- 05/06/2025
https://www.pupia.tv - Roma - Agricoltura - Conferenza stampa di Maria Chiara Gadda (05.06.25)
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00:00Buonasera, benvenuti alla Camera dei Deputati. Sono Maria Chiara Gada, vicepresidente della
00:08Commissione Agricoltura e sono davvero lieta che si possa effettuare questa conferenza stampa
00:16per condividere un lavoro importante che ha fatto l'Università di Foggia insieme all'UniversitÃ
00:23di Cagliari, collaborazione di alcune filiere agroalimentari molto note del nostro Made in
00:30Italy, quindi la filiera del vino e dell'olio e siamo nel posto giusto perché la sala stampa
00:38della Camera dei Deputati è spesso luogo non soltanto appunto di presentazione di progetti
00:43e di iniziative ma di riflessione. In questo momento storico pensare alle sfide che l'agricoltura
00:51e il nostro sistema agroalimentare ad inanzi è davvero cosa buona e giusta perché sicuramente
00:57il nostro Made in Italy ha raggiunto dei livelli qualitativi altissimi, una reputazione nel mondo
01:06data appunto dalla capacità del nostro sistema ma dall'altro lato sarebbe molto sbagliato
01:14non ammettere le fragilità di sistema da un lato che sono dovute agli effetti dei cambiamenti
01:20climatici, alla situazione geopolitica, da ultimo alla questione dei dazi insieme alle
01:29fragilità molto proprie del nostro sistema agricolo e agroalimentare che è a tante velocità .
01:36La nostra agricoltura ha perso terreno lungo lo stivale nel corso degli anni, è diminuita
01:44la superficie agricola utilizzata e molte volte è difficile far arrivare la ricerca, la ricerca applicata
01:52laddove è importante che arrivi anche perché molte volte le nostre aziende agricole e agroalimentari
02:01sono mediamente piccole e quindi ricerche come queste servono anche appunto per capire, per avere un quadro
02:11più chiaro rispetto appunto alle minacce ma anche le opportunità che abbiamo davanti, opportunità che
02:17vengono dall'innovazione, dalla tecnologia e ovviamente insieme percorreremo un altro tema
02:24che è appunto il focus di questa ricerca che è legato alla tracciabilità . Sicuramente è un tema che è molto
02:33sentito non soltanto dal legislatore nazionale e comunitario ma è sicuramente un tema che è particolarmente
02:42sotto l'attenzione dell'opinione pubblica del consumatore e oggi abbiamo numerose tecnologie a partire
02:51dalla blockchain che possono accompagnare le imprese in questo percorso. Quindi io lascio subito la parola
03:01alla professoressa Maria Antonietta Fiore che ho conosciuto proprio a Foggia parlando di un altro
03:07tema. Avevamo condiviso una bellissima iniziativa presso il Dipartimento di Economia legata a una
03:15legge che ho scritto nel 2016, quella sullo spreco alimentare, dove anche lì l'innovazione ricopre
03:21un ruolo importante insieme alla opportunità e capacità di creare dei modelli organizzativi che
03:28facciano rete come stiamo facendo oggi perché voi l'avete fatto non soltanto a livello accademico
03:34ma appunto anche coinvolgendo le filiere produttive dell'agricoltura e del sistema agroalimentare.
03:40Quindi lascio la parola alla professoressa Fiore del Dipartimento di Economia dell'Università di
03:46Foggia che ci presenterà appunto i relatori presenti a questo tavolo e soprattutto i contenuti
03:52della ricerca. Buon pomeriggio o buon pomeriggio a tutti. In primis corre l'obbligo di ringraziare
04:02il nostro ingegnere o la nostra ingegnera onorevole Gadda che ci ha invitato e comunque ha avuto
04:10in qualche maniera la, posso dire, la lungimiranza e anche, è una, visto che siamo una conferenza
04:15stampa, è una, posso dire come politico, è un politico che sta molto sul pezzo e non è da tutti
04:20perché in genere, insomma, i politici possono, diciamo, non essere così preparati
04:26però abbiamo, diciamo, notato la sua grande predisposizione e grande apertura mentale.
04:36Marietta Netta Fiore, Dipartimento di Economia dell'Università di Foggia, corre l'obbligo
04:42ulteriormente di nominare la terza missione come Università di Foggia e come UniversitÃ
04:49in generale, noi abbiamo oltre la prima e la seconda missione, abbiamo la terza missione.
04:54La terza missione è una missione istituzionale che forse non tutti pensano che esista come
05:01missione dell'università , è una missione che cerca di, in qualche maniera, contemperare
05:06le esigenze della collettività di trovare soluzioni, di essere concreti sul territorio
05:13ma di partire, appunto, dalle problematiche degli stakeholder, quindi con, diciamo, interazione
05:20continua con i vari stakeholder e anche con le varie e diverse esigenze del territorio.
05:28Quindi nell'ambito di queste attività di questa missione l'obiettivo principale è promuovere
05:34il nome del transfer, far sì che anche la qualità della ricerca sia non solo di ottimo
05:42livello ma la qualità sia anche in qualche maniera promossa ma anche diffusa in modo da
05:49non fermarci solo alla prima e alla seconda missione dell'università ma in qualche maniera
05:54a trovare un connubio e un, diciamo, un aspetto pratico, non solo teorico perché in genere
06:02i professori, insomma, l'accademia può sembrare che si possa focalizzare solo su ricerche
06:09che non abbiano un contenuto pratico, positivo e diretto alla collettività e per migliorare
06:16il benessere, insomma, del territorio. Come Dipartimento di Economia noi abbiamo una serie
06:23di progetti, molti a livello internazionale, quindi nell'ambito dell'Unione Europea, quindi
06:29dei programmi dell'Unione Europea, Horizon, adesso poi il progetto manager un po' più
06:33specificherà , diciamo, l'ambito, il framework entro il quale ci muoviamo ma abbiamo anche
06:39una serie di progetti che hanno una rilevanza nazionale come il nostro PRIN. Questo PRIN,
06:45infatti, per chi, insomma, non lo sapesse, il PRIN sono progetti di rilevante interesse
06:49nazionale e quindi il progetto a livello nazionale più prestigioso dal punto di vista
06:55scientifico. Questo progetto che presentiamo oggi e che andiamo, siamo nella fase, nelle
07:02battute finali, insomma, stiamo per concludere, è il progetto We Best, quindi in qualche maniera
07:07già nelle fasi iniziali di proposta, con tutte le unità del SONV di Rho, volevamo in qualche
07:14maniera essere positivi, quindi WE ARE, non c'è, WE ARE THE BEST, ed è un acronimo, ed è
07:20Wine and Olive, Evo Oil, Blockchain and Smart Contract. Questo progetto sin dall'inizio è
07:28risultato abbastanza ambizioso perché abbiamo voluto, in qualche maniera, coniugare diverse
07:34anime, diversi profili. Prima di tutto, il progetto ha una partnership composta da cinque
07:41università , le università sono appunto l'università di Foggia che è stata lead, ed è attualmente
07:46lead partner, io sono in questo momento il principale investigator, precedentemente avevamo
07:51il professor Conto come iniziale e principale investigator, poi abbiamo l'università poi
07:57tecnica delle Marche, l'università di Cagliari, l'università Federico II e l'università di
08:02Palermo. Oltre a coniugare, comunque a lavorare con una partnership, diciamo, abbastanza anche
08:13differenziata dal punto di vista, perché abbiamo la Politecnica delle Marche, poi abbiamo
08:17Dipartimento di Economia, abbiamo altri dipartimenti, abbiamo voluto, in qualche maniera, creare quello
08:22che anche il MUR ci invita sempre a fare, una fusione dei saperi disciplinari, quindi una
08:29sorta di tran e interdisciplinarietà , proprio perché abbiamo unito diversi profili, abbiamo
08:35economisti agrari, abbiamo economisti sic e sempliciter, ma abbiamo anche ingegneri informatici
08:42e abbiamo anche giuristi, quindi in qualche maniera, diciamo, tutta questa fase di elaborazione
08:49della proposta, essenzialmente, visto che insomma trattiamo con la blockchain, è sembrato
08:54un blocco non facile da districare, perché proprio nella fase di elaborazione della proposta
08:59cercare di trovare un fil rouge da tutte le parti, di tutti i nostri work package del
09:07nostro progetto non è stato facile, perché avevamo dei linguaggi diversi, avevamo, diciamo,
09:12dei modi anche di strutturare la ricerca molto diversi, l'informatico chiaramente diverso
09:18dall'economista, così dall'economista agrario, ma anche dall'agronomo, soprattutto
09:22dai giuristi. Ma diciamo che è stato un lavoro molto difficile, ma che ha portato
09:27grandi risultati, perché alla fine posso dire che questo blocco si è fuso e si è
09:32amalgamato in maniera molto, direi, anche affascinante e anche in maniera prospetticamente
09:39rilevante, perché all'interno di questo progetto abbiamo cercato di dare anche un contributo,
09:45come dicevamo prima, a proposito della terza missione, pratico e vero, dare vita in qualche
09:51maniera alle nostre ricerche. Infatti il progetto, chiaramente le attività del progetto
09:57hanno incluso sicuramente attività di ricerca semplice e quindi attività di ricerca vuol dire
10:02presentazione di contributi scientifici anche in conferenze nazionali e internazionali di
10:07prestigio, anche americane, con uno special session dedicate proprio alla blockchain.
10:13Siamo partiti dall'analisi sia del consumatore, ma anche dei farmers, quindi l'idea era proprio
10:20di cominciare a verificare la disponibilità dei consumatori all'acquisto di un prodotto
10:28e alla propensione di acquistare un prodotto che sia in qualche maniera certificato dal
10:32blockchain, ma anche degli stessi farmer, cioè la propensità , in genere si dice la willing
10:37su pay, nel caso di disponibilità a pagare, in questo caso invece la disponibilità dei
10:43farmers e dei nostri imprenditori agricoli ad adottare una tecnologia che in qualche maniera
10:49risultava un po' astrusa, un po' lontana e un po' di facile applicabilità . Un'altra
10:55parte del lavoro del nostro progetto è stata finalizzata a creare le condizioni per creare
11:04questo knowledge transfer della terza missione, ossia sono stati preparati dei materiali didattici,
11:09anche dei webinars relativi a quali sono le fasi di implementazione, i vantaggi, anche
11:16gli svantaggi, insomma una sorta di analisi SWOT dell'implementazione di una blockchain
11:22in due filiere che sono le filiere più che ci contraddistinguono nel mondo, il nostro
11:28made in Italy è olio e vino, assolutamente, ma non ci siamo fermati a questo perché abbiamo
11:34anche aggiunto delle attività di implementazione perché, come ci spiegherà poi sia il nostro
11:43professore ingegnere dell'università di Cagliari, sia abbiamo implementato in alcune aziende
11:51selezionate nelle tre regioni la blockchain e sia anche abbiamo messo su una chat box per
11:58gli farmers, quindi per gli imprenditori agricoli, diciamo in maniera semplice botta e risposta
12:02per comprendere quelle che possono essere le fasi, come si sviluppa il processo della
12:07blockchain. Tutto questo in qualche maniera, insomma, verrà poi sviluppato in maniera
12:13tecnico-scientifico dal mio collega, il professor Tonelli, ma ha avuto come filo conduttore la
12:22digital inability, che è questo nuovo neologismo sincratico, questa nuova parola, insomma,
12:28che è, diciamo, l'unione della digitalization e sustainability, quindi digitalization, ossia
12:36trovare, insomma, delle soluzioni tramite gli strumenti tecnologici, la sostenibilità ,
12:41chiaramente con l'agente 2030 nel 2015, ma anche con i sustainable development goals
12:47che ne sono poi seguiti, diciamo che è il core di tutte le politiche nazionali e internazionali,
12:53il raggiungimento di questi già stessi sustainable development goals. Anche se effettivamente,
12:59la cosa che dico sempre ai miei studenti, noi siamo molto in ritardo perché si parla
13:04di problematiche ambientali già dagli anni Sessanta, mi piace sempre citare un lavoro di
13:10una ecologista, la Raquel Carson, che si chiama Primavera Silent Spring, quindi Primavera
13:16Silenziosa, che già , diciamo, in qualche maniera metteva in evidenza quali potessero essere
13:22le problematiche derivate da forti cambiamenti climatici e quindi una Primavera Silenziosa
13:28senza il suono del cinquettare, insomma, degli uccelli. Quindi, come vedete, sono passati
13:33già Sessant'anni, forse in qualche maniera, diciamo, ecco perché abbiamo anche questi
13:39neologismi sincratici perché abbiamo l'idea di trovare delle soluzioni, è un problema
13:43che in qualche maniera non è facile, è facile soluzione perché è un problema sistemico,
13:47insomma, che prevede delle soluzioni sistemiche interrelate, però, diciamo, ha nuove strumentazioni
13:56come appunto la digitalization che possono aiutare a trovare delle soluzioni. Un altro
14:03fil rouge è comunque, per fare tutto ciò, quindi per knowledge transfer, un importante
14:07aspetto, e deriva dagli advisory services e quindi adesso passo la parola al dottor
14:16Fedele Colontuono, che è il project manager della maggior faccia di tutti i nostri progetti
14:20come team, ma non tutti no, però come team del Dipartimento di Economia, il dottor Fedele Colontuono.
14:26Se posso, prima di passare la parola, vi invito a guardare la locandina che trovate al posto
14:32perché fotografando, insomma, il codice presente potete avere un esempio pratico del tema di
14:41cui stiamo parlando oggi e spero, insomma, che possa solleticare la vostra curiosità .
14:48Grazie. Buon pomeriggio di nuovo a tutti. Grazie per essere qui. Ringrazio anche io l'Onorevole
14:55Gadda per averci dato questa possibilità . Quindi siamo davvero onorati di poter presentare oggi
15:00alcuni dei nostri progetti. Come anticipato dalla professoressa Fiore, io mi occupo della gestione
15:08e management dei progetti al Dipartimento di Economia, principalmente progetti europei.
15:17E nello specifico oggi volevamo condividere anche l'esperienza del progetto Horizon CoreNet,
15:23perché è un progetto dedicato alla creazione di una rete europea di advisor per la filiera corta.
15:30Quindi il nesso con questo progetto PRIN WeBest sta proprio nel fatto che l'esperienza di WeBest,
15:37quindi l'importanza del knowledge transfer dal mondo della ricerca alle piccole imprese del nostro territorio,
15:47è stato possibile anche grazie a degli esperti, in questo caso di blockchain,
15:53che hanno accompagnato i farmers, nello specifico abbiamo casi di aziende vitivinicole o di olio d'oliva,
16:03per cui è stato fondamentale avere degli esperti che potessero proprio trasmettere queste conoscenze
16:10e far capire all'imprenditore l'importanza di adoperare e mettere nel proprio sistema
16:17un'innovazione, come in questo caso specifico, della blockchain.
16:23Quindi con il progetto CoreNet, proprio grazie a questo finanziamento della Commissione europea
16:28con il programma Horizon Europe, abbiamo avuto la possibilità , insieme ad altri partner stranieri,
16:36perché parliamo di progetti europei in cui il consorzio è formato da numerosi esperti
16:43che possono provenire sia dal mondo accademico che dal mondo proprio dell'impresa
16:48e in questo caso consulenti, persone che lavorano con i farmer e hanno proprio l'expertise
16:56di supportare le innovazioni e fornire quindi delle nuove possibilità ,
17:03dare l'opportunità alle piccole aziende di poter crescere, perché facciamo sempre riferimento
17:10allo sviluppo rurale, per cui sono proprio le piccole aziende che sono motore di crescita
17:17per le aree rurali. E quindi dall'alto, con la Commissione europea che ci ha dato questa possibilità ,
17:24siamo riusciti a creare questo partenariato e il progetto di cinque anni,
17:30ora siamo più o meno a due anni e mezzo di sviluppo di questo progetto e abbiamo già costruito
17:36un database a livello europeo di advisor. Per cui, come dicevo, il collegamento con il progetto PRIN
17:44è importante perché già i tecnici che hanno contribuito al progetto PRIN possono a loro volta
17:51rientrare in questo database e il materiale prodotto, quindi webinar, materiale formativo,
18:01i tool che sono stati sviluppati possono essere replicati e utilizzati come buone pratiche
18:06e diffuse a livello europeo. Facendo così diamo anche, come ci richiedono proprio da bando,
18:15un exploitation dei risultati, quindi far sì che i risultati ottenuti con un progetto
18:20non abbiano una vita corta, perché sennò tutto il nostro impegno, il nostro lavoro rimarrebbe
18:26confinato ad un breve limite temporale. Quindi con questa possibilità di maggiore espansione
18:35dei risultati possiamo garantire anche una replicabilità a lungo raggio.
18:40e quindi, come dicevo, stiamo costruendo questo database al fine di creare una rete europea.
18:47Ad ora abbiamo circa 500 advisor registrati e l'obiettivo è quello di avere advisor,
18:56quindi consulenti, da tutti i paesi dell'Unione Europea. E su questo ogni partner, con le proprie reti,
19:03con i propri contatti, sta cercando di ampliare il numero di iscritti in modo tale da avere
19:09una rete ben rappresentata con tutti i paesi. E quindi, come apertura, non vorrei dilungarmi oltre.
19:22Magari passo la parola al professor Tonelli, che ci darà dei dettagli più tecnici
19:27sul concetto proprio di blockchain.
19:35D'accordo. Grazie, Fedele. Buon pomeriggio a tutti. Mi unisco anche io ai ringraziamenti già fatti
19:40all'onore del governo Gadda, da tutti i miei colleghi. Mi presento, sono il professor Roberto Tonelli,
19:45sono professor ordinario di informatica al Dipartimento di Matematica e Informatica dell'Università degli Studi di Cagliari.
19:51Mi occupo di tecnologia blockchain, ormai da circa dieci anni, e delle applicazioni della tecnologia blockchain.
20:00Sono anche io rappresentante per l'Università degli Studi di Cagliari, sono mia direttore,
20:04per il progetto IBSI, cioè per l'Italian Blockchain Service Infrastructure.
20:08Sono stato anche rappresentante per il Ministero dello Sviluppo Economico, per quel che riguarda
20:14il progetto IBSI, cioè la European Blockchain Service Infrastructure, per il caso d'uso
20:19della European Service Sovereign Identity, cioè la gestione dell'identità tramite tecnologia blockchain.
20:25Sono anche socio fondatore di uno spin-off accademico, che si interessa sempre di tecnologia blockchain,
20:30e ho gestito, nell'arco di questi dieci anni, vari progetti sempre focalizzati sulle applicazioni
20:37della tecnologia blockchain in diversi ambiti, per alcuni milioni di euro di finanziamenti.
20:43ovviamente per l'Università degli Studi di Cagliari mi occupo dell'implementazione,
20:49diciamo, pratica e applicativa riguardante il progetto WeBest, di cui stiamo parlando adesso.
20:55Cercherò ora brevemente, con linguaggio non tecnico, in modo che sia, spero, comprensibile,
21:01anche in un auditorio di non specialisti, di descrivere un attimino quali sono le proprietà ,
21:08che cos'è la tecnologia blockchain, in modo da darvi una panoramica di quelle che sono le proprietÃ
21:15e anche l'utilità dell'utilizzo di questa tecnologia, soprattutto in ambito di certificazione di filiere agroalimentari
21:21e in generale di filiere di produzione del Made in Italy.
21:25Come dice la parola stessa, blockchain significa catena di blocchi,
21:29il che significa che abbiamo quelli che vengono chiamati blocchi,
21:33in cui vengono inserite delle informazioni, stiamo parlando ovviamente di informazioni digitali,
21:37ed è chiamata catena proprio perché ogni blocco è attaccato in maniera cronologicamente successiva
21:45al blocco successivo, o viceversa al blocco precedente, se così vogliamo,
21:49e quindi si costruisce questa catena. Possiamo figurarcelo come se fossero le pagine di un registro,
21:54di un diario, in cui vengono inserite delle informazioni in maniera cronologica sequenziale.
21:59Ora, le proprietà che interessano a noi sono queste, intanto ovviamente si tratta di un diario,
22:05di un registro digitale. È importante dire che questo è un registro distribuito,
22:10cioè non è sotto il controllo di un'unica entità , ma è sotto il controllo diffuso di più entitÃ
22:17che contribuiscono sia all'antonimento che alla verifica delle informazioni che sono inserite là dentro.
22:23Le informazioni possono essere le più svariate, le informazioni sono inserite in qualche modo
22:28con delle firme digitali, per così dire, il mio linguaggio non sarà esattamente tecnico,
22:33per cui potrà essere un po' impreciso, comunque possiamo parlare di una sorta di firma digitale
22:38che permette in qualche modo di associare il dato inserito all'interno di ogni blocco della blockchain
22:43al proprietario, diciamo, di quello che si chiama un indirizzo,
22:48e quindi colui che può utilizzare quella specifica firma digitale,
22:51così come firmiamo digitalmente i documenti, possiamo essere riconosciuti con la nostra firma digitale.
22:56All'interno di questi blocchi vengono inserite quelle che sono chiamate delle transazioni,
23:00appunto firmate digitalmente, e se immaginiamo i blocchi come delle pagine,
23:05le transazioni possiamo immaginarle come delle righe scritte all'interno di ciascuna pagina.
23:10Poi le pagine sono in qualche modo collegate alle pagine precedenti tramite degli algoritmi critografici,
23:16per cui ogni pagina è agganciata in modo tale che si faccia una verifica del contenuto della pagina precedente
23:23che viene poi validata nella pagina successiva.
23:25Cosa significa questo? Significa che se noi cambiamo,
23:29se c'è qualcuno che cerca di cambiare le informazioni che sono state scritte su una pagina di questo registro,
23:35i controlli effettuati con gli algoritmi critografici ci dicono che è avvenuta una modifica,
23:40perché non torna più il controllo, diciamo, di quella che è la signature critografica.
23:45Questo significa che all'interno di questo registro le informazioni che sono state scritte
23:50non possono più essere modificate senza che qualcuno se ne accorga.
23:53Le informazioni vengono in qualche modo gestite, come ho detto prima,
23:58in maniera condivisa, in maniera distribuita, per cui le informazioni che vengono scritte
24:03sono, prima di essere scritte, verificate, viene verificata appunto la firma digitale,
24:09ma sono anche autorizzate da una sorta di consenso che ci deve essere da parte di tutti quelli che chiameremo i nodi,
24:17quindi per nodi intendiamo dei server, dei computer che effettuano appunto il controllo di questi algoritmi critografici
24:25e dei dati inseriti, che devono concordare sul fatto che tutto sia corretto prima di inserire questa informazione
24:32all'interno di ciascun blocco. Quindi quello che succede è che non c'è soltanto una singola entitÃ
24:38che ha il controllo delle informazioni inserite all'interno di questa blockchain, ma è un controllo distribuito.
24:44Il controllo distribuito non significa solo che in qualche modo è concordato,
24:49appunto c'è quello che si chiama un algoritmo di consenso che ammette l'inserimento di queste transazioni
24:55all'interno della blockchain, ma anche tutto il registro è condiviso, cioè non è sotto il controllo
25:02o memorizzato in un posto particolare, ma è memorizzato in tanti server, su tante coppie.
25:09La computazione che si fa su questo registro, anche questa è distribuita, quindi i caricoli effettuati
25:16da un determinato server, da un determinato nodo, sono replicati su tutti gli altri nodi.
25:21Quindi in sostanza abbiamo queste proprietà . Cifratura critografica, quindi con riconoscimento
25:28in qualche modo delle firme, con riconoscimento di quello che si chiamano gli indirizzi,
25:32che poi scrivono le informazioni sulla blockchain, il che non significa che abbiamo informazione diretta
25:37su una persona o su un ente, perché l'indirizzo potrebbe essere anonimo, però abbiamo l'indirizzo,
25:42quello sicuramente ce l'abbiamo. Dopodiché abbiamo la non mutabilità dei dati, quindi l'immutabilitÃ
25:48del contenuto della blockchain, resterà lì per sempre, non potrà essere modificato.
25:53Quindi abbiamo anche un ordine cronologico ben determinato, quindi possiamo avere per esempio
26:00la definizione della marca temporale che riguarda l'inserimento di informazioni all'interno
26:05della blockchain e non abbiamo il controllo da parte di un'unica entità centrale, ma abbiamo
26:09un controllo distribuito. Quindi queste sono tutte proprietà che ovviamente rendono questo
26:12sistema, questa tecnologia molto conveniente per quel che riguarda il nostro problema, la
26:18risoluzione del nostro problema, cioè quello della in qualche modo certificazione delle filiere
26:23di produzione, di nostro interesse ovviamente sono le filiere del Made in Italy. Altra cosa
26:29da dire è che appunto, come ho descritto adesso, tutte queste proprietà sono nate in realtÃ
26:35per gestire quelle che sono note sotto il nome di criptovaluta, in particolare con la criptovaluta
26:41bitcoin, però blockchain non significa criptovaluta. È una tecnologia che ormai si è differenziata
26:49dalla gestione delle criptovalute e può essere utilizzata in diversi ambiti, che è quello
26:53di cui ci occupiamo noi ed è quello che abbiamo fatto già in altri progetti anche in passato.
26:59Altra cosa importante è il concetto di smart contract. Tra i dati che possono essere inseriti
27:04all'interno di questi blocchi, quindi stiamo parlando di dati digitali, possono anche essere
27:09inseriti dati relativi a del codice, quindi a dei programmi, che possono essere eseguiti
27:16ovviamente dai computer che gestiscono la stessa blockchain. Quindi abbiamo del codice
27:21che può essere eseguito in maniera automatica. Quindi alcune operazioni possono essere automatizzate.
27:27Anche qui una proprietà importante è che questo codice, una volta che è stato scritto
27:31all'interno della blockchain, non può essere più modificato. Quindi diciamo che siamo sicuri
27:36che il codice fa quello per cui era stato concepito senza essere stato modificato
27:40da qualcun altro. Anche questa è una proprietà sicuramente importante. Possiamo interagire
27:44con questo codice, con questi smart contract, anche utilizzando quelli che si chiamano
27:48dispositivi IoT, quindi sensori che possono andare a comunicare direttamente e quindi a scrivere
27:55dati direttamente sulla blockchain, passando ovviamente attraverso questo algoritmo di consenso
27:59per i nodi. Un'ultima cosa, possiamo avere delle blockchain che sono pubbliche o delle
28:06blockchain che sono private o delle situazioni intermedie. Una blockchain pubblica, che è
28:12come quella del bitcoin, significa che noi non sappiamo chi ha i nodi, chiunque può associarsi
28:16e contribuire al mantenimento della rete, avere i dati e chiedere di validare transazioni,
28:21contribuire alla validazione delle transazioni, mentre nelle blockchain private, che sono quelle
28:26di cui ci occupiamo in questo progetto, l'accesso e quindi il mantenimento della blockchain,
28:31la gestione dei nodi, che poi sono quelli che mantengono il ledger e che inseriscono
28:35le transazioni, sono consentiti soltanto a degli utenti, a dei computer, a dei server
28:40che sono identificati. Questo è il quadro che ci permette poi di ragionare sul nostro progetto.
28:48Per quel che riguarda il progetto WeBest, il progetto WeBest riguarda la certificazione
28:54dei filieri di eccellenza del Made in Italy, nello specifico filieri di produzione del vino
28:58e filieri di produzione del olio d'oliva extravergine.
29:04Allora, cosa possiamo fare e cosa abbiamo fatto in questo progetto?
29:06In questo progetto, anche basandoci sull'esperienza che abbiamo avuto negli anni trascorsi,
29:10su progetti simili di certificazione di filiere di produzione, in particolare agroalimentari,
29:16abbiamo creato un sistema software, progettato nel mio dipartimento in collaborazione
29:22con un'azienda che si chiama Flosslab, che ringrazio esplicitamente,
29:27e che in realtà nasce come spin-off dell'Università degli Studi di Cagliari,
29:31ormai è un'azienda indipendente, e abbiamo progettato un sistema che permette,
29:37in realtà , di tracciare non soltanto la filiera di produzione, ma anche singoli lotti, singoli prodotti,
29:47ma in particolare permette di configurare e anche di tracciare tutto il processo di produzione.
29:54Quindi è un sistema software che è altamente configurabile, facilmente configurabile da parte di un produttore.
30:00Cosa significa questo? Significa che un produttore di vino, un produttore di olio,
30:04ovviamente a seconda dei prodotti, delle proprie necessità , vorrà configurare diversamente la sua filiera di produzione,
30:10cioè i vari passaggi o le fasi di produzione, anche diversamente da un prodotto all'altro.
30:17Vorrà decidere di certificare alcune fasi, soltanto alcune, tutte.
30:22Questo sistema permette appunto al produttore di gestire in proprio, in maniera molto flessibile,
30:27tutte quante queste fasi.
30:29Le certificazioni andranno poi, tutte quante, a essere registrate,
30:34le diverse fasi della produzione, la produzione di un singolo lotto o di un singolo prodotto,
30:38andranno a essere automaticamente registrate all'interno di una blockchain dedicata.
30:44Quindi, tutte le fasi e tutte le operazioni che sono state effettuate dal produttore
30:48verranno memorizzate per sempre all'interno di questa blockchain,
30:51che non è sotto il controllo del produttore, ovviamente, ma è sotto il controllo, diciamo, di altri enti.
30:57Come ho detto prima, un controllo distribuito.
30:59Però il sistema è molto flessibile, il che significa che un produttore
31:02è stato pensato anche per renderlo abbastanza agevole,
31:06in modo da non sovraccaricare di lavoro il produttore, perché non si deve occupare
31:09di quello di occuparsi del proprio business, della propria produzione.
31:14Però ha un livello di configurabilità di questo sistema molto elevato
31:19ed è anche, diciamo, semplice da gestire.
31:23Per cui abbiamo ovviamente interagito in questo progetto con diverse cantine,
31:29abbiamo fatto della formazione,
31:31i produttori sono stati poi in grado di gestire loro stessi le proprie filiere.
31:34Cos'altro dire?
31:38Il sistema è anche concepito per essere poi utilizzato dall'utente finale,
31:42quindi al consumatore, che può andare ad esplorare,
31:45sia sul web che sulla blockchain stessa,
31:49attraverso quelli che si chiamano gli explorer della blockchain,
31:52i vari passaggi che ha subito un prodotto,
31:55le varie trasformazioni, prima di arrivare, diciamo, al consumo,
31:59al consumatore finale.
31:59Questo sistema è un sistema integrato,
32:03quindi mette a disposizione anche il lato marketing per le aziende,
32:06una vetrina in cui appunto il produttore,
32:09quindi una vetrina web in cui il produttore
32:10può inserire delle informazioni specifiche su un prodotto,
32:14su se stesso, può inserire dei premi particolari,
32:18può inserire dei video, delle descrizioni,
32:21tutto quello che vuole,
32:22e tutto quanto viene registrato su blockchain.
32:24Quindi tutto quanto verificabile, auditabile,
32:27così si dice in inglese,
32:28a posteriore.
32:30Cos'altro dire?
32:33Questo progetto poi verrà appunto trasferito,
32:38stiamo cercando di farlo adesso,
32:41ora è supportato da una blockchain dedicata a WeBest,
32:45quindi dedicata al progetto stesso,
32:47mantenuta appunto da questa azienda che si chiama Flossland.
32:49Quello che faremo in seguito è trasferire tutto questo progetto
32:52anche all'interno della blockchain italiana,
32:55cioè di IZI,
32:56della Italian Blockchain Service Infrastructure.
32:58Allora, all'Università degli Studi di Cagliari appunto
33:01ci siamo occupati anche di gestire uno dei nodi,
33:03più nodi della Italian Blockchain Service Infrastructure.
33:06Di cosa si tratta?
33:08Si tratta di un progetto che è nato come idea nel 2020,
33:12è nato in qualche modo come volontà di imitare
33:17la gemella europea,
33:19cioè la European Blockchain Service Infrastructure,
33:21che è un'altra struttura decisa dalla comunità europea
33:25a cui ha partecipato anche l'Italia,
33:26che gestisce dei nodi blockchain,
33:27quindi è una blockchain europea,
33:29che si propone di fornire servizi a imprese e cittadini,
33:33nel nostro caso a imprese e cittadini italiani.
33:36È una blockchain che è gestita soltanto da enti pubblici,
33:40il che significa che i privati non possono gestire i nodi.
33:44Gli enti pubblici sono quelli definiti dal codice
33:46dell'amministrazione digitale,
33:47quindi possono essere enti veramente pubblici
33:50o enti a controllo pubblico.
33:51Ora non sto a citare gli articoli di legge relativi,
33:54comunque diciamo che dal 2021
33:58noi stiamo gestendo prima con una lettera di intenti
34:00che ha visto 13 enti fondatori,
34:02faccio dei nomi sperando di non far torto a nessuno
34:04perché non le ricorderò tutti,
34:06comunque c'è l'Università degli Studi di Cagliari,
34:09c'è Poste Italiane,
34:10giusto per darvi un'idea di quali sono
34:12le pubbliche amministrazioni
34:13e anche l'importanza di questa blockchain.
34:16Abbiamo attualmente l'Istituto Poligrafico Zecca dello Stato,
34:21tra gli enti fondatori ci sono stati Agit,
34:23Infratella, IMS, INAIL, Enea,
34:28il GSE, abbiamo il CSE di Piemonte,
34:30insomma abbiamo altre università ,
34:33tra gli enti fondatori c'è stato il Politecnico di Milano,
34:35attualmente abbiamo l'Università Federico II di Napoli,
34:38l'Università di Perugia, l'Università di Torino,
34:40quindi come vedete un'ampia pletora di pubbliche amministrazioni
34:44che tutte quante gestiscono questa blockchain
34:46in maniera paritaria.
34:48Quindi significa che per scrivere i dati in questa blockchain
34:50dobbiamo avere il consenso di tutti questi enti,
34:53il che significa che dovrebbe essere una blockchain abbastanza sicura,
34:56quindi i dati che sono scritti là dentro
34:58non sono alterabili se non col consenso
35:00in qualche modo di tutti questi enti.
35:03Ovviamente questo apre a delle possibilità enormi
35:07per quel che riguarda la possibilità di utilizzare
35:09una blockchain italiana,
35:11quindi una blockchain gestita da enti pubblici italiani,
35:15per quel che riguarda la gestione delle filiere del Made in Italy.
35:18Ci tengo anche a sottolineare,
35:20come ultima cosa,
35:21il fatto che Ipsi è stata anche oggetto di normativa.
35:25Abbiamo avuto la legge 206 del 27 dicembre del 2023,
35:32che in particolare all'articolo 41 e all'articolo 47
35:35hanno definito quali sono le tecnologie,
35:41e in particolare Ipsi,
35:42analoga alla tecnologia Ipsi,
35:44che possono essere utilizzate per gestire
35:46le filiere del Made in Italy d'Italia.
35:48E da ultimo c'è stato un decreto legge
35:50che richiamava appunto questo articolo di legge,
35:52un decreto legge del 12 novembre del 2024,
35:57che appunto istituiva un catalogo nazionale
36:04per fare il censimento delle tecnologie utili
36:07appunto ad identificare quali sono le blockchain nazionali
36:12che possono essere utilizzate per la gestione del Made in Italy.
36:15Vi ringrazio per l'attenzione.
36:17Vi ringrazio.
36:17Se posso, prima di passare la parola,
36:20a un caso pratico che insomma
36:22di questa tecnologia ne ha fatto utilizzo,
36:25appunto lo vediamo anche dalla Locandina,
36:27io le vorrei chiedere sulla base della sua esperienza,
36:31visto che di questa blockchain se ne parla da tanti anni,
36:35dal vostro punto di osservazione
36:36quanto è realmente penetrata appunto nel modello culturale
36:41il nostro sistema produttivo,
36:43e se può essere una tecnologia utile,
36:47ad esempio per contrastare l'Italian Sounding,
36:50perché chiaramente insomma,
36:52mi sembra di intendere questo,
36:54ma è anche il dibattito che c'è stato
36:56anche nelle aule parlamentari,
36:59sicuramente oggi un tema molto attuale
37:00è quello della tracciabilità delle materie prime,
37:03in un Paese per esempio come il nostro
37:05che non ha indipendenza produttiva in tante filiere,
37:09e su questo appunto dobbiamo prenderne atto
37:12e dall'altro lato trovare delle soluzioni
37:14che possano portare a maggiori quantitativi
37:18nel nostro sistema produttivo,
37:19ma quello che è importante e fondamentale
37:21e preservare sempre, come ha detto lei più volte,
37:25è la trasparenza,
37:26quindi anche la corretta informazione,
37:28la consapevolezza di chi si confronta
37:30con i prodotti agricoli e i prodotti trasformati,
37:33quindi può essere anche una chiave interessante di lettura
37:36rispetto al tema dell'Italian Sounding.
37:38D'accordo, brevemente.
37:43Dunque, la tecnologia viene già utilizzata
37:46in diversi progetti,
37:47anche se non è effettivamente penetrata a fondo
37:51diciamo nelle idee o nelle applicazioni
37:56dei produttori di Made in Italy.
37:59Per esempio l'azienda che ho citato prima,
38:01Flosslab, che ci ha dato una mano,
38:03una grossissima mano a definire questo sistema software,
38:06è uno degli otto partner tecnologici
38:09del progetto Trackit,
38:13gestito appunto per il tracciamento delle filiere
38:15di produzione del Made in Italy
38:17dall'Istituto del Commercio con l'estero,
38:19sempre del MIMIT.
38:21Quindi in qualche modo ci sono delle aziende,
38:24si possono anche andare a leggere
38:26quali sono le aziende che hanno partecipato
38:28al progetto Trackit,
38:29che sono interessate alla tecnologia.
38:30Però io direi che forse
38:32può rispondere meglio a questa risposta
38:34a Maria Rosario perché faceva anche parte
38:37di questo progetto appunto andare a vedere
38:39qual era il grado di apprezzamento,
38:41il grado di conoscenza,
38:43anche effettivamente la volontÃ
38:45di andare ad imparare qualcosa di nuovo,
38:48di andare anche a spendere,
38:49eventualmente investire del tempo,
38:51eventualmente anche di soldi,
38:52in questa nuova tecnologia
38:53da parte delle imprese che si occupano
38:55di produzione di bine e olio.
38:56Quindi a questo punto.
38:58A questo punto però,
39:00passando la parola alla dottoressa
39:02Maria Rosaria Maschio,
39:05aggiungo un'altra domanda,
39:07perché effettivamente abbiamo parlato
39:09di una potenzialmente grande opportunitÃ
39:12di accesso ad informazioni,
39:14sia sul prodotto, sull'azienda,
39:16sulle materie prime,
39:17sulle certificazioni.
39:19E molte volte, insomma,
39:21l'eccesso di informazione
39:23non sempre è accompagnato
39:25da una vera e reale consapevolezza
39:27del consumatore.
39:28Quindi come possiamo gestire
39:30i due aspetti,
39:31sia quello appunto di trasparenza
39:33dei sistemi produttivi
39:34e dall'altro lato
39:35come declinare questo tema
39:38anche in un'ottica
39:38di maggiore consapevolezza,
39:40maggiore interesse,
39:41perché poi il consumatore
39:43che sa correttamente interpretare
39:45i dati che sono appunto presenti
39:47e che sono rintracciabili
39:48anche con gli strumenti
39:49dell'innovazione,
39:50come può essere anche una leva
39:52di vantaggio competitivo
39:53a maggior ragione
39:54perché per quelle piccole e medie imprese
39:57e per quelle micro-imprese
39:58che hanno opportunità di mercato
40:01non necessariamente internazionali,
40:05ma anche, come è stato detto
40:06dal professor Colantuono,
40:08di filiera corta, per esempio.
40:11Allora, buon pomeriggio a tutti.
40:13Grazie a me per essere qui.
40:15Ringrazio l'On. Legada
40:16e i relatori che mi hanno preceduta.
40:18Continuando con la presentazione
40:20del progetto WeBest,
40:21io mi parlerò comunque
40:22della parte effettivamente più pratica,
40:24quindi del caso pratico.
40:26Il progetto ha visto coinvolte tre cantine
40:29principali delle regioni
40:33della Puglia,
40:34delle Marche e della Sicilia.
40:37Io oggi vi porto l'esperienza
40:38di quella che è stata
40:39la cantina pugliese
40:41con la quale abbiamo collaborato,
40:42siamo stati in stretto contatto,
40:45quindi in presenza costante
40:46e supporto appunto per l'implementazione
40:48della tecnologia all'interno
40:50dell'azienda.
40:52In realtà , quando le unità di ricerca,
40:54quindi nelle varie regioni,
40:55hanno contattato le cantine,
40:57si sono innanzitutto dimostrate
40:58riluttanti nell'implementazione
41:00della tecnologia.
41:02Parliamo comunque di imprese
41:03che sono sostanzialmente
41:04piccole e medie imprese,
41:05quindi hanno magari
41:07non un'apertura verso l'innovazione
41:09o talvolta sono anche spaventati
41:11da quelli che possono essere i costi
41:12per l'implementazione della tecnologia
41:14all'interno della loro azienda.
41:16Naturalmente abbiamo lavorato
41:18con loro, li abbiamo affiancati
41:20e abbiamo fornito appunto
41:22come precedentemente detto
41:23dalla professoressa Fiore
41:25e dal dottor Colantono
41:27comunque il materiale didattico
41:28che avevamo redatto.
41:30Abbiamo anche fornito loro
41:32i webinar,
41:33quindi hanno potuto fare
41:36proprio un vero percorso formativo
41:38prima di arrivare comunque
41:40all'implementazione della tecnologia
41:43e di fatti si sono poi dimostrati
41:46più aperti, più disponibili
41:47a questa innovazione
41:49e quindi ad adottarla.
41:51L'esperienza comunque
41:53della cantina pugliese
41:55noi abbiamo iniziato a lavorare
41:57quindi innanzitutto
41:58con la fase preliminare
41:59di raccolta dati.
42:00Abbiamo iniziato quindi
42:01con tutte le informazioni
42:02dell'intero processo produttivo
42:04perché abbiamo...
42:06Ok, sì, abbiamo voluto in realtÃ
42:09tracciare un prodotto specifico
42:11e il suo relativo lotto di appartenenza.
42:13Siamo partiti comunque
42:14dalla raccolta dell'uva
42:16come fase iniziale
42:17procedendo poi con la...
42:19con diraspatura e piggiatura,
42:21fermentazione e macerazione
42:23sino ad arrivare all'imbottigliamento
42:25e anche poi alla messa sul mercato
42:27per il consumo da parte
42:29dei consumatori appunto,
42:31dei clienti.
42:32Quindi abbiamo ripercorso
42:34tutte queste fasi
42:34raccogliendo tutte le informazioni
42:36che sono state riportate
42:38e trascritte all'interno
42:39della blockchain.
42:40blockchain.
42:41Ogni informazione
42:42è inserita all'interno
42:44di un blocco.
42:45Il fatto che ogni informazione
42:46sia all'interno di un blocco,
42:48i blocchi come precedentemente
42:49spiegato dal professor Tonelli
42:51sono collegati tra loro
42:52attraverso un codice
42:53criptografico,
42:54attraverso un hash.
42:56Questo collegamento
42:57oltre a generare la blockchain
42:58genera anche la tracciabilitÃ
43:00di sistema.
43:01Quindi partendo dalla raccolta
43:02appunto si arriva
43:03all'imbottigliamento
43:04e quindi si hanno
43:05tutte le informazioni
43:06relativa al prodotto.
43:08Naturalmente per poter fare
43:10in modo che queste informazioni
43:12arrivassero ai consumatori
43:13abbiamo poi generato
43:14un QR code,
43:15un semplice QR code
43:16da inserire comunque
43:19sulla confezione
43:20dell'otto
43:22comunque nel prodotto stesso
43:24quindi sulla bottiglia
43:25che i consumatori
43:28possono scansionare
43:29in maniera molto semplice,
43:30hanno diciamo anche bisogno
43:32di pochissimi minuti
43:33per la scansione
43:34è necessario soltanto
43:35uno smartphone
43:36scansionare il QR code
43:38e si accede comunque
43:38alle informazioni
43:39del prodotto
43:41e nella locandina
43:42abbiamo anche inserito
43:43quello che è il QR code
43:45relativo anche all'otto
43:46di appartenenza
43:48del prodotto
43:48che abbiamo voluto tracciare.
43:52Quindi diciamo che
43:53alla fine abbiamo sviluppato
43:55appunto anche questo QR code
43:57soprattutto perché
43:58la nostra cantina in particolare
44:00e anche il fatto che sia adesso
44:02tracciata su Trackit
44:04vada a tutelare
44:05quello che è appunto
44:06il Made in Italy
44:07e quindi nel momento
44:08in cui andranno ad esportare
44:10i loro prodotti
44:10anche su un mercato globale
44:12essendo comunque
44:13uno strumento sì innovativo
44:15riconosciuto a livello globale
44:16il QR code permette quindi
44:17a tutti i consumatori
44:18di accedere alle informazioni.
44:21Per risponderle
44:23quindi
44:23credo che sia necessario
44:25innanzitutto formare
44:27comunque principalmente
44:27i farmers
44:28formare quindi principalmente
44:30comunque le cantine
44:31affiancarli
44:32soprattutto perché
44:33loro hanno anche
44:34una scarsa consapevolezza
44:35di quella che è la tecnologia
44:36e quindi hanno
44:37questa riluttanza
44:39nell'applicazione
44:40nell'implementazione stessa
44:42quindi supportandoli
44:43costantemente
44:44loro
44:45possono tranquillamente
44:47fidarsi
44:48essere più consapevoli
44:50e quindi
44:50adottarla
44:51e bisognerebbe
44:53anche lavorare
44:54sui consumatori
44:55perché magari
44:55un consumatore
44:56più attento
44:57vedendo un QR code
44:58potrebbe anche
44:58soffermarsi
44:59a scansionarlo
45:00un consumatore
45:02magari
45:02normale
45:04un consumatore
45:05medio
45:05non tende
45:07a scansionare
45:08un QR code
45:09o semplicemente
45:10a leggere un'etichetta
45:11quindi anche lì
45:12ovviamente
45:12è un'impresa
45:13abbastanza importante
45:14quella di dover
45:15formare
45:17tutti i consumatori
45:18però è giÃ
45:19un primo
45:19può dire
45:19questa cosa
45:20può essere immediata
45:22nel settore
45:22vitivinicolo
45:23che il consumatore
45:25sia attento
45:26alle certificazioni
45:27al processo produttivo
45:31perché molte volte
45:32sono prodotti
45:33anche a denominazione
45:34ci possono essere
45:35delle applicazioni
45:36interessanti
45:38anche in altre filiere
45:39a suo parere
45:39sì assolutamente
45:41noi abbiamo
45:42diciamo avuto
45:42la disponibilitÃ
45:43comunque delle aziende
45:44vitivinicole
45:45però comunque
45:46il progetto
45:46si basava anche
45:47sulle olivicole
45:48ci sono anche
45:49alcuni casi
45:51in realtÃ
45:51ci si sta iniziando
45:53comunque anche
45:54ad affacciare
45:56verso l'implementazione
45:57di una blockchain
45:58negli altri settori
46:00comunque sempre
46:01agroalimentari
46:01però in particolare
46:03abbiamo
46:04in questo caso
46:05specifico
46:05abbiamo voluto
46:06anche soffermarci
46:07sul vitivinicolo
46:08essendo anche
46:09comunque quel settore
46:10appunto
46:10prettamente
46:11cioè con
46:13l'alto numero
46:14comunque di
46:14contraffazioni
46:15come anche lo confermano
46:17comunque i dati
46:17dell'ispettorato
46:18delle centrali
46:19per la qualitÃ
46:20delle repressioni
46:20e frodi
46:21quindi abbiamo
46:23in questo caso
46:23possiamo tranquillamente
46:24implementarla su altri
46:26settori
46:26ma in questo caso
46:27l'abbiamo
46:28principalmente fatto
46:29sulle aziende
46:30vitivinicoli
46:30anche per dare loro
46:31un modo
46:32per potersi
46:34sentirsi sicuri
46:35sul mercato
46:36come informazioni
46:37quindi tracciate
46:38che quindi anche
46:38altri competitors
46:40che appunto
46:41volessero
46:42non lo so
46:42in qualche modo
46:43provare anche
46:46a contraffare
46:46appunto
46:47i loro prodotti
46:47non possono farlo
46:48proprio per una questione
46:49anche di
46:50immutabilitÃ
46:51dei dati
46:51come precedentemente
46:52spiegato
46:53se posso aggiungere
46:57un esempio
46:58di caso d'uso
46:58che ci tengo a citare
46:59appunto
47:00nell'ambito
47:00della
47:01Ipsi
47:01della
47:01bloggenitaliana
47:02posso citare
47:03l'esempio
47:04di
47:04AC Informatica
47:05che è una delle aziende
47:06che appunto
47:06contribuisce
47:07notevolmente
47:08allo sviluppo
47:09e al mantenimento
47:10della nostra rete
47:10che ha creato
47:12e gestito
47:14tramite una app
47:15il fascicolo
47:16dell'automobile
47:16e l'ha inserito
47:17sulla blockchain
47:18questo per esempio
47:18significa che noi
47:19quando dobbiamo
47:20acquistare un veicolo
47:21possiamo andare a controllare
47:22che quel veicolo
47:23in un blocco precedente
47:24aveva un certo
47:25quantitativo di chilometri
47:26e in un blocco successivo
47:28ha un minor
47:29quantitativo di chilometri
47:30e allora ci insospettiamo
47:31magari
47:31che il venditore
47:33ce la sta vendendo
47:33magari avendo taroccato
47:35così si dice
47:36il numero di chilometri
47:37dell'automobile
47:38questo è un altro esempio
47:38applicativo
47:39concreto
47:41questo è gestito
47:42nella rete principale
47:44Ipsi
47:44noi diciamo
47:45col progetto Ipsi
47:45abbiamo in realtÃ
47:46tre reti
47:47una principale
47:48quella che chiamiamo
47:49la mainnet
47:49una di sviluppo
47:51e una di test
47:52comunque
47:52ci tenevo a citare
47:54anche AC Informatica
47:55che è una delle aziende
47:56che sta contribuendo
47:56al progetto
47:57e questo è un altro esempio
47:58assolutamente
47:58concreto
47:59di come il consumatore
48:01può dare beneficio
48:02dall'utilizzo
48:02di questa tecnologia
48:03se ci sono domande
48:10dall'audience
48:11nessuna curiositÃ
48:15possiamo nel caso
48:18a questo punto
48:19chiudere
48:20l'onorevole
48:21d'accordo
48:22in realtÃ
48:30insomma
48:31penso che sia
48:32chiaro
48:33come
48:35e qual è stato
48:36il nostro obiettivo
48:37non quello scientifico
48:38ma
48:39quello reale
48:40quello appunto
48:41della terza missione
48:42quindi
48:42cercare un cambiamento
48:45nel consumatore
48:46e anche
48:47e soprattutto
48:47nel piccolo farmer
48:48la maggior parte
48:49dei nostri imprenditori
48:51sono anche
48:52le imprese familiari
48:53quindi è importante
48:54anche l'idea
48:55di far
48:56nascere la voglia
48:57e quindi
48:58di migliorare
48:59anche il turnover
48:59quindi di creare
49:00degli imprenditori
49:01young
49:02e gli imprenditori
49:03del futuro
49:03e quindi
49:04di non pensare
49:05al settore primario
49:06come un settore
49:07che non è
49:08appealing
49:08che non è
49:10affascinante
49:10interessante
49:11che non abbia
49:11possibilitÃ
49:12di sviluppo
49:13e di innovazione
49:14di digital ability
49:15che possono rendere
49:17dare quel
49:17quid pluris
49:18al nostro settore
49:19agroalimentare
49:20che insomma
49:21è un'eccellenza
49:23in tutto il mondo
49:24oserei dire
49:25poi
49:26una frase
49:26che mi piace tanto
49:27è quella
49:28che cito
49:29abbastanza spesso
49:30quella di Marcel Proust
49:31la mutua
49:32un po'
49:32la cambio
49:33che la ricerca
49:34non consiste
49:35insomma
49:35nel cercare nuove terre
49:36ma nell'avere nuovi occhi
49:37e quindi ecco
49:38perché all'inizio
49:39ho detto
49:39che le nuove volegade
49:40effettivamente
49:40posso dire che
49:42si vede
49:43che
49:43è una
49:45un politico
49:46una politica
49:47insomma
49:47con occhi
49:48alla ricerca
49:49di
49:50soluzioni
49:52che possono essere
49:52anche replicate
49:53in modo da fare
49:55anche un nuove
49:56giotrasferi
49:56quindi il trasferimento
49:57della conoscenza
49:58e di far capire
49:59come effettivamente
50:00nel pratico
50:02si può
50:03tramite
50:04occasioni come queste
50:06e quindi
50:06ancora grazie
50:07comprendere
50:09far comprendere
50:10al consumatore
50:11ma soprattutto
50:11al piccolo imprenditore
50:12che ci sono
50:13possibilitÃ
50:15grazie anche
50:15la rete
50:16di consulenti
50:18che possono
50:18aiutare
50:19supportare
50:20a livello
50:20nazionale
50:21locale
50:21europeo
50:22le trasformazioni
50:24che devono partire
50:25comunque da
50:26noi stessi
50:27forse
50:27dall'idea
50:28di poter creare
50:29un mondo
50:30diciamo
50:30migliore
50:31che può sembrare
50:31una cosa
50:32di retorica
50:32ma è vero
50:33secondo me
50:34se non siamo
50:34convinti
50:35noi come
50:36professionisti
50:37come docenti
50:38come politici
50:39che si può
50:41fare un cambiamento
50:42insomma
50:43non andiamo da nessuna parte
50:44quindi però
50:44volevo dare
50:45l'ultima parola
50:47assolutamente
50:47a lei
50:48che ci ha ospitato
50:49nuovi occhi
50:51ma anche come abbiamo
50:52detto
50:53nuove parole
50:54perché sicuramente
50:55oggi abbiamo parlato
50:57di tecnologia
50:58e di innovazione
50:59ma non c'è
51:00tecnologia e innovazione
51:01e nemmeno strumento
51:03legislativo
51:04che possa funzionare
51:06se non accompagnato
51:07da una
51:08non soltanto
51:09da una corretta
51:10educazione
51:11e consapevolezza
51:12ma anche
51:13dalla capacitÃ
51:13del sistema
51:14produttivo
51:15di intercettare
51:16realmente
51:17quei cambiamenti
51:18faccio un esempio
51:19molto concreto
51:19insomma
51:20in queste aule
51:20parlamentari
51:21si sono votati
51:23approvati
51:23e messe
51:24ingenti risorse
51:26sull'agricoltura
51:28di precisione
51:29su alcune misure
51:31che hanno voluto
51:32accompagnare
51:33il sistema
51:33agricolo
51:34e agroalimentare
51:35verso la strada
51:37dell'innovazione
51:38dell'economia di scala
51:39delle politiche
51:39di aggregazione
51:40ma è chiaro
51:42che è molto
51:43poi difficile
51:43che quelle
51:45informazioni
51:47che quella
51:47tecnologia
51:48possa diventare
51:49davvero patrimonio
51:50se non è accompagnata
51:51dalla corretta
51:52interpretazione
51:53del dato
51:54dall'effettivo
51:55utilizzo
51:56quindi
51:56anche il vostro
51:59ruolo
51:59accademico
52:00di ricerca
52:01e di divulgazione
52:02credo sia importante
52:03in questo senso
52:04perché appunto
52:05l'innovazione
52:07va accompagnata
52:08e quindi io vi ringrazio
52:10per questa opportunitÃ
52:13per il lavoro
52:13che state facendo
52:14e continuate
52:15a farlo
52:16e un altro elemento
52:17che credo sia
52:18molto importante
52:19è anche il fatto
52:21che avete avuto
52:22la maturitÃ
52:23anche in questo caso
52:24veicolata
52:25dall'impostazione
52:26stessa dei bandi
52:28di mettervi in rete
52:29perché una cosa
52:30che la ricerca
52:31e le universitÃ
52:32non deve fare
52:33è chiudersi
52:34in se stessa
52:34invece
52:35questa collaborazione
52:37questa sinergia
52:38anche tra
52:38facoltà differenti
52:40che hanno appunto
52:41la capacitÃ
52:42di osservare
52:43il sistema
52:44da diversi
52:45punti di vista
52:46da quello agronomico
52:47da quello economico
52:48piuttosto che appunto
52:49dal punto di vista
52:50ingegneristico
52:52e della tecnologia
52:53della tecnologia
52:54in sé
52:55è un altro elemento
52:57che credo
52:58possa essere
52:59molto interessante
53:00quindi
53:00buon lavoro
53:01e grazie a tutti voi
53:02per essere
53:03venuti oggi
53:04e ci rivedremo
53:05per raccontare
53:07altre potenzialitÃ
53:08io personalmente
53:09ce le vedo
53:10anche in altri
53:11sistemi produttivi
53:12perché è chiaro
53:13è argomento
53:14insomma di dibattito
53:15all'ordine del giorno
53:16tutto il tema
53:17legato alla tracciabilitÃ
53:19del sistema
53:20cerealicolo
53:21della filiera
53:21del pomodoro
53:22quindi il vino
53:24è sicuramente
53:25il settore vitivinicolo
53:26un settore
53:27importante
53:28del made in Italy
53:29che
53:29contrariamente
53:30a quanto si possa pensare
53:32sta attraversando
53:33uno dei periodi
53:34più difficili
53:35della sua storia
53:37dato appunto
53:37dalle condizioni
53:38di sistema
53:39gli effetti
53:40dei cambiamenti climatici
53:42gli aspetti geopolitici
53:44ma anche appunto
53:45le caratteristiche
53:46che dicevamo
53:46all'inizio
53:47quella difficoltÃ
53:48legata anche
53:51alle dimensioni
53:51di impresa
53:52che spesso
53:53faticano
53:54insomma
53:55ad avere
53:55l'agilitÃ
53:57che oggi
53:59è necessario avere
54:00per intercettare
54:01le sfide
54:01e le opportunitÃ
54:02ma sicuramente
54:03appunto
54:04i cittadini
54:05oggi hanno imparato
54:06ad avere
54:06consuetudine
54:07rispetto appunto
54:08ai temi
54:09del rischio
54:10dell'Italian Sounding
54:11della mancanza
54:12anche di trasparenza
54:13e di corrette informazioni
54:14rispetto alle materie prime
54:16quindi
54:16la tecnologia
54:17è un'opportunitÃ
54:18che va
54:19accolta
54:19assolutamente
54:20quindi
54:20grazie
54:21grazie
54:23grazie
54:24grazie
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