque gli alleati europei. La Cina, come detto, si
05:59definisce Near Arctic State, ha inquadrato una sorta di Polar Silk Road che si inserisce
06:05nel più ampio progetto di Belt and Road Initiative in un'ottica di sfruttamento delle risorse.
06:10La Cina già da tempo cerca di insediarsi in Groenlandia e di sfruttare le risorse naturali
06:16della Groenlandia, sin qui con risultati abbastanza opachi o poco soddisfacenti per Pechino, però
06:22c'è un interesse concreto nei confronti della Regione. L'Unione Europea ha elaborato principalmente
06:28due documenti, il primo una comunicazione congiunta al Consiglio e al Parlamento nel
06:332016, una seconda prosecuzione di questa comunicazione nel 2021, tutte e due sono abbastanza in linea
06:41nel senso che identificano tre priorità generali, quella di mantenere la cooperazione pacifica
06:46nella Regione, quella di affrontare le conseguenze del cambiamento climatico e quella di perseguire
06:51uno sviluppo sostenibile delle risorse regionali. A partire dal 2021 si è iniziata a percepire anche
06:58nei documenti dell'Unione Europea un'attenzione diversa nei confronti di una crescente competizione
07:03strategica nella Regione che è stata confermata nell'inquadramento che si è fatto nell'Artico
07:09nella bussola strategica del 2022, quindi dopo l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia.
07:16Chiaramente l'Unione Europea manca ancora oggi di una proiezione di difesa nella Regione.
07:21Tutto questo però ovviamente va inquadrato con quello che è stato anche un altro grande
07:27cambiamento, altri due definirei grandi cambiamenti per quello che riguardano la governance da un
07:32punto di vista e di sicurezza e istituzionale, ovvero da un lato la paralisi dei lavori del
07:40Consiglio Artico, ovvero dopo l'invasione russa e l'Ucraina sono state sospese tutte le
07:45attività e i lavori che prevedevano la partecipazione russa, i lavori del Consiglio sono poi ripartiti,
07:51oggi la Presidenza è scivolata dalla Norvegia e dalla Danimarca, il Segretariato, però è
07:57chiaro che non includere la Russia in un determinato contesto comporta la difficoltà da parte del
08:04Consiglio di riuscire a performare efficacemente, viste proprio le proporzioni, le dimensioni geografiche
08:10della Russia nella Regione, da un altro lato la Russia si è ritirata dal Consiglio Euro-Barens
08:17che disciplinava tutta la disciplina, tuttora la Regione di Barens, da notare anche l'annunciato
08:26ritiro da parte della Finlandia da questo Consiglio, annunciato alla fine del 2024 proprio in un'ottica
08:32nella quale c'è una governance regionale da ricostruire in un contesto sostanzialmente
08:37di paralisi che impedisce di convogliare le tensioni in contesti più istituzionali
08:43e meno muscolari. Dall'altro lato la grande novità è stata chiaramente l'accesso di Svezia
08:49e Finlandia alla Nato che ha comportato non solo l'accresciuto confine tra Nato e Russia
08:55e quindi una vicinanza e una prossimità sempre più importante, ma dall'altro lato rende sempre
09:03più necessario e sempre più urgente che Unione Europea e Nato si coordinino attraverso
09:09un approccio più cooperativo nei confronti della Regione. Abbiamo detto che l'Artico
09:14presenta, la sfera di sicurezza artica presenta una natura multidimensionale che abbraccia
09:19il commercio, l'energia, la governance, quindi la natura multidimensionale della sfera di
09:25sicurezza artica richiederebbe appunto la compartecipazione di quanti più attori possibili
09:30e soprattutto che Unione Europea e Nato sappiano interagire tra di loro. Quindi l'elaborazione
09:38di una politica di sicurezza artica risulta a questo punto necessario anche da parte della
09:43stessa Unione Europea, ma che sia coordinata e che tenga conto sia della presenza ovviamente
09:49della Nato, sia di quelli che sono poi gli interessi di Bruxelles, perché l'Unione Europea
09:55chiaramente ha un forte interesse nei confronti della Regione anche per quanto riguarda appunto
09:59l'approvvigionamento di risorse, di materie prime, che però al tempo stesso pongono una
10:05contraddizione, perché le risorse artiche da un lato sono necessarie e sono importanti
10:10anche per sostenere la transizione energetica e l'abbandono di energia fossile, ma al tempo
10:19stesso l'estrazione di queste risorse all'Artico pone anche una questione cruciale in termini
10:24di come garantiamo l'approvvigionamento di queste risorse in una maniera sostenibile
10:29e che rispetti l'ecosistema della Regione da un lato, ma che rispetti anche quelle che
10:36sono le popolazioni indigene e locali che abitano in quei contesti e che sono le prime
10:40a subire le conseguenze poi dei cambiamenti climatici. L'importanza del Consiglio Artico
10:47è proprio anche quella di avere tra gli osservatori istituzioni che rappresentano le popolazioni
10:54locali, che è molto importante per includere anche le loro prospettive. Per quello che riguarda
11:01invece gli interessi italiani, l'Italia ha degli interessi diretti nella Regione, a partire
11:07da quelli scientifici, soprattutto noi siamo un Paese mediterraneo che però ha sempre intrattenuto
11:11storicamente una serie di legami con l'Artico, a partire dalle esplorazioni scientifiche,
11:15che è un legame che prosegue tutt'oggi grazie ad esempio alla base dirigibile d'Italia nelle
11:20Svalbard, che sono particolarmente da monitorare perché potrebbero essere il prossimo fronte
11:25di contrasto con la Russia, visto quello che la Russia sta già facendo per minare il trattato
11:32delle isole Svalbard firmato nel 1920, che regola la sovranità norvegese sulle isole, quindi
11:37quello è un fronte da monitorare attentamente. Gli interessi italiani sono anche industriali,
11:43la partecipazione di aziende italiane a progetti ad esempio di gas naturale liquefatto, tecnologie
11:48offshore, quindi in ambito soprattutto energetico, ambientale e climatico, perché poi quello che
11:53avviene nell'Artico ha delle dirette conseguenze anche sulla sponda mediterranea. In tal senso
11:57sarebbe importante per il nostro Paese anche a livello diplomatico e strategico puntare da un
12:05lato a una ricostruzione della governance in un contesto difficilissimo, perché è
12:09chiaro che è molto difficile in questo momento storico puntare su organismi multilaterali che
12:17possano consentire di riaprire il dialogo e però al tempo stesso questo risulta necessario
12:22in ambito artico. La paralisi di tutti quegli organismi che ho citato prima fa sì che la diplomazia
12:30lasci spazio a un confronto più muscolare, quindi all'accaparramento di risorse naturali,
12:35a un contrasto potenzialmente anche militare o di minacce ibride e quindi una crescita di
12:42tensioni che invece dovrebbero essere decompresse proprio da quelle organizzazioni che oggi sono
12:48particolarmente in crisi. Per l'Italia risulta anche particolarmente strategico proprio perché
12:53l'accesso di più Paesi e quindi la crescente sovrapposizione anche tra Paesi dell'Unione Europea
12:59e della Nato anche in quella regione può spostare, se vogliamo, anche il baricentro
13:04di quello che è il dibattito strategico all'interno sia dell'Unione Europea e della Nato eccessivamente
13:09verso il fianco nord, a scapito anche del fianco sud e del Mediterraneo. Mettere invece in connessione
13:16quello che è un tema sul quale l'Unione Europea si sta largamente impegnando e dovrà impegnarsi
13:22sempre più che è quello della sicurezza climatica, ovvero i cambiamenti climatici non sono diretta
13:26a causa dei conflitti ma sono degli amplificatori di rischio che mettono a rischio le persone,
13:33le infrastrutture, da quelle militari a quelle civili a quelle energetiche, soprattutto nell'Artico
13:37e che ha delle dirette connessioni chiaramente anche sul Mediterraneo, quindi quello che avviene
13:42nell'Artico non rimane nell'Artico, per cui diventa sempre più necessario anche per l'Italia
13:48evitare che ci sia uno spostamento eccessivo il dibattito verso quella regione e invece è importante
13:55segnalare appunto quanto questi due contesti siano legati nell'ottica appunto di bilanciare
14:03esigenze di sicurezza, sostenibilità ambientale, sviluppo economico che solo il dialogo multilaterale
14:10possono garantire. Quindi al di fuori di quelle che sono le opportunità per le nostre imprese
14:16in settori importanti, infrastrutture, energia, difesa, economia blu, spazio, connettività,
14:24nel settore satellitare, navale ad esempio, è importante trovare, sarebbe importante trovare
14:30un punto di incontro tra queste esigenze economiche e commerciali con quelle ambientali e climatiche.
14:38perché il nostro Paese si sta impegnando, si è impegnato anche ultimamente a sviluppare
14:43una sorta di dimensione militare dell'Artico, sono state condotte ultimamente esercizi come
14:52l'operazione Volpe Bianca sulle Alpi per simulare a quelle che potrebbero essere condizioni di
14:59conflitto in scenari diversi ma ovviamente simili. Quindi da questo punto di vista il nostro
15:06Paese sta sicuramente cercando di guardare a tutte le dimensioni possibili, vado a concludere
15:13segnalando appunto l'importanza di sviluppare questa politica che poi si articolerà anche
15:18attraverso l'aggiornamento della strategia artica che il nostro Paese sta portando avanti,
15:25verso quelle dovrebbero essere due direttrici. Da una parte appunto la dimensione di sicurezza
15:30più tradizionale che comprende un rafforzamento in questo senso del dialogo e della cooperazione
15:35con la Nato, visto quanto l'alleanza atlantica sia sempre più esposta nella regione, un confronto
15:42diretto militare con la Russia ad oggi ha delle probabilità estremamente basse, ma ciò non
15:47vuol dire che non si possa avere dei confronti ibridi che sono sempre invece presenti. La seconda
15:54dimensione che dovremmo perseguire è appunto quella che opera sul piano diplomatico, economico,
15:59commerciale, includendo l'Artico nel dibattito sulla sicurezza climatica, tenendo conto dell'intersezione
16:05che esiste appunto tra dinamiche di cambiamenti climatici e sfide in termini di governance.
16:18Artico e Mediterraneo sono interessanti da un punto di vista di ricerca, ma anche da un
16:22punto di vista, immagino, politico, perché entrambe queste aree sono esempi del ciclo
16:28vizioso che esiste tra impatti ambientali e indebolimento dell'ordine multilaterale,
16:33quindi laddove c'è una corsa sempre più urgente e sfrenata ad accaparrarsi risorse che
16:39o sono più scarse perché si ha un'erosione degli ecosistemi o perché proprio l'erosione
16:44degli ecosistemi rende molto più disponibili, come nell'Artico, dall'altro è sempre più
16:48difficile mantenere un quadro di cooperazione tra i vari attori e quindi diventa ancora più
16:54importante sviluppare delle cornici istituzionali che consentano di poter gestire queste risorse
16:59in maniera sostenibile senza arrivare al punto di conflitto.
17:02Concludo come ultimo punto segnalando quanto per noi sia importante anche osservare le dinamiche
17:10commerciali dell'Artico perché lo scioglimento dei ghiacci, abbiamo detto, può aprire almeno
17:14tre diverse rotte marittime che richiederanno tempo. Ad oggi è impensabile avere delle rotte
17:21marittime già percorribili o convenienti per questioni di costi assicurativi e quant'altro,
17:26ciò nonostante l'apertura di rotte commerciali, la Northern Sea Route sarebbe quasi interamente
17:31sotto controllo russo, ma anche le altre due, la Transpolar, sembra quella più difficile
17:36da percorrere, il cosiddetto passaggio Nord-Ovest che invece si aprirebbe attraverso il Canada,
17:42potrebbero accorciare sensibilmente i tempi e quindi anche i costi del trasporto e della navigazione
17:49verso i mercati asiatici, potenzialmente, stiamo ragionando chiaramente in un'ottica
17:53molto avanzata nel tempo, però potenzialmente mettendo in discussione e a rischio, tra virgolette,
18:00quella che è la centralità delle nostre stesse infrastrutture logistiche, portuali e delle
18:05rotte di navigazione che passano attraverso il Mediterraneo. Io avrei concluso, resto quindi
18:11poi a disposizione per eventuali domande. Grazie.
18:13Grazie davvero. L'onorevole Gruppioni c'è prenotato, prego.
18:25Buongiorno, la volevo ringraziare innanzitutto per l'intervento molto chiaro e pieno di spunti.
18:35avrei una domanda in particolare, visto anche il tempo contingentato. Noi abbiamo parlato,
18:43lei ha parlato della crescente accessibilità alle rotte artiche e ha fatto una fotografia
18:52importante della situazione attuale, sia geopolitica che anche commerciale del nostro Paese.
18:59Ecco, io vorrei capire se secondo lei e soprattutto quali sarebbero le leve diplomatiche che ha
19:10disposizione l'Italia per influenzare i processi decisionali oggi nell'Artico, nonostante appunto
19:18e visto il suo status di osservatore nel Consiglio dell'Artico. Grazie.
19:25Grazie. Onorevole Quartapelle, Vicepresidente della Commissione.
19:29Grazie. Ho molto apprezzato in particolare la parte in cui si tracciano i paralleli sulla
19:34situazione tra Mediterraneo e l'Artico. Credo che sia per noi molto interessante e quindi
19:40sia un valore aggiunto della sua audizione nello specifico, perché nessuno degli auditi
19:44finora ci aveva dato questo spunto che ritengo molto utile. La domanda è questa, quali sono
19:51le lezioni o il valore aggiunto che l'Italia media potenza, ma potenza del Mediterraneo, può
19:59portare da quello che ha appreso sulla gestione del Mediterraneo nell'Artico, nel senso che
20:03noi siamo un Paese ibrido in questo senso, siamo una potenza mediterranea e sediamo al Consiglio
20:11Artico. Che cosa possiamo portare dal Mediterraneo all'Artico? Può essere uno spunto interessante
20:18per capire come rafforzare la nostra strategia nei confronti di quell'area.
20:23Onorevole Loperfido, prego.
20:25Grazie Presidente, grazie per la relazione, sicuramente molto interessante, credo sia la
20:30prima volta che prendo così tanti appunti. Una curiosità all'interno di questo contesto,
20:36chiaro, ma con tanti punti di domanda, non per la relazione, ma proprio per quanto riguarda
20:44quello che potrebbe essere, anche per il semplice motivo per cui sì, il scioglimento
20:48dei ghiacci, ma le acque si manterranno a certe temperature, i motori non saranno così performanti,
20:53e quindi avendo assistito in prima persona all'esercitazione Volpe Bianca mi hanno spiegato
20:59tutti i rischi che ci sono dal punto di vista militare, compreso anche il fatto che i finlandesi
21:05non avevano ben chiaro fino a due anni fa quanto potesse essere centrale dal punto di vista
21:12strategico la loro costa nord. In tutto questo la mia domanda è, il ruolo del Regno Unito
21:18e può essere più a supporto, diciamo, Unione Europea o in un contesto anglofono magari
21:29può avere altre priorità.
21:34Grazie, ancora delle domande, vedo collegata da remoto l'onorevole Boldrini, prego.
21:41Prego, onorevole Boldrini.
21:44Presidente, mi sente? Mi sentite?
21:46Siamo benissimo, grazie.
21:47Benissimo, grazie, buongiorno. Anch'io volevo ringraziare per la relazione molto focus direi
21:56sui punti più essenziali di questo scacchiere che è molto composito, dove appunto la geopolitica
22:07gioca un ruolo predominante direi. Quindi vorrei chiedere alcune cose circa il Consiglio
22:15Artico che è bloccato, come si può cercare di superare la crisi del Consiglio Artico e
22:25se c'è la volontà politica di farlo. Perché io ritengo che quel forum sia essenziale anche
22:32per dare voce alle preoccupazioni delle popolazioni artiche.
22:38E qui mi inserisco con la seconda domanda. Di fronte a una situazione in cui il Presidente americano
22:47Trump spesso e volentieri parla di una conquista dell'Artico, anche del Canada, a dire il vero, e anche oltre.
22:59E una presidenza statunitense non solo, purtroppo, che nega il cambiamento climatico.
23:10Quindi come questo viene percepito dalle popolazioni legali? Perché qui mi sembra che queste popolazioni
23:19siano sotto lo scacco di una minaccia di conquista anche armata da parte dell'amministrazione statunitense
23:28che però ha anche l'arma di non riconoscere il cambiamento climatico e quindi tutte le implicazioni
23:35che lo scioglimento dei ghiacci possono avere su quell'ecosistema che è prezioso per il mondo intero
23:43ma che se non viene attenzionato rischia di diventare un enorme problema.
23:49Quindi in tutto questo, ecco, che impatto ha questa nuova posizione dell'amministrazione americana?
23:59Di come la Cina si inserisce in tutto questo.
24:01Perché le rotte artiche non ci sfugge che siano, diciamo, sullo sfondo come una calamita,
24:08un interesse che potrebbe cambiare completamente gli assetti dei trasporti
24:16e quindi arrivare poi fino a noi nel Mediterraneo con le sue conseguenze.
24:20Ecco, queste sono le mie tre domande. Grazie.
24:23Grazie. Onorevole Billi, prego.
24:28Anch'io ringrazio il Dottore per la disponibilità.
24:30Dottore, volevo chiedere innanzitutto se secondo la sua esperienza
24:37esistono degli scenari di crisi umanitaria o ambientali
24:43che l'UE, che l'Unione Europea potrebbe o dovrebbe anticipare nella zona
24:49se ha esperienze del genere.
24:52Poi lei accennava giustamente al fatto che è necessario promuovere cornici istituzionali
24:59per evitare di arrivare a conflitti nella zona, chiaramente.
25:03Ma il Consiglio Artico, come accennava anche lei, ormai è praticamente paralizzato
25:07perché la Russia è stata esclusa.
25:10Ci sono degli strumenti alternativi o può suggerire, insomma, degli strumenti alternativi
25:15per mantenere una governance stabile nella regione?
25:18Per esempio, il Consiglio Euro-Atlantico di Barents potrebbe in un certo qual modo
25:25sostituire o affiancarsi al Consiglio Artico.
25:29Un'altra cosa, Macron andrà presto in Groenlandia, in visita in Groenlandia.
25:37Come vede il ruolo della Francia nell'area e soprattutto come vede il ruolo della Francia
25:41nell'area rispetto ai rapporti con gli altri paesi europei e in particolare con l'Italia,
25:47tenendo presente appunto che la Francia in genere ha delle politiche, delle strategie
25:52abbastanza, come si può dire, diciamo così, di impatto all'estero.
25:58Grazie.
26:00Grazie.
26:01Aggiungo anch'io una domanda accennata riguardo alle isole Svalbard
26:05e ai tentativi russi di minare il trattato delle Svalbard.
26:09se può magari descriverci quali siano e che rischi si corrano.
26:15E poi, visto che l'Italia si è conquistata partecipando alla corsa all'Artico, un ruolo
26:21e anche il rispetto dei paesi nell'area, ricordiamo la Stella Polare, il dirigibile Italia, il Norge,
26:29ma quali prospettive può avere l'Italia nell'Artico?
26:33Quale ruolo può giocare e quali interessi nazionali, a suo avviso, sono in gioco?
26:39Grazie.
26:43Onorevole Quinn.
26:45Al volo una considerazione, carne al fuoco ce n'è davvero tante.
26:48Intanto grazie per l'interessante audizione.
26:52Se la guardiamo dalla prospettiva della Russia,
26:55come può percepire la Russia tutto questo interessamento nei confronti dell'Artico?
27:01Cioè, gli USA sono presenti tramite la Nato, come si diceva prima, e la Nato si è allargata.
27:07La Cina è un nuovo attore che sta intervenendo.
27:12Vediamo che l'Ucraina è più una zona dove si combatte una guerra magari interessata,
27:18dove le parti interessate sono magari prevalentemente Francia e Inghilterra,
27:21ma più la Francia, visto quello che succede in Africa.
27:23Non è che questo più che un luogo di dialogo rischi di diventare un ulteriore luogo di tensione
27:28nei prossimi anni, visto anche la vicinanza dei vari attori e delle superpotenze.
27:38Grazie.
27:39Credo che siano sufficienti le domande.
27:41Prego, per la Repre.
27:44Spero di non tralasciare nulla, di non dimenticare nulla.
27:47Grazie, innanzitutto le domande.
27:48Mi fa piacere che ci sia stato interesse.
27:51Allora, partendo dalla prima domanda,
27:53quindi quello che l'Italia può fare o come l'Italia può eventualmente agire.
27:57È chiaro che ad oggi il nostro è un ruolo più di soft power,
28:02dicevamo appunto dell'importanza anche di tutte le missioni scientifiche
28:06che risalgono già ai tempi di Nobile,
28:09quindi stiamo parlando di un interesse che paradossalmente,
28:12pur essendo un paese mediterraneo, è risalente del tempo.
28:15Quindi il nostro sicuramente da un lato è un vantaggio diplomatico
28:18nell'aver comunque coltivato ottimi rapporti con i paesi e la regione.
28:22chiaramente noi siamo totalmente inseriti nel contesto comunitario
28:27e l'Unione Europea, che ad esempio non ha lo status di osservatore permanente
28:31presso il Consiglio Artico, però di fatto gioca anche un ruolo economico
28:34comunque nella regione.
28:36Basti pensare che la Norvegia, che comunque non è un paese comunitario,
28:40è comunque parte dell'area economica europea.
28:44quindi ci sono fondi europei che vengono destinati alle regioni artiche,
28:49per esempio di Svezia, Danimarca,
28:51i strettissimi rapporti che l'Unione Europea ha con l'Agro-Ellandia
28:55anche nel quadro degli overseas territories,
28:57verso i quali l'Unione Europea eroga importanti risorse.
29:00Quindi l'Italia dovrebbe pensare, credo da un lato,
29:05sicuramente a mantenere quello che è un legame diplomatico,
29:09culturale anche con i paesi e la regione,
29:11e però da un altro lato provare a ritagliarsi un ruolo anche in seno all'Unione Europea,
29:18proprio anche per evitare che il tema venga lasciato solo ai paesi e alla regione,
29:23ma non per una questione di influenza o di voler interferire con affari di altri paesi,
29:29ma proprio per un contesto di evitare che l'Artico venga considerato un mondo a sé,
29:35una regione a parte, quando invece va inserito in un contesto molto più ampio
29:39e molto più strutturato, e questo richiama anche la domanda onorevole
29:43riguardo il collegamento tra Artico e Mediterraneo,
29:47e che cosa noi abbiamo imparato e che cosa noi possiamo utilizzare.
29:53Noi potremmo imparare molto e utilizzare molto,
29:56se però questa cornice di congiunzione tra le due aree la applicassimo,
30:01nel senso che anche da un punto di vista di ricerca,
30:03io faccio il ricercatore, quindi non c'è moltissima letteratura che colleghi le sfide,
30:09per usare un eufemismo, non c'è moltissima letteratura.
30:13Noi come IAI per esempio ce ne stiamo occupando molto,
30:15stiamo cercando anche su questo di inserirci,
30:18proprio per sviluppare anche un dialogo che sia scientifico,
30:23ma anche a livello politico, che veda come già il tema della sicurezza climatica
30:27è un tema abbastanza nuovo,
30:28e non sempre unanimemente accolto, con entusiasmo a tutti.
30:33Legare le due sponde è qualcosa sul quale si deve ancora lavorare molto,
30:38e noi riteniamo, noi come IAI, come istituto,
30:40riteniamo che sia un fronte molto promettente,
30:42anche a livello di ricerca e politico,
30:44e che chiaramente poi possa essere il primo passo
30:46per sviluppare tutta una serie di best practices
30:49che potrebbero chiaramente essere replicate.
30:52Sono contesti profondamente diversi, ovviamente,
30:55che pongono sfide diverse ai due estremi,
30:57per certi versi, però hanno un fondo comune.
31:00È chiaro che oggi è difficile capire
31:02cosa noi abbiamo appreso al Mediterraneo
31:04che potremmo replicare nell'Artico,
31:10se non mi viene da dire la cosa più importante
31:13che dovrebbe essere mantenuta e replicata,
31:15che nell'Artico c'era e nel Mediterraneo
31:16che stiamo iniziando a sviluppare,
31:17è quella del dialogo con i contesti locali,
31:22quindi non un approccio calato dall'alto,
31:24per cui noi vi spieghiamo come voi dovete affrontare
31:27determinate sfide, ma un dialogo stretto, intenso
31:30con le popolazioni che poi sono le prime,
31:32in prima linea ad affrontare queste sfide.
31:34Però su questo purtroppo c'è ancora molta strada da fare,
31:39però io credo che sia un processo inevitabile,
31:43nel senso che se noi vogliamo giocare un ruolo primario
31:46anche nell'Artico,
31:47dobbiamo promuovere questa linea integrazione
31:50e appunto capire come applicare soluzioni diverse,
31:57ma compatibili per entrambi i contesti,
32:00però per certi casi è ancora presto per poterlo affermare.
32:05Per quello che riguarda la questione delle rotte,
32:07sicuramente è un discorso di lunghissimo periodo,
32:11se le stime che alcuni fanno prevedono che le stati artiche
32:16saranno prive di ghiacci per il 2050,
32:17chiaramente stiamo parlando di un contesto
32:20non eccessivamente prossimo,
32:22però nemmeno così remoto.
32:24Ad oggi è impensabile sostituire
32:25le classiche rotte di navigazione in quelle artiche
32:27perché ci sono dei costi di assicurazione,
32:29dei rischi per la sicurezza,
32:31una tecnologia che non è ancora disponibile.
32:34Però il tema si pone, si dovrebbe porre,
32:36perché chiaramente è qualcosa sul quale
32:40soprattutto la Cina investe da molto tempo,
32:42si interessa con una prospettiva molto anticipatoria
32:46rispetto a quelli che sono gli scenari futuri.
32:52Il Regno Unito, per quanto mi riguarda,
32:54io sono un forte sostenitore all'idea
32:56che il Regno Unito debba essere attratto nuovamente
32:59verso la sfera europea,
33:01con tutti i distinguo,
33:02con tutti i traumi post-Brexit,
33:05però sono convinto del fatto
33:08che la sfera di sicurezza europea
33:10abbia bisogno del Regno Unito
33:12e che l'Unione Europea e il Regno Unito
33:14debbano cooperare,
33:15non solo chiaramente in ambito di sicurezza,
33:17ma a partire da quello.
33:18Quindi io mi auguro che il 19 maggio
33:21è stato gettato un primo seme in questo senso,
33:25quindi l'idea della Security and Defense Partnership
33:28e delle altre materie
33:30che riguardano anche il Trade and Cooperation Agreement
33:33è sicuramente importante.
33:35Mi auguro che da questo punto di vista
33:37ci sia un'integrazione sempre maggiore,
33:39proprio perché il Regno Unito
33:40da molto tempo, soprattutto con la sua propaggione scozzese,
33:44è molto interessato all'Artico,
33:46io sono di formazione nell'Università di Edimburgo,
33:49quindi so quanto gli scozzesi
33:51tengano all'Artico anche una chiave
33:53nazionalista e indipendentista,
33:55quindi porsi anche loro come paese quasi...
33:57Sì, ovviamente,
33:59c'è anche lì aspetti economici,
34:01aspetti politici che si sommano,
34:04però c'è un forte interesse verso la Regione,
34:07c'è sempre stato,
34:07dai tempi già della Guerra Freda,
34:09il Juke Gap e quant'altro.
34:13Cosa poi farà
34:14se si avvicinerà più a determinate istanze nordamericane?
34:17Io non penso che il Regno Unito possa giocare da solo,
34:20non a lungo, diciamo.
34:22Non penso abbia eccessiva convenienza
34:24di avvicinarsi a degli Stati Uniti
34:25che assumono posizioni diverse
34:27dalla mattina alla sera.
34:30Diventa ancora più importante
34:32che il Regno Unito
34:34integri sempre più la propria sfera di sicurezza
34:36dell'Unione europea, anche in prospettiva ovviamente
34:38dell'Artico, soprattutto appunto
34:40in un contesto nel quale
34:42le istanze nazionaliste scozzese
34:44in questo momento sono un po' in difficoltà
34:46e in affanno, per cui diciamo
34:47il tema Artico nel Regno Unito
34:50è tornato ad avere una portata nazionale,
34:52non più solo regionale
34:54o locale.
34:57Per quanto riguarda invece le domande
34:59sul Consiglio Artico,
35:01l'On. Boldrini,
35:03allora il Consiglio
35:04in realtà
35:05ha superato
35:06la sua fase più critica
35:07se vogliamo,
35:08nel senso che
35:08il Consiglio ad oggi
35:10non è defunto,
35:13è chiaro che
35:13la non inclusione della Russia
35:16che nel frattempo
35:17ha sospeso anche
35:17i pagamenti volontari,
35:20è chiaro che limita
35:21un po' la portata
35:21di quello
35:22che il Consiglio Artico
35:23può fare
35:24o sperare di ottenere,
35:28ciò non toglie
35:29che
35:29quello che lei diceva
35:32sull'importanza
35:33delle popolazioni locali
35:36e dell'inclusione
35:37delle popolazioni locali
35:38rimane assolutamente
35:39necessario
35:40ed è un tema
35:41che dovrà essere mantenuto
35:42in qualsiasi ipotesi
35:44di governance
35:45alternativa regionale
35:47a mio avviso.
35:48È chiaro che ad oggi
35:49il Consiglio Artico
35:52sopravvive,
35:54opera
35:55con una portata
35:57inevitabilmente limitata,
35:59ad un certo punto
36:00immagino che
36:01bisognerà
36:03anche capire
36:03come riprendere
36:05un po' il filo
36:06del confronto
36:07con la Russia
36:08nella regione,
36:11chiaramente è difficile
36:12finché permane
36:13questa situazione
36:14di conflittualità.
36:16Sulla percezione
36:16delle popolazioni locali
36:18rispetto agli Stati Uniti
36:19basta vedere
36:20le ultime elezioni
36:21in Groenlandia
36:22dove ci si aspettava
36:23a valanga
36:24la vittoria
36:25degli indipendentisti,
36:26invece i risultati
36:27sono stati molto più
36:28in chiaro scuro
36:29diciamo,
36:30a testimonianza
36:31del fatto che poi
36:32certe torsioni muscolari
36:34a parte
36:34dell'amministrazione
36:35Trump
36:36non stanno proprio
36:37servendo quelli che sono
36:38gli obiettivi
36:39dell'amministrazione stessa
36:40perché anzi
36:41c'è stato un voto
36:42molto più
36:43se vogliamo
36:44di conservazione
36:45pur con tutte le difficoltà
36:46che esistono
36:47nei rapporti
36:47con la Danimarca,
36:49quindi questo atteggiamento
36:49muscolare degli Stati Uniti
36:50per certi versi
36:51sta spingendo
36:53a una maggior cooperazione,
36:54a un maggior dialogo.
36:55Poi la Danimarca
36:57finora ha attuato
36:59un atteggiamento
36:59molto cauto
37:00nel senso di
37:01non rispondere
37:03a certe provocazioni,
37:04evitare
37:04di seguire
37:06Trump
37:06sulla strada
37:08del suo confronto
37:09dialettico
37:10anche molto vivace.
37:11Le popolazioni locali
37:13che pure hanno
37:14grosse rivendicazioni
37:15verso la Danimarca
37:16però
37:16non sembrano
37:18in questo momento
37:19molto
37:19attente
37:20alle sirene
37:21statunitensi
37:23così come
37:23a quelle cinesi
37:24la Cina è dal 2010
37:25che cerca di inserirsi
37:26negli stabilimenti
37:27minerari
37:28groenlandesi
37:29fino ad ora
37:30non c'è riuscita
37:31non appieno
37:31perché poi comunque
37:32ci sono tutta una
37:33questione
37:34tutta una serie
37:34di questioni
37:35relative a
37:36come garantiamo
37:37lo sviluppo sostenibile
37:38come garantiamo
37:39la sostenibilità
37:39delle estrazioni
37:40di queste risorse
37:41alle quali
37:42sono tutte questioni
37:43per le quali
37:43le popolazioni locali
37:44chiaramente sono
37:45profondamente
37:46sensibili
37:47quindi in questo senso
37:48stanno
37:49paradossalmente
37:50ma non troppo
37:51facendo anche una forma
37:52di resistenza
37:53diciamo
37:53a certe
37:55ingerenze
37:56per quello che riguarda
37:59la domanda invece
38:00su
38:00sugli strumenti
38:02alternativi
38:03il consiglio
38:03di Barents
38:05in realtà
38:07non ha una grande
38:09prospettiva
38:09nel senso che
38:10la Finlandia
38:11ha annunciato
38:12il suo ritiro
38:13alla fine del 2024
38:14la Russia
38:14si è ritirata
38:15nel 2023
38:16non sembra ad oggi
38:17uno strumento
38:18particolarmente efficace
38:20la Northern Dimension Policy
38:21elaborata
38:22dall'Unione Europea
38:23è di fatto
38:24non operativa
38:25perché è sospesa
38:26ogni collaborazione
38:27con
38:28con la Russia
38:29quindi strumenti
38:31alternativi
38:32disponibili ad oggi
38:33non ce ne sono
38:34il migliore
38:34ad oggi
38:35resta il consiglio
38:36artico
38:37con tutti i limiti
38:38che abbiamo detto
38:38in questo
38:39torniamo appunto
38:41al punto di prima
38:42cioè dovrebbe essere
38:43l'Unione Europea
38:44guidare da questo
38:45punto di vista
38:46l'idea
38:46anche perché
38:47è l'unico
38:47modo che l'Unione Europea
38:49ha per ritagliarsi
38:50un ruolo importante
38:50della Regione
38:51cioè ripensare
38:52a una governance
38:53a un'architettura
38:54di sicurezza
38:55in partnership
38:56sicuramente con la Nato
38:57con le istanze
38:58e le popolazioni locali
38:59a capire
39:00come
39:00come sviluppare
39:02una governance
39:03regionale
39:04che però è necessaria
39:05perché altrimenti
39:06si rischia
39:07e qui
39:07salto
39:08alla domanda
39:10sulla Russia
39:10e come viene percepito
39:11dalla Russia
39:12questo atteggiamento
39:13e se può diventare
39:14un luogo di tensione
39:15sicuramente ad oggi
39:16l'Artico è un luogo
39:17di tensione
39:17per lo meno di più
39:18di come lo era in passato
39:19una tensione
39:20che non credo
39:21sfocerà a breve
39:22in conflittualità aperte
39:24però sicuramente
39:25la spinta
39:26alla cooperazione
39:27è esaurita
39:28ad oggi
39:29e c'è più
39:29una spinta
39:30alla competizione
39:31la Russia
39:32chiaramente
39:32percepisce
39:33come ingerenza
39:34praticamente
39:35qualsiasi cosa
39:36venga fatta
39:36dall'Occidente
39:37in questo frangente storico
39:38percepisce
39:39l'Artico
39:40come una sua pertinenza
39:41sappiamo benissimo
39:43quanto l'Artico
39:43sia fondamentale
39:44per l'economia russa
39:46l'estrazione
39:46delle risorse
39:47dell'Artico
39:47è fondamentale
39:49per il Cremlino
39:49per superare
39:51anche le sanzioni
39:52come dicevo prima
39:53le stesse risorse naturali
39:54vengono utilizzate
39:55come arma
39:56per aggirare le sanzioni
39:57per innestare
39:59una serie di
40:00conflittualità politica
40:02anche in seno
40:02all'Unione Europea
40:03quindi chiaramente
40:04la Russia
40:06ha percepito
40:06e sta percependo
40:07questo attivismo
40:08in maniera profondamente
40:09negativa
40:10il rischio ovviamente
40:12è che l'Artico
40:13nel corso
40:13dei prossimi anni
40:14sia soggetto
40:15e per questo
40:15torniamo sempre
40:16al tema della governance
40:17mi rendo conto
40:18di ripetermi
40:18però
40:19proprio per
40:20limitare
40:21queste percezioni
40:22anche
40:22questi dilemmi
40:24di sicurezza
40:25sarebbe necessario
40:26che ci fosse
40:27un'architettura
40:27che è quello
40:28che ha sempre fatto
40:28il Consiglio
40:29Artico
40:29alla fine
40:31ritornando al ruolo
40:32della Francia
40:32riprendo invece
40:33la domanda precedente
40:34e anche qui
40:35torniamo sempre
40:36al discorso
40:36del ruolo
40:37dell'Unione Europea
40:38nel senso
40:38che quello
40:39che andrebbe evitato
40:41e mi riferivo
40:41anche all'attività
40:43che può svolgere
40:43l'Italia
40:44quello che dovremmo evitare
40:45sono 27 Paesi
40:47che sviluppano
40:4827 politiche artiche
40:49diverse
40:49per cui
40:50sarebbe necessario
40:51evitare chiaramente
40:52eccessive fuga in avanti
40:54da parte
40:55dei singoli Stati
40:56e inserire
40:57il tutto
40:58in un contesto
40:59molto più comunitario
41:00e di governance globale
41:02come poi
41:03le azioni francesi
41:04verranno percepite
41:05da altri Paesi
41:06questo
41:06è ancora presto
41:08per dirlo
41:08nel senso
41:09che poi bisognerà capire
41:10anche in cosa
41:11si sostanzieranno
41:12le stazioni francesi
41:14però chiaramente
41:15è importante
41:16sempre che ci sia
41:17un'attività
41:18che venga svolta
41:19di concerto
41:20concludo
41:21facendo due rapidi accenni
41:23alle Svalbard
41:24e agli interessi italiani
41:26nell'Artico
41:26come dicevo
41:27gli interessi italiani
41:28riguardano principalmente
41:29la ricerca scientifica
41:30le industrie
41:31il commercio
41:33e
41:34da un punto di vista
41:35appunto diplomatico
41:36e di sicurezza climatica
41:38sempre in un'ottica
41:39di ricordarci
41:41che lo scioglimento
41:41dei ghiacci
41:42nell'Artico
41:43poi ha un impatto
41:44anche per noi
41:45nel Mediterraneo
41:46perché sono tutte
41:47conseguenze a cascata
41:48quindi
41:48non è che se si sciolgono
41:50ghiacciai nell'Artico
41:51nel Mediterraneo
41:52non cambia nulla
41:53quindi
41:55l'Italia dovrebbe
41:56tener conto
41:56di tutte queste
41:57prospettive
41:57diciamo
41:58e di tutti questi
41:59suoi interessi
42:00che sono multidimensionali
42:01ben sviluppati
42:02prima facevo un accenno
42:04alle Svalbard
42:04perché le Svalbard
42:05potrebbero essere
42:06un prossimo teatro
42:07di tensione
42:10la sovranità
42:11norvegese
42:12sulle isole
42:12ed è regolata
42:13da un trattato
42:13del 1920
42:14che riconosce
42:16la sovranità norvegese
42:17ma che al tempo stesso
42:18riconosce anche
42:18i diritti
42:19dei cittadini
42:20di altri paesi
42:21per esempio
42:22per quanto riguarda
42:22la pesca
42:23o noi sappiamo
42:24ci sono importanti
42:25insediamenti russi
42:26nella regione
42:27le isole
42:28sono demilitarizzate
42:30però nel senso
42:31che non possono essere
42:32costruite
42:32nelle installazioni
42:33militari
42:34ora la Russia
42:35sta da tempo
42:36sostenendo
42:37per ora
42:37solo chiaramente
42:38a livello diplomatico
42:39che la Norvegia
42:40starebbe violando
42:41determinate regole
42:44del trattato
42:45tra cui
42:45appunto
42:46la presenza
42:46o meno
42:47di installazioni
42:48militari norvegesi
42:49che non ci sono
42:50ad oggi
42:51ovviamente
42:52la marina norvegese
42:53pattuglia
42:54quelle acque
42:55fa scalo
42:56in quei porti
42:57ma non ci sono
42:58vere e proprie
42:58installazioni
42:59militari
42:59e però
43:00il discorso
43:01viene costantemente
43:02tirato fuori
43:03ciclicamente
43:03la Russia
43:04tira fuori
43:04questo discorso
43:05così come ciclicamente
43:06viene ripreso
43:06il tema
43:07degli insediamenti
43:08russi
43:08e quindi
43:09di garantire
43:10i diritti
43:11delle popolazioni
43:12di lingua
43:13e cultura russa
43:14nella regione
43:15insomma
43:15sono dei meccanismi
43:16che abbiamo già visto
43:17sono già stati applicati
43:19anche in altri
43:19anche in altri contesti
43:22ciò non vuol dire
43:23che scoppierà una guerra
43:24nelle Svalbard
43:25ovviamente
43:26però
43:26è un meccanismo
43:28che potrebbe essere
43:29utilizzato
43:31sono tutti piccoli
43:31espedienti
43:32che potrebbero essere
43:33utilizzati
43:34per aprire
43:35un fronte
43:36per capirci
43:37perché le Svalbard
43:38sono importanti
43:39per noi
43:40noi abbiamo
43:40la base dirigibile
43:41d'Italia
43:41lì
43:42quindi
43:42abbiamo
43:43gli interessi
43:43diretti
43:44perché le Svalbard
43:46sono importanti
43:47in generale
43:48perché sono
43:48la via più rapida
43:49e più diretta
43:50per uno scambio
43:50missilistico
43:51tra Russia
43:51e Stati Uniti
43:52che non vuol dire
43:53ovviamente
43:54che ci sia
43:55un lancio
43:57a breve
43:58però
43:59è per darvi
44:00un'idea
44:00del perché
44:00delle piccole
44:02isole
44:02in gran parte
44:03disabitate
44:04però contano
44:05e possono essere
44:06utilizzate
44:07come
44:07casus belli
44:09per riaccendere
44:10la tensione
44:11io spero
44:12di non aver
44:12dimenticato
44:13nessuna domanda
44:14nessuno spunto
44:14e di aver risposto
44:15esaurientemente
44:16a tutto
44:16grazie
44:17grazie davvero
44:18per le risposte
44:19io ascoltando
44:20le sue risposte
44:21mi sono posto
44:22un dubbio
44:23non vedo
44:25segnali
44:26però
44:26magari chiedo
44:27conferma
44:28proprio per concludere
44:29ma è possibile
44:31immaginare
44:33che la Cina
44:34soprattutto
44:35come già
44:36ha fatto
44:37in Nuova Caledonia
44:38con i Kanak
44:39possa un giorno
44:40utilizzare
44:41le rivendicazioni
44:42delle popolazioni
44:43indigene
44:44first nation
44:45in tutta l'area
44:46a proprio vantaggio
44:47magari sfruttando
44:48la retorica
44:49del global south
44:50anche a nord
44:51possibile
44:56sì
44:56è possibile
44:57nel senso
44:58noi sappiamo
44:58quanto
44:59la Cina
45:00anche nel corso
45:01degli ultimi anni
45:02si sia fatta
45:02promotrice
45:03anche di
45:04di quelle che sono
45:06in alcuni casi
45:07legittime
45:07cause di rivendicazioni
45:09da parte
45:10dei paesi
45:11del cosiddetto
45:12global south
45:12che poi è una definizione
45:13enorme
45:14che ricomprende
45:15tantissimi paesi
45:16e popolazioni
45:18che hanno
45:19istanze
45:20completamente diverse
45:21tra i loro
45:21però è chiaro
45:22che un rischio
45:23potenziale
45:24c'è
45:25ritorniamo
45:26al tema
45:26di prima
45:27le Svalbard
45:27cioè
45:28più che un confronto
45:30militare diretto
45:31ci può essere
45:31una manipolazione
45:32ibrida
45:33che può andare
45:35da intervenire
45:37sulle comunicazioni
45:38satellitari
45:38disturbare
45:39i segnali
45:39GPS
45:40a strumentalizzare
45:42rivendicazioni
45:43locali
45:44o da parte
45:44delle popolazioni
45:45locali
45:45o manipolare
45:47il diritto
45:47internazionale
45:48i trattati
45:49per portare
45:50avanti
45:50delle istanze
45:50ad oggi
45:51la Cina
45:52ha scelto più
45:53una strategia
45:53commerciale
45:54quindi investimenti
45:55infrastrutturali
45:56cooperazione
45:57con la Russia
45:57e l'ottica
45:58di sfruttare
45:59le rotte marittime
46:00chiaramente
46:02bisognerà capire
46:03anche come proseguirà
46:04questa collaborazione
46:05con la Russia
46:05la Russia
46:06un po'
46:07la sfrutta
46:08un po'
46:08la subisce
46:09questa partnership
46:09con la Cina
46:10nel senso che
46:11da un lato
46:11si rende conto
46:12di averne bisogno
46:13dall'altro lato
46:14come dicevo prima
46:15vede l'Artico
46:16come una propria pertinenza
46:17e capisce
46:18che l'interesse cinese
46:20per l'Artico
46:21a un certo punto
46:21potrebbe andare in conflitto
46:23gli interessi russi
46:24quindi bisognerà capire
46:26quella è un'altra dinamica
46:27molto interessante
46:28per i prossimi anni
46:28cioè capire
46:29se Russia e Cina
46:30riusciranno
46:31ad andare d'accordo
46:32come stanno andando ora
46:33nell'Artico
46:34o se invece
46:34poi cambierà qualcosa
46:36la ringrazio ancora
46:38di cuore
46:38dichiaro conclusa
46:39l'audizione
46:40iniziata Laura
46:41adesso
46:41grazie
46:42grazie
46:43grazie
46:44grazie
46:45grazie
46:46grazie
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