Vai al lettorePassa al contenuto principaleVai a piè di pagina
  • l’altro ieri
https://www.pupia.tv - Roma - Bullismo e cyberbullismo, la conferenza stampa di presentazione dei dati Istat
Roma, 26/06/2025 - Conferenza stampa di presentazione dei dati Istat su bullismo e cyberbullismo, alla presenza dei vertici dell’istituto e con la partecipazione dei ministri Roccella e Valditara. (26.06.25)

#pupia

Categoria

🗞
Novità
Trascrizione
00:00l'azione della scuola ma faccio qualche premessa. Il tema del bullismo e il tema del cyberbullismo
00:11è un tema drammaticamente in crescita e la Commissione europea da alcuni anni ha più volte
00:24evidenziato come gli stati debbano impegnarsi ad affrontare in modo serio e determinato il tema
00:33del bullismo. È per questo che noi abbiamo messo al centro della scuola la cultura del rispetto. Non
00:43è un caso che abbiamo proposto ai giovani in occasione dell'ultimo esame di Stato, della prova
00:51scritta, una traccia legata proprio al tema del rispetto e mi fa molto molto piacere che questa
00:59traccia sia stata non solo la più gettonata dagli studenti ma con percentuali veramente molto alte,
01:12normalmente non così alte negli anni passati per la prova più gettonata, più scelta. Questo
01:20vuol dire che i giovani si rendono conto della importanza, della drammaticità del problema,
01:28che c'è una sensibilità diffusa nell'affrontarlo, una consapevolezza da parte innanzitutto dei giovani.
01:36E capite, agire, intervenire con una consapevolezza così diffusa è certamente più incoraggiante,
01:44più stimolante e più semplice. Abbiamo pertanto, innanzitutto, nelle nuove linee guida sull'educazione
01:54civica che sono entrate in vigore a settembre dello scorso anno, abbiamo messo proprio il tema della
02:00cultura del rispetto e della lotta contro bullismo e cyberbullismo come tema prioritario di queste linee
02:06guida sull'educazione civica che, non dimentichiamolo mai, non si esauriscono nelle famose 33 ore, ma essendo
02:15interdisciplinari vengono ad innervare il contenuto di tutti i programmi in modo molto trasversale.
02:21Non accontentandoci di questo abbiamo inserito il tema del rispetto e quindi la centralità della
02:33persona, il valore della persona a 360 gradi, nelle nuove indicazioni nazionali, i cosiddetti
02:41programmi scolastici che fra alcuni giorni dovrebbero venire approvati in via definitiva.
02:51quindi il tema del rispetto, il tema del contrasto nei confronti di ogni forma di violenza che
02:58aggredisca la persona e quindi nei confronti di ogni forma di bullismo e cyberbullismo è un tema che
03:05ci sta particolarmente a cuore. Voglio subito aggiungere, vi do un dato che può essere interessante per
03:16molti di voi, che è un dato che ci arriva direttamente dalle scuole. Abbiamo chiesto, il
03:26ministero ha chiesto a tutte le scuole superiori italiane, se hanno avviato in conformità con le
03:32nuove linee guida sull'educazione civica, dei corsi di educazione al rispetto, educazione alle relazioni,
03:40in particolare nei confronti della donna, educazione al rispetto della donna, perché
03:46il bullismo ovviamente ha tante faccia, tante forme, e i risultati per quanto riguarda questo
03:53specifico tema, cioè rispetto, educare al rispetto verso la donna, educare a relazioni
03:59corrette, sono stati molto incoraggianti. Hanno risposto quasi l'87% delle scuole italiane,
04:07che non significa che l'altro 13% non abbia avviato questi corsi, nel senso che queste hanno
04:11risposto, e ben il 96,7%, cioè la quasi totalità delle scuole, ha avviato percorsi di educazione
04:24al rispetto nei confronti della donna, educazione alle relazioni. Devo dire che in alcune regioni,
04:31in particolare nel mezzogiorno, le percentuali sono state quasi del 100%, e devo anche aggiungere,
04:40contrariamente a quanto qualcuno sostiene, che si tratta nella stragrande maggioranza,
04:46nella quasi totalità, di interventi in natura curricolare, quindi non extracurricolare,
04:53obbligatori, curricolari. Ma il dato più interessante è che, per quanto riguarda la modifica,
05:04i cambiamenti nel comportamento verificati dai docenti, verificati dalle scuole dopo queste
05:11attività, bene, quasi il 70% dei ragazzi ha dimostrato un netto cambiamento impositivo nelle
05:23relazioni, nei comportamenti. Quindi un successo, credo, assolutamente molto significativo.
05:30Devo dire che ovviamente non si esaurisce soltanto all'educazione al rispetto e quindi
05:37al contrasto nei confronti di qualsiasi forma di violenza, di prevaricazione, e quindi nei
05:42confronti del bullismo, del cyberbullismo, l'azione del governo, ma si è estesa a tutta
05:49un'altra serie di interventi. Ben noto è l'intervento sulla condotta, ben noto è l'intervento sulle
05:57attività di cittadinanza solidale. Voglio aggiungervi subito, da questo punto di vista,
06:03che il Consiglio di Stato ha appena dato parere positivo sui regolamenti, che quindi
06:09entreranno in vigore da settembre del prossimo anno scolastico, le norme che non sono ancora
06:16entrate in vigore, quelle che mancavano, in particolare cito per esempio il cambiamento
06:25nell'istituto delle sospensioni, prima significava starsene a casa, adesso significa più scuola,
06:30o eventualmente l'obbligo di attività di cittadinanza solidale nei confronti del
06:35bullo. Questo è un intervento che ritengo sia particolarmente importante anche alla luce
06:46di alcune testimonianze. Sono andato a visitare il centro di recupero di molti giovani organizzato
06:55da Don Luigi Merola a Napoli, un centro veramente straordinario, e lui mi testimoniava come avesse
07:04proprio anticipato queste attività, tra virgolette, di cittadinanza solidale e mi diceva
07:09Ministro vada avanti perché è la strada giusta. Io con questi metodi ho recuperato tantissimi
07:15giovani che prima erano invece giovani, come dire, coinvolti in attività che vanno ben oltre
07:23persino il bullismo, attività criminali. Poi c'è tutto il tema della personalizzazione e della
07:31valorizzazione dei talenti, perché sono profondamente convinto che l'altro c'è la
07:36pars destruens, chiamiamola così, insomma anche se in modo un po' improprio, cioè la parte di
07:40contrasto, ma c'è anche la pars construens, cioè la parte che mira a favorire la costruzione
07:49di una personalità matura, di una personalità piena, che realizzi i propri talenti, perché se il
07:56giovane è soddisfatto di se stesso, se il giovane riesce a soddisfare appieno i propri talenti,
08:02probabilmente avrà anche meno, tra virgolette, spinte ad avere comportamenti devianti, comportamenti
08:10aggressivi. E allora c'è tutto il tema del docente tutor, il tema del docente orientatore,
08:15il tema della personalizzazione, per far sì che i talenti di ciascun ragazzo possano
08:22essere valorizzati, che ciascun ragazzo possa vedere la bellezza che ha dentro di sé ed essere
08:29orgoglioso della bellezza che ha dentro di sé. E questo credo che sia un cambiamento molto
08:36molto importante. Così come anche una scuola che valorizzi sempre di più la maturità, la maturazione,
08:46il percorso di crescita. A breve noi affronteremo anche questo tema, cambiamento del nome che non sarà
08:52solo un cambiamento nominalistico, ma anche di contenuto, dell'esame di Stato. Perché ritornare
08:58all'esame di maturità? Perché dobbiamo cercare di capire, di cogliere, il giovane deve dimostrare
09:05anche che cosa ha saputo raccogliere, che cosa ha saputo imparare in quel percorso complessivo di
09:12scuola, di formazione e di crescita anche umana. Non dimentichiamoci che la scuola non è più soltanto
09:20istruzione, ma è anche, come già dicevano i costituenti, sempre in ausilio della famiglia,
09:26a completamento della famiglia. Qui ci sono delle pagine molto belle in assemblea costituente
09:30di vari costituenti, di tante estrazioni, diverse estrazioni politiche, che sottolineavano come
09:36la scuola abbia anche una competenza educativa importante di supplenza laddove la famiglia non
09:43riesca ad arrivare di completamento dell'educazione familiare. E allora, siccome la scuola è istruzione
09:51ma anche educazione, è chiaro che noi dobbiamo anche verificare il grado di maturazione complessivo.
09:55Ho detto, non basta soltanto conoscere i logaritmi, bisogna anche capire se la persona
10:00è maturata a 360 gradi, proprio perché al centro c'è sempre la persona.
10:06Poi ci sono tante iniziative, è già stato citato l'intervento, lo schema di decreto legislativo
10:15che attribuisce all'Istat alcune competenze, fra l'altro che serve a rendere noto alle famiglie
10:24quello che molti genitori purtroppo non sanno, e cioè che ai sensi dell'articolo 2048 del
10:32Codice Civile rispondono per gli atti compiuti dai figli minori. E quindi rispondono anche
10:41di quegli atti di bullismo, in particolare di cyberbullismo, che possano indurre, provocare
10:49danni psicologici nei confronti di altri compagni, persino insegnanti volendo.
11:00Poi c'è tutto il tema delle campagne informative, c'è il tema del potenziamento del numero pubblico
11:06114 dell'emergenza infanzia, c'è il tema del tavolo tecnico che abbiamo costituito, un tavolo tecnico
11:13composto da tanti esperti e che ha una pluralità di funzioni, tra queste non soltanto quello di
11:23ovviamente riconoscere e sapere affrontare il tema del bullismo, ma anche della formazione del mondo
11:29adulto, perché dobbiamo anche formare i genitori, della rieducazione degli autori di bullismo, quindi
11:38trovare i percorsi rieducativi più appropriati, di individuare modelli di comunicazione efficace e
11:47positiva, di rilevamento, analisi, monitoraggio, di buone pratiche. E qui vi do un altro dato
11:54particolarmente importante, particolarmente interessante. Pensate che abbiamo lanciato
12:01alla scuola italiana una sfida, fateci conoscere le migliori pratiche che avete avviato di contrasto
12:09nei confronti del bullismo e del cyberbullismo, perché poi vogliamo condividere con la scuola
12:14italiana tutta queste migliori pratiche. Bene, ci sono arrivati già 420 progetti, li selezioneremo
12:22e poi li confronteremo, li pubblicizzeremo a tutta la scuola italiana, in modo che queste
12:30buone pratiche possano diventare degli esempi positivi. Ci sono, voglio ricordare, anche
12:37i 2 milioni di euro che abbiamo già provveduto a distribuire alle scuole con determinati criteri
12:46per il fondo permanente, il contrasto al fenomeno del cyberbullismo in particolare. Così come anche,
12:59voglio ricordare, il progetto di Indire per la formazione degli insegnanti, per educare al rispetto,
13:09alle relazioni, per coinvolgere gli studenti in quel peer tutoring, che secondo me è fondamentale,
13:17lo testimoniano tante analisi, tante indagini, tante ricerche, cioè i ragazzi che si mettono in gioco,
13:25testimoniano le loro esperienze negative e positive, si assumono nei confronti del compagno le loro
13:32responsabilità. Allora capite che questo peer tutoring è uno strumento straordinariamente
13:38efficace, dove il docente deve svolgere le funzioni del mediatore, deve saper tirar fuori,
13:46un po' come la maieutica socratica, però il docente deve essere anche formato e quindi abbiamo avviato,
13:53come in dire, un percorso di formazione di docenti per saper affrontare tutte queste tematiche.
13:57infine, last but not least, come dicono gli inglesi, il cellulare stimola anche l'aggressività,
14:10è noto, tante ricerche lo stanno dimostrando, quindi una pausa al cellulare, un uso più corretto
14:17ed equilibrato del cellulare significa anche affrontare questo problema di aggressività crescente,
14:24e poi l'altro, ma qua c'è un disegno di legge che giace in Parlamento e che va nella direzione
14:32a mio avviso giusta, limitare ai minori di 15 anni l'utilizzo dei social, perché sappiamo
14:38quanto i social siano purtroppo una delle cause dell'aumento dei fenomeni bullismo, non casualmente
14:48per una parte legata ai social definito cyberbullismo. Queste sono alcune delle iniziative
14:55che riguardano direttamente il Ministero di mia competenza, ma credo che non si sia mai fatto
15:01così tanto per combattere il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo come in questi due anni
15:07di governo Meloni. Grazie a tutti voi.
15:12Vorrei aggiungere due cose che condivido con il Ministro Valditara. Prima di tutto che questo
15:21governo è molto attento anche a verificare l'efficacia dei provvedimenti e non soltanto
15:28emanare i provvedimenti, quindi seguirli nel loro percorso, cosa importantissima. Noi l'abbiamo
15:34fatto anche per esempio con i piani, il piano nazionale minore, il piano nazionale famiglia,
15:40siamo partiti verificando che cosa effettivamente dei grandi piani che erano stati fatti in precedenza
15:46era stato attuato con risultati molto modesti, quindi da quello poi siamo partiti appunto per
15:56invece fare dei piani che siano attuabili e verificabili. Su questo appunto anche la rilevazione
16:04statistica che abbiamo chiesto all'Istat e il rapporto biennale sul bullismo e cyberbullismo
16:11dimostra proprio l'attenzione a questo e tutto quello che ha detto il Ministro anche sulle
16:17buone pratiche e sulle verifiche che ha fatto nelle scuole. E poi appunto l'altra cosa che
16:25volevo sottolineare e riprendendo quello che abbiamo detto sulla responsabilità delle famiglie
16:31e noi su questo proprio abbiamo agito non con durezza. Certo nel decreto Caivano abbiamo anche
16:45reso più severe le pene per chi non manda i bambini a scuola, questo proprio perché l'alleanza
16:52scuola famiglia deve partire da un'alleanza non da una sottrazione né da una parte né
16:56dall'altra. E poi appunto cercando di aumentare proprio la consapevolezza e anche in questo
17:04ultimo decreto la consapevolezza è il punto fondamentale. Quindi la consapevolezza delle
17:15delle famiglie nei confronti di quello che accade, la consapevolezza dei ragazzi nei
17:21confronti dei pericoli e delle opportunità di internet e del web e la consapevolezza appunto
17:32per quanto riguarda anche le pene. In questo caso non abbiamo aumentato nulla, semplicemente
17:42abbiamo sottolineato appunto la responsabilità delle famiglie quando ci siano dei danni provocati
17:50dai minori. Quindi questo.
17:57Buongiorno, Ministro Valditara, Ministra Roccella, autorità e gentili ospiti. Prego la regia di
18:07avviare le slide per favore. Oggi lo sapete condiviamo con voi alcuni risultati dell'indagine
18:15bambini e ragazzi, comportamenti, atteggiamenti e progetti futuri con particolare riguardo appunto
18:21al bullismo e al cyberbullismo tra gli adolescenti. Uno degli allarmi sociali più pressanti nell'ambito
18:29delle relazioni tra i giovani, una problematica che interpella la nostra società e richiede risposte
18:35concrete e coordinate. Qualche informazioni sulle caratteristiche dell'indagine che approfondisce
18:43questi temi. Si tratta di un'indagine condotta su un campione di oltre 39 mila giovani, rappresentativa
18:51degli oltre 5 milioni di ragazzi e ragazze tra gli 11 e 19 anni presenti in Italia, che è
18:58stata condotta via web, smartphone e tablet mediante un questionario tradotto in molte lingue.
19:03L'indagine ha l'obiettivo di raccogliere informazioni su aspetti fondamentali della vita quotidiana
19:09dei giovani, sia italiani che stranieri. Tra i vari temi indagati nell'edizione del 2023 emergono
19:17tra gli altri le relazioni con gli amici, con la famiglia, l'utilizzo dei social media e appunto
19:24i fenomeni di bullismo e cyberbullismo. Ma cosa intendiamo esattamente con questi termini
19:31al di là della nostra percezione? Possiamo definire il bullismo ricorrendo alla definizione
19:36di Ulvius, che è il pioniere degli studi sul fenomeno, che lo descrive come l'insieme
19:42di azioni aggressive e intenzionali ripetute nel tempo, con un evidente squilibrio di potere
19:49tra il bullo e la vittima. Quindi tra i requisiti c'è anche la reiterazione dell'atto, anche se
19:57ovviamente anche i fenomeni occasionali siano ovviamente deprecabili. Il cyberbullismo rappresenta
20:05invece la variante digitale del bullismo, realizzato attraverso i social media, le email, le piattaforme
20:12online con specifiche caratteristiche di persistenza, perché il contenuto resta online, di anonimato,
20:22perché la vittima può appunto nascondersi, l'ampiezza del pubblico che viene raggiunta e una possibile
20:30dissociazione tra l'autore e l'impatto reale. L'autore può non rendersi conto di quanto, diciamo,
20:39di quanto male possa fare alla persona a cui è rivolto il suo comportamento. Tra le dinamiche
20:46emergenti la letteratura segnala fenomeni che sono candidati a rappresentare future piste di
20:52analisi e di ricerca. Il cyberstanding, cioè gli spettatori online, il bullismo diventa una
21:00sorta di show, di spettacolo. Il crossover offline online, cioè la continuità e l'intreccio tra le
21:09dinamiche di bullismo che avvengono nel mondo fisico e quelle che avvengono nel mondo digitale.
21:16I rischi emergenti che provengono dall'intelligenza artificiale. Recentemente abbiamo elaborato via
21:23preliminare alcuni dati dell'indagine sul tempo libero e cultura e ci siamo resi conto che una quota
21:30importante di ragazzi molto giovani non sa, ad esempio, che l'IA, l'intelligenza artificiale,
21:37è in grado di produrre video, immagini o addirittura appunto video con persone che dicono cose
21:47che sono false, quindi sono video falsificati. Ma molti giovani non si rendono conto, non hanno
21:53questa consapevolezza. Un'altra evidenza è la disparità di impatto verso gruppi minoritari,
22:02cioè non tutti i ragazzi, non tutti appartenenti alle diverse classi sociali o con caratteristiche
22:08particolari sono colpite nella stessa maniera, evidentemente anche perché non tutti hanno gli
22:12strumenti per difendersi e reagire a questa tipologia di fenomeno. I dati sono chiari. Se
22:21consideriamo soltanto i fenomeni occasionali, il 68,5% dei ragazzi dichiara aver subito almeno
22:31un comportamento offensivo, non rispettoso, violento, sia online oppure offline o insieme
22:38nell'ultimo anno. Riporto questo dato perché appunto nonostante si parli di un fenomeno
22:46occasionale in questo caso è però secondo me importante e rilevante sottolinearlo. Chi
22:53ha dichiarato invece di aver subito bullismo perché questi comportamenti sono stati subiti
22:59con una frequenza elevata in modo continuativo è il 21% dei ragazzi, una quota molto importante.
23:08più i maschi delle femmine e soprattutto i più giovani. L'8% dei ragazzi tra gli 11 e
23:1719 anni subisce questi comportamenti più volte alla settimana. A livello territoriale il fenomeno
23:29è diffuso in tutto il territorio, sebbene i ragazzi residenti nel nord dichiarino più
23:34frequentemente di aver subito comportamenti offensivi rispetto ai coetanei del mezzogiorno
23:40ed è presente una quota maggiore di giovani che denunciano episodi di bullismo con continuità.
23:48Tuttavia va sottolineato che la differenza è di due punti percentuali, quindi in ogni caso è un
23:54fenomeno che interessa molto anche il sud evidentemente.
23:56Per analizzare meglio le diverse manifestazioni del fenomeno le azioni vessatorie possono essere
24:04classificate in quattro forme di comportamento deviante, verbale e fisico da un lato, diretto
24:11e indiretto dall'altro. Un comportamento deviante di tipo diretto e verbale produce offese, insulti,
24:20prese in giro. La forma invece indiretta e verbale è rappresentata dalle diffamazioni,
24:27cioè dalle storie, dalle bugie messe in giro con l'intento di screditare qualcuno.
24:33Per quanto riguarda i comportamenti devianti sul versante fisico, le azioni dirette ovviamente
24:38vanno dalle minacce, alle aggressioni, con spintoni, calci, pugni, fino al danneggiamento
24:44e alla sottrazione di cose di proprietà. Infine la forma fisica indiretta è rappresentata
24:50dall'esclusione, ossia l'azione volta a escludere dai venti ma anche semplicemente dal coinvolgimento
24:59in un gruppo di coetanei. In relazione a queste quattro forme di azioni vessatorie dai dati emerge
25:08che le azioni verbali dirette, quindi le offese, gli insulti, sono le più diffuse.
25:15Il 41,6% dei ragazzi ha subito qualche forma di questo tipo nell'anno e il 14,2% li subisce
25:23più volte al mese. A seguire spicca la forma fisica indiretta. Il 32,7% dei ragazzi è stato vittima
25:31di esclusione, di emarginazione da parte di altri coetanei qualche volta nell'anno, il 10,3%
25:39più volte al mese. Le differenze di genere sono significative perché il bullismo tra i maschi
25:45si manifesta soprattutto con offese e insulti tra le femmere più frequentemente con le forme
25:51di esclusione di cui parlavamo. I più giovani sono i più esposti al bullismo, quelli tra gli 11-13
25:58anni e nell'anno il 58% subisce almeno un'offesa, un insulto, il 26,7% la diffamazione. Tra i 14 e i 19 anni
26:12invece si fanno avanti le forme fisiche, quindi casi di esclusione e anche le aggressioni.
26:19Le offese e gli insulti hanno raggiunto almeno una volta nell'anno il 60% dei maschi di età compresa
26:26tra gli 11 e i 13 anni. Un fenomeno veramente diffuso. L'esclusione è stata invece subita
26:32soprattutto dalle ragazze di 14-19 anni che l'hanno segnalata in 47 case ogni 100. La diffamazione
26:40massima tra i maschi dagli 11 ai 13 anni e all'opposto tocca il minimo tra le ragazze dai 14-19 anni.
26:50Le minacce o le aggressioni fisiche presentano la più ampia differenza tra maschi e femmine,
26:55nonostante questa tenda a ridursi all'aumentare dell'età.
27:07Veniamo ora al cyberbullismo, un fenomeno che come abbiamo detto si avvale delle tecnologie digitali
27:13per perpetrare molestie e atti offensivi. L'essere connesso del resto rappresenta
27:18un'esperienza connaturata alla quotidianità e gli adolescenti sono i maggiori fruitori
27:24di questa tecnologia che si presta anche ad essere strumento di questo tipo di comportamenti.
27:30Il 30% dei giovani tra gli 11 e 19 anni ha dichiarato di aver subito atti vessatori
27:36sia in presenza sia online. Ad essere stato vittima di atti esclusivamente online è il 3,8%.
27:43Da questo deriva che il 34% dei giovani tra gli 11 e 19 anni nel corso dell'anno
27:49ha subito un qualche comportamento oltraggioso online.
27:53Decisamente più i maschi che le femmine, con una differenza di 7 punti percentuali.
27:58Quasi l'8% è stato vittima di cyberbullismo più volte al mese
28:04e il fenomeno colpisce più i maschi rispetto alle femmine.
28:12Se analizziamo questi fenomeni tenendo conto della cittadinanza della vittima
28:18è possibile osservare come gli episodi di bullismo online e offline
28:23tocchino più frequentemente i ragazzi stranieri.
28:27Il 26,8% dichiara di aver subito atti vessatori con una cadenza più che mensile
28:33contro il 20,4% riscontrato tra i croetani italiani.
28:38Tra le comunità straniere, i rumeni e gli ucraini risultano i più colpiti.
28:43Quasi il 30% di questi giovani riporta esperienze di bullismo ricorrente.
28:50Questo grafico ci permette di rendere più chiare le differenze
28:55tra le specifiche collettività straniere.
28:58Sull'asse orizzontale abbiamo gli atti subiti online,
29:02su quello verticale gli atti subiti offline
29:05e con la media della popolazione straniera posta nel baricentro.
29:10I rumeni e gli ucraini, come vedete, si collocano entrambi nel primo quadrante
29:14quindi con valore superiore alla media
29:16tanto per gli atti offline che per quelli online.
29:19All'opposto, gli albanesi e i marocchini si collocano entrambi nel terzo quadrante
29:24con valore inferiore alla media in entrambi i contesti.
29:28Particolare la condizione dei ragazzi di cittadinanza cinese
29:31che abbinano un'esposizione relativamente contenuta agli atti offline
29:37ma una ricorrenza decisamente sopra la media per quelli online.
29:41Il confronto tra italiani e stranieri per tipo di vessazione subita
29:47mostra ulteriori peculiarità.
29:50In particolare il 18% degli stranieri subisce più volte al mese offese e insulti
29:55contro il 13,8% degli italiani.
29:59Anche in termini di esclusione e marginazione
30:01si registrano oltre 4 punti in più tra gli stranieri rispetto agli italiani.
30:06E questo ci deve far riflettere rispetto alla possibilità di integrazione di questi giovani.
30:11Dunque andiamo alle prospettive future.
30:22Questi dati ci restituiscono un quadro che conferma la necessità di un impegno costante,
30:28condiviso, strutturato per aggenare questo fenomeno in tutte le sue forme.
30:33Rappresenta una ferita per la nostra società,
30:35un ostacolo alla crescita serena delle nuove generazioni.
30:38Nessuno può sentirsi escluso da queste responsabilità
30:41famiglie, scuole, istituzione, società civile
30:44devono lavorare insieme per costruire ambienti inclusivi e sicuri,
30:49online e offline.
30:51In questo contesto l'Istat sta definendo con il Dipartimento per le politiche della famiglia
30:55un protocollo di ricerca per monitorare l'impatto dei social network
31:00sulla violenza agita e subita dai minori.
31:02e al contempo lo abbiamo ascoltato e impegnato nel monitoraggio dell'impatto della legge 70
31:09del 2024 sulla prevenzione e il contrasto del bullismo e del cyberbullismo
31:15e questo significherà, come ha anticipato il Presidente Kelly,
31:19la realizzazione di un'indagine biennale per misurare l'evoluzione del fenomeno
31:24e individuare i soggetti più a rischio.
31:26Nel 26 sarà condotta inoltre una nuova indagine sui bambini e ragazzi
31:32per continuare ad alimentare un patrimonio informativo prezioso per interventi mirati.
31:38Per gli ulteriori approfondimenti, oltre alla nota che abbiamo diffuso oggi,
31:43vi rimando ai nostri rapporti e ai dati disponibili sul sito dell'Istat.
31:48Grazie per la vostra attenzione.
31:56Grazie, grazie a tutti voi.
32:01Posso fare una domanda?
32:04Perché a proposito della differenza del bullismo nel mezzogiorno,
32:09qui nel prospetto iniziale leggevo appunto che in realtà ci sono quattro punti di differenza,
32:15anzi di più, quattro e mezzo, fra il bullismo nel mezzogiorno e nel nord-ovest.
32:24Cioè 71% contro 66,5%.
32:30Ma volevo sapere invece se c'è una differenza per quanto riguarda il bullismo online, il cyberbullismo.
32:39Mi permetto di sottolineare che questo dato che ha citato si riferisce non al bullismo,
32:44ma alle persone che sono vittime di atti almeno una volta, qualche volta nell'anno.
32:53Quindi non è ripetuta, perché sono il 21% le vittime di bullismo sul totale nazionale.
33:05e se prego i miei colleghi di dirmi qual è la quota di bullismo per il sud.
33:12Stiamo parlando del nord contro il sud, quindi sì, se ci concentriamo sul bullismo in senso stretto,
33:33cioè azioni ripetute che raggiungono la vittima.
33:36Ah, il cyberbullismo?
33:40Non so se c'è...
33:42Non c'è differenza.
33:44Non c'è differenza.
33:45Perché evidentemente invece la distribuzione...
33:50dal punto di vista...
33:51No, volevo capire se l'accesso alle tecnologie fosse sostanzialmente lo stesso.
34:02Grazie.
34:06Grazie.

Consigliato