Si chiamava Action Park e ha aperto i battenti nel 1978. Per quasi due decenni è stato uno dei parchi divertimento più discussi e controversi del mondo. Situato nel New Jersey, a nord-est degli Stati Uniti, attirava migliaia di visitatori ogni estate grazie alla promessa di attrazioni estreme e libertà totale. Diviso in tre aree principali, Alpine Center, Water World e Motor World, offriva esperienze adrenaliniche come go-kart a 100 km/h, scivoli ad anello verticale e piste di bob in cemento. Il problema? Molte di queste attrazioni erano costruite senza il contributo di ingegneri qualificati e spesso testate direttamente sul pubblico, senza reali misure di sicurezza. Non sorprende che il soprannome con cui è passato alla storia sia “Class Action Park”, in riferimento alle numerose cause legali per infortuni (e in alcuni casi morti) riportati da chi ci metteva piede.
[idgallery id="2113271" title="Parchi divertimento in Italia"]
Tra incidenti gravi e controlli assenti
La lista degli incidenti accaduti ad Action Park è lunga e inquietante. Il caso più emblematico è forse quello dello scivolo Cannonball Loop, un tubo chiuso con un loop verticale che provocava ferite ai denti e escoriazioni a chiunque ci si avventurasse. Alcuni passeggeri uscivano insanguinati, altri perdevano letteralmente i denti all’interno del tubo. Ma lo scivolo non era l’unico problema: l’Alpine Slide, una pista in discesa su cui si avventurava con un piccolo slittino, fu teatro di centinaia di feriti, tra abrasioni, ossa rotte e persino un decesso. A peggiorare le cose, il parco operava senza una vera assicurazione. Il proprietario, Gene Mulvihill, non credeva nel concetto stesso di responsabilità civile. Era arrivato a creare una falsa compagnia assicurativa per raggirare la legge. Negli anni ’80, fu incriminato per frode e altri reati economici, ma la fama del parco continuava incredibilmente a crescere.
La leggenda di Action Park non smette di affascinare
Chi è cresciuto frequentando Action Park lo ricorda con un misto di nostalgia e terrore. Nonostante (o forse proprio per) la sua fama di luogo pericoloso, il parco è rimasto un simbolo dell’eccesso e dell’incoscienza di un’epoca in cui tutto sembrava possibile. Nel 2020 è uscito un documentario, Class Action Park, che ha riportato alla ribalta le storie più incredibili legate al parco, raccogliendo testimonianze di ex dipendenti e visitatori. La narrazione che emerge è quella di un parco in cui le regole erano poche e i rischi altissimi. Chi lo ha vissuto parla di un senso di libertà oggi impensabile, ma anche del prezzo spropositato che alcuni hanno pagato.
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Tra incidenti gravi e controlli assenti
La lista degli incidenti accaduti ad Action Park è lunga e inquietante. Il caso più emblematico è forse quello dello scivolo Cannonball Loop, un tubo chiuso con un loop verticale che provocava ferite ai denti e escoriazioni a chiunque ci si avventurasse. Alcuni passeggeri uscivano insanguinati, altri perdevano letteralmente i denti all’interno del tubo. Ma lo scivolo non era l’unico problema: l’Alpine Slide, una pista in discesa su cui si avventurava con un piccolo slittino, fu teatro di centinaia di feriti, tra abrasioni, ossa rotte e persino un decesso. A peggiorare le cose, il parco operava senza una vera assicurazione. Il proprietario, Gene Mulvihill, non credeva nel concetto stesso di responsabilità civile. Era arrivato a creare una falsa compagnia assicurativa per raggirare la legge. Negli anni ’80, fu incriminato per frode e altri reati economici, ma la fama del parco continuava incredibilmente a crescere.
La leggenda di Action Park non smette di affascinare
Chi è cresciuto frequentando Action Park lo ricorda con un misto di nostalgia e terrore. Nonostante (o forse proprio per) la sua fama di luogo pericoloso, il parco è rimasto un simbolo dell’eccesso e dell’incoscienza di un’epoca in cui tutto sembrava possibile. Nel 2020 è uscito un documentario, Class Action Park, che ha riportato alla ribalta le storie più incredibili legate al parco, raccogliendo testimonianze di ex dipendenti e visitatori. La narrazione che emerge è quella di un parco in cui le regole erano poche e i rischi altissimi. Chi lo ha vissuto parla di un senso di libertà oggi impensabile, ma anche del prezzo spropositato che alcuni hanno pagato.
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00:28or another. They called it Traction Park.
00:30Class Action Park? Class Action
00:32Park, the lawyers called it.