- 05/06/2025
https://www.pupia.tv - Roma - Presentazione del programma di iniziative all'opinione pubblica in occasione del centenario della rivista "Non mollare" - Conferenza stampa di Anna Ascani (05.06.25)
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00:00Buongiorno a tutti. Dobbiamo la possibilità di fare questa conferenza stampa alla vicepresidente della Camera, Anna Scani, a cui do volentieri la parola con grande gratitudine per il saluto iniziale.
00:14Buongiorno a tutti e a tutti.
00:44E' un centenario che ci ricorda anche le radici di quello che abbiamo appena finito di ricordare, anche se si spera sia un inizio.
00:54Da dove nasce la resistenza? Quando è che possiamo collocare l'inizio di quella lotta per i diritti che poi, dopo tante sofferenze, tante morti, tanti sacrifici, ci ha regalato la nostra Repubblica e la Costituzione, che siamo soliti definire più bella del mondo?
01:19Ecco, sicuramente la rivista Non Mollare è uno dei luoghi in cui possiamo collocare gli inizi di quei moti che poi sono diventati vita, lotta di persone in carne ed ossa,
01:33che abbiamo ricordato il 25 aprile, nell'ottantesimo della liberazione del nostro Paese, che il 2 giugno, il prossimo anno, saranno 80 anni anche dalla nostra Repubblica.
01:46In qualche modo abbiamo continuato a ricordare, tenendo fermo il collegamento strettissimo che c'è tra la lotta di resistenza e i valori fondamentali della nostra Costituzione Repubblicana.
02:00In quella rivista, 25.000 copie, in realtà una storia piuttosto breve, c'è però tantissimo della storia del nostro Paese, della storia democratica del nostro Paese e della storia di resistenza che ha le radici di quella democrazia.
02:15C'è tutto, c'è l'espressione del pensiero libero e critico in un momento complicatissimo, in cui esprimere questa libertà poteva costare la vita e ad alcune di quelle persone costò la vita,
02:27non è un caso che l'anteprima di questo festival, poi lascio a voi tutto il resto, ma sarà proprio nel giorno dell'anniversario della morte dei fratelli Rosselli.
02:36E naturalmente quell'espressione del pensiero critico è qualcosa di straordinariamente attuale, anche dove non c'è naturalmente, come nel nostro caso, una dittatura, una limitazione formale.
02:50Ogni volta che però il pensiero critico non si esprime completamente nella sua piena libertà, non viene esercitato, non solo per costrizioni formali,
03:01ma anche perché non si fa più la fatica di mettere in discussione l'ordine costituito, di mettersi in discussione per il miglioramento delle condizioni di vita di tutte e tutti,
03:12la democrazia è più povera, la democrazia arretra.
03:15E purtroppo la storia ci ha insegnato che questo tipo di cose non accadono una volta per tutte, non accadono come succede un blackout,
03:24non è che c'è un interruttore che porta dalla democrazia alla dittatura.
03:27È un percorso lento, fatto ovviamente di episodi, fatto di eventi anche straordinari,
03:36ma che per lo più si basa sull'assenza di attenzione da parte di chi dovrebbe invece far vivere i valori democratici.
03:46Allora la storia di non mollare è la storia di tutti noi, perché è la storia di chi invece,
03:51in un momento storico complicatissimo, decide di esercitare quella libertà, decide di tenere alta l'attenzione su quello che si rischiava di perdere.
04:00Si stava già perdendo, si era già perso in parte, ma si vedrà poi nel corso di quello che accadrà negli anni successivi
04:07quanto pesante era quella perdita.
04:11E chiaramente è una storia che ci riguarda, perché è una storia attualissima.
04:15Allora io voglio ringraziare davvero il Comune di Firenze, voglio ringraziare il Presidente della Fondazione Circolo Fratelli Rosselli,
04:23adesso ti presento così, Valdo, perché naturalmente questo incarico hai,
04:29e la compagnia teatrale che poi ci spiegherete anche che ruolo avrà in questo bellissimo festival,
04:38perché questo è un centenario che merita la nostra attenzione.
04:42Sono contenta di essere qua alla Camera dei Deputati a presentare il festival,
04:47perché quando ci siamo visti qualche tempo fa nel mio ufficio con Valdo ci siamo proprio detti
04:51non dimentichiamoci le radici, non dimentichiamoci da dove viene tutto quello che magari ricordiamo un po' più spesso,
05:00abbiamo più consuetudine nel ricordare.
05:02Perché se saltiamo quel passaggio anche il ricordo successivo rischia di diventare retorico,
05:09rischia di diventare un esercizio spento, invece noi sappiamo che per arrivare lì il cammino è stato molto lungo,
05:17dal 25 al 45 passano 20 anni e sappiamo che 20 anni sono stati per questo Paese,
05:24però è lì la radice di quello che oggi noi abbiamo, di quello che noi dobbiamo sforzarsi di conservare.
05:31E di nuovo ripeto, anche laddove si vive in una democrazia formale, è l'esercizio del pensiero critico
05:38e del pensiero libero a rendere una democrazia effettiva.
05:42Ogni volta che questo esercizio arretra, o per la consuetudine di chi dovrebbe esercitarlo,
05:47per le limitazioni che in qualche modo vengono date, la democrazia rischia di scivolare in qualcosa di diverso.
05:56E essere vigili in questo è qualcosa che ci deve appartenere, in particolare nel momento in cui parliamo
06:03da questo luogo che dovrebbe essere il cuore della democrazia e che purtroppo, qui apro e chiudo una parentesi,
06:11è sempre più considerato invece un luogo di passaggio, di decisioni che vengono assunte altrove.
06:18Ecco, chissà cosa avrebbero detto di questo quelli che scrivevano su non mollare,
06:24chissà cosa avrebbero detto dell'impoverimento del Parlamento e del fatto che qua dentro alcune discussioni
06:30non si riesca a farle più. Non penso che sarebbero stati particolarmente d'accordo e penso anche che ci avrebbero
06:36richiamato a difendere i luoghi delle istituzioni. E allora in qualche modo noi proviamo a fare la nostra piccola parte
06:42anche in questo. Ringrazio ancora Valdospini e gli restituisco la parola perché poi la presentazione di tutto questo
06:48aspetta giustamente a voi. Grazie ancora.
06:51Grazie alla Vicepresidente Ascani per un messaggio non banale, direi. Condividiamo assolutamente le sue espressioni.
07:04Noi vogliamo che una pagina importante della storia nazionale non venga dimenticata.
07:09Tutti ci ricordiamo che il 3 gennaio 25 Mussolini va alla Camera e pronuncia il famoso discorso
07:16se è il fascismo in cui si assume la responsabilità politica e morale del delitto Matteotti.
07:23E non solo c'è il discorso ma c'è anche la messa in attuazione di disposizioni contro la libertà di stampa
07:30che di fatto impediscono la libera critica nei confronti del regime.
07:34I Rosselli hanno subito appena la chiusura del loro circolo di cultura, assaltato nella notte dell'ultimo dell'anno 24,
07:42chiuso d'autorità il 5 gennaio 25. Ma Carlo Rosselli in particolare per tutta la sua vita
07:49purtroppo troncata da un attentato terroristico della destra francese sul mandato del governo italiano
07:56ma per tutta la sua vita lotterà contro il regime. E comincia subito perché se questi fatti sono del gennaio
08:04già nel gennaio esce questo primo giornale antifascista clandestino, il primo nella storia d'Italia.
08:11Ecco perché siamo qui in una autorevole vicenda nazionale e il settimanale, cioè il non mollare ha scritto
08:21esce quando può, perché dipende da quando trovava le tipografie clandestine e poteva diffondersi
08:28e come già ha ricordato bene Anna Scani addirittura a un certo punto tocca alle 25.000 copie
08:33quando pubblica il memoriale di Filippo Filippelli sul delitto Matteotti.
08:38Filippo Filippelli per chi non lo sapesse è quello che noleggia la famosa lancia su cui viaggiano
08:45Amerigo Dumini e gli altri sicari che rapiscono Matteotti. Quindi in sintesi si potrebbe dire
08:52che se il 24 è stato l'anno centenario di Matteotti in un certo senso il 25 è l'anno centenario dei
08:59Rosselli. Il non mollare cesserà le sue pubblicazioni perché nella notte fra il 3 e il 4 ottobre 25 si
09:07scatena a Firenze una caccia all'uomo ai diffusori del non mollare che porta all'uccisione di due
09:13esponenti socialisti, Gaetano Pilati e Gustavo Console, e all'uccisione di un repubblicano,
09:20Giuseppe Becciolini. Dopo di questo fatto il non mollare uscirà ancora una volta ma poi non riesce
09:26più a uscire anche perché sia Rosselli che Salvemini devono lasciare a Firenze dove la vita
09:32evidentemente non è più possibile. C'è un luogo molto bello a Firenze, cioè c'è a Trespiano nel
09:39cimitero comunale c'è un quadrato in cui al vertice c'è la tomba dei fratelli Rosselli con
09:46l'epigrafo di Calamandrei, Carlo Ennello Rosselli, giustizia e libertà, per questo morirono, per questo
09:52vivono e poi c'è quattro cubi, uno per Salvemini, uno per Ernesto Rossi, uno per Enrico Bocci e
10:01l'altro per Nello Traquandi, cioè per i redattori del non mollare. Nel caso di Bocci è semplicemente
10:07purtroppo simbolico perché Bocci catturato in quanto capo della Radiocora nel 1944 fu torturato
10:16orrendamente al momento il suo corpo non è mai stato ritrovato. Bene, noi credo che
10:24questa pagina della storia nazionale merita di essere ricordata proprio perché costituisce
10:29un monito, un monito sull'importanza della libertà di stampa e su come le libertà sono
10:36facilmente perdute ma difficilmente poi lentamente riacquistabili. E qual è stato poi il prezzo
10:42di sangue e di sacrificio che riacquistare la libertà ci è costato. Ma in questo caso
10:49dobbiamo, accanto alla resistenza del 43-45, non dimenticare questa prima resistenza che
10:56si è fatta a caldo, diciamo, nel momento in cui il regime diventava tale. Ecco perché
11:02noi ricorderemo il 9 giugno, lunedì prossimo, l'ottantottesimo anniversario della uccisione
11:10dei fratelli Rosselli è avvenuto a Bagnol de Lorne in Francia, dove tra l'altro la municipalità
11:16organizzerà qualche giorno dopo un ricordo. Anche questo è bello, che la municipalità
11:20di Bagnol de Lorne organizza un ricordo qualche giorno successivo e questa uccisione fu dovuta
11:28alla Cagullo, un'organizzazione terroristica della destra francese, ma praticamente su un
11:33mandato dei servizi segreti del governo italiano. A quell'epoca i servizi segreti dipendevano
11:39dal Ministero degli Esteri e il Ministro degli Esteri aveva un nome illustre, era Galeazzo
11:44Ciano. Noi vogliamo ricordare queste cose non per avere un volto rivolto al passato, che
11:51pure è importante, sono le radici, ma proprio avere un volto rivolto al presente, proprio
11:56in un momento in cui alle volte le giovani generazioni vivono con qualche difficoltà il
12:01rapporto con la democrazia o in qualche modo i filtri partitici si sono in parte, diciamo
12:06così indeboliti, credo che proprio il ricordo, il ricordo diciamo eloquente di quelle che
12:14sono state le lotte dei giovani di allora e di che cosa ha significato perdere e poi
12:19dover riconquistare una democrazia, credo che sia qualcosa oggi che possa spingere alla
12:24partecipazione. Credo che non ci sarebbe stato il non mollare con i suoi successi clandestini
12:32se non ci fosse stata un'ampia partecipazione di diffusori, di tipografi, di persone che l'hanno
12:38sostenuta. E così come non ci sarebbe stato dopo l'8 settembre la resistenza se non ci
12:44fosse stata partecipazione e impegno. Tutti sappiamo che l'8 settembre fu definito da Ernesto
12:52Galli della Loggia la morte della patria, ma io tutto sommato convergo con Carlo Azzeglio
12:57Ciampi, Presidente della Repubblica, che rispose no, è la rinascita della patria, proprio perché
13:02ci fu chi senza ordini e senza particolari istruzioni seppe muoversi. Oggi certamente
13:08quello che chiediamo è all'istituzione di favorire la libertà di stampa, la libertà
13:14di manifestazione del pensiero, la libertà anche di protesta, perché questo fa parte delle
13:19democrazie, e soprattutto anche di sviluppare un'atmosfera in cui non si inviti all'abbandono,
13:26ma si inviti, o l'astenzione, ma si inviti alla partecipazione. In questo senso quindi
13:32credo che sia molto attuale questa celebrazione, non dimenticando una cosa, che i fratelli
13:38Rosselli sono stati cristallinamente antitotalitari. Il motto giustizia e libertà non era un motto
13:44tanto per fare, per loro giustizia e libertà erano intrinsecamente connessi. E credo che
13:50questo sia poi un'eredità di questo antifascismo democratico, che credo sia molto importante
13:57rivendicare e sia molto importante collocare insieme alle altre esperienze, alle altri filoni
14:02che hanno concorso all'antifascismo. Perché questo filone dei Rosselli, nonostante appunto
14:08che si sia messo fine tragicamente alla vita dei due esponenti, dei due fratelli, è qualcosa
14:16che poi si è riprodotto e che ispira sempre all'interno della democrazia italiana. E questo
14:23motto, che pare sia stata un'idea di Nello Rosselli, questo motto non mollare, naturalmente
14:30loro lo hanno esercitato in condizioni particolarmente drammatiche e tragiche, ma questo motto non mollare
14:37credo che sia vero per ciascuno di noi, anche oggi. Non mollare nella battaglia per i propri
14:41ideali, non mollare per la battaglia della democrazia. Ecco perché c'è questo lungo
14:48progetto per questo anno che non presenterò io, presenteranno gli interessati in particolare
14:54e sottolineando che cominciamo il 9 giugno, anniversario dei fratelli di Rosselli a Firenze
15:01con questa commemorazione, ci sarà anche la presentazione di un quaderno su Aldo Rosselli
15:07dovuto a Consuelo Sciatti, ma non vorrei dimenticare nell'esperienza nazionale di questa
15:13vicenda che la notte del 3-4 ottobre ispirò a Vasco Pratolini, cronaca di poveri amanti
15:20e poco dopo al regista Lizzani, un film che verrà proiettato a Firenze il 3-4 ottobre.
15:28Ci sarà anche la ristampa completa del non mollare, insomma un programma molto bello, non
15:33lo voglio in questo momento entrare ai dettagli io, spetterà chi è stato suo protagonista
15:39e vorrei ringraziare, perché sta per manifestarsi, il Comune di Firenze, l'assessore alla cultura
15:46Giovanni Bettarini, perché la proposta avanzata da Achille della Balanza di inserire questo
15:54centenario nell'estate fiorentina, il Comune di Firenze l'ha accettata e l'ha supportata.
16:00E tutto questo ci porta a dire che ancora una volta questo seme non è andato perduto,
16:07ma trova oggi chi lo rilancia e lo fa rifiorire nella situazione e nella condizione politica
16:14dell'Italia del 2025.
16:26Ringraziamo del tempo che ci ha dato.
16:27Come noto epifania significa apparizione in greco, credo che adesso dovremmo avere
16:43l'epifania dell'assessore alla cultura.
16:46Io vi vedo, Vallo, non so se vi sentite, io vi vedo.
16:50Ciao, buongiorno, buongiorno a tutti e tutte.
16:53Allora, grazie intanto, voglio ringraziare la vicepresidente Ascani per il supporto che
16:59ci ha dato, ovviamente Vallo Spini, presidente di Circollo Rosselli, Matteo Mazzoni, presidente
17:05dell'Istituto Stodico della Resistenza e Claudio Ascoli e stessa abbondanza che sono le
17:11anime di questo lavoro con i file della balanza. Sono state dette delle cose molto giuste che
17:19ho trovato molto centrate. Io vorrei sottolineare una cosa, che questa iniziativa del ricordo
17:30di non mollare è stata inserita all'interno delle manifestazioni dell'estate fiorentina.
17:36è sicuramente un'iniziativa particolare, perché ha un forte valore contenuto politico,
17:42cioè rappresenta qualcosa di molto importante dal punto di vista civile, non mi dire racconta
17:49una storia che poi è una storia che ha segnato il destino e l'evoluzione della nostra Repubblica.
17:57Persone come Gaetano Salvemini, fratelli Rosserili, figure che sono state capaci di fare un lavoro
18:05civile che metteva insieme due cose fondamentali. Una è quella della lucidità, dell'analisi,
18:13della cultura, della capacità di interpretare il momento storico. L'altra, io credo non ce
18:19lo dobbiamo scordare mai, l'infinito coraggio. Cioè non solo avevano un'idea di carattere
18:27intellettuale, ma la portavano avanti mettendo a rischio la loro propria esistenza. Questa è una
18:34cosa che bisogna ricordarsi e valorizzare, perché quello che hanno fatto è qualcosa di veramente
18:41straordinario. Questo secolo che è passato è un secolo dove si sono sviluppate storie, significati
18:52diversi, ma nelle quali io voglio, tra le varie iniziative, voglio citare una delle cose
18:58che ci hanno proposto Claudio e Sissi, che sono i percorsi urbani. Cioè i toccare i luoghi
19:05del non mollare. Santa Trinita, Casa Calamandrei, il Centro di Cultura di Borgo Santi Apostoli,
19:12l'Università, Casa Rosselli, Via Giusti. Io trovo che dare una realtà nei luoghi delle
19:20città, alle storie che le hanno percorsi, sia una cosa che riesce a darle anche una concretezza
19:28a queste storie. Cioè sono successe proprio qui, sono successe nelle nostre strade, nelle
19:34nostre case, nelle nostre università e lì erano delle persone che forse che acquisiscono,
19:40scendono un po' dal mito e diventano proprio, credo si possa apprezzare meglio il loro valore
19:45vedendone la consistenza umana, la presenza personale. Questo dunque io voglio ringraziare
19:53Valdo, Matteo e ovviamente il lavoro artistico di Chille della Balanza che, come dire, racconta
20:04nella città, un percorso della nostra città che noi abbiamo trovato fosse una cosa molto
20:11particolare nell'offerta culturale dell'estate ferrentina, ma assolutamente fosse necessario
20:16sostenerla. Perciò grazie a tutti voi per il lavoro e aspettiamo più persone possibili
20:21a Firenze per percorrere insieme a noi le strade di non mollare e ricordare questa meravigliosa
20:28storia di valore e di intelletto.
20:36È evocato più volte, adesso parlerà Claudio Ascoli che ci illustrerà il programma specialmente
20:43dal punto di vista di Chille della Balanza.
20:45Allora intanto grazie a tutti. Io devo dire che mi ritrovo anche un po' in difficoltà rispetto
20:50a questa cosa perché dovete sapere che io ho studiato non mollare da studente perché
20:55ho una... mi sono perfezionato in storia, sono laureato in storia e uno degli argomenti
21:02era il non mollare. Sono arrivato a Firenze molti anni fa convinto che tutta Firenze parlasse
21:07del non mollare e sono andato in giro, parlavo con più persone e mi dicevano non mollare,
21:12boiaghi molla, dicevano no, non c'entra nulla con boiaghi molla e mi sono accorto che non
21:16mollare era un buco nero nella città, probabilmente dovuto a un fatto che racconta una sconfitta
21:24e noi siamo abituati spesso a lavorare e a parlare delle vittorie senza capire che
21:32le sconfitte insegnano come non ripeterle. Siccome quest'anno stiamo lavorando come compagnia
21:38proprio sugli anni venti, a vario titolo, siamo partiti da ieri sera e torniamo stasera
21:44dagli eventi sul dadaismo, sull'antimilitarismo e l'internazionalismo del dadaismo, tra dieci
21:51giorni parleremo del Kafka finale, non mollare si collega lì in mezzo, perché ci interessano
21:57gli anni venti? E qui devo dire una cosa che era già presente nei miei lavori di studente
22:01ma che ora la trovo ancora più grave, perché siamo proprio in anni simili, per molti versi
22:08gli anni attuali, forse sono perché siamo ancora negli anni venti anche ora, hanno tanti
22:13segnali che danno un senso di stare attenti. Non mollare scrivere il primo numero che io
22:21qui ho in grande, non ci è concessa la libertà di stampa, ce la prendiamo. E poi sotto dicono
22:27la nostra missione è quella di tenere duro quando tutti cedono, di alzare la fiaccola
22:33dell'ideale nella notte che circonda, di anticipare con l'intelligenza e l'azione l'immancabile
22:41futuro. Carlo Rosselli. Poi scrivono anche, chi riceve il bollettino è moralmente impegnato
22:49a farlo circolare. Allora queste cose che rendono non mollare molto vicino ai giovani.
22:55Io quando ho cominciato a lavorare con un gruppo di giovani attori e attrici mi dicevano tutti
23:00ma quanti anni avevano quando hanno scritto queste cose? E scoprono gli anni che hanno
23:05loro ora. E vi parlavano della legge sul decreto sicurezza, sul problema di quello che stiamo
23:13vivendo a vari titoli qui con i referendum, sul dire non dire, sul laventino. Cosa si scopre?
23:22Si scopre che quegli anni, soprattutto dai giovani, non sono conosciuti e sono a loro molto
23:29vicini. E probabilmente è il nostro dovere di persone più grandi d'età, più vecchi,
23:36di far capire che le cose nascono quando fai finta che non ci sono o non ti riesci a rendere
23:45conto che vanno costruite delle alleanze. Noi abbiamo costruito, infatti, ne siamo veramente
23:50fieri, un progetto che mette insieme la Fondazione Circo Fratelli Rosselli, l'Istituto Storico
23:57Toscano della Resistenza, la Fondazione Ernesto Rossi Gaetano Salvemini, l'Archivio Piero Calamandrei,
24:04l'Ampi Firenze, la Spicigielle, Memorie di Resistenza Fiorentina, Cantiere della Memoria
24:10del Quartiere 2. Siccome io sono da 40 anni a Firenze, sono napoletano, e ho scoperto
24:16appena arrivato che Firenze si distingueva essenzialmente per una cosa che mi ha lasciato
24:19molto sconvolto, cioè che ognuno andava per proprio conto. Cioè era tutto molto separato
24:25e sembrava che ogni volta che faceva una cosa a uno stesse nuocendo all'altro, quindi
24:30non avendo ben chiaro chi è, dov'era il problema. È qualcosa che non mollare si presta.
24:37Nel 25, io ho un nonno appunto fondatore del PC che si incazzava con me, bambino, non capivo
24:43nulla, e mi blaterava sull'Aventino, sul perché lui non era d'accordo, su che cazzo
24:48era successo, che non bisognava fare. Quindi il vero nodo è che non mollare, secondo me
24:53è interessante riprenderlo in mano, veramente non tanto per ieri, ma non tanto nemmeno per
24:59oggi, ma per domani. Cioè è opportuno, secondo me, lavorare sul non mollare per capire come
25:06evitare di aspettare altri vent'anni, con un altro po' di milioni di morti o di privati
25:11della libertà di esprimersi, per poi dire ce l'abbiamo fatta, facciamocela ora. Per farcela
25:19ora, noi per esempio, quello che diceva l'assessore, sono tantissime le iniziative, io ho difficoltà
25:26a ricordare, ma quella che lui parlava è questa di domenica 31 agosto, noi addirittura nel
25:30vedere tutti i luoghi del non mollare, inviteremo tutti gli under 35, con foto e video, a fare
25:37una condivisione online del non mollare su tutti i social. Cioè il problema è far capire
25:43a chi oggi ha meno di 30 anni, sono contento che sono in sala due giovani attori che hanno
25:48realizzato un evento sul delitto Matteotti, che è fondamentale questo. Per fare questo
25:55vi faccio degli esempi. Io ringrazio tantissime persone, tutti presenti, ovviamente, ma ringrazio
26:02Mimmo Franzinelli, quando parlava prima Valdospini, noi riusciremo, grazie all'editore Pacini,
26:07a rieditare il non mollare. Questi sono i tre non mollare. Oggi è introvabile il non mollare.
26:12Noi riusciamo a editarlo quest'anno, grazie a Pacini Editore e al lavoro di Mimmo Franzinelli,
26:18quindi va dato atto questa cosa. Riusciamo però anche a fare una cosa, a fare nell'evento
26:25che aprirà il 3 di settembre da noi, la nostra produzione sul non mollare, fatta a quattro
26:34mani con Sissi, a fare delle interviste impossibili di due giovani di oggi che intervistano Ernesto
26:41Rossi e Gaetano Salvemini. E gli chiedono agli attori che fanno Rossi e Salvemini conto
26:47di ciò che hanno fatto e di ciò che non hanno fatto. E di come possono Rossi e Salvemini,
26:55ovviamente sono interviste impossibili, aiutare dei ragazzi di oggi in un mondo che vede Trump
27:01ogni giorno un giorno sì e due giorni no dire una cazzata. Che purtroppo però, se la dico
27:07io, sono Claudio Ascoli, se la dice Trump è Donald Trump, quindi cambia un po' le cose.
27:12Avremo tantissimi momenti significativi, Letizia Foghi con le sue canzoni, con il disco
27:18la scelta. Finiremo poi la parte teatrale con un viaggio ad Auschwitz andata-ritorno.
27:25Il tentativo nostro, non so quanto potremo riuscirci, ma il tentativo qual è? Il tentativo
27:31è di far sapere cos'era non mollare. Far capire che prendere in mano la fiaccola del
27:39non mollare significa provare a evitare il ripetersi di questa situazione, ma soprattutto
27:45cercare di far leggere le analogie. Leggere le analogie tra ieri e oggi ci può molto
27:52aiutare a capire cosa potrebbe o sta già accadendo. Abbiamo chiesto agli anziani, la
28:01SpiCGL ci darà una mano a creare degli storytelling di giovani under 35 che hanno preso le storie
28:08dei loro nonni e costruiranno nelle biblioteche fiorentine dei cerchi di confronto tra giovani
28:15in cui ognuno racconterà la storia raccolta a casa del proprio nonno e di ciò che è avvenuto.
28:22L'importante, secondo me, è non perdere di vista il sogno della libertà. Quest'anno
28:30il nostro progetto si chiama Arte di Libertà, non c'è arte senza libertà. Noi dobbiamo in
28:36qualche modo renderci tutti protagonisti, io dico tutti insieme con le nostre differenze
28:44che restino lì dove sono, ma che in qualche modo tengano conto che abbiamo davanti a noi
28:50degli anni che potrebbero diventare molto facilmente oscuri con una democratura che non è una dittatura,
28:59ma non è una democrazia. Devo aggiungere solo due piccolissime cose in questa breve presentazione
29:07che questo è un progetto speciale dell'estate fiorentina, tra l'altro è al primo posto dei progetti,
29:14quindi in questo senso siamo anche ben lieti che sia stata molto ben colta. Ma noi continuiamo
29:19ancora, apriamo in anteprima a casa Rosselli, come dico io, e lavorando in questa giornata del
29:269, che ci sembra fondamentale non far passare, ma come questa è un po' fuori, perché il
29:32festival parte poi agosto-settembre, come questa è un'anteprima, c'è qualcosa che segue,
29:37perché la famosa notte del 3 di ottobre, la notte dell'apocalisse, non poteva passare
29:44inosservata. E noi abbiamo pensato, in accordo con una serie di persone che ci stanno dando
29:49una mano, una cosa molto bella è che appena è partito il progetto non si è pensato a come
29:53realizzare quello che sarà deciso, ma siamo pieni di persone che vengono a proporci cose
29:58da fare. Io questo lo trovo bellissimo, tra l'altro lo vengono a fare, vi lo dico anche
30:03in modo molto franco, al di là delle risorse, cioè in pratica dicono si può, ma si potrebbe
30:09fare questo, ma si può fare quest'altro. E quindi questa mi sembra una cosa veramente
30:13straordinaria, per cui si riuscirà a realizzare col gabinetto VSE a Firenze e con la Casa della
30:19memoria a Roma, ancora due momenti di riflessione. Quindi sta crescendo, probabilmente ne avevamo
30:27bisogno, non ce ne siamo resi conto, oppure lo speravamo ma non eravamo tanto consapevoli.
30:35Io lo dico perché qui c'è davanti a me anche Franco Corleone, che l'anno scorso da noi
30:38ha presentato due studi, due libri su Gobetti e su Matteotti. Quindi noi si sta provando a mettere
30:48in modo un movimento. Io lo dico per una cosa poi fondamentale, con la quale chiudo, poi
30:53tra l'altro, non lo so, vuoi dire tre parole di quella cosa? Perché siccome siamo tutti
30:58a parlare come maschi, me ne puoi dire proprio tre di quel pezzettino? Perché c'è una cosa
31:04che voi non sapete, che sì sì, stiamo lavorando su delle figure femminili straordinarie, una figura
31:10femminile straordinaria è Amedea Landi, che è la moglie di Gaetano Pilati. Allora, perché
31:19secondo me è fondamentale? Tanto perché è una donna straordinaria, ma perché mette in
31:24evidenza un problema dell'oggi. Cioè ci può essere un assassino con l'identificazione
31:31precisa di chi l'ha ucciso e grazie a una collusione del potere che determina una vicinanza
31:38con i giudici. Vedete, tutta una serie di leggi, le cosiddette leggi fascistissime,
31:43che in qualche modo ora si scrivono in modo diverso, ma sono fascistissime. Vengono tutti
31:50assolti, tranquillamente assolte queste persone. E nelle testimonianze di Amedea Landi, Amedea
31:58parla di questa cosa. Se ci vai, dici un pezzo almeno, non dico se non vuoi dirlo tutto,
32:05con un pezzo di... Accenditi, eh. Va bene. Lui ha introdotto, diciamo, il suo ruolo come
32:22Muri. E che nonostante lei riconoscesse tutti...
32:30Muri si parla di Gaetano Pilati. Di Gaetano Pilati, eh. Dell'assassinato...
32:34Era una donna molto del popolo, diciamo.
32:38Però è molto energica. Infatti dalle sue parole si evince chiaramente il suo stato d'anima.
32:50ero decisa. È la notte del 2 maggio, partimmo. Dopo 14 ore di viaggio arrivai a Chieti, il 3,
32:59col mio ragazzo e i cognati. Ero in condizioni pietose per l'agitazione e la stanchezza fisica.
33:07Le assisi brulicavano di fascisti in camicia nera. Dal presidente all'ultimo giurato tutti
33:13portavano il distintivo. Il pubblico nell'aura era composto esclusivamente di fascisti, la maggior
33:21parte venuti da Firenze. Il mio arrivo fece l'effetto di un fulmine al ciel sereno. Ormai era in
33:28tutti la convinzione che non mi sarei presentata. Dietro invito del presidente raccontai la terribile
33:36scena della notte del 3 ottobre. Alle diverse domande risposi esattamente come avevo deposto
33:42a Firenze. Tutti allora si misero a far baccano. Quando uscì a portare un po' di calma il presidente
33:50mi domandò se riconoscevo fra gli imputati l'assassino. Non aveva ancora finito che io
33:58puntando l'indice contro l'ermini gridai, eccolo lì, il quarto della prima fila. Quando
34:06il presidente mi chiese se non avevo nulla da aggiungere, io mi accingevo a dire alcune parole
34:13della crudeltà del delitto e della figura di mio marito, quando fu interrotta dal rumore
34:19altissimo degli avvocati, del pubblico e degli imputati. Allora, rivolta al presidente,
34:28gli gridai, come? Non vorrete nemmeno che dica chi era mio marito? Gli austriaci mi hanno
34:37ferito, gli italiani mi hanno ammazzato, mi disse, in punto di morte. Il presidente...
34:44E infatti lui, come porta, come risulta dalla sua testimonianza, lei ebbe a dire che quando
34:59finalmente il presidente riuscì a far silenzio in aula, ricordai allora qual era stata la vita
35:06di lavoro e di studio di mio marito. Ricordai che era mutilato di guerra, nominato aiutante
35:13di battaglia sul campo e decorato al valore. Ricordai le sue invenzioni per ottenere la
35:19maggior resistenza possibile delle case al terremoto e al fuoco. Invenzioni che gli avevano
35:25fruttato a nove premi e varie esposizioni europee. Ricordai gli apparecchi che aveva inventato
35:33per i mutilati delle gambe e delle braccia. Ricordai che quando venne ucciso con la sua
35:39azienda, dava da vivere a 300 famiglie operai. Ricordai quello che era stato come pare di famiglia,
35:48come cittadino e come uomo politico. E a Ermini disse, questo, vedi, era mio marito. Lui faceva
35:58grande l'Italia e tu la porti nel fango. Come hai potuto ucciderlo? Non pensasti che uccidendo
36:08lui ne amazzavi tre? Non pensasti che mi strappavi la cosa più santa e sacra della mia vita? Non
36:16sapevi che era padre e ora, vedi, vivo d'angoscia e non trovo più pace in nessun luogo. Ma mi auguro
36:23che continuamente la tua coscienza sia tormentata e la giustizia divina piombi su di te. Anche
36:31perché la giustizia degli uomini non piombò su di loro e furono tutti assolti. E Amedea
36:40è il figlio Bruno dovette rimigrare in Argentina. Questo è molto importante, far capire la collusione
36:51tra potere e giustizia conduce alla soluzione di chi si sa che l'ha fatto.
36:57La storia di Mollare è finita, ma relativamente, perché quello che aveva creato Mollare, scusate,
37:10volevo dire, quello che aveva creato non Mollare era una cosa che non finiva.
37:21Noi ci fermiamo qui, Valdo, ci ridiamo la parola per passare per San Matteo.
37:28Ricordo che Chieti è stata anche la sede del processo falsa per Matteo.
37:34Esatto.
37:35Era anche scelto per la difficoltà di arrivarsi, perché arrivassero meno giornalisti possibili.
37:41Vado, posso infatti fare un'assonanza interessante? Proprio ieri è stato spostato alla sede di un processo sul fine vita
37:49e non si è capito bene perché è stata fatta questa cosa. Quindi è interessante anche dire questo,
37:57che gli spostamenti avvengono anche oggi ogni tanto dei processi.
38:00Grazie, adesso stiamo per arrivare alla conclusione e do la parola a Matteo Marconi,
38:07che è il direttore dell'istituto storico della Resistenza di Corsana, dove è custodito l'originale del non Mollare.
38:14Grazie, sì, non potevo non esserci.
38:18E a portare il saluto dell'istituto regionale della Resistenza,
38:22che custodisce appunto la collezione originale del non Mollare
38:26e che abbiamo digitalizzato proprio per metterla a disposizione sul sito,
38:31tanto più in una fase, che fortuna ora va a finire, in cui non si trovava più il libro.
38:38Per noi enti di cultura, per noi abbiamo archivi, biblioteche,
38:43che conserviamo le carte di questa storia, è però fondamentale non solo, ovviamente,
38:51continuare in quest'opera di custodia, ma mettere a disposizione,
38:56queste conoscenze.
38:58E quindi, come istituto, abbiamo aderito subito all'idea che ci è stata presentata
39:06e sono qui anche e soprattutto per ringraziare, oltre alla vicepresidente Ascani,
39:12che ha dato questa possibilità, e alla Camera che ci ospita,
39:16per ringraziare Chile della Balanza, che ha non solo ideato il progetto,
39:20ma ha voluto fare un progetto di rete che coinvolgesse, a partire dalla Fondazione Fratelli Rosselli,
39:30con cui spesso collaboriamo, coinvolgesse tante realtà culturali del tessuto fiorentino,
39:39realizzando un progetto che quindi mette insieme cultura, spettacolo,
39:49come si dice oggi, trekking, cioè passeggiate nei territori.
39:52Perché la vera sfida dell'oggi, la difficoltà e la sfida del portare questa conoscenza del passato
40:02alle nuove generazioni e riuscire a farlo con linguaggi e metodi nuovi,
40:08che possano interessarli e possano quindi trovare la possibilità di arrivare alle generazioni più giovani.
40:19E questo progetto io credo possa e debba farlo, e non è un caso,
40:25che anche il Comune di Firenze, recependolo e inserendolo in un contesto del tutto particolare,
40:31quale l'estate fiorentina, diciamo, avvalori questa considerazione.
40:37E quindi, in conclusione, spero davvero che questa esperienza che andiamo a vivere
40:44tra qualche settimana a Firenze sia davvero un'occasione per ricordare alcune pagine del passato,
40:57rafforzare un po' le nostre radici in un paese un po' labile nella memoria,
41:02ma anche un'occasione di riflessione.
41:05Il progetto chiude all'istituto il 20 mattina,
41:11l'istituto quel sabato aprirà in via eccezionale,
41:14perché metteremo a disposizione dei visitatori,
41:17alla vista dei visitatori, il vassoio di Ventotene,
41:21che è questo prodotto assolutamente originale,
41:24che Ernesto Rossi fece in occasione di un matrimonio,
41:30un regalo di matrimonio,
41:32e sfruttando le sue abilità anche di pittore,
41:36ha restituito in questo vassoio scene di vita del confino di Ventotene
41:41e vi sono lì rappresentati tutti i protagonisti di una pagina importante,
41:47non solo dell'antifascismo, ma della storia d'Italia.
41:50E davvero si percepisce in modo concreto attraverso gli oggetti
42:01quello che Aldospini diceva all'inizio,
42:04e che quindi è la più perfetta conclusione,
42:06cioè che c'è un legame forte che unisce dal non mollare
42:10la drammatica vicenda dei fratelli Rosselli
42:14e degli altri protagonisti del non mollare
42:16che hanno subito la terribile repressione del regime fascista
42:20che non era affatto un regime bonario,
42:22ma anzi era un regime spietatamente repressivo
42:26e che poi porta, pur vicenda di sconfitti,
42:32porta e fa germinare come il seme che muore
42:35all'esperienza della resistenza,
42:38che ovviamente non sarebbe potuta essere ciò che è stata
42:41se non vi fosse stato prima questo sacrificio
42:44e questa produzione ideale che si tradusse in azione.
42:48E non è caso che l'erede poi di tutta questa vicenda
42:51sia un partito che si chiama partito d'azione,
42:54perché quell'unione di pensiero e agire
42:57che era presente fin dal sottotitolo del non mollare
42:59vivificò poi e produsse una delle colonne portanti
43:06della resistenza e anche, nonostante la fine del partito,
43:10almeno a livello culturale,
43:12una delle identità profonde della Repubblica
43:14nei decenni successivi.
43:16Grazie.
43:19Grazie a Matteo Mazzoni,
43:21direttore dell'Istituto Storico della Resistenza in Toscana.
43:24Non so se ci sono domande, questioni.
43:27Prego, Palazzolo.
43:29Dunque, Lanfranco Palazzolo, Radio Radicale.
43:31Io, diciamo, in merito a questa, diciamo, celebrazione,
43:37volevo chiedervi una cosa, come voi riuscite a spiegarvi,
43:41diciamo, non dico il silenzio,
43:45però il fatto che la strage di Firenze dell'ottobre del 1925
43:52passi quasi in secondo o terzo piano
43:56rispetto, per esempio, ad altri fatti che noi abbiamo ricordato
44:00con maggiore attenzione, come l'assassinio di Matteotti.
44:05Io volevo chiedervi voi come riuscite a spiegarvi questa cosa qui,
44:09perché io, insomma, sentendo parlare di Matteotti,
44:12per un anno noi abbiamo visto uscire libri su libri
44:16su questa vicenda che ha dei lati ancora oscuri.
44:23Mentre era chiaro che per quanto riguarda la strage di Firenze
44:26c'era l'intenzione proprio di ammazzare le persone,
44:31di ucciderle.
44:32Cioè, c'è il fatto dell'assassinio di Pilati,
44:35che era un ex deputato, un disabile,
44:38è una cosa veramente odiosa.
44:40Allora, io volevo chiedervi voi che tipo di spiegazione vi date
44:45a questa forma di silenzio,
44:48a che cosa, non dico di silenzio,
44:50ma del fatto che viene considerato come un fatto secondario,
44:55pur essendo venti volte più efferato
44:57di quello che accadde a Matteotti.
45:00Ma, innanzitutto, è difficile fare una scala di efferatezze.
45:04Possiamo ricordare che prima di Matteotti
45:06è stato ucciso un altro deputato,
45:08cioè di Vagno, nelle Puglie.
45:12Quello che però voglio dire è in positivo.
45:14L'età ha molti aspetti negativi,
45:17però l'età ha anche qualche privilegio.
45:19E quindi io sono stato uno di quelli
45:21che ha parlato in occasione del Consiglio Comunale
45:24straordinario
45:25per il cinquantesimo dell'uccisione
45:28di console Pilati e Becciolini,
45:30che è un Consiglio straordinario
45:31che si svolse nel 1975.
45:33Noi abbiamo rivolto all'attuale Presidente
45:35del Consiglio Comunale di Firenze
45:37la richiesta di pubblicare gli atti
45:41di questo Consiglio del 1975
45:43e di ripetere una seduta straordinaria
45:47del Consiglio Comunale.
45:49È una richiesta che le abbiamo rivolto
45:51e che io rilancio molto con piacere
45:53da questi microfoni.
45:56Probabile che, essendo la vicenda,
45:59diciamo, fiorentina,
46:01senza fare lamenti di, diciamo così,
46:03di emarginazione, di provincialismo,
46:05forse viene vista come vicenda più locale
46:07rispetto alle caratteristiche
46:09di altre vicende.
46:10È stato parlato di Matteotti
46:11che hanno vicende di carattere nazionale.
46:13Ma in realtà la vicenda
46:15è assolutamente nazionale
46:17perché dopo il non mollare
46:18non c'è stato tentativi analoghi,
46:21non era possibile
46:22che ci fossero tentativi analoghi.
46:24Quanto a Rosselli ha proseguito subito
46:26perché nel 1926
46:29si è recato da Filippo Turati
46:32e lo ha invitato a evadere dall'Italia,
46:35cosa che viene fatta insieme a Ferruccio Parri,
46:38Sandro Pertini e Adriano Olivetti.
46:41E Rosselli per tutta la vita
46:42si è battuto e lottato contro il fascismo.
46:45Quindi credo che questo episodio del 43,
46:49scusate, questo episodio del 25,
46:52è giusto che venga sottolineato maggiormente
46:54di quanto non è stato fatto
46:56e senz'altro noi utilizziamo proprio questa possibilità
46:59per dire che il Consiglio Comunale di Firenze
47:03possa essere, diciamo, l'istanza autorevole
47:06per rilanciare un ricordo
47:08che sicuramente troverà rispondenza
47:11anche nei mass media nazionali.
47:14Tuttavia, come avete visto,
47:16intanto,
47:17Chile della Balanza ha previsto
47:19la proiezione del film,
47:21del tutto romanzato, per carità,
47:23del film di Lizzani
47:24che racconta queste vicende,
47:26cioè di Cronache di Poveri Amanti,
47:28questo comunque ci sarà il 3 ottobre.
47:31Ma mi piacerebbe che questo Consiglio Comunale di Firenze
47:33di 50 anni dopo
47:35fosse in qualche modo ripetuto
47:37e rievocato anche nella attualità.
47:41Grazie quindi a Lanfranco Palazzolo
47:43e grazie a Radio Radicale per questa domanda.
47:45Vorrei solo sottolineare una cosa
47:59che ha ricordato Spini,
48:04cioè che l'attestata non mollare
48:07fu proposta da Nello Rosselli,
48:16cioè quello nella famiglia liberale
48:19e storico, meno politico,
48:21e quindi è interessante per indicare anche
48:27la radicalità di Nello Rosselli,
48:32perché per esempio la biografia di Pisacane
48:37e le ultime parole utilizzate per ricordare
48:44il senso della morte di Pisacane,
48:50cioè due passaggi importanti.
48:53Uno, che di fronte a tutti quelli
48:56che non capivano e accusavano Pisacane
48:59di aver sbagliato,
49:01Nello Rosselli dice una frase incredibile,
49:04solo Mazzini capiva.
49:10E l'altra che,
49:13come davanti a un torrente,
49:16quando si vedono le pietre emergere
49:19si può camminare sicuri,
49:21perché ci sono altri
49:22che hanno compiuto
49:24delle azioni che rendono sicuro.
49:28Quindi la figura di Nello Rosselli
49:31anche come storico
49:35ha una radicalità,
49:37quindi rispetto al fratello Carlo politico,
49:44di cui va ricordato
49:46il legame con Gobetti.
49:50Quando Gobetti scrive immediatamente
49:52il saggio su Matteotti,
49:56Rosselli gli manda un grosso contributo
49:58di denaro per pubblicare un volumetto
50:02della casa editrice.
50:05E su Rivoluzione liberale
50:08appare il saggio iniziale
50:14che diventerà poi socialismo liberale.
50:18Su Rivoluzione liberale esce come
50:20liberalismo sociale,
50:22se non ricordo male.
50:23Quindi una vicenda
50:25che mette assieme
50:26le più belle personalità
50:28giovani e intelligenti.
50:30grazie a Franco
50:33per questa integrazione.
50:36Sì, perché a volte
50:37sembra che Carlo sia tutto
50:39e che Nello sia
50:40una figura
50:41diciamo più passiva.
50:43Invece
50:44non lo è stato affatto
50:45a parte che
50:48per esempio
50:48ci sono dei suoi contributi
50:50anche dentro
50:50socialismo liberale
50:52anche dentro
50:52a parte il fatto
50:55che anche lui
50:55si è fatto i suoi anni
50:56di prigione di confino
50:58perché
50:59veniva colpito lui
51:01poi quando Carlo
51:02ne combinava una delle sue
51:03lui automaticamente
51:05veniva preso
51:05e associato
51:06però è stata veramente
51:09in questi libri
51:10una figura
51:10di grandissimo rilievo
51:12e questa interpretazione
51:14del risorgimento italiano
51:16e gli albori
51:18del primo socialismo
51:19è proprio
51:19di Nello Rosselli
51:20ed è la cifra
51:22che ha lasciato
51:22nell'astrografia italiana.
51:29Sì, siamo qui
51:30c'è l'appuntamento
51:30a Firenze
51:31e poi anche a Roma
51:32in questo lungo anno
51:34che mi sembra importante
51:36evidenziarvi
51:38noi già partiamo
51:39lunedì prossimo
51:40il 9
51:41in una giornata
51:42da non dimenticare.
51:44Grazie.
51:49Grazie.
51:50Grazie.
51:51Grazie.
51:52Grazie.
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