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PIÙ ANCORA DELLE IMMAGINI, QUASI, È IL RUMORE a entrarti nella testa. Il rumore della nuvola grigia, delle nuvole grigie che occupano il cielo sopra il cratere dell'Etna, sulla parte crollata il 2 giugno.
La consistente e alta almeno alcuni chilometri nube eruttiva sovrasta il vulcano siciliano. A provocarla, secondo l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia osservatorio etneo di Catania, sarebbe stato un flusso piroclastico probabilmente prodotto da un collasso di materiale del fianco settentrionale del cratere di Sud-Est. Il materiale caldo, da osservazioni preliminari, sembra non avere oltrepassato l'orlo della Valle del Leone. Contestualmente, l'attività esplosiva dal cratere di Sud-Est è passata a fontana di lava. Il tremore vulcanico ha raggiunto valori molto alti. Il centroide delle sorgenti è nell'area del cratere di Sud-Est.
L'attuale fase eruttiva dell'Etna dal cratere di Sud-Est prosegue con esplosioni stromboliane di intensità crescente che, al momento, sono forti e quasi continue. Una non consistente ricaduta di cenere sottile è stata segnalata a Piano Vetore. L'attività alimenta un piccolo trabocco lavico dal bordo meridionale del cratere di Sud-Est e una modesta colata lavica in direzione della Valle del Bove.
La localizzazione del centroide delle sorgenti del tremore ricade nell'area del cratere di Sud-Est a una quota di circa 2.800 metri sopra il livello del mare.

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