Sospiro di sollievo per i 42 lavoratori della ex discarica di Malagrotta. Dopo settimane di incertezza, la manutenzione del sito riprende e i licenziamenti vengono bloccati. È stato siglato un accordo tra il commissario unico e l’amministrazione giudiziaria della E. Giovi, società che gestiva il sito, per garantire la continuità operativa e occupazionale.
Due settimane fa, gli impianti erano stati fermati e il personale sospeso, con stop alla retribuzione. La società, in difficoltà economiche, li considerava in esubero. Ora, con il ‘distacco di fatto’ verso la nuova società incaricata, Ecoopera, si apre una fase di transizione sotto la direzione del commissario.
Il biogas e il percolato verranno nuovamente estratti e trattati. Operazioni fondamentali per la sicurezza ambientale: il biogas alimenta ancora un impianto, mentre il percolato deve essere rimosso per evitare contaminazioni.
Oltre a questo, sono necessari continui interventi su tubazioni e pozzi, la sistemazione del verde e la manutenzione delle strade su oltre 200 ettari. Secondo i sindacati, la fase post bonifica durerà almeno vent’anni e richiederà manodopera specializzata.
“È un primo risultato, ma bisogna garantire subito il pagamento delle retribuzioni arretrate e pianificare il futuro”, commentano Fit-Cisl e i presidenti dei municipi XI e XII. La bonifica della discarica più grande d’Europa, per ora, può proseguire. Ma la partita occupazionale è ancora tutta aperta.