Si allarga lo scandalo sull’ambulatorio estetico abusivo nel quartiere Primavalle, a Roma. Dopo la morte per liposuzione della 46enne Ana Sergia Alcivar Chenche, si scopre che anche Olivia Buldrini, assistente del falso chirurgo José Lizarraga Picciotti, operava senza alcuna abilitazione. Ora la procura indaga su di lei per esercizio abusivo della professione medica. La Buldrini, semplice informatrice farmaceutica, si presentava come dottoressa, prescriveva farmaci usando timbri falsi e praticava interventi chirurgici in studio e persino a domicilio. Una sua paziente, operata al seno, ha rischiato gravi conseguenze e si è salvata solo grazie all’intervento di un vero chirurgo plastico. La finta dottoressa distribuiva biglietti da visita e aveva legami anche con altri casi di malasanità, tra cui la morte di Simonetta Kalfus. L’indagine coinvolge una rete più ampia di soggetti attivi nel mercato nero della chirurgia estetica, che ora finisce nel mirino della magistratura.