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  • 05/06/2025
https://www.pupia.tv - Roma - La scuola fa più paura della giustizia - Conferenza stampa di Pasqualino Penza (05.06.25)

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Trascrizione
00:00Buonasera agli onorevoli parlamentari presenti, buonasera a tutti i partecipanti, gli ospiti
00:09che sono qui stasera. Ci troviamo nella sala stampa della Camera dei Deputati e oggi abbiamo
00:17l'opportunità in un luogo importante da un punto di vista istituzionale per quanto riguarda
00:23anche il concetto di democrazia di parlare di un tema importantissimo che è oggetto di
00:30un testo, di un libro scritto dal professor Antonio Trillicoso che ha come oggetto appunto
00:39la scuola, la scuola che fa più paura della giustizia. Sicuramente già il titolo di questo
00:46libro è un monito e un invito a riflettere di quanto è diventato preoccupante il concetto
00:57della scuola anche per quanto riguarda dal punto di vista politico, sociale e dell'importanza
01:03che molto spesso viene affievolita a seconda dei cambiamenti sociali che il tempo ci pone
01:12davanti. Io partirei direttamente dalle prime domande da fare al professore, che come sappiamo
01:20il professore è un insegnante delle scuole elementari, parlavamo di questo, dell'importanza
01:25del cosiddetto maestro. Penso molti di noi hanno dei ricordi del passato e della figura
01:31del maestro che è la prosecuzione della famiglia. Quindi molto spesso il bambino che dall'asilo
01:37passa all'alimentari veniva accudito dal maestro che non solo gli insegnava quelle che erano
01:45la grammatica, la matematica, ma anche quelle che erano quelle norme di comportamento per
01:51poter essere nel sociale una persona per bene e che potesse appunto stringere i rapporti
01:57nel modo più semplice possibile. E come diceva adesso la prima domanda la voglio porre proprio
02:02al professore e partendo dal titolo, un titolo forte, per lei la scuola che oggi fa più paura
02:09della giustizia, come bisogna superare questi gap negativi che l'evoluzione ha portato a
02:21questo sistema scolastico molto spesso non perfetto.
02:25Intanto grazie di questa opportunità che mi è stata data. Voglio ringraziare sia
02:33l'onorevole Caramiello che l'onorevole Penza che si sono prodigati per fare questa cosa.
02:37È una cosa importante per me, per la tematica che io tratto della scuola. Io vivo, sono
02:44insegnante da 39 anni, quest'anno ho completato il mio 39 anni. Mi freggio di essere, di chiamarmi
02:50maestro elementare, come si diceva una volta, che adesso si chiama primaria e non più elementare,
02:56e si chiamano insegnanti. Io mi freggio di essere questo perché ricordo, stavo ricordando
03:00prima con l'avvocato, di come prima era il maestro che rappresentava chi era il maestro
03:04prima, anche della preparazione. E quindi è un'opportunità importante perché porto
03:10questo libro che sto, adesso io da poco sono andato al Salone dei Libri di Torino, dove
03:16è stata una cosa bellissima, un'esperienza con le scuole che sono venute, venivano
03:20là al Salone del Libro e vado in tutte le scuole. Io faccio l'insegnante e scrivo
03:26per i giovani, per i ragazzi, questo è il mio compito da sempre, da quando da sempre.
03:32La scuola è più forte, è più forte la giustizia e la parafrasi di una frase che ha detto
03:39il giudice Caponnetto, che è quello che ha costituito, sapete, il pull antimafia con
03:46Falcone e Borsellini, che andò in una scuola di Palermo e disse noi possiamo fare tutte
03:50le indagini che vogliamo, tutti gli arresti che vogliamo, tutti i processi che vogliamo,
03:55ma se non cambia la mentalità non possiamo mai cambiare niente. L'unica forza che è
04:01l'istituzione, un luogo dove si può cambiare questa mentalità è la scuola, cioè la scuola
04:05fa più paura. E infatti nei luoghi di periferia dove io insegno e in altre, in varie parti
04:12d'Italia, è proprio là che c'è un alto tasso di assenza, di assenza di ragazzi
04:21dalle scuole. E quindi questo, il valore, io voglio evidenziare il valore, sono in questo
04:27libro di 20 storie di realtà complicate, difficili, sorridenti anche, perché a volte
04:33capitano queste cose che sono avvenute realmente o alcune le ho vissute in prima persona, alcune
04:39invece mi sono state raccontate. E attraverso questo libro voglio far, non recuperare, ma
04:47far evidenziare che la scuola con occhi diversi, con occhi diversi da come viene, cioè si prende
04:53l'insegnante, tre mesi di festa a scuola, Natale e Pasqua, quindi non è così. Invece la
05:00scuola deve essere il luogo dove si evidenziano, dove tutti gli insegnanti, dirigenti scolastici
05:10e anche gli operatori scolastici creino quelle condizioni per cui i ragazzi possono far venire
05:15fuori i loro talenti. Specialmente in queste realtà complicate di periferia, molte volte
05:19i ragazzi hanno dei talenti che loro stessi non conoscono di avere. Nella storia che potrei
05:25raccontare, dopo semmai ci soffermiamo, raccontano una storia bella e drammatica di questa realtà,
05:30di questi ragazzi che hanno dei talenti che loro nemmeno conoscono. Appunto io voglio
05:35far evidenziare questo con occhi diversi per far vedere, leggete questo libro e vedete
05:38che la scuola non è quello che voi pensate, ma fa altro, molto altro e diversamente.
05:44perché l'ho fatto pure per cercare, perché è difficile, colmare quel gap, quella distanza
05:55che a volte si forma adesso, non come prima, tra la famiglia e la scuola. Che dovrebbero
05:59capire i genitori che famiglie e scuole insieme contribuiscono alla formazione dei ragazzi,
06:07non solo quella culturale, non solo quella didattica, ma soprattutto quella civile, quella
06:11della scuola. Io insegno una scuola, ve l'ho detto, elementare, dove sono i ragazzi
06:16dai sei anni ai dieci anni. Tutte le cose che ci sono, legalità, la giornata per il popolo
06:28palestinese, tutte quelle che ci sono, a parte quelle là, io li faccio vivere al loro livello,
06:35però devono sapere, perché i ragazzi, voi come voi ragazzi, abbiamo un gruppo di ragazzi
06:40che viene dall'Università della Sapienza, voi vi formate per diventare, ma già lo siete.
06:45E un ragazzo, specialmente dalla nostra parte, la cosa che a noi ci interessa è quello di
06:50far prendere consapevolezza i ragazzi che loro devono far capire subito da che parte
06:57stanno. Nelle nostre zone, Caivano, faccio l'esempio, abbiamo avuto, noi prima c'era solo
07:03la nomea dei paesi come Corleone, Caivano, San Castello di Principe, adesso solo noi di Caivano
07:10abbiamo questo, siamo dichiarati per legge un popolo di camorristi per legge. Quando dicono
07:17quelle frasi, scusate, qua sono proprio dove è stato deciso, quelle frasi, le tante Caivano,
07:22guardate, è un colpo al cuore che noi potete immaginare. Noi siamo a Caivano, a Caivano siamo
07:27a terra dei fuochi, a terra di camorra, a terra di droga, siamo a terra di tutto, ma
07:32ci sono pure io e come me tanti altri, c'è l'onorevole Penza, è di Caivano. E non
07:37può essere, c'è noi che lavoriamo, non possiamo essere con queste etichette, io dove vado
07:41devo dire di Caivano e devo spiegare, sono di questo, cioè devo spiegare che come me ci
07:46sono tante altre persone, abbiamo avuto un'etichetta bruttissima, apri chiudo parentesi, scuso di
07:51fare questo, però per far vedere che la scuola è importante, che le famiglie molte volte c'è
07:55questo distacco, invece insieme contribuiamo a creare questa mentalità, dove i ragazzi
08:00già prendono, io li faccio lavorare, io ci pensate i ragazzi adesso hanno lavorato sui
08:05bambini di Gaza, poi dopo se mai vi racconto, vi faccio tante iniziative, una che mi sono
08:09inventato, capitò che voi sapete che Caivano nel Parco Verde, famoso Parco Verde, morì
08:17una bambina, fortuna, che fu prima violentata, dopo essere violentata più volte fu buttata da
08:22un palazzo di sette piani, che quindi è morto, aveva solo sette anni, in quelle occasioni
08:27crea un'iniziativa, la giornata dell'aeroplanino di carta e della libera espressione della
08:35fantasia, che da due o tre anni, da dieci anni la faccio, da due o tre anni sto cercando
08:39di farla diventare, dichiararla, giornata nazionale, non ci riesco, comunque poi vedremo
08:44se è possibile farla questa cosa, riconoscerla, praticamente è dedicata a tutti i bambini che non
08:50possono avere la possibilità di giocare, perché a sette anni non hai avuto la possibilità
08:54di giocare, di scrivere, non hai avuto la possibilità di pensare, di insegnare, e ogni
08:58anno la dedichiamo a qualcuno. Quest'anno, a quest'aeroplanino di carta, dove i ragazzi
09:03formano proprio l'aeroplanino, mi sono dimenticato se non ve li portavo qua, facevamo anche noi
09:06il lancio, io invito tutti a fare un lancio attraverso, e arrivano da tutte le parti del
09:12mondo, il web in questo è bello, che arrivano da tutte le parti del mondo, una delle più
09:18belle è quella sulla strada dei Hollywood, sulla strada delle Star, dove stanno le stelle,
09:23come si chiama, Volkov, Meno, arrivata dal New Jersey, ma quella più bella è quella
09:31che arriva da Roma, da una congregazione di suore, suore e suorine, che fanno questo lancio
09:37dell'aeroplanino, io ogni anno la dedico a dei bambini, quest'anno giustamente la dedica
09:41a dei bambini di Gaza, che era giusto, i ragazzi sopra quest'aeroplanino, c'è una pagina
09:48di Facebook, dell'aeroplanino di carta, dove stanno tutti questi filmati, che arrivano
09:51da tutte le parti, e dove loro hanno dedicato questa cosa, l'ho portata anche a Torino,
09:56sono andato al Salone, le scuole che venivano, io avevo degli aeroplanini preparati dai ragazzi,
10:00e loro hanno detto, questo perché? Perché i ragazzi si devono rendere conto, io ho parlato
10:04della difficoltà, della fame che vivono i ragazzi, delle bombardamenti di Gaza, però
10:11naturalmente non ne ho parlato come se parlassi a voi ragazzi che sono stati all'università,
10:14o a noi grandi, me ne ho parlato, però i ragazzi devono sapere, perché loro devono
10:18capire già da 7 anni, 8 anni, da che parte stare, devono capire, lo devono sapere, questa
10:25è la cosa importante, da noi poi c'è il fatto della criminalità, e ci sono tante altre
10:28problematiche, quindi già da piccoli, io ho fatto dei lavori sulla legalità, che io
10:33immaginavo, una volta abbiamo fatto un filmato sui bambini dell'infanzia, dai 3 ai 5 anni,
10:42sulla legalità, è una cosa divertentissima, che poi l'ha saputo anche Sky, l'ha trasmesso
10:49anche Sky qualche anno fa, dove i bambini 3 anni prendevano consapevolezza che nel nostro
10:53paese c'è la criminalità, c'è, c'è, e loro devono sapere, non devono vivere nel mondo
10:59delle favole, o meglio, nel mondo delle favole però devono capire dove vivono, e prendere
11:03già da piccoli, così farsi da grandi. Sono tante le cose che racconto qua dentro, proprio
11:09per far evidenziare questo fatto qua, che la scuola deve fare ai ragazzi, quello che
11:15deve insegnare, oltre a matematica, sociografia, che sono importanti per prepararsi, gli insegnanti
11:21devono far capire ai ragazzi di andare oltre l'apparente, al di là delle righe, lo devono
11:28capire, a loro livello ma lo devono capire, devono capire che non tutto quello che appare
11:32è vero, o è vero o però c'è qualcosa dietro che, perciò il ruolo, la forza della
11:40scuola, che perciò fa paura, se tutti gli insegnanti fanno questo, io vi posso dire che
11:45in nostre zone ci sono molti insegnanti, tutti, ci sono presidi che veramente si danno per
11:51cercare di far vivere questo fatto qua. Io parlo sempre, sono uno che mi toglie la spina.
11:56No, grazie, grazie innanzitutto, professore, per darci queste informazioni, questi spaccati
12:05di vita che comunque ci fanno comprendere meglio la situazione e il luogo in cui vive.
12:11Le voglio, prima di passare la parola agli onorevoli presenti, le volevo fare un'altra
12:14domanda. Lei innanzitutto ha toccato la mia suscettibilità di giurista, chiamando in causa
12:21del giudice Caponnetto, che comunque è un esempio di grande legalità e ci accomuna
12:28per quanto riguarda il suo modo di pensare tutte le persone del Sud. Ma la cosa che le
12:35voglio chiedere è proprio quel rapporto, la dicotomia tra la scuola e la famiglia. Oggi
12:42come vista, prima parlavamo un po' dell'evoluzione della famiglia, e lei che, come posso vedere,
12:49è un professore, non è di quelli che sta seduti sul divano e guarda il mondo dalla
12:53finestra, ma si cala nella società. Le cosa pensa della situazione attuale tra scuola
13:01e famiglia e cosa crede che sia opportuno migliorare affinché degli equilibri vengano modificati?
13:09C'è molto da cambiare, perché i genitori sono come se vivessero su un altro pianeta. Vi faccio
13:20l'esempio, io ho molti ragazzi, miei alunni, che vengono a scuola o che se vengono non vengono
13:28seguiti, noi lo vediamo, no? E poi vedo che su TikTok le mamme fanno i balletti. Io dico
13:36tu sei una showgirl o sei un'attrice, allora è possibile che tu fai questo, ma se tu fai
13:41questo e poi il bambino viene senza i compiti, allora se io vado a parlare con una di queste,
13:46non sono tutte, molte, però se io vado a parlare con una di queste mamme, viviamo su due
13:54pianeti diversi, lei non riesce a comprendere quello che gli voglio far comprendere, che noi
14:00dobbiamo stare insieme invece, dobbiamo stare uniti e quindi molte volte vedo questa differenza
14:06e gli dico guardate che è importante, è importante che noi siamo uniti, non state contro di noi.
14:10Poi se tu fai, sgridi un ragazzo o gli fai qualcosa, vengono là, telefono azzurro, telefono
14:16rosso, i carabinieri, i polizi, i assistenti sociali, perché io ho sgridato il bambino e io
14:23faccio, ma io sapessi quando ero a scuola, non sono i tempi, quando andavo io a scuola
14:27dicevo prima, io ero diciamo, per usare un effemismo, un poco discolo, discolo, vi faccio
14:32un esempio, vi faccio vedere, vedete questi denti che c'erano qua davanti, sono rotti,
14:37stavo in quinto elementare, sapete come sono rotti? Sono saltato da un banco a un altro, sono
14:40caduti a scuola, per farvi capire io come ero a scuola e quindi ero molto discolo.
14:45La maestra allora aveva la mazza e quando veniva la supplente, aveva la mazza e gli
14:55dava dieci di qua e dieci di qua e veniva la supplente, siccome eravamo discoli, diceva
15:03vatti a bagnare le mani, immaginate una mazza così sulla mano e come la corrente, noi zitti
15:12in modo non dicevamo niente a casa, perché se lo diceva mia mamma, prendeva la mazza,
15:17diceva dove te l'ha data di quale maestra? Io te lo dò da quest'altro lato. Immagino
15:22una cosa, uno scenario del genere, oggi se io tendo il pensiero di sgridare un bambino,
15:28arrivo il telefono a zurdo, arrivo tutti quanti, per dire che non sono i tempi e non è giusto
15:32che si è fatto. Un'altra volta, raccontavo all'avvocato, che un'altra volta io feci una cosa
15:36da discolo e non lo dissi, sempre quella cosa tipo Massimo Turisti, l'amico a fianco
15:42di casa, lo disse a mia mamma, lo venne a sapere e io ero stato scostumato con la mia
15:48maestra. Mia mamma il giorno dopo prese una busta con caffè e zucchero e la portò alla
15:56maestra e disse scusate perché Antonio si è comportato male con voi. Questo gesto,
16:03io che cosa capisco? L'autorevolezza e l'autorità dell'insegnante, ho capito che mia mamma non si
16:09è sottomessa, mi ha chiesto scusa per me che mi sono comportato male. Io ho capito
16:13che io mi sono comportato male e da quel momento non lo faccio più. Vedete quanti gesti e quanti
16:17messaggi mi ha dato quella? Adesso sarebbe improponibile. Io non dico che bisogna fare
16:21così perché è assurdo, anzi, io sono anche troppo, me li abbraccio, me li bacio anche
16:26troppo, faccio portare le spazzole che pettono le bambine, faccio di tutto, faccio delle cose
16:30assurde, li faccio mettere per terra quando si fa ragionare dei calzini spaiati, faccio delle cose
16:35che noi potremmo, coinvolgo tutti, come mi vedono gli altri insegnanti, come c'è
16:41cosa sta organizzando, qualcosa del genere. Il fatto degli europei è una delle cose più
16:46semplici. Quando faccio la giornata di palestinese, che è il 28-29 novembre, se non sbaglio,
16:52il popolo palestinese, sapete che faccio? Io ho il Kefià, a 4-5 alla volta li faccio mettere
17:00sul Kefià, con gli occhi tusi, io parlo di pensare adesso com'è bello, sentite l'odore
17:06del deserto, sentite il calore di palestinese. Poi dopo questo stesso Kefià accoglie i bambini
17:12che senza mangiare, con i bombardamenti, gli faccio vivere le due cose, a 4-5 alla volta
17:17con gli occhi chiusi. Mi racconto un'altra cosa che faccio, mese di ottobre, aggiornate
17:21il cioccolato, aggiornate il cioccolato, allora come dobbiamo fare? Io che cosa faccio?
17:26Dico a tutti i bambini, portate i cioccolati diversi, quando più diversi sono, la diversità
17:30è la unità, è ricchezza. Gli faccio fare questa cosa e poi noi, una commissione di
17:36insegnanti, decidiamo quale cioccolato è più buono. Fanno una sorta di caso, la sana
17:42competizione. Però che cosa succede? Alla fine ogni bambino deve dare un pezzetto di cioccolato
17:49a tutti, ognuno deve provare la cioccolata di tutti. Io uso un mezzo di cioccolato per fare
17:55per lanciare un messaggio. È questo che bisogna fare alla scuola. Noi dobbiamo sorprenderli,
18:01ogni giorno bisogna sorprenderli, bisogna fargli venire le cose, quando dicono quelle cose,
18:07il fatto che vengono a scuola e dicono, maestro, ieri non ci siete stati, le mamme, i ragazzi
18:13stavano tristi. Non per me, io non lo vedo una cosa per me, ma per il fatto che loro vogliono
18:17venire a scuola. Hanno trovato un luogo adatto dove loro si possono esprimere e stanno bene.
18:23E' questo che noi dobbiamo, questa è la scuola che dobbiamo proporre. Negli ultimi anni
18:27la scuola, ma non ne parliamo di quelle che siamo passati dal portare addirittura la cartigine
18:33che non ci avevamo, le cose e tutte le altre cose. Però col tempo adesso si è cambiato,
18:39stiamo migliorando. Però per dirvi, per farvi capire come dovrebbe essere la scuola, come
18:43si intende la scuola, e ci sono tanti che lo facciamo, facciamo delle cose assurde, oltre
18:48dell'orario. Vi faccio un esempio, io quando faccio le presentazioni, tutti i giorni che
18:53ho, adesso noi abbiamo tre giorni di insegnante, tre giorni abbiamo, durante l'anno, li utilizzo
18:58per fare le presentazioni e andare nelle scuole. Abbiamo le altre, adesso io sto qua, ma stamattina
19:03dovevo stare a scuola. Ho preso permessi di orari da recuperare, che io ho fatto in più,
19:10che potevo andare a farmi una passeggiata, ma sono usati per venire qua. Io ho fatto i permessi.
19:15Adesso mi si fa un'altra, faccio così. Non per dire, io non voglio mettere male, però
19:19dico tutto il tempo che posso utilizzare, tutto il tempo che posso fare per stare con
19:23i ragazzi, per creare quell'ambiente. Solo che molte volte vanno a casa e hanno un altro
19:28mondo, un altro modo di pensare, un altro modo di dire. E c'è questo conflitto. Perciò
19:34si lavora il doppio, il triplo di quello che è per far passare alcuni messaggi. Però
19:38l'altro giorno è capitato questo, io ho parlato di solo questo, stavamo alla macchinetta
19:42e caffè stato. Siccome la mia scuola è stato comprensibile, ci sono l'infanzia,
19:47la primaria e la scuola media, per farvi capire, secondaria e di primo grado. E stavo
19:52parlando dei referendum, voti o non voti. E io dicevo sempre, a me non interessa dove
20:02votate ai miei colleghi. Votate a votare? Sì, no, non mi interessa. La cosa importante
20:07è che si va a votare. Questa è la cosa importante. Perché in quel voto, quello andare
20:12a votare, c'è tanta... le persone che sono morte, le persone che hanno lavorato, ci sta
20:17tutto questo. Nel frattempo sono arrivati tre o quattro ragazze che stanno in terza
20:21media, che erano i miei ex alunni. E mentre stavo finendo di dire questo discorso, uno
20:26di questi, prendermi in giro, stavo in terza media, da tre anni che non lo vedevo, di avere
20:31il professor, e perché devono prendere posizione e far capire da che parte stanno, è vero?
20:35Cioè lui ha fatto il verso a parole che io gli dicevo quando stavo. Però dopo tre anni,
20:40lui se le ricordava ancora. Quindi sono stato felicissimo in quel momento, perché quel
20:44ragazzo non è più alunno mio, però si ricordava delle cose che avevo detto. E questa è la
20:48cosa... allora quel seminico qualcosa è nato.
20:52Grazie, grazie. Grazie professore per il suo contributo, soprattutto la manifestazione
21:03di vita, la manifestazione di impegno per il sociale come diceva Attiva. Adesso passiamo
21:12alla parola e all'ambito dei politici. Iniziamo con l'onorevole Alessandro Caramiello, presidente
21:19dell'intergruppo parlamentare sviluppo sud, aria interne ed isole minori. Anch'esso l'onorevole
21:27Calamiello non è una persona che rimane seduto sul divano, ma ama comunque cogliere le problematiche
21:35delle persone, soprattutto in quelle zone dimenticate dal resto della politica. Parlo degli aria
21:41interne, parlo del sud. E la domanda che si connette voi a ciò che ha detto il professore
21:47è in onorevole Caramiello. Nei suoi viaggi ha percepito l'importanza della scuola e la scuola
21:57è un mezzo di aggregazione che può influire nella crescita del sud, ma soprattutto nel ripopolamento
22:05di quelle zone dove non sono presenti le istituzioni o sono precari.
22:13Buonasera a tutti. Io ringrazio il collega Pensa. Ringrazio il professore Trillicoso, perché
22:21anche se sono passati 39 anni di onorata carriera, sembra che ha iniziato ad insegnare l'anno
22:29scorso, perché ci mette passione, ci mette entusiasmo e quello che lei mi ha trasmesso
22:36in questo momento sono proprio questi valori e questi segnali importanti. La scuola è fondamentale,
22:43la scuola è fondamentale perché è un presidio di legalità. Lei parlava di sentirsi maestro,
22:52quindi di sentirsi un educatore ed è fondamentale questo ruolo oggi in alcune zone come le nostre
23:01zone della provincia di Napoli, come Caevano ma anche altri comuni e dove non arriva la famiglia
23:08deve arrivare la scuola e deve essere presente. Purtroppo in alcune zone, nei miei viaggi al
23:17meridione, per questo intergruppo che ho creato circa due anni e mezzo fa, che si compone di
23:25circa 50 parlamentari di tutte le forze politiche, che al di là di ogni messaggio ideologico e
23:30partitico stanno cercando di lavorare insieme su tematiche comuni. La scuola è uno di queste
23:35e quindi non si può andare con il simbolo di partito quando si parla di scuola. Contestualmente
23:41alla parte politica c'è un comitato tecnico-scientifico composto da circa 20 commissioni, che sono
23:48un po' lo specchio delle commissioni parlamentari, però è composto dalla società civile e quindi
23:53la società civile ascolta la politica e viceversa. Da questo brainstorming nascono poi delle
24:00proposte parlamentari. Girando molto sono arrivato in Abruzzo, un piccolo comune si chiama
24:07Doiola, provincia di Chieti, 280 abitanti, non ci sono più scuole, sono chiuse, perché
24:13ci sono tre bambini che sono costretti a andare a scuola nel comune limitrofo che è Palmoli.
24:21Quindi è un problema. Come facciamo dove manca una scuola e dove mancano proprio i cittadini
24:27a ripopolare le aree interne e fare in modo di avere questi presidi, i presidi di insegnamento
24:34al di là della legalità, dove manca proprio la scuola? Allora è il dovere della politica
24:41cercare di intervenire e creare quelle condizioni affinché si possano ripopolare quelle aree
24:49interne che oggi non ci sono. Io però vengo da Portici, in provincia di Napoli, negli anni
24:5580, dopo Hong Kong veniva Portici per densità su chilometri quadri, eravamo circa 100.000 su
25:004 chilometri quadri, quindi eravamo una folla. Oggi siamo in 51.000, quindi molti si sono
25:07trasferiti e quindi io non ho mai vissuto il problema che non c'erano scuole, anzi eravamo
25:13veramente in tanti. Quindi vivere invece delle realtà opposte, dove tu vai lì in queste
25:19bellissime terre e non ci sono persone, qualcosa bisogna mettere in campo. Allora per dire perché
25:26l'ho chiamato sviluppo sud, questo intergruppo, e vi faccio un esempio concreto. Io vengo da
25:34Portici, come vi dicevo, che è sotto il Vesuvio. Se malaguratamente dovesse eruttare quel vulcano,
25:39speriamo che dorma ancora per mille anni, io che sono di Portici dovrei essere, dico io,
25:44volutamente deportato in un luogo imprecisato del Piemonte. Non si sa perché hanno scelto il
25:50Piemonte, luogo imprecisato, nemmeno la città. Quindi 50.000 porticesi devono andare
25:55in Piemonte. Allora io ho depositato una proposta di legge, ma perché non andiamo a ripopolare
26:01le aree interne della regione Campania o delle regioni limitrofe affinché insomma trasformiamo
26:08un'emergenza in un'opportunità. Allora questo è il dovere della politica, è quella dell'ascolto,
26:14quindi la sinergia delle istituzioni partendo quindi dai municipi, dai comuni, dalla regione,
26:21dal Parlamento e dall'Europarlamento, avendo un contatto continuo poi con le scuole, primaria
26:28quindi elementare fino all'università e soprattutto per i nostri giovani che devono laurearsi nelle
26:36nostre università, quest'anno la Federico seconda compie 801 anni di storia e però devono
26:41rimanere al sud e fare in modo che territori come Caivano ed altri, e questo governo si
26:49sta riempiendo la bocca del modello Caivano ormai da due anni, secondo me strumentalizzando
26:55invece un territorio che ha tanto da dare. Prima si faceva con Secondigliano e Scampia,
27:00oggi si sono un attimo spostati verso Caivano, ma ci sono persone per bene a Caivano quanto
27:07a Scampia e ci sono persone non per bene a Caivano quanto a Scampia e quanto a Portice
27:12in altri territori. Allora questo luogo comune di trattare un territorio così male deve finire
27:18e l'obiettivo è proprio che sia la scuola sia la politica devono intervenire, ma non
27:23per quel mero consenso elettorale che ancora oggi il politico fa. No, noi dobbiamo mettere
27:28in campo una politica che serve alla generazione presente, ma anche alle generazioni future.
27:35E quindi quei messaggi, professore, che lei trasferisce ai suoi alunni sono fondamentali.
27:42È vero, la narrazione è cambiata, oggi l'insegnante non si ha più la bacchettata
27:47sulle mani, è completamente diverso, però le parole molte volte fanno molto più male
27:54della bacchettata e quindi l'educatore ha questo ruolo fondamentale. Io la ringrazio
28:01per quello che lei ha fatto perché, ripeto, ho percepito nelle sue parole una grande passione
28:07dopo 39 anni di insegnamento e non so se oggi ci sono altri insegnanti come lei che hanno
28:15questa passione e questa voglia ancora di insegnare, perché tra poco lei sta vicino
28:20alla pensione. Non perdiamo insegnanti come lei, speriamo che le nuove generazioni del Sud
28:27che devono rimanere al Sud per sviluppare il nostro territorio, possano ancora trasmettere
28:34questi segnali importanti. Soprattutto, e speriamo, chi viene per esempio da una famiglia disagiata
28:42che capisce, insomma, o ha vissuto in una famiglia dove non c'erano valori, ma con la scuola
28:49ha avuto una rivalza e che possa diventare insegnante e che possa trasmettere invece nuovi
28:54valori ai giovani e questo è quello che noi dobbiamo fare. Chi è stato più fortunato
28:59che ha vissuto in una famiglia dove c'erano valori e li ha trasmessi deve continuare
29:04su questa vita. Ma noi siamo resilienti, noi del meridione del Sud, da ogni difficoltà
29:09riusciamo sempre a rialzarci. Allora l'obiettivo che abbiamo noi, voi educatori, noi politici,
29:17è quello di lasciare qualcosa di importante verso le future generazioni. Abbiamo il dovere
29:22di farlo e sono convinto che insieme siamo più forti.
29:26Ringraziamo l'On. Caramiello e soprattutto ringraziamo per il suo invito di lasciare qualcosa
29:36alle nuove generazioni, ma lasciamo qualcosa di buono, qualcosa di sano, qualcosa che rimanga
29:41a lungo. Adesso passo la parola all'On. Pasqualino Pensa. Ricordo che l'On. Pensa appartiene
29:51alla prima commissione della Camera dei Deputati, quella degli affari costituzionali. È un onorevole
30:00territorialmente che appartiene al professore Di Caevano, quindi anche lui è una di quelle
30:07persone che non rimane con le mani in mano, ma si prodiga per il suo territorio. La domanda
30:14che vorrei fare all'On. è inerente anche al suo mandato, alla commissione alla quale
30:19appartiene, quindi ci riportiamo direttamente alla Costituzione, all'articolo 34, all'articolo
30:2533, che sancisce il diritto allo studio, un diritto equalitario, senza pregiudizi, senza
30:33classi e che possa mettere allo stesso livello le persone che appartengono a classi diverse.
30:38Onorevole Pensa, lei ritiene che oggi il principio stabilito dalla Costituzione è
30:46realmente applicato nella realtà dei casi?
30:53Innanzitutto volevo ringraziare il professore Delicoso, il collega Caramiello e il moderatore
31:00per questa possibilità che oggi abbiamo. L'applicazione dell'articolo 34 come elemento
31:09importantissimo definirete la nostra Costituzione perché garantisce a tutti e anche ai meritevoli
31:16di accedere ai massimi livelli di studio. È un diritto che la nostra comunità dovrebbe
31:23tutelare come valore italiano perché noi siamo stati costruttori praticamente dell'Europa,
31:35siamo stati fondatori dell'Europa e dare la possibilità ai nostri giovani di poter accedere
31:42agli studi anche quando non ne hanno le possibilità è una cosa importantissima. Credo che in una
31:53democrazia che tuteli sia con le strutture sia con i mezzi sia anche con il personale questa
32:01possibilità credo che sia una democrazia che funzioni. L'Italia questo deve mirare e andare
32:08avanti, forse non sempre viene interpretato nella sua massima espressione quest'articolo
32:16della Costituzione. Prima il professor Trillicoso parlava di un alunno che l'ha andato a salutare
32:24e che ha ricordato un suo insegnamento. Questa mi ha fatto in mente una cosa che è successa
32:29a me personalmente. Io trovai un professore su Facebook, mio vecchio professore, e mi disse
32:37ma forse si ricorda. Lo salutai e gli disse professore lei si ricorda di me. Lui mi rispose
32:43veramente no ma l'importante è che tu ti ricordi di me. Questo mi ha fatto capire quanto
32:48veramente può esserci un legame profondo anche in questo gesto perché ovviamente un
32:55professore vede tanti alunni ma che un alunno si ricordi ancora di quel professore significa
32:59che quel professore gli ha lasciato qualcosa. Quando poi noi parliamo di scuole, tornando
33:06al titolo del libro, la scuola fa più paura della giustizia. È una scuola che non solo
33:14deve essere armata di professori preparati perché ci consente così veramente di avere
33:21anche una visione della vita molto più ampia ma è anche un mezzo per condividere quindi
33:29anche non in maniera più verticale ma anche orizzontale con chi ci sta attorno e quindi
33:35altri ragazzi. Molti di questi ragazzi vengono qui a studiare alla Sapienza e quindi avete
33:40avuto la possibilità di conoscere persone che vengono un po' da tutta Italia. Insomma
33:44avete fatto una bellissima esperienza e questa vi ha dato una grande visione anche come in altre
33:50regioni ci sono persone che magari hanno visioni diverse della vita perché ovviamente noi abbiamo
33:55tante culture in un solo paese quindi immaginiamo il siciliano, immaginiamo il napoletano, il
34:01milanese insomma abbiamo modi di affrontare la vita anche in maniera un po' differente ma
34:07poi dopo tutto sommato queste esperienze le scambiamo tra di noi e quindi accresciamo un pochettino
34:13la nostra cultura personale, la nostra visione. È un po' come quando si viaggia in giro per il
34:20mondo, è lo stesso criterio. In questo caso però non siamo noi che viaggiamo ma siamo
34:24tutti quanti che ci incontriamo in un luogo che poi è quello della scuola. Ecco tornando
34:29poi all'aspetto caivanese che io non voglio trascurare perché è l'aspetto che a noi ci
34:36ha comune con il professor Trillicoso, siamo entrambi caivanesi, noi abbiamo ben chiara un po'
34:44l'idea di scuola anche sul territorio caivanese. Ecco quando noi parliamo di un ambiente come
34:51la scuola come presidio di legalità io credo che questa parola vada messa un attimo tra virgolette,
34:59lo dico anche da poliziotto perché sì sono convintissimo che è un presidio di legalità
35:04però non deve essere fino a se stesso. Il professore mi confermerà se dico bugio oppure
35:10no. Purtroppo io ho notato che a Caivano noi abbiamo una scuola elementare che sta proprio
35:19all'interno del Parco Verde. Questa è una scuola elementare dove di fatto ci vanno i ragazzini
35:26del Parco Verde, ma dall'esterno quindi essendo il Parco Verde, del quartiere Parco Verde,
35:33dall'esterno nessuna madre ha mai iscritto un bambino all'interno della scuola del Parco
35:38Verde. Mi dà conferma? Addirittura le mamme iscrivono fuori. Perché penso che quella scuola
35:45in quel caso là non vada bene? Perché rimane fino a se stessa con tutta la buona volontà
35:51dei professori che lavorano e fanno un lavoro eccezionale, che è sì un presidio di legalità
35:56ma fin quando rimane una scuola che accomuna solo chi abita in quel quartiere, una scuola
36:03non espansiva. Allora io per quanto riguarda quella situazione in quel contesto là, in quel
36:10caso, ecco in virtù del fatto che lo Stato deve garantire gli studi, io darei la possibilità
36:16anche a quei ragazzi di poter andare all'esterno e vedere le altre scuole di Caivano che comunque
36:21sono scuole alla pari di quello che sta anche nel Parco Verde, che è una buona scuola, non
36:26è una scuola che non funziona a buona scuola. Ci sono dei buoni e degli ottimi professori,
36:31però se poi rimane fino a se stesso perché il quartiere caratterizza poi quello che è
36:35quella struttura, secondo me andiamo a penalizzare i ragazzi in quel caso là. Allora noi non dobbiamo
36:40fare questa cosa. Allora il Comune, come pure lo Stato, in qualche modo deve mettere a disposizione
36:45dei mezzi con degli scuola, bus o comunque qualche cosa per dare la possibilità alle madri
36:49di poter affidare i bambini che vanno a scuola anche un po' più fuori mano che poi ce la troviamo
36:55a 500 metri, forse anche meno, la prima scuola utile e soprattutto avere le strutture ad ospitare
37:03tutti. Ecco perché poi dico che come posso in qualche modo farvi capire che quella scuola
37:08effettivamente è fine a se stessa. Antonio qui mi potrà sempre smentire. Vede, il quartiere
37:14Parco Verde, per chi non è di Chevano, è un quartiere che si trova più o meno verso
37:19la periferia di Chevano, ma non è periferico, lo è stato in passato ma adesso è stato diventando
37:25quasi centro città perché comunque hanno costruito nel tempo. Le persone che abitano nel Parco
37:30Verde, quindi quartiere e Parco Verde, parlano un accento diverso rispetto a chi abita in un
37:37altro quartiere qualsiasi di Chevano. Immaginate una persona che abita a 200 metri da voi e parlate
37:42un accento diverso, è impensabile. Lo possiamo pensare per un paese a fianco, possiamo pensare
37:47per una città che parliamo due accenti diversi, ma nella stessa città, nello stesso paese
37:52parlare di due accenti diversi ti lascia pensare perché ci sta questo accento diverso, perché
37:58le persone la mattina si svegliano, parliamo di bambini, non parliamo di persone, ma anche
38:03le persone, i bambini la mattina si svegliano, vanno a scuola e stanno nel Parco Verde.
38:06Il pomeriggio, finiti i compiti, vanno a giocare giù e giocano nel Parco Verde. La
38:12sera vanno a dormire e rimangono nel Parco Verde. E questo per sette giorni a settimana,
38:18365 giorni all'anno. Perché questo? Che gli amichetti che si sono fatti, i primi amichetti
38:23nascono nelle scuole primarie, si trovano proprio nel Parco Verde. Allora, la chiave di lettura
38:30della legalità, anche in questo caso qua, è dare la possibilità ai bambini di uscire
38:36fuori da quello che è quel contesto, che purtroppo è un contesto che si è visto essere
38:40chiuso. Quindi, quando noi mettiamo un presidio di legalità, dobbiamo anche dare la possibilità
38:45ai bambini di poter uscire da quello che è poi il contesto chiuso. Un pochettino si è
38:53millantato di farlo, per esempio, con la riqualificazione del centro sportivo, ma ad oggi sappiamo che i ragazzi
38:59hanno ancora problemi ad entrare, non possono entrare ancora. Costi altissimi sarebbe stato
39:06già un primo segnale, perché fare entrare i bambini anche in un contesto, va bene che
39:11vanno ancora alla scuola nel Parco Verde, ma almeno uscire in un contesto come quello sportivo,
39:15dove anche altri bambini di altri quartieri o di altre città frequentano una determinata
39:21struttura sportiva, potrebbe essere un incentivo affinché i ragazzi poi chiedano, per esempio,
39:26al genitore di essere accompagnati a casa dell'amichetto che si trova dall'altra parte
39:29del Paese o comunque a di fuori di quel contesto che fino a poco tempo fa non è stato proprio
39:35dei migliori, anche se di recente, grazie esclusivamente alle forze dell'ordine, un pochettino
39:41siamo riusciti a contenere questo contesto. Quindi io sostanzialmente ho un pensiero di questo genere.
39:50forse è una domanda che potevo porre proprio al professor Delicoso, se questo mio pensiero
39:56lei lo condivide o se è un pensiero che forse tra tanti caivanesi, tra 38 mila caivanesi
40:02è balenato solo a me.
40:03è una cosa che si può valutare, voglio fare un'aggiunta, io sono in una scuola a ridosso
40:11del Parco Verde dove ci sono molti che vengono al Parco Verde, ma non perché i genitori
40:16hanno questa far conoscenza, perché, come sapete, nell'ambito della criminalità ci sono
40:21le famiglie e alcuni bambini che appartengono a alcune famiglie non possono stare nella stessa
40:27scuola dove stanno quelle famiglie, per motivi di sicurezza, e quindi vengono nella mia scuola
40:32dove stanno io a ridosso, ma non hanno questa, si può valutare, si può vedere tutto, però
40:37perché là c'è la difficoltà che anche i bambini del, diciamo, come dicono, lo dicono
40:41di Caivano, loro si distinguono, i caivanesi, ma loro stanno nel Parco Verde, il Comune
40:46di Caivano, dei caivanesi, e allora questa difficoltà, quelli di Caivano non vanno nel
40:52Parco Verde, se devono fare una festa, che devo dire, o un incontro, non vanno, perché
40:56dici dove vai, come pure ha difficoltà quelli del Parco Verde a farli andare in un'altra,
41:01in una struttura, in un'abitazione di altri, hanno ancora queste difficoltà, ci sono
41:05queste remore, questa sottile forma di razzismo, la dobbiamo dire con le giuste parole, una
41:11sottile forma di razzismo verso quelli del Parco Verde, anche se, come diciamo, ci sono
41:16tantissime famiglie, tantissime cose, io prima di questo libro ho fatto un altro, un altro
41:22libro che parla proprio del Parco Verde, dove io per evitare che ci fosse questa forma di
41:26razzismo, ho fatto dieci interviste a persone che appena nel Parco Verde però hanno avuto
41:33una vita, c'è stato un ragazzo che fa teatro, c'è stato uno che fa il rapper, c'è stato
41:39un altro che è andato a giocare nella scuola di Serie A, c'è un altro ragazzo che fa il,
41:45uno è molto conosciuto, fa il modello, ha partecipato a Pechini Express, ha fatto la pubblicità
41:50per un profumo che, per Dolce e Gabbana, è del Parco Verde, ha dei fiori di torno
41:57del Parco Verde, però molte queste realtà non si conoscono, c'è un ragazzo che fa teatro
42:01che ha scritto un testo su una famiglia napolitana del periodo del fascismo, che è stato rappresentato
42:07a Barcellone, dove i giornali come Il Paese, che è il più grande giornale tipo come Corriere
42:12della Serie da noi, ne ha parlato enfaticamente, ma che vanno con nessuno, per dire, o ci sono
42:17ragazzi che vanno a lettere classiche, per esempio, però fanno fatto il Parco Verde,
42:21poi abitano, non dicono niente, perché c'è questa cosa, per evidenziare questo fatto
42:27qua, dove ci sono in questa realtà così complicata come il Parco Verde, sono nate tre vocazioni
42:33sacerdotali, mi sembra un assurdo, dove le famiglie, non era nessuno che avevano suore zii,
42:38suori o di preti, per dire, c'è, sono molte realtà positive, però perciò dico, dobbiamo
42:44evidenziare di più queste realtà positive e forse si può arrivare a questo che dici
42:48tu, a fare questa famosa integrazione, no? Cioè questa, perché adesso, te l'ho detto,
42:53ci sono ancora alcuni che non vanno là perché ci stanno ancora questi conflitti, perché la
42:58droga è vera e finita, però ci stanno ancora due o tre giorni fa, hanno trovato una cosa
43:04di spaccio proprio vicino alla Chiesa, tanto per dire, il problema del Parco Verde, perché
43:10non succede questo? Facciamo questa parentesi, perché ognuno la vuole fare la prima donna,
43:15io dico apertamente, non ho paura di dire, il prete vuole fare la prima donna, la preside,
43:19che adesso faranno una fissione su dire vuole fare la prima donna, il preside della scuola
43:24invece dovrebbero mettersi in sì, quando è stato successo quel fatto ad agosto di due anni
43:29fa, hanno fatto un'amministrazione, un'amministrazione pubblica dove tutti quanti, e io dicevo, voi
43:35che rappresentate, c'è sta pure l'associazione di Bruno, quell'altro ragazzo che fa, dico
43:40tutti insieme dovete andare davanti per far dire, noi siamo la parte sana del Parco Verde,
43:44invece ognuno andava alla ricerca, chiedi Tg2, Tg1, direi 3, per fare le varie interviste
43:50e metterli in, erano distaccati, invece non si vedono, non stanno insieme, quando la preside,
43:55io lo dico apertamente, la preside Carfro, che adesso faranno una fissione su di lei,
44:00quando dice, vengono i ministri da lei e dicono, noi siamo un'isola felice, tu devi aprire
44:07le porte, a far venire la persona da te, oppure far vedere lei quando arrivano le autorità
44:13del governo, far vedere che loro hanno costruito, perché lei è un istituto tecnico a conduzione
44:18elettronica, soprattutto, far vedere che loro hanno fatto una sorta di robot, un robot
44:24che fa l'erba, faccia l'erba, non faccia l'erba, e l'hanno fatto loro, a 100 metri
44:34c'è un'associazione che invece si è presa cura di tenere, curare le aiuole, allora dico
44:42io, vogliamo aprire, prendi questo robot che fa l'erba e dalla questa associazione, invece
44:50no, se lo tiene dentro, ci usa a chiave, con i cancelli a chiave, che fa vedere quando
44:54vengono quelli del governo, guardami i ragazzi che fanno, cioè è normale, perciò non si
44:59crescerà mai, non si perderà mai questa cosa, io lo dico apertamente, la ognuno vuole
45:04fare, veramente vuole fare la prima donna, questo è il problema.
45:07La ringrazio, professore, vorrei di nuovo passare la parola all'onorevole Caramiello
45:14per l'osservazione e eventuali conclusioni.
45:22Perciò mi lancio subito, professore, per lasciarci in maniera pragmatica, lei ha detto
45:30che voleva istituire la giornata nazionale...
45:34La giornata nazionale è della libera espressione della fantasia, è questa la dizione, che non
45:40sono riuscito, ho chiesto, è venuto, io dico nome e cognome, io ho scritto per il mattino,
45:45facevo la cronaca nera, potrei raccontare, fate la cronaca nera che ho fatto, le minacce
45:49che ho avuto, va bene, lasciamo stare.
45:53Quindi io scrivo, continuando, voi vedete i miei post, la camorra è una montagna di merda,
45:57ricordando a pepino impastato, lo scrivo con nome sotto, con la mia foto, i camori sono tutti
46:03pezzi di merda, lo scrivo, non ho paura di rinno, è venuto più volte il ministro
46:08Zangrillo, perché è venuto da noi a fare le gole, ho detto, ministro, c'è una manifestazione
46:13dove facciamo questo lancio, e lei ha detto, bellissimo, contento, però se non congredita,
46:19la vorrei istituzionalizzare, perché da dieci anni la facciamo, è diventata, per farla
46:25riconoscere che Caivano, un'espressione, se si può, perché so che per legge c'è un
46:31parlamentare o più parlamentare, bisogna presentare, per farla riconoscere, di presentare
46:35la loro istanza, facendo tutte le, la storica, l'ha istituita, e poi può trasformarsi, è
46:41facile fare, però non sono uscito per quale...
46:44Facciamo in questo modo, mi puoi inviare una memoria scritta su quello che vuole fare,
46:50e noi come intergruppo parlamentare, visto che siamo 40, quasi 50, tutte le forze politiche,
46:56quindi è trasversale, quindi nessuno ci va a mettere un cappello politico o partitico,
47:02la firmiamo tutti, dando un segnale, un messaggio che viene...
47:06Facciamo un parlamentare, si sa, ma...
47:08Io sono...
47:09Maria, trasversale, raccogliamo le firme di tutti i parlamentari, e penso che nessuno
47:15dirà di no a questa cosa, capiamo legislativamente come funziona, quindi con i legislativi poi
47:22capiremo qual è la prassi da portare avanti e ci proviamo, però ho bisogno di una memoria
47:28scritta che così ci attiviamo per dare un senso a quest'anno.
47:41Perfetto, e ci lo facciamo tutti quanti insieme.
47:45E perciò, pragmatico, portiamo qualcosa a casa.
47:52Grazie.
48:22Diciamo che dovrebbero fare il remake di Io, speriamo che me la cavo.
48:35A Caevano.
48:35Comunque, mi piace molto questa grazia, onorevole, questa idea che ha avuto concreta, perché
48:46c'è la possibilità, facciamo così concretamente, di realizzare una cosa importante che poi
48:51lo possiamo...
48:52Poi veniamo qua, ma a me le facciamo tanto...
48:54Certo, allora vogliamo un attimo concludere innanzitutto ringraziando l'autore del libro,
49:02il professor Trillicoso, gli onorevoli che hanno dato un loro fattivo contributo anche
49:07con idee postume in modo tale da concretizzare ciò che oggi è stato detto.
49:15Vi lasciamo soprattutto con la consapevolezza che la scuola è importante, è importante per
49:21creare giustizia sociale, è importante per creare solidarietà e soprattutto per crescere
49:27insieme, nonostante a volte le discrezie esistenti tra persone e territorio.
49:33Vi ringrazio per la partecipazione e buona serata.
49:35Grazie.
49:36Grazie.
49:37Grazie.
49:38Grazie.
49:39Grazie.
49:40Grazie.

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