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  • 22/05/2025
https://www.pupia.tv - Roma -​ Intergruppo sviluppo sud - Conferenza stampa di Alessandro Caramiello (22.05.25)

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Trascrizione
00:00:00Grazie per la vostra presenza, ringrazio i relatori che poi man mano anche verranno qui
00:00:08e ringrazio ovviamente l'onorevole Alessandro Caramiello per l'ospitalità.
00:00:13Il tema che affronteremo oggi è molto importante, molto attuale e direi urgente.
00:00:18Si parla di giovani e mezzogiorno anche nell'ottica del rilancio di quelli che sono i territori
00:00:24e nel mio caso parleremo anche di giornalismo e quindi di informazione.
00:00:29Infatti ci tengo innanzitutto a ringraziare e a portare i saluti della mia testata giornalistica
00:00:34di riferimento che è Centrosud24, non è dato al caso questo nome, Centrosud24 perché
00:00:42noi vogliamo dare voce a una parte di realtà che è quella del sud Italia che troppo spesso
00:00:47viene marturiata e viene erroneamente etichettata in malo modo.
00:00:53Noi sappiamo che i mass media, ovvero i mezzi di comunicazione di massa hanno un potere
00:00:58molto importante, ovvero quella di distorcere anche quella che è una realtà a proprio
00:01:03piacimento e è qui che entra in gioco anche la figura del giornalista perché il quale
00:01:11il giornalista dovrebbe avere sempre l'obbligo morale e professionale di riportare fedelmente
00:01:17quelli che sono i fatti accaduti e quindi vorrei lasciarvi pensare a alcuni dati e numeri
00:01:25che sono lampanti a mio avviso. Secondo uno studio realizzato dalla fondazione nord-est
00:01:31assieme all'associazione Talented Italians in the UK basato sull'incrocio tra i dati
00:01:36stat e quelli degli uffici statistici degli altri paesi europei, quando si parla di fuga
00:01:42di cervelli si parla di giovani qualificati che dall'Italia emigrano in altri paesi, però
00:01:48i numeri reali secondo gli stat, quelli che riportano gli stat, non sono reali perché
00:01:54in realtà sono il triplo. Quindi dovete sapere che dal 2011 secondo questo sondaggio al 2021
00:02:01sarebbero stati circa un milione e duecentomila i ragazzi italiani tra i 20 e i 34 anni che
00:02:06sono in realtà andati all'estero lasciando l'Italia e a emigrare non sono soltanto i
00:02:11giovani ad alta qualificazione ma anche quelli in settoria bassa qualificazione a maggior
00:02:17ragione se parliamo del gap territoriale che c'è poi con i ragazzi del sud Italia. Infine
00:02:23poi sempre parlando di mass media, comunicazione e informazione è stato anche condotto uno
00:02:28studio da parte di due sociologi che hanno preso come punto di riferimento il Tg1 delle
00:02:34venti e trenta e l'hanno rapportato dagli anni 1980 al 2010 per capire come si parlava
00:02:43di sud e dovete sapere che nel corso di tutti i Tg andati in onda soltanto nel 9% dei casi
00:02:50si parlava di sud e di questo 9% nel 90% dei casi se ne parlava anche male. Quindi noi
00:02:56sono più di trent'anni, ecco che il sud, anche i meridionali, gli italiani pensano
00:03:02che il meridione sia fatto in un determinato modo come vogliono farcelo credere. E concludo
00:03:09con un suggerimento, non pensate troppo a quello che vedete, ascoltate, ma riflettete
00:03:17sempre su quello che vi viene detto e comprendete, approfondite perché soltanto così potrete
00:03:23essere liberi. Io ho concluso l'intervento e quindi passo la parola al moderatore, grazie.
00:03:32Buonasera a tutte e tutti, grazie di essere presenti qui nella sala stampa della Camera
00:03:51dei Deputati. Oggi è un evento importante perché si parla di futuro, si parla di giovani
00:03:59e di prospettive del giovane e dei giovani soprattutto all'interno di una compagine
00:04:03territoriale significativamente martoriata rispetto al resto d'Italia e quindi delle
00:04:14prospettive che loro ci daranno in seguito a questa giornata. Ringrazio innanzitutto
00:04:20l'intergruppo parlamentare sviluppo sud, area interna e isole minori che ha organizzato
00:04:27questo evento, grazie all'Università e insieme all'Università di Salerno e ringrazio anche
00:04:33la partecipazione di Radio Radicale e di tutti coloro che ci stanno ascoltando in questo
00:04:37momento. Adesso entriamo nel dettaglio di questo evento, presentando qui quelli che
00:04:44sono gli illustri partecipanti, non solo delle istituzioni, ma anche del mondo accademico
00:04:51e soprattutto di quello studentisco. Darei innanzitutto fare la prima domanda all'onorevole
00:04:57Caraniello che è il presidente dell'intergruppo parlamentare sviluppo sud, area interna, il
00:05:04quale può essere definito un onorevole pellegrino perché la sua attività molto attenta e attiva
00:05:12gli ha consentito di visitare moltissimi luoghi delle aree interne del sud Italia e di poter
00:05:18percepire realmente quelle che sono le problematiche e di poter dare un certo supporto. A tal riguardo
00:05:26la prima domanda che rivolgo all'onorevole è proprio questa. In base ai suoi viaggi,
00:05:33ai suoi incontri, come nota la situazione delle aree interne del sud Italia e soprattutto
00:05:40in considerazione del forte spopolamento? Stiamo pensando che negli ultimi dieci anni
00:05:44circa 750.000 giovani hanno lasciato le aree del sud Italia. Che prospettive ci sono per
00:05:50il futuro e la politica in che modo si sta muovendo? Buonasera a tutti, io ringrazio
00:06:01gli astanti che sono qui, gli illustri relatori. Un tema molto importante, io ho creato due
00:06:09anni fa circa questo intergruppo parlamentare, sviluppo sud aree fragile, quindi aree interne
00:06:15e isole minori, che si compone di circa 50 parlamentari di tutte le forze politiche che
00:06:22al di là di ogni steccato ideologico e partitico stanno cercando di lavorare insieme su delle
00:06:27tematiche comuni. Quindi si va al di là di quel simbolo e dell'ideologia di partito.
00:06:36Questo intergruppo poi è coadiuvato da un comitato tecnico scientifico, circa 20 commissioni,
00:06:43siamo alla diciannovesima, forse nascerà la ventesima commissione composta proprio
00:06:48da giovani, che hanno l'obiettivo di ascoltare la politica e viceversa. Quindi ogni commissione
00:07:00ha delle deleghe, che sono un po' le deleghe delle commissioni parlamentari e da questo
00:07:05brainstorming nascono delle proposte che poi diventano atti parlamentari. Abbiamo approvato
00:07:14una serie di atti all'unanimità, come per esempio proprio una mozione sulle aree interne.
00:07:21Diceva Pierluigi che sto girando molto il meridione, effettivamente sto girando molto
00:07:28dall'Abruzzo alla Sicilia, cercando di raccogliere esigenze, proposte, richieste e cercare di
00:07:38arginare questa desertificazione del sud Italia. Purtroppo ogni anno tantissimi giovani meridionali
00:07:47vanno via, non solo al nord purtroppo, ma anche quindi all'estero. Allora la politica
00:07:56che cosa può fare? La politica anzitutto ha il dovere di ascoltare le nuove generazioni
00:08:02e creare quelle condizioni per creare sviluppo, indotto e posti di lavoro. La politica non
00:08:08deve regalare posti di lavoro, ma deve generare quelle condizioni affinché si crei lavoro.
00:08:14Gli asset fondamentali su cui mi sto predisponendo e sto seguendo ormai da mesi sono essenzialmente
00:08:24il turismo, quindi un turismo lento fatto di bellissimi passeggiati nei borghi, un turismo
00:08:33balneare, religioso, enogastronomico, ma anche l'agricoltura, quindi ritornare a coltivare
00:08:43la terra. Io sono il capogruppo della mia forza politica in agricoltura e avevamo lavorato
00:08:49ad una proposta di legge tutti quanti insieme, quindi in commissione, predisponendo 100 milioni
00:08:55di euro, tutti insieme, quindi era partita dalla commissione agricoltura all'unanimità,
00:09:02arriva al governo, quindi all'obrigida e alla commissione bilancio e ritorna nuovamente
00:09:10in commissione con un taglio netto di 85 milioni, quindi una proposta di legge poi approvata
00:09:18soltanto con 15 milioni. Nella mia vita precedente della politica, lavoro in Stellantis ormai
00:09:25da 25 anni, ho lavorato per Casey New Holland, conosco bene quando costa una macchina agricola,
00:09:31quindi 15 milioni di euro praticamente era troppo poco affinché delle aziende agricole
00:09:40potessero nascere. Il terzo asset fondamentale è l'industria, io spesso ricevo visite da
00:09:47parte di multinazionali come per esempio la Mondelisi che è Oreo, Philadelphia, Rizzi,
00:09:54Chipster, ogni volta chiedo sempre dove avete lo stabilimento, 9 volte su 10 lo stabilimento
00:10:01ce l'hanno al nord e quindi questo è un problema perché non si creano le condizioni
00:10:07affinché voi giovani possiate rimanere nel meridione d'Italia e non è possibile, non
00:10:14è concepibile, non è accettabile che la Federico II compie 800 anni di storia, che
00:10:20i nostri giovani continuino a laurearsi nelle nostre università e poi ci deve essere ancora
00:10:26questa fuga dei cervelli. Allora la politica ha il dovere di mettere in campo queste condizioni,
00:10:31è stato fatto qualcosa ancora troppo poco come il resto al sud, quindi anche il 50%
00:10:37di incentivi, di fondi affinché voi possiate aprire delle imprese al sud, ma ancora la
00:10:45creazione di questa ZES, di questa zona economica speciale che però non mi vede completamente
00:10:51d'accordo perché la ZES precedente si componeva in 8 regioni del meridione d'Italia però
00:10:57ognuna con le proprie caratteristiche quindi si doveva supportare un'area interna rispetto
00:11:03a un centro città, invece facendo una ZES unica la città di Napoli è uguale alla città
00:11:09di Chieti, chiaramente se tu in Abruzzo non hai le infrastrutture sicuramente un'azienda
00:11:16viene ad investire a Napoli e non nelle aree interne. Allora delle cose vanno modificate
00:11:21e la politica ha il dovere di intervenire affinché voi possiate anche andare all'estero
00:11:27però per fare esperienza, per arricchire il vostro bagaglio culturale dovete ritornare
00:11:33nuovamente al sud. Io ho girato molto per lavoro, al di là della politica ho vissuto
00:11:37tre anni e mezzo in Piemonte, in Emilia Romagna, sono stato in Belgio per l'azienda, poi ho
00:11:43deciso di ritornare per cercare di fare qualcosa per la mia terra e lo dobbiamo fare tutti
00:11:49quanti insieme perché ricordate, vado a concludere, che se non esiste il sud non esiste il nord
00:11:55e sicuramente non esisterà l'Italia intera. Allora ringraziamo l'onorevole Caramiello
00:12:07che ha sottolineato l'importanza che determinate risorse rimangono al sud e in questo caso
00:12:13la risorsa più importante è la risorsa umana data dei giovani con il loro background, con
00:12:18il loro profilo accademico, è sicuramente un ottimo esempio quello che ci dà nel quotidiano
00:12:26l'onorevole, cercando di superare quelli che sono tutti gli elementi negativi, abbiamo
00:12:30parlato anche della zessa unica, affinché si possa agevolare quello che può essere
00:12:36il substrato migliore per poter far rimanere i giovani nel sud Italia. Adesso facciamo
00:12:45una trasposizione dalla politica, passiamo alla storia. Abbiamo l'onore oggi di avere
00:12:50con noi il professor Conte, docente di storia contemporanea presso l'Università di Salerno.
00:13:00A lei professore vorrei fare una domanda che potrebbe sembrare un po' scontata, però mi
00:13:07rifaccio anche a quella che può essere un'interpretazione musicale di De Gregori relativamente alla
00:13:13storia, cioè cosa ha sbagliato la storia nel passato e cosa noi dobbiamo fare per eliminare
00:13:22quegli errori? E soprattutto, dato che la storia molto spesso noi sappiamo che si studia
00:13:28sui libri e si dice che la storia venga scritta dai vincitori, per lei cosa rappresentano
00:13:35le persone? E ritornando a De Gregori, al concetto che la storia siamo noi.
00:13:41Buonasera a tutti, grazie per l'accoglienza, siamo molto contenti. L'occasione per un'università
00:13:50meridionale di vivere e comunicare la propria esperienza all'interno delle istituzioni,
00:13:57per cui ringrazio dell'opportunità anche a nome del professor Gianfranco Macri, che
00:14:00è direttore del Dipartimento e che per motivi particolari non è riuscito a venire, ma era
00:14:08davvero molto contento di inviare i suoi saluti a tutti. Parto dalla considerazione
00:14:15iniziale che se ancora oggi parliamo di problemi rilevanti riguardanti il Sud, evidentemente
00:14:25questa storia qualche problema ce l'ha. Se immaginiamo che si inizia a parlare di questione
00:14:29meridionale già subito all'indomani dell'unità nazionale e che questo dibattito meridionalista
00:14:36è ricchissimo e vede tantissimi contributi e dura, potremmo dire ancora, fino agli anni
00:14:4480, poi dico perché a un certo punto subisce un rallentamento. Subisce un rallentamento
00:14:50senza che in realtà vengano meno i problemi per cui si dibatte e questi problemi arrivano
00:14:56fino a noi. Evidentemente, storicamente, questa storia che siamo noi è una storia
00:15:01fatta di molti problemi, evidentemente anche di scelte non completamente adeguate. Sicuramente
00:15:08in questi anni i passi compiuti sono tantissimi, è evidente che il mezzogiorno si è evoluto
00:15:14e lo sviluppo, per fortuna, ha riguardato anche il nostro mezzogiorno, però è evidente
00:15:21che continuiamo ad avere un gap, una differenza, un divario e basta a volte superare Roma per capire che c'è qualcosa che ci manca rispetto a chi vive a nord di Roma e, in modo particolare, voglio sottolineare un solo elemento, perché il tempo di esposizione è pochissimo e quindi vorrei andare per flash, in modo particolare le infrastrutture, perché è quello che noi al sud vediamo di più e immediatamente,
00:15:51prendere un autobus a sud di Roma è una cosa, prenderlo a nord è un'altra, usufruire soprattutto dei servizi sanitari è un dramma, noi parliamo di emigrazione giovanile ma dovremmo parlare di emigrazione sanitaria, di quanti meridionali ricorrono alle cure sanitarie al nord, continuano a esserci per molti aspetti due Italie
00:16:17ed evidentemente queste due Italie hanno un peso straordinario anche per i giovani nel momento in cui devono immaginare quale percorso intraprendere, non è solo dopo la laurea, una delle cose che tengo appunto a comunicare, noi università meridionali siamo in sofferenza da quando c'è il doppio ciclo universitario e come aveva anticipato il professore Viesti che lo disse subito in uno studio,
00:16:43le università meridionali sono condannate a diventare dei super licei e loro possono testimoniare che alla triennale abbiamo numeri soddisfacenti ma dalla magistrale in poi assistiamo già a questa emigrazione e ai nostri giovani non possiamo dire restate perché loro ci dicono andiamo lì non perché troviamo delle università più attrezzate o due docenti più bravi ma perché alla magistrale iniziamo ad avere opportunità, possibilità di contatti col mondo del lavoro
00:17:13opportunità di occupazione nettamente preferibili rispetto a quelle del sud e quindi evidentemente noi per primi come facciamo a dire di no rimanete e abbiamo un problema magistrale che sono in sempre maggiore sofferenza.
00:17:30Un altro problema che mi fa piacere molto concretamente è questo deficit di infrastrutture al sud. Noi siamo in una università che si trova a metà strada tra due capolughi di provincia che sono Salerno e Avellino.
00:17:45Lungo quest'asse una volta si chiamavano i due principati, Principato Citra e Principato Ultra. Tra queste due città ci sono rapporti da sempre per cui devo dire l'analisi non sarebbe stata difficile, è qualcosa che risale addirittura all'antichità.
00:18:05In più da quarant'anni c'è questa università che è tra le più importanti del mezzogiorno. Siamo oltre i 35.000 iscritti come studenti e con una popolazione provvisoria ogni giorno che è di migliaia di persone. Abbiamo altri attrattori importanti lungo quest'asse di collegamento.
00:18:27Abbiamo una bretella che è vergognosa, assolutamente insufficiente. Non abbiamo un collegamento ferroviario. Stiamo parlando di un binario unico. Noi facciamo gli atti di valutazione all'università ogni anno e ogni anno raccogliamo le richieste da parte degli studenti.
00:18:49Ogni anno, diciamo, nei nostri rapporti il problema principale sono collegamenti insufficienti perché tutto questo, l'unica possibilità, sono pochi autobus che passano orari spesso non utili e condizioni di viaggio che mi permetto di rappresentare a nome di tutti gli studenti che rappresentano davvero i principali motivi di insoddisfazione.
00:19:12I nostri studenti sono degli eroi ma già perché scelgono di sottoporsi a quello e la loro tenacia è testimoniata proprio dal fatto di affrontare questi disagi continuamente.
00:19:26Mi permetto anche di dire, ormai perché c'è una certa età, che ogni elezione regionale abbiamo i candidati di destra, sinistra e occidentale che arrivano e ci promettono finalmente il collegamento su strada ferrata con il campus. Ne sono passati parecchie. Abbiamo ascoltato tutti ma continuiamo a non avere il collegamento.
00:19:48Mi avvio anche io alla fine, è evidente che tutto questo si inserisce in un quadro generale che ormai da molti anni comporta anche tagli crescenti per i servizi pubblici ed è evidente che anche noi patriamo problemi di personale che è sempre più ridotto e condizioni sempre più displicite per svolgere la nostra attività.
00:20:14Chiudo con un riferimento all'area interna perché noi abbiamo la nostra magistrale che si chiama politica territoriale. Io insegno storia dell'identità territoriale per cui sulla nostra magistrale riflettiamo spesso anche e soprattutto sui temi delle aree interne.
00:20:28Questi problemi è evidente che si moltiplicano ancora di più per chi deve venire da Fisciano e viene da un piccolo paesino della provincia di Avellino, di Salerno perché evidentemente deve fare i primi esalti mortali dal piccolo paesino per raggiungere il suo capoluogo e poi affrontare la via Crucis per arrivare al campus.
00:20:48Mi permetto di segnalare come un po' le nostre riflessioni all'interno di questa magistrale, del nostro Ateneo, sono finalizzate soprattutto a rimarcare un dato che abbiamo scontato ma che in realtà è molto evidente.
00:21:06Noi abbiamo ancora fino al censimento del 1951 i nostri paesi che erano per l'80-90% con popolazione addetta all'agricoltura. Dal 1951 in poi si avvia un esodo rurale che in parte era comprensibile.
00:21:22Nessuno però immaginava che da quel 80-90% di addetti all'agricoltura oggi siamo a percentuali tra il 5 e il 10%. Cioè è avvenuto un disastro.
00:21:42Ora nei piccoli paesi delle aree interne è utile stare perché sono aree rurali e stiamo vicino alla campagna. Allora, turismo, tutte le attività, ma se non ricostruiamo, se non rimettiamo su perlomeno un 25-30% di persone addette all'agricoltura non c'è motivo per continuare a stare nei paesi.
00:22:04E allora mi permette di segnalarlo perché ho ascoltato con grande piacere quel progetto fatto, spero che altri ne sostengono. Altro elemento su cui abbiamo riflettuto, se nelle aree interne non riusciamo a garantire servizi, che almeno si paghino meno tassi.
00:22:23Defiscalità. Non conviene darci strade, farci portarci gli ospedali vicino, però perché a questo punto dobbiamo pagare le stesse tasse che paga chi invece è in città e usufruisce di questi servizi. Quella defiscalità potrebbe probabilmente essere utile anche per attrarre o convincere persone che a quel punto sono consapevole di non poter avere tutti i servizi che hanno chi vive nei centri abitati, nei centri urbani più importanti, però almeno paga meno tassi. Grazie.
00:22:54Ringraziamo il professore Conte. Diamo il benvenuto all'onorevole patriarca che ci ha raggiunto nella sala stampa.
00:23:06Da quello che abbiamo potuto ascoltare dal professore la questione meridionale è ancora attuale e ci sono seri problemi sia infrastrutturali sia logistici che non consentono un pieno sviluppo della realtà meridionale, soprattutto per quanto riguarda il settore accademico.
00:23:26Adesso passo la parola all'onorevole patriarca e mi riallaccio proprio a ciò che adesso ci ha detto il professore. Anche lei è un politico molto presente sul territorio, conosce molto bene la sua realtà.
00:23:46Volevo fare questa domanda. Il professore ci ha significato che abbiamo seri problemi a sud sotto il profilo infrastrutturale. La politica, cosa sta facendo allo stato attuale per migliorare questo gap negativo e per rendere un po' più agevole il sistema meridionale?
00:24:10Mi dispiace non essere stata in tempo, ma avevo in contemporanea l'evento di presentazione del rapporto CIDA-Censys sul ceto medio. Mi collego ad un po' di cose che secondo me possono anche interessare i ragazzi.
00:24:37La questione meridionale ho sentito gli ultimi scampoli dell'intervento del professore. È una questione non risolta, questo è vero. Quindi non è una questione determinata soltanto da una parte politica. È una questione che si porta negli anni, ognuno ha adottato delle sue ricette.
00:24:55Alcuni passi avanti sono stati fatti, altri non ci sono stati perché quando si è verificato uno stop, non è stato spesso uno stop in go, ma c'è stata una fase di stagnazione che ha determinato l'incancrenirsi di una serie di situazioni che ci siamo portate dietro.
00:25:10Il PNRR doveva essere la chiave di volta, cioè quello che poteva segnare l'inversione di tendenza, perché non soltanto per lo spirito stesso del PNRR, che era quello propriamente di superare le divergenze e quindi di riportare su un piano di parità territori, soggetti, aree e quant'altro,
00:25:36e che quindi si attannagliava nel migliore modo possibile per quella che per noi è considerata in termini un po' generalisti, però è l'unico modo per capirla, che noi chiamiamo la questione meridionale.
00:25:50Investe una serie di aspetti, una serie di fattori, una serie di arretratezze, di disorganizzazioni, di occasioni perdute, di strategie sbagliate, considerate che noi non abbiamo una banca del sud, o meglio non abbiamo una banca di primo livello del sud, dopo l'ingurgitamento del Banco di Napoli,
00:26:14chiamiamolo così, non mi viene un termine più adatto, è sparito l'unico grande gruppo bancario del sud del nostro paese, questo è anche un segnale importante di che cosa succede, di cosa è successo, di cosa si è determinato.
00:26:32Il PNRR doveva essere la nostra occasione per poter rilanciare tutto. Che cosa è stato? Al di là delle divisioni, al di là degli equilibri economici, di quanto ci spettava e quanto ci è stato dato, perché l'Italia ha avuto una determinata quota di PNRR proprio per il sud, a parte queste macro questioni, andiamo a vedere quelle che ci toccano nella vita quotidiana e quindi condizionano la vita di tutti quanti noi.
00:27:02Quando sono arrivato il professore parlava di una serie di problematiche quotidiane, che voi vivete da trasporti a sanità, alcune riguardano anche la vostra possibilità di usufruire del diritto allo studio in condizioni agevoli, sono tutte questioni organizzative locali, però sono quelle che determinano la percezione di tutti quanti noi di come si vive
00:27:32la capacità di investire su se stessi e sul territorio in cui ognuno vive. Stessa cosa è successa col PNRR, con la paura di non prendere i finanziamenti invece di utilizzare un approccio integrato e di dire questo è il territorio, queste sono le problematiche, questa è la visione di crescita globale e quindi di fare sistema in un'unica direzione, la paura di non riuscire a progettare e realizzare in tempi rapidi ci ha fatto.
00:28:02Abbiamo dovuto abdicare a quella che poteva essere una svolta per il nostro territorio e si sono chiamati i comuni e si è detto a ogni comune, ma tu che c'hai pronto? Apri il cassetto dei sogni singoli, attenzione, e vediamo, realizziamo, buttiamo dentro tutto.
00:28:20Che cosa ha determinato questo? Sicuramente qualche comune farà la vista ciclabile, qualcun altro realizzerà qualche progetto che aveva da tanto tempo da fare e non farà, quindi ci sarà un'utilità locale, circoscritta, sicuramente con un impatto positivo, ma i cui effetti iniziano e finiscono all'opera che si realizza perché non determina né una modifica strutturale di un assetto economico
00:28:48né una modifica strutturale di un assetto logistico né una modifica strutturale di quelli che sono gli asset strategici di un determinato territorio. Vi faccio un esempio, noi abbiamo un problema enorme di mobilità, soprattutto in una parte del nostro territorio che è la parte costiera.
00:29:06La campagna è fatta da due parti che si guardano al vicenda, la penisola sorrentina e l'area dei Campi Fegrei, due aree meravigliose, bellissime, fantastiche, con un problema comune, oltre alle peculiarità singole dei territori, che è la difficoltà di raggiungerle,
00:29:28in ragione di strade obbligate e volumi di traffico enormi. Nella zona dei Campi Fegrei questo elemento incide anche oggi su tutta una valutazione di sicurezza, di ragione del bradecismo e quant'altro, ma anche in una visione di prospettiva e di crescita di questi territori come polo turistico di attrazione primaria della nostra Regione.
00:29:54Perché non abbiamo pensato a una mobilità alternativa via mare, costruendo una serie di porti come se fossero delle fermate, come in piccolo c'è a Venezia e tu hai la possibilità sulla laguna di raggiungere le varie parti della città.
00:30:12Così si poteva realizzare da noi, tutta l'assa ecostiera trasformata con un investimento strutturale, globale, che significava posti di lavoro, porti recuperati, mezzi che ti permettevano una mobilità alternativa, quindi avevi un evento deflattivo della mobilità su gomma che rende impossibile o difficilissimo raggiungere alcuni territori.
00:30:36Questo che cosa significa? Vi faccio un esempio della penisola sorrentina. Dal periodo Covid ai giorni nostri, quando c'è un concorso per l'ospedale di Sorrento per medici o infermieri, nella maggior parte dei casi è deserto. Perché?
00:30:55Con un doppio danno, perché tu hai un territorio che d'estate ha una quantità di popolazione che è cento volte rispetto a quella invernale, quindi un afflusso turistico continuo, un'utenza enorme, una necessità di avere personale medico qualificato, i concorsi non rispondono a nessuno. Perché? Perché il costo della vita in quei territori è altissimo.
00:31:17La possibilità di raggiungere Sorrento, se tu vivi a Gragnano dove abito io, o a Nocera, o a Napoli, o in qualsiasi parte della nostra regione, ti richiede un tempo medio che è il triplo se non il quadruplo rispetto a qualsiasi altra distanza pari in chilometri.
00:31:39Quindi che cosa significa per un lavoratore? Costo maggiore, tempo utilizzato per nulla, cioè per stare fermo nel traffico per raggiungere il posto di lavoro. Quindi che fa? La persona desiste.
00:31:53Creare una mobilità alternativa aiutava anche in questo, quindi aveva dei riflessi su tutta un'altra serie di aspetti. Allora questa è la differenza tra progettare guardando con i paraocchi, perché tu vedi soltanto quello che ricade nel tuo ristretto ambito,
00:32:14e avere una visione progettuale più ampia con ricadute che riguardano non soltanto la vita dei singoli territori, ma hanno delle ricadute più ampie, creano un sistema che è da un lato un sistema territoriale che si organizza insieme, dall'altro un sistema economico nel quale si avvantaggia il singolo ma si avvantaggia tutta la comunità.
00:32:34La mancanza di questa visione comporta poi una serie di risultati a catena che determinano la incapacità dei nostri territori di superare quelli che sono i problemi latavici. Ve l'ho fatto con un esempio perché vi fa capire il danno che produce la progettazione sbagliata.
00:32:54Un altro problema grande che abbiamo è l'organizzazione, perché i servizi esistono, le norme a volte sono anche di più di quello che servirebbero, quando si passa dal dato teorico al dato pratico il livello organizzativo implode.
00:33:10Questo investe e ne sentiamo il dramma più grande in settori strategici come quello della sanità, perché un livello di disorganizzazione territoriale comporta parti del territorio scoperte dalla copertura sanitaria e quindi con ricadute sulla salute dei cittadini enormi.
00:33:36Quando parliamo, stessa cosa per il problema della mobilità, abbiamo dei ragazzi che per raggiungere l'università, e qui parliamo di diritto allo studio, devono affrontare difficoltà enormi, vi ha chiamati eroi.
00:33:51E' vero, nonostante è totalmente cambiato il nostro mondo, io sono figlia di una, mia mamma è stata nel mio comune, Gragnano, la prima donna ad iscriversi a medicina nel nostro comune e una delle motivazioni per le quali suo padre ha provato a dissuaderla, la prima era una donna non adatta a fare queste cose, una vita troppo sacrificata, fortunatamente il mondo è cambiato da questo punto di vista,
00:34:16era, ma tu per arrivare a Napoli, mia madre ogni mattina si svegliava alle 5, prendeva il treno, ci volevano ore per fare Gragnano-Napoli, ma a volte ti fermi e guardi un mondo in cui la tecnologia è super avanzata, l'intelligenza artificiale ha delle applicazioni notevoli, noi abbiamo ancora problemi per raggiungere dai luoghi di residenza all'università, è anche una questione di organizzazione, di investimento e di scelte strategiche di investimento.
00:34:47Detto questo, che cosa sta succedendo nella nostra società e che cosa dobbiamo fare noi politici?
00:34:57Allora, abbiamo assunto la consapevolezza che non basta la bacchetta magica o le migliori intenzioni possibili per risolvere i problemi, però una serie di strategie in campo sono state messe.
00:35:13Io sono una di quelle che ho accolto con grande favore l'istituzione della ZES unica, cioè la possibilità di dare alle nostre aree territoriali una serie di agevolazioni fiscali per chi investe nei nostri territori.
00:35:30Perché è una cosa importante? Perché la ZES unica può essere una locomotiva per tutto il sud, perché se noi pensiamo che si salva una comunità e quella a fianco non si salva, abbiamo fallito in partenza.
00:35:41Come c'è una questione meridionale? Così dalla questione meridionale si esce insieme, se il sud impara a fare sistema. Qualcuno parlava di macro-regione, a me piace parlare di capacità di collaborare insieme, di condividere gli obiettivi e di muoversi in direzioni condunte.
00:36:00Allora la ZES è un indicatore di questa possibilità, secondo me è una grande occasione, poi sta a noi riuscire o meno a sfruttarla. Certo a monte vanno individuati sempre gli asset strategici su cui investire.
00:36:14Quando hai una questione meridionale che riguarda economia, riguarda territorio, riguarda infrastrutture, riguarda inevitabilmente i colpi peggiori sono su chi rappresenta la parte più fragile, prima di tutto i giovani.
00:36:38Perché se noi non creiamo delle condizioni di vivibilità tali per cui riuscite a fare tutto quello che dovete fare per aumentare le vostre capacità, le vostre competenze e quindi proiettarvi nel mondo futuro nelle migliori condizioni possibili, noi abbiamo fatto un danno non soltanto a voi singoli ma a tutta la società in divenire.
00:36:59Quindi l'investimento strategico di qualsiasi parte politica che governa il paese deve essere sempre quella di garantire ai giovani le migliori condizioni possibili per aumentare le proprie competenze e per un domani riuscire a trovare le migliori condizioni possibili di lavoro.
00:37:17Nel rapporto del census che ho analizzato prima c'è un passaggio che parla della crisi del ceto medio e la concentra su come è cambiato l'investimento delle famiglie sui figli.
00:37:31L'investimento delle famiglie sui figli è cambiato nel senso di garantire la migliore istruzione possibile in modo tale che poi vadano fuori a lavorare.
00:37:42C'è cambiata una prospettiva che è devastante per me che l'ho letta, non solo come parte politica ma come madre. Una volta l'obiettivo era formare le migliori menti e agevolarci del contributo che potevano dare nei nostri territori, cioè mantenere nei nostri territori le nostre migliori potenzialità.
00:38:08Oggi penso che capita ancora di più a voi di verificare quanti ragazzi vanno fuori. E purtroppo non è che vanno fuori, acquisiscono altre competenze e tornano. Vanno fuori e rimangono fuori.
00:38:23Ed è un impoverimento per noi, un impoverimento per la nostra società, è una mancanza di attrattiva come mercato del lavoro che noi oggi paghiamo e paghiamo a caro prezzo.
00:38:36Su questi aspetti bisogna intervenire. Bisogna intervenire ricreando delle condizioni di attrattività del nostro mercato del lavoro, superando una serie di problematiche che ci portiamo dietro da troppo tempo.
00:38:54Io sono stata con la Commissione Affari Sociali, poi chiudo, in Inghilterra ad incontrare il nostro corrispondente. Abbiamo incontrato le associazioni di medici italiani che lavorano in Inghilterra, che lavorano a Londra.
00:39:09La domanda che noi gli abbiamo fatto è perché non sono tornati? La risposta non è stata quella che ognuno di noi immagina più evidente, cioè perché qua guadagniamo di più, perché lì il costo della vita è anche molto più alto rispetto che da noi.
00:39:25E' vero che guadagniamo di più, ma per mantenerci dobbiamo anche spendere di più. Noi rimaniamo qui perché l'accesso alla professione e alla crescita professionale è esclusivamente legato al merito.
00:39:42Se io sono il più bravo, faccio il capo. Se io sono meno bravo, occupo la posizione che mi spetta rispetto al mio impegno e le mie capacità. In Italia questo non succede.
00:39:53Purtroppo nel settore pubblico, nel settore privato, nell'università, dovunque, spesso ancora paghiamo retaggi di baronie raccomandazioni, amicizie e quant'altro che blocca il nostro sistema di crescita e determina una maggiore attrattività di altri mercati.
00:40:13Vi ho portato l'esempio nel settore sanitario, ma questo riguarda tutti i settori occupazionali. Quindi non è soltanto il mio lavoro viene pagato meglio, perché non sempre i lavori in Italia non vengono pagati,
00:40:28e poi l'equiparazione di quanto il salario può incidere sulla scelta di un lavoratore comporta una serie di valori ulteriori, ma perché le cose funzionano meglio.
00:40:42Allora, recuperiamo le competenze, recuperiamo la meritocrazia, creiamo noi parte politica le condizioni per rendere il nostro mercato di lavoro più facile da essere avvicinato, garantendo regole certe e creando nuove occasioni di lavoro.
00:41:00Oggi ci sono nuovi mercati da esplorare, l'Italia deve essere pronta. Una serie di azioni di questo governo di agevolazione alle imprese è proprio in questa direzione.
00:41:12Fortunatamente abbiamo avuto un incremento dei livelli di occupazione, dell'incremento dei salari, dell'incremento dei contratti a tempo indeterminato. Questo non è la soluzione del problema, questo è un passo che indica che si sta muovendo in una direzione giusta.
00:41:35Avete parlato anche di aree interne. Penso che ne ha parlato Alessandro molto, quindi non mi trattengo su questa cosa. Però io posso dire che non è solo la defiscalizzazione la risposta, se la defiscalizzazione significa la rinuncia, perché io soltanto perché abito in un'area interna non devo per forza rinunciare a una serie di infrastrutture, che non sono per forza solo gli ospedali,
00:42:00ma andare a capire qual è la vera vocazione di alcuni territori e investire su quelle vocazioni. Penso ai comuni più piccoli che hanno avuto la capacità di usare cose dagli alberghi diffusi a tutta un'altra serie di esperienze imprenditoriali che si sono rilevate importanti e che hanno determinato la nascita di nuovi mercati, di nuove offerte, di nuove capacità imprenditoriali.
00:42:27Allora anche su questo l'aiuto che potremmo dare è dare un contributo a chi ha la capacità in certe aree territoriali di inventarsi anche nuovi sistemi imprenditoriali. Grazie.
00:42:38Io purtroppo non posso rimanere perché ho altre due iniziative contemporaneamente. Vi saluto, ringrazio tutti quanti voi, mi fa piacere vedere Martina, ho fatto con lei anche un incontro importante all'università, quindi speriamo di poter continuare a collaborare. Grazie.
00:42:56Ringraziamo l'onorevole Patriarca per il suo contributo. Sicuramente è emerso ed è importante l'invito che ha fatto ai politici e soprattutto alle istituzioni affinché si punti sulla solidarietà, a fare sistema, abbandonando quelli che sono i meri individualismi.
00:43:13Procediamo questo appuntamento passando adesso la parola alla parte giovane, cioè la parte importante di questa giornata. Iniziamo col dottor Gerardo Villari, il quale è laureato in politiche territoriali e cooperazione internazionale.
00:43:34Allora, la domanda che le faccio è proprio in funzione dello status che lei sta vivendo da neolaureato. Vorrei sapere quali opportunità ci sono per un neolaureato nel Meridione e che tipo di prospettive lei ambisce con gli studi e con il background accademico che ha.
00:44:04Che ha svolto soprattutto in considerazione dell'investimento che è stato fatto verso di lei come tanti giovani da parte delle proprie famiglie.
00:44:14Grazie per la parola e grazie a tutti soprattutto per l'invito, perché dare una testimonianza di che cosa significa essere giovane del sud Italia, ma voglio parlare del mio caso specifico, giovane di un'area interna del sud Italia.
00:44:30Perché io vengo da Polla, che è un piccolo paesino del Vallo di Diano, in provincia di Salerno, oggetto della strategia SNAI dello Stato.
00:44:40Essere giovane del sud Italia è una sfida difficile, complessa, però anche molto interessante.
00:44:47È interessante perché mi ritengo fortunato, perché ho avuto un'ottima formazione, l'università di Salerno garantisce veramente una formazione di alta qualità e su questo mi sento di essere testimone.
00:44:58Però dall'altro mi ritengo fortunato perché sono anche testimone di quello che succede nella mia area e vedo che molti giovani, a causa della mancanza di opportunità lavorative concrete,
00:45:11di un deficit di infrastrutture, di lontananza dei principali centri culturali o dei principali servizi sociosanitari, vedo che questo genera delle problematiche.
00:45:21E queste problematiche quali sono? Sono la disoccupazione o l'inoccupazione? Sono le marginazioni?
00:45:28Ed è anche la dispersione scolastica, perché nelle aree interne come il Vallo di Diano la dispersione scolastica è ancora presente.
00:45:35Questo che cosa significa? Perché abbiamo bisogno di modelli di sviluppo differenti.
00:45:40Io come giovane vorrei rilanciare il mio territorio e lo vorrei rilanciare insieme ai miei compagni, ne discuto tutti i giorni nel mio paese, ne discuto all'università
00:45:48e come vuole fare anche questo intergruppo parlamentare.
00:45:53E come lo facciamo? Prima di tutto non con la strategia SNAI, perché da noi è stata inefficace.
00:46:00E non lo facciamo nemmeno con i fondi del PNRR, perché sono state le soluzioni isolate e molto spesso estemporane.
00:46:07Quindi come lo facciamo? Con un modello di sviluppo differente.
00:46:10La politica ha sempre cercato di attribuire un modello di sviluppo che nasce nel nord Italia,
00:46:17che punta molto sul settore industriale e adesso sul settore terziario.
00:46:21E nella storia le migrazioni dal sud Italia sono sempre state attratte dai principali poli industriali e culturali
00:46:29o in generale di intrattenimento, che sono presenti nel nord Italia ma anche nel centro-nord Europa.
00:46:34In un mio scritto, Gli occhi del sud, quello che dicevo principalmente è che possiamo fare un paragone
00:46:41tra le relazioni internazionali per la cooperazione allo sviluppo e il rapporto tra nord e sud Italia.
00:46:46Cerchiamo sempre di impiantare, di esportare un modello di sviluppo che è esogeno,
00:46:50che non tiene conto delle specificità e delle caratteristiche autoctone del territorio.
00:46:55Pertanto noi del sud, noi del meridione, abbiamo bisogno di un sviluppo che nasca dal basso,
00:46:59che nasca dai nostri territori e che tenga conto delle specificità autoctone del territorio.
00:47:05Che cosa significa? Significa agricoltura, significa turismo e significa soprattutto
00:47:11tener conto della voce dei giovani, che sia uno sviluppo partecipato,
00:47:15perché noi non siamo solamente il futuro della nazione.
00:47:18Noi siamo anche coloro che possiedono le capacità, la cultura, ma anche le competenze professionali
00:47:24per rilanciare il nostro territorio, per partecipare a uno sviluppo che sia concreto, che abbia dei risultati.
00:47:29Mi avvio alle conclusioni per lasciare spazio anche agli altri.
00:47:33Tra le varie misure ultime del Governo c'è stato questo incentivo per le aziende
00:47:39di assumere a temi determinati i giovani. Io penso che questo non sia abbastanza.
00:47:44Non sia abbastanza perché nessuna azienda penserebbe di assumere un giovane
00:47:48senza prima un percorso di professionalizzazione di questo giovane.
00:47:53Penso che non sia abbastanza perché abbiamo bisogno di una intermediazione graduale
00:47:57di inserimento nel lavoro, perché c'è una spaccatura totale tra i giovani e il lavoro.
00:48:04Parlo del mio esempio. Mi sono laureato con 110 e l'ho, dimensione accademica, a luglio.
00:48:09E non lo dico per bantarmi assolutamente, lo dico per fare un esempio.
00:48:12Siamo adesso a maggio dell'anno successivo e ancora non sono prettamente occupato.
00:48:17Anzi, continuo a fare formazione per cercare di garantirmi opportunità migliori.
00:48:22Questo che cosa significa? Che abbiamo bisogno di misure intermedie,
00:48:24ad esempio dei tirocini salariati, che diano la possibilità di inserirci gradualmente,
00:48:30di sostenerci nel nostro percorso di inserimento e di professionalizzazione all'interno delle aziende.
00:48:38Concludo con un invito a questo intergruppo parlamentare,
00:48:44un auspicio che trovi la soluzione per rilanciare e far partecipare noi giovani
00:48:49all'interno della professionalizzazione, all'interno della crescita e dello sviluppo del Meridione,
00:48:52soprattutto delle aree interne che non devono essere assolutamente dimenticate.
00:48:57E lo faccio ovviamente offrendo la mia collaborazione, non solo quanto studente e come giovane,
00:49:02ma anche come membro del Dipartimento di Scienze Politiche di Salerno,
00:49:05che cerca con il suo lavoro di dare le soluzioni o di aiutare a trovare delle soluzioni alla politica,
00:49:11in generale al governo, all'economia, alla società e alla cultura.
00:49:16Grazie a tutti.
00:49:18Ringraziamo il dottor Villari.
00:49:23Mi ha colpito principalmente un'espressione che ha utilizzato il dottore.
00:49:30Vorrei rilanciare il mio territorio insieme ai miei compagni.
00:49:35Questa è un'espressione bellissima, di grande solidarietà, di grande entusiasmo
00:49:40e un bel monito per il futuro.
00:49:42Adesso, rimanendo sempre in tema giovani, passo la parola a Martina Pepe.
00:49:49Lei è studentessa di Scienze Politiche all'Università di Salerno.
00:49:54A Martina, da giovane meridionale in formazione, molto attiva sul territorio anch'essa,
00:50:02le chiedo quali sono le prospettive per il futuro
00:50:06e cosa la spinge a rimanere ancora nel Sud Italia, nel Meridione, a combattere.
00:50:13Grazie per Luigi.
00:50:15Innanzitutto, buonasera a tutti.
00:50:17Voglio fare alcuni ringraziamenti.
00:50:20Voglio ringraziare l'intero Intergruppo Sviluppo Sud, a te Alessandro,
00:50:24per averci dato l'opportunità di essere qui oggi.
00:50:27E voglio ringraziare il Dipartimento di Scienze Politiche
00:50:31per aver collaborato con noi in questo evento.
00:50:33Ringrazio il Professore Macri e ringrazio il Professore Conte.
00:50:37E ringrazio anche te, Gerardo, che hai accettato di parlare qui oggi con noi.
00:50:40Oggi ci ritroviamo a parlare di tematiche importanti.
00:50:44Mi ricollego subito alla tua domanda. Quali sono le mie aspettative?
00:50:48La mia aspettativa principale, innanzitutto, è che ci venga riconosciuto il potenziale che abbiamo noi al Sud.
00:50:58C'è un potenziale fatto di giovani talentuosi, di una grande ricchezza culturale, di grande risorse.
00:51:05Io sogno un Sud in cui restare e studiare non significa accontentarsi,
00:51:12ma significa, in qualche modo, scegliere consapevolmente di costruire.
00:51:18Come hai detto tu, io mi sono sempre impegnata sul territorio,
00:51:22invesso sul territorio per desiderio di riscatto, per un senso di riscatto,
00:51:26ma soprattutto di contribuire al cambiamento e non subirlo da lontano.
00:51:32Noi oggi abbiamo parlato di una tematica importante, quella della fuga dei cervelli.
00:51:37Ogni anno migliaia di ragazzi e ragazze lasciano il Sud, purtroppo.
00:51:42Chi per lavorare, chi per studiare, chi per trovare nuove opportunità.
00:51:48Ma questa problematica vediamo che sta diventando troppo una necessità.
00:51:54Le università del Sud hanno un grande potenziale, hanno un grande valore,
00:52:01però purtroppo faticano a competere con le università e gli Atenei del Nord e del Centro Nord,
00:52:07perché magari lì arrivano più risorse, ci sono più sbocchi lavorativi,
00:52:12e noi dobbiamo competere con questa problematica.
00:52:16E purtroppo molti ragazzi lasciano il Sud anche per trovare più occupazione giovanile.
00:52:24In questo contesto permettetemi di dire due parole sulla tematica dell'autonomia differenziata.
00:52:33Noi abbiamo fatto un evento all'università, è un tema che mi sta a cuore,
00:52:37perché questa legge se verrà approvata senza correttivi,
00:52:42per me sarà una legge che porterà disuguaglianze per il Sud, e dobbiamo dircelo.
00:52:49Avremo un Paese a due velocità, purtroppo, che non possiamo assolutamente permetterci.
00:52:58La politica ha il dovere morale di impegnarsi e non chiudere gli occhi su ciò che accade al Sud.
00:53:07Noi giovani semplicemente chiediamo di avere le stesse opportunità,
00:53:12chiediamo di poter restare nel nostro territorio e poter investire e contribuire al cambiamento.
00:53:20Grazie.
00:53:22Ringraziamo Martina Pipe, anche in questo caso mi ha colpito in particolar modo un'espressione che ho utilizzato,
00:53:30cioè che bisogni giovani devono contribuire al cambiamento e non subirlo.
00:53:36Adesso passo nuovamente la parola all'On. Caramiello per le conclusioni,
00:53:41quale presidente dell'intergruppo parlamentare Sviluppo Sud e Isole Minori.
00:53:48Sarò telegrafico, tanti spunti interessanti, partendo dalle infrastrutture, dalla mobilità e dai collegamenti.
00:53:59Insieme al sottosegretario Tullio Ferrante, che è un'altra forza politica, della forza politica di Annarita Patriarca,
00:54:08stiamo lavorando al cosiddetto lotto zero.
00:54:12Il lotto zero è questa tratta di circa 50 chilometri, un altro hub ferroviario come a Fragola,
00:54:20che va a collegare proprio Avellino a Salerno nei pressi poi dell'Università di Fisciano.
00:54:25Ho avuto contatti con RFI, con Rete Ferroviaria Italiana,
00:54:30la quale mi ha detto che c'era un problema progettuale su quella linea e che quindi andava rifatto.
00:54:35Però stiamo sollecitando affinché, quindi proprio dare una risposta a quel territorio,
00:54:41per cercare di collegare e quindi creare un nuovo hub affinché voi giovani possiate arrivare all'università in maniera più agevole.
00:54:49Quindi è un lavoro che stiamo facendo.
00:54:51Purtroppo un'altra cosa che non ha funzionato nel tempo, ma penso che voi l'avete sentito qualche volta, è il metro del mare.
00:54:59Io sono di Portici, quando ero ragazzo per andare a Sorrento e per evitare tutto il traffico della costiera,
00:55:08prendevo il metro del mare a Portici e si faceva tutte le fermate Torre del Greco, Torre Annunziato,
00:55:13quindi tutti i porticcioli fino ad arrivare a Sorrento e poi tornare indietro.
00:55:16Purtroppo non è mai decollato quel servizio che secondo me funzionava anche bene per evitare quindi tutto il traffico della costiera
00:55:25e andrebbe rilanciato facendo un'ottima operazione di marketing perché eravamo in 10-15 il sabato per andare al mare,
00:55:34ma potrebbe essere utilizzato giornalmente se però ci fosse domanda e offerta,
00:55:39altrimenti con i costi energetici, con i costi del diesel, della benzina, praticamente le compagnie di navigazione non reggono e non possono andare.
00:55:49Siamo sui trasporti, ripeto, vengo da Portici, oggi paradossalmente la Napoli-Portici, la linea storica del 1839,
00:55:58funziona meglio, per esempio, della circunvesuviana che è considerata la linea peggiore d'Italia,
00:56:03quindi anche su quella della Napoli-Sorrento ci sono cresciuto quando andavo con la circunvesuviana.
00:56:10Speriamo, con la nuova giunta regionale, di intervenire fattivamente su quella linea, cioè sulla circunvesuviana,
00:56:16per renderla una linea agevole per voi studenti.
00:56:21Le aree interne, potrei parlare per ore degli incentivi, abbiamo approvato una mozione all'unanimità,
00:56:28case a un euro, quindi molti comuni lo fanno affinché si cerchi di ripopolare quelle aree ormai spopolate.
00:56:38Fare in modo che i giovani e i meno giovani possano rimanere, Tenerife è un portofranco,
00:56:44molti vanno a vivere lì perché pagano meno tasse e quindi la pensione è quasi totale rispetto alle tasse,
00:56:50dobbiamo fare in modo che anche in Italia si possano pagare meno tasse e rimanere quindi in questi territori.
00:56:58Sull'agricoltura, io girando sono stato in un piccolo comune dell'Abruzzo, si chiama Doiola,
00:57:03280 abitanti per 12 chilometri quadri in provincia di Chieti.
00:57:08Il sindaco, un eroe perché un sindaco di un comune di 280 abitanti non guadagna nulla,
00:57:13tant'è che il pomeriggio lui apre il suo mobilificio per vivere,
00:57:17dice che è onorevole 960 ettari di terreno e non so a chi darli,
00:57:22di proprietà comunale che potrebbe essere messa al sistema, quindi coltivati, ma non ci sono più cittadini.
00:57:30Allora dobbiamo fare in modo di mettere in campo quelle azioni affinché si possa vivere in quelle aree e non andare via.
00:57:36L'intergruppo è a vostra disposizione, io ho incontrato il ministro Musumeci su una proposta di legge
00:57:44perché io voglio farvi capire a volte come, diceva Ted Zeglio, abbiamo fatto l'Italia e dobbiamo fare gli italiani,
00:57:51subito dopo l'unità d'Italia nel 1860, poi parlate con me che sono meridionale e meridionalista,
00:57:57non entro poi nel merito di essere borbonico o meno, ma sono borbonico in linea di principio di un sistema
00:58:02che nel 1856 era la terza potenza d'Europa dietro Francia ed Inghilterra,
00:58:10avevamo tantissimi opifici, Pietrassa dava lavoro a 1.050 dipendenti, i canteri di Castellammare,
00:58:17le ferriere del Mongiana, in Calabria potrei continuare tantissimo.
00:58:22Allora partiamo da quello che avevamo, mettiamo a sistema quello che abbiamo anche in termini turistici,
00:58:28abbiamo tantissime bellezze, io provengo dal Miglio d'Oro, all'interno della Cappella Reale della Regia di Portici,
00:58:36c'è l'organo suonato da Mozart quando venne 14enne a soggiornare gli ospiti di Ferdinand e Carolina e nessuno lo sa.
00:58:45Io poi vado a Bruxelles al Parlamento Europeo, volutamente lo faccio ogni volta che ci vado,
00:58:50vado al centro città e vedo questo puttino di 30 centimetri che fa la pipì e centinaia di turisti che fanno le fotografie.
00:58:55Allora c'è qualcosa che non funziona, forse sbagliamo qualcosa, come possiamo vendere le nostre bellezze?
00:59:03Incontrai Musumeci per una proposta di legge.
00:59:05Oggi se malauguratamente dovesse eruttare il Vesuvio ho i campi Flegrei, 600.000 vesuviani e 500.000 Flegrei.
00:59:14Fermatevi che sono due caldere diversi, due vulcani diversi, quindi non c'è stata mai simultaneità nelle eruzioni.
00:59:20Io che vengo da Portici dovrei essere deportato, dico io volutamente questa parola, in un luogo imprecisato del Piemonte.
00:59:27Quando invece si potrebbe andare a ripopolare le aree interne e trasformiamo un'emergenza in un'opportunità.
00:59:34Perché devo andare a mille chilometri di distanza quando c'è l'Est Beneventano, il Casertano, la Vellinese, il Salernitano,
00:59:41che potrebbe accogliermi a 50 chilometri dal vulcano?
00:59:44E allora mi ho parlato con Musumeci, che lui è etneo, quindi già pure lui vive sotto un vulcano,
00:59:51ha trovato una proposta di buon senso, il prossimo incontro sarà fatto con Ciciliano,
00:59:56fuori capo del Dipartimento della Protezione Civile, per verificare la fattibilità tecnica.
01:00:01Ma già vi dico che una fondazione che si chiama Convivenza Vesuvio ha effettuato un censimento
01:00:07di tutti gli alloggi già disponibili, vuoti, nelle aree interne, e sono 165.000 alloggi solo in Campania,
01:00:16mentre in Abruzzo sono 346.000 alloggi vuoti, che potremmo mettere a patrimonio, a sistema,
01:00:22e così le persone che vanno a vivere incominciano a pagare le tasse, l'IRPEF, l'IMU, l'Atari,
01:00:28quindi pagando le tasse creiamo sviluppo su quel territorio, poi a quel punto si possono offrire servizi
01:00:33e si vanno a costruire infrastrutture.
01:00:37Allora questo è il cambio di paradigma e di narrazione che noi del Sud dobbiamo fare pensando al nostro territorio.
01:00:44Ho apprezzato molto gli interventi dei due giovani, quindi creiamo la ventissima commissione,
01:00:50ho bisogno di voi, ho bisogno di raccogliere le vostre esigenze, le vostre richieste, le vostre proposte,
01:00:55perché abbiamo più di vent'anni di differenza, però quello che ho fatto io vent'anni fa,
01:01:04io sono forse uno degli ultimi fortunati, perché nel 99 vinsi una borsa di studio
01:01:11e mi pagavano 1.300.000 lire al mese, quindi mi pagavano per seguire io i corsi,
01:01:16e poi contratto, formazione e lavoro 24 mesi, dopo quello poi fui assunto a tempo indeterminato,
01:01:22poi naccono i Cococò, Cocopro eccetera, quindi tutto il precariato che purtroppo ancora oggi abbiamo.
01:01:30Allora noi nel meridione siamo resilienti, nelle difficoltà riusciamo sempre a venire fuori,
01:01:37ad emergere e lo dobbiamo fare tutti insieme, quindi contate su di me, contate su questo intergruppo trasversale,
01:01:45perché uniti siamo più forti e andiamo più lontano. Grazie.
01:01:52Ringrazio di cuore tutti gli intervenuti per la qualità e la profondità degli interventi
01:01:59e auguro a tutti buon lavoro e buon cammino verso un mezzogiorno che non arretra ma rilancia.
01:02:06Buona serata a tutti e grazie per essere venuti.

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