Chiara Tramontano ha presentato il suo libro «Non smetterò mai di cercarti», sulla storia della sorella Giulia, uccisa a 29 anni dal compagno mentre era incinta di 7 mesi (Cairo editore)
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NovitàTrascrizione
00:00Tutto quello che eravamo e che non saremo più raccontato nel libro, ma c'è anche tutto quello che devi un po' imparare ad essere dopo che la vita ti ha piegato in questo modo.
00:14Quindi c'è il passato, c'è quello che Giulia è prima di essere una vittima di femminile cidio, quindi la sua storia come ragazza, poi il maturare come adolescente e poi donna.
00:26E c'è poi tutto intorno quello che è la rete che l'ha fatta diventare una donna, che ora piange da sua assenza, però che ha dovuto stringere queste maglie per poter poi sopravvivere, soprattutto per poter garantire ai fratelli e ai genitori un modo di andare avanti e di cercare di ricordare Giulia per quello che è prima della sua morte.
00:50È un momento storico particolare, anche io lo... è come se a un certo punto, forse perché io mi sono diventata vittima, collaterale, quindi ora è come se queste notizie per me risuonassero ancora più forti, però l'idea è che è come se si fosse aperta una porta verso questa violenza che sembra non voler fermarsi assolutamente.
01:12Assolutamente. La paura che è quella che in effetti mi prende alle volte di fronte a queste notizie è proprio che sia diventato troppo facile uccidere.
01:21Nessuno ha più paura di insanguinarsi, nessuno ha più paura di dover giustificare, nessuno ha più paura di terminare una vita altrui.
01:29Credo che il caso di Martina faccia ancora più scalpore, perché Martina aveva 14 anni ed era assita per un gelato.
01:38Nessuna donna dovrebbe temere di andare a mangiare un gelato e poi ritrovarsi sotto una coperta di detriti.
01:45La mia storia, oggi il mio dolore, sembra quasi che il condizio riguarda solo le persone che hanno avuto questa perdita, invece non è così.
01:52Noi siamo morti, io potrei dire di non avere nulla da combattere, magari sono una fortunata a cui non uccideranno l'altra sorella, perché non ce l'ho, ma l'Italia intera ne ha di sorelle da proteggere.
02:01Non vogliamo più dover aprire il telegiornale o ascoltare il telegiornale e vedere che un'altra ragazza se ne è andata per mano di un uomo che ha deciso quando la sua vita dovesse finire.
02:11Io sono la vittima collaterale, ma anche un po' a un certo punto ti fai una domanda, perché è vero che anche io credivo che non era il mio problema il femminicidio.
02:21Non era entrata in casa mia e non aveva riguardato mia sorella, quindi ho sempre pensato che fosse una piaga sociale che non mi riguardasse,
02:29perché magari i mezzogliitori mi avevano insegnato qualcosa, perché facevo parte di una parte dei giovani acculturati che avevano letto libri e nella vita sapevano il valore della vita stessa e del rispetto altrui.
02:45Invece è capitato a me.
02:47Il mio primo compito è quello di ricordare mia sorella, questo va di fuori dal concetto stesso di femminicidio.
02:55Il secondo, a volte vorrei fare anche qualcosa per tutte le altre ragazze, lo vorrei fare anche per Martina e avrei voluto guidare, anche per chiedere rispetto per il dolore della mamma.
03:05Molte persone hanno avvolito, molte persone hanno detto se io fossi stata la madre, ma nessuno sa, quando ti uccidono un figlio la vita si vede un po' come una carta stracciata.
03:17Se sopravvivi sei un'eroina, se si aspetta tutti che una madre, non un padre non sopravvivano.
03:22Io con le scuole inizierò, diciamo, dopo settembre faremo passare il periodo estivo e stia nella mia regione campania e poi cercheremo di stenderla.
03:32Ci saranno degli eventi dal venerdì al sabato, cercheremo di coinvolgere soprattutto i ragazzi del liceo.
03:38Dico il liceo, ma che dire, c'è stato di recento un sondaggio che ha comportato ragazze più giovani.
03:43Ogni età andrebbe sensibilizzata.
03:45Giusto per far capire a chi ha letto il mio libro, oggi è toccato a me, è toccato a Giulia, ma domani può toccare a te.
03:51Tu puoi essere non solo la vittima collaterale, ma potresti anche essere la persona che commette l'omicidio.
03:57E visto che tutti dicono che hanno i figli assassini, ma erano degli angeli prima, allora qualcuno dovrà leggere dei libri per capire da dove nasce questo istinto omicida.
04:06A posteriori ti proprio ce l'hai con la vita. A posteriori la morte di una sorella ti porta tante altre cose che lì per lì certo non riesci a quantificare.
04:21E poi è uno strascico, una vita che un po' cerca di tirare se stessa perché non ingrana più.
04:26Quindi a me fa rabbia vivere questa vita, a me fa rabbia vedere questa è una passeggiata che con la mia famiglia non facevo da anni, non siamo venuti a Napoli.
04:35Perché è difficile staccare, staccarli dalla latide di Giulia, è difficile ricordarvi che c'è una vita.
04:42Mi fa rabbia che questo dolore si ripercuote anche nelle generazioni che vengono, si ripercuote le nipoti che avrà e che comunque vedranno una sedia vuota.
04:51in questi genitori che devono trovare la forza ogni giorno di affrontare, perfino lo sforzo di andare al lavoro.
05:00E di fronte a tutto questo c'è un paese che è l'Italia che si preoccupa sempre se l'assassino vuole dire l'ultima parola in processo.
05:07E di fronte al dolore atroce delle famiglie, allo sforzo economico, tutto quello che c'è,
05:11ma io perché mi dovrei preoccupare dell'ultima parola che ha messo fine alla vita di mia sorella?
05:15Questo connubio che non c'è, questo confronto tra il dolore che prova una famiglia e l'ultimo diritto dell'assassino,
05:25una cosa che mi uccide, perché tante cose le avrei volute dire io, ma la mia bocca per rispetto era tappata,
05:31quella di qualcun altro invece non lo è stata.
05:33E allora avrei voluto soltanto che almeno in questo lo Stato potesse, non so, pensare prima alla famiglia dell'elittima
05:41piuttosto che all'assassino.
05:43Io quando ero piccola ero probabilmente poco meno di un adolescente quando si è consumato in Italia
05:51uno dei, non voglio fare il nome, ma un femminicidio di cui oggi si distrugge ancora tantissimo
05:55per la possibile apertura del caso.
05:57La mia mamma, quando sono diventata adolescente, la mia madre mi ha messo di fronte a questa storia
06:02anche per ristradarmi un po' quella che è la sensibilità, il mondo dei sentimenti.
06:08Se ci fosse una madre che tra dieci anni o quindici anni mostrasse la foto di Giulia o raccontasse di Giulia,
06:15di quello che le è successo, di una donna che è stata completamente manipolata da un uomo fino ad esserne uccisa,
06:21io ne sarei grata, vorrei che ci sono un po' riempiste le stanze anche non indipendentemente dal tempo,
06:30un po' perché è una storia che tramanda e potrebbe anche aprire gli occhi a qualcun altro,
06:35un po' perché egoisticamente questo farebbe in modo che Giulia non è morta del tutto.
06:39Quindi un lettore che riceve la storia di Giulia, c'è un lettore che la può narrare,
06:43e quindi di bocca in bocca Giulia potrebbe continuare ad esistere.