Insieme a Varenne, che però furoreggia nei primi Duemila, Ribot è stato uno dei cavalli più celebri della storia dell’ippica mondiale nel '900, capace di restituire orgoglio agli italiani umiliati dalla sconfitta bellica, al pari di Bartali e Coppi. Purosangue nato negli anni Cinquanta, vinse tutte le corse disputate: premi grandi, piccoli e leggendari come l'Arc de Triomphe a Parigi. A questo mito tutto italiano è dedicato il decimo episodio della docuserie «Vergante Bona alla scoperta!», prodotta da Chaawpi, brand della casa di produzione Waamoz, che riporta in luce i tesori nascosti del Novarese e del Verbano-Cusio-Ossola. Guida funambolica e ironica è sempre VerganteBona, l’esploratore curioso interpretato da Rodolfo Gusmeroli, che questa volta si addentra nella Riserva Naturale dei Lagoni di Mercurago, sulle sponde del Lago Maggiore. È qui, tra boschi e pascoli, che Federico Tesio fondò il celebre allevamento Dormello-Olgiata. Nella nuova puntata si attraversa la storia di Tesio e della sua tenuta, oggiparzialmente inaccessibile, «dove nacque l’idea di una razza perfetta capace di unire potenza, velocità e resistenza». Attraverso riprese nel parco, archivi storici e racconti d’epoca, l’episodio riscopre non solo il mito di Ribot, ma anche un mondo ippico che per decenni ha rappresentato il cuore dello sport europeo.«Forse la tenuta Tesio, all'interno del Parco dei Lagoni, rimane una delle proprietà più belle e affascinanti sul Lago Maggiore – racconta il regista Andrea Lazzari –. E raccontare la storia del cavallo che non perse mai una singola competizione ci ha fatto orgogliosamente riconsiderare il mito di Secretariat, celebrato da film e serie TV americane come "il migliore di tutti”».