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  • 05/07/2025
MILANO (ITALPRESS) - Le nuove frontiere dei trapianti e della chirurgia oncologica mini-invasiva: sono i temi della sessantesima puntata di Medicina Top. Marco Klinger intervista Paolo Rigotti, professore di Chirurgia Generale all'Università Vita-Salute San Raffaele e responsabile dell’equipe chirurgica incaricata degli interventi di trapianto; Pierenrico Marchesa, specialista in Chirurgia Generale e in Microchirurgia e Chirurgia Sperimentale. In studio anche Monica Re, fondatrice di Studio Re Media Relations.
fsc/gsl

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Trascrizione
00:00Buongiorno a tutti e benvenuti da Marco Klinger alla nuova puntata di Medicina Top, i grandi
00:15temi della salute spiegati dagli esperti più autorevoli. Oggi infatti avremo come ospiti
00:20il professor Paolo Rigotti del San Raffaele di Milano, con cui parleremo di trapianti,
00:25il professor Piero Enrico Marchesa dell'ospedale Civico di Palermo, che ci spiegherà le nuove
00:30frontiere della chirurgia oncologica e per finire Monica Re, grande esperta di comunicazione,
00:35marketing e anche scrittrice. Iniziamo subito con il primo ospite, via servizio suo professor Rigotti.
00:44In Italia i trapianti d'organo sono una realtà consolidata e un punto di eccellenza del Servizio
00:50Sanitario Nazionale. L'attività è coordinata dal Centro Nazionale Trapianti e si basa sulla
00:56solidarietà dei donatori e sull'efficienza delle strutture sanitarie coinvolte. Ogni anno migliaia
01:02di pazienti ricevono una nuova possibilità di vita grazie alla donazione di cuore, fegato,
01:07polmoni, reni e pancreas. Il trapianto di rene è il più comune nel nostro paese e rappresenta circa
01:14la metà di tutti i trapianti effettuati. È destinato principalmente ai pazienti affetti
01:19da insufficienza renale cronica terminale che altrimenti sarebbero costretti alla dialisi.
01:24Grazie al trapianto migliora la qualità e aspettativa di vita. Il trapianto combinato
01:29di rene e pancreas permette di correggere contemporaneamente sia il diabete sia l'insufficienza
01:35renale riducendo il rischio di complicanze legate al diabete. La disponibilità di organi rimane un
01:42fattore critico al momento insuperabile. Nel nostro paese infatti non è possibile utilizzare organi
01:48di animale per effettuare trapianti.
01:55Paolo Rigotti è professore straordinario di chirurgia generale dell'Università Vita e Salute
01:59San Raffaele. È responsabile dell'equipe chirurgica incaricata degli interventi di trapianto.
02:05È stato professore ordinario di chirurgia generale dell'Università di Padova e direttore
02:09dell'unità operativa complessa di chirurgia dei trapianti di rene e pancreas dell'azienda
02:14ospedaliera Università di Padova. In Italia quando si dice trapianto di rene e di rene
02:20e pancreas si dice Paolo Rigotti praticamente. Sono molto onorato di averti qui. Benvenuto
02:25Paolo a Medicina Top.
02:26Grazie, grazie dell'invito, grazie della presentazione e buongiorno a tutti.
02:31Quali sono stati i momenti più significativi della tua carriera pur avendo eseguito a Padova
02:38oltre 3.000 trapianti di rene e rene e pancreas presso la tua unità operativa?
02:44Sì, io ho iniziato negli Stati Uniti a Houston con una fellowship sui trapianti dove ho imparato
02:50appunto il trapianto renale a quei tempi, parliamo di un po' di anni fa.
02:55Un po' di anni fa, sì, esatto. I trapianti c'erano alcuni centri in Italia che li facevano
03:01però sicuramente eravamo indietro rispetto agli Stati Uniti sia come numeri che come anche
03:08qualità. Poi nell'88 sono iniziato a Padova invece l'attività di trapianto di rene e di
03:15pancreas. C'è stata una crescita progressiva ma molto importante nei numeri. Se posso fare
03:26un esempio? Ci abbiamo messo 19 anni a fare i primi 1.000 trapianti, 9 anni a fare i secondi
03:34mille e 6 anni a fare i primi. La crescita geometrica praticamente. Poi ci sono vari momenti
03:42importanti in cui abbiamo fatto il primo trapianto di rene e pancreas, il primo trapianto di doppio
03:48rene che ci ha permesso di utilizzare i donatori anziani. Quindi hai tanti step, pietre miliare
03:55nella tua carriera. E poi adesso l'ultima è invece il passaggio al San Raffaele. San Raffaele
04:03si era fermato nell'attività perché non c'era, mancava il chirurgo esperto di trapianti e adesso
04:10sono arrivato io e abbiamo ripreso direi anche molto bene perché i numeri sono molto buoni.
04:16Immagino. Senti Paolo, qual è il paziente tipo candidato a un trapianto di rene? Se si può definire
04:21cosa cos'è? Sì, è il paziente con insufficienza renale cronica in cui i reni non riescono più
04:28a depurare l'organismo e questo paziente ha bisogno quindi di un trattamento sostitutivo
04:36che può essere la dialisi, l'emodialisi o la dialisi peritoneale o il trapianto. Ecco, va detto
04:45che non è necessario che il paziente prima faccia la dialisi, poi il trapianto. Si può anche
04:50fare subito il trapianto e non fare la dialisi, anzi è un vantaggio anche dal punto di vista
04:57clinico. Ecco, ci tengo a sottolineare che le malattie renali che portano all'insufficienza
05:05renale cronica, ci sono delle malattie renali specifiche del rene ma ci sono poi delle malattie
05:11sistemiche anche molto frequenti che coinvolgono il rene, per esempio l'ipertensione o il diabete
05:18e qui è fondamentale il controllo di queste malattie per non sviluppare l'insufficienza
05:24renale. Quindi ecco, questa è una cosa che...
05:27Baolo, ascolta, nel 2024 avevo letto, verso la fine del 2024, che negli Stati Uniti era
05:33stato eseguito uno xenotrapianto che in Italia però invece vietato. Tu pensi che sia una cosa
05:38che possa avere un futuro? Beh, lo xenotrapianto è...
05:42Che però è spiegare ai nostri amici a casa è il trapianto di un organo che non è un organo umano.
05:47Sì, è una specie, è un animale, poi quella prescelta è il maiale, sono maiali modificati
05:54geneticamente in modo da dare meno rigetto, cioè riceve l'uomo a meno rigetto verso questi
06:01maiali. Siamo ancora in una fase del tutto sperimentale, quindi possono essere fatti solo
06:11in protocolli sperimentali, non si può pensare alla clinica. Però potrebbe avere un futuro.
06:15Credo che i progressi nell'ingegneria genetica, che quindi modifiche, possono far pensare che potrebbe
06:26essere... Senti, magari mentre la regia avvia questo video, Paolo, possiamo approfittare invece
06:31di parlare delle novità di trapianti invece ad un attore umano. Le ultime tecniche cosa consentono
06:37di fare? Qui vediamo... Sì, le ultime tecniche sono la laparoscopia e il robot come vediamo
06:43in questo video. Vediamo gli strumenti chirurgici sono mossi dalle braccia del robot che sono poi
06:51controllate da un chirurgo anche in una stessa... Che sta di fatto alla scrivania come potete vedere
06:56ai nostri amici a casa, esatto. Che regola. Allora il robot, l'aparoscopia e il robot hanno sicuramente
07:05portato un enorme vantaggio sul prelievo di rene da donatore vivente perché hanno reso questo
07:11intervento molto meno traumatico. Sul trapianto di rene diciamo che le indicazioni sono più
07:18limitate, ci sono alcuni che lo eseguono però insomma... Anche perché magari le situazioni sono
07:24molto differenti tra parentesi o no? Sì, tra l'altro sì, per esempio se i vasi sono
07:29teresoterotici. Ecco, l'indicazione più riconosciuta diciamo scientificamente sono i pazienti grandi
07:36obesi in cui il robot dà un vantaggio. Senti Paolo, e abbiamo sentito anche che è abbinato,
07:43in particolare al tuo frasso Raffaele lo facevi già a Padova, al trapianto di pancreas, rene
07:47e pancreas insieme. Sì, questo trapianto simultaneo di rene e pancreas lo si fa nei pazienti diabetici,
07:55diabetici tipo 1, insulino dipendenti, che hanno sviluppato come complicanza del diabete
08:02l'insufficienza renale. Quindi con il trapianto di rene correggiamo l'insufficienza renale,
08:07con il trapianto di pancreas correggiamo il diabete. Quindi è una cosa che avrà sempre
08:15più spazio in futuro, intendo dire, man mano le tecniche sono stabilizzate eccetera.
08:19Sì, non è l'unica possibilità di cura del diabete.
08:23Però è una delle... Senti, come vedi l'integrazione tra la trapiantologia tradizionale e le nuove
08:33terapie cellulari? Come quelle per esempio basate su cellule staminali, produttrici di
08:39insulina eccetera? Proprio questa è la domanda. Questo che volevo dire appunto che ci sono altre
08:44possibilità. Quando noi trapiantiamo tutto l'organo, trapiantiamo anche delle cellule che non ci interessano,
08:51trapiantando invece solo le cellule che producono l'insulina, trapiantiamo solo quello che ci
08:57interessa. Ma io non credo che i due trattamenti siano in competizione. Non sono in competizione, infatti,
09:04mi pare di... Va scelta l'indicazione seconda del paziente. È chiaro che il trapianto d'organo
09:12comporta un intervento più importante, i risultati per ora sono migliori, però se il paziente ha dei
09:19rischi per esempio a fare il trapianto d'organo, conviene che faccia il trapianto di cellule e le
09:24cellule staminali sono una delle possibilità. Sicuramente Paolo, lì la buona compagnia,
09:29se Raffaele non ti manca perché sappiamo che c'è una grandissima tradizione diabetologica
09:33passata. Esatto, ma infatti ecco perché bisogna che un centro abbia la possibilità di fare questi
09:41vari trattamenti, altrimenti... Senti Paolo, in Italia la lista d'attesa per i trapianti di
09:48rene sono lunghe. Quali strategie potrebbero essere adottate in qualche modo per aumentare
09:53i pazienti donatori? Ricordiamo che c'è un'opposizione al prelievo ancora del 30%, quindi noi perdiamo
10:08il 30% dei donatori per questa opposizione, quindi credo che sia lì che dobbiamo ancora
10:15lavorare. Soprattutto dobbiamo cercare di uniformare le varie regioni italiane perché abbiamo delle
10:23differenze veramente importanti su questa percentuale da regione a regione. Quali sono le regioni che
10:31sono più avanzate, più mature in questo senso? Quelle del nord, Veneto, Lombardia, Piemonte,
10:37però non si può dire che al sud non si possa fare perché la Sicilia per esempio negli ultimi
10:43due anni ha avuto una crescita notevole che vuol dire che si può migliorare anche. Senti,
10:48quindi durante tutta questa tua attività hai formato anche una valanga dei giovani chirurghi
10:53perché a partire da Padova adesso va avanti ancora San Raffaele. Ma secondo te quali sono
10:58le competenze fondamentali per un giovane chirurgo che voglia di occuparsi di trapianti?
11:02Ma ci vuole passione e dedizione perché è un lavoro veramente che credo richieda queste due.
11:10Assolutamente. È chiaro che un giovane chirurgo deve puntare sulle nuove tecniche come la laparoscopia
11:18e il robot senza però tralasciare la tecnica standard, cioè non è possibile che uno si formi
11:26solo con la chirurgia robotica e non sappia fare il trapianto standard. L'altro aspetto
11:33che io credo sia fondamentale è che un chirurgo che si occupa di trapianti non può essere solo
11:40un tecnico ma deve avere anche delle competenze immunologiche.
11:44Cioè deve essere un chirurgo medico to core.
11:47Esatto, questo è il modo migliore per seguire i pazienti.
11:50Cioè non è solamente una tecnica ma per seguire i pazienti devi sapere.
11:53Esattamente.
11:54Ci hai spiegato molto bene, siamo sicuri che tu sia un ottimo insegnante per tutti questi
11:58giovani aspiranti, chirurghi e chirurghi di trapianti. È stato veramente un onore Paolo,
12:05tutti gli ospiti sono di livello alto ed è un nostro vanto, orgoglio, per aver te in particolare
12:13è stata veramente una soddisfazione. Grazie. Quindi grazie ancora di essere venuto, ci piacerebbe
12:17poter disturbare qualche altra volta ma non si sa mai, speriamo che possa avvenire. Grazie
12:23e un saluto a tutti allora. Grazie quindi a Paolo. Il prossimo ospite invece è Pier Enrico
12:28Marchesa, direttore della chirurgia generale oncologica dell'ospedale civico di Palermo
12:33con il quale parleremo della chirurgia oncologica. Vi è a servizio il suo professor Marchesa.
12:38La chirurgia oncologica mini-invasiva è oggi uno degli approcci più evoluti e sicuri per il
12:48trattamento di diversi tumori dell'apparato digerente, genitale e urinario. Viene eseguita
12:54principalmente con tecniche di laparoscopia o robotica che permettono di intervenire con grande
13:00precisione attraverso piccole incisioni. Il principale vantaggio di queste tecniche è il minore
13:06impatto fisico ed emotivo sul paziente rispetto alla chirurgia tradizionale a cielo aperto.
13:16Pier Enrico Marchesa è specialista in chirurgia generale, microchirurgia e chirurgia sperimentale.
13:21È direttore dell'unità operativa complessa di chirurgia generale oncologica dell'ospedale
13:26civico di Palermo. Ciao Pier Enrico, benvenuto a Medicina Top.
13:30Grazie Marco, è veramente un piacere.
13:32Uno degli ospiti sicuri, è un vero onore, benché piemontese, però gli ospiti dalla Sicilia.
13:37Sono un piemontese ormai frequentato in Sicilia da tanti anni e quindi diciamo che il mio
13:43animo è equamente suddiviso, però visto che è considerata le storie passate dei piemontesi
13:51in Sicilia, diciamo che ripercorro alcune strade che sono già state percorse in passato.
13:57Ascolta Pico, ma la differenza che c'è tra chirurgia laproscopica e robotica, che magari
14:03i nostri amici a casa non è tanto chiara?
14:05Allora, in realtà non c'è una vera differenza, perché sono tutte e due modalità di chirurgia
14:12mini-invasiva.
14:13Quindi vuol dire con accessi piccolini.
14:15Con accessi piccolini.
14:16È una chirurgia mini-invasiva, ormai è una chirurgia che è entrata nel nostro mondo
14:21ormai da tanti anni e le sue caratteristiche principali sono quelle di essere meno traumatiche,
14:28principalmente per l'organismo, che per noi, per quanto riguarda la chirurgia oncologica,
14:34è un dato fondamentale, perché uno degli altri vantaggi è quella di avere piccole
14:39ferite e nel tuo campo sicuramente il vantaggio estetico è in dubbio, ma nel nostro campo il
14:46fatto di essere meno traumatici ha sicuramente un impatto importante, perché riduce quella
14:52che è la caduta delle difese immunitarie.
14:54Che è fondamentale in pazienti oncologici.
14:56Fondamentale, tra l'altro il paziente oncologico può ricominciare più precocemente un trattamento.
15:01Quindi, come in generale, piccoli si dice che è importante perché non esponi gli organi
15:05all'aria, come dire, quindi niente aderenze, eccetera.
15:08In questo caso, parlando di chirurgia oncologica, ancora di più per quello che tu dici.
15:11È importante, sì, soprattutto quello che dicevi, più meno aderenze.
15:14Spesso i pazienti oncologici hanno necessità di reinterventi, per esempio un paziente con
15:19un tumore del colon potrebbe sviluppare una metastasi epatica, quindi se un paziente è
15:24stato operato di resezione del colon con una tecnica mini-invasiva, la possibilità di andare
15:30a fare una chirurgia sul fegato è sicuramente molto più facile.
15:34E quindi, chirurgia robotica, chirurgia mini-invasiva, laparoscopica e che spazio rimane per la
15:41chirurgia tradizionale. Per quale motivo tu opti, dicendo, per quel paziente è di chirurgia
15:46tradizionale?
15:47Allora, sono tante le motivazioni.
15:49Sento proprio in modo semplice che lo possano capire.
15:51Sono tante le motivazioni.
15:53Che ci segue.
15:53Principalmente è un motivo legato alla malattia, perché se è una malattia troppo estesa, con
15:59un coinvolgimento di tanti organi, non sempre la chirurgia mini-invasiva è in grado di poter
16:06dominare in maniera efficace e di poter fare un trattamento oncologico adeguato.
16:11Altri motivi possono anche essere, diciamo, metri legati proprio allo stato generale del
16:16paziente, magari malati che purtroppo ne vediamo sempre di più, malati con grandi comorbidità
16:22che possono magari mal tollerare un eventuale pneumoperitoneo. Faccio una piccola parentesi,
16:30per fare una chirurgia mini-invasiva noi dobbiamo gonfiare l'addome con un gas che ha
16:36ridere carbonica. Questo determina una serie di squilibri dal punto di vista emodinamico
16:40e alcuni pazienti possono non tollerare bene questo tipo di alterazione.
16:45Ascolta Piero Ricco, quindi abbiamo capito quando tu li avevi la chirurgia tradizionale,
16:48invece la scelta di approcci mini-invasivi, come dire con la chirurgia mini-invasiva, la
16:53paroscopica oppure robotica, lì in base a cosa decidi?
16:56Lì in base al tipo di intervento che si deve fare. Allora è chiaro che la chirurgia robotica
17:02sta prendendo via via sempre più spazio, è una chirurgia che ha una filosofia un po'
17:09diversa dalla classica chirurgia laparoscopica, indubbiamente ha dei vantaggi perché ormai
17:14il robot che inizialmente era praticamente appannaggio di un'unica casa produttrice,
17:22adesso ce ne sono molte ed è giusto che ci sia questa competizione, ci consente di poter
17:30articolare meglio i nostri strumenti e quindi soprattutto negli interventi in cui sono necessarie
17:36ad esempio delle suture, cui noi dobbiamo dare diversi punti. Sicuramente la chirurgia robotica
17:44determina un grande vantaggio. C'è un piccolo dettaglio che non è indifferente, soprattutto
17:51nei confronti delle giovani generazioni perché è chiaro che la mia generazione ha anche questa
17:58responsabilità di formare i giovani e sicuramente la chirurgia robotica offre delle possibilità
18:05di formare i giovani in maniera più completa perché avendo a volte la possibilità di lavorare
18:10con la doppia console, è come quando si impara a guidare una macchina. Esatto, manca un aeroplano
18:15e quindi il copilota incomincia a manovrare l'aeroplano e il pilota esperto anziano è lì
18:23in grado di poter intervenire al momento. Noi i passeggeri non lo sappiamo ma qualche volta
18:27l'atterraggio viene il debutante. Ascolta Pico, ma tu pensi che in assoluto possa soppiantare
18:36la chirurgia robotica, possa anche soppiantare la chirurgia mininvasiva e la panoscopica o
18:43no? Rimarrà sempre con un ruolo limitato? Allora io penso che via via la chirurgia robotica
18:48avrà sempre più spazio. Personalmente non credo che la soppianterà del tutto ma probabilmente
18:55è legato forse ai costi e anche alla tecnologia attualmente presente. Potrebbe essere che un domani
19:08la chirurgia robotica sarà l'unica vera chirurgia mininvasiva. Senti, in particolare quali sono
19:14le neoplasie di cui vi occupate? Quasi tutte dell'apparato digerente. Noi ci occupiamo di tutte
19:19le neoplasie dell'apparato digerente. So che la tua storia è fatta parte dal fegato
19:23e dalla trappianta. Esatto, io mi sono formato con Mauro Salizzone a Torino sul trappianto
19:29di fegato. Insomma sei un chirurgo veramente a tutto tondo, diciamo le cose come stanno.
19:35Insomma così mi trovo anche perché lavorando in Sicilia dove in effetti probabilmente rispetto
19:44ad altre regioni del nord ormai le considero un po' non più le mie regioni c'è una minore
19:53tendenza alla super specializzazione. Quindi siamo un po' come dire un po' obbligati
19:58a occuparvi certo. Però lavoro in Sicilia, picco ma lavoro in Sicilia, quella che è la
20:05seconda struttura del sud Italia dopo il cardenale di Napoli, quindi è una struttura enorme,
20:10è un grande ospedale. Quali sono le problematiche che tu vivi in un grande ospedale di Palermo?
20:15Allora è chiaro che ci sono le problematiche di tutti i grandi ospedali, quindi da un punto
20:21di vista organizzativo, molti uffici, ad esempio lo so per quanto riguarda le problematiche degli
20:28acquisti di materiale è sempre tutto un po' più complicato logicamente, ma c'è da
20:34considerare che essendo veramente una grande struttura noi siamo il collettore di praticamente
20:40tutta la patologia importante, direi di tutta la Sicilia occidentale, quindi all'ospedale
20:46civico arriva tutto quello che tutti gli ospedali circostanti non riescono poi a gestire.
20:54Sai che la battuta passata di un po' di anni fa era quella che il miglior medico possibile
20:59per i pazienti sicuri era l'Italia, nel senso di essere imbarcati, penso che ci si possa
21:05rendere sopra, in particolare tu che sei di origine piemontese.
21:08Allora io devo dire che…
21:10Ma non è più così mi sembra a questo punto direi.
21:12Non è più tanto così, però continua a essere un pochino così e questo un po' mi dispiace,
21:18io devo dire che sono in Sicilia da tanti anni e mi sto realmente impegnando proprio per
21:25cercare un po' di arginare questo fenomeno, che è un fenomeno che, attenzione, nel rispetto
21:30della libertà di tutti, ognuno deve essere libero di scegliere come crede logicamente,
21:38ma io penso che sia importante per i cittadini, per le persone, soprattutto per i siciliani
21:44di poter avere tutte le cure adeguate e moderne nel posto dove vivono.
21:49Poi ognuno, ripeto, sceglie quello che ritiene meglio per se stesso.
21:53I vostri pazienti hanno comunque delle aspettative importanti, perché venendo in un ospedale
21:56grande come il vostro si aspetta che ci sia praticamente tutto, tutto funzionante, come
22:02quando vengono i grandi ospedali da noi.
22:04Esattamente, anche perché ormai con la diffusione delle informazioni via internet, i social, il
22:11paziente è sempre più informato, noi dobbiamo essere preparati a rispondere in maniera adeguata
22:17a tutte le domande che ci pongono e soprattutto offrire tutte le possibili alternative.
22:22Sarebbe veramente meschino nascondere quelle che possono essere possibilità terapeutiche
22:30che magari in loco non si possano offrire, semplicemente perché magari uno vuole trattenere.
22:37Mi sembra oltretutto, per quello che io so, che tu abbia una serie di valenti colleghi
22:43nel tuo medesimo ospedale, quindi un trattamento possa essere veramente a 360 gradi dei pazienti.
22:50Questa è stata la sorpresa maggiore che ho avuto quando tanti anni fa sono andato a iniziare
22:59a lavorare in Sicilia. Ho incontrato colleghi di grandissima preparazione, non voglio dire
23:06che non me lo aspettavo, però sicuramente sono stato sorpreso. Quello che a volte manca
23:11in Sicilia è un livello medio organizzativo, per cui si basa molto su quella che è la sconoscenza
23:16personale, che non è una cosa negativa, però certe volte vorresti avere il sistema
23:22che ti supporti. Io picco però ho conosciuto tanti giovani
23:24chirurghi siculi e devo dire che con orgoglio mi piace raccontare ai nostri amici a casa
23:28veramente tanto di cappello, con un impegno incredibile e disponibilità massima. Sono convinto
23:36che in futuro, grazie anche ai personaggi come te, erano tanti grandi, chirurghi generali,
23:41chirurghi in senso lato, in Sicilia siculi, perché questa è una cosa che ci farà tutti
23:47contenti. Insomma la tua scelta è stata un po' in controtendenza, perché è più facile
23:51forse avere al nord il primario, il direttore che arriva dalla Sicilia, che non quello che
23:56arriva dal nord invece lo faccia a Palermo. Ma tu Pienerico la rifaresti questa scelta?
24:02Direi di sì. Racconta ai nostri amici guardandoli bene negli occhi.
24:05Direi di sì. Anche io penso, sentendoti parlare.
24:08È una scelta che rifarei perché a me piacciono un po' le sfide, non solo nel senso strettamente
24:17professionale, cioè in sala operatoria, ma in generale. Quindi il fatto di riuscire comunque
24:22a poter realizzare determinate cose in un ambiente che magari inizialmente non ti mette tutto
24:30a disposizione, ti dà anche una certa soddisfazione.
24:33Grazie, è stata piacevolissima la tua intervista, sono sicuro che ha interessato anche i nostri
24:38amici a casa, quindi ringraziamo il Professor Pienerico Marchesa per averci spiegato tutte
24:44queste cose così importanti e gli diamo appuntamento possibilmente una prossima volta.
24:49Grazie Marco, grazie davvero.
24:51Mentre invece la prossima ospite, un'altra volta un ospite d'eccezione, si tratta di Monica
24:55Re, esperta di comunicazione e scrittrice. Con lei parleremo, ma in modo assolutamente
25:00non medico, della vita delle donne dopo i 50 anni. Quindi, via a servizio su Monica Re.
25:10Nella visione tradizionale, la fine dell'età fertile con la menopausa segnava il declino
25:16della femminilità, della seduzione e in un certo senso della vita attiva della donna.
25:21Oggi questo paradigma è profondamente cambiato e continua ad evolvere. La menopausa non è
25:28più una fine, ma l'inizio di una nuova fase ricca di possibilità. Le donne vivono questo
25:33momento con consapevolezza e libertà, valorizzando la propria bellezza matura, riscoprendo il piacere
25:39della seduzione e affermando la propria creatività. È un tempo di rinascita, in cui l'esperienza
25:46si unisce all'autenticità, con nuove prospettive personali e professionali.
25:55Monica Re è la fondatrice di Studio Re Media Relations, tra i principali studi di comunicazione
26:01di Milano, con una forte specializzazione nel beauty e nella moda. Alla formazione nelle
26:07pubbliche relazioni e nel marketing ha affiancato nel tempo quella nel counseling, nel teatro
26:13di improvvisazione e nella scrittura creativa. Un sacco di cose. Benvenuta Monica a Medicina
26:18Top. Ciao Marco.
26:20Ci sa quali saranno le prossime, mi verrebbe voglia di dirti subito.
26:24Sono sempre alla ricerca di qualcosa che possa incuriosirmi e farmi andare oltre me stessa.
26:29Esatto, infatti. Senti Monica, abbiamo sentito un breve discorso su come è cambiato il modo
26:34di intenderla a menopausa. Un modo nuovo in realtà che ha intercettato in molti ambiti
26:40della tua vita. Come vivono, partiamo da questo, il rapporto con la bellezza delle donne
26:45di oggi, over 50?
26:48Io trovo che le donne over 50 intanto non si accontentino più di apparire in un certo modo,
26:55non cercano più la giovinezza to cure, ma vedono la bellezza come un approccio olistico
27:00alla cura di sé. Effettivamente la bellezza oggi, soprattutto per quel target di età, è
27:06intesa come un approccio alla cura che sempre più si integra con tematiche legate alla medicina
27:16di rigenerazione, alla medicina estetica chirurgica, ma soprattutto alla prevenzione.
27:22Quindi è un modo per imparare a stare, continuare a stare bene nel proprio corpo, ad abitarlo
27:28nella maniera perfetta. A 360 gradi. Si parla spiccatamente di fisico, ma si parla
27:33invece giustamente di tutto quello che è. Anche di benessere mentale che ha un impatto
27:37sul nostro aspetto. Assolutamente, moltissimo. Quando cambiano
27:40la cultura cambia anche il mercato, ma anche viceversa, con nuovi prodotti e nuovi consumi
27:46che contribuiscono alla nuova cultura. Certo, è un processo più univoco, assolutamente.
27:51È un processo più univoco che sicuramente ha subito un'accelerazione negli ultimi tempi
27:55anche grazie alla comunicazione digitale, che in qualche modo ha fatto sì che la divulgazione
28:00scientifica avesse un grosso esploit. Quindi oggi il mercato offre alle donne...
28:06Parliamo sempre delle over 50, in questo caso. Assolutamente. Le mie colleghe, diciamo.
28:10Le tue colleghe, anche se tu sei la metà però. No, no, certo, perché so prendermi bene cura
28:17di me stessa, assolutamente. Comunque, sicuramente il beauty ha avuto un esploit anche in termini
28:23di offerta. Faccio un esempio di quelli che sono i nuovi macro trend, ad esempio, emersi...
28:27Sì, perché poi interessano le nostre amiche a casa, sicuramente. Assolutamente.
28:30Magari anche i maschi, ma in particolare le amiche, le amiche.
28:32Sì, i nuovi trend emersi, ad esempio, alla fiera della bellezza che si chiama Cosmoprof
28:37quest'anno, sono il neuro skin care, cioè tutto quel filone legato a una cosmetica,
28:44a una neurocosmetica, che tratta molecole in grado di andare ad attivare i neuro ricettori
28:50epidermici, che sono funzionali all'emersione di un certo tipo di emozioni. Noi sappiamo
28:56che se siamo gioiose, in qualche modo, anche la nostra pelle migliora, anche il nostro modo
29:00di stare al mondo migliora. E tu ne sai qualcosa?
29:03Io l'ho sempre pensato, veramente, da molto più ignorante di te, molto meno profondo
29:07essendo un uomo.
29:08Eh, vabbè, dai, ti perdoniamo per questo.
29:10Esatto, però l'ho in realtà sempre pensato. Ma sul tuo piano personale, come è cambiata
29:15la vita oltre 50 anni?
29:16Allora, potrei dire che la menopausa è stata una grande opportunità e bla bla bla bla.
29:20Mi piace che lo sentano le nostre amiche a casa.
29:22Esatto. In realtà è stato un terremoto. All'inizio sono stata, come dire, catapultata fuori da me
29:30stessa e anche complice ai grandi cambiamenti nel mondo della comunicazione, mi sono sentita
29:34vecchia. Lo dichiaro. Dopodiché mi sono detta, ma come? No, devo assolutamente cambiare questo
29:40modo di guardare al problema. E io penso che sia molto importante capire che non è tanto
29:45quello che ci accade ad essere importante, ma la didascalia che noi mettiamo sotto quella
29:50cosa. E quindi ho provato a cambiare il punto di vista, cioè niente più sbalzi ormonali
29:59o meglio, dovevo imparare a gestirli, problemi sulla fertilità zero e tutta una serie di aree
30:05nuove che si liberavano. È stato come un risetto emotivo per me la menopausa. E di
30:10conseguenza ho dovuto imparare a fare i conti con tutte queste parti nuove che emergevano.
30:17La scrittura è stata veramente importante.
30:19Ecco, appunto, perché io ti dicevo, il tuo esordio da scrittrice con una vena risolata,
30:24anche in questo caso le tue trasformazioni portate alla menopausa hanno contribuito alla
30:29fine.
30:29Sì, perché non dormivo e quindi una notte mi sono svegliata e ho detto, vabbè, piuttosto
30:35che contare le pecore, provo a scrivere. Mi avevano detto che funzionava e quindi ho iniziato
30:39per gioco a buttare giù delle cose.
30:42Fino ad allora è proprio digiuno, non ti veniva di scrivere.
30:45Ma io uso tanto la scrittura per il mio lavoro, occupandomi di comunicazione, progetti comunicati
30:51stampa. Diciamo che la parola è sempre stata il mio bisturi, però mai in maniera creativa.
30:57E questo romanzo ha stupito anche me stessa perché in realtà è stato il modo verso il
31:00quale ho parlato col mio inconscio dicendo, guarda, tu hai un talento, usalo in un altro
31:04modo. Ecco.
31:05Certo. Senti, e la creatività, secondo te Monica, che sei una grande creativa, cos'è
31:11secondo te e come nasce, da cosa nasce?
31:15Dal coraggio di essere imperfetti, quindi di non performare dei personaggi che magari
31:21non ci appartengono perché pensiamo che siano quello che gli altri si aspettano da noi.
31:26Si aspettano da noi, che è un problema importante però.
31:28Molto importante. E anche secondo me…
31:31Non è così facile trascendere da questa cosa.
31:34No, perché è proprio una qualche cosa che è in situ nel modo in cui siamo stati educati,
31:40in una narrazione anche nella quale siamo totalmente immersi e spesso di cui non siamo
31:44consapevoli. Quindi…
31:46Devo dirti che contribuiscono anche molto… adesso non sono io l'intervistato, se tu ci
31:50interessi…
31:51Assigurati, mi fa molto piacere.
31:52Però contribuiscono molto anche alle aspettative degli altri, perché sembra quasi che gli
31:56altri in qualche modo ti riprendano se tu esci da quello che devi essere. Se tu sei
32:01per il personaggio lì e in qualche modo ti viene detto mantienitelo fino in fondo.
32:05Esatto. Ma poi mi dicevano, ma scusami, ma tu hai già la tua attività da imprenditrice,
32:09sei conosciuta nel mondo della comunicazione, ma puoi anche essere giudicata male, no?
32:15Certo.
32:15Invece il giudizio degli altri ho imparato a usarlo come stimolo per andare oltre.
32:21Questo è un bellissimo messaggio per tutti quelli che ci seguono da casa, perché è
32:24un messaggio molto più che medico ancora oserei dire.
32:28Brava Monica.
32:29Grazie.
32:29Senti, ma a un certo punto diventerai grande Monica prima o poi.
32:33Dici.
32:33E cosa farà Monica Reda Grande?
32:36Allora, Monica Reda Grande continuerà a farsi tante domande e quindi spero di essere in
32:43grado di darmi anche delle risposte. Per ora sto scrivendo il mio secondo romanzo. È
32:48un romanzo che ha a che fare con il corpo, i suoi traumi e le memorie cellulari che ci
32:53abitano e che possono trasformarsi in opportunità. Quindi è qualcosa che vicino alla vicina.
32:57È qualcosa bellissimo, che vale la pena di leggere, devo dirti assolutamente.
33:00Speriamo, però adesso non so.
33:03La tua è una vita in rosa. Io ti conoscevo già da un po' di anni, già sapevo questa cosa.
33:07Hai due sorelle, lavori con un team quasi completamente di femmine, hai tre figlie, c'è uomini.
33:12Di cui una ginecologa, un marito, un marito che ci sopporta tutti quanti, un carrozzone.
33:17Che sopporta tutte le carrozzone di femmine. Ma se invece avessi avuto una vita al posto
33:22di una vita tutta rosa, una vita tutta azzurra, cosa sarebbe successo?
33:25Ma con io uomo o con tutti i uomini?
33:28Con gli uomini intorno a te. Cosa sarebbe cambiato secondo te?
33:31Guarda, di sicuro se avessi avuto tanti uomini intorno a me avrei in qualche modo lavorato
33:41per sconfiggere o comunque aumentare la consapevolezza rispetto al patriarcato interiorizzato
33:50che un sacco di uomini hanno senza esserne assolutamente consapevoli.
33:55E questo è qualcosa di cui vale sempre la pena parlare perché può fare la differenza
34:02in tanti campi della nostra vita.
34:04Però è anche vero che se fosse...
34:05È una bella risposta, è una risposta proprio da Monica Re.
34:08Grazie.
34:08Che dimostra quanto è valuta la pena averti ospite a Medicina Top.
34:11Grazie Monica.
34:12Grazie Marco.
34:13Tante di quelle cose interessanti da dire è che magari quando invece finirà il prossimo
34:16libro verrai a parlarci del tuo libro.
34:18Mi farebbe un sacco di piacere.
34:20Va bene.
34:20Grazie infinite.
34:21Grazie ancora Monica Re.
34:23E con l'intervista così simpatica a Monica si conclude la puntata di oggi in Medicina
34:27Top.
34:28Abbiamo cercato di produrre qualcosa di interessante, di particolare come sempre che possa soprattutto
34:34interessare tutti voi amici a casa.
34:36Quindi un saluto da parte di Marco Klinger dopo avervi ricordato che abbiamo parlato di
34:40trappianti con una celebrità, Professor Paolo Rigotti, di chirurgia oncologica con un'altra
34:45celebrità come Professor Pier Enrico Marchesa e poi con Monica Re, esperta di comunicazione,
34:51ma come avete capito esperta di un sacco di cose che ci ha fatto ridere e concluderebbe
34:55la puntata.
34:56Grazie e un saluto da Marco Klinger.

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